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Il bisogno di pensare
In questo nuovo libro Vito Mancuso ingaggia un dialogo serrato con i suoi lettori per risalire alle sorgenti di un bisogno primordiale dell'uomo, di una speciale capacità che ci caratterizza in modo peculiare distinguendoci da tutti gli altri esseri viventi: il nostro bisogno di pensare. È a partire da questa urgenza interiore, strettamente legata al desiderio e al sogno di una vita diversa e migliore, che Vito Mancuso ci sprona a tornare a «pensare con il cuore», senza barriere, preconcetti o tabù, e senza altro dogma che la ricerca costante del Bene. Così, nel movimento ora logico ora caotico delle nostre esistenze, questo libro diventa una guida capace di orientarci in quei momenti in cui siamo chiamati a scegliere se resistere strenuamente oppure arrenderci al flusso della vita. E, nei tempi sempre più indecifrabili che ci troviamo ad affrontare, ci invita a prestare attenzione al valore infinito di ogni istante, per raggiungere quella desiderata pace interiore, quell'equilibrio tanto atteso di chi ha finalmente trovato un senso al suo essere al mondo. -
Le sorelle del mare del Nord
I Kiessling appartengono all'isola di Juist come le maree. Perché al Mare del Nord non si può dire addio. Lo sanno bene Frauke, Theda e Marijke, cresciute su quelle spiagge, ma le cui vite hanno preso strade diverse. Ora, però, una cerimonia a cui non possono mancare le riunisce sotto lo stesso tetto insieme alla madre Adda e alla nonna Johanne. Il padre, Eduard, sta per ricevere una medaglia al valore. Per le sorelle Kiessling non si prospetta una felice rimpatriata – troppi, in famiglia, i silenzi e i non detti –, ma mai si sarebbero aspettate di trovarsi di fronte una donna che assomiglia alla loro madre da giovane. Dice di chiamarsi Helen e di essere venuta dalla Nuova Zelanda con la speranza di riallacciare i rapporti con la famiglia. Solo che nessuno sa chi sia. Nessuno ha mai sentito il suo nome. Frauke, Theda e Marijke dovranno smettere di farsi la guerra per scoprire la verità. Una verità che affonda le radici in un luogo molto caro ai Kiessling: l'Hotel de Tiden, di cui sono proprietari. Lì, tutto ebbe inizio settantacinque anni prima. E lì, forse, si nasconde la chiave del mistero di Helen. Le tre sorelle dovranno ripartire da quel luogo che cambierà il futuro di ognuna di loro e sconvolgerà per sempre i fragili equilibri familiari. -
La casa delle donne
India, 1933. Il fumo dell'incenso disegna spirali in aria. La quiete della biblioteca rinfranca lo spirito di Laila, intenta a sfogliare una preziosa edizione di Alexandre Dumas appena arrivata dalla Francia. In famiglia tutti la considerano eccentrica, perché preferisce il fruscio delle pagine alla compagnia chiassosa delle zie. L'unico che la capisce è il nonno, grande amante della letteratura occidentale. A Laila, però, quel ruolo non dispiace, perché le permette di vivere incredibili avventure insieme alle sue eroine di carta. Non sa ancora che la sfida più grande è all'orizzonte. Mentre le sue cugine sono spose felici e madri, lei non riesce ad accontentarsi di una simile prospettiva, ma desidera continuare a imparare. Grazie all'appoggio dello zio, si iscrive all'università, studia e ascolta gli animati dibattiti dei suoi compagni, che si interrogano sul futuro. E le basta un bacio per innamorarsi di Ameer, un uomo dolce e intelligente, che però appartiene a una casta inferiore. Per la sua famiglia il loro amore è inaccettabile. Ma a Laila non è mai importato dell'opinione altrui. Vuole decidere del proprio destino, perché questo le hanno insegnato i libri. Ed è pronta a mettere a repentaglio tutto, compresi i suoi privilegi, per essere libera. Attia Hosain ha un posto speciale nel cuore del pubblico anglosassone perché per anni è stata il volto di un celebre programma della BBC. Il suo esordio, ""La casa delle donne"""", pubblicato in prima edizione nel 1961, è stato riscoperto solo recentemente e riconosciuto come un piccolo tesoro della letteratura. Perché la storia di Laila è un bellissimo esempio di autodeterminazione femminile, calato nel mondo affascinante dell'Oriente."" -
Il cielo non ha catene
Occhi grigi e capelli spettinati, Cristian ha diciassette anni, ascolta musica rock e legge poesia. È stato suo nonno a insegnargli il valore delle parole e a incoraggiarlo a seguire le proprie passioni. Anche quando è difficile. Anche quando è proibito. Perché Cristian vive nella Bucarest del 1989. Sono tempi duri per chi, come lui, sogna la libertà. Per chi crede in un avvenire diverso, ma è costretto in un paese apparentemente senza futuro. Per questo Cristian denuncia nel suo diario i soprusi del regime di Ceaușescu cui assiste ogni giorno. Ma quando la polizia segreta lo convoca e minaccia la sua famiglia, il ragazzo è costretto ad andare contro ogni sua convinzione e accetta di diventare una spia. Purtroppo, è ben consapevole di che cosa significhi ostacolare pubblicamente un dittatore. Sa di essere circondato da persone pronte a tutto per entrare nelle grazie del governo. Non può fidarsi di nessuno, nemmeno dell'intelligente Liliana, che, sotto una lunga frangia, nasconde occhi grandi e dolci. Soltanto lui può salvare le persone cha ama. Ma a modo suo, cercando di seguire gli insegnamenti del nonno e senza perdere la propria integrità. Perché l'inverno sta volgendo al termine e per le strade di Bucarest si sussurrano parole di libertà. E Cristian non può che rispondere all'appello. Anche se significa mettere a repentaglio la propria vita. Ruta Sepetys ha raggiunto il successo grazie al suo esordio Avevano spento anche la luna, per mesi in testa alle classifiche italiane e internazionali. Con questo nuovo romanzo, bestseller del «New York Times», ci regala un inedito spaccato della storia europea. Un libro capace di scuotere le coscienze. Un protagonista disposto a tutto per difendere i valori di libertà e giustizia. -
Una vita vale tutto
Salvare una vita per salvare il mondo intero. Un concetto semplice, ma al contempo dal potere fortissimo. Perché a volte bastano un gesto o uno sguardo per aiutare una persona – un piccolo passo verso qualcosa di più grande. Tredici scrittori si confrontano con queste parole, le fanno loro, le immergono in contesti, esperienze e vite diverse. Prendono l'idea del salvataggio e la trasformano in racconti, personaggi, saggi, dialoghi, interviste. Solo la letteratura riesce in questa magia. Solo la letteratura riesce a calarsi nella realtà per tendere la mano, per sposare una causa, per scuotere le coscienze, per aprire nuovi orizzonti. È quanto avviene con Una vita vale tutto, i cui proventi saranno interamente devoluti all'Associazione ResQ – People Saving People ONLUS, un progetto nato dalla volontà di un piccolo gruppo di amici e professionisti che, stanchi di veder morire migliaia di migranti nel tentativo disperato di attraversare il Mediterraneo cercando per sé e per i propri figli un domani migliore, hanno deciso di rompere il muro dell'indifferenza e mettersi in gioco, con un unico obiettivo: restare umani. Tra l'agosto e l'ottobre del 2021, la nave di ResQ ha salvato più di duecento persone. Perché per i volontari dell'associazione soccorrere è umano, e vogliono che la loro missione in mare diventi simbolo di speranza, trasmetta informazioni reali e aggiornate su quello che accade, racconti al mondo le storie delle persone che salveranno.Il ricavato dalla vendita di questo libro verrà interamente devoluto all'associazione ResQ – People Saving People, impegnata quotidianamente nel salvataggio dei profughi. -
Attraverso la vita
Una donna racconta diversi incontri che si snodano nella quotidianità della sua vita: un ex in cui si imbatte per caso durante un evento pubblico, un host di Airbnb incerto su come interagire con i propri ospiti, uno sconosciuto che cerca aiuto per confortare l'anziana madre, un'amica di gioventù ricoverata in ospedale con un cancro terminale. In ognuna di queste persone riconosce un bisogno comune: l'urgenza di parlare di sé e di trovare qualcuno cui raccontare la propria esistenza. La narratrice orchestra questo coro di voci come un interlocutore passivo, finché non riceve una richiesta inusuale, che la trascinerà in un'esperienza intensa e di profondo cambiamento. In ""Attraverso la vita"""", Nunez combina intelligenza, umorismo e intuito nel descrivere i rapporti umani e la natura mutevole delle relazioni nei nostri tempi. Una storia sull'empatia e sui modi insoliti in cui due persone possono offrirsi conforto nell'affrontare le difficoltà. Un ritratto commovente e provocatorio del modo in cui viviamo al giorno d'oggi."" -
Contro Catilina. Testo latino a fronte. Ediz. bilingue
Due formidabili protagonisti si fronteggiano sulla scena politica restituitaci dalle quattro orazioni In Catilinam (63 a.C.): Cicerone, console e rappresentante delle istituzioni repubblicane; e Catilina, l'ex partigiano di Silla che, dopo aver tentato per ben tre volte senza successo di farsi eleggere al senato, decide di passare alla cospirazione armata raccogliendo intorno a sé gli insoddisfatti del vecchio regime aristocratico. Con appassionata veemenza retorica Cicerone denuncia, condanna e volutamente deforma il fallito colpo di mano del congiurato. Catilina, l'uomo dell'audacia e del furor, efferato e grandioso nella sua crudeltà, è presentato come il flagello, la rovina della città, un mostro sanguinario più che un rivoltoso. Negando a Catilina un progetto politico, Cicerone svincola la congiura da ogni legame con la realtà sociale di Roma, isola l'episodio dal contesto storico per farne una guerra personale e valorizzare il proprio ruolo di salvatore della patria. Ma, paradossalmente, è proprio l'enfasi propagandistica a fondare il mito di Catilina, prototipo dell'usurpatore e del corruttore di anime, fomentatore della discordia civile, «inventore del colpo di stato» come lo definirà Curzio Malaparte. -
Io sono Ava
Ava era mille cose. Era una ragazza che adorava cantare. Era una ragazza con tanti amici. Ora è solo la ragazza con le cicatrici. È passato un anno dall'incendio in cui ha perso i genitori. Un anno in cui Ava ha tagliato i ponti con il mondo perché le fa troppa paura. Ora è costretta a tornare a scuola. Una scuola nuova dove non conosce nessuno. Una scuola che - ne è sicura - sarà piena di ragazzi che non faranno altro che osservare il suo viso per poi allontanarsi spaventati. Chi vorrebbe mai fare amicizia con lei? Quali nuovi modi di prenderla in giro si inventeranno i suoi compagni? Non appena si avventura in quei corridoi i suoi incubi si avverano: non incrocia nessuno sguardo e, al suo passaggio, sente solo sussurri. Fino a quando i suoi occhi non incontrano quelli di Asad e Piper, gli unici ad avere il coraggio di andare oltre il suo aspetto. Di vedere la vera Ava dietro le cicatrici. Perché anche loro si sentono soli e incompresi. La loro amicizia la aiuterà a ricominciare. Le farà capire che nessuno è diverso, ma ognuno è unico così come è. La storia di una ragazza che scopre la forza che ha dentro di sé. La storia di un'amicizia più forte di tutto. Età di lettura: da 11 anni. -
Elisabetta. La regina infinita
Sono passati quasi settant'anni dal giorno dell'incoronazione – la prima trasmessa in diretta televisiva – sotto le magnifiche volte dell'abbazia londinese di Westminster, e da quel 2 giugno la fama e la popolarità di Elisabetta ii non hanno fatto che aumentare. Nel suo ruolo pubblico ha vissuto in prima persona cambiamenti storici epocali, attraversando guerre mondiali e tempeste politiche; come capo della famiglia Windsor ha dovuto affrontare scandali e tragedie, divorzi e rappacificazioni. La ferma compostezza con cui è rimasta al centro della scena per tutti questi anni l'ha trasformata in un mito che il giornalista Alberto Mattioli e il cultore Marco Ubezio celebrano con pura passione e divertita riverenza. Muovendosi lontano dai profili biografici fatti di gossip e di veri o presunti scoop, ma distillando con humour il senso profondo di una vita straordinaria, i due autori raccontano la favola di una regina che sembra aver sfidato le leggi del tempo e di cui tutti continuiamo a subire l'infinito fascino. -
Amore greco
"Da Saffo a Teognide, da Callimaco a Meleagro, questarnantologia ripercorre temi e figure della poesia omosessuale fiorita nellarnGrecia classica ed ellenistica – una cultura nella quale il rapporto amorosorntra persone dello stesso sesso era consuetudine non solo tollerata ma entrorncerti limiti valorizzata – e ne documenta la persistenza nella lirica europearnsino al Novecento attraverso continue, originali rivisitazioni. È infatti nelrnmondo greco, ancora non investito dalle proibizioni del cristianesimo, che neirnsecoli si è cercato l’archetipo perfetto delle relazioni omoerotiche. Nel parlarernd’amore al “modo greco” di Michelangelo, Lord Byron, Pierre Louÿs e OscarrnWilde, Renée Vivien, Kavafis e Pessoa, il richiamo al tempo mitico dell’Elladernnon è solo nostalgica rievocazione o espediente retorico per dare una vesternantica e nobile a un moderno, aristocratico libertinaggio, ma l’unica forma dirnespressione possibile di un eros indicibile e inconfessabile, l’unico mezzo perrnrivendicarlo come libero e legittimo.""""" -
La scuola è vita
«Che la scuola si sia staccata dalla vita ha determinato la crisi della scuola. La partecipazione realmente attiva dell'allievo può esistere solo se la scuola è legata alla vita.» Le riflessioni su scuola e apprendimento che attraversano l'opera di Antonio Gramsci sorprendono per la loro modernità. Nemico del nozionismo fine a sé stesso, fautore di uno studio «disinteressato», non subordinato a immediati scopi pratici, Gramsci rivendica l'importanza dell'istruzione come formazione a tutto tondo dell'individuo. In questa prospettiva, il processo educativo significa prima di tutto ricerca, conoscenza, scoperta di sé come condizioni per la comprensione dell'altro. In un percorso di crescita personale che punta allo sviluppo di spirito critico, capacità creative, coscienza morale, Gramsci riconosce nella scuola il laboratorio per una società consapevole e, giorno dopo giorno, sempre più democratica. -
Il grande piccolo libro della paura. Racconti per il giorno più spaventoso dell'anno
Hoffmann. Irving. Wilde. Lovecraft. Creature misteriose si aggirano tra le pagine di questo libro. Come il cavaliere decapitato che, nella valle incantata di Sleepy Hollow, galoppa a spron battuto alla ricerca della propria testa. Come Cthulhu, mostro marino tentacolare che si nasconde negli abissi, e la cui scoperta rischia di rivelarsi fatale. Come la principessa Aurelia, sempre più attratta dai cimiteri e sempre più simile a un pericoloso vampiro. O come sir Simon, spettro dagli occhi rossi, vividi come carboni ardenti, che trascinando pesanti catene si diverte a spaventare gli inquilini del castello di Canterville. Figlie della notte e protagoniste di storie da incubo nate dalla penna di grandi maestri del brivido, queste creature incarnano timori ancestrali – le tenebre, l'ignoto, la morte, il diverso – e danno voce ai demoni che abitano dentro di noi e talvolta ci possiedono. Perché la paura è un sentimento antico come il mondo e raccontarla è sempre stato, sin dalla notte dei tempi, il modo più efficace per esorcizzarla. -
I 10 disastri climatici che hanno cambiato il mondo
Il celebre inverno russo è riuscito a bloccare le invasioni di Carlo XII di Svezia, di Napoleone, di Hitler. Una serie di violente tempeste ha affondato l'Invincibile Armata spagnola. Il fenomeno El Niño ha contribuito al collasso della civiltà maya. Un'inondazione ha distrutto la ricca e potente città di Rungholt, sul Mare del Nord, permettendo così ad Amsterdam di prosperare. Perché c'è una forza più potente degli eserciti e che nessun patrimonio, per quanto ingente, può controllare: il clima. Il giornalista Marcus Rosenlund conduce i lettori attraverso un viaggio lungo millenni svelando in che modo condizioni atmosferiche e cambiamenti meteorologici hanno contribuito in maniera radicale a formare il mondo che conosciamo. E sottolineando il ruolo decisivo che il clima ha avuto in tanti momenti cruciali, spesso drammatici, della storia dell'uomo, ci dimostra anche perché oggi non possiamo non preoccuparci per quanto sta accadendo al nostro pianeta, e cosa è importante fare per salvare il nostro futuro. -
Il correttore
A dare il titolo al breve e denso romanzo di George Steiner è un correttore di bozze, leggendario per la sua esattezza sia tecnica sia ideologica. Il ""Gufo"""" o """"il Professore"""", come lo chiamano amici e militanti, ha partecipato alla Resistenza, è stato espulso dal PCI con l'accusa di trotzkismo, ma è sempre rimasto fedele al marxismo, l'ideologia che voleva correggere gli errori della Storia dell'uomo. Intorno a questo personaggio esemplare Steiner costruisce un apologo acuto e preciso, ricco di spunti polemici. Nel meticoloso protagonista prendono corpo l'intreccio tra politica e messianismo, e lo scontro tra valori che non hanno più corso e un presente dove tutto diventa consumabile, dove la morte dell'utopia lascia spazio solo alla tirannia del reale."" -
La scuola delle mogli-La critica della scuola delle mogli. Testo francese a fronte
A ""L'école des femmes"""" (1662) toccò forse il più strepitoso successo che Molière abbia ottenuto in vita, non già per numero di repliche ma per il clamore e le polemiche. L'azzardo della commedia non sta certo nel tema - l'infedeltà delle donne - quanto nella prospettiva da cui è affrontato e nella lucidità di sguardo dell'autore. Per scongiurare futuri tradimenti, Arnolfo si costruisce una moglie su misura, cercandola ancora fanciulla in una famiglia povera e facendola educare nella più disarmante semplicità. Ma l'ingenuità della giovinetta, lungi dall'essere una garanzia, fa sì che essa viva l'erotismo in maniera innocente, e il risultato è comicamente tragico. Molière, che ha nelle vene germi epicurei e lucreziani, sa che è la natura la vera causa dell'infedeltà e che tutto il sistema dei valori morali soccombe di fronte alla forza di eros: questa è la verità scandalosa ma inoppugnabile che la commedia rivela. Col suo bizzarro convincimento il povero Arnolfo finisce nell'inferno del ridicolo, a scontare la presunzione di voler sottrarre alla natura i suoi imperscrutabili diritti. Il volume comprende anche: """"La critica della Scuola delle mogli"""" e """"I testi della «querelle»""""."" -
La donna in bianco
In una notte d'agosto, sotto una luna piena e un cielo senza stelle, il malinconico Lord Hartright si imbatte in una misteriosa donna vestita di bianco che si aggira inquieta per le vie di Londra. Da questo incontro fortuito si dipana una vicenda sinistra fatta di scambi di persona, inganni, morti improvvise e continui, imprevedibili colpi di scena. Abilissimo nel tratteggiare con sottigliezza i vari tipi psicologici, Collins adotta una tecnica narrativa a più voci descrivendo la vicenda dal punto di vista dei diversi personaggi, come fossero testimoni chiamati a deporre alla sbarra. La donna in bianco (1860), il romanzo che all'epoca consacrò definitivamente il suo autore, è un thriller a tinte melodrammatiche che precorre il mistery novel. Ma Collins non ha bisogno di scomodare il soprannaturale per tenere viva la suspense; gli basta attingere alla cronaca e mostrare i vizi e le ambiguità che si nascondono dietro la rispettabile facciata della società vittoriana. Come scrisse Henry James pochi anni dopo l'uscita del libro: «Collins ha introdotto nel romanzo i più misteriosi dei misteri, quelli che sono fuori della porta di casa nostra». -
La società segreta degli animali magici
Quando i genitori scompaiono nella foresta amazzonica, l'undicenne Edie Wight è affidata alle cure di un lontano zio, che tutti chiamano «Dottore» perché gestisce una clinica veterinaria nel cuore di un bosco impenetrabile. E non è l'unica stranezza. Appena arrivata, Edie è convinta di aver intravisto un cavallo con le ali, ma forse è stato un abbaglio causato dal mal di testa. Eppure, mentre esplora la clinica per noia, la ragazzina trova una libreria piena di volumi che parlano di creature leggendarie – pegasi, fenici, unicorni... – come se fossero reali. Edie ancora non lo sa, ma sta per scoprire che la sua famiglia è da sempre membro di una società segreta che protegge gli animali magici. E lei ha un dono speciale: sa parlare con loro! Grazie al suo potere, inizia ad aiutare lo zio a curare le creature, ma c'è qualcuno che vorrebbe catturarle per venderle al migliore offerente. Edie non lo può permettere. È suo compito proteggerle ovunque siano. Luke Gamble ha scritto un esordio che incanta. Ogni piccolo lettore ha sognato, almeno una volta, di poter parlare con gli animali, come la coraggiosa protagonista di questa storia. Tutti hanno desiderato di vedere dal vivo creature magiche come draghi e yeti. Luke Gamble trasforma il sogno in realtà, trascinandoci in un'avventura indimenticabile. Età di lettura: da 9 anni. -
La bestia nella giungla e altri racconti
Se è vero che James, come scrive Franco Cordelli nell'introduzione, può essere considerato «il più grande romanziere della banalità» – non della banalità epica del quotidiano alla Joyce, ma della banalità metafisica, dell'assenza di significato, della ambigua opacità dell'esistere – La bestia nella giungla (1903) ne è la folgorante riprova. Protagonista del magistrale racconto, tra i più celebri del narratore, è l'ossessione di un giovane uomo. Tormentato dal presentimento che un evento tragico e ineluttabile incomba sulla sua vita, come un animale feroce in agguato nella giungla, John Marcher vive nell'attesa che l'oscura minaccia si materializzi e confida il suo segreto a una fedele amica. La catastrofe lo travolgerà davvero, ma in una forma totalmente inaspettata, molti anni dopo, quando scoprirà che la «bestia» non ha per nulla sembianze ferine ma non per questo è meno crudele e terribile. -
Dove sono gli anni
«Fantastica umanità: agli infelici non è negato il piacere; a chi ha un dolore non è negata la felicità.» Con queste parole Gian Mario Villalta approfondisce il solco che il libro traccia fin dal primo verso: l'appartenenza dell'essere umano alla terra, e quindi la sua «fantastica» imperfezione, che però genera anche la sua gloria. Siamo tutti – cioè tutta la vita del pianeta – nella stessa casa, reciprocamente ospiti; e non ignari della violenza che le metamorfosi della natura, alla quale apparteniamo, comportano. Ma se tutti i viventi comunicano, solo l'uomo parla; e nella parola il tempo ha la sua vera dimora. Lo sa il bambino che siamo stati e che abbiamo abbandonato crescendo, lo sa l'adolescente che eravamo quando ci siamo innamorati e abbiamo visto il fondo più abrasivo della nostra solitudine, lo sa il giovane che ci ha insegnato il suo primo errore quando credevamo già di conoscere noi stessi. Tutti loro sono in viaggio con noi, contemporaneamente, con tutto il tempo che abbiamo ereditato e che ci ha portato fin qui dove siamo. Tutti i noi stessi che siamo stati e che ci aspettano a ogni incrocio della vita. Poesia colta, densa, originalissima, quella di Gian Mario Villalta è certamente tra le acquisizioni di maggior rilievo della nostra letteratura e ""Dove sono gli anni"""" stabilisce una tappa cruciale e memorabile della sua traiettoria d'autore."" -
Viva il greco. Alla scoperta della lingua madre
La Grecia antica è a un tempo inizio e punto d'arrivo. Nella sua lingua si sono elaborati i fondamenti stessi della nostra civiltà, all'insegna di altissimi ideali come la giustizia e l'amicizia. I racconti eroici di Omero hanno trasmesso un'etica dell'eccellenza; la lirica di Saffo ha rappresentato i travagli e le gioie dell'eros; quella di Pindaro ha esaltato le glorie della competizione atletica; le storie di Erodoto e Tucidide hanno indagato le differenze tra i popoli e i motivi dei conflitti; le tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide hanno portato in scena il dramma della libertà individuale; le commedie di Aristofane hanno criticato le derive della democrazia e posto in primo piano la formazione dei giovani; i dialoghi di Platone hanno dato voce alle ambivalenze del reale; i discorsi di Demostene hanno insegnato a difendere la libertà dalle sopraffazioni più temibili… Dopo averci iniziato all'utile inutilità del latino, Nicola Gardini volge ora lo sguardo alla madre ideale di tutti noi e ci accompagna alla scoperta di una lingua di infinita ricchezza, fitta di contrasti e di parallelismi, costruita sul confronto e sull'antitesi, che ancora può aiutarci a interpretare la complessità dei nostri tempi, invitando a comporre i dissidi in convergenze.