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Delhi
La trasformazione di Delhi in una metropoli del ventunesimo secolo è una storia entusiasmante, a tratti terrificante. Il boom successivo all'apertura dell'economia indiana ha tuffato la città in un tumulto di distruzione e creazione: baraccopoli e mercati sono stati abbattuti, centri commerciali e condomini sono sorti dalle rovine, grandi fortune sono state guadagnate. Ma la trasformazione è stata spietata, brusca e iniqua, e ha generato sentimenti sconcertanti: la città trabocca di rabbia e ambizione. Si potrebbe raccontare questa metamorfosi con l'immagine di un vulcano che erutta: Delhi oggi è il risultato di questa eruzione, di un vulcano nel cui nucleo caldissimo si è fusa la vecchia India e da cui sono usciti, devastando l'ambiente e la storia, ma anche portando novità e cambiamento, getti di lava incandescente sotto forma di cambiamenti sociali, economici e culturali incredibili e destabilizzanti. Questa opera ci permette di vedere Delhi con gli occhi della sua gente e attraverso una serie di incontri, con miliardari e burocrati, spacciatori e commercianti di acciaio, abitanti delle baraccopoli e psicoanalisti, veniamo immersi nella storia della sua trasformazione capitalistica. Intrecciando oltre un secolo di storia con il suo viaggio personale, Dasgupta ci offre il primo ritratto letterario di una delle megalopoli più in rapida crescita del ventunesimo secolo. -
Special Deluxe. Racconti di vita e di automobili
"Il sogno di un hippie"""" è stato un grande successo di pubblico e di critica e Neil Young ci ha preso gusto a scrivere libri di memorie. In questo nuovo volume, ci racconta la sua grande passione per le automobili, facendo rivivere attraverso la galleria delle sue vetture (che appaiono nei suoi acquerelli all'inizio di ogni capitolo) i ricordi che non hanno trovato posto nel primo libro: dalla Monarch Business Coupé verde del 1948 dentro cui si partiva per i weekend di famiglia, alla Lincvolt, la sua Lincoln modificata e completamente elettrica, dalla infanzia canadese alla vita on the road e rock and roll." -
Una storia naturale della curiosità
"La curiosità mi incuriosisce."""" Così inizia questo saggio in cui Alberto Manguel, spaziando tra alcuni dei più grandi pensatori, scrittori e artisti, indaga lo stimolo che dalla notte dei tempi ci porta alla conoscenza e suscita in noi la tentazione di addentrarci nel proibito, nell'occulto, nel pericoloso. Non a caso, una delle prime parole che impariamo da bambini è """"perché?"""". E una volta imparato a chiederlo non smettiamo più, anche se presto scopriamo che la curiosità è raramente ricompensata da risposte rivelatrici e che le domande rinviano continuamente ad altre domande. In """"Una storia naturale della curiosità"""" confluiscono molti anni di letture, scrittura e pensieri, nati da una passione e da una vivacità travolgenti: nulla che possa ispirare curiosità è estraneo ad Alberto Manguel. In diciassette capitoli, dove i riferimenti letterari si intrecciano a riflessioni sulle ultime scoperte scientifiche, traccia infatti un percorso suggestivo attraverso i territori che conosciamo, ma senza trascurare di affacciarsi in quelli inesplorati che si aprono costantemente davanti a noi. E se Dante aveva voluto delle guide per i suoi viaggi, anche Manguel si sceglie le sue, e la principale è proprio Dante, perché le domande formulate nella """"Divina Commedia"""" lo aiutino a tracciare la rotta delle sue. Domande sull'essere umano, sul nostro posto nel mondo, sulla relazione con la natura..." -
Il «Gran teatro montano». Saggi su Gaudenzio Ferrari
A cinquant'anni dalla comparsa della prima edizione, ritorna ""Il gran teatro montano"""" di Giovanni Testori. È ancora oggi la migliore introduzione per chi voglia accostarsi a un luogo unico del nostro paese: il Sacro Monte di Varallo, che - proprio a partire da questo libro - è diventato persino per le pro loco o le agenzie di viaggi il """"gran teatro montano"""". Le parole di Testori si sono impresse in maniera indelebile sulle cappelle, sugli affreschi, sulle statue e, verrebbe da dire, persino sui boschi e sui torrenti della verdissima Valsesia, oggi amministrativamente piemontese ma per secoli - fino al 1707 parte dello Stato di Milano. Il volume Feltrinelli del 1965, dal memorabile apparato illustrativo qui riproposto, è costituito da cinque saggi che testimoniano la passione dell'autore per il massimo responsabile del Sacro Monte: Gaudenzio Ferrari, un artista originario di Valduggia, in Valsesia, attivo appunto a Varallo, ma anche a Vercelli, a Novara e a Milano, dove muore al principio del 1546. Adesso il libro originario è stato arricchito da una serie di interventi di Testori su Gaudenzio, che dimostrano la lunga fedeltà a un autore particolarmente amato, e da due saggi e da due inserti fotografici di Giovanni Agosti, che definiscono le coordinate storiche che hanno visto nascere il volume e ne inquadrano il peso e il ruolo negli studi gaudenziani."" -
Damasco
Damasco suona magica e favolosa, e continua a suonare così mentre si riempie di violenza e di fantasmi. Nessuno meglio di Suad Amiry poteva raccontare il fulgore del passato per aprire una porta sul presente. Il racconto comincia nel 1926, nel palazzo di Jiddo e Teta - marmi colorati, soffitti a cassettoni, fontane che bisbigliano nell'ombra -, comincia quando, dopo trent'anni di matrimonio, Teta torna per la prima volta ad 'Arrabeh, il villaggio da cui era partita poco più che bambina per andare in sposa al ricco e nobile mercante damasceno Jiddo. Il viaggio di Teta - intrapreso nella speranza di poter dare l'ultimo saluto alla madre - imprime una svolta inattesa al suo matrimonio: il sensuale Jiddo la tradisce. Il perfetto equilibrio della casa sembra spezzarsi, ma poi la vita della famiglia riprende: la dolcezza delle consuetudini smussa le asperità, i rituali attenuano e riassorbono i contrasti, gli equilibri si riassestano. Suad Amiry conduce il lettore nei cortili e nelle stanze della famiglia Baroudi, con i fastosi pranzi del venerdì, le rivalità tra i figli maschi pigri e viziati, il vincolo indissolubile tra le figlie femmine. Passano gli anni, ed è ancora una volta l'arrivo di un bambino a sparigliare le carte, a far luce nelle pieghe più nascoste dell'intimità domestica: vengono così a galla segreti inimmaginabili, come quello che lega la tenera Karimeh alla sorella maggiore Laila, che con piglio inflessibile ha assunto il ruolo di capofamiglia... -
All'ombra dell'I Ching. Con gadget
64 esagrammi ispirano 64 meditazioni poetiche, che riassumono le situazioni fondamentali della nostra vita. Un libro da leggere e consultare. Include le monete per la consultazione. -
Andare, camminare, lavorare. L'Italia raccontata dai portalettere
Se un occhio potesse osservarli tutti adesso, li vedrebbe contemporaneamente, i tanti portalettere italiani, con passi differenti e diversa altezza, colore dei capelli, occhiali da sole e da miopi. Passi diversi, tutti in movimento, frenetici su giroscale deserti, impettiti in attesa davanti al cancello di una palazzina residenziale, fermi sulle soglie degli appartamenti, attraversare in bicicletta una cittadina della provincia fischiettando, dentro le auto di servizio nelle vie di città o negli scooter lanciati sui rettifili, lentamente avanzare a velocità ridotta sulle stradine solitarie di una campagna con prati verdi e alberi secolari. Sanno dei morti, quelli che non ci sono più, li ricordano ogni volta che arrivano sulle soglie degli appartamenti, sbirciano una fotografia appesa alla parete, conoscono gli avi dai molti racconti dei parenti sopravvissuti, alcuni di loro hanno visto nascere i figli dei figli di quelli che se ne sono andati, contano le somiglianze. Se volete sapere di un certo Gregorio, un notaio del Centro Italia, il suo portalettere sa che andava in vacanza ogni anno a Ginevra e che era scapolo. Alcuni dicevano avesse una donna da quelle parti, altri avrebbero giurato una figlia illegittima avuta con una donna della borghesia lombarda, s'erano fatte parecchie congetture ma sul manifesto funebre c'era solo il nome di un lontano nipote... -
L' importante è vincere. Da Olimpia a Rio de Janeiro
Dopo aver raccontato come amavano i romani e i greci, quali erano i loro divertimenti preferiti, come si vestivano e si pettinavano, cosa mangiavano, in che modo vivevano politica e religione, nascita e morte, Eva Cantarella non poteva far mancare ai lettori, nell'anno dei Giochi di Rio de Janeiro, una storia delle Olimpiadi antiche. Perché, se è noto che a Olimpia si incontravano ogni quattro anni i migliori atleti dell'Ellade, sono pochi a sapere - per esempio - quanto duravano i Giochi, che cos'era la tregua sacra, o che a Olimpia esisteva un vero e proprio albergo per atleti e allenatori, oltre che per i tifosi più abbienti. Per non parlare di questioni più complesse, quali la nascita del professionismo e il venir meno degli ideali eroici; il rapporto tra eros e atletismo; le gare falsate (il doping non esisteva ancora, ma la scorrettezza e la corruzione sì). Ettore Miraglia ripercorre invece la storia dei Giochi moderni, a partire dall'edizione di Atene del 1896 voluta dal barone de Coubertin: affronta temi scottanti come il boicottaggio (Montréal '76, Mosca '80, Los Angeles '84) e il doping, passando per le Olimpiadi ""mancate"""" (Berlino '16, Tokyo '44, Londra '48) e Settembre Nero (Monaco '72), e introduce i Giochi di Rio offrendo, insieme alla presentazione delle 42 discipline olimpiche, il calendario delle gare. Completa il testo una piccola raccolta di """"storie parallele"""" in cui campioni dell'antichità vengono accostati a campioni del presente."" -
Il nuovo Barnum
Un nuovo Barnum. Una nuova visita guidata alle cose del mondo, e agli uomini che lo rendono abitabile, o semplicemente più riconoscibile. Baricco insegue il mondo, e induce i suoi lettori a partecipare la curiosità con cui va a stanare notizie, episodi, insistenze, personaggi, dibattiti, immagini. Stanando dice e dicendo mostra, con una varietà di accenti e di esposizione che, per citare una sua antica generosa ossessione, fa pensare al circo, al Barnum delle meraviglie. Ecco dunque un nuovo Barnum che si aggiunge ai due pubblicati negli anni novanta. Qui facciamo i conti con la riforma dello spettacolo, con la scuola come videogame, con la priorità delle storie, con il cantiere della Morgan Library di Renzo Piano, con la Cinquecento Miglia di Indianapolis, con le immagini di Vivian Maier, con le provocazioni di Houellebecq e l'eredità di Gabriel García Márquez. Una grande occasione per farsi sedurre, sorprendere, interrogare. -
Il mistero delle cose. Nove ritratti di artisti
In questo libro Massimo Recalcati riprende dopo alcuni anni la sua riflessione sull'arte alla luce della psicoanalisi, muovendosi in direzione contraria rispetto al conformismo intellettuale che oggi vorrebbe sancire la morte irreversibile della pittura. Piuttosto, egli ci ricorda la grande scommessa che la ispira: è possibile raffigurare l'irraffigurabile, dare un'immagine all'inesprimibile, offrire un volto all'assoluto? È questo il compito della grande arte e il filo rosso che unisce i nove artisti italiani - Giorgio Morandi, Alberto Burri, Emilio Vedova, William Congdon, Giorgio Celiberti, Jannis Kounellis, Claudio Parmiggiani, Alessandro Papetti e Giovanni Frangi - di cui Recalcati propone un ritratto ricco di suggestioni: ""Tutti questi autori sanno ancora far esistere il miracolo della pittura. Sono ancora all'altezza del compito di far esistere la pittura come apertura inaudita sull'invisibile, come invocazione e preghiera laica"""". L'opera d'arte ci sveglia dal sonno della realtà ordinaria e ci mette di fronte al """"mistero delle cose"""". L'arte non è una fuga, né un rifugio dall'incandescenza e dall'eccesso del reale propri della vita e della morte, ma la possibilità di incontrarne l'alterità e di ricordarci che c'è più grazia in una bottiglia o in uno straccio che nel volto dei santi."" -
Coraggio!
In principio c'era don Abbondio con il suo ""Il coraggio, uno non se lo può dare"""". Un grande personaggio illuminato nella sua neghittosa rinuncia a scegliere il bene. Gabriele Romagnoli percorre le strade del coraggio a partire dal senso caldo dell'esortazione che spesso abbiamo conosciuto nella vita: il coraggio che, da piccoli, ci sprona a camminare, pedalare, pattinare, quello che ci invita a non avere paura, o ad alzare la testa. Non si parla in questo libro del coraggio che fa di un uomo un guerriero armato o un cieco cercatore di morte (inferta o subita). Qui si parla del coraggio che la Francia del premio Carnegie dedicava """"agli eroi della civiltà"""". Fra questi """"eroi"""", un Antonio Sacco che nel 1936 compie il suo atto di coraggio e poi è dimenticato. Per Romagnoli, """"Sacco A."""" diventa un'ossessione e solo in chiusura scopriamo con lui, anzi grazie a lui, le gesta di cui fu protagonista. Ma prima di arrivare a quel giorno del 1936, Romagnoli stila un suo personale catalogo di uomini coraggiosi, come Éric Abidal, il calciatore che vince la Champions League pochi mesi dopo la diagnosi di un tumore; il capitano Rowan, incaricato di portare un messaggio al capo dei ribelli nel mezzo della giungla cubana; il senatore Ross, che col suo voto salva la presidenza degli Stati Uniti; o perfino un personaggio letterario come Stoner, e il suo no che finisce con il segnare una vita e una carriera."" -
Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri
Gregory Rosboff va alla ricerca della verità sulla propria famiglia e sulle proprie origini, partendo dalle campagne del Wisconsin, per finire in mezzo a un complotto per rovesciare ? proprio nel senso di capovolgere ? lo zar di Russia. Intanto, attorno a lui continua a spuntare un misterioso libro, letto da tutti nelle situazioni più inadeguate (ad esempio nel pieno di una battaglia), che narra di un tal Max Middlestone e del suo gigantesco cane... ""Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri"""" è un continuo rimpallo fra testi, sceneggiatura e disegni. A sinistra, le pagine di sceneggiatura e, a destra, le relative tavole disegnate. Da una parte le vicende di una storia che vuole diventare avventura e melodramma, dall'altra il disegno arguto e urticante che la ribalta, la travisa, la mette in burla. Tito Faraci e Sio si dividono la scena e fanno sentire il divario beffardo tra le puntigliose richieste del testo scritto e le scorciatoie maldestre delle vignette. Ma una storia c'è, eccome, e allora che fine fanno i personaggi in scena? E poi c'è davvero una fine che si possa dire fine?"" -
La zecca e la rosa. Vivario di un naturalista domestico
Un libro elegante e illustrato che restituisce l'intimità con le cose della natura, che sono cose della vita, e sanno diventare attraverso l'occhio e la poesia di Maurizio Maggiani cose del mondo. Gatti, cardellini, viti e orti: Maggiani ci accompagna dentro le piccole cose che rendono la vita migliore.rnrn""Sono nato in un paese di campagna nel cuore della miseria degli anni cinquanta, sono stato cresciuto alla confidenza con tutto ciò che ha vita e va bene per la vita, chi mi ha educato aveva più parole per le piante e le bestie che per i cristiani, mi è stato insegnato a guardare e ascoltare e odorare e toccare ogni creatura e capire cosa ne veniva di buono e cosa di cattivo, evitando con cura di disturbare creato e creatore. Niente era mio, ma sono stato principe degli orti e barone dell'uva fragola, re dei fossi e granduca dei pesciolini che ci nuotavano dentro. Sono tornato a vivere nella campagna, i miei vicini sono tutti quanti contadini e continuano a parlare più volentieri con le creature che con i cristiani, a parte la miseria è tutto quanto rimasto più o meno allo stesso modo. E allo stesso modo prendo e vado per fossi e orti a toccare, ascoltare, guardare e odorare, considerare l'infinito universo di ciò che vive, evitando di disturbare. A meno che, metti, non mi ritrovi tra i peli la zecca assassina""""."" -
Metaforismi e psicoproverbi
Alejandro Jodorowsky è riuscito negli anni a creare intorno a sé un'aura mistico-letteraria, quasi come fosse una pizia dei giorni nostri. Metaforismi e psicoproverbi raccoglie una serie di convinzioni/consigli: ""pillole di psicomagia"""".rnrnAlejandro Jodorowsky ci regala pillole di saggezza e di sentimento, per allontanare i cattivi pensieri, correggere posture mentali distorte, cominciare la giornata con una carica di ottimismo. E lo fa interagendo con i suoi lettori, in un dialogo continuo, come spiega nella sua introduzione: """"La letteratura da eremiti narcisisti giace nel mausoleo del Ventesimo secolo. Adesso la letteratura, e specialmente la poesia, nascono dalla collaborazione stretta fra lo scrittore e i suoi lettori: insieme creano l'opera. Si connettono con te, ti seguono, ti rispondono ma se quello che dici non è quello che vogliono sentirsi dire, ti chiudono la bocca con un unfollow e ti abbandonano. Te li devi guadagnare giorno per giorno, devi sorprenderli, convincerli, coccolarli, accarezzarli. Tu sei la barca che li traghetta, navigando sull'oscuro mare dell'inconscio per arrivare alla Coscienza"""". Nella parte finale, una serie di domande frequenti da parte dei suoi lettori e follower, cui risponde dando anche suggerimenti di psicomagia."" -
Lyrics 1961-1968
Non poesia in musica, solo e pienamente: poesia. Quello che milioni di lettori nel mondo già sentivano e sapevano è stato riconosciuto universalmente quest'anno grazie al premio Nobel 2016 per la letteratura.rnrn“È un grande artista, è un poeta, ed è stato capace di raccontare e interpretare la sua epoca come pochi altri autori.” - Don De Lillornrn“Bob Dylan ci ha liberato la mente così come Elvis Presley ci aveva liberato il corpo.” - Bruce Springsteenrnrn“Quando ascoltai A Hard Rain’s A-Gonna Fall mi misi a piangere. Sembrava proprio che il testimone venisse passato dai poeti beat alla nuova generazione.” - Allen Ginsbergrnrn“Dylan è una fonte di ispirazione per ogni genere di scrittore.” - Salman RushdiernrnBob Dylan incarna da oltre mezzo secolo lo spirito dell'America, e per suo tramite lo spirito del mondo. Nella memoria dei più, i suoi testi sono fusi alle musiche cui hanno dato anima e senso, facendo nascere canzoni che sono diventate le fondamenta di un sogno collettivo, oltre che successi mondiali che hanno dominato e dominano le classifiche e le radio di tutto il mondo. Ma da sempre i suoi testi sono anche letti e studiati con la passione e la serietà dovute alla grande poesia. Non poesia in musica, solo e pienamente: poesia. Quello che milioni di lettori nel mondo già sentivano e sapevano è stato riconosciuto universalmente quest'anno grazie al premio Nobel 2016 per la letteratura, attribuito a Dylan nel fragore di una discussione che ha travolto il mondo della cultura, ""per aver creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana"""". I tre volumi di """"Lyrics"""" raccolgono tutta la produzione poetica di questa voce inimitabile e inconfondibile, organizzandola cronologicamente e arricchendola di una traduzione e un apparato di note, entrambi a cura di Alessandro Carrera. Un patrimonio di informazioni che facilita al lettore l'impresa di addentrarsi tra gli innumerevoli riferimenti, richiami e citazioni di cui Dylan si serve liberamente, attingendo di volta in volta al patrimonio folklorico, alla Bibbia o alla poesia inglese e americana, da Shakespeare a Ginsberg."" -
Lyrics 1969-1982
Non poesia in musica, solo e pienamente: poesia. Quello che milioni di lettori nel mondo già sentivano e sapevano è stato riconosciuto universalmente quest'anno grazie al premio Nobel 2016 per la letteratura.rnrn“È un grande artista, è un poeta, ed è stato capace di raccontare e interpretare la sua epoca come pochi altri autori.” - Don De Lillornrn“Bob Dylan ci ha liberato la mente così come Elvis Presley ci aveva liberato il corpo.” - Bruce Springsteenrnrn“Quando ascoltai A Hard Rain’s A-Gonna Fall mi misi a piangere. Sembrava proprio che il testimone venisse passato dai poeti beat alla nuova generazione.” - Allen Ginsbergrnrn“Dylan è una fonte di ispirazione per ogni genere di scrittore.” - Salman RushdiernrnrnBob Dylan incarna da oltre mezzo secolo lo spirito dell'America, e per suo tramite lo spirito del mondo. Nella memoria dei più, i suoi testi sono fusi alle musiche cui hanno dato anima e senso, facendo nascere canzoni che sono diventate le fondamenta di un sogno collettivo, oltre che successi mondiali che hanno dominato e dominano le classifiche e le radio di tutto il mondo. Ma da sempre i suoi testi sono anche letti e studiati con la passione e la serietà dovute alla grande poesia. Non poesia in musica, solo e pienamente: poesia. Quello che milioni di lettori nel mondo già sentivano e sapevano è stato riconosciuto universalmente quest'anno grazie al premio Nobel 2016 per la letteratura, attribuito a Dylan nel fragore di una discussione che ha travolto il mondo della cultura, ""per aver creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana"""". I tre volumi di """"Lyrics"""" raccolgono tutta la produzione poetica di questa voce inimitabile e inconfondibile, organizzandola cronologicamente e arricchendola di una traduzione e un apparato di note, entrambi a cura di Alessandro Carrera. Un patrimonio di informazioni che facilita al lettore l'impresa di addentrarsi tra gli innumerevoli riferimenti, richiami e citazioni di cui Dylan si serve liberamente, attingendo di volta in volta al patrimonio folklorico, alla Bibbia o alla poesia inglese e americana, da Shakespeare a Ginsberg."" -
Lyrics 1983-2012
Il volume conclusivo della più completa e aggiornata raccolta dei suoi testi poetici, in una curatela d'eccezione. Con molti testi disponibili e tradotti per la prima volta in Italia.rnrnI tre volumi di ""Lyrics"""" raccolgono tutta la produzione poetica di Bob Dylan, organizzandola cronologicamente e arricchendola di una traduzione e un apparato di note, entrambi a cura di Alessandro Carrera. Un patrimonio di informazioni che facilita al lettore l'impresa di addentrarsi fra gli innumerevoli riferimenti, richiami e citazioni di cui Dylan si serve liberamente, attingendo di volta in volta al patrimonio folklorico, alla Bibbia o alla poesia inglese e americana, da Shakespeare a Ginsberg. Il terzo e ultimo volume abbraccia gli anni dal 1983 al 2012, ovvero fra gli album """"Infidels"""" e """"Tempest"""", anni che vedono un Dylan all'apice dei suoi mezzi poetici chiudere il Ventesimo secolo con le sperimentazioni degli anni ottanta e novanta, e inaugurare da par suo il nuovo millennio con """"Love and Theft""""."" -
Una seconda vita. Come cominciare a esistere davvero
"La nostra seconda vita è qui. Dobbiamo solo imparare a riconoscerla.""""rnrnCiascuno di noi ha due vite, e la seconda comincia proprio nel momento in cui realizziamo di averne solo una. Dopo """"Essere o vivere"""", François Jullien ritorna con un saggio che analizza quel fondamentale momento di rottura in cui, mentre esistiamo, all'improvviso diventiamo pienamente consci di essere vivi. È l'inizio di una nuova vita, che germoglia dentro la vita stessa. Ed è anche un grande colpo di fortuna. Jullien comincia questo percorso filosofico ed esistenziale a partire da una considerazione tanto semplice da sembrare ovvia: a mano a mano che il tempo passa e la vita avanza, perché scegliamo di continuare a vivere? Una domanda universale, valida per tutti. Eppure, una domanda dalle mille risposte, spaventosamente enigmatica. La saggezza cinese, capace di pensare l'immanenza e la trasformazione, ma anche i """"Dialoghi"""" di Platone sono i punti cardinali di Jullien, che ci guida lungo un percorso di consapevolezza, senza accontentarsi mai di risposte banali, e cerca una comprensione più alta e più ambiziosa, in grado di conquistare il senso della nostra seconda vita. La seconda vita si trova proprio qui, nel mezzo del tempo quotidiano della vita ordinaria. Per conquistarla dobbiamo innanzitutto interrogarci sulle certezze che consideriamo verità. Non le verità della scienza, ma quelle della vita di tutti i giorni, che diamo per scontate. E magari metterle alla prova, rimetterle in discussione alla luce della nostra esperienza. Allora scopriremo che alcune certezze sono negative e ottenebranti, e che la vita è apertura, è infinita pienezza di possibilità. Uno sguardo a questo nuovo orizzonte e possiamo cominciare a vivere davvero." -
Come uccidere il padre. Genitori e figli da Roma a oggi
Uno studio sconcertante sullo scontro generazionale tra padri e figli nell'antica Roma che racconta le radici conflittuali della nostra cultura familiarernDopo il grande studio sul mondo greco di «Non sei più mio padre», Eva Cantarella ritorna sul tema centrale della famiglia e indaga le regole e la quotidianità della vita familiare nel mondo romano, per verificare attraverso le fonti l'ipotesi secondo la quale la famiglia infelice nasca solo con la modernità. Con gli strumenti di studiosa del diritto e della storia antica, ricostruisce i costumi e le abitudini delle famiglie romane, risalendo fino alle origini della civiltà che ha creato i fondamenti della nostra cultura giuridica. A partire dalle leggi dei Sette re di Roma, a metà del V secolo a.C., fino al VI secolo d.C. e alla stesura del «Corpus iuris civilis» di Giustiniano, il potere di vita e di morte dei padri sui figli è assoluto e l'uccisione del padre appartiene con impressionante frequenza alla realtà sociale di ogni famiglia romana. Cantarella ricostruisce la natura ansiogena e conflittuale dei rapporti tra padri e figli nell'antica Roma e, con una ricerca che guarda al passato per parlare del nostro presente, dimostra che le famiglie infelici sono sempre esistite. Da Cicerone a Ovidio, da Seneca a Giustiniano, racconta le norme che regolavano l'abbandono dei figli, la facoltà di venderli come schiavi o addirittura di ucciderli, evocando storie di sconcertante violenza. E svela una storia tanto sconosciuta quanto decisiva per le nostre radici culturali, spingendoci a riflettere sul carattere atavico e profondamente umano dello scontro fra le generazioni. -
Cari fanatici
A tredici anni dal suo grande classico Contro il fanatismo e a tre anni da Giuda, la sua ultima magistrale prova narrativa, Amos Oz torna in libreria con un libro coraggioso e mai così urgente come oggirnQuali sono le origini storiche del fanatismo? Come si diventa fanatici? Come si guarisce dal fanatismo?rn«Cari fanatici» racchiude tre interventi di Amos Oz. Il filo conduttore di questi testi è ancora una volta una disamina del fanatismo e una pacata apologia della moderazione. A prescindere dal tipo di fede e dal contesto in cui il fanatismo si esprime - sia esso religioso, politico o culturale -, esso è per Amos Oz il vero nemico del presente. Accanto a questo tema Oz torna in queste pagine anche sulla situazione del Medio Oriente, in generale, e del conflitto israelo-palestinese più specificatamente.