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Clionet. Per un senso del tempo e dei luoghi (2020). Vol. 4
Il quarto volume (2020) di ""Clionet. Per un senso del tempo e dei luoghi"""", la prima rivista italiana di Public History: storie, percorsi, saperi, arti e mestieri. """"Clionet"""" parla di tutto ciò che possa favorire il racconto, l'interpretazione e la comprensione del contemporaneo, facendo da """"ponte"""" tra sensibilità e curiosità diverse. Come l'Associazione che la promuove, la rivista di Clionet è indipendente e autonoma."" -
Approdi-Landings
"Che Sergio Gallo, poeta ed indagatore d'orizzonti, già appassionato testimone in versi della storia contingente dell'umano e dell'ampio variegato respiro delle res naturae, si faccia viaggiatore e osservatore macrocosmico è atto, in definitiva, non sorprendente, anzi, coerente con la sua storia letteraria, ormai ampia e riconoscibile. Ma è scelta, ripeto, oltremodo meritoria e coraggiosa, come può esserlo la poesia che estende i limiti del narrabile e quando, nello specifico, si fa (ritorna) epica e mistero."""" (dalla prefazione di Alfredo Rienzi)" -
Nero di seppia. Pensieri e aforismi per il XXI secolo
Centottanta, tra pensieri e aforismi, scandiscono il racconto di un secolo. Centottanta riflessioni in punta di penna - una penna intinta nel nero della seppia e imbevuta del suo gusto acre e pungente - che stimolino nel lettore una coscienza critica, un'indignazione morale e un risveglio civile dinanzi alle menzogne, e alle brutture, della nostra epoca - all'insegna delle ""fake news"""" e dell'odio per il """"culturame"""" - contro i falsi miti di 'progresso' - la tecnologia salverà il mondo, la democrazia di internet, i nativi digitali - tesi ad offuscare la corretta percezione del reale, favorendone la vile accettazione ed esaurendo, così, la linfa vitale della polemica e della contestazione. Nell'era dei """"cinguettii"""" e dei """"come va"""" (tweet, whatsapp), la misura volutamente frammentaria dell'aforisma - dal tono sentenzioso, moralistico/immoralistico - riacquista paradossalmente vigore proprio per la sua brevitas, ossia per la capacità di condensare e racchiudere, in pochi sintagmi, un giudizio critico, spesso ironico e sarcastico, frutto di una lunga decantazione della rabbia, che è il vero motore ispirativo di questo libro."" -
Gesù, il figlio
Nei Vangeli apocrifi è narrata la storia di Giuseppe il falegname , il ""mite e giusto Giuseppe"""", il quale, sapendosi gravemente malato, si reca dapprima al tempio, a Gerusalemme. Rientrato a Nazareth, ormai prossimo alla morte, è vegliato da uno dei suoi figli: Gesù."" -
Ada. Lettera a mia madre
«Sei una creatura dell'eterno presente» dice l'autore della madre mentre ne traccia l'itinerario esistenziale, con ammirato stupore per il suo equilibrio e la sua fermezza, e con gratitudine per la sua serena generosità: per averlo messo al mondo non in un attimo o in un'ora ma attraverso una lunga consuetudine di solidarietà e collaborazione, di accoglienza e fiducia. Scoprendo infine che a quel presente, all'invariabile presenza che la madre ha dentro di lui, manca ora un futuro, e che questa è la sorgente del suo strazio: di un dolore che abbatte ogni barriera e si manifesta come assoluta intimità. -
Poeti, scrittori ed altre creature inutili.... Ediz. illustrata
94 quadri selezionati, 94 volti di scrittori, poeti, pittori noti messi accanto ad artisti meno noti accompagnati da 6 testi dello scrittore celato ma anche dalle parole inedite e puntuali di Fabio Stassi, dalla prefazione di Lavinia Spalanca, scrittrice e critico letterario che ben conosce i quadri proposti e dal racconto in versi di Nino De Vita, un poeta anch'esso, ai nostri occhi, dal sapore agro-dolce. Tutti volti. Solo volti, apparentemente ""inutili"""" all'economia di un catalogo d'arte; ma questa scelta ci permette di dichiarare la nostra idea su ciò che si ritiene utile o inutile nell'arte, nella cultura e nelle biografie dei volti scelti. Indubbiamente i personaggi qui proposti non rientrano nella categoria dell'utile inteso come profitto bensì in quella dell'utilità scaturita dalla curiosità e dal bello; dalla cultura che insegna a dare un valore e non un prezzo."" -
Del mio sospeso andare
"L'autrice sembra essere passata attraverso assai meditate sedimentazioni, anche quando si ha l'impressione che la chiarezza espressiva, la limpidezza delle immagini, le parole apparentemente non ricercate, siano solo il frutto di una spontanea rappresentazione di emozioni, che in verità hanno già lasciato un solco nel profondo. Il loro riaffiorare, il loro venire alla luce, appare allora come un fatto naturale, che si manifesta in uno stilizzato racconto per epifanie, per piccole illuminazioni, con parole essenziali, verrebbe da dire ungarettianamente disposte, fino a disegnare il filo di una sotterranea corrente, d'acqua e di fuoco, alimentata dal crogiuolo dell'inconscio, che prima di zampillare, ha già rielaborato, bruciato le scorie di un intenso vissuto, o di un intenso sognato, fatto di esperienze belle o dolorose, che concorrono a formare il piccolo o grande universo, misterioso e segreto, che ci abita dentro"""". (Dalla prefazione di Dante Marianacci)" -
Sulle orme di Dante
"È il nostro caro Vittorio che ci presenta in modo snello, ma profondo, luoghi e personaggi più significativi della Divina Commedia in una cornice di riflessioni personali sulla vita e sul tempo suo e di Dante, mentre lo accompagna e persino consola. Ovviamente si esprime in poesia, intesa come """"vita"""" a tutto tondo, come """"ascesa"""", non avulsa dalla realtà contemporanea, ma sulle orme di Dante. E i versi si fanno musica, immagine, colore"""". Dalla prefazione di Dori Di Giallorenzo." -
Ale
Prefazione di Dante Marianacci. -
Civiltà scomparsa. C'erano prima di noi... e ci saranno dopo!
"Civiltà scomparsa"""" è la storia di Joy, una planetologa italoamericana che ha dedicato buona parte della sua vita all'incontro con una civiltà aliena. Un fatto unico, irripetibile, transitorio, che l'umanità affronta senza coesione, facendo emergere gli egoismi, le incomprensioni, i tipici errori della nostra civiltà non ancora in grado di misurarsi con altre più evolute. Una civiltà parallela, molto lontana nel tempo e nello spazio, che sembra l'anticipazione di ciò che accadrà alla Terra in un futuro molto lontano... forse. Una serrata sequenza di eventi, immaginari ma scientificamente possibili, che investono la protagonista e i suoi amici, facendo cambiare la prospettiva della storia ad ogni capitolo, ad ogni pagina. Un thriller che coinvolge il mondo intero. Joy, con la sua determinazione, insieme ai suoi amici lotta per decenni contro queste incoerenze della società subendo anche traumi e incolmabili delusioni sentimentali. Ma lei andrà avanti fino in fondo, riuscendo nel disastro totale a trovare la sua strada." -
Il canto della Terra. Ediz. multilingue
Il Canto della Terra nasce dall'idea di un progetto sul Dantedì per l'Istituto Comprensivo Nereto-Sant'Omero-Torano Nuovo. E lo rimane. Il piccolo libro che presentiamo qui rimane un'opera in fieri, un progetto ancora sempre da completare. Esso traccia non tanto ciò che il libro dice, quanto ciò che ancora sempre rimane da dire oltre il già detto, è l'orizzonte che ci fa scoprire il mare in cui ci tuffiamo, ma anche il cielo che da esso si diparte. Esso si compone di due parti: La Visione di Dante e Il Canto del Villaggio. Le due parti corrispondono a due fasi che traggono ognuna a suo modo ispirazione dall'opera dantesca, la Divina Commedia, talvolta con interferenze da altri versi dello stesso autore, altre volte dalle opere di autori della storia della nostra letteratura. -
Eravamo contadine
"Sono venticinque le donne della Val Vibrata, figlie di mezzadri o di piccoli proprietari, che si raccontano nel libro """"Eravamo contadine"""" di Francesco Galiffa. Storie di vita che attraversano buona parte del '900, consumato in un angolo d'Abruzzo, ma significative di una cultura che non possiamo circoscrivere all'interno dei confini di un territorio. Il titolo indica il percorso interpretativo scelto dall'autore e sottintende la polivocalità di una narrazione che ambisce a tracciare una storia collettiva sia pure in ambito locale. È una vita in gran parte piena di fatiche e di sacrifici quella che emerge dalle testimonianze raccolte e riordinate in capitoli che seguono le stagioni della vita (infanzia, fidanzamento, matrimonio, maternità) e il lavoro, in campagna e in casa."""" (dalla prefazione di Maria Rosaria La Morgia)" -
Umano Disumano Angelo Colangelo. Ediz. illustrata
Il presente volume nasce a corredo della mostra ""Umano Disumano Angelo Colangelo"""", realizzata nel 2021 presso la YAG/garage, galleria d'arte di Pescara. La pubblicazione, così come l'appuntamento espositivo, propone un'analisi scientifica e un'attenta lettura della produzione artistica realizzata da Colangelo in relazione ai fenomeni culturali che hanno animato l'Italia e gli Stati Uniti durante tutto il secolo scorso. Ad arricchire lo studio condotto da Ivan D'Alberto un intervento critico di Raffaella Perna, docente di storia dell'arte contemporanea all'Università di Catania, e i contributi di coloro che hanno accompagnato le mostre più significative di Angelo Colangelo: Lara-Vinca Masini, Claudio Cerritelli, Nerio Rosa, Sabrina Vedovotto, Antonio Gasbarrini, Mariano Apa e Luigi Paolo Finizio."" -
Pandemia
"Luigi Godino cerca, attraverso la poesia, un """"rimedio"""" o almeno delle risposte al momento oscuro, complicato di un'umanità che sembra aver smarrito tutte le """"sicurezze"""". Si inizia con """"Era febbraio"""" e subito si scopre la sofferenza, la necessità di rendersi utili nel fare qualcosa verso gli altri, o almeno sapersi ascoltare nella lunga notte, sotto le stelle, sulla strada che diventa la stessa della paura. (...) Luigi Godino cerca la coralità, l'armonia dell'essere davvero """"fratelli"""" e come tali avere il coraggio di combattere insieme, senza nascondimenti, senza false illusioni. Credo che in queste poesie ci sia tutto l'amore per gli """"altri"""", tutta la voglia di aver almeno tentato una """"fuga"""" dal male, tutti insieme dalla stessa """"uscita"""" con la propria anima."""" (Dalla prefazione di Antonio Nesci)" -
Il cristallino di piombo
"Stefano Torre, va detto anticipatamente, è un'opera realistico terminale vivente. Si capirà dunque come non possa non essere autore in analoga direzione realista terminale del poetare. Da lui stesso medesimo ecco, in via naturale, sprigionarsi versi dove la similitudine rovesciata è un cardine e la consapevolezza che la natura sia simile all'oggettistica, palese. I suoi testi muovono gravitari e verticali, nella dimensione della luce e del buio, dei cieli e delle luminarie."""" (Dalla prefazione di Guido Oldani)" -
Parole nel vento di Facebook
"La storia di Franco Ciullo """"poeta"""", come quella di tantissimi vissuti nella clandestinità creativa per un'intera vita, comincia da non moltissimi anni ma vanta un incremento e un'intensificazione via via sempre più consistente, sia quantitativamente che qualitativamente, in anni abbastanza recenti. Come pratica di scrittura, accolta e anzi secondata sull'assillo per così dire di un'esigenza e di un'urgenza testimoniale, è concretamente documentata da venti anni a questa parte, dall'inizio cioè del Millennio, ma ha avuto una sua vicenda editoriale, un vero e proprio battesimo ufficiale, nel 2006 con la raccolta Dialogo con l'ombra, uscita nei Quaderni del Club dell'Amicizia (Como 2006), accompagnata da un'acuta nota critica del poeta Lucio Zaniboni, ma soprattutto ha ben profittato con costanza pressoché giornaliera dell'ospitalità offerta dai social, affidandole alle pagine di facebook."""" (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)" -
Un po' per caso
"Un autore giovane ma già maturo, come rivela lo stesso tono apparentemente désengagé se non addirittura désabusé. Solo apparentemente, appunto, perché in realtà sotto la superficie di questo lago ghiacciato si muovono sensazioni e sentimenti solidi, forze telluriche capaci di sconvolgere, capovolgere la realtà fenomenica che qui appare quale proiezione cinetica au ralenti. (...) ci troviamo immersi in un tessuto denso e coerente di presenze e assenze, prevalentemente di carattere amoroso ma non erotico. Sono in sostanza poesie d'amore in cui è cantata una figura costante femminile, la """"dama del lago"""", per capirci, interpretata non in veste ideale ma al contrario molto ben definita. nonostante ciò ci troviamo in situazioni di """"prima"""" e """"dopo"""", in cui emerge dolorosamente l'assenza e il desiderio della donna amata"""". """"Dalla prefazione di Raffaele Giannantonio)" -
Fiocco rosa
"Sei componimenti costituiscono questo nuovo volume di Rita Iacomino che racconta e si racconta con grande disinvoltura e che prende il titolo da uno degli episodi narrati ed appunto quel Fiocco rosa, che ci appare come la narrazione del sogno dei sogni, l'apice voluttuoso delle sue scorribande oniriche dove ella tocca il cielo delle sue aspirazioni vitali."""" (Carmelo Consoli)" -
Ti scrivo da Ninive
"C'è in questi versi l'invenzione alchemica della vita, l'immenso desiderio di vivere nella fantasia e la speranza, ma anche la consapevolezza di un addio. Restano le riviste e i sogni accartocciati dei progetti, gli amici e le strade polverose che, una volta giunti alla meta ci facevano godere un universo di luce, la bellezza del ritrovarsi nello stesso sguardo. La nostra autrice, scrive e parla ancora con e per chi da sempre è stato al suo fianco, e sa che in qualche luogo del magmatico universo, ancora esiste, ascolta e risponde con quella voce dal sapore di caffè e sigarette."""" (Dalla prefazione di Antonio Nesci)" -
Interrogando la notte
Nelle cinque sezioni del libro osserviamo l'arrivo della notte, l'amore che il sognatore avverte in modi altalenanti, le oscurità oniriche, le intuizioni nella trasparenza della mente, il graduale svanire del buio. E se la notte sembrava illimitata il nuovo giorno appare subito un breve passaggio. A braccetto la poesia e la notte hanno creato le idee del domani, che non sa di essere guidato da loro, così distanti e, all'apparenza, astratte.