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L' irrealizzabile. Per una politica dell'ontologia
Senza la partizione della realtà in essenza e esistenza e in possibilità (dynamis) e attualità (energeia), né la conoscenza scientifica né la capacità di controllare e dirigere durevolmente le azioni umane che caratterizzano la potenza storica dell'Occidente sarebbero state possibili. Se non potessimo sospendere la concentrazione esclusiva della nostra attenzione su ciò che esiste immediatamente (come sembrano fare gli animali), per pensarne e definirne l'essenza (il «che cosa»), la scienza e la tecnologia occidentali non avrebbero certamente conosciuto lo sviluppo che le caratterizza. E se la dimensione della possibilità scomparisse interamente, né piani né progetti sarebbero pensabili e le azioni umane non potrebbero essere né dirette né controllate. La potenza incomparabile dell'Occidente ha in questa macchina ontologica uno dei suoi essenziali presupposti. Attraverso una paziente indagine genealogica, il libro ricostruisce la nascita di questa scissione fondativa della cosa del pensiero e il processo delle sue successive articolazioni nella filosofia e nella politica dell'Occidente. -
Guerre dei prezzi. Come i mercati delle materie prime creano un mondo caotico
Armato soltanto di un taccuino, di un giubbotto antiproiettile e di un paio di calze rosa, Rupert Russell viaggia all'interno delle apocalissi moderne squadernate tra cinque continenti: accompagnando i soldati separatisti nelle trincee dell'Ucraina orientale, le gang di ragazzi di strada che si azzuffano per la spazzatura di Caracas o le squadre antimine delle Nazioni Unite in Iraq. Russell risale alle origini di questi conflitti: un drammatico e misterioso oscillare dei prezzi dei beni essenziali. Incontra gli speculatori di beni primari che descrivono il funzionamento occulto di questi mercati altamente volatili, spiegando come il prezzo del grano può schizzare anche in anni di raccolti abbondanti, causando disordini per il pane e rivoluzioni. I prezzi del petrolio possono crescere sulla base di semplici rumors, arricchendo e rafforzando allo stesso modo dittatori e terroristi. Questi choc dei prezzi innescano disastri locali che si trasformano in catastrofi globali. Sono i prezzi caotici, ha scoperto Russell, alimentati da banche e fondi di investimento di New York e Londra, che hanno fatto crollare intere nazioni e diviso l'Occidente. -
La tecnologia è religione
Che differenza c'è tra danzare per far piovere, e schiacciare un tasto per illuminare uno schermo? In entrambi i casi, un movimento del nostro corpo fa accadere qualcosa. Nel primo caso, la danza della pioggia si rivolge a una qualche divinità e il dispositivo che ne attiva l'intervento è il nostro corpo. Nel secondo caso il dispositivo è un prolungamento del corpo. Norbert Wiener, matematico, sottolineava, già negli anni Cinquanta del Novecento, la pericolosa e facile identità tra religione e tecnologia. È dunque ragionevole domandarsi oggi quanto politiche culturali prive di immaginazione abbiano allontanato la tecnologia dalla scienza, trasformandola in una fede che ha i propri sacerdoti, i black fridays di festa, gli eretici, gli atei e i martiri da social network. -
Fídeg
Perso in un autolavaggio il dattiloscritto del suo romanzo storico di millecinquecento pagine sugli eroi da Garibaldi ai nostri giorni, Bisi, articolista freelance e aspirante autore frustrato, decide di riscrivere quel suo piccolo capolavoro, con l'intenzione di ridurne il numero di pagine. Tuttavia, una volta al lavoro, anziché occuparsi di eroi, decide di raccontare la figura dell'antieroe, piú novecentesca e domestica, dietro cui si nascondono le disillusioni e il senso di invisibilità dell'intellettuale incompreso. Di chi cova il sospetto di trovarsi dalla parte sbagliata, come l'ambizioso manoscritto su Garibaldi dimenticato nel baule della Punto Van e probabilmente finito al macero. Corrosivo e divertente, Fídeg mette in burla vari aspetti della società contemporanea, in particolare i riti del mondo editoriale, immaginato come un articolato schema idraulico, completo di wc e omini serafici in cima ai tubi, intenti a produrre letteratura. -
Autosole
Agosto. Vista dall'alto l'autostrada sembra un serpente dalle scaglie luminose, senza testa e senza coda, che si stira e si allunga come se si fosse svegliato in quel momento. Le auto una dietro l'altra ferme per un tempo che pare eterno. E dentro ogni macchina si consuma una piccola grande storia. Un rapinatore in fuga cerca disperatamente di resistere al dolore della pallottola che ha in corpo. Un bambino, mentre i genitori non fanno che lamentarsi, pensa alla mossa «fatale» che gli ha fatto un amichetto giocando, e credendosi destinato a morire decide di scendere ad aiutare i poliziotti con la sua pistola di plastica. Un ragazzo un po' introverso prova a fantasticare sulla biondina che gli sfila accanto fissandolo, malgrado la paura dell'enorme fidanzato che la accompagna. -
Niente di vero
In questo romanzo esilarante e feroce, Veronica Raimo apre una strada nuova. Racconta del sesso, dei legami, delle perdite, del diventare grandi, e nella sua voce buffa, caustica, disincantata esplode il ritratto finalmente sincero e libero di una giovane donna di oggi. Niente di vero è la scommessa riuscita, rarissima, di curare le ferite ridendo.«Veronica Raimo è l'unica che mi ha fatto ridere ad alta voce con un testo scritto in prosa da quando ero adolescente» – Zerocalcare«All'inizio c'è la famiglia. Veronica Raimo racconta che, specialmente se si è figlie, quell'inizio combacia con la fine» – Domenico Starnone«Leggere questo romanzo è una festa. Ma molte pagine sono ferite da medusa: bruciano alla distanza» – Claudia Durastanti«Veronica Raimo è la compagna di classe delle medie, la figlia della vicina o l’amica della sorella maggiore che ha avuto una vita così simile alla mia da rendere il suo romanzo impossibile da chiudere.» – Alice Balconi per MaremossoLa lingua batte dove il dente duole, e il dente che duole alla fin fine è sempre lo stesso. L'unica rivoluzione possibile è smettere di piangerci su.Prendete lo spirito dissacrante che trasforma nevrosi, sesso e disastri famigliari in commedia, da Fleabag al Lamento di Portnoy, aggiungete l'uso spietato che Annie Ernaux fa dei ricordi: avrete la voce di una scrittrice che in Italia ancora non c'era. Veronica Raimo sabota dall'interno il romanzo di formazione. Il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. All'origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. Circondata da questa congrega di famigliari difettosi, Veronica scopre l'impostura per inventare se stessa. Se la memoria è una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identità, allora il comico è una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all'indicibile. In questa storia all'apparenza intima, c'è il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell'energia paralizzante che può essere la famiglia, dell'impresa sempre incerta che è il diventare donna. Con una prosa nervosa, pungente, dall'intelligenza sempre inquieta, Veronica Raimo ci regala un monologo ustionante.rnrnProposto da Domenico Procacci al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Sono un Amico della domenica da diversi anni ma è la prima volta che decido di presentare un romanzo al Premio Strega. Lo faccio perché me ne sono innamorato prima da lettore e poi da produttore. Veronica Raimo ha un talento prezioso, scrive di cose serie, profonde, talvolta sconcertanti, con uno stile ironico e brillante. Niente di vero è uno spaccato tagliente di una famiglia italiana che ci somiglia, in cui la voce narrante smonta continuamente gli aspetti più canonici dello stare insieme per diritto di sangue, così come demolisce ogni retorica consolatoria, con una scrittura libera, spudorata e irresistibile. I personaggi del romanzo si muovono in un contesto in continua mutazione, come l'appartamento in... -
Il prigioniero dell'interno 7
Neanche rimanendo asserragliato nel suo appartamento, dietro una cortina di articoli satirici e di vita sbirciata dalla finestra, Vittorio riesce a ottenere l'unica cosa che gli sta davvero a cuore: non essere coinvolto da niente, mai, per nessun motivo. Anzi, nei giorni lenti del lockdown diventa suo malgrado il punto di riferimento di una comunità casuale e sgangherata: quella dei vicini di casa. Lui non lo sa ancora, ma è proprio mentre fuori infuria la tempesta che finalmente potrà imparare qualcosa del mondo e di se stesso.«Floriana dice che sono uno sfigato di successo, e che prima o poi dovrò decidere quale di queste mie due inclinazioni assecondare.»Vittorio ha poco piú di quarant'anni e per lavoro commenta notizie curiose su un quotidiano nazionale: un giorno scrive di granchi che scappano dai loro acquari, un altro di ricerche secondo cui l'universo odora di pancetta abbrustolita, o di piedi, o di lampone. Quando arriva, la pandemia lo prende in contropiede e in un attimo accartoccia la sua vita, proprio come succede a milioni di persone intorno a lui. Da un giorno all'altro Vittorio si ritrova a fare i conti con una realtà inaudita e il suo universo finisce per coincidere a poco a poco con i confini del condominio. Nessuno lo lascia in pace: la sua impegnativa quasi-fidanzata che gli si presenta sul pianerottolo con le valigie in mano, la vicina di casa filantropa che lo coinvolge nei suoi tentativi di aiutare il prossimo, l'anziano dirimpettaio che perde colpi, per non parlare degli agguati telefonici della madre che cerca di farlo sentire in colpa nei modi piú fantasiosi. Forse è un uomo buono a sua insaputa, Vittorio, di certo preferisce nascondersi dietro all'umorismo e alle battute feroci. Ma mentre una dopo l'altra cadono le certezze di sempre, lui ne ricava di nuove: che durante una pandemia i cani si possono noleggiare, che Andy Warhol può colonizzare la mente di un architetto svampito e che pure una signora anziana può innamorarsi. E, forse, che può provare a essere felice persino lui. Neanche rimanendo asserragliato nel suo appartamento, dietro una cortina di articoli satirici e di vita sbirciata dalla finestra, Vittorio riesce a ottenere l'unica cosa che gli sta davvero a cuore: non essere coinvolto da niente, mai, per nessun motivo. Anzi, nei giorni lenti del lockdown diventa suo malgrado il punto di riferimento di una comunità casuale e sgangherata: quella dei vicini di casa. Lui non lo sa ancora, ma è proprio mentre fuori infuria la tempesta che finalmente potrà imparare qualcosa del mondo e di se stesso. -
I miei piccoli dispiaceri
Elf è una pianista di successo, invitata a esibirsi nei teatri piú prestigiosi; dalla vita ha avuto tutto: talento, fascino, un compagno che la ama. Ogni cosa le è sempre riuscita facile, tranne essere felice, tranne farsi andare bene il mondo cosí com'è. Yoli invece del mondo cosí com'è ha imparato ad accontentarsi sin da piccola; ha imparato con gli anni a non occupare il centro della scena, indossando i panni sgangherati di una buona perdente. E cosí, anche tra mille piccoli fallimenti esistenziali, Yoli riesce ancora a sorridere di sé e ad andare avanti senza farsi troppe illusioni. Ed è con questo spirito disillusamente ottimista che accoglie la notizia che Elf, poco prima di una tournée, ha provato a uccidersi: con la convinzione che mettendo in piedi una squadra di supporto, composta da tutte le persone che la amano, sarà possibile farle capire che in questo mondo imperfetto vale la pena di restarci proprio perché è imperfetto. Eppure, a volte, l'amore non basta... -
Dove sei, mondo bello
In un bar di un paesino irlandese sulle coste dell'Atlantico una giovane donna aspetta un uomo che ancora non conosce. Lei si chiama Alice e di mestiere scrive romanzi. «E ci fai dei soldi, giusto?» le chiede lui, il suo Tinder date, poco piú tardi. Si chiama Felix e con la letteratura non ha niente a che fare; per vivere sposta merci in un magazzino gelido. Il loro primo incontro è un completo flop, eppure Alice, reduce da un crollo psicologico, lo invita ad accompagnarla nel suo prossimo tour promozionale a Roma. Dei soldi Felix non dovrà preoccuparsi, ci penserà lei, con i proventi di un lavoro che giudica «moralmente e politicamente inutile», il solo che voglia fare. Frattanto a Dublino la sua amica Eileen, come lei ventinovenne, per pochi spiccioli sistema la punteggiatura di articoli non suoi per una rivista letteraria su cui un tempo ha pubblicato un unico pezzo degno di nota, e per il resto scorre le pagine social dell'uomo che l'ha lasciata e cerca di rimettere insieme i cocci di ambizioni e speranze dimezzate mentre, ai margini del suo scontento, Simon, un consulente politico bellissimo e cristianamente promiscuo, chiede di essere guardato. Con Alice Eileen condivide la sensazione che «ci troviamo nell'ultima stanza illuminata prima delle tenebre, testimoni di qualcosa». Le vivide mail che le due donne si scambiano affrontano i temi della contemporaneità minacciata, dal contrasto fra la società dei consumi e la miseria della moltitudine al crollo della civiltà nella tarda Età del bronzo, dalla perdita del senso del bello con l'avvento della plastica agli effetti corrosivi della fama sulla cultura. Ma, mescolato all'armamentario pubblico dell'impianto intellettuale millennial, si fa strada proditoriamente, quasi felicemente, l'urgenza del privato desiderio. «Ecco che nel bel mezzo di tutto, con il mondo messo com'è, l'umanità sull'orlo dell'estinzione, io mi ritrovo qui a scriverti un'altra mail a proposito di sesso e amicizia. C'è altro per cui valga la pena vivere?» domanda Alice. Ci sono i corpi, in questa dimensione, ci sono il dissacrante, anti-cliché Felix, e l'accogliente, inarrivabile Simon, c'è perfino l'illusione di una comunione vivifica che sappia sciogliere i solipsismi. «E di cosa parlano, i tuoi libri?» vuole sapere Felix da Alice al loro primo incontro. «Oh, non so, disse lei. Delle persone». -
Voli vespertini. E altri saggi su ciò che la natura ci insegna
Salire in cima all'Empire State Building per l'appuntamento con uno stormo di uccelli migratori, ritrovarsi faccia a faccia con un cinghiale nei boschi inglesi, assistere al volo nuziale di una formica nel tragitto di ritorno dal supermercato, inseguire la magia estiva di un firmamento di lucciole; o ancora interrogarsi sulle analogie tra l'emicrania e i cambiamenti climatici, considerare i cigni in una prospettiva politica, cogliere le somiglianze tra nidi e incubatrici neonatali. Sono solo alcuni dei temi esplorati nei quarantuno saggi di Voli vespertini, raccolta che Helen Macdonald ha concepito proprio come una speciale Wunderkammer in cui poter riunire racconti e riflessioni sugli argomenti piú inusuali e variegati, ma attraversati da uno stesso sentimento di meraviglia per il mondo non umano. Personali e insieme universali, questi scritti offrono una visione lucida e acuta dei nostri tempi, analizzando il modo in cui gli esseri umani si relazionano con la natura, per «trovare vie per riconoscere e amare le differenze. Per vedere attraverso occhi che non sono i nostri. Per capire che il nostro modo di guardare il mondo non è l'unico. Per pensare a che cosa potrebbe significare amare chi non è come noi. E per gioire della complessità delle cose». Con la sua scrittura poetica e luminosa, unendo il sapere scientifico al suo talento narrativo unico, Helen Macdonald affida allora alle pagine di Voli vespertini il suo cristallino entusiasmo per quella felicità semplice e inattesa che la natura regala a chi ha la pazienza di osservarla e la capacità di ascoltarla. Perché il senso del tempo, dei ricordi, del dolore e dell'amore sembra farsi piú chiaro nelle impronte di una lepre sulla neve, nello splendore di un raggio di sole dopo un'eclissi, nel volo alto dei rondoni al calar della sera. La natura non è al mondo per dispensare insegnamenti, eppure ogni volta che ci fermiamo a guardarla impariamo qualcosa in piú su noi stessi. -
Salvarsi a vanvera
Autunno 1943. Secondo un'antica maledizione – inventata di sana pianta e venduta al comando tedesco come leggenda popolare – nelle viscere di una miniera di carbone sulla sponda del Rio Fogazza si nasconderebbe la Salamandra Ignifera Gigante Cinese, capace di folgorare a vista qualsiasi forestiero si avvicini. Per l'ebreo Mozenic Aràd, che giusto prima delle leggi razziali ha pensato bene di diventare Mestolari Aride, la scoperta casuale del giacimento è l'unica speranza di salvare se stesso e la sua famiglia. E cosí, mettendo insieme una squadra di persone altrimenti destinate a fine certa – una professoressa di liceo, un suonatore di clavicembalo, un fattorino e un numero imprecisato di irregolari che dal giorno alla notte si cuciono addosso il titolo di geologo, minatore, fuochista, carpentiere o artificiere – Aride comincia a vendere carbone alle milizie, tenendole ben lontane dalla miniera con lo spauracchio della vampa infuocata. Finché il maggiore Aginolf Dietbrand von Appensteiner, comandante di piazza, comincia a insospettirsi... Dopo La vita dispari, Paolo Colagrande ci consegna un romanzo straripante d'intelligenza e di invenzioni. Pagina dopo pagina, assecondando «l'impostura del destino», costruisce una bugia grande quanto un intero paese: il piano geniale di un pugno di ebrei padani per salvarsi la vita. -
Tra le pagine
«Eccomi qua, infilato in un bagaglio a mano, trasportato per l'aeroporto JFK. La proprietaria è Lena Knecht. Mi porta a casa. Di nuovo a Berlino, la città dove sono stato scritto. Dove quasi cento anni fa sono stato stampato per la prima volta da una piccola casa editrice. La città da cui il mio autore scappò il giorno in cui Hitler salí al potere. Il mio valore di seconda mano è modesto. Sono stato tradotto in tante lingue. Un paio di volte sono stato trasformato in un film. Ma eccomi qua in persona, leggermente sciupato e sbiadito. Leggibile, come sempre».Il protagonista di questo romanzo è una prima edizione de La ribellione di Joseph Roth, una novella che narra la storia del suonatore di organetto Andreas Pum. Quando nel 1933 la vecchia copia del libro viene tempestivamente salvata dai roghi nazisti a Berlino, la sua vita comincia a intrecciarsi con le esistenze di tante persone: da quella del suo stesso autore, scrittore ebreo-austriaco in fuga, a quella di David Glückstein, professore ebreo di Letteratura tedesca alla Humboldt. Fino alle avventure di una ragazza che trova sul retro del libro una piccola mappa disegnata che la condurrà a Berlino, dove tutto è iniziato. Elegante e caleidoscopico, Tra le pagine è un libro che accende tutto il nostro amore, millenario, per la lettura e la letteratura. -
Delitto sul lago
Quando d'estate il sole incendia le strade di Roma, anche pensare diventa difficile. Ma non per il vicequestore Piersanti Spina, che il caldo, come il freddo, non lo sente proprio. Il suo problema è un altro: c'è un cadavere dentro un lago. Una mattina di luglio, in uno sconosciuto specchio d'acqua alla periferia est della capitale, viene trovato il corpo senza vita di Valerio Campi. L'uomo, cinquantacinque anni, era stato titolare di un bar che poi aveva venduto. Non doveva averne ricavato molto, perché era sempre al verde; inoltre di recente qualcuno lo aveva minacciato. Tutto fa supporre che fosse finito nelle mani degli strozzini. Eppure Spina non è convinto, e decide di scavare nel passato di Valerio, una scelta che rischia di cacciarlo nei guai. Come se non bastasse, Piersanti deve pure fare i conti con un'instabile vita sentimentale e, soprattutto, con una rara patologia che lo rende praticamente insensibile agli stimoli esterni. Non avverte il dolore, caratteristica che ha alimentato la sua leggenda tra i poliziotti del commissariato VI di Tor Pignattara, però non si accorge nemmeno che ci sono 35 gradi all'ombra. E questo rischia, nel migliore dei casi, di farlo cadere a terra svenuto. -
Il complotto dei Calafati
Un sontuoso galà di beneficenza ha riunito tutta la buona società cagliaritana allo scopo di raccogliere fondi per i terremotati della Calabria. Vi prende parte anche Clara, la nipote del piú importante armatore dell'isola, per incontrare un funzionario dell'ambasciata italiana di rientro dalla Cina che potrebbe darle notizie di suo padre, disperso durante la rivolta dei Boxer. Tra gli ospiti, i chiacchierati Cabras, che tornando dalla festa sono assaliti e ammazzati. Si sospetta un omicidio politico: il barone era odiato per aver sempre trattato i suoi numerosi lavoratori con il pugno di ferro. Ma allora perché è stato ucciso pure l'autista? Sempre pronta a occuparsi dei piú deboli, e in pena anche per la sorte del giovane nipote dei baroni, verso cui prova un'immediata empatia (o forse qualcosa di piú), Clara non può evitare di indagare sul caso. Nell'atmosfera esotica della Cagliari del 1905, tra la necropoli punica e il porto, tra la comunità cinese della Marina e la malavita locale, scoprirà una verità sconcertante. -
Sono mancato all'affetto dei miei cari
Provincia lombarda, tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del secolo scorso. Un padre tutto casa e lavoro ripercorre la storia del proprio rapporto con i figli, che non sono venuti esattamente come si aspettava. L'Alice, maestrina frustrata, malinconica e sognante, che rimpiange di non essere andata all'università – manco studiare servisse – ed è incapace di fare l'unica cosa che una donna deve saper fare: la moglie. L'Alberto, che i libri, bisogna rendergliene merito, li ha tenuti a debita distanza, ma in compenso si rivela un ingrato. Infine l'Ercolino, che apre bocca solo per mangiare voracemente, anche se è magro quanto un chiodo; e, pensa tu, a scuola pare sia un genio. Insomma, un disastro, cui si aggiunge una moglie pronta in ogni occasione a difendere quei tre disgraziati. Troppo, davvero troppo, anche per un uomo di ferro come lui. -
Lo sparo. Le indagini di Selma Falck. Vol. 3
A una festa tra vecchi amici Selma Falck viene ferita da un cecchino e la sua migliore amica, la parlamentare Linda Bruseth, viene uccisa. La polizia è convinta che l'obiettivo principale fosse proprio l'avvocata, ma dopo il ritrovamento del cadavere di un secondo membro del parlamento e di una giudice della Corte suprema, Selma comincia a intravedere una trama oscura fatta di vendette, complotti e una feroce premeditazione nella scelta delle vittime. Mentre si propone di vendicare la morte dell'amica e scoprire la verità dietro la cospirazione, la sua stessa vita, ancora una volta, è seriamente minacciata. In questo caso, però, il pericolo potrebbe essere piú vicino di quanto avrebbe mai immaginato.«Quando il proiettile l'aveva colpita, Selma Falck era rimasta sorpresa, nient'altro. Non aveva avvertito nessun dolore particolare. D'istinto si era portata una mano alla spalla e aveva visto il sangue impregnarle la giacca di velluto. Era scoppiato il caos. Tavolini ribaltati e gente che urlava. L'unica a rimanere seduta era stata Selma. In seguito, avrebbe insistito nel dichiarare che erano passati molti secondi, forse un paio di minuti, da quando aveva scoperto che Linda era morta. Il proiettile aveva perforato la testa della sua vecchia amica. La conosceva dai tempi in cui giocavano nella Nazionale norvegese di pallamano. Uno schiocco deciso aveva squarciato l'aria autunnale». -
Non aprite quella morta
Dai jinn infuriati alle ombre malevole, dagli spettri di antichi viaggiatori fino ai mutaforma succhiatori di anime, Joe R. Lansdale e sua figlia Kasey dànno vita alle avventure di un duo di detective donne come non si era mai visto nella letteratura del sovrannaturale. Che si tratti di un faro maledetto, di una villa infestata in Italia, di un inquietante sfasciacarrozze in Texas o di un sinistro villaggio sotterraneo, Dana Roberts e la sua assistente Jana si ritrovano ogni volta a indagare su casi inspiegabili e parecchio pericolosi. Ad assisterle, oltre all'intuito infallibile e un ingegno analitico che tanto ricordano quello di Sherlock Holmes e John Watson, una serie di preziosissimi oggetti-amuleti: acqua santa, candele fatte di grasso umano, polveri benedette, terra di cimitero e vari strumenti di magia che acquistano potere grazie alla fede di chi li possiede. Qualsiasi cosa pur di impedire agli esseri provenienti da altre dimensioni di creare scompiglio nel nostro mondo. Una raccolta di storie inedite popolate da personaggi memorabili che colloca Joe e Kasey Lansdale al fianco dei maestri indiscussi dei libri dell'orrore. -
Il segugio
Dopo venticinque anni di pattuglie sulle strade di Chicago, Cal Hooper ha trovato un cottage sotto una distesa di stelle selvagge. Adesso la cosa piú rischiosa che fa è bere due pinte la sera al pub. Ma qualcuno tra la gente del posto lo tiene d'occhio e il suo idillio ha le ore contate. All'inizio, sentendo i rumori in giardino, ha pensato a un animale. Poi, una sera, dopo aver trovato le impronte delle scarpe da ginnastica, lo ha sorpreso. È poco piú di un bambino, eppure ostinato e testardo come un adulto. In quello sputo di città persa nella campagna irlandese, è corsa voce che Cal era un poliziotto e adesso Trey è venuto in cerca di aiuto e non ne vuol sapere di lasciarlo in pace. Suo fratello è scomparso da mesi ma lui non ci crede che se ne sia semplicemente andato di casa. È successo qualcosa. Qualcosa che, Cal lo sa già, macchierà per sempre il suo paradiso. -
I segreti di New York. Storie, luoghi e personaggi di una metropoli
Da sempre simbolo del luogo in cui tutto può succedere, New York è la città che non dorme mai, dove persone e occasioni sembrano correre alla velocità della luce. Molto si è scritto di New York, in tanti l'hanno inseguita, cantata e descritta. Eppure dietro le pietre e i cristalli di Manhattan ci sono infinite storie da raccontare. E negli angoli della città ancora oggi immutati Augias ha rintracciato, con il puntiglio del detective esperto, i luoghi dove vissero miliardari e cortigiane, uomini di genio e di coltello, poeti e marinai, i locali dove si consumarono amori e delitti, gli isolati, oggi a volte trasformati, dove hanno lasciato le loro tracce «tutto il bene e tutto il male del mondo, tutta la luce e tutta la piú nera oscurità». Dalla casa di Meucci a Staten Island, in cui visse anche Garibaldi, a quella di Alan Turing, l'inventore del computer morto addentando una mela avvelenata; dal lussuoso palazzo che vide l'infelice amore di Marilyn Monroe e Arthur Miller alle montagne russe di Coney Island: gli scenari, le vicende e i protagonisti che hanno alimentato il mito della Grande Mela. -
Il bacio della Medusa
1905. Nel giorno delle sue nozze con il conte Felice Argentero, la giovane Norma Boncompagni, figlia di un professore universitario fiorentino, incontra per la prima volta lo sguardo lontano di Medusa, bambina selvatica e scontrosa. Sono diverse per educazione, ambiente sociale, esperienze. Eppure sono destinate a incrociarsi di nuovo e a lasciarsi travolgere da un amore vitale e scandaloso che sovverte tutte le convenzioni e cambia per sempre le loro esistenze. Con uno stile che possiede profondità, eleganza, grazia, Melania Mazzucco ci trascina dentro una storia feroce e appassionata, che conquista con i suoi personaggi indimenticabili – cosí fragili e cosí complessi.