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La vita senza i figli
Un uomo vaga estraniato per le strade di Newcastle, ancora piene di gente, mentre la notizia del virus che ha colpito l'Irlanda e il resto del mondo lo spinge a chiedersi cosa sia meglio fare. Un'infermiera esausta e impaurita per tutto quello che sta vivendo si sente ancora peggio dopo aver perso un paziente. Un padre si mette alla ricerca del figlio che non vede da tempo e si avventura per le strade di Dublino deserte per il lockdown… Storie commoventi, piene di vita e amore, ma anche di dolore e preoccupazione per i tempi incerti che tutti abbiamo dovuto attraversare. Con la sua tipica ironia, sferzata da battute fulminanti, Roddy Doyle dipinge un ritratto vivido e originale delle nostre esistenze, della vita famigliare, delle piccole cose per cui vale la pena di vivere. Per ricordarci che, malgrado tutto, anche la quotidianità più banale e ordinaria nasconde una ricchezza, che spesso riusciamo ad apprezzare solo dopo averla persa. -
Il rumore di quest'epoca
I ricordi di famiglia a San Sebastián, gli episodi legati al padre, alla madre o ai primi anni di scuola, che si contrappongono alle dure, aspre pagine dedicate agli anni bui dei Paesi Baschi. Seguendo le tappe della vita di Fernando Aramburu, ci trasferiamo in Germania, per accompagnarlo nella sua esperienza come insegnante. E poi, scopriamo i rituali che mette in atto durante la stesura dei suoi romanzi o negli incontri con i lettori, rileggiamo con i suoi occhi Camus, Nabokov… Si passa dall'elogio della noia all'amore per i cani e per il calcio, dalla passione per la poesia a quella per la musica. Un volume ricco di rimandi ai temi e alle vicende di Patria, che raccoglie una serie di testi carichi di ironia e sensibilità: un piccolo trattato sulle poche certezze che ci guidano alla ricerca del senso della vita, ma soprattutto una celebrazione della letteratura contro ogni pedanteria e fanatismo. -
La volontaria
Nell’agosto del 1936 una ragazza nemmeno trentenne, una giovane filosofa e operaia nata in seno a una famiglia di intellettuali ebrei, parte per raggiungere le Brigate internazionali nella colonna Durutti, la formazione non regolamentare dove confluiscono gli anarchici e i comunisti. Simone Weil è determinata e pronta per affrontare ogni incarico. Poco dopo il suo arrivo però si ferisce e finisce per trascorrere solo quarantacinque giorni in Spagna. Di questi quarantacinque giorni non si sa quasi nulla. Un passaporto, note sparse di un diario, qualche lettera e alcune fotografie in uniforme. -
Prima del calcio di rigore
Licenziato improvvisamente dal lavoro in cantiere, l'ex portiere di calcio Josef Bloch inizia a vagare per le strade di Vienna, va al mercato, al cinema, allo stadio, poi cerca una camera d'albergo per la notte. I suoi sensi sono allerta, tutto lo infastidisce e allo stesso tempo cerca disperatamente un contatto, prova a chiamare dei conoscenti senza trovare nessuno. La sua peregrinazione continua finché incontra una donna disposta a stare con lui. Ma poi la uccide, senza motivo. L'angoscia che lo attanaglia dopo l'omicidio è la stessa che provava quando da portiere si preparava a respingere un calcio di rigore. Tenta allora la fuga verso il confine, sentendosi braccato, spiato e sospettando di tutti, cercando di prevedere le mosse dell'avversario... -
L' omonimo
Ashoke Ganguli sta leggendo un racconto di Gogol, quando il treno su cui viaggia deraglia nella campagna bengalese. E proprio le pagine di quel libro, che nel buio attirano l'attenzione dei soccorritori, lo sottraggono miracolosamente alla morte. Anni dopo, trasferitosi negli Stati Uniti con la moglie, decide di chiamare il primo figlio Gogol, in omaggio all'autore che gli ha salvato la vita. Il ragazzo non capisce le ragioni di questa scelta, trova il nome insulso e imbarazzante e fa di tutto per liberarsene, allontanandosi anche dai genitori e dalle tradizioni di famiglia, fino a quando un evento tragico lo obbliga a ritornare sui suoi passi. In questo romanzo Jhumpa Lahiri presenta un originale affresco sul tema del meticciato e sulla sensazione di smarrimento che spesso caratterizza la vita da emigrati. -
Il grande sogno
In un futuro prossimo, una nuova forza politica dal nome eloquente di Movimento Civico Soluzioni Subito ha stravinto le elezioni in Spagna. A guidarlo c'è un imprenditore che si fa chiamare il Grande Capitano. Il suo progetto è quello di rifondare la società sfibrata dalla pandemia e dall'inconsistenza della politica tradizionale e lo fa con una serie di mosse rapide e vincenti. In seguito a un blackout generale limita l'accesso a internet e ai mezzi di comunicazione; dopo l'allarme creato ad arte per un'ondata di atti vandalici istituisce un nuovo corpo di vigilanti con il compito di ristabilire l'ordine; infine, alimenta un desiderio sfrenato di acquisto e di consumo. Il governo prende misure straordinarie perché deve gestire una situazione straordinaria, pensano in tanti. Ma altri sentono puzza di imbroglio e vedono il pericolo di una limitazione della libertà... In un romanzo corale di estrema attualità, carico di tensione, Almudena Grandes racconta la grande Storia attraverso i singoli destini di un'umanità che cerca una via di fuga dallo smarrimento e dalla paura. -
La montagna come amica. Piccolo trattato di elevazione
Perché le montagne affascinano l'uomo? E come può la conquista di una cima ripagare la fatica, le difficoltà e i pericoli della salita? Sono questioni sulle quali si sono interrogati filosofi, scrittori e anche i più grandi alpinisti contemporanei. Viste solo come gigantesche increspature di pietra, fino al sedicesimo secolo le montagne erano soprattutto temute. Riscoperte in seguito da pensatori e intellettuali, adesso sono identificate come il luogo del sublime, del sollievo e della serenità, in opposizione alla frenesia delle metropoli. Avendo passato alcuni anni dell'infanzia tra Austria e Svizzera, Pascal Bruckner ha un rapporto speciale con la montagna. Arrampicare è per lui ringiovanire nello spirito e ritrovarsi finalmente completo, sfidare i propri limiti e raggiungere una nuova consapevolezza di sé e del mondo circostante. Bruckner mescola in queste pagine ricordi ed esperienze personali, testimonianze di grandi alpinisti e filosofia, considerazioni sul futuro dell'ambiente montano e sulla distruzione del suo ecosistema. Tra memoir e racconto, ""La montagna come amica"""" è una riflessione sulla passione per l'alpinismo che diventa ricerca del senso della vita e una sincera dichiarazione d'amore per la montagna in tutti i suoi aspetti, meraviglioso specchio dell'assurdità e della bellezza dell'esistenza."" -
Da quella prigione. Il caso Moro. Nuova ediz.
Sono trascorsi oltre quarant'anni dall'uccisione di Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse, ma la sua immagine nelle polaroid scattate durante la prigionia all'interno del «carcere del popolo» resta impressa nella memoria individuale e collettiva. Quelle due fotografie, più una terza, quella del suo corpo acciambellato nel baule della R4, non sono mai state lette in profondità. L'attenzione si è sempre concentrata sulle vicende oscure del sequestro e della prigionia, sulle lettere e sull'esecuzione del leader democristiano. In questa nuova edizione del libro, che è anche un racconto, Marco Belpoliti analizza l'uso delle immagini compiuto dalle Brigate Rosse durante gli anni di piombo, rilegge le foto di Moro attraverso l'opera di autori come Andy Warhol, Marshall McLuhan, Pier Paolo Pasolini, John Berger, Marco Bellocchio, Ferdinando Scianna, e interpreta quegli scatti come il segno di un cambiamento in corso negli anni Settanta nell'utilizzo del corpo da parte degli uomini politici. Moro appare come l'ultimo esempio del passato, mentre il corpo stava divenendo lo strumento principale della comunicazione politica. Fotografandolo come un re deposto, i brigatisti hanno umanizzato Aldo Moro, così che la sua immagine continua a interrogarci ancora oggi sul potere, sul terrorismo e sull'idea di un'utopia politica realizzata con il sangue. -
Il generale e il giudice
Il 16 ottobre 1998, su mandato del giudice spagnolo Baltasar Garzón, il dittatore cileno Augusto Pinochet viene arrestato a Londra con l'accusa di genocidio, terrorismo e tortura. La notizia coglie Luis Sepúlveda su un'autostrada italiana, provocando in lui stupore e speranza. Negli articoli che in quei giorni comincia a scrivere per giornali e riviste di vari paesi lo scrittore racconta le fasi successive della vicenda e le sue reazioni, e insieme ripercorre, con sovversiva lucidità, l'ininterrotta «storia dell'infamia», dagli anni della dittatura fino alla «democrazia vigilata». Di fronte alle amnesie di chi si appella all'unità nazionale per impedire il processo al tiranno e all'omertà elevata a ragion di stato da una parte della società cilena, Sepúlveda pratica strenuamente il «sacro ufficio della memoria», tanto più necessario se, come poi è accaduto, le vicende giudiziarie hanno tradito le speranze suscitate quel 16 ottobre 1998. Lo fa parlandoci della sua gente, delle sue utopie derise, dei suoi compagni, attraverso una scrittura a caldo, appassionata e militante, decisa a resistere alla follia delle ragioni che negano la giustizia e alle menzogne delle parole che servono il potere. Prefazione di Bruno Arpaia. -
Versante sud
Il sottotenente Karl Erdmann von West-Wallbaum si appresta a una vacanza spensierata e piacevole nel castello di famiglia: la compagnia dei fratelli, una madre dolce e svagata, la caccia, forse l’amore di Daniela, una giovane signora il cui fascino ha conquistato tutti gli uomini di casa; l’attesa stessa di un duello che dovrà sostenere tra breve è in fondo più eccitante che preoccupata. In questo ambiente protetto, in questo mondo di benessere quieto, scalfito appena da una malinconia compiaciuta, da un leggero presentimento di declino, nulla sembra poter provocare un vero sussulto; neppure il contatto improvviso di una giovinezza inesperta e ottusa con il sentimento maturo di una donna. I rancori, le gelosie, gli amori hanno un’espressione contenuta, sobria, si estenuano nel passo lento delle giornate e dei loro rituali. Il richiamo alla realtà, l’occasione di una brusca accelerazione verso la consapevolezza e la maturità non potranno venire, per Karl Erdmann, che da un avvenimento in ogni senso esterno; la lezione verrà impartita, con un gesto tragico, da un individuo estraneo a quel mondo, da una creatura socialmente inferiore, ma capace di sentire e soffrire molto più di quanto non lo siano gli impeccabili attori di questa commedia familiare e mondana. -
La casa di tolleranza. Tre avventure del commissario Bordelli
Siamo nel '49, Bordelli è entrato in Pubblica Sicurezza da due anni, è vice commissario in prova. Ha trentanove anni, e la memoria colma di ricordi di una guerra sanguinosa. Durante un controllo in una casa di tolleranza, incontra una prostituta singolare, che nelle pause tra un cliente e l'altro lavora a maglia. Nasce subito una simpatia destinata a trasformarsi in amicizia. E il loro incontro trascinerà Bordelli in un'indagine complicata e pericolosa. Tra una «rilassante» passeggiata nei cimiteri – dove verrà scoperchiata una macabra vicenda – e il ricordo di una notte passata a raccontarsi storie, che darà il via alla tradizione delle cene della Confraternita del Chianti, conosciamo il giovane Bordelli, investigatore alle prime armi ma con un gran fiuto nel risolvere i casi più intricati. -
L'amore e altro. Aforismi per una vita libera
Per chi voglia accostarsi, o riaccostarsi, al mondo di Prévert non esiste compagno migliore di questa raccolta di aforismi, una scelta di brevi frammenti, tratta dalla sua opera in versi e in prosa, che ci offre uno spaccato affascinante dell'originale universo del grande scrittore francese. Lungo queste pagine il lettore sentirà parlare di amore e di natura, di amicizia e di infanzia, ma anche di politica, di religione e di dolore. Ogni cosa, nelle mani di questo incantatore di parole, si trasforma e appare sotto una luce nuova che ricrea interi mondi e ricompone una ricchissima e indimenticabile esperienza di vita. -
Ma tu chi sei
Un uomo, l'autore stesso, è alle prese con l'età che avanza, con il futuro che si restringe sempre più e con l'Alzheimer della madre ultranovantenne. Dai primi sintomi della malattia al difficile trasloco in una residenza per anziani: l'ormai cadente casa di famiglia viene chiusa e con l'ultimo giro di chiave il passato è quasi del tutto perduto. Il filo portante della narrazione è costituito dalle visite alla madre, con le sue domande ripetute in maniera ossessiva, i suoi smarrimenti, i suoi capricci quasi infantili, le crescenti difficoltà a riconoscere i nipoti o il figlio stesso, le dolorose lacerazioni che si producono in entrambi. Al racconto commovente del rapporto con la madre si alternano le confessioni autobiografiche sullo spaesamento in un'epoca di Covid e di guerra, le riflessioni sull'identità e sul timore della morte, e le digressioni sul funzionamento del cervello e della memoria, sulla malleabilità e l'illusorietà dei ricordi, sulle ricerche nel campo dell'Alzheimer. Bruno Arpaia sa fondere tutti questi elementi in un racconto teso ed emozionante, non privo di una soffusa e rassegnata ironia, in cui convergono molti dei demoni che ci assillano e dei tentativi per sconfiggerli, ridefinendo e ampliando la nozione stessa di romanzo. -
Dialogo
Due tipi strambi, uno ossessionato dal teatro e dalle scenografie, l'altro dalla memoria degli avi, in particolare da quella del nonno, si ritrovano a parlare tra loro. Sono vecchi amici, ricordano fatti del passato e si scambiano battute, il tono è scherzoso e insieme complice, propenso alla confessione. Allo stesso modo la scrittura di Handke si fa distesa, rilassata, prossima al parlato, ma l'intimità del dialogo, le parole, le allusioni, i rimandi (ad autori esplicitamente citati, Hugo, Schiller, Rilke, ai propri testi implicitamente evocati, a personalissime esperienze di vita) aprono questo scritto a numerose risonanze e possibili interpretazioni, e lasciano con il desiderio di saperne di più e di chiedere ancora un'ultima storia, una ancora. -
Un nome da torero
Nel pieno della Seconda guerra mondiale, una collezione di antiche monete d'oro sottratta dalla Gestapo al suo legittimo proprietario, scompare. A rubarla sono stati due soldati tedeschi, che sognavano la libertà lontano dal loro paese. Cinquant'anni dopo, in una Berlino ormai liberata dal Muro, un ex guerrigliero cileno riceve da una compagnia di assicurazioni l'incarico di ritrovare il tesoro là dove uno dei due complici lo ha sepolto: nella Terra del Fuoco. Belmonte, il cui nome ricorda quello di un famoso torero, accetta la proposta, soprattutto per amore di una donna lasciata in Cile: ma la sua missione si trasforma ben presto in una gara micidiale. In quella stessa Berlino, infatti, un ufficiale dei servizi segreti della Germania Est, ormai disoccupato, viene a sua volta ingaggiato per recuperare il tesoro. Chi arriverà per primo alla Collezione della Mezzaluna Errante? -
In alto
Al centro di questo romanzo di Thomas Bernhard (scritto nel 1959 ma pubblicato per espressa volontà dello scrittore solo nel 1989, poco prima della morte) si erge, come tante altre volte, un «io monologante» che non solo si fa portavoce dell'autore, ma è ad esso legato da allusivi riferimenti autobiografici (come il giovane Bernhard, il giovane protagonista scrive di cronaca giudiziaria su un quotidiano di Salisburgo). Gli altri personaggi (la signorina, l'albergatore, il giardiniere), investiti dal fiume in piena del sentimento desolato del narratore, esistono solo in quanto creature del suo desiderio, delle sue ossessioni, del suo livore, così che un portalettere può diventare un «giurato del giudizio universale» e «nel gelo crescente anche i ruffiani, gli ubriachi, i ferrovieri, i venditori ambulanti, i poliziotti, i soldati diventano intollerabili». Il monologo incessante assume talora i toni e le cadenze della poesia, si distende nella conversazione mondana o in un suo beffardo simulacro, si raggruma in acri aforismi, invettive, paradossi venati di humour nero. Ma sono davvero paradossi, o non si tratta piuttosto delle leggi di fondazione di un universo degradato, dove l'Austria svilita e ridicolizzata è simbolo di un mondo inabitabile e un pranzo in trattoria (Leitmotiv bernhardiano) diviene l'occasione per rappresentare la materialità dei bisogni elementari, aborriti subito dopo essere stati soddisfatti? -
Hotel Chile. Scelta dei testi e fotografie di Daniel Mordzinski. Ediz. illustrata
A tre anni dalla scomparsa di Luis Sepúlveda, questo volume permette di immergerci nella vita più intima dell'autore, di conoscerne i risvolti familiari, di scoprire i molteplici profili inediti dell’uomo dietro allo scrittore, di avvicinarci alla sua passione per la natura e per l’ambiente. Accompagnati dalle fotografie di Daniel Mordzinski, questi testi autografi, molti dei quali mai pubblicati prima, restituiscono un quadro vivido e vitale di Sepúlveda, accompagnandoci nei luoghi remoti in cui l’autore non solo ha trovato storie indimenticabili, ma ha anche stretto amicizie inossidabili. Un viaggio avventuroso e instancabile, dall’Hotel Chile, in cui è nato, alle prigioni di Pinochet, passando per il Brasile e l’Ecuador, solcando i mari di tutto il pianeta e approdando all’Europa e ad Amburgo. -
L'ultima colonia. Sullo sfondo della decolonizzazione la storia di un popolo che lotta per la sua terra
Alla fine della Seconda guerra mondiale, nuove norme internazionali annunciano l'era dei diritti umani e dell'autodeterminazione dei popoli, cercando di porre !ne al colonialismo. Ma il processo fu lento e non sempre lineare. In questa scia si colloca un episodio misconosciuto dalla Storia: un accordo segreto stretto nel 1960 tra il primo ministro britannico Harold Wilson e gli Stati Uniti, per la cessione della piccola isola di Diego Garcia, appartenente all'arcipelago Chagos nell'oceano Indiano, per una base militare USA. Questo significò per la popolazione locale lasciare le proprie case letteralmente dall'oggi al domani. Tra loro, la giovanissima protagonista di questo libro, Liseby Elysé, vent'anni, appena sposata, incinta del primo figlio, espulsa dalla propria casa da cui poté portare fuori solo una valigia con pochi vestiti. L'intensa narrazione di Sands - che è stato direttamente coinvolto nella causa promossa poi dal governo di Mauritius al Tribunale internazionale dell'Aia per ottenere giustizia - illumina di una luce nuova gli orrori del colonialismo, attraverso la figura di una ragazza che lotta per i propri diritti. -
Il tenente Sturm
Dottorando in zoologia e ufficiale al comando dei plotoni della terza compagnia schierata sul fronte francese, naturalista e guerriero, giovane eroico e contemplatore solitario, combattente e scrittore: nei tratti del tenente Sturm, protagonista di questo racconto, si riconosce senza difficoltà la fisionomia del suo autore. Ernst Jünger diede vita all'autobiografico personaggio negli anni difficili che seguirono il conflitto mondiale. Persa la guerra, incerto se ritornare agli studi universitari, lo scrittore riprende il copioso materiale dei diari e lo rielabora in forma compiuta. Concluso nella primavera del 1923, ""Il tenente Sturm"""" fu pubblicato a puntate sulla rivista """"Hannoverschen Kurier"""". Poi cadde nell'oblio. Nel 1960 lo stesso Jünger disseppellì quella giovanile prova letteraria e la inserì nel volume degli scritti narrativi delle """"Sämtliche Werke"""". Nella scrittura di queste pagine Jünger fa i conti con la propria concezione del nazionalismo e con il proprio senso della patria e dello stato, abbozza una prima larvata critica della tecnica e della ferocia delle macchine, ma, soprattutto, acquista e precisa la propria coscienza di scrittore: prende distanza dalle iperboli dell'espressionismo e affina quella gelida perfezione dello stile che resterà intatta fin nelle annotazioni dell'ultracentenario."" -
Colpi alla cieca
Il mondo d'oggi, tra populismi e nazionalismi, nel libro rovente di un grande scrittore europeo. In più di vent'anni di scritti sui giornali, di conferenze e di discorsi pubblici, Javier Cercas non si è interessato soltanto di letteratura ma è intervenuto anche nel dibattito pubblico, nazionale e internazionale. Questa selezione raccoglie i suoi contributi più incisivi su argomenti di politica e di attualità, affrontati con acuta vis polemica e insieme con profondità di analisi, prendendo posizioni mai convenzionali che sovente hanno suscitato ulteriori discussioni. In queste pagine si spazia dunque dalla crisi della democrazia occidentale alla deriva populista, dal risorgere dei nazionalismi alle debolezze dell'Europa, dall'immigrazione alla sciagurata guerra russa all'Ucraina. Europeista convinto, democratico inflessibile, militante della parola, Javier Cercas ci aiuta a comprendere i grandi temi del nostro tempo.