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ZeroZeroZero. Nuova ediz.
Guarda la cocaina, vedrai polvere. Guarda attraverso la cocaina, vedrai il mondo.""Non esiste mercato al mondo che renda più di quello della cocaina. Non esiste investimento finanziario al mondo che frutti come investire in cocaina. Nemmeno i rialzi azionari da record sono paragonabili agli """"interessi"""" che dà la coca. Se investissi oggi 1000 euro in azioni Apple, dopo un anno me ne tornerebbero circa 1600; ma se investo la stessa cifra in cocaina, dopo un anno me ne tornano 182mila. Da tempo studio queste dinamiche e, più scendo nei gironi imbiancati dalla coca, più mi accorgo che la gente non sa. C'è un fiume impetuoso che scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa dall'Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne passeggiano per via del Corso a Roma e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times Square e camminano a testa bassa lungo i viali londinesi. Sotto di loro il fiume bianco scorre non visto, scorre inascoltato."""" (L'autore)"" -
Giura
Allegro e malinconico, profetico e nostalgico, lucido e visionario, Stefano Benni parla d'amori felici e impossibili, di alberi fatali e di delfini, parla di noi, di chi eravamo e di come siamo diventati.rnrn""Giura che non mi dimenticherai. Giura su ogni scrigno di noce, e su ogni chicco di uva e grillo nascosto e stella del firmamento.""""rnrnFebo ha tredici anni e vive insieme ai nonni in un piccolo borgo sull'Appennino all'ombra dei Castagni Gemelli, popolato da leggende paurose e da un'umanità bizzarra e variopinta: ci sono Bue e suo padre Chicco, Slim e i sette fratelli Carta, Pietrino detto Zanza che di Febo è il più caro amico, Celso l'indio silenzioso con il suo cavallo Strappafiori. E poi c'è Ca' Strega, dove vive Luna, muta e selvaggia, con la sua stravagante famiglia capeggiata da una nonna dotata di poteri magici. Il destino di Febo e Luna è segnato da un pomeriggio al luna park, e dalla profezia su una misteriosa mano di ferro. Le loro strade si dividono – lei finisce in un istituto di suore dove il dottor Mangiafuoco le farà recuperare la voce, mentre lui va a studiare in città dove ritrova un padre megalomane, sempre sul punto di concludere """"un grande affare"""" e una madre amareggiata. Pur se lontani, Febo e Luna non smettono mai di pensarsi e di volersi bene. Lui tutto grandi teorie e proclami, lei concreta e battagliera. Il destino della loro vita è lasciarsi e ritrovarsi, e ogni volta il loro distacco è preceduto dalla separazione, premonitrice e crudele, di un'altra coppia di amanti. Anche quando, sullo sfondo di un'Isola cristallina, si illudono brevemente di poter restare sempre insieme, si perderanno. Gli anni passano, Febo adesso ha un figlio amato e indipendente, e della passione per la natura e l'ecologia ha fatto un mestiere; Luna aiuta i deboli e insegna la lingua dei segni a chi non ha la voce. Su di loro incombe l'ultima separazione, lei nel gelo del Nord, lui nel cuore di una foresta tropicale."" -
Il popolo degli alberi
Cosa pensare quando il genio si rivela un mostro?«Yanagihara è una scrittrice unica al mondo. Il suo virtuosismo letterario sembra un atto di guerriglia politica. La sua ricerca della bellezza, uno scherzo da troll fatto al canone letterario maschile occidentale. Il suo premio Nobel Norton Perina, che ha scoperto delle tartarughe che ci rendono immortali ma finisce in disgrazia accusato di pedofilia, è un imprevedibile miscuglio di utopia e prevaricazione, unisce il Phileas Fogg del Giro del mondo in ottanta giorni al Michael Jackson del Neverland Ranch. La scrittura di Yanagihara gioca con i registri per farci ripensare in modo straniante e avvincente cos'è l'eurocentrismo e cos'è l'esotismo» – Francesco Pacifico«Con il dipanarsi della trama, la storia da biografia si espande e acquista un respiro più ampio. Diventa anche un'appassionata denuncia contro l'egoismo ottuso dell'uomo che stravolge l'equilibrio della natura» - Patrizia Violi, la LetturaIl giovane medico Norton Perina ritorna da una spedizione nella remota isola micronesiana di Ivu'ivu con una scoperta sconcertante: ha davvero trovato una cura per l'invecchiamento? Sembra che la carne di un'antica specie di tartaruga contenga la formula per la vita eterna. Perina prova scientificamente la sua tesi e guadagna fama e onori mondiali, ma ben presto scopre che le sue proprietà miracolose hanno un prezzo terribile. E mentre le cose sfuggono rapidamente al suo controllo, i suoi stessi demoni prendono piede, con conseguenze personali devastanti. Cosa pensare quando il genio si rivela un mostro? -
Contro un mondo senza amore
Dall'autrice palestinese più letta nel mondo, il toccante ritratto di una donna coraggiosa che si rifiuta di essere una vittima.rnrnNahr è rinchiusa nel Cubo: tre metri quadrati di cemento armato levigato, privata di ogni riferimento di tempo, con i suoi sistemi di alternanza luce e buio che nulla hanno a che vedere con il giorno e la notte. Vanno a trovarla dei giornalisti, ma vanno via a mani vuote, perché Nahr non condividerà la sua storia con loro. Il mondo lì fuori chiama Nahr una terrorista e una puttana; alcuni forse la chiamerebbero una rivoluzionaria o un esempio. Ma la verità è che Narh è sempre stata molte cose e ha avuto molti nomi. Era una ragazza che ha imparato, presto e dolorosamente, che quando sei un cittadino di seconda classe l'amore è un solo tipo di disperazione; ha imparato, sopra ogni cosa, a sopravvivere. Cresciuta in Kuwait, è una ragazza arrivata in Palestina con le scarpe sbagliate e che, senza andare a cercarseli, trova scopi, passione politica, amici. E trova un uomo dagli occhi scuri, Bilal, che le insegna a resistere; che prova a salvarla ma quando è già troppo tardi. Nahr si mette seduta nel Cubo e racconta la storia a Bilal. Bilal che non è lì, che forse non è più neanche vivo, ma che è la sua unica ragione per uscire fuori. -
Il grand tour di Nancy Moon
Un tuffo negli anni sessanta, nella moda ma anche nelle differenze tra generi e classi. Per ogni donna che abbia curiosato almeno una volta nell'armadio della mamma o della nonna, o abbia sorriso davanti a un film con Audrey Hepburn o Doris Day.Taffetà, crêpe de chine, vestiti a trapezio e tubini neri: per Florence Connelly la passione per la moda vintage è di famiglia. Dalla nonna Peggy ha ereditato l'amore per i tagli sartoriali e una vecchia macchina da cucire, ma di recente la gioia che provava a ricamare si è esaurita, sotto il dolore causato da una crisi coniugale e dalla morte di Peggy. Tutto cambia quando, sul fondo di un armadio della nonna, trova una vecchia scatola di legno. Al suo interno, una serie di buste gialle contenenti dei cartamodelli degli anni sessanta. In ogni busta, un ritaglio di tessuto, una cartolina e una fotografia di una donna - sempre la stessa - che indossa il modello in questione. Londra, McCalls 6673: abito da giorno bonton. Parigi, Vogue 5727: vestito da sera con scollo a barchetta e cinturina. Antibes, McCall's 6571: abito da cocktail. Capri, McCall's 6291: costume da bagno a due pezzi e prendisole. Venezia, Butterick 2308: tubino scollato senza maniche e giacca coordinata con manica a tre quarti. Affascinata dalla storia che quei vestiti sembrano volerle raccontare e senza più niente che la leghi a casa, Flo decide di seguire la mappa tracciata dalle cartoline e dalle fotografie e di scoprire chi sia la sconosciuta. Perché la nonna conservava i suoi scatti? E come mai le amiche di Peggy all'improvviso sembrano nasconderle qualcosa? Passo dopo passo, riuscirà a scoprire che la donna si chiamava Nancy e che ogni vestito compone il puzzle di un suo viaggio in Europa nel 1962. Dall'Inghilterra al Sud della Francia fino ad arrivare in Italia, ripercorrendo il grand tour di Nancy e seguendo il filo di una misteriosa storia d'amore, anche Flo troverà la forza per ricucire la propria vita. -
Giorni e notti fatti di piccole cose
La storia di una donna, colta in un momento di trasformazione, e sui sacrifici che facciamo per forgiarci delle vite che abbiano un senso, tutto sullo sfondo di un'India autentica, poco raccontata in letteratura.rn«Con salti in avanti e indietro nel tempo Doshi, che è anche poetessa e danzatrice, si muove sicura e leggera nella vita di Grace con una scrittura visiva» - Saverino Colombo, la Letturarn«Scritto superbamente... un romanzo sui segreti familiari, sul tentare di fare la cosa giusta, e la stringente contingenza della vita con tutte le sue ricchezze e incertezze» – The TimesrnrnIn fuga da un matrimonio in fallimento, Grace torna a Pondicherry, in India, per cremare la madre. Una volta lì, si ritrova a occuparsi di un'eredità che non si aspettava, una proprietà sulle spiagge di Madras e una sorella che non sapeva di avere: Lucia, nata con la sindrome di Down, che finora ha passato la sua vita in una struttura residenziale. Grace tenta di costruirsi una nuova e incerta esistenza lungo le coste infinite del Tamil Nadu con Lucia, Mallika, una donna del villaggio vicino che viene a fare le pulizie, la divertente e caustica zia Kavitha e una valanga di cani e cuccioli più o meno randagi. I suoi sforzi di farsi casa si dimostrano prima una sfida, poi sempre più estenuanti, per infine scoprire la tenerezza, la furia e lo stupore di una vita con Lucia. Luminoso, divertente, sorprendente e struggente, Giorni e notti fatti di piccole cose è la storia di una donna, colta in un momento di trasformazione, e sui sacrifici che facciamo per forgiarci delle vite che abbiano un senso, tutto sullo sfondo di un'India autentica, poco raccontata in letteratura. -
Il dolce domani
Dopo un grave incidente e la morte del suo compagno, Sayoko non è più la stessa: ha imparato i segreti del mondo invisibile. Scritto all'indomani del terremoto e dello tsunami di Fukushima, Il dolce domani è il messaggio di speranza che Banana Yoshimoto ha voluto dedicare alle popolazioni colpite.rnrnSayoko e Yōichi hanno avuto un incidente, lei è rimasta gravemente ferita, lui invece non c'è più. La loro era una storia bellissima, in cui la scarsa volontà di impegnarsi era compensata da un amore profondo e libero, e senza di lui Sayoko si sente vuota, o forse, come le dice l'amico okinawano Shingaki, deve solo andarsi a riprendere il suo mabui. È proprio la ricerca del mabui, di una cosa che somiglia molto all'anima e che Sayoko non sa nemmeno se la rivuole per davvero, il tema centrale di un romanzo che, con profondità e delicatezza, racconta il dolore e la rinascita di chi è sopravvissuto alla morte di qualcuno che amava. Ambientato fra i templi e gli onsen di Kyoto, con riferimenti a Frankenstein e agli zombie, Il dolce domani, scritto dopo l'incidente di Fukushima, sembra suggerire la nostalgia per ciò che si è perduto come mezzo per superare il trauma di aver vissuto il disastro di Fukushima e le sue conseguenze. -
Il sogno cinese
Il folle viaggio di un uomo e di un Paese disposti a tutto per cancellare la propria storia.rn«Le Guardie rosse alla Kurt Vonnegut: potente!» - Margaret Atwoodrn«Scrittore in esilio, Ma Jian ci regala un durissimo affresco della Cina di questi anni. Una satira dark e allucinata in cui il presente appare fin troppo simile all'era Mao» - Filippo Santelli, Robinsonrn«Una satira pungente della burocrazia cinese che può ricordare i ritratti dell’aristocrazia provinciale delle Anime morte di Gogol'» - The New York TimesMa Daode è un mediocre politico di provincia. Fedele al Partito e devoto ammiratore del presidente Xi Jinping, è ricco, corrotto e ha dodici amanti principali, ""le Dodici Forcine di Jinling"""", come le fanciulle del romanzo della Dinastia Qing, Il sogno della camera rossa. Accanito sostenitore della causa del """"Sogno cinese"""" e della visione di """"Ringiovanimento nazionale"""" di Xi Jinping, dal suo Studio Rotondo, di pochi metri più piccolo del più celebre Studio Ovale, lavora perché il sogno cinese diventi globale. Ma Daode, però, ha un problema: durante la Rivoluzione culturale, come tante giovani Guardie rosse ha commesso parecchi crimini, e i sogni del suo passato, che fino a oggi lo hanno tormentato nel sonno, adesso si presentano anche di giorno, sotto forma di allucinazioni, rendendogli la vita sempre più difficile. È un passato doloroso che il governo ha rimosso dalla coscienza collettiva del Paese, ma che continua a infiltrarsi nella testa di Ma Daode. E allora la soluzione è una soltanto: proporsi volontario per un impianto cerebrale di un dispositivo che garantisce il completo lavaggio del cervello. Comincia così il folle viaggio di un uomo e di un Paese disposti a tutto per cancellare la propria storia."" -
Un mondo a portata di mano
Finalista al Premio Lattes Grinzane 2021 Dopo il successo di Riparare i viventi, sul mondo dei trapianti, un romanzo di formazione ambientato nell’inconsueto mondo del trompe-l’œil, della fabbricazione di un’illusione.«Sono giovani, disinvolti nelle loro imperfezioni, si muovono leggeri, per accelerazioni. I protagonisti di Un mondo a portata di mano di Maylis de Kerangal sono i perfetti abitanti del nuovo millennio» - Raffaella De Santis, RobinsonPaula Karst si iscrive al prestigioso Istituto superiore di pittura a Bruxelles dove vive sei mesi intensi, calata nell’arte e dedita a imparare la tecnica del trompe-l’œil, decorando e plasmando diversi materiali minerali, vegetali e animali. L’apprendimento rigoroso, i ritmi di lavorazione serrati con grande coinvolgimento fisico rappresentano, in particolare per Paula, un momento di crescita e maturazione. Una volta diplomata, dopo un primo periodo di difficoltà, la ragazza finirà per trovarsi in grandi cantieri, soprattutto in Italia, dove a Cinecittà è incaricata degli scenari di Habemus Papam di Nanni Moretti. E dopo un ingaggio in Russia, sul set del film Anna Karenina, rientra in Francia e un suo vecchio compagno di studi le fa una proposta che si rivelerà peculiare. Le suggerisce di lavorare al grande progetto di ricreazione della grotta di Lascaux: un enorme facsimile, Lascaux iv. Come già in passato, Maylis de Kerangal ci offre un romanzo di formazione, presentandoci giovani alla ricerca di sé, in una metaforica discesa nell’intimità dell’arte nel suo senso più profondo, più concreto e totalizzante. -
Che ore sono da voi? Racconti scelti da Paolo Di Paolo
Questa raccolta di racconti consente di scoprire o riscoprire la grandezza della narrativa breve di Tabucchi, le sue storie nella grande Storia: l'Italia povera e rurale degli anni quaranta, l'Europa sotto i fascismi, il colonialismo, gli anni della lotta armata, lo stordimento dopo la caduta del Muro, le ombre della contemporaneità.«Che ora sono da voi pesca nel prediletto spazio letterario che lo scrittore ha costruito negli anni, con le giuste soste e i temi che si rincorrono da Il gioco del rovescio a L'angelo nero» - Renato Minore, il MessaggeroNon c'è solo il Tabucchi di Sostiene Pereira, il grande romanzo del 1994 tradotto a ogni latitudine. C'è un altro Tabucchi che, nel corso dei decenni, scommette sulla forma short-story – la ""novella"""", centrale nella nostra tradizione – e la rivitalizza, la rende esotica: da Il gioco del rovescio (1981) a L'angelo nero (1991), fino a Il tempo invecchia in fretta (2009), è come se immergesse la narrativa breve in un'acqua diversa, misteriosa. L'enigma, il rebus, la coincidenza, il piccolo equivoco senza importanza. Il retro dell'arazzo. C'è una folla di fantasmi buoni per strade e molti portoghesi; c'è uno scampanio festoso che arriva da Saint-Germain, Parigi; c'è un uomo che racconta un segreto alla tomba di Brecht, a Berlino; uno che osserva la luce che cambia in un istante nel cielo di Londra, «una insolita luce arancione». Basta un dettaglio a fare la differenza, a modificare la prospettiva sulla realtà. Le storie di Tabucchi sono storie """"fatte a voce"""", e d'altra parte lo scrittore è un collezionista di voci: «voci portate da qualcosa, impossibile dire cosa». Raccontare è un atto umano che nasce così, labbra e fiato; perché ogni racconto è una evocazione, e ancora, perché chi racconta può dare voce a chi l'ha persa o non l'ha mai avuta. «Da quale profondità della memoria veniva una voce che gridava?» leggiamo nel racconto Capodanno. Questa raccolta di racconti consente di scoprire o riscoprire la grandezza della narrativa breve di Tabucchi, le sue storie nella grande Storia: l'Italia povera e rurale degli anni quaranta, l'Europa sotto i fascismi, il colonialismo, gli anni della lotta armata, lo stordimento dopo la caduta del Muro, le ombre della contemporaneità."" -
Spigole
Una storia di fughe, amore, crimine, cucina, scrittura, navigli e pesci. Non necessariamente in quest'ordine.rnrnEttore Lisio è uno scrittore di fumetti di successo – per quanto possa essere di successo uno scrittore di fumetti, s'intende. Sceneggia una serie che funziona, pubblica un po' dappertutto e gode di una certa notorietà. In particolare, grazie a Doc Diablo: una tremenda serie che ha creato negli anni ottanta e di cui si vergogna, ma che è diventata inspiegabilmente un culto. Da anni ogni mattina Ettore deve farsi venire un'idea – almeno uno straccio di idea! – per levare un personaggio dai guai in cui, in sceneggiatura, lo ha lasciato il pomeriggio prima. Finché, un giorno, non gli viene nessuna idea. E smette di preoccuparsi di cercarla: molla tutto e decide aprire una pescheria nella sua Milano, ma nella parte più losca della zona dei Navigli. «Sono stanco,» spiega agli amici perplessi, «di dovere sempre avere nuove idee e poi essere criticato, magari perché sono troppo nuove... o troppo vecchie. O troppo medie. D'ora in poi non farò che chiedere: vuoi una spigola? Ti do una spigola, fine. Funziona così, con la gente semplice.» Scoprirà di sbagliarsi. Rendendosi conto che non esistono vite semplici e gente semplice. Sullo sfondo una Milano sconosciuta, misteriosa e fin troppo reale; una Milano che lo porta a conoscere un nuovo amore, e addirittura a sfidare il racket che si è infiltrato nel mercato ittico della città, sperimentando in prima persona che essere presi a pugni davvero è molto diverso da una scazzottata coreografata in un fumetto. Tito Faraci ci porta dentro una storia via via sempre più avventurosa, picaresca, divertente e a tratti malinconica, scritta con entusiasmante freschezza. -
Il sapore della vendetta. Delitto Doc per il commissario Courrèges
Uno squadrone armato nei boschi di St Denis o una lezione di cucina francese a un gruppo di turisti inglesi? Il commissario Courrèges sa bene cosa temere di più. Un nuovo appassionante capitolo della serie di gialli di charme di Martin Walker, il ""Simenon della Dordogna"""".Il commissario Bruno Courrèges è stato promosso: non sarà più a capo della polizia locale del piccolo borgo di St Denis, nel cuore della Dordogna, bensì dell'intera area intorno al Vézère. Ma a preoccuparlo non sono le nuove responsabilità, quanto la promessa fatta a un'amica di aiutarla nella sua nuova impresa: un corso di cucina. Cucinare le specialità del Périgord a casa, con un bicchiere di Bergerac e sotto lo sguardo bonario del suo basset hound Balzac, è un conto, ma insegnare a una classe di turisti stranieri è tutt'altro, e persino il coraggioso commissario vacilla. Il primo giorno tutto è pronto, solo che manca all'appello la studentessa più importante: la moglie di un ufficiale dell'intelligence britannica in arrivo da Bordeaux. La sua scomparsa è accolta quasi con sollievo da Bruno, ma assume contorni più drammatici quando viene ritrovato il cadavere della donna accanto a quello di una seconda vittima: un uomo, con cicatrici di guerra e un passaporto falso. Le indagini rivelano che si tratta di un ex soldato, un mercenario sul libro paga di vari gruppi militari, con una lunga lista di nemici. Ognuno di loro avrebbe avuto motivo di ucciderlo, ma chi l'ha fatto davvero? E come l'ha scovato sotto falsa identità? Man mano che la vita dell'uomo del mistero viene a galla, Bruno capisce che altri innocenti sono in grave pericolo. E inizia la più grande caccia all'uomo nella storia di St Denis prima che gli assassini colpiscano ancora."" -
La circonferenza dell'alba
Una vecchia villa sul lago di Como. Tanti barattoli di ricordi da aprire e riordinare. Una mappa sentimentale per ritrovare se stessi e andare incontro al futuro.I sassi e i cristalli sono conservati in barattoli di vetro, suddivisi per colore. Su ognuno, in pennarello rosso, una data, una frase o un luogo. È così che Giorgia, fundraiser per una Ong che salva le donne e i bambini dalle strade dell'Asia, cataloga i momenti importanti della sua vita, la sua geologia sentimentale. Il sasso a forma di cuore, ricordo del primo incontro dei suoi genitori. La scheggia di roccia bianca della sua nascita. Quella della maturità, di un compleanno, di una vacanza al mare. Il sassolino con cui Alex, il suo primo amore, le ha fatto aprire la finestra del cuore. E il ciottolo grigio e levigato dalle acque pazienti del lago: casa. Dopo anni di lontananza, Giorgia torna nella villa di famiglia sulle rive del Lario per venderla e svuotarla. Ma tra le vecchie stanze e gli oggetti dell'infanzia si annidano ombre e sorprese: Alex, che vive ancora al di là del giardino, ma oggi è un uomo amareggiato e stanco; sua madre, così distante e presa da se stessa; la sorella, moglie irrequieta e mamma di un adolescente che cresce troppo in fretta, e soprattutto l'eco della voce del padre Petar, scomparso vent'anni prima. Personaggio singolare, fuggito dalla Jugoslavia di Tito, scienziato mai sazio di scoperte, che ha plasmato la vita della figlia fra teorie, giochi, esperimenti scientifici e formule, e continua a influenzarla anche con la sua assenza. Davanti a un lago apparentemente immobile, che accoglie e riflette questo variegato paesaggio umano, nulla è come avrebbe dovuto o potuto essere. O forse sì? Che cosa rimane di un padre e dei suoi insegnamenti? E chi è l'eroe: chi resta o chi se ne va? Chi affronta l'ignoto dall'altra parte del mondo o chi si radica per dare consistenza a una storia e a una famiglia? E chi è, infine, più felice? Grazie alla complicità innocente del nipote e all'amicizia con la figlia di Alex, ma soprattutto grazie a un ritrovato dialogo con se stessa, Giorgia proverà a dipanare illusioni e vecchie bugie e a trovare le sue verità. Perché solo quando ci si perdona e ci si accetta con tutto il proprio bagaglio si può crescere, cambiare e, finalmente, vivere. -
L' amore viene prima
«Da quando è nato nostro figlio mi è stato chiesto centinaia di volte che cosa provassi, come fosse il bambino, come mi sentissi a essere padre. Per quanto inebetito d'amore, non ho mai saputo rispondere. L'unica cosa che sono riuscito a fare, nel suo primo mese di vita, è stato aprire il quaderno e appuntare piccole poesie in cui registravo gli accadimenti minimi che, impilati, davano forma a quello sproposito che non riuscivo a dire altrimenti.» L'evento è minimo: non pesa nemmeno tre chili, occupa uno spazio irrisorio, ma si allarga dovunque e si mangia tutte le parole. Muti, lì davanti, ci sono una madre sbalordita e un padre impacciato. Eredi di una tradizione poetica dell'intimità e delle accensioni del quotidiano – tradizione letteraria illustre e nello stesso tempo accessibile e amatissima dai lettori più diversi, oggi testimoniata dal successo pop di una poesia intima e quotidiana, tra canzone e meditazione –, queste brevi, splendide, poesie di ""accadimenti minimi"""" sanno cogliere e dare forma ai primi gesti di vita e di cura, ai cambiamenti grandi e piccoli e a tutta la sconcertante sorpresa per un figlio che arriva. E soprattutto, trionfante a ogni pagina, quel misterioso amore, quell'impreparata devozione, che si prova al primo mese di un neonato, quando i bambini sono ancora cuccioli di umani, fagotti disposti per casa, odore di legno nuovo, bisogni primari, un sogno e un bisogno perenne. Sulla soglia del libro, Andrea Bajani ci accompagna con una premessa che ne racconta la genesi e l'urgenza – e non c'è modo migliore per capire di quale materia, calda e dolcemente trasognata, siano fatte queste pagine: «Quello che ho provato a far volare in queste strofe è quell'amore unico che si prova soltanto per chi ci segue sulla riga del tempo: è unico perché viene prima, persino prima che il bambino faccia la sua apparizione. Un figlio, questo solo mi sembra di poter dire con certezza, è l'unico essere umano che si è disposti ad amare – che si ama di un amore sconsiderato – prima ancora di averlo incontrato»."" -
I prati dopo di noi
Matteo Righetto racconta una storia simbolica sul destino dell'umanità dal forte carattere etico e ambientalista, con personaggi subito vivissimi e con la sua, qui più che mai potente, rappresentazione della natura.Mentre il collasso climatico e il riscaldamento globale compromettono la vita dell'uomo nelle pianure arroventate, la montagna sembra rappresentare l'ultimo, precario, rifugio. E sulla montagna altoaltesina – carissima all'autore e ai suoi lettori – si trovano Bruno, Johannes e Leni. Bruno è un ragazzo gigantesco ma paradossalmente attratto dalle cose piccole, in primis gli insetti. In paese viene considerato uno sciocco, ma è capace di comprendere cose che ai più non è dato vedere né sentire col cuore. «Personalmente,» chiarisce l'autore, «ho sempre amato certi personaggi ""tonti"""" o emarginati presenti in molta narrativa scandinava e yiddish e per la stesura di questo romanzo breve ho voluto tratteggiare alcune figure salvifiche di questo tipo.» Il vecchio Johannes, invece, è minuscolo ma arzillo. Rimasto solo nella vita e convinto che il mondo stia finendo a causa dell'avanzata inesorabile dei nuovi barbari, costruisce una bara con l'ultimo abete rosso presente dietro la sua baita, la carica su un carretto e parte per il massiccio dell'Ortles, un monte sacro, sfidando a dama diversi avversari in altrettanti villaggi dove si ferma per passare la notte. Lungo il suo viaggio, tra calura, aridità e squilibrio ambientale che nel corso degli anni hanno sfigurato il volto di quelle terre, incontrerà Leni, una bambina sola e muta che lo accompagna, inconsapevole, verso una sorte comune. Johannes, Leni e Bruno sono naturalmente destinati a incontrarsi, insieme alle ultime api del mondo messe in salvo dal gigante, a ridosso dell'unico nevaio sopravvissuto. Prima di una partita finale a dama."" -
Il mantello
Con la vena poetica e informale che ha definito i suoi lavori precedenti, Marcela Serrano ci consegna una toccante riflessione sugli affetti e sulla perdita.«Romanzo insolito, profondo e doloroso quello che ci dona Marcela Serrano, costruito nell’arco di cento giorni di riflessione intima e straziante sulla morte di sua sorella» - Grazia«Una prosa che sembra poesia: leggera e straziante al tempo stesso, intima e politica. Il diario di un dolore che non vuole passare» - Michela MarzanornrnIl mantello è un libro che nasce da un momento eccezionale della vita della grande scrittrice cilena. La perdita di Margarita per cancro, la terza di cinque sorelle molto unite, fa vacillare tutto il suo mondo. Ma invece di sfuggirgli, Marcela decide di abbracciare il suo dolore e di dedicarvisi interamente per cento giorni della sua vita. Ritirata in campagna, usa la scrittura come strumento di riflessione e introspezione, per mettere ordine fra i suoi pensieri e aprire gli occhi. E quelli che all'inizio sono solo appunti sparsi diventano presto un romanzo, per la prima volta in forma autobiografica. Denso di riferimenti letterari, da Philip Roth a Canetti, passando per Philippe Claudel, Brodskij, Freud, Virginia Woolf solo per citarne alcuni, con incursioni nei territori dell'infanzia e a volte persino un garbato umorismo, Il mantello è il racconto delle emozioni e dei sentimenti che si affrontano quando si perde una persona cara. -
Apeirogon
La storia vera dell'inaspettata amicizia fra due padri, un palestinese e un israeliano, che hanno rispettivamente perso le loro figlie a causa della violenza e che trasformano il loro dolore in attivismo per la pace. Una storia epica raccontata sullo sfondo delle tensioni irrisolte nel cuore della Terra Santa.«Due padri, quattro madri. Genitori che provano a sopravvivere alla perdita di un figlio. Donne e uomini. Un solo dolore, modi diversi di affrontarlo. Israeliani e palestinesi. Distinti eppure indivisibili» - Davide Frattini, la LetturaBassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano. Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, alle scuole che le loro figlie, Abir e Smadar, frequentano, ai check point. Sono costretti senza sosta a negoziare fisicamente ed emotivamente con la violenza circostante. Come l'Apeirogon del titolo, un poligono dal numero infinito di lati, infiniti sono gli aspetti, i livelli, gli elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze su un'unica terra. Ma il mondo di Bassam e di Rami cambia drammaticamente e irrimediabilmente quando Abir, di anni dieci, è uccisa da un proiettile di gomma e la tredicenne Smadar rimane vittima di un attacco suicida. Quando Bassam e Rami vengono a conoscenza delle rispettive tragedie, si riconoscono, diventano amici per la pelle e decidono di tentare di usare il loro comune dolore come arma per la pace. Nella sua opera più ambiziosa, McCann crea Apeirogon con gli ingredienti del saggio e del romanzo. Attraversa i secoli e i continenti, cucendo insieme tempo, arte, storia, natura e politica, in un racconto nello stesso momento struggente e carico di speranza. Musicale, cinematografico, muscolare, delicato, Apeirogon è un romanzo per i nostri tempi. -
Diario di un giovane naturalista
Il diario di un quindicenne fuori dal comune, che ha fatto della natura la propria ragione di vita... rn«Sapere che al mondo ci sono persone come Dara dà speranza nel futuro.» - The Observerrn«Dara ha una voce e una visione straordinarie: è coraggioso, poetico, etico, lirico» - Robert Macfarlanern«È come leggere William Blake o Ted Hughes, un’esperienza strana e magica. Uno dei libri più riusciti dell’anno.» - The Daily MailrnrnrnrnDara ha quindici anni, il cuore di un naturalista e la testa di un aspirante scienziato, ed è stufo di assistere passivamente a ciò che viene inflitto al pianeta. In famiglia è il più riflessivo e curioso, quello con le mani sempre sporche di terra e le tasche piene di piume, ghiande, sassi. Fin da piccolo, la natura è sempre stata fonte di meraviglia per lui: ogni scricchiolio, canto o fruscio lo spingeva a indagare e catalogare, per poi condividere le sue scoperte in famiglia. A cinque anni gli è stata diagnosticata la sindrome di Asperger e i suoi genitori hanno deciso di trasferirsi da Belfast a un paese più tranquillo, dove Dara ha continuato a studiare il mondo naturale e, crescendo, ha trovato la sua vocazione. Questo diario è la cronaca di un anno della sua vita, diviso per stagioni, dalla primavera all’inverno. In esso registra i cambiamenti che, giorno dopo giorno, avvengono nel suo giardino, nel suo universo e, a volte, anche le capriole della sua mente: la prima cinciarella che segna l’arrivo della primavera, le esplorazioni nei boschi, l’ansia per un esame o un trasloco, il risveglio della sua coscienza ecologista e i Fridays for Future con Greta Thunberg. La sua voce lucida e forte è la voce di un’intera generazione che ha cominciato a urlare al mondo la propria frustrazione ed è al tempo stesso la voce candida e delicata di un adolescente che ha dentro un po’ di tutti noi: un ragazzo che cresce, sogna e combatte e che non vuole smettere di stupirsi davanti allo spettacolo della natura. -
Il veliero sul tetto. Appunti per una clausura
Paolo Rumiz tiene un diario della clausura che entra sotto la pelle della cronaca, per restituirci il cuore di una grande mutazione, «al termine della quale non saremo più gli stessi».rnrnNel vuoto della quarantena, la bora pulisce l'aria, il mondo è sfebbrato, respira. La casa miagola, geme, rimbomba come un pianoforte pieno di vento mentre la città stessa vibra come un sismografo su linee di faglia. E un mattino l'autore sale per una botola fin sul tetto, che diventa il suo veliero. Lì il suo sguardo si fa aeronautico, gli spalanca la visione della catastrofe e allo stesso tempo del potenziale di intelligenza e solidarietà che può ancora evitarla. Gli svela un'Europa col fiato sospeso, dai villaggi irlandesi alle isole estreme delle Cicladi, dalle valli più segrete dei Carpazi al lento fluire della Neva a Pietroburgo. Milioni di persone che vegliano, incerte sul loro futuro. Gli affetti veri sono resi più vicini dalla forzata lontananza, e si scrive a chi si ama come soldati in trincea, mentre il virus accelera la presa d'atto di un processo che obbliga a riprogettare il proprio ruolo di cittadini in un mondo diverso. Della clausura Rumiz tiene un diario che entra sotto la pelle della cronaca, per restituirci il cuore di una grande mutazione, «al termine della quale non saremo più gli stessi». Non è più tempo di guardarsi l'ombelico. Ora i narratori hanno una responsabilità enorme, devono offrire visione, prospettiva, consapevolezza, speranza. Ma non una speranza astratta, beota. No, quella vera, che nasce dal suo opposto, dal fondo della disperazione. -
Come il mare in un bicchiere
Parole forti, nuove. Un quaderno che è allo stesso tempo un urlo e un abbraccio.rnrn«L'intenzione di questo mio breve libro, che preferirei chiamare quaderno, non è quella di tediarvi con il diario della mia quarantena, ognuno ha il suo ed è quello il più prezioso. La mia intenzione è quella di arrivare a riflettere insieme su un protocollo di autodifesa psicologica ed emotiva che questa incredibile tragedia ci potrebbe suggerire.»rnrnCi sono persone con un desiderio così forte di assoluto, che si sentono nel corpo come l'immensità del mare dentro a un bicchiere. Ma sanno che quel bicchiere, piccolo fino al ridicolo per il suo compito impossibile, è l'unica occasione per incontrare gli altri, perché qualcuno possa avvicinare le labbra e bere. Persone che di quel limite però continuano a essere insofferenti, a stare male al punto di diventare prigioniere della propria testa. Persone Dentro di Testa, come scrive Chiara Gamberale - ""non ho mai sopportato che delle persone con un certo tipo di problemi si dica: fuori di testa"""". Persone fondamentalmente smarrite, come sente di essere lei e quegli amici che soprannomina 'Gli Animali dell'Arca Senza Noè'. Che quando il mondo si è chiuso in casa, contrariamente a chi di solito è capace di vivere, si sono dimostrate fin troppo capaci, senza il peso del Là Fuori, di sopportare questa quarantena. """"A che cosa ci riferiamo, quando diciamo: io? A tutto quello che prescinde dal Là Fuori o a tutto quello che lo prevede?"""" Chiara Gamberale, sempre così pronta a raccogliere la sfida di inventarsi modi speciali per dare voce a ciò che sentiamo, ci consegna ora una testimonianza che è un urlo e una carezza. Pagine forti, nuove, in cui quel disagio diventa, alla luce particolare della pandemia, la chiave per schiudere le fragilità e le risorse di ognuno di noi. Perché quel metro di distanza dagli altri, sia quando si infrange sia quando si rispetta, è comunque """"un potere nelle nostre mani"""".""