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#noi restiamo insieme. La forza dell'interdipendenza per rinascere
rnIn questo nuovo libro Domenico Barrilà ripercorre le tappe fondamentali della nostra evoluzione come individui e come società, mostrando perché non possiamo fare a meno di allungare la nostra mano all’altro per progredire.rnIn queste pagine incalzanti scopriremo: Perché siamo diventati squadra, Perché l’impegno cooperativo è la forma più geniale di competizione, Qual è il vero altruismo e quali i suoi vantaggi, Perché chiedere aiuto è un atto di forza e di coraggio, Perché fuggire la dipendenza e ricercare l’interdipendenza, Perché la riconoscenza edifica la nostra vita e le nostre comunità, Perché i sentimenti sono un’evoluzione di un sano spirito cooperativo, Perché si riparte solo restando insiemeLa scintilla scoccò nella notte dei tempi, quando l’uomo, diventato cacciatore, scoprì di avere bisogno dell’aiuto dei propri simili per poter prevalere sugli animali più forti di lui. E tuttavia, questo avrebbe fatto di noi solo degli efficienti cooperatori, come le formiche o le api, sebbene con una diversa taglia fisica. Occorreva un’ulteriore svolta, la compartecipazione, che ci avrebbe aiutato a rompere le barriere più ostinate, consentendoci di dare inizio alla rivoluzione che ci ha avvicinato poco per volta ai nostri simili, introducendo nel nostro vocabolario parole inimmaginabili, fatte di gratuità e di sentimenti sempre più raffinati. Concetti come egoismo, individualismo, autonomia, dipendenza, legami, oggi non avrebbero alcun senso se, in qualche punto remoto dei millenni, qualcuno non avesse iniziato a sentire come proprio il dispiacere provato da un estraneo.rnDa lì in avanti l’uomo si è scoperto via via più dipendente dai propri simili, ma ha apprezzato anche i vantaggi di questi nuovi intrecci, che generano gli stati d’animo tipici di quella che chiamiamo umanità e ci permettono ogni giorno di affrontare e superare prove fuori dalla portata di un singolo.rnL’autore ci racconta attraverso quali vie questa lunga storia abbia determinato il destino di ciascuno di noi, mostrandoci come i comportamenti cooperativi, oltre che stimoli evolutivi per l’intera specie, siano diventati i più grandi alleati della salute mentale e anche – lo ricorda proprio la pandemia – di quella fisica. -
Quando i figli crescono e i genitori invecchiano. Costruire legami solidi e il giusto distacco tra genitori e figli adulti
Un viaggio verso i cambiamenti necessari nella relazione genitori/figli secondo le tappe della vita adulta e l'evoluzione della comunicazione tra ascendenti e discendenti.«Migliaia di libri descrivono e analizzano il rapporto tra genitori e figli, dal concepimento alla fine dell'adolescenza. E poi? Che cosa succede in seguito nei rapporti tra gli adulti e i loro genitori?»Ci sentiamo esasperati dai nostri genitori? Oppure, da madre o da padre, siamo delusi, feriti, dai comportamenti dei nostri figli, o contrari alle loro scelte? Ci annoiamo o ci irritiamo quando andiamo a far visita ai nostri genitori? Siamo schiacciati dai sensi di colpa o di impotenza? Questi sono segnali che ci dicono che dovremmo apportare un cambiamento alla nostra relazione, con tutto l'amore possibile. Ma come svolgere il nostro ruolo di figlio o di figlia, una volta raggiunta l'età adulta? E come essere genitori di adulti? Sylvie Galland affronta questi temi, basando le sue riflessioni su più testimonianze. Presenta gli adattamenti necessari nella relazione tra genitori e figli durante le diverse età della vita, che possono arrivare, con l'invecchiamento dei primi, fino all'inversione dei ruoli. Descrive le condizioni che ostacolano il progresso reciproco e suggerisce possibili vie d'uscita da compiti, lealtà e sistemi relazionali costrittivi. Qual è l'obiettivo dell'evoluzione desiderata? Che i genitori e i loro figli adulti, insieme, possano trovare un sano distacco che permetta l'ascolto e il riconoscimento reciproco, degli incontri autentici e una comunicazione vivace. -
Non basta diventare grandi per essere adulti. Come smetterla di essere figli e prendere in mano la nostra vita
In questo libro Emily Mignanelli traccia il confine di dove finisce l’infanzia e inizia l’adultità, oltre il quale si apre la strada verso una vita pienamente nostra. Per noi, e per i figli che dobbiamo crescere.rn«Ho conosciuto la donna che sussurrava ai bambini. Non solo ai nostri. Anche a quelli che siamo stati noi e che, da qualche parte, sempre saremo. Quella donna si chiama Emily Mignanelli». – Chiara GamberalernSe qualcuno vi chiedesse quando si diventa adulti, cosa rispondereste? Siamo sicuri che indipendenza economica, lavoro, tetto sopra la testa, razionalità di pensiero siano condizioni per potersi definire adulti?Finché non prendiamo in carico la nostra infanzia, finché non la guardiamo, curiamo, risarciamo, ascoltiamo, adulti non lo diventeremo mai. Prenderla in carico non significa tenere in vita il bambino che siamo stati, al contrario. Significa guardare con lucidità indietro, nel viaggio iniziale che ha formato quello che siamo ora, ridando i giusti pesi e restituendo ciò che non ci appartiene. Questo non è un lavoro interiore riservato a chi ha figli, tutt’altro, è un’immersione necessaria a chiunque, perché l’infanzia è una condizione umana imprescindibile per tutti noi.rnSolo così scopriamo chi siamo ora, se siamo padroni della nostra vita, e capiamo come metterci al suo timone. Questo è il modo per smascherare e disinnescare copioni tossici che creano sofferenza e rendono prigionieri. Questo è il modo, perché il segreto delle nostre esistenze è nell’infanzia, scatola nera e quartier generale del nostro esserci.rnDa lì tutto è cominciato e, quando ci perdiamo, è esattamente lì che dobbiamo tornare. -
Relazioni, non prigioni. Tra legame e autonomia, la via per una vita affettiva appagante
Per chi teme di legarsi o è insoddisfatto del suo rapporto di coppia, le chiavi per trovare la felicità in amore da una delle più amate e popolari autrici tedesche.Appartieni anche tu alla ""generazione incapace di relazionarsi""""? Alla schiera di persone che vedono naufragare la loro vita sentimentale a causa della paura dell'intimità e del legame, o che vi hanno addirittura rinunciato? Stefanie Stahl sostiene che tutti sono in grado di intraprendere e mantenere una relazione duratura e gratificante. Perché la felicità in amore non è un dono del destino, ma una questione di atteggiamento interiore. Fondamentale è rafforzare l'autostima e trovare il giusto equilibrio fra la tendenza ad adattarsi e l'affermazione di se stessi. Una volta compresi i meccanismi che portano a rompere questo equilibrio e come ripristinarlo, non dovremo più sperare che il nostro partner cambi o che l'uomo o la donna ideale suonino alla porta, ma potremo dare forma noi stessi alla nostra relazione. Con uno stile chiaro e convincente, un'impostazione pratica e l'indispensabile aiuto del nostro """"bambino interiore"""", Stefanie Stahl, nella prima parte, conduce il lettore a comprendere a fondo il """"programma relazionale"""" che ci fa rifuggire o esacerbare la vita di coppia, facendoci identificare le strategie di protezione che abbiamo sviluppato nel corso degli anni e in base alle nostre esperienze infantili. Nella seconda parte, presenta le tecniche per modificare questo schema e i comportamenti disfunzionali acquisiti, veri responsabili delle problematiche relazionali. Alla fine, potremo riconoscere quando una relazione sentimentale può dirsi riuscita, senza perderci nella vana ricerca di storie che esistono solo nelle favole, ma imparando a vivere la realtà con soddisfazione."" -
Antifragili. Fai della fragilità il tuo punto di forza e dell'incertezza un cavallo di battaglia
Dallo ""psicologo della Juventus"""", un libro per conquistare la forza dell'invulnerabilità e cavalcare l'incertezza.E se il punto di vista andasse capovolto? Se quelle che noi consideriamo disgrazie fossero in realtà le più grandi opportunità che la vita ci offre? Se nel caos si nascondesse la straordinaria possibilità di riorganizzare la nostra vita? E, infine, se la chiave della nostra evoluzione fosse proprio nelle esperienze che getteremmo volentieri via, considerandole un intralcio al nostro cammino?Quando ci imbattiamo in una nostra fragilità generalmente ce ne rammarichiamo, ci sentiamo deboli e vulnerabili; ma quando intraprendiamo un cammino antifragile tutto questo cambia, perché comprendiamo che la fragilità, se riconosciuta e trasformata, è una risorsa impareggiabile. Diventiamo cioè consapevoli che le nostre debolezze sono le pietre più preziose che possediamo, non qualcosa da gettare via. È come trovare un diamante grezzo: se siamo inesperti lo scambiamo per un inutile sasso che intralcia il nostro percorso, ma quando diventiamo degli intenditori sappiamo riconoscerlo, raccoglierlo e raffinarlo. Finché troviamo in noi fragilità, troviamo anche risorse. Gli antifragili sono coloro che hanno compreso tutto questo. E non solo. Nel cuore della fragilità ci sono le chiavi della nostra vera forza, perché la forza che non ha incontrato la fragilità è debole e può crollare in qualsiasi momento. Invece, la forza che ha conosciuto e accolto la fragilità acquisisce un immenso potere: quello dell'invulnerabilità."" -
La sindrome dell'impostore. Perché pensi che gli altri ti sopravvalutino
Siamo convinti che tutti i traguardi che abbiamo raggiunto siano il frutto della fortuna, o di un errore, ma non certo delle nostre capacità? Molti di noi condividono un piccolo segreto del quale si vergognano: nel profondo pensiamo che i nostri successi siano una truffa, frutto di un bluff, o, nella migliore delle ipotesi, di un colpo di fortuna. Perché? Da cosa nasce questa attitudine? Come riconoscere e fare pace con i nostri meriti?Vi chiedete come mai proprio voi siate stati assunti e abbiate ottenuto responsabilità inaspettate e di rilievo al lavoro? Non vi capacitate di ricevere apprezzamenti dagli altri e, anzi, pensate di averli tratti in inganno? Siete in buona compagnia. Uno studio recente sostiene che il 70 per cento delle persone ""sperimenta almeno un episodio"""" di sindrome dell'impostore nell'arco della vita. Questo fenomeno psicologico descrive le persone caratterizzate da una incapacità cronica di interiorizzare i risultati conseguiti e da una paura costante che la loro presunta """"frode"""" sia portata allo scoperto. Restano convinte di essere degli imbroglioni e di non meritare il successo che hanno ottenuto. Ogni prova del loro merito viene accantonata come frutto della fortuna, dell'essersi trovati al posto giusto al momento giusto, o come risultato dell'aver indotto fraudolentemente gli altri a ritenerle più intelligenti e competenti di quello che sono in realtà. Il libro indaga in modo accessibile e coinvolgente la sindrome dell'impostore e come essa colpisca non solo chi ricopre posizioni ambite al lavoro, ma anche gli adolescenti, i genitori e altri ancora. Utilizzando test che aiutano a identificare se ne soffriamo e offrendo suggerimenti e strumenti pratici per affrontare le nostre insicurezze nei vari contesti di vita, la psicologa Sandi Mann mette a disposizione la sua esperienza, come accademica e come psicologa clinica, per presentare una guida completa alla comprensione e al superamento della sindrome dell'impostore."" -
Bambini con l’etichetta. Dislessici, autistici, iperattivi: cattive diagnosi ed esclusione
E se la diagnosi fosse errata o impropria, o ""comoda""""? Se l'esclusione dei bambini """"non conformi"""" viaggiasse sotto le mentite spoglie di una fallace e ipocrita integrazione? Da uno dei massimi esperti e studiosi di neuropsichiatria infantile, un campanello d'allarma rivolto a genitori, educatori e insegnanti per entrare nelle pieghe dell'""""epidemia"""" diagnostica che sta investendo i nostri bambini e i loro genitori e contrastarla.Una nuova emarginazione, basata su diagnosi di disabilità trasformate in etichette di """"diversità"""" irrecuperabile, è in pieno sviluppo nel nostro Paese e coinvolge un numero crescente di bambini e ragazzi. Le diagnosi più comuni, e più facili da rendere """"etichette"""", si riferiscono ad abilità considerate oggi importanti anche in una prospettiva lavorativa, come leggere bene e relazionarsi con gli altri adeguatamente. Si tratta di dislessia e autismo, cui non di rado si aggiungono discalculia e iperattività. Spesso, infatti, si confondono ritardi di lettura con la dislessia, oppure si certifica l'autismo mentre si è di fronte a ritardi del linguaggio, depressioni, mutismo elettivo, o persino transitorie timidezze. Dietro la loro pretesa """"oggettività"""", le diagnosi sbagliate nascono dall'importanza attribuita a determinati test e sono quasi sempre rese pubbliche, diventando marchi indelebili che definiscono il bambino, e danneggiano l'emotività sua e dei genitori compromettendone l'identità. Come può avvenire tutto ciò? Perché? E con quali conseguenze? Cosa ha portato all'esplosione di diagnosi, spesso senza fondamento, degli ultimi anni? A queste domande e a molto altro risponde Michele Zappella, con una chiarezza e una semplicità rara, preziosa e utile per tutti. La ricca casistica, la profonda esperienza clinica e di ricerca dell'autore, invita i genitori e gli educatori ad aprire gli occhi senza cedere al """"fascino sottile dell'etichetta"""", e i professionisti a mantenere aggiornata la cultura specialistica sperimentando modi di approccio ai bambini che ne stimolino fantasia e creatività. Gli effetti possono essere sorprendenti!"" -
Non credere a tutto quello che ti frulla in testa. Smascherare le trappole mentali
Con il suo stile spiritoso e osservazioni sagaci Alexandra Reinwarth ci mostra in questo libro come riconoscere gli sbagli indotti dalla nostra mente e come finalmente superarli portandoci a fare le scelte più azzeccate per noi.«Un altro libro riuscitissimo. Incredibile quello che accade nel nostro cervello!» – Lovelybooks.de«Il nostro cervello, se non rimaniamo costantemente e terribilmente in guardia, ci casca come una pera cotta, al di là di tutto quello che sappiamo. È per questo motivo che la mia amica Anne ama comprare abiti che sottolineano il punto vita. Non perché le stiano particolarmente bene (lei praticamente il punto vita non ce l'ha); è che sui manichini quelle mise stanno una meraviglia ed è proprio così che lei vorrebbe apparire. Non è scema, né ha problemi di vista, eppure a volte ha bisogno di un po' di tempo - giusto quello dalla cassa del negozio allo specchio di casa - per riconoscere di essersi di nuovo illusa che siano gli abiti a creare il punto vita.» Anche Alexandra Reinwarth, come la sua amica Anne, ritiene di prendere decisioni in modo razionale. Insomma, più o meno. Così pensava almeno fino a quando ha cominciato a chiedersi se le sue diciassette paia di décolleté nere fossero davvero necessarie. Ora lo ha capito: i nostri pregiudizi cognitivi ci portano a commettere un errore dopo l'altro. Con il suo stile spiritoso e osservazioni sagaci Alexandra Reinwarth ci mostra in questo suo nuovo libro come riconoscere gli sbagli indotti dalla nostra mente e come finalmente superarli portandoci a fare le scelte più azzeccate per noi. Un aiuto simpatico e insieme utilissimo per tutti coloro che si chiedono come mai non riescano a rispettare i buoni propositi e a realizzare idee meravigliose, mentre continuano imperterriti a riempirsi la casa e la vita di un sacco di cose inutili. -
Rispettati! Affermare se stessi senza sensi di colpa
Un libro lucido e graffiante. un libro coraggioso e politicamente scorretto. Il libro sull'assertività che mancava, nel consueto stile concreto e scanzonato di Gianfranco Damico.Tu sei la tua idea in atto. Difendila!Controllati! Apriti, ascolta, comprendi, giustifica! Che credi, di essere migliore di altri? Presuntuoso! Non vorrai per caso offendere qualcuno, ferirlo con le tue assurde pretese, con le tue sfrontate opinioni, la tua egoistica mancanza di disponibilità, di accoglienza e accettazione? L'altro che ci arricchisce, il diverso che ci contamina e va ascoltato. Sacrosanto! Il rischio della chiusura e dell'autoreferenza è sempre in agguato e va scongiurato. Il problema è che una parte consistente di quelle diverse istanze persegue orizzonti che non sono i tuoi. E la logica del ""win-win"""", quell'auspicato poter """"vincere insieme"""", non sempre si rivela praticabile. Il mondo, inutile nasconderselo, è anche pieno di """"stronzi"""", di gente che non si occupa degli interessi altrui, perché è troppo impegnata a farsi i suoi. E le due cose non necessariamente coincidono. Bel problema, anche perché l'affermazione di ciò che ti sta a cuore e che tu vuoi essere, è la partita più importante della vita. Questo libro racconta il modo per giocarsela al meglio. Definisce sette pilastri per configurare un nuovo potere dell'assertività. E racconta di come vi sia un tempo per l'apertura e per l'ascolto, per il lavoro rigoroso su se stessi, per i dubbi e le domande, tempo imprescindibile e prezioso, cui però deve seguire un tempo in cui dire con ferma risolutezza chi sei, quali sono i tuoi confini e gli obiettivi che vuoi raggiungere. Il rischio, altrimenti, è che qualcuno che di dubbi e di domande se ne pone molti meno di te, si metta alla guida della tua vita, portandoti dove lui vuole arrivare, e dove tu non avresti mai voluto essere."" -
Gli insopportabili. Guida pratica per tollerare chi detesti e non puoi evitare
Alcuni tipi di personalità ci fanno infuriare e altri no: quali? e perché? Quali schemi di azione e reazione attivano? È davvero sempre colpa loro? Come neutralizzare o opporsi al genere di persona che mal tolleriamo?Ognuno di noi ha il proprio ""insopportabile prediletto"""", il genere di persona che strangoleremmo volentieri. Alcuni di loro blaterano cose senza senso pretendendo di sapere più di tutti, altri si lamentano in continuazione e prevedono cataclismi, altri ancora si credono chissà chi, sparlano alle spalle o, appena possono, cercano di fregarci. Gli insopportabili si nascondono ovunque: sul posto di lavoro, tra i vicini di casa, nella cerchia di conoscenti, in Internet e persino all'interno della famiglia. Sputasentenze, rompiscatole e logorroici, uccellacci del malaugurio e accusatori della peggior specie, ci accerchiano e ci rendono davvero la vita difficile. Quale, tra i vari insopportabili, ci manda su tutte le furie? Come mantenerci calmi e superiori con persone così? Come trarre da questa sfida insegnamenti utili alla nostra crescita personale? Qui troverete un valido aiuto. Martin Wehrle analizza le tipologie più frequenti di persone insopportabili e ci spiega come comportarci con ciascuno di loro. Coach aziendale molto esperto e rinomato, mostra in modo spiritoso, ma con spiegazioni documentate, come reagire con superiorità e mantenere i nervi saldi con le persone irritanti della nostra vita. Con test, racconti di esperienze vissute e tanti consigli pratici."" -
La svolta. Come cambiare vita con resilienza e pensiero strategico
Le strategie della biker più veloce del mondo per combattere l'abitudine a rimanere infelici e puntare dritti alla meta. Motivazione, auto-motivazione, determinazione, flessibilità, gestione dello stress e molto altro: le chiavi per vincere le piccole e grandi sfide personali, da chi di sfide se ne intende.Vorrei trasferirmi... dedicare più tempo alla famiglia... Vorrei cambiare lavoro... perdere peso... uscire da questa relazione... iniziare a correre... Vorrei cambiare vita! Di quanti ""vorrei"""" è costellata la nostra esistenza? E perché rimangono puri desideri? Non c'è nulla di più mortale della staticità cui ci condanniamo per paura di cambiare. Ogni volta che rimandiamo la svolta che desideriamo, in qualsiasi ambito, ci priviamo di una possibilità di miglioramento, mentre il cervello tenacemente ci ripropone la stessa voglia di lasciare ciò che non ci soddisfa più. In questo libro il processo di cambiamento segue le tracce delle incredibili storie di Paola Gianotti – dal suo viaggio in bici intorno al mondo, che le è valso il Guinness dei primati, alle tante altre avventure sportive e professionali – aprendo a tutti la possibilità di seguire nuove rotte nella propria vita, con volontà e gli strumenti adatti. Strumenti mentali, in primis, fondamentali per riuscire a dominare un dialogo interno sempre pronto a dissuaderci dall'abbandonare lo status quo e ben supportato anche dalla società che mal sopporta i """"ribelli"""". Impareremo le tecniche più efficienti nel gestire un cambio di vita con efficacia, faremo nostri i metodi per non demotivarci e continuare a rimanere focalizzati, per superare gli ostacoli e reimpostare il nostro navigatore interiore se la strada obbliga a una deviazione. Inutile illudersi, un cambiamento non si improvvisa: dopo aver scelto la bicicletta, bisogna pedalare, in sella e nella vita, sapendolo fare!"" -
In salute con il clima che cambia. Come adattarci ai cambiamenti climatici per stare bene
Si può vivere l’instabilità climatica dei nostri giorni senza subirne le conseguenze?Le manifestazioni meteorologiche estreme, causate dal riscaldamento climatico, possono avere molteplici ripercussioni sulla salute per i loro effetti traumatici e immediati sul nostro sistema immunitario, per le epidemie suscettibili di scatenarsi al loro seguito e per le patologie dovute allo stress che si inscrivono durevolmente nella loro scia.rnIn questo libro, che mescola saperi antichi e scienza moderna traendo il meglio da entrambi, troveremo tutte le informazioni necessarie per comprendere l’impatto dei fenomeni meteorologici sul nostro organismo e trovare il modo che ci sia più congeniale ed efficace per correre ai ripari.In attesa di un freno reale alle azioni antropiche negative, il clima continuerà a evolvere con le sue terribili conseguenze. Piogge intense e persistenti alternate a prolungate siccità, ondate di calore seguite da improvviso freddo polare o forti venti, ci fanno dire che il clima è impazzito e mettono a dura prova il nostro benessere. E quindi è meglio imparare a adattarci alle “follie” del clima e a viverle con consapevolezza, assumendoci la responsabilità della nostra salute. Ogni capitolo di questo libro è dedicato a un’energia climatica (calore, secchezza, umidità, freddo, vento) e ci mostra gli squilibri generati da ciascuna di esse sul nostro organismo a livello fisico, energetico e psichico, spiegando come sia possibile intervenire di conseguenza per ripristinare condizioni favorevoli. Solo così possiamo difenderci; solo così potremo prevenire e compensare le nostre debolezze, mantenere forte il sistema immunitario e curare alcuni disturbi e malattie con i rimedi che la natura ci mette a disposizione. -
La terapia delle parole. Dentro e fuori dal web, scrivere per stare bene
Da leoni da tastiera a colombe delle parole, imparare l'arte della scrittura terapeutica.«Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico.»La parola può essere carezza e schiaffo, macigno e piuma, veleno e antidoto... secondo l'intenzione e la nostra capacità linguistica. In particolare, se vogliamo, possiamo usarla a scopo benefico, evolutivo, persino terapeutico. La terapia delle parole è nato proprio per questo, per svelare tutti i segreti della ""scrittura che cura"""", attraverso le tecniche classiche, l'innovativa Bioscrittura, ideata dall'autore, e la grande novità: il potenziale terapeutico di Internet. Per questo presenta le ricerche sulle parole in ambito scientifico e analizza la psicologia del Web, che ha cambiato la narrazione del mondo. La terapia delle parole è un saggio-manuale adatto a tutti, perché oggi la rete ci ha trasformati tutti in scrittori. E ci rivela come scrivere lettere, racconti, fiabe, ricordi, dialoghi e persino contratti, per sanare le ferite del nostro cuore; mettere pace nelle difficoltà di relazione; trasformare i ricordi negativi; liberare i talenti nascosti; progettare il futuro... Infine insegna a usare il Web per il nostro massimo bene, grazie a un approccio costruttivo, anche di fronte al lato più distruttivo della rete: l'odio virtuale. Fa tesoro di ciò che riduce i leoni da tastiera a personaggi marginali, oscurati dai piccoli e grandi protagonisti della speranza, da tutte quelle persone comuni ma fuori dal comune, che hanno portato nella rete fiducia, empatia e voglia di futuro: le colombe delle parole."" -
Si può perdonare tutto? Gli ostacoli al perdono e come superarli
Possiamo perdonare tutto? È la grande domanda che tutti ci poniamo, prima o poi. Le tante testimonianze che Clerc racconta sottolineano con forza che i doni del perdono sono accessibili a tutti, anche davanti all'indicibile.«Un libro sorprendente che invita a reinterrogarsi in profondità sul significato del perdono, sgomberando questo argomento da numerosi errori di comprensioni. Un libro da leggere, rileggere e donare!» – Jacques Lecomte«Il perdono è uno dei passi più importanti oggi per creare un mondo vantaggioso per tutti, che deve realizzarsi se vogliamo sopravvivere come specie. Olivier Clerc opera instacabilmente in questa direzione. È un libro forte, una tappa decisiva verso questo obiettivo» – Pierre PradervandPossiamo perdonare tutto? È la grande domanda che tutti ci poniamo, prima o poi. Come perdonare le sofferenze vissute nell'infanzia, nella relazione di coppia, al lavoro o quando vengono commessi atti odiosi e gravi? Cosa ci frena dal chiederlo, il perdono, o dall'accoglierlo? E cosa significa davvero? Per rispondere a queste e alle tante altre domande che gli ruotano attorno, Olivier Clerc lo ridefinisce, distinguendolo dalle scuse o dalle giustificazioni, e individua quindici ostacoli che impediscono alla maggioranza di noi di progredire verso la ""guarigione delle ferite del cuore"""". Le illuminanti riflessioni dell'autore, gli strumenti e i metodi che propone per camminare lungo la strada del perdono sono un invito convincente a lavorare su di sé, a rimettersi in questione profondamente, a superare resistenze e preconcetti che ci fanno ristagnare in una condizione di sofferenza: a crescere, insomma, e a darsi una possibilità verso una vita migliore, aperta e pacificata, senza rancori o rimorsi. Le tante testimonianze che Clerc racconta sottolineano con forza che i doni del perdono sono accessibili a tutti, anche davanti all'indicibile."" -
L' invenzione dell'io. Come diventiamo ciò che siamo
Chi l'ha detto che dopo i trent'anni non si cambia più? Possiamo sempre reinventarci! Questo libro è una bussola per orientarsi con il proprio io, capire più in profondità chi siamo e chi diventeremo, tenendo conto delle più recenti scoperte sul campo.Cosa mi ha portato a essere ciò che sono? Sarei diventato un altro in condizioni migliori? Perché, per esempio, un tempo ero un simpatico estroverso e ora sono chiuso e ombroso? Oppure perché reagisco in modo troppo emotivo o aggressivo alle critiche? Cosa mi rende più felice? E come proteggermi dai condizionamenti negativi? Le domande che ci investono quando tentiamo di capire più a fondo la nostra identità sono molteplici e dargli risposta è spesso cruciale per l'equilibrio psicofisico e la riuscita nella vita. Psicologi, neuroscienziati e sociologi stanno cercando da tempo di scoprire come prende forma l'essenza di un individuo. L'Io infatti non è una dimensione fissa. Anche raggiunta la maturità, la personalità di un individuo continua a plasmarsi attraverso le classiche esperienze di svolta e scelte cruciali come quelle professionali o del partner, ma, sorprendetemente, anche le microesperienze lasciano tracce importanti, della cui origine spesso, proprio perché in apparenza irrilevanti, si è del tutto inconsapevoli. Persino fattori come la flora batterica, il sonno e i nostri pensieri giocano a sorpresa un ruolo decisivo nel trasformarci profondamente. Christina Berndt, divulgatrice scientifica e autrice pluripremiata, traccia una panoramica completa dell'attuale ricerca su cosa influenza l'identità di ciascuno, fornisce spunti, test e racconta casi di studio per portarci a osservare criticamente la percezione che abbiamo di noi stessi e, se necessario, rimodellarci attivamente. Illustra inoltre gli strumenti mentali cui ricorrere per proteggersi da ciò che ci influenza negativamente e sfruttare i fattori che ci rendono più soddisfatti di noi. -
E questo sarebbe amore? Riconoscere una relazione malata e liberarsene
Un libro “scritto da donne per donne”, ma utile anche agli uomini che le vogliono comprendere e sostenere nella loro battaglia verso la dignità e il rispetto di sé.Seguendo il dipanarsi della storia di Sonja R., con l’aiuto della psicoterapeuta Bärbel Wardetzki impareremo a conoscere le spie di relazioni tossiche e le piste per allontanarsene, mettendo la parola fine alla violenza psicologica che si consuma al loro interno.Sonja R., buttatasi alle spalle un matrimonio fallito, crede di aver trovato in Frank l’amore della sua vita. Trascorre con lui sette anni fino a quando, dopo essere stata sistematicamente derubata della forza e dell’autostima, riesce finalmente a interrompere quel rapporto malato.rnPartendo da questa testimonianza personale, il libro mette in luce e analizza le tappe dell’escalation di una relazione narcisistica, cercando di estrarne, a beneficio del lettore, i segnali da cogliere per non ripeterne gli schemi e correre ai ripari per tempo. Come spettatori di una seduta terapeutica, “assisteremo” al racconto di Sonja, accompagnato dall’analisi e dalle riflessioni di Bärbel Wardetzki, la quale di volta in volta fa emergere le cause, illustra le trappole comportamentali e sottolinea le ripercussioni di determinati atteggiamenti all’interno della relazione.rnL’intento non è stabilire chi sia il buono e chi il cattivo fra i due partner – anche nel caso di Sonja e Frank, infatti, ciascun soggetto porta nella relazione ferite legate al proprio vissuto –, ma piuttosto aiutare chiunque si ritrovi imprigionato in una relazione distruttiva ad aprire gli occhi e agire di conseguenza. -
Geniale. 13 lezioni che ho ricevuto da un mago leggendario sull'arte di vivere e pensare
Le capacità della mente raccontate da un fuoriclasse della divulgazione scientifica.«Massimo Polidoro è come il compagno di scuola più brillante che ti aiuta con i compiti, ma con la particolarità che ti spiega la lezione meglio del professore» – Pif«Un vero segugio. Se non siete di coloro che piangono quando gli rivelano che Babbo Natale non esiste, imparerete da lui molte storie divertenti e istruttive» – Umberto Eco«È eccellente! Riesce a capire al volo e a risolvere cose complicate, là dove gli altri solitamente falliscono» – Alberto AngelaImmaginate di avere la possibilità di trascorrere un anno intero, fianco a fianco di un vero genio, di osservarlo all'opera, lavorarci insieme e imparare quanto più potete sul suo modo di pensare, ragionare, organizzarsi, affrontare i problemi, escogitare progetti, trovare soluzioni... Massimo Polidoro ha avuto questa fortuna. A 18 anni, con una borsa di studio da Piero Angela, è partito per gli Stati Uniti diventando il primo apprendista a tempo pieno di James Randi, illusionista e campione della razionalità e del pensiero scientifico di fama mondiale, omaggiato da figure del calibro di Isaac Asimov, Richard Feynman e Carl Sagan. L'esperienza accanto al genio, oltre a una straordinaria scuola di vita, è stata una palestra intellettuale senza paragoni, che gli ha consegnato tra le mani una ""cassetta degli attrezzi"""" cognitivi, indispensabili per potenziare le sue abilità mentali. Così, l'autore, un passo dopo l'altro, ha imparato a pensare in modo lucido e critico, a focalizzarsi, allenare la memoria, riconoscere i propri limiti, dare la caccia all'insolito, a fakenews, e pseudoverità, e molto altro ancora. Oggi, recuperando aneddoti, esperienze fuori dal comune e storie illuminanti, ripercorre questo straordinario percorso, condividendo tredici fondamentali lezioni che ha appreso e che i lettori potranno applicare alla propria situazione. Un viaggio nell'universo della mente e delle sue facoltà che non mancherà di istruire, sorprendere, illuminare, divertire e commuovere."" -
Genitori a scadenza. Dall'attaccamento al distacco, amare è lasciar andare
Ogni genitore, a un certo punto della sua onorata carriera, si troverà prima o poi nella condizione di lasciar andare il proprio figlio. Anzi, questa dovrebbe essere la sua vera missione. Bisognerebbe saperlo, eppure quanto è difficile accettarlo. Allora, come ci si prepara a questo momento? Come fare per non disperdere inconsapevolmente trappole che ostacolano il percorso? Come dirigerci, noi e i nostri figli, con serenità e saggezza verso l'inevitabile volo? Emily Mignanelli traccia in questo libro una ""teoria del distacco"""", di un quieto e dignitoso congedo dal """"contratto a tempo determinato"""" della genitorialità. Si rivolge al lettore perché segua una via educativa in grado di fornire ai figli i giusti spazi, tempi e strumenti per non tenerli ingabbiati in dinamiche di dipendenza affettiva, costretti in una vita di libertà apparente, ma in realtà alla cavezza di un controllo familiare che, per troppo amore, finisce per stritolarli. Imparare a lasciare spazio, a fare un passo indietro sono doveri genitoriali, tanto quelli iniziali di cura e accudimento. Permettere a ciascuno di salpare con la propria barca nell'oceano della vita è un atto di amore, il più grande, al quale ci si allena durante tutte le fasi di crescita di un figlio. Così pure, atto di amore verso noi stessi e grande insegnamento per i figli lo è riprendere in mano la nostra vita, ripartendo dalla domanda che forse, diventati adulti, abbiamo lasciato in sospeso: """"Chi voglio essere io da grande?""""."" -
Flip-thinking. Fare di un problema un'opportunità
Prima di rendercene conto – magari perché siamo sovraccarichi di lavoro o siamo genitori pieni di ""belle intenzioni"""" verso i nostri figli o, più semplicemente, perché siamo per natura ansiosi e irrequieti –, quando ci troviamo di fronte a un problema finiamo per ingigantirlo, per tentare di rimuoverlo o cercare una soluzione sbrigativa (e deludente). Questo non è solo fonte di frustrazione, ma rappresenta anche una mancata opportunità: ogni problema, infatti, è una fonte nascosta di forza, un bacino di informazioni. Ripensarlo, riconsiderarlo invertendo la rotta dei nostri pensieri, analizzandolo e comprendendo i fattori che lo determinano e lo alimentano, ci dà la possibilità di farne un volano per creare qualcosa di originale e innovativo, di scoprire nel problema le sue potenzialità nascoste. Berthold Gunster ha dedicato gran parte della sua vita professionale a comprendere i segreti del problem-solving, arrivando a formulare il flip-thinking (Omdenken, in olandese): l'arte di ripensare ai problemi per raggiungere il nostro massimo potenziale. Si tratta di un modello da seguire nell'affrontare le complicazioni e le incognite della vita – dalle sfide sul lavoro alle noie quotidiane, alle grandi tragedie – e per farlo in modo costruttivo. Con il flip-thinking, molti problemi potranno trasformarsi in un valore aggiunto, un provvidenziale trampolino di lancio."" -
Non farcela come stile di vita. Una guida per diversamente performanti
Noi diversamente performanti esistiamo davvero, non solo nei giudizi delle nostre madri e nella nostra psiche. Noi, che non ci collochiamo né qui né lì, o meglio, a volte qui, a volte lì, tiriamo avanti per la nostra strada con una sola costante: ci sentiamo sempre come se stessimo perdendo qualcosa, in colpa, in difetto. ""Le donne hanno risorse infinite"""", """"come lo fa la mamma non lo fa nessuno"""", """"i figli sono delle madri"""", """"le donne sono multitasking"""". Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Belle eh, ma non ci vivremmo. Pettineranno forse il nostro ego, ma ormai abbiamo capito la tattica e respingiamo al mittente i complimenti: preferiamo essere disorganizzate, approssimative e procrastinatrici. Sì, abbiamo bisogno di un metodo, che poi ovviamente non seguiremo. Avremmo bisogno di una guida, ma – siamo serie – chi avrebbe la perseveranza di darle retta? L’unica coerenza che ci riserviamo è quella verso un modello che abbiamo scelto noi, verso noi stesse. E a volte neanche quella. In quanti modi si può essere inadeguate? L’unica regola è che non ci sono regole. E, se anche ci fossero, abbiamo perso il foglio sul quale ce le eravamo appuntate. """"Lavora come se non avessi una famiglia e prenditi cura della famiglia come se non avessi un lavoro"""": è il paradosso moderno. Quindi non perdiamo tempo, e troviamo la via meno difficile, sediamoci e guardiamo passare quelle che ce la fanno, che la strada è larga e c’è spazio per tutte. Noi abbassiamo le aspettative e abbracciamo la nostra inadeguatezza. E se il modo di farcela fosse proprio non farcela?""