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Scritti e ricordi dai luoghi del cuore. Liber amicorum per Franca Borgogelli
Il Liber amicorum per Franca Borgogelli, intitolato ""Scritti e ricordi dai luoghi del cuore"""", vuole essere una testimonianza della stima e dell'affetto che un insieme di colleghe e colleghi giuslavoristi, a lei legati da rapporti personali oltre che professionali, hanno desiderato manifestare nei suoi confronti al momento del suo pensionamento. Il volume raccoglie gli scritti e i ricordi di chi in particolare è legato a lei per i suoi luoghi del cuore: Fano, la sua città natia, Siena e Firenze, le sue città di adozione. I contributi scientifici riguardano i temi che sono stati maggiormente oggetto di interesse e studio da parte sua e sui quali il suo apporto scientifico è stato e continua ad essere un importante punto di riferimento per l'intera accademia giuslavorista e non solo: il lavoro femminile, lo sciopero e il lavoro pubblico. Il volume esce nella Collana del Dipartimento di Diritto dell'economia dell'Università di Siena, che l'ha vista salire in Cattedra e dove ha proseguito la sua attività di docenza come professore ordinario, rivestendo altresì prestigiosi ruoli istituzionali."" -
La Costituzione vivente
La “Costituzione vivente”, che si pubblica in occasione dei 75 anni della nostra Costituzione, è un'opera che ambisce a spiegare la Carta costituzionale, attraverso il diritto vivente, ossia come essa sia attuata e trovi la sua linfa vitale nelle leggi e nella giurisprudenza della Corte costituzionale, della Cassazione, del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti, della Corte di Lussemburgo e di quella di Strasburgo e come la dottrina ritiene che la Costituzione stia effettivamente vivendo o come dovrebbe vivere per rendere al meglio e per essere conforme allo spirito dei Costituenti che l'hanno forgiata. Si tratta di un lavoro che ricerca le chiavi di lettura, di tirare le fila del discorso, di fare delle sintesi equilibrate, di individuare le idee e le linee di pensiero ricorrenti e tendenzialmente durevoli nel tempo che in qualche modo si propongono di dare attuazione ai principi costituzionali. Per “diritto vivente” s'intende generalmente la consolidata opinione comune maturata nella giurisprudenza e nella dottrina in ordine al significato da attribuire a una determinata norma. Questa espressione è utilizzata per la prima volta dalla sentenza della Corte costituzionale n. 274/1976, anche se è solo dagli anni Ottanta che si acquisisce la piena consapevolezza del suo significato. Come sottolineato anche la Corte di Cassazione (sentenza n. 10739/2015), «anche i singoli individui, con i loro atti giuridicamente rilevanti, influiscono sul diritto vivente, così contribuendo a determinarlo». È dunque indispensabile sempre domandarsi quale sia l'interpretazione che verrà accolta dai numerosi operatori giuridici chiamati a dare effettività e concretezza alle parole scritte nei testi di legge. Spesso il diritto effettivamente in vigore è plasmato da soggetti che all'osservatore superficiale possono erroneamente sembrare meno importanti, quali i giudici di primo grado in tutte le loro articolazioni, gli organi amministrativi. La Costituzione può ben essere considerata come un organismo vivente, che vive, respira (come afferma il Presidente Giovanni Amoroso nella Sua introduzione) e si evolve per mezzo dell'interpretazione dei giudici, e in particolare della Corte costituzionale e della Corte di Cassazione: questo volume ambisce proprio a descrivere e far comprendere la nostra Costituzione “vivente”, davvero “viva” più che mai in tutte le sue parti. -
Profili di procedura penale europea
L'obiettivo che ci si propone con questo volume, giunto alla sua seconda edizione, è ambizioso: fornire una conoscenza organica e ragionata dei principi europei in tema di processo penale, non limitata alla loro affermazione astratta, ma estesa alla loro effettiva operatività e alla loro concreta incidenza sulla disciplina processuale penale italiana. Si avrà quindi modo di verificare se e quanto sia riscontrabile nella disciplina nazionale la corretta osservanza di ciò che è internazionalmente pattuito. L'individuazione di eventuali lacune o antinomie presenti tra l'ordinamento italiano e quanto imposto dall'Europa, permetterà infine di suggerire le necessarie modifiche interpretative o legislative per conseguire un pieno adeguamento del nostro sistema ai dettami di fonte europea. -
Prescrizione e impedimenti di fatto
La monografia affronta il tema della disciplina riguardante il dies a quo della prescrizione, esaminando anzitutto il quadro normativo vigente e mettendo in luce come il legislatore talvolta leghi il mancato decorso della prescrizione a impedimenti giuridici, talaltra dia invece rilievo a meri ostacoli fattuali. L'analisi si concentra poi sugli interventi della giurisprudenza, in particolare quelli in cui viene dato rilievo alla conoscenza, o quanto meno alla conoscibilità, del diritto da far valere. Infine ci si sofferma sulle modifiche alla disciplina della prescrizione attuate in altri ordinamenti e sulle soluzioni elaborate a livello europeo. L'obiettivo è quello di verificare se l'art. 2935 c.c., inteso quale principio generale della prescrizione, dia realmente rilievo alle sole cause ostative di tipo giuridico o se, al contrario, alla luce degli interventi considerati, non emerga una disciplina di respiro più ampio, che permetta di considerare da una diversa prospettiva le modalità di bilanciamento degli interessi in gioco. -
La terra e il codice: l'enfiteusi
Tra le figure dell'esperienza giuridica relative al possesso terriero un posto importante, tra Ottocento e Novecento, è stato occupato dall'enfiteusi. Bandita dalla Rivoluzione francese, esclusa dal Code Napoléon, venne accolta dai codici preunitari della Restaurazione perché ritenuta cruciale per lo sviluppo dell'agricoltura e della ricchezza fondiaria. La ricerca parte da queste premesse per tracciare una storia dell'enfiteusi fatta di terra e di uomini, di interessi e di problematiche sociali, ove l'antico contratto agrario gioca un ruolo centrale per l'eversione feudale e l'appropriazione della manomorta ecclesiastica da parte di un nuovo ceto ‘civile' che si appresta al proprio ingresso nelle dinamiche socio-politiche dell'Italia unita. Scienza giuridica, logiche proprietarie e istanze progressiste si intrecciano tra la fine del sec. XIX e l'inizio del XX fino alla ridefinizione dell'enfiteusi come diritto reale, e alla sua inclusione nei progetti che condussero alla codificazione civilistica del 1942, anche in prospettiva coloniale, con un palese rafforzamento del diritto del concedente. Il secondo dopoguerra e le seguenti riforme declinarono l'istituto a favore del dominio utile, provocando così la crisi dell'enfiteusi, tanto da farne presagire la scomparsa: l'esperienza degli ultimi anni invece ne documenta persistenza e vitalità. -
Gli adempimenti privacy per sistemi di videosorveglianza
Il volume è un manuale operativo che affronta in modo sistematico la disciplina della protezione dei dati nel settore della videosorveglianza, sia in ambito privato, che pubblico, alla luce del Regolamento (UE) n. 679/2016 e D.Lgs. n. 51/2018, in recepimento della Direttiva n. 680/2016 sui trattamenti di Polizia. Il testo analizza gli aspetti della normativa di maggior impatto nella progettazione e gestione dei sistemi di videosorveglianza applicando le recenti Linee Guida n. 3/2019 dell'European Data Protection Board. Vengono analizzati aspetti rilevanti come la progettazione by design e by default e il rispetto in ambito lavorativo dell'articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori. Trovano ampio approfondimento temi quali le informative di primo (c.d. Cartelli) e secondo livello, i principi base da rispettare, le ispezioni dell'Autorità Garante, con particolare attenzione alla videosorveglianza, e il quadro sanzionatorio. Vengono approfonditi anche aspetti specifici come i sistemi di videosorveglianza dotati di intelligenza artificiale, tra cui il riconoscimento facciale e i rischi di cybersecurity in una smart city. Si affronta, altresì, il tema della valutazione di impatto privacy applicata alla videosorveglianza, arricchito da una esemplificazione pratica sull'analisi del rischio. Infine, sono riportati e commentati tutti i provvedimenti dell'Autorità Garante in tema di videosorveglianza dal 25 maggio 2018. L'opera mette a disposizione di DPO, consulenti, progettisti, installatori, forze di Polizia l'esperienza di consolidati professionisti provenienti dal mondo giuridico, tecnico e da ambiti quali l'ispettorato del lavoro e l'Ufficio del Garante. -
Dialoghi sulla trasparenza
Il volume raccoglie, con l'obiettivo di evidenziarne luci e ombre, riflessioni critiche e profonde sul tema della trasparenza nel suo essere principio cardine dell'amministrazione, nuovo criterio ordinatore di riferimento. Il lavoro è maturato quale esito del dialogo (poi integrato da una rassegna di giurisprudenza curata dall'avv. Nicola Colleo) tra Fabio Giglioni (Trasparenza e partecipazione), Enrico Carloni (Le sfide della trasparenza ai tempi del PNRR), Roberto Scarciglia (Trasparenza e decisioni giudiziarie: l'esperienza statunitense tra mito e realtà), Francesco Merloni (Il “governo” della trasparenza) e Paola Piras (La “fragile bellezza” della trasparenza: trasparenza e intelligenza artificiale). Scopo del confronto tra gli Autori è stato affrontare il tema, dialogando con un approccio trasversale, per disegnare l'attuale modello di riferimento per le amministrazioni, la sua funzione strumentale alla buona amministrazione, le necessarie interconnessioni e le prossime dinamiche evolutive funzionali alla garanzia dei diritti e alla valorizzazione del cittadino attivo. -
La riforma dei contratti pubblici
La Riforma dei Contratti pubblici non solo ha cambiato profondamente le norme che disciplinano gli appalti, ma ha posto la “fiducia”, il “risultato” e la “trasparenza” tra i principi generali che devono orientare l'attività dell'interprete. Il presente volume, suddiviso i capitoli che ripercorrono l'impianto della riforma, commenta le singole norme del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 31 marzo 2023, n. 36). In particolare: * si ricostruisce in modo chiaro la nuova conformazione degli istituti; * si delinea la giurisprudenza consolidatasi sotto il vigore del precedente codice (attraverso anche un costante raffronto tra le norme previgenti e quelle di nuovo conio scaturite dalla riforma) e le decisioni dell'ANAC, valutando in che misura possano ritenersi ancora attuali e quando invece questi orientamenti vanno abbandonati per accogliere letture nuove e interpretazioni più moderne. Uno strumento di analisi agile, ma al tempo stesso completo e approfondito che dà al lettore la possibilità di conoscere rapidamente il nuovo Codice, applicandolo immediatamente con sicurezza e consapevolezza. -
La fusione come tecnica di acquisizione
Il volume si propone di analizzare la fusione dal particolare angolo visuale di una “tecnica di acquisizione”, allo scopo di verificare in che termini, e fino a che punto, gli interessi che, nelle altre operazioni di mergers & acquisitions, sono propri dell'acquirente e del venditore e trovano la loro composizione negoziale nel contratto, possano trovare spazio e riconoscimento anche nella fusione. In questa prospettiva, il volume esamina i diversi problemi con cui l'interprete e il mercato devono confrontarsi quando la fusione viene impiegata per conseguire il risultato economico dell'acquisto del patrimonio e dell'avviamento di una società da parte di un'altra società verso un “corrispettivo” in azioni, tra le quali (a) il rilievo che i doveri di correttezza della fase precontrattuale possono assumere prima e durante il procedimento di fusione e sul piano del rapporto soggettivo tra le società partecipanti; (b) l'ammissibilità nel nostro ordinamento di un contratto di fusione “impegnativo”, che obblighi le società partecipanti a dare corso all'operazione; (c) la rilevanza che il risarcimento del danno da fusione (art. 2504-quater, comma 2, c.c.) può assumere come forma di (parziale) tutela dell'interesse delle parti alla proporzionalità dello scambio; e (d) la possibilità di fare ricorso anche nella fusione a quelle clausole che la prassi contrattuale delle acquisizioni d'impresa ha elaborato allo scopo di preservare l'equilibrio economico dell'operazione (come le representations & warranties, gli obblighi di indennizzo e le clausole di “aggiustamento del prezzo”). -
L'arbitrato e gli strumenti di risoluzione delle controversie nel diritto tributario
I rapporti tra arbitrato ed imposizione tributaria sono stati, da sempre, indagati come momento di verifica della razionalità delle soluzioni legislative relativamente al delicato problema dell'equilibrio tra tutela giurisdizionale e prelievo. L'indagine tributaria dell'istituto, relegata per lo più allo studio delle norme sostanziali, viene ora estesa alla dimensione procedimentale con l'introduzione, in sede europea ed internazionale, di nuove forme di arbitrato. Il piano di indagine scientifica si sposta, dunque, verso la dinamica nuova dell'arbitrato internazionale, ove trova spazio una soluzione «negoziata» sul differente profilo del riparto del potere impositivo. Gli strumenti di risoluzione delle controversie nella fiscalità internazionale rappresentano, soprattutto, un mezzo di composizione di conflitti tra potestà impositive, prima che un mezzo (mediato) di tutela dei contribuenti. -
Codice dei contratti pubblici
Il Volume nasce dall'esigenza di mettere a disposizione - del professionista o di chi tratta la materia dei contratti pubblici – un testo a confronto che dia conto, da un lato, delle nuove disposizioni contenute nel d.lgs. n. 36/2023 e, dall'altro, di quelle contenute nel precedente Codice appalti (d.lgs. n. 50/2016). Il “testo a fronte” è stato così impostato: a ciascun comma delle disposizioni contenute nel d.lgs. n. 36/2023 corrisponde il comma della/e disposizione/i contenuta/e nel precedente Codice appalti. La necessità di predisporre una tavola di raffronto deriva dal fatto che il Nuovo Codice acquista efficacia solo a partire dal 1° luglio 2023, con conseguente applicazione, in via transitoria, delle precedenti disposizioni contenute nel d.lgs. n. 50/2016. -
Nascita. Una fenomenologia dell'esistenza
Le scienze naturali, umane e sociali osservano la nascita dall'esterno. Da una parte un approccio naturalistico o biologistico, dall'altra uno storico e socioculturale, che convergono in direzione di un suo trattamento tecnico. Rispetto a essi un'indagine filosofica e più specificamente fenomenologico-esistenziale sposta la domanda. Che ne è della nascita che mi riguarda in quanto bordo della mia esistenza? Per il fenomenologo, la nascita lascia traccia, secondo specifiche modalità, in tutte le dimensioni della vicenda umana: metafisica, etica, politica, affettiva, relazionale e storica, orientandone altrimenti il senso rispetto a una tradizione che pensa quasi unilateralmente la nostra condizione alla luce della mortalità. Dal confronto con la fenomenologia classica e i suoi più recenti sviluppi emergono distinzioni concettuali - ad esempio tra vita ed esistenza e tra antecedenza e origine-provenienza - che investono temi etici rilevanti del dibattito pubblico attuale, come l'inizio vita, le genitorialità, le differenze di genere, l'intervento biotecnologico, la responsabilità intergenerazionale. L'esistenza natale dell'uomo è irripetibile, unica e tuttavia condivisa; sfuggendo via se ne va in leggerezza, si rivela una trascendenza. Attesa di bene, attraverso le intermittenze del tempo delle generazioni assume la finitudine e, senza rimuoverla, fronteggia la morte. -
La vulnerabilità come metodo. Percorsi di ricerca tra pensiero politico, diritto ed etica
Che cosa significa riposizionare la vulnerabilità al centro del pensiero politico, giuridico e bioetico occidentale? Quali ricadute ne derivano in termini teorico-concettuali, ad esempio in relazione ai concetti di sicurezza e di autonomia? Quali sono le conseguenze in termini di presa in carico dei soggetti vulnerabili, in particolare in ambito migratorio e nelle relazioni di cura? Attraverso un'indagine interdisciplinare, articolata in una parte teorico-dottrinale e in una empirica, il volume prende in esame i concetti, le norme e le pratiche interessate dal potenziale trasformativo della vulnerabilità, nonché i rischi e i limiti connessi all'impiego di tale prospettiva, con lo scopo di favorire lo sviluppo di percorsi di ricerca tesi a definire il portato della vulnerabilità come metodo, tanto in senso critico e decostruttivo, quanto in senso normativo e propositivo. -
Dalla sicurezza urbana al controllo del dissenso politico. Una storia del diritto amministrativo punitivo
Il libro ricostruisce l'evoluzione delle politiche di sicurezza urbana in Italia dalla metà degli anni Novanta fino ai recenti ""decreti sicurezza"""", evidenziando come nel tempo il modello originario, che privilegiava un approccio di governo locale della criminalità e del disordine basato per lo più sulla prevenzione, evolva verso uno centralizzato e caratterizzato da una crescente razionalità punitiva. Gli strumenti amministrativo-penali diventano più afflittivi, la platea dei destinatari delle misure si amplia dalla marginalità urbana fino al dissenso politico, mentre il concetto di sicurezza urbana mostra una vaghezza che lo rende in grado di includere discorsi e pratiche diverse. La riflessione sull'evoluzione delle politiche di sicurezza urbana in Italia si intreccia così con quella sulla svolta punitiva che ha interessato numerose democrazie occidentali negli ultimi decenni, evidenziando, anche attraverso un'analisi comparata, come questa tendenza globale presenti in ogni contesto delle peculiarità locali. Il volume dimostra la necessità di integrare gli studi sulla punitività, concentrati sull'espansione degli strumenti del sistema penale, con quelli sulle nuove forme di castigo di tipo amministrativo, che, oltre alla rilevante capacità afflittiva, mettono a rischio garanzie e diritti."" -
Le reti della conoscenza nella società globale. Possibilità, esperienze e valore della mobilitazione cognitiva
Nella società della conoscenza i saperi si producono e si diffondono attraverso alleanze tra operatori, ricercatori e professionisti che, pur appartenendo a istituzioni, mondi professionali e talvolta addirittura territori diversi, garantiscono il trasferimento di pratiche e innovazioni da un campo di esperienza a un altro, favorendo processi di generazione e capitalizzazione di conoscenze diffuse. Parallelamente, questi sistemi di interazione agevolano lo sviluppo di legami di affiliazione e corresponsabilità tra i partecipanti che oltrepassano la mera cooperazione strumentale per definire, in molti casi, vere e proprie comunità epistemiche. Analizzando una serie di domini tematici differenti (dai partenariati tra studiosi a quelli tra operatori sociali, dai modelli di governance ai sistemi educativi), i saggi raccolti nel volume esplorano i processi costitutivi di queste reti della conoscenza, le dinamiche e i meccanismi attraverso cui esse producono capitale intellettuale, l'intensità del legame comunitario tra i partecipanti che ne consente un utilizzo comune. -
I mille volti della Maddalena. Saggi e studi
Il volume, proseguendo il discorso avviato in ""Una sposa per Gesù"""", descrive usi e abusi della figura della Maddalena attraverso quasi venti secoli di storia e di leggende. Dall'irrisione dei filosofi pagani all'esaltazione liturgica nelle comunità rette da donne prete cattoliche, la sua immagine rimane segno di contraddizione anche in un mondo come il nostro. Eroina di nuovi miti, che la vedono dea e regina nel panorama sfaccettato della New Age, l'importanza spirituale della Maddalena cresce solcando il web, mentre in frange conservatrici del cristianesimo rimane ancora legata all'antico stereotipo della prostituta pentita, che nemmeno l'Illuminismo e la Riforma erano riusciti a distruggere. Eppure, complice anche un falso frammento di un vangelo inesistente, siamo pronti a credere che fosse amante e forse moglie di Gesù, o magari protagonista d'una fiaba moderna """"a lieto fine"""" per entrambi, fuggiti insieme e morti poi, circondati dai figli e in tarda età, nell'India misteriosa."" -
La storia delle istituzioni. Una chiave di lettura
Viaggio insolito (e anche molto personale) nella storia delle istituzioni: origini, metodi di lavoro, definizione del campo, percorsi, ""contagi"""", contributi fondamentali, risultati. Non tanto le articolazioni universitarie (le cattedre negli atenei) quanto gli studi, i dibattiti, le bibliografie. Maestri italiani e stranieri, """"scuole"""" e gruppi di lavoro, riviste, editori, congressi, indirizzi di ricerca, polemiche; soprattutto benefici """"contagi"""" con discipline più o meno affini. Alla fine la storia delle istituzioni appare un filone di ricerca insieme laborioso e spregiudicato, capace di imboccare strade talvolta inesplorate. La sua """"identità"""" è stata - fortunatamente, qui si ritiene - più """"debole"""", la sua composizione interna più varia e """"meticcia"""", la sua strategia degli studi più favorevole agli incroci e alle contaminazioni rispetto ad altre discipline. Debolezza, dunque, ma anche forza della storia delle istituzioni è stato saper varcare i confini tradizionali tra i campi di studio, rifiutare i paradigmi rigidi, innovare di volta in volta contenuti e metodo d'approccio. Doti preziose nei tempi attuali, quando, mutando velocemente la realtà, contano la flessibilità, la prontezza o meno con cui si reagisce al cambiamento, la rapidità con la quale si adattano i propri criteri per interpretare il mondo."" -
Culture atomiche. Gli Stati Uniti, la Francia e l'Italia di fronte alla questione nucleare (1962-68)
Nel secondo dopoguerra, in un'epoca ribattezzata ""età atomica"""" già all'indomani del lancio della bomba A su Hiroshima e Nagasaki, l'atomo (sia civile che militare) divenne una presenza costante, familiare e insieme minacciosa, per l'opinione pubblica internazionale nel contesto della Guerra Fredda. Il libro ricostruisce le mentalità sedimentate, le rappresentazioni diffuse e i mutevoli atteggiamenti della popolazione di fronte alla questione nucleare nel corso degli anni Sessanta. I tre contesti indagati - gli Stati Uniti, la Francia e l'Italia - consentono di mettere in luce, all'interno della comunità atlantica, differenze e, al tempo stesso, profonde consonanze nelle """"culture atomiche"""" nazionali. Attraverso l'analisi della stampa a larga tiratura e di programmi televisivi, di documenti di archivio e sondaggi di opinione, di opere d'arte e prodotti della cultura di massa, il volume offre un quadro dei profondi mutamenti allora in atto, sulle due sponde dell'Atlantico, non solo in merito alla questione nucleare, ma a una molteplicità di temi che la rivoluzione dell'atomo evocava: le ambivalenze della modernità; la trasformazione della natura e la fine della società rurale in una fase di tumultuosa modernizzazione; il rapporto con la scienza e la tecnologia; infine, i problemi della pace e della guerra."" -
Parolechiave (2020). Vol. 1: Sovranismi
Rivista semestrale fondata da Lelio Basso, nel 1993 inaugura la nuova serie monografica con il titolo ""Parolechiave"""", la cui direzione è affidata a Claudio Pavone. Affronta tematiche che interessano trasversalmente i campi delle discipline umane: la storia, la politica, la sociologia, la filosofia, l'antropologia, l'economia, il diritto, la religione, la geografia umana. La parola prescelta in ciascun numero funge da filo conduttore d'indagine sulla storia del presente e il motivo del confronto tra teorie e posizioni diverse."" -
La verità sul linguaggio (per quel che ne so)
Nel corso dei secoli, il linguaggio è stato spesso considerato come il dono di una qualche divinità o il prodotto di un fortuito e improvviso accidente della natura, una sorta di ""big bang"""" verificatosi a un certo punto durante l'evoluzione della nostra specie. In questo libro Michael C. Corballis mette fortemente in discussione tali concezioni, sostenendo che l'origine e lo sviluppo del linguaggio umano sono riconducibili a lente e graduali modificazioni che hanno una lunga storia evolutiva.""