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Vago vivere (1980-1981)
«Quel che si avverte in questi testi di Bruno Bordoli è un'inquieta ricerca di un equilibrio, una domanda di identità che vada al di là del ""vago vivere"""" esibito nell'ambigua etichetta onomastica del titolo. Un'etichetta che fotografa uno stato d'animo di inquietudine che interviene nel soggetto, come in una sorta di pura registrazione di fatti, da école du regard. Un repertorio di memorie, di """"sguardi"""" allarmati e allarmanti, che si collocano sulla scena dell'oggi dell'artista-poeta per fissarsi nella retina anche del lettore per un attimo prima di lasciare spazio all'immagine-memoria successiva.» (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)"" -
Senza meta. Biblioteca degli erranti
Biblioteca come un unico libro cresciuto su sé stesso e fatto di 'scritture itineranti', saggi analisi resoconti schedature. C'è una biblioteca quanto mai varia, con i libri - alcuni noti, altri meno e talaltri rari, dimenticati oppure misconosciuti - disposti per argomenti o, volutamente, anche 'a caso'... Il metodo con cui essi sono adunati mima la casualità e un 'ordinato disordine'. È infinita la bibliografia sui viaggi, com'è continuo il randagismo di scrittori e lettori; ed è inesauribile la 'biblioerranza' delle letterature del mondo immaginate, qui e nel loro insieme, 'contemporanee': con opere prese in mappe reticolari, specchi convergenti, flussi di pagine che mischiate come un mazzo di carte da gioco si connettono e intersecano per analogie comparatistiche dove 'tutto c'entra con tutto'. Ne risulta una policentrica rassegna per un itinerario sperimentale di critica militante dove, tra passaggi storici e tematici d'una viandanza ininterrotta, prevale l'esperienza conoscitiva. Inclusa nel canone letterario è, altresì, la non trascurabile presenza di autori appartenenti a comunità rom perseguitate dal nazifascismo e sempre respinte dai sistemi costituiti. -
Area di risulta e altri affioramenti
C'era una volta la parola resistenza, volentieri accolta nel vocabolario corrente della nostra lingua parlata. Poi, dapprima in punta di piedi ma ben presto dilagando, a quella parola è venuta sostituendosene una nuova: resilienza, già nel suono diversamente delicata e captante. Non era più il caso di tenere ancora in piazza la resistenza, parola già da tempo estraniata, quando non aborrita da chi solo ad ascoltarla sentiva già la pelle aggricciarglisi d'insofferenza o di rabbia. Sia benvenuta perciò la resilienza, parola anche un poco misteriosa ma sicuramente morbida, formalmente leggera, quasi gentile, organica ad un tempo che bada non solo per ragioni estetiche di lingua, ad amministrarsi su quei registri. Che cosa c'entra più, la resistenza? Quella parola, appartenuta a giorni ed anni che qualcuno disse addirittura gloriosi, nulla ha a che fare con i nostri, nei quali chi parla più di gloria? Esodata, e da tempo, anche quella parola. Perfino la popolare seta portante quel nome, universalmente usata per i parapioggia, è stata messa fuori uso, rimpiazzata da materiali sintetici ben più leggeri e pratici. E dunque Ora e sempre resilienza! Con un grazie e un addio a Calamandrei. -
Gli anni o i giorni. Opere incomplete
Questa raccolta comprende 120 poesie, scritte da febbraio 2021 a febbraio 2022. Sono pubblicate nell’esatto ordine cronologico in cui sono nate, e formano quindi il diario di un anno fondamentale della mia vita recente. Gli stati d’animo, gli stili, gli umori, sono rimasti contrastanti e mutevoli, proprio com’è il tempo degli anni e dei giorni. Sono incluse alcune poesie in versione bilingue. Alcune nate in italiano e poi tradotte da me in francese, altre scritte in francese o in inglese e solo dopo ripensate in italiano. E nello stesso ordine vengono presentate. -
Rosetta Malaspina ovvero da un punto dell'eternità. Storia di uno spettacolo
"La storia di Rosetta Malaspina racconta di un luogo dove è possibile ascoltare le voci di chi lotta per la libertà e la dignità negate. È lo spazio misterioso del pensiero e della memoria che spesso porta alla follia. È una terra di confine dove ogni giorno occorre affrontare i nemici, resistere e trovare nuove forme di sopravvivenza. Come può una donna ribellarsi ad un intero sistema? Marietta aveva utilizzato la follia; Felicia Impastato la ricerca tenace della verità; Rita Atria scelse un atto estremo; mia nonna Amina con la difesa incondizionata dell'Amore. L'eco di queste voci ritorna da un punto dell'eternità, dopo un lungo viaggio per difendere chi non ha voce nel mondo."""" (dalla prefazione di Claudio La Camera)" -
La casa intorno al vaso. Ediz. italiana e inglese
La mostra allestita da Anna Caruso al primo piano di Casa Testori è articolata in una serie di carte e installazioni, wall drawings immersivi, dipinti inediti, quasi totalmente realizzati per l'occasione, sperimentando tecniche nuove e lasciandosi interrogare dall'idea di appartenenza e strappo, caratteristiche di una figura come Giovanni Testori e così ben rintracciabili tra le pareti della sua casa, oggi un hub culturale giunto al decimo anno di sperimentazioni, anche nell'ambito della giovane arte contemporanea. -
Marina Abramovic. Estasi. Ediz.italiana e inglese. Ediz. illustrata
Estasi è una mostra-percorso che presenta i tre video del ciclo The Kitchen. Homage to Saint Therese. I video documentano le performance che Marina Abramovic ha tenuto nel 2009 nelle cucine dell'ex convento di suore clarisse, a Gjion, in Spagna. L'artista ha tratto ispirazione per i tre video dalla lettura dei Diari di Santa Teresa d'Avila, una delle grandi figure del cattolicesimo. La scelta della cucina come ambientazione deriva proprio dalla descrizione che Teresa fa di alcune sue estasi mistiche, avvenute proprio mentre era occupata tra pentole e cibo. I tre video rappresentano un percorso: dalla meditazione sulla condizione umana, Vanitas, si passa al terremoto interiore documentato in Carrying the Milk, per approdare all'estasi vera e propria con Levitation. Nella cucina Marina Abramovic trova anche ricordi autobiografici: era quello il luogo delle confidenze con la nonna Milica che avevano segnato la sua infanzia. «Quando mi sono trovata nella cucina del convento è come se avessi visto un miracolo davanti a me: mi sono accorta che era un lavoro che stava già nella mia testa». -
Appocundria. Ediz. bilingue
Appocundria è un'indagine sulla definizione e sensazione di saudade vissuta da una serie di artisti emigrati in Italia dal proprio paese d'origine per ragioni personali, politiche, economiche, sociali, familiari. Appocundria, a partire dalla funzione originaria di Casa Testori, coglie l'occasione per fare riferimento e interrogarsi sugli attuali fenomeni migratori. Un progetto suddiviso in tre capitoli, perché, accanto alla mostra principale ospitata nelle stanze della villa di Novate Milanese, Appocundria ha avuto due appendici fuori casa, anzi, in altre case: un appartamento in piazzale Selinunte, a Milano, e le vetrine delle associazioni del quartiere; gli spazi dell'Abbazia di Mirasole, ora destinata a housing sociale. -
Chang'e-4. Eemyun Kang e Alessandro Roma. Ediz. italiana e inglese
Catalogo della mostra Chang'e-4. Nel gennaio 2019 la missione Chang'e-4 dava la notizia della prima foglia di cotone germogliata sulla luna. Le immagini scattate ritraggono una natura verdissima, solitaria, in mezzo all'oscurità dominante. La foglia prende vita nell'intimità di uno spazio confinato - il contenitore appoggiato al suolo lunare - in pieno contrasto con lo Spazio infinito che la circonda. Una foglia-lingua stesa al suolo, effimera, perché la notte lunare e le sue temperature incompatibili con la vita, la uccideranno dopo un solo giorno. Da anni la ricerca di Alessandro Roma ed Eemyun Kang si muove su questo crinale: nella riproduzione di una natura che non è solo quella esteriore, ma che è rifugio incerto, messa in discussione delle certezze. In questa mostra, il dialogo cerca di confondere le loro voci il più possibile, tentando di far vivere allo spettatore un'immersione dove non sempre è possibile distinguere le mani dei due artisti. In entrambi, l'attrazione della pittura gioca un ruolo fondamentale e ci rivela l'intesa profonda che lega il loro lavoro. -
I am not legend-Io non sono leggenda. Ediz. bilingue
I Am Not Legend amplia NYsferatu, il precedente film di Matrovito, che si serviva del disegno e della cancellazione per riflettere sugli outsiders e sui rifugiati, occupandosi della guerra, delle persecuzioni e dei genocidi, che tradizionalmente hanno accellerato il processo di migrazione di massa negli Stati Uniti. La personale Io Non Sono Leggenda intende contestualizzare, presso la sede di Palazzo Fabroni, il lancio del film all'interno di un percorso che possa essere una fotografia della ricerca che Andrea Mastrovito ha condotto negli ultimi anni, intorno alla figura dell'antieroe. La mostra occupa tutte le stanze del museo adibite alle mostre temporanee, per ripercorrere, non solo la genesi dell'opera donata al museo - tavole originali, fonti d'ispirazione e processo creativo - ma anche alcuni dei passaggi più significativi degli ultimi anni dell'artista: dal film precedente, NYsferatu, completamente affidato alla tecnica del disegno; agli intarsi, lavori allegorici che hanno avuto grande successo a Lione in occasione della Biennale; alle vetrate, disegni su composizioni colorate di righelli, fino ai libri ritagliati e ai collage. -
Willam Congdon. 33 dipinti della William G. Congdon Foundation. Ediz. italiana e inglese
Quella di Congdon è una produzione intensa che è divisa in periodi e fasi di ricerca stilistica. Questa mostra diviene un racconto per tappe, un'antologia con vari capitoli da leggere e su cui soffermarsi sia esteticamente che introspettivamente. Ci sono tutti i luoghi che hanno dato senso e rappresentazione alla sua opera: New York, venezia, Roma , Assisi, il deserto sahariano, la Turchia e la Grecia fino alle campagne lombarde. -
Gianriccardo Piccoli e Alessandro Verdi. Dies Illa. Ediz. italiana e inglese
Gianriccardo Piccoli e Alessandro Verdi sono uniti dalla comune appartenenza bergamasca e dalla serietà di un percorso artistico che li ha portati a una produzione di grande intensità e originalità. La mostra a Casa Testori propone due percorsi che si intrecciano nei vari spazi, in un dialogo che vede Piccoli occupare le pareti con alcune serie di grandi disegni realizzati dal momento della pandemia ad oggi e Verdi invece occupare il centro delle stanze con i tavoli che accolgo i suoi grandi libri d'artista. Il dialogo avviene quindi tra il nero intenso e denso di ombre delle carte di Piccoli e le pagine su cui sono impresse le forme potenti a ""macchia"""" di Verdi. Filo conduttore della mostra è proprio questo confronto all'insegna di una comune percezione drammatica del reale; una percezione che ha determinato in modo coraggioso le loro rispettive scelte recenti."" -
Segni di me. Il corpo, il palcoscenico. Ediz. italiana e inglese
Margaux Bricler, Binta Diaw, Zehra Do?an, Iva Lulashi, Giorgia Ohanesian Nardin, Iman Salem: sei giovani personalità artistiche nate tra il 1985 e il 1995, chiamate a relazionarsi con una grande figura del recente passato, Carol Rama. Al centro dei loro lavori c'è la relazione con il corpo che diventa terreno proprio dell'espressione artistica. Nelle stanze di Casa Testori entrano opere potenti e talvolta provocatorie che insistono su esperienze soggettive, criticando la dolorosa eredità del sessismo, della violenza e di altre strutture di potere della cultura contemporanea. Sono lavori che forniscono nuove e preziose intuizioni sia sull'arte storica che su quella contemporanea. La mostra è concepita come fosse una pièce teatrale, grazie all'aiuto di una vasta gamma di mezzi tra cui dipinti, sculture, performance, disegni e fotografie. Un ottavo protagonista entra poi in scena, il padrone di casa Giovanni Testori, con una serie di grandi disegni della metà degli anni '70 che hanno per soggetto il corpo femminile. -
L' ultima guerra di Mario Schifano 1988-1998. Ediz. italiana, inglese e francese
La mostra, nata da un progetto di Casa Testori, curata da Davide Dall'Ombra e realizzata dalla Regione autonoma Valle d'Aosta, Assessorato ai Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio - ha come punto di partenza l'episodio valdostano del 1988 e vuole approfondire gli ultimi straordinari anni del percorso di Schifano, fino alla morte del 1998. L'artista (1934-1998) è una delle presenze più importanti nella collezione permanente del Museo con Calore locale, Collinare, Per vedere, Orizzontale e Vista interrotta opere che sono il frutto di un periodo di residenza di Schifano in Valle D'Aosta tra il febbraio e il marzo del 1988 e che vengono presentate in mostra con un allestimento inedito, in rapporto con il paesaggio che le ha ispirate. Schifano lavorò febbrilmente in un'ala dell'antico priorato di Saint-Bénin producendo decine e decine di quadri, insieme a opere su carta, che vennero esposte alla Tour Fromage nella mostra Mario Schifano. Verde fisico, svoltasi dal 30 aprile al 24 luglio del 1988. -
La terza ora. Racconti da mille e una notte con ragazze over 70
Un viaggio attraverso i segreti del piacere in cui le esperienze delle donne di oggi si intrecciano con le parole di un manuale scientifico del XV secolo. Un testo teatrale realizzato attraverso incontri con ragazze over 70 con la proposta di confrontarsi con i contenuti di un antico testo arabo, ""Il giardino profumato"""". Esperienze molto diverse e difficilmente omologabili che creano uno specchio tra due diverse generazioni alla ricerca di una linea femminile per interpretare l'amore."" -
Peccato che sia un vizio
Una raccolta di racconti brevi, il cui filo conduttore sono le debolezze dell'animo umano, i vizi e i peccati che forse, a dirla tutta, non sono sempre così riprovevoli. -
È così la vita. Ritratto di un'epoca
Un puzzle di frammenti di vita del secolo scorso. Testimonianze ""rurali"""" che ritraggono un'epoca: Ferruccio, sopravvissuto all'eccidio di Marzabotto; William, partigiano anconetano; Nerone e l'uccisione del maiale; bevute di vino rosso nei paesetti arroccati sulla spirale appenninica. Prefazione di Nereo Braschi."" -
Zona letteraria. Studi e prove di letteratura sociale. Vol. 4: poesia. Per cantare il mondo, La.
Articoli, rubriche, editoriali e un ampio apparato fotografico che ritrae poeti provenienti da tutto il mondo, momenti di lettura, incontri e festival di poesia. Con i contributi di: Silvia Albertazzi, Edoardo Balletta, Francesco Benozzo, Giuseppe Ciarallo, Lucia Cupertino, Anna Maria Curci, Ombretta Diaferia, Marco Fazzini, Luca Gavagna, Massimo Gezzi, Agostino Giordano, Gabriella Imposti, Loredana Magazzeni, Gianfranco Manfredi, Giovanni Marchetti, Lorenzo Mari, Carmine Mezzacappa, Cristina Muccioli, Federico Picerni, Isabella Rizzato, Sergio Rotino, Alberto Sebastiani, Giorgia Sensi, Andrea Sirotti, Pierantonio Tanzola, Paolo Vachino, Lello Voce. -
Ma lì? Visioni dal Mali e dal Burkina Faso
Un diario di viaggio compiuto tra il Mali e il Burkina Faso e raccontato con immagini e parole. La fotografia è la conseguenza di un incontro con la gente, con la vita e con la natura, come nelle storie che in quei luoghi si raccontano. Il viaggio è anche uno spazio dell'immaginazione che l'autrice ha condiviso con i bambini della scuola primaria: a questi dialoghi sono ispirati i testi, che raccontano un'esperienza umana straordinaria, la saggezza di tradizioni antiche, la bellezza, il rapporto con la natura e la vita quotidiana di luoghi lontani, in modo evocativo e divertente; mentre le immagini celebrano l'organicità fra le forme della natura e i gesti, le azioni e le creazioni delle persone. -
Q Code. Semestrale di geopoetica (2020). Vol. 2: Identità.
Reportage, articoli, inchieste, interviste, graphic novel, fotografie, studi di fact-checking e rubriche pensate per dare un'informazione di qualità sul tema dell'identità, declinato in tutte le sue sfaccettature.