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Nella Notte
Un romanzo sul potere teso, elettrico, in cui Concita De Gregorio traccia con lucidità il quadro di un fallimento politico che collide con il criminoso, svelandone le dinamiche e le conseguenze. Senza fare sconti.rn«Se è vero che la letteratura deve vedersela con tre nemici giurati - il giornalismo, l'indagine sociale e l'etica - è pur vero che questi stessi ambiti sono indispensabili quando si tratta di restituire una stagione che resta impressa nella memoria» - Filippo Ceccarelli, Il VenerdìrnSembrava la fine di un'epoca. Invece era solo l'inizio.rnNora è una ragazza brillante, appassionata al racconto della realtà e allo studio della politica. La sua tesi di dottorato, «Nella notte», è un'indagine sulle ore durante le quali l'elezione a presidente della Repubblica di Onofrio Pegolani, data per certa dagli analisti e dalla maggioranza dei parlamentari, è sfumata senza un apparente perché. È proprio grazie alla qualità della sua tesi che Nora viene convocata dal suo relatore, il professor Atzeni, che le offre un impiego di prestigio in un centro studi di Roma: dovrà raccogliere e archiviare informazioni riservate da vendere al miglior offerente, alimentando un sottobosco di ricatti e giochi di potere. Nora è pronta a rifiutare la proposta ma in quegli stessi luoghi ritrova Alice, la sua migliore amica degli anni del liceo: bellissima, a tratti cinica, molto abile nelle relazioni. Le due ragazze sono sempre state affascinate dalle reciproche diversità, il loro legame si riscopre intatto dopo anni di lontananza. Negli archivi del centro studi, Nora si imbatte in un fascicolo inaspettato: un capitolo inedito della sua tesi, espunto per volontà del professore e incentrato su un delitto scoperto la stessa notte in cui la carriera di Pegolani si è conclusa e il Partito dei Giusti, del quale era uno degli esponenti più prestigiosi, è caduto in una crisi irreversibile. Che cosa ci fa quel capitolo, in quell'archivio? Perché Atzeni ha deciso di non renderlo pubblico, consegnandolo invece a un organismo specializzato in ricerca di informazioni sensibili? A Nora non resta che tentare di scoprirlo, tornando a indagare. Una doppia indagine: su di sé, sulla vera natura delle relazioni di potere. -
Tutto sarà perfetto
Una storia intima e universale, di grande potenza narrativa, che racconta con ironia e dolcezza quel fragile universo ""imperfettamente perfetto"""" che è la famiglia. Un'ambientazione dal forte immaginario letterario: Procida.rn«Marone va per la sua strada, buttando giù pregiudizi a colpi di delicatezza come nella lezione dell'amato Troisi» - Robinson - La Repubblicarn«Il romanzo di Lorenzo Marone è ispirato da un sentimento autentico. Un """"onora il padre"""" sullo sfondo di Procida, l'isola che c'è» – La Letturarn«Eravamo io e lui ai piedi del Tirreno, con tutta l'isola, la nostra isola, e con il nostro passato, alle spalle»rnrnLa vita di Andrea Scotto è tutto fuorché perfetta, specie quando c'è di mezzo la famiglia. Quarantenne single e ancora ostinatamente immaturo, Andrea ha sempre preferito tenersi alla larga dai parenti: dal padre Libero Scotto, ex comandante di navi, procidano, trasferitosi a Napoli con i figli dopo la morte della moglie, e dalla sorella Marina, sposata, con due figlie e con un chiaro problema di ansia da controllo. Quando però Marina è costretta a partire lasciando il padre gravemente malato, tocca ad Andrea prendere il timone. È l'inizio di un fine settimana rocambolesco, in cui il divieto di fumare imposto da Marina è solo una delle tante regole che vengono infrante. Tallonato da Cane Pazzo Tannen, un bassotto terribile che ringhia anche quando dorme, costretto a stare dietro a un padre ottantenne che non ha affatto intenzione di farsi trattare da infermo, Andrea sbarca a Procida e torna dopo anni sui luoghi dell'infanzia, sulla spiaggia nera vulcanica che ha fatto da sfondo alle sue prime gioie e delusioni d'amore e tra le case colorate della Corricella scrostate dalla salsedine. E in quei contrasti, in quell'imperfetta perfezione che riporta a galla ferite non rimarginate ma anche ricordi di infinita dolcezza, cullato dalla brezza che profuma di limoni, capperi e ginestre o dal brontolio familiare della vecchia Diane gialla della madre, Andrea troverà il suo equilibrio."" -
Lungo petalo di mare
La commovente storia di un uomo e di una donna in fuga per sopravvivere agli sconvolgimenti della Storia del Ventesimo secolo.rnrn«Un racconto di integrazione e resistenza e di amore.» – La Letturarn«Una storia straordinaria di esilio, amore e resistenza dove i destini dei due protagonisti sono più volte travolti dalla Storia» – La RepubblicarnNell'agosto 1939 Pablo Neruda organizzò quello che poi ha definito il ""suo poema più bello"""": il Winnipeg, una nave che ha portato in Cile 2200 rifugiati spagnoli che fuggivano dalle rappresaglie franchiste. A settant'anni dall'approdo a Santiago del Cile del Winnipeg, la nave equipaggiata da Neruda per mettere in salvo più di duemila esuli della Guerra civile spagnola, la voce narrativa di Isabel Allende ci accompagna in Spagna, durante l'ultimo periodo del conflitto, ci porta in fuga nei Paesi Baschi e in Francia, e da lì in Cile, per raccontarci cinquant'anni di storia del suo paese natale. E insieme a quella dei protagonisti, esuli catalani, la pianista Roser e il medico Víctor, ripercorre l'esistenza di personaggi quali Neruda e Allende, comparse d'eccezione in un libro che fonde la storia con l'immaginazione del possibile, secondo quella formula già sperimentata con cui solo Isabel Allende sa restituire un affresco indimenticabile di solidarietà, di integrazione, di resistenza."" -
Dancing Paradiso
Una storia lirica e avventurosa, un canto delle paure, delle ferite e delle ossessioni del nostro presente per raccontare l'impresa del sacrificio, della cura e della speranza.rnCerti angeli non sanno raccontar storie. Sempre uguale è il loro paradiso. Non li sorprende allegria o paura. Senza parole e alfabeto, prigionieri di un pensiero senza dubbio e dismisura. rnDancing Paradiso è un locale notturno di una crudele metropoli, dove ""non bisogna essere buoni per entrare, prendono anche le carogne, e qualche volta le fanno cambiare"""". È in quel locale che un angelo custode - """"Angelo angelica"""" - tenta di far confluire i cinque protagonisti di questa narrazione in versi: Stan, il pianista triste, che prepara un ultimo concerto per Bill, l'amico batterista morente in ospedale, Amina, giovane profuga che ha perso la madre passando il confine. Ed Elvis, un grottesco obeso hacker chiuso in casa da anni, forse mitomane, forse assassino, La poetessa Lady raffinata e ubriacona, ossessionata dal suicidio. Cinque """"creature della notte, senza un rifugio nel mondo, mannari senza luna"""", di cui a poco a poco, mentre si avvicina la serata al Dancing, scopriamo la storia grazie al racconto condotto per loro voce. Assoli malinconici, struggenti, comici, crudeli, furibondi. Costretti alla solitudine, ciascuno di loro sembra aver perso ogni speranza. A vegliare perché possano incontrarsi, perché possano unire voci e musica in un racconto polifonico che indichi una possibile via di salvezza, l'angelo/a caduto dal cielo per stare con gli uomini, un angelo straccione dalle ali sporche di fango, lui stesso solo fra i soli."" -
Signoramia
Un uomo. Una donna. Un incontro virtuale su un blog di cucina che dà il via a un intenso scambio epistolare.rnrnInizia tutto con uno scambio di ricette. È così che Francesca, bibliotecaria milanese, conosce Fabio, ingegnere romano. Solo che il blog è quasi del tutto femminile, per cui Fabio non ci ha pensato nemmeno un secondo e, semplicemente, si è finto una donna facendo entrare in scena Maria. Doveva essere solo un gioco, il desiderio innocente di avere accesso a un circolo di persone che condividono la stessa passione per i fornelli, ma tra i due piano piano si sviluppa un'intesa. Di mail in mail, dai consigli di cucina passano a raccontarsi le loro vite: Francesca è sposata, con una famiglia caotica da gestire e una vita fin troppo pianificata; Fabio/Maria è più sregolato, single, reduce dall'ennesimo fallimento sentimentale. Diversissimi sulla carta, hanno invece un'istintiva affinità nell'approccio ai fornelli e alla vita. All'impiattamento preferiscono la sostanza e, come parola chiave, la ""semplicità"""": ingredienti genuini e tanta cura, in cucina come nei rapporti affettivi. Protetti dalle loro tastiere e da 632 chilometri di distanza, costruiscono un'amicizia complice e giocosa, sempre più stretta. Superano perfino un incontro a Roma in cui Fabio convince un'amica a prendere il suo posto pur di coprire la sua bugia, finché la verità emerge. Faranno pace? Si innamoreranno o resteranno amici?"" -
Diario dell'anno del Nobel. L'ultimo quaderno di Lanzarote
Ritrovato per caso dalla vedova in uno dei computer di casa, l'ultimo quaderno di Lanzarote, il sesto, relativo al 1998.rnrnrnL'andamento apparentemente disordinato e frammentario dei testi raccolti è scontato, considerata la loro natura diaristica e l'ampio ventaglio degli argomenti trattati. Ciononostante, risulta agevole e allo stesso tempo intrigante ricostruire i fili che uniscono l'uno all'altro, come in una fitta ragnatela, i temi che animano la scrittura di questo autentico genio della letteratura. Ad apertura e a chiusura, il dato meteorologico sembra offrire la cornice entro cui sistemare la collezione di interventi, riflessioni, 'tranche de vie', ricordi ed effemeridi che si dipanano in forma rizomatica. I principali assi tematici sono la politica, i viaggi, la dimensione sociale dello scrittore e dell'intellettuale, e ancora la sfera più intima e la letteratura. Risulta evidente il tentativo di restituire al lettore una dimensione privata, a tratti perfino domestica, non collocata sul piedistallo del grande scrittore-monumento. Importante è poi il fitto dialogo intessuto con i lettori che gli scrivono, al quale raramente si sottrae. Svetta il discorso proferito in occasione della consegna del premio Nobel. -
Un problema per Mac
Comico e geniale, l'ultimo romanzo di uno scrittore extraterrestre.rn«Dallo scrittore catalano, sabotatore letterario senza pace, è ormai lecito aspettarsi di tutto: persino l'opera in fieri di Mac, un letterato novellino alle prese con un libro postumo (falso, naturalmente)» - Gennaro Serio, Il Venerdìrn«Enrique Vila-Matas concepisce il mondo come un cantiere letterario in cui tutto è materia narrabile, a patto di pedinarla, spiarla, riannodarne le fila» - Stefano Massini, RobinsonrnrnrnrnCosa succede se un giorno un uomo qualunque, Mac per la precisione, decide di assecondare la sua indole e di cimentarsi nella stesura, se non di un romanzo, quanto meno di un diario? Quanto tempo gli ci vorrà per capire cosa scriverebbe se decidesse di scrivere, visto che accostarsi alla letteratura in tarda età, da novellino, gli offre il vantaggio di non sapere che scrivere è smettere di scrivere? In fondo la sua vocazione autentica è quella del falsificatore e dove meglio dispiega il suo talento è nella ripetizione, nella modifica. E allora perché non dedicarsi alla riscrittura del romanzo di un odioso vicino di casa che non è che una raccolta di molti scritti assai diversi tra loro? -
La polvere del mondo
Puro resoconto di viaggio, pieno di avventure, meraviglie e scoperte, La polvere del mondo è anche e soprattutto un viaggio alla scoperta di se stessi.rnrnDurante l'estate del 1953, un giovane di ventiquattro anni, figlio di una buona famiglia calvinista, lascia Ginevra e l'università, dove seguiva i corsi di sanscrito, storia medioevale e diritto, a bordo della sua Fiat Topolino. Nicolas Bouvier ha già effettuato dei brevi viaggi in Francia, Algeria o Jugoslavia, ma questa volta punta più lontano, verso la Turchia, l'Iran, Kabul e il confine con l'India. I sei mesi di viaggio successivi attraverso i Balcani, l'Anatolia, la Persia e l'Afghanistan, in compagnia dell'amico artista Thierry Vernet, danno vita a uno dei grandi capolavori del Ventesimo secolo. Puro resoconto di viaggio, pieno di avventure, meraviglie e scoperte, La polvere del mondo è anche e soprattutto un viaggio alla scoperta di se stessi. Un classico, perfetto da portare in viaggio, da leggere e rileggere mille volte. -
Le maledizioni
Un romanzo che unisce la trama noir alla denuncia sociale, nella migliore tradizione di Claudia Piñeiro, mettendo a nuda la verità di certa ""nuova politica"""" basata sul pragmatismo che subordina la morale all'ambizione senza limiti.rn«La voce di Claudia è una voce di seta, ma di seta affilata» - Qué LeerrnRomán Sabaté è un giovane senza particolari aspirazioni che si ritrova """"assunto"""" da un nuovo partito, Pragma, fondato da un brillante arrivista dell'antipolitica la cui ascesa irresistibile risponde a una totale mancanza di scrupoli: Román sembra far carriera per caso, diventando ben presto il braccio destro del capo indiscusso, finché, passo dopo passo, avverte l'inquietante sospetto di essere solo una marionetta manovrata per un fine inconfessabile. L'omicidio di Lucrecia, moglie del potente manipolatore, sancirà per il protagonista la perdita dell'innocenza e l'inizio di una fuga impossibile, in una realtà dove tutto è apparente e ingannevole, tranne la determinazione di chi vorrebbe metterlo a tacere per sempre. Su tutto incombe una singolare superstizione, """"la maledizione di Alsina"""", che sembra scombinare i piani accuratamente orditi..."" -
L' ultimo segreto dei templari. Delitto Doc per il commissario Courrèges
Un antico castello templare. Una scoperta che potrebbe riscrivere la storia del Medio Oriente.rnrn""Nella verde e tranquilla regione francese della Dordogna, c'è un commissario bon vivant che - tra cavalcate mattutine, cene con gli amici e avventure romantiche - si diletta a risolvere casi oscuri, che spesso hanno anche radici maligne"""" - Venerdì di RepubblicarnrnNel cuore della Dordogna, nel Sud della Francia, il corpo di una donna viene trovato ai piedi di un'antica roccaforte templare, lo Château de Commarque. La vittima ha il collo spezzato, non ha documenti né segni distintivi, ma accanto a lei viene rinvenuta una scritta che sembra essere un messaggio in codice: è stata una caduta accidentale o è stata spinta? Lo Château de Commarque è uno dei pochi siti templari in Francia a non essere mai stato associato al loro famoso tesoro. Finché un giornalista locale pubblica una storia sensazionale sulla morte della donna che porta alla ribalta il castello e le caverne che lo circondano. Le indagini spettano al commissario Bruno Courrèges, capo della polizia locale, affiancato da Amélie, una giovane collega di Guadalupa che studierà i suoi metodi investigativi e lo aggiornerà sulle tecniche più moderne. Ma hanno poco tempo, perché viene scoperto un secondo cadavere: un archeologo che stava esaminando la zona alla ricerca di un antico manufatto religioso. Il ritrovamento, di portata eccezionale, causerebbe pericolosi sconvolgimenti in tutto il Medio Oriente, oltre a travolgere la cittadina di Saint-Denis, più abituata a godersi i piaceri della tavola che a stare sotto i riflettori. Solo un coordinamento molto stretto fra i metodi di indagine di Bruno e di Amélie potrà impedire una catastrofe."" -
Come si muore oggi
La conclusione magistrale della tetralogia di Miami.rnrn""Un purosangue"""" - Antonio D'Orricornrn""""Charles Willeford va sullo scaffale dei grandi"""" - Alessandro RobecchirnrnQuando il detective della squadra Omicidi di Miami Hoke Moseley riceve l'ordine di farsi crescere la barba, non dà alla cosa grande importanza. Ha già troppi problemi a casa, con le due figlie teenager e l'ex collega cubana e il suo neonato, soprattutto da quando di fronte si è installato uno psicopatico che ha messo al fresco una decina di anni prima. Ma il suo capo ha altri progetti per lui e gli assegna una missione sotto copertura, a molti chilometri di distanza, fuori giurisdizione senza distintivo né pistola. Deve infiltrarsi in un'organizzazione sospettata di sfruttare e assassinare immigrati clandestini in un ranch nelle Everglades, tra umidità soffocante e branchi di alligatori affamati."" -
La parata
Uno strepitoso romanzo senza tempo che pone domande fondamentali per il presente. Una storia dritta come la strada da stendere per unire due metà di un paese che esce dalla guerra civile.rn«Universale, geniale, appassionante» – London Evening StandardrnrnrnPer commemorare l'armistizio in un paese sconosciuto del Terzo mondo appena uscito dalla guerra, viene commissionata una nuova strada che connette le due metà dello stato fratturato. Sono incaricati del lavoro due uomini che vengono da un paese del Primo mondo, due contractor mercenari. Per ragioni di sicurezza, prima di iniziare, si sono dati degli pseudonimi numerici. Numero Quattro, quello incaricato di guidare l'avveniristica macchina asfaltatrice RS-90, si attiene a una disciplina monastica: devono fare una strada perfettamente dritta, lunga 260 chilometri, e i tempi sono stretti, il lavoro deve essere completato prima della parata celebrativa. Numero Nove, che in sella al suo quad si assicura che non ci siano ostacoli davanti e dietro, è invece in vena di avventure e curioso di ciò che lo circonda. Conosce la lingua locale, mangia le cose del posto invece di limitarsi ai frullati di proteine della razione, fa amicizia come può sulla strada e, in generale, fa di tutto per non attenersi al rigoroso protocollo previsto. Quattro capisce immediatamente che Nove è un ""agente del caos"""", che rischia di compromettere il lavoro e che, peggio, rende più incerto il ritorno a casa. La grande protagonista de «La parata» è l'attesa. Quattro è a modo suo simile al nostro Giovanni Drogo del «Deserto dei Tartari» di Buzzati: la sua fortezza è la macchina asfaltatrice in cui passa le sue giornate e i suoi Tartari sono il collega Nove e la popolazione locale. Ma il romanzo è anche la storia di scontro vizioso fra i due protagonisti, fra Oriente e Occidente, e fra le due anime contrastanti di Quattro, quella scientifica e quella umana ed empatica. Stranieri in una terra straniera devastata dalla guerra, Quattro e Nove sono protagonisti di un'allegoria che vuole mostrare l'assurdità della loro posizione e le conseguenze della loro presenza."" -
Lettere d'amore da Montmartre
Una promessa d'amore. Trentatré lettere nascoste in un posto segreto. Un pizzico di mistero e una grande storia romantica in uno degli angoli più poetici di Parigi.rnrn""Tutti lo amano. I suoi romanzi sono magici. Leggere Nicolas Barreau è come incontrare la propria migliore amica e avere finalmente un po' di tempo per sé"""" - Nina GeorgernrnDopo la scomparsa della moglie Hélène, Julien Azoulay è inconsolabile. Autore di commedie romantiche di successo, si sente beffato dal destino: come potrà più credere nell'amore se l'amore lo ha tradito? E come continuare a inventare storie a lieto fine se ha il cuore spezzato? Ma la saggia Hélène è riuscita a estorcergli una promessa: dovrà scriverle trentatré lettere, una per ogni anno che ha vissuto. Così Julien le racconta delle giornate che è costretto ad affrontare. Del nuovo romanzo che non avanza. Di Parigi che senza di lei non ha più la stessa luce. Del loro figlio di quattro anni, che non vuole più avere un papà triste. Della vicina, nonché migliore amica di Hélène, con la sua gatta Zazie. Hélène è sepolta nel cimitero di Montmartre ed è lì, in uno scomparto segreto ricavato nella lapide, che Julien lascia le sue lettere. Finché, un giorno, spariscono. Julien non crede ai propri occhi. Non ha raccontato a nessuno dell'ultimo desiderio di Hélène e, cosa ancora più strana, per ogni lettera che scompare si materializza una """"risposta"""": un sasso a forma di cuore, una poesia di Prévert, dei fiori, due biglietti del cinema per l'Orphée di Cocteau... È davvero possibile che l'amore della sua vita gli mandi un segno dal cielo o qualcuno si sta prendendo gioco di lui? E perché?"" -
Le bambinacce
Un canzoniere ironico-erotico, che gioca con l'immaginario delle filastrocche: Prévert incontra Rodari, Tim Burton e pure Laura Betti, quando faceva le canzonacce di Arbasino!rnrn«C'era una bambina /rn che aveva scoperto / rndi avere una cosa / tra le gambe, / sotto le mutande»rnInizia così il primo di questi cinquanta giocosi e stralunati componimenti in versi, ciascuno dei quali intitolato a una ""bambinaccia"""" che fa o è qualcosa di ogni volta diverso, ma che soprattutto pensa e immagina il sesso (ad esempio, per l'appunto, «La bambina che aveva scoperto una cosa», oppure «La bambina che odiava i tabù», «La bambina che era sempre bagnata» e così via). In scena, tra le screziature, vediamo emergere i ritratti di una femminilità forte, vitale e complessa, sicura di sé, irriverente alle norme sociali e disinibita... Attraverso la leggerezza del dettato Raimo e Rossari mettono a segno un'intelligente provocazione culturale. E scrivono a quattro mani un'opera che mescola il piacere, il desiderio, la malinconia, la curiosità. E così racconta l'amore, ma anche l'incertezza, l'autolesionismo, l'omosessualità, il travestitismo, la promiscuità, perfino i filmini messi in rete a rovinare le ragazze, e anche il metafisico. Tutto fatato e stravolto, ma pure godibile e comico. A fare da contrappunto, una dozzina di immagini in bianco e nero continuano il raffinato, impertinente, gioco letterario."" -
Il castello di Ipanema
Nella Rio de Janeiro del XX secolo, le gesta di una ricca famiglia s'intrecciano con lo sviluppo di una delle zone più affascinanti e seducenti del mondo: Ipanema. Feste leggendarie, passioni, trame di potere, nella migliore tradizione lationoamericana.rn«Martha Batalha scrive con leggerezza e ironia. Nella miglior tradizione del realismo magico sudamericano» – Il Venerdìrn«A Ipanema c'era un castello. O almeno così dicono»rnrnRio de Janeiro, 1904. Johan Edward Jansson sbarca in Brasile in qualità di nuovo console svedese. Lui e la moglie Brigitta scelgono come domicilio una piccola stazione balneare lontana dal centro, che si affaccia sull'oceano con una lunga spiaggia bianca e immacolata. Johan decide di far costruire un castello per la sua famiglia e così ha inizio il mito di quella che diventerà una delle destinazione turistiche più apprezzate al mondo, sinonimo di bellezza, esotismo ed eccessi: Ipanema. Poco più di sessant'anni dopo, tutto è cambiato a Rio: le feste, la moda, la fortuna della famiglia Jansson e la mentalità delle nuove generazioni. Mescolando figure storiche e personaggi fittizi, da Brigitta, perseguitata da ""voci"""" nella testa, a Laura Alvim, una giovane ricca e viziata che sogna di fare l'attrice, al padre Álvaro, un medico rimasto vittima dei suoi stessi esperimenti, Martha Batalha intesse un romanzo che parla di pentimenti, memoria e resilienza e di come le scelte sbagliate di pochi possono colpire le vite di molti."" -
È la mia storia
Dall'autrice del romanzo di culto Niente, un nuovo romanzo filosofico, breve ma intenso, che indaga i limiti della nostra responsabilità nei confronti degli altri.rn«Possiamo sopravvivere a quello che ci fanno gli altri, non a quello che noi facciamo a loro»rnUna sera d'inverno, mentre la neve cade sulla città, un editore celebre e stimato legge le bozze di un romanzo che sta per mandare in stampa. Si tratta di un libro di enorme potenziale, opera di un autore già noto e amato dai lettori, che potrebbe aprirgli le porte del mercato internazionale. Quando una vecchia amica compare nel suo ufficio per rivelargli che il libro è basato su un episodio autentico, del quale è stata vittima durante un soggiorno in Africa come delegata delle Nazioni Unite, l'editore si trova di fronte a un dilemma. Deve pubblicare il libro e affrontare le conseguenze personali e politiche che si presenteranno? O deve rinunciare, annullando il lancio di un probabile bestseller internazionale? -
Storia di un fiore
Una giovane donna con la passione per la botanica. Un amore proibito. La scoperta di un fiore che lo renderà immortale. Ispirato alla storia della prima botanica spagnola, un inno alla vita, alla natura e a seguire sempre i propri sogni. rnrn«Uno dei libri più belli che abbiamo in libreria. Una storia d'amore proibito e di passione per la botanica che ci trasporta nell'Europa del XIX secolo» - Popular Librosrn«Era dai tempi di La ragazza con l'orecchino di perla e Seta che non leggevo un romanzo così elegante e delicato» - Abcrn«Storia di un fiore è un'oasi di pace e di bellezza: è scritto con la stessa semplicità di certi fiori, che non necessitano di grandi foglie o colori sgargianti per catturare la tua attenzione e diventare i tuoi preferiti. Non perdetevi questa meraviglia» - De lector a lectorrnrnrnSpagna, 1879. Alla Solariega, la grande casa di campagna della famiglia Ruiz de Peñafiel, tutti sanno che è impossibile tenere a bada la signorina Alba. Curiosa e intelligente, trascorre le giornate all'aria aperta, le gote arrossate dal vento della Sierra e l'orlo della gonna sempre inzaccherato. La botanica è la sua grande passione, e perlustra le valli alla ricerca di fiori per la sua collezione, che cataloga in modo minuzioso. Alba ha ereditato l'amore per la natura dalla madre, che crede fermamente nell'emancipazione e nell'educazione femminile e vuole che le figlie, costrette per tutto l'inverno al rigore di Barcellona, d'estate siano libere di coltivare i loro interessi. Un giorno alla Solariega giunge notizia dell'arrivo del botanico tedesco Heinrich Wilkomm. Il famoso studioso sta lavorando a un libro destinato a rivoluzionare la botanica e vuole includere la flora locale. L'amore per la scienza che lui e Alba condividono si trasformerà ben presto in qualcosa di proibito, segreto e indimenticabile che, come il fiore che scopriranno insieme, avrà radici così forti e profonde da poter crescere anche fra le pietre. -
Lontano dagli occhi
Vincitore del premio Viareggio-Rèpaci 2020, sezione NarrativaGiovane intellettuale, autore raffinato e firma di diverse testate, Paolo Di Paolo torna con un romanzo magnetico, struggente. Una storia universale e intima sul peso delle radici e su come diventiamo noi stessi. rn«Di Paolo riesce a immaginare le esistenze dei protagonisti, dà corpo alle ombre, le modella con la sua scrittura controllata e intima prendendo su di sé la loro genesi.» – La Letturarn«Tenero, fine intelligente... Uno dei migliori scrittori del nostro Paese» - L'Espressorn«Scrive con tocchi di pennello che magicamente fanno vedere quel che non è del tutto segnato» - Internazionalern«Niente ci accomuna come l'essere figli»rnTre storie diverse, la stessa città – Roma, all’inizio degli anni ottanta – e lo stesso destino: smettere di essere soltanto figli, diventare genitori. Eppure Luciana, Valentina, Cecilia non sono certe di volerlo, si sentono fragili, insofferenti. Così come sono confusi, distanti, presi dai loro sogni i padri. Si può tornare indietro, fare finta di niente, rinunciare a un evento che si impone con prepotenza assoluta?rnLuciana lavora in un giornale che sta per chiudere. Corre, è sempre in ritardo, l’uomo che ama è lontano, lei lo chiama l’Irlandese per via dei capelli rossi.rnValentina ha diciassette anni, va alle superiori ed è convinta che da grande farà la psicologa. Appena si è accorta di essere incinta, ha smesso di parlare con Ermes, il ragazzo con cui è stata per qualche mese e che adesso fa l’indifferente, ma forse è solo una maschera.rnCecilia vive fra una casa occupata e la strada, porta un caschetto rosa e tiene al guinzaglio un cane. Una sera torna da Gaetano, alla tavola calda in cui lavora: non vuole nulla da lui, se non un ultimo favore.rnA osservarli c’è lo sguardo partecipe di un io che li segue nel tempo cruciale della trasformazione. Un giro di pochi mesi, una primavera che diventa estate. Tra bandiere che sventolano festose, manifesti elettorali che sbiadiscono al sole e volantini che parlano di una ragazza scomparsa, le speranze italiane somigliano a inganni. Poi ecco che una nuova vita arriva e qualcosa si svela.rnLontano dagli occhi è una dichiarazione d’amore al potere della letteratura, alla sua capacità di avvicinare verità altrimenti inaccessibili. Ricostruendo con la forza immaginifica della narrazione l’incognita di una nascita, le ragioni di una lontananza, Paolo Di Paolo arriva a rovesciare la distanza dal cuore suggerita dal titolo. Una storia sul peso delle radici, su come diventiamo noi stessi. -
Flush. Biografia di un cane. Ediz. a colori
Un capolavoro della letteratura anglosassone in una versione speciale illustrata.rnrn""Un vero classico canino"""" - The Guardianrnrn""""La più riuscita incursione dell'immaginazione umana nella sensibilità canina"""" - The SpectatorrnrnVirginia Woolf racconta la vita di una delle più grandi poetesse inglesi, Elizabeth Barrett, vista attraverso gli occhi del suo cocker spaniel, Flush."" -
Volpe 8
Una meravigliosa favola che diverte e commuove sull'avidità e sulla natura. Una storia ricchissima di questioni etiche fondamentali per capire il presente e costruire un futuro.rnrnUna novella, un apologo in forma epistolare che va dritto al cuore del problema della convivenza fra esseri umani e animali, del rapporto fra la natura e i suoi abitanti. La storia è narrata da un peloso quattrozampe entrato in contatto con i cosiddetti esseri civilizzati. Una volpe gentile e sognatrice che con il suo sguardo inedito riesce nell'impresa di commuovere, divertire e far riflettere per mezzo di un'originale e improbabile eloquenza.