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Come prima delle madri
Pietro apre gli occhi e vede una realtà sconosciuta: un collegio, un posto squadrato anche fisicamente, cinto da un muro oltre il quale s'intuisce l'acqua. Forse è un'isola. Ma lui non sa perché è lì. Nella sua mente ci sono sprazzi di Eden: c'è una ragazza che corre con lui, è Irina, la sua fata compagna di giochi. E da qualche parte, altrove, ci sono le immagini di un corpo femminile impossibilitato a muoversi, in un luogo misterioso. Tornato a casa, vedrà la madre, bellissima e terribile, intrattenersi con stranieri che lui solo non vuole riconoscere come nazisti e sulla lapide di Irina e fra le pagine del suo diario segreto apprenderà infinite cose sulle persone e sui tempi attorno a lui. -
Rovina
Le strade della pianura padana possono diventare un'ossessione. Costruzioni su costruzioni. Costruzioni non finite, abbandonate, bruciate. E altre che saranno destinate a fare la stessa fine. La continua violenza inflitta a un territorio che sembra sopportare tutto in nome del progresso. Ma il progresso nasconde un lato oscuro. In questo racconto-saggio a parlare sono i protagonisti di una delle tante storie nere che abitano le terre del fatturato e del profitto. L'uno dopo l'altro, come in una pièce teatrale, gli interpreti si confessano. Nessuno pronuncia la parola speculazione edilizia, perché ben di peggio è quel che gli è toccato: in modo intrecciato, diverso, sempre disperato, la vita di ognuno è precipitata in rovina. Via Emilia, tratto Parma-Reggio: Tir, rumore e cantieri… sempre cantieri. Capannoni vuoti, villette a schiera, fiumi di cemento che si mangiano la pianura un ettaro alla volta. Ma quando ci scappa il morto ammazzato tutto, come un castello di carte, comincia a crollare. -
Sabbia nera
Dalla Sicilia arriva una nuova serie di gialli. Ma stavolta la protagonista è una donna. rn«La vicequestora Giovanna Guarrasi, detta Vanina, ha l'acume, la tenacia e la fantasia di una grande poliziotta». Giancarlo De Cataldo «Una storia secca, ritmica, scandita, che ti avvolge e ti stritola pagina dopo pagina, sospesa sul ponte instabile tra un passato che non vuole saperne di farsi seppellire e un presente mai del tutto comprensibile». - Maurizio de Giovannirnrnrn«La chiameranno l' antimontalbano , ma non è vero. Cristina Cassar Scalia è lei e basta, e Sabbia nera è un gran bel romanzo». - Carlo LucarellirnrnMentre Catania è avvolta da una pioggia di ceneri dell'Etna, nell'ala abbandonata di una villa signorile viene ritrovato il corpo di una donna mummificato dal tempo. Del caso è incaricato il vicequestore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, trentanovenne palermitana trasferita alla Mobile di Catania. La casa è fatiscente, pressoché abbandonata dal 1959 e saltuariamente abitata da Alfio Burrano, unico erede del patrimonio di famiglia. Risalire all'identità del cadavere è complicato, e per riuscirci alla testarda e scontrosa Vanina servirà l'aiuto del commissario in pensione Biagio Patanè. Districandosi tra le ragnatele del tempo, il vicequestore svelerà una storia di avidità e risentimento che tutti credevano ormai sepolta per sempre, e che invece trascinerà con sé una striscia di sangue fino ai giorni nostri. -
L' agente del caos
Originalissimo e ricco di personaggi sopra le righe, L'agente del caos dà voce, senza moralismo e ipocrisia, all'autocoscienza segreta e dionisiaca di un'intera generazione. rn«Tra fatti storici e personaggi veri e le necessarie scorciatoie romanzesche, tra conspiracy al quadrato e la paura e l'attrazione dei ""viaggi"""" proibiti, De Cataldo muove il suo racconto con spericolata bravura. Un romanzo dove niente avviene per caso». - Ranieri Polese, «Corriere della Sera» rnrnI ragazzi volevano cambiare il mondo. Jay Dark doveva distruggere i ragazzi. In ogni caso, il mondo non fu mai piú lo stesso. Dopo la pubblicazione di un breve romanzo ispirato alla vita di Jay Dark, agente provocatore americano la cui missione era inondare di droga i movimenti rivoluzionari degli anni Sessanta-Settanta per annullarne lo slancio, uno scrittore di Roma viene contattato da un avvocato californiano, un certo Flint, che ha letto il libro ed è perplesso. La vera storia di Jay Dark è molto diversa, lui può raccontarla: lui c'era. Si spalanca cosí all'improvviso uno scenario internazionale stupefacente, un'autentica camera delle meraviglie che attraversa trent'anni di storia occidentale, tra servizi deviati, ex nazisti, trafficanti, terroristi, poliziotti onesti e poliziotti corrotti, sesso, ideali e concerti rock."" -
Il gioco degli dèi
Vincitore del Premio Scanno 2019. Finalista al Premio Asti d'Appello 2020.rn Chi è Malik Mir Sultan Khan? L'uomo misterioso di cui parla tutta New York, lo scacchista col turbante che ha battuto Capablanca, rimane un enigma per chiunque lo incontri.«La breve carriera del giovane servo rispecchia la tentata rivolta dell'India all'imperialismo britannico. Nel gioco degli scacchi lo scrittore cela anche il gioco del mondo» - Settern«Maurensig con la sua scrittura elegante racconta in un'avvincente partita a scacchi la vita e le gesta di questo personaggio straordinario, recuperando con la narrazione la sua memoria perduta» – Il Messaggerorn Si sa che è nato nella foresta del Punjab, dove ha imparato l'antica arte del chaturanga , si sa che una tigre lo insegue da sempre e che Mrs Abbott gli ha lasciato in eredità la sua Rolls-Royce. In bilico fra Oriente e Occidente, talento e strategia, karma e destino, la storia vera e immaginaria dell'umile servo che per un istante divenne re. «Non ero io a inventare o a progettare, mi limitavo ad aspettare che il genio preposto al gioco mi desse il suggerimento giusto. Essere supportati dagli dèi non è poi quella gran cosa che tutti credono». Il chaturanga è l'antenato indiano degli scacchi. Si dice che quando gli uomini sono concentrati su quelle pedine dalle strane forme animali dimentichino tutto, come se dalle loro mosse potesse dipendere la distruzione o la salvezza dell'intero universo. Apprenderne l'arte è un percorso impervio, ma non per Malik Mir Sultan Khan. Gli dèi, o il caso, gli hanno donato un talento naturale che lo porterà in breve tempo a diventare il più imbattibile scacchista degli anni Trenta. Ma un dono divino può essere duro da sopportare, soprattutto per chi sa di essere destinato ad attraversare l'esistenza soltanto da spettatore. Nei suoi sogni di bambino è apparsa una tigre, che poi si è fatta reale portandogli via entrambi i genitori. Ma sarà quella stessa tigre a permettergli di entrare alla corte del maharaja che – notando la sua abilità nel gioco – lo condurrà in Europa a gareggiare nei piú importanti tornei di scacchi. Cosí il giovane servo, da molti considerato un idiot savant , arriverà ad affermarsi fino a battere l'ex campione del mondo Capablanca, intrecciando la propria storia con quella di un'Europa lacerata, ormai sull'orlo della Seconda guerra mondiale. Paolo Maurensig torna a muovere i suoi personaggi nell'universo affascinante e ricco di storie degli scacchi, regalandoci il ritratto sorprendente di un personaggio che ribalta continuamente l'immagine del campione, e i nostri pregiudizi occidentali. -
Tutto il sapore che vuoi. 50 ricette di cucina vegetariana
Dopo il successo di Il piatto forte è l'emozione, Mettici il cuore e A tavola si sta insieme, il «libro vegetariano» della star della cucina italiana. «La cucina vegetariana ha tutti i colori dell'orto. Ci fa riscoprire sapori antichi e ci riaccorda con lo scorrere del tempo e delle stagioni. È un antidoto alla frenesia dei nostri giorni». rnrnrnrnC'è chi lo fa per convinzione morale, chi perché ritiene salutare questo tipo di dieta, sta di fatto che sempre piú persone, nel mondo, scelgono un'alimentazione vegetariana. E se anche non sei uno di loro, di sicuro ti è già capitato di avere a cena qualche amico che non mangia carne. Gli scettici ribattono che in tal modo il piacere della tavola si impoverisce: ma è falso. In Tutto il sapore che vuoi Antonino Cannavacciuolo propone una scelta di piatti appetitosi – antipasti, primi, secondi e dessert – che vi faranno innamorare. -
La macchina del vento
rnIsola di Ventotene, colonia di confino degli antifascisti, 1939. rn «La guerra non la pagherà solo il regime: la pagherà l'Italia, e noi erediteremo le macerie. Però noi vediamo l'occasione di ricostruire! Invece là, – puntò il bastone in direzione del continente, – la maggior parte della gente ancora sonnecchia, intorpidita dal fascismo. Qui a Ventotene vediamo il futuro, mentre nel resto d'Italia non ne hanno la minima idea! E allora chi sono gli isolati? Chi sono i veri prigionieri del loro tempo?» rnrnErminio è un giovane socialista, ex studente di Lettere a Bologna. Voleva fare la tesi sui mari d'Italia nei miti greci e adesso, ironia della sorte, è segregato su uno scoglio nel Tirreno, di fronte alla dimora della maga Circe, dove rischia di impazzire. Per non cedere, Erminio guarda all'esempio di un compagno piú anziano, un uomo carismatico e tenace, da dieci anni prigioniero del regime. Si chiama Sandro Pertini. Una mattina d'autunno, dal piroscafo Regina Elena sbarca in catene Giacomo, un nuovo confinato. È un fisico romano e ha un segreto. Anzi, piú di uno. Mentre l'Italia entra in guerra e la guerra travolge l'Italia, le stranezze di Giacomo e i misteri sul suo conto influenzano Erminio, innescando una reazione a catena e trasformando l'isola in un crocevia di epoche e mondi. Perché a Ventotene ci sono anarchici, utopisti, futuri partigiani, costituenti, pionieri dell'Europa unita... Ma c'è chi sogna ancor piú in grande di loro. -
Disobbedire
D come Disobbedire. Perché il mondo va a rotoli e disobbedire ad esso è un'urgenza bruciante, un'affermazione di umanità.rnrn In questo saggio scomodo Frédéric Gros reinterroga le radici dell'obbedienza politica. Conformismo sociale, sottomissione economica, rispetto delle autorità, consenso repubblicano? È analizzando i diversi stili di obbedienza che si ottengono i mezzi per studiare, inventare, provocare le nuove forme di disobbedienza: la dissidenza civica, la trasgressione poetica… Nulla va dato per scontato: né le certezze apprese né le convenzioni sociali, né i rapporti economici, né i principÎ morali. Il pensiero filosofico, nel medesimo istante in cui ingiunge di non cedere alle evidenze e alle generalizzazioni, ci fa ritrovare il senso della responsabilità politica. Nel momento in cui le decisioni degli esperti si presentano come il risultato di fredde statistiche e di calcoli anonimi, disobbedire diventa un'affermazione di umanità. -
Bibliografia di Primo Levi ovvero Il primo atlante
Il primo Atlante è il titolo di una poesia del 1980 dove Primo Levi gioca con i nomi, le forme e i colori delle tavole geografiche che lo hanno fatto sognare da ragazzo. Ma è anche una profezia e una definizione: il decennale, minuzioso lavoro di raccolta dei suoi testi, che qui vede compimento, è stato una lunga avventura di esplorazione in territori immensi, finora cartografati solo in parte. Organizzata in quattro grandi sezioni, corredata da apparati di dettaglio, suggellata da un imponente corpus di indici, questa bibliografia offre infatti un disegno dinamico e fortemente innovativo dell'opera eclettica e «modulare» di Levi. Dai suoi scritti – inaugurati da una filastrocca composta a meno di diciotto anni e proseguiti in una rete elastica e ramificata di trame e spunti spesso ripresi e rivissuti piú volte – alle sue traduzioni, dagli interventi orali al primo censimento organico della corrispondenza fino a oggi pubblicata, in questo Atlante la geografia leviana si rivela in tutta la sua impensabile vastità, tale da lasciare a chi la percorrerà «l'impressione di aver letto piú autori assai diversi l'uno dall'altro, che pure coabitano in una sola persona». O di non averli ancora mai letti. -
La mente inquieta. Saggio sull'Umanesimo
Predomina ancora una visione del periodo dell'Umanesimo che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall'altro, il pensiero a elementi retorico-filologici. Massimo Cacciari ci fa capire come le cose siano piú complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale piú ampio nel quale l'attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest'ottica non iniziano con Petrarca o con i padovani, ma con lo stesso Dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del Rinascimento. C'è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate. Massimo Cacciari -
Scintille. Storie e incontri che decidono i nostri destini
Perché è sempre dall'incontro con l'altro che vengono decisi i nostri destini.rn«Sono le scintille che scoccano da un incontro, le misteriose alchimie che avvincono due persone in legami impossibili da sciogliere, il filo conduttore del nuovo libro di Federico Pace» - Il Venerdìrn«Un diamante vero» – Matteo Bussolarn«Una sensibilità che non può lasciare indifferenti» – Vanja Luksic, InternazionalernNessun uomo è un'isola. Ciascuno di noi viene toccato, illuminato, travolto e mutato da un incontro. Da un'amicizia o un amore. Da una sorella o un padre. Ma anche da chi ha acceso il desiderio e poi è svanito. Un viaggio nel cuore segreto di quelle relazioni, di quei sentimenti, che danno un senso alla nostra vitarnQuanto misteriosi e abissali sono i legami che tengono insieme le famiglie? Quale sortilegio innesca la fiamma che spinge due persone ad amarsi? Dove nasce la tensione che dura una vita intera tra una madre e un figlio? Perché un fratello e una sorella diventano più forti tenendosi stretti l'uno all'altra? Come spiegare la compassione che affiora dalla rivalità? Quanto dura la scia di quel che si è provato quando un grande amore si dissolve? Raccontando le relazioni e i legami che in ogni momento della nostra esistenza intessiamo con chi ci sta accanto per sempre o solo per un breve tratto di vita, Federico Pace ci svela la natura vertiginosa e incerta dei rapporti, entra nel cuore pulsante dei sentimenti che alimentano la nostra quotidianità e danno senso a ciò che siamo. -
Homo sum. Essere «umani» nel mondo antico
Il senso di umanità dei Greci e dei Romani era migliore del nostro? Quale posto occuperebbe nel mondo antico la Dichiarazione universale del 1948? Intanto nel canale di Sicilia non si soccorrono i naufraghi. Nel medesimo luogo ove Enea, diretto in Italia, fu soccorso da Didone. rn«È la guida ideale per comprendere come la cultura classica si rapportava a chi proveniva da oltre il confine, alla donna, al bambino, all'uomo che oggi chiamiamo migrante» - Marco Bracconi, RobinsonrnQuesto libro inizia con un episodio dell' Eneide : il naufragio dei Troiani sulle coste di Cartagine (nei pressi dell'odierna Tunisi, nel canale di Sicilia) mentre sono diretti in Italia. Enea e i suoi vengono accolti dalla regina Didone in nome dell'umanità e del rispetto verso gli dèi, perché le frontiere si chiudono di fronte agli aggressori, non ai naufraghi. Scrive Bettini: «Ci sono troppi dispersi nel mare che fu di Virgilio, troppi cadaveri che fluttuano a mezz'acqua perché quei versi si possano ancora leggere solo come poesia. Sono diventati cronaca». Il libro propone dunque una triplice esplorazione della cultura antica alla luce di ciò che oggi definiamo ""diritti umani"""": per scoprire in Grecia e a Roma alcuni incunaboli della Dichiarazione; per misurare gli scarti che su questo terreno ci separano dalla società e dalla cultura antica; infine per mettere in luce alcune specifiche forme culturali in base alle quali Greci e Romani si ponevano problemi equivalenti a ciò che oggi definiamo diritti umani. Ancora una volta, riflettere sul mondo antico ci aiuta ad orientarci nel presente."" -
L' osteria dei bisticci e degli amori
Un irresistibile e commovente affresco familiare, tra sogni infranti, profonde solitudini e amori eterni. rn«Virginia Higa è la Buster Keaton della scrittura: con uno stile sobrio, minimale, riesce a dar vita a scene assurde ed esilaranti» – La Naciónrn«Virginia Higa al suo esordio nel romanzo ci diverte e ci sorprende.Dando vita a un affresco familiare irresistibile, tra mestoli, mattarelli e quadri di Amalfi» – RobinsonrnrnMattarelli, mestoli di bronzo, fotografie di Sophia Loren e quadri di Amalfi: benvenuti all'Osteria Napolitana, il ristorante piú famoso di Mar del Plata. A gestirlo è il Chiche, l'ultimo dei Vespolini, cuoco estroso e custode della ricetta segreta dei leggendari «sorrentini». Un'esotica commedia familiare dove la cucina diventa un rimedio per tutto, o quasi. La Nación È passato quasi un secolo da quando la famiglia Vespolini ha lasciato l'Italia per stabilirsi a Mar del Plata e aprire uno dei ristoranti piú famosi del Paese. Emigrati come tanti, se non fosse che i Vespolini, negli anni, hanno contribuito alla cultura argentina in un modo speciale, inventando una pasta unica al mondo: i «sorrentini». A custodirne la ricetta, tramandata di generazione in generazione, è il Chiche, l'ultimogenito, carismatico proprietario dell'osteria e punto di riferimento per i suoi sgangherati parenti: come Carmela, la sorella, che ha aperto un ristorante tutto suo con il marito piemontese per poi finire in bancarotta; o Ernesto, il cugino, che sogna la Russia e diventare un «bolscevico». -
Io Khaled vendo uomini e sono innocente
Vincitore del Premio Estense 2019rnrnFrancesca Mannocchi, giornalista e documentarista che da molti anni si occupa di migrazioni e zone di conflitto, ci restituisce la sua voce. Le sue parole raccontano un mondo in cui la demarcazione tra il bene e il male si assottiglia.rn«Mannocchi racconta le rotte dei migranti e la situazione libica attraverso la storia di un trafficante di uomini. Mannocchi scrive dal Libano, dall'Afghanistan, dalla Libira, dalla Siria e dall'Iraq per giornali italiani ed esteri» - Robinsonrn«Ci chiamano mercanti della morte, immigrazione clandestina, la chiamano. Io sono la sola cosa legale di questo Paese. Prendo ciò che è mio, pago a tutti la loro parte. E anche il mare, anche il mare si tiene una parte della mia mercanzia. Mi chiamo Khaled, il mio nome significa immortale. Mi chiamo Khaled e sono un trafficante». Khaled è libico, ha poco più di trent'anni, ha partecipato alla rivoluzione per deporre Gheddafi, ma la rivoluzione lo ha tradito. Così lui, che voleva fare l'ingegnere e costruire uno Stato nuovo, è diventato invece un anello della catena che gestisce il traffico di persone. Organizza le traversate del Mediterraneo, smista donne, uomini e bambini dai confini del Sud fino ai centri di detenzione: le carceri legali e quelle illegali, in cui i trafficanti rinchiudono i migranti in attesa delle partenze, e li torturano, stuprano, ricattano le loro famiglie. Khaled assiste, a volte partecipa. Lo fa per soldi, eppure non si sente un criminale. Perché abita un Paese dove sembra non esserci alternativa al malaffare. -
Il mondo dell'Illuminismo. Storia di una rivoluzione culturale
Che cosa è stato l'Illuminismo? Una rivoluzione culturale che ha lasciato sul campo un'eredità di valori che vive ancora oggi: un laboratorio della modernità che ha mutato la storia dell'Occidente e della prima globalizzazione; la creazione di un formidabile potere intellettuale, e di quella radicale critica epistemologica di tutti i saperi allora dominanti realizzata dall'opera-manifesto dei Lumi, l' Encyclopédie.rnIl mondo dell'Illuminismo reinterpretò metodi e compiti della rivoluzione scientifica e li allargò alle scienze dell'uomo, interrogandosi però con spirito critico sulle loro potenzialità emancipatorie e discriminatorie, sulle perverse logiche di dominio e di esclusione corporativa che da esse potevano derivare. Ne nacque un nuovo empirismo scientifico organicamente legato a un umanesimo dei moderni che teneva al centro l'individuo e i suoi diritti, come pure le sue facoltà – memoria, ragione, immaginazione. L'Illuminismo fu un progetto universalistico di ricerca e promozione dell'«umanità dell'uomo» che, durante la sua stagione piú matura e feconda (il Tardo Illuminismo), sperimentò i propri valori e i propri ideali politici libertari, repubblicani e costituzionali nel dramma della lotta contro l'Antico Regime, contro la tratta degli schiavi, contro il moderno imperialismo coloniale e i tradimenti inattesi delle rivoluzioni atlantiche. -
Stand-up Comedy
Dopo i club leggendari di New York e Los Angeles, oggi la stand-up comedy sta esplodendo qui, davanti ai nostri occhi. In questa antologia, per la prima volta, le loro storie e le battute migliori.rn«Una guida preziosa: la prima antologia italiana dove si lascia spazio a una galleria di ritratti dei nostri migliori talenti.» – Il VenerdìrnMartina Catuzzi, Alessandro Ciacci, Edoardo Confuorto, Francesco De Carlo, Daniela Delle Foglie, Nicolò Falcone, Edoardo Ferrario, Francesco Frascà, Michela Giraud, Velia Lalli, Valerio Lundini, Saverio Raimondo, Stefano Rapone, Luca Ravenna, Daniele Tinti. Palco, sgabello, microfono. Non serve altro se sai snocciolare battute brillanti e spudorate. È il caso di una generazione di comici in ascesa, che sta spopolando nei locali di mezzo mondo, oltre che su Netflix e Amazon. Tutti si sono imposti con show sferzanti su politica, identità e sesso. Anche in Italia la stand-up comedy sta vivendo la sua epoca d'oro. A Milano e Roma è un proliferare di piccoli teatri e locali sempre piú frequentati. Il livello è altissimo, i set irresistibili. In questa antologia, per la prima volta, le loro storie e le battute migliori. -
Il lungo Ottocento. Una storia politica internazionale
Un percorso di lettura estremamente originale, capace di rendere conto dei contrasti e delle reciproche influenze delle diverse aree mondiali coinvolte in un unico, immane processo di modernizzazione.rnrnrnrnQuesto libro ricostruisce la fitta trama di trasformazioni che investirono la storia politica internazionale e l'ordine mondiale nei 150 anni compresi fra il 1770 e la fine della prima guerra mondiale, l'epoca che l'autore con efficace formula definisce «il lungo Ottocento». Al centro della narrazione, scandita in quattro stadi di crescente interconnessione globale, e che evita di considerare ancora una volta la storia del mondo come mera storia di civiltà, sono da un lato gli imperi dell'epoca in quanto complesse entità impegnate nella lotta per il consolidamento e la sopravvivenza, e dall'altro le componenti culturali, razziali e religiose delle diverse regioni geopolitiche del pianeta. Lo sguardo volutamente multiplo dell'autore tiene conto non solo della scansione temporale caratteristica di ciascuna regione (Occidente, Asia, Africa, mondo musulmano), riconoscendo l'apporto di ciascuna all'immenso processo di globalizzazione, ma anche dei collegamenti fra imperi, fra regioni e delle tendenze che coinvolgono ogni specifica area, in un concorso di forze spesso asimmetrico o squilibrato nel quale il ruolo dell'Europa, pur se importante, emerge come quello di una regione fra le altre. -
Dago red
«Dago Red», la raccolta di racconti pubblicata appena dopo «Chiedi alla polvere», corona il momento magico della carriera del narratore italo-americano, offrendoci una serie di «istantanee» (ora comiche ora struggenti) di tutto il suo mondo narrativo, passato e futuro. I temi sono quelli che ritroviamo puntuali nei romanzi della saga di Arturo Bandini: ai ricordi dell'infanzia povera e dei lunghi inverni nel Colorado si aggiungono le prime avventure a Los Angeles di un giovane ambizioso e innamorato della vita, che punta tutto sul suo talento e sulla fiducia in se stesso. Ben al di là della solita raccolta di testi sparsi, «Dago Red» è un complemento indispensabile alla conoscenza di Fante. Si potrebbe dire che, accanto ai quattro libri su Bandini, con «Dago Red» Fante abbia voluto regalarci un libro di Bandini. Introduzione di Domenico Starnone. -
A ovest di Roma
Cinico impietoso grottesco struggente autoritratto di un John Fante alle soglie della maturità. Quattro figli scansafatiche dediti alla marjuana e alla musica di Frank Zappa, una moglie annoiata, una gloriosa casa a forma di ipsilon sulla costa dell'oceano: la vita di Henry Molise, scrittore cinquantenne in crisi di ispirazione sembra destinata a una quotidianità prevedibile fatta di litigi e rappacificazioni domestiche, quando una sorpresa, un vero dono dal cielo, si unisce alla sgangherata famiglia: un gigantesco cane testardo, ottuso e frocio, il cui nome è un'iscrizione sepolcrale: STUPIDO. Con lui il tran tran di Molise scivola verso una allegra tenerissima catastrofe. -
La versione di Fenoglio
Finalista Premio Dessì 2019 – sezione narrativa.rnL'incontro fra un ragazzo e un anziano investigatore. Un lungo dialogo meditativo, ironico, intimo. Un intreccio di racconti polizieschi dalla raffinata architettura che è al tempo stesso un sorprendente manuale sull'arte dell'investigazione.rnrnPietro Fenoglio, un vecchio carabiniere che ha visto di tutto, e Giulio, un ventenne intelligentissimo, sensibile, disorientato, diventano amici nella piú inattesa delle situazioni.rnI loro incontri si dipanano fra confidenze personali e il racconto di una formidabile esperienza investigativa, che a poco a poco si trasforma in riflessione sul metodo della conoscenza, sui concetti sfuggenti di verità e menzogna, sull'idea stessa del potere.rnLa versione di Fenoglio è un manuale sull'arte dell'indagine nascosto in un romanzo avvincente, popolato da personaggi di straordinaria autenticità: voci da una penombra in cui si mescolano buoni e cattivi, miserabili e giusti. rnIl mondo reale ha poco a che fare con le trame dei romanzi polizieschi o delle serie tv. rnEsiste davvero, ed è un posto pericoloso.