Sfoglia il Catalogo feltrinelli007
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7261-7280 di 10000 Articoli:
-
Riscontri. Rivista di cultura e di attualità (2022). Vol. 1: Gennaio-Aprile
“Riscontri” è una testata unica nel suo genere che si caratterizza per l’approccio globale al mondo della cultura, con articoli di critica letteraria, di storia e di filosofia. Lontana dagli eccessi della specializzazione e al di fuori di ogni condizionamento che non consista nel rigore scientifico e nell’onestà intellettuale dei contributi, la Rivista mantiene da più quarant’anni l’approccio divulgativo che l’ha resa celebre anche oltre i confini nazionali.In questo numero: ""Estetica del lasciapassare""""; """"Il «gran fior» del paradiso: Dante, la candida rosa e il Sacro Graal""""; """"Fra leggi generali, analogia e forma simbolica. Note sul metodo leonardiano""""; """"La scuola nella “questione meridionale”. Appunti su Rocco Scotellaro""""; """"Il Rinascimento e la riscoperta delle tecniche antiche in Ghiberti""""; Sul labirinto. Una struttura assurta a metafora dell’avventura esistenziale""""; """"Petrolio di Pier Paolo Pasolini: quando il mito diventa epica""""."" -
Il primo giorno. Poesie d'amore e di disamore
Una raccolta di poesie che scandaglia l'intimità. Una bambina che, superando la dimensione onirica della fanciullezza, cresce attraverso le stagioni della vita e si scontra con la gamma dei sentimenti umani. L'esperienza delle emozioni assume i connotati dell'estrema sensibilità: il ritratto di un'anima che abbraccia l'esistenza nella sua interezza, che indaga la vita, la teme e, talvolta, la invoca. La donna che emerge, in una parabola altalenante di emozioni dirompenti o distruttive, è il risultato di una fusione tra l'esperienza umana e la poesia, oramai divenuta creatura inscindibile. Questa è una raccolta delle poesie più intense che l'autrice ha scritto negli anni giovanili. La scelta fa fede a quella che è la natura dei componimenti. Pur nell'idea di fondo di restituire emozioni nelle quali chiunque possa identificarsi, le poesie hanno una tendenza autobiografica: sono intessute delle storie, delle oscillazioni, dei drammi e delle necessarie gioie dell'autrice. In molti casi, le poesie non superano la pagina, in qualche caso sono dei flussi di coscienza nei quali, tuttavia, ogni parola risponde ad uno stato d'animo sviscerato e riportato su carta. -
A scuola di universi
Qual è l'Arché, il principio primo da cui deriva tutta la realtà? Questa domanda, che tiene occupata l'umanità da millenni, ha offerto lo spunto a Cosimo La Gioia per la sua seconda prova d'autore, dopo ""L'ascensore e altri racconti"""". Appassionato di scienza da sempre, soprattutto di astronomia e fisica, si cimenta così per la prima volta nell'ambito della fantascienza, genere al quale ha l'intenzione di tornare in futuro. """"A scuola di universi"""" è una storia di fantascienza filosofica, densa di riflessioni, di tentativi di risposta e non priva di umorismo: una lettura che potrà interessare gli amanti del genere, gli appassionati di scienza e di filosofia e tutti coloro che di fronte alla magnificenza e alla maestosità dell'Universo si pongono alcune domande fondamentali. """"A scuola di universi"""" è anche il primo progetto concreto del MIAMA, il Movimento Internazionale Autori Musicisti e Artisti, con contributi artistici e musicali di Samantha D'Angelo, Alessandro Tabacchi e Alessandro Colombo: una vera opera multidimensionale per una fruizione più immersiva e coinvolgente da parte del pubblico."" -
La ricerca della libertà. Libertà, democrazia e totalitarismo nell’epoca della Quarta rivoluzione industriale
Due anni di “politiche immunitarie”, con la limitazione di diritti che erano tutelati da tredici articoli della Costituzione, pongono domande inquietanti, in presenza di una maggioranza di cittadini che ha approvato lockdown e Green Pass senza scorgervi pericoli per la propria libertà. L’autore prova a rispondere alle nuove politiche “securitarie” con una ricognizione sia storica che teorica sulle diverse idee di libertà e sul loro conflitto, sui due modelli contrapposti di democrazia – democrazia liberale e democrazia totalitaria – (sulle tracce di autori come Hayek, Constant, Berlin, Burke, Tocqueville, Ortega y Gasset, Talmon, Popper, Arendt), e quindi sul latente totalitarismo, che può covare anche sotto la forma della democrazia liberale e costituzionale attraverso gli strumenti di potere mediatici e tecnologici (Fromm, Adorno, Marcuse). Per arrivare infine a delineare la “sindrome totalitaria” oggi incombente, l’incubo distopico di un totalitarismo biopolitico della sorveglianza, costruito in un’emergenza permanente che diviene “stato di eccezione”. E per immaginare l’impervio sentiero che è chiamato a percorrere chi voglia impegnarsi ancora nella “ricerca della libertà”. -
Riscontri. Rivista di cultura e di attualità (2022). Vol. 2
“Riscontri” è una testata unica nel suo genere che si caratterizza per l’approccio globale al mondo della cultura. Lontana dagli eccessi della specializzazione e al di fuori di ogni condizionamento che non consista nel rigore scientifico e nell’onestà intellettuale dei contributi, “Riscontri” mantiene da più di quarant’anni l’approccio globale al mondo della cultura e dell’attualità che l’ha resa celebre anche oltre i confini nazionali. In questo numero: Elogio dell’astensione elettorale. Simbolismo e onirismo nella Digitale purpurea di Giovanni Pascoli. D’Annunzio e la vita interiore. Invarianti psichiche dal Piacere all’Innocente. Dante e l’Islam, l’Induismo e il Buddha. La lezione glocal di Jovine. Empatia, essenza ed esperienza. Le dinamiche letterarie dell’inconscio nell’opera di Carlo Di Lieto -
Atti mancati
“Atti mancati” – vincitore della XXI edizione del Premio Massimo Troisi come “Migliore testo teatrale, sceneggiatura cinematografica e scrittura seriale di fiction televisive”, nella sezione Autore emergente – affronta complesse dinamiche sociali ed esistenziale, ponendoci di fronte a tre storie, ovvero a tre atti “non sense con senso”: il primo, Pezzente sagliute si svolge a Pompei, prima dell’eruzione vesuviana del 79 d.C, il secondo Attanti al lupo ha per protagonista uno scrittore che parla a un personaggio che non gli risponde e, infine il terzo, Anima mia, in cui luogo, spazio e tempo verranno rivelati solo alla fine. -
Invisibili guerre. Cronache perse tra oltre ed altrove
Nessuno ama la guerra. Eppure molti ne sono in qualche modo affascinati, se ne sentono catturati, giungono a concepirne la triste necessità. Questi racconti proiettano il lettore in guerre di ogni tipo. Da quelle lontane, nel tempo e nello spazio, a quelle invisibili dei nostri conflitti interni e personali. Da ultime, le guerre vicine. Quelle che abbiamo sotto gli occhi, spesso quasi senza vederle. Quelle combattute nelle nostre case, quelle della nostra storia recente, rievocata in ricordi che magari abbiamo ormai frettolosamente rimosso. Le guerre letterarie possono quindi essere utili a ribadire quanto siano brutte quelle vere. -
Anime di cristallo. Frammenti di vita e parole
Protagonista assoluto dei racconti di questa raccolta antologica è il groviglio dei sentimenti che agitano l’animo umano. Nel chiaroscuro della scrittura si animano uomini e storie di tutti i giorni di cui gli autori consegnano immagini vivide e “palpabili”, proiettando il lettore in una spirale emotiva dolceamara dove vengono illuminati i risvolti più profondi dei sentimenti dell’amore e dell’amicizia. Al centro di queste storie ci sono anime all’apparenza fragili che, come cristalli luminosi, rivelano alla fine un cuore roccioso e forte. Anime che scintillano nei ricordi vivi e si tormentano nei rimpianti opachi. -
Per le vie del cuore. Poesie sulla vita e sull’amore
Nel contesto di guerre, sciagure ambientali e declino di valori umani e sociali, l’umanità si ritrova sola e smarrita, alla ricerca di stabili punti di riferimento che consentano la sopravvivenza e il benessere del corpo e dell’anima. Al crocevia delle disillusioni, nell’arido terreno delle crisi economiche e sociali, al poeta non resta che coltivare la forza di reagire e quindi esprimere il tormento e denunciare il malessere nei modi a lui congeniali, nei versi di lotta e di passione che la poesia cesella come scudo e come lancia. La silloge del concorso nazionale “Riscontri Poetici” (2022) si caratterizza quindi come poesia di denuncia, consapevole assunzione di responsabilità collettiva. Monito estremo sull’orlo del cuore, laddove il poeta resta baluardo di speranza e la poesia, come scrigno prezioso, custodisce l’umanità e i buoni sentimenti che possono salvare questo mondo alla deriva. -
Between Syria and the highlands. Studies in honor of Giorgio Buccellati & Marilyn Kelly-Buccellati
Studi in onore di Giorgio Buccellati & Marilyn Kelly-Buccellati. -
«L' Ipogeo delle Ghirlande» a Grottaferrata. Un esempio di sepoltura di età romana imperiale
Si esamina nelle sue potenzialità storiche, topografiche e archeologiche l'importante ipogeo detto «delle Ghirlande» databile al I sec. d.C. e riconducibile ad una famiglia dell'«élite» romana che viveva nei pressi di Tusculum. Ritrovato nel 2000 nel territorio di Grottaferrata, l'ipogeo risulta inserito nel complesso sistema viario che afferiva all'antico confine tra l'ager tusculanus e l'ager romanus. La struttura sotterranea si compone di una ripida scalinata d'accesso (dromos), di un piccolo vestibolo a pianta rettangolare e della cella sepolcrale, ancora intatta al momento del rinvenimento, sigillata da un grosso blocco di peperino, recante su tre lati le grappe di ferro originali, con due sarcofagi all'interno. Estremamente povero di arredi e decorazioni, in realtà il ritrovamento offre fondamentali informazioni sulle pratiche di inumazione del I sec. d.C., testimonianze epigrafiche e tracce organiche che hanno permesso di ricostruire i legami familiari, e financo sentimentali, tra i due defunti deposti: il giovane Carvilio e la madre, la nobile Aebutia Quarta, che portava un anello con l'ombra del volto del figlio, i cui corpi sono oggi conservati presso il laboratorio di antropologia a Tivoli, purtroppo divisi dal resto del corredo funebre: lo splendido anello di Carvilio, i sarcofagi e la parrucca. Il nome dell'ipogeo, con riferimento alle ghirlande, è stato scelto come segno privilegiato per la decodifica del sistema di simboli espresso all'interno del sepolcro, alludendo sia alle decorazioni dei sarcofagi che ai resti vegetali ritrovati sui corpi dei defunti. Una sepoltura eccezionale per le sue peculiarità di cui lo studio tenta una ricostruzione completa. Prefazione Giuseppina Ghini. -
Votive Statuettes of Adult/s and Infant/s in Ancient Italy. From the End of 7th to 1st c. BCE: A New Reading. Vol. 1: Acient Latium and Etruria.
Questo libro in due volumi ha come principale oggetto di studio le statuette votive che rappresentano adulti con bambini (statuette di donne che allattano o che hanno con sé bambini, e di coppie formate da un uomo e una donna o due donne) provenienti dall'Italia antica (Etruria, Lazio antico, Campania, Magna Grecia e Sicilia). Attraverso l'analisi funzionale di questo materiale, la presente ricerca offre un ventaglio di possibilità sulle dinamiche e sugli agenti che si celano dietro l'atto di offrire oggetti votivi rappresentanti adulti e bambini. Il cuore dell'indagine è l'uso di un tipo specifico di ex-voto per comunicare con entità umane e transumane per dini religiosi e sociali, che verosimilmente va oltre il legame puramente biologico madre-figlio. A questo scopo, sono state prese in considerazione diverse variabili: legami biologici, status sociale e altri aspetti culturali, luogo di provenienza (spazi urbani e non urbani), sfera pubblica e privata, tipo di divinità coinvolte ed eventuali rituali messi in atto per onorarle; altri tipi di votivi e iscrizioni presenti nel contesto di ritrovamento delle statuette. Dai risultati ottenuti si può evincere l'importanza della prole per le famiglie e per l'intera comunità e la crescita dei bambini come un'attività condivisa da vari membri della famiglia in senso allargato. I confini tra femminile e maschile, infatti, nell'antichità sembrano essere stati molto più sottili di quanto siamo soliti pensare. -
Iscrizioni Romane. Messaggi millenari nella città eterna. Ediz. italiana, inglese e spagnola
Progetto Public Epigraphy in Ancient Italy. Edizione in lingua italiana, spagnola e inglese. -
Grecismi a Roma. Impurità linguistiche nel Latino: Ennio, Catone, Lucilio e Catullo
Le influenze greche nella lingua latina del periodo repubblicano: 1. Ennio 1.1. Prestiti lessicali 1.2. Calchi lessicali 1.3. Nomi propri greci con flessione latina o greca e genitivo omerico 1.4. Aggettivi e sostantivi composti 1.5. Sintassi 2. Catone 2.1. Nomi di piante: anticamente diffuse a Roma o di origine asiatico-africana 2.2. Attrezzi, strumenti e misure 2.3. Lessico medico 2.4. Lessico culinario 3. Lucilio 3.1. Grecismi popolari e già da tempo nel lessico latino 3.2. Grecismi indicanti beni di lusso 3.3. Lessico commerciale e marinaresco 3.4. Nomi di pesci 3.5. Nomi di ortaggi 3.6. Nomi di armi 3.7. Lessico ippico 3.8. Lessico teatrale e nomi di spettacoli o giochi 3.9. Lessico scientifico 3.10. Lessico filosofico 3.11. Lessico retorico e grammaticale 3.12. Grecismi poetici e dotti 4. Catullo 4.1. Grecismi di uso colloquiale 4.2. Grecismi dotti 4.3. Lessico nautico 4.4. Grecismi importati per mezzo dei traffici commerciali 4.5. Calchi lessicali 4.6. Sintassi Conclusioni Bibliografia. -
Palmula. I datteri nell'antichità. Indagine antropologica e archeologica
Un lungo viaggio nell'antropologia del cibo che percorre, in modo trasversale, anche l'archeologia, la letteratura classica e l'arte, e ci rivela aspetti del tutto inediti sulla palma in quanto tale e sul dattero quale suo frutto. Il dattero era, ed è, un vero e proprio integratore alimentare, poiché privo di proteine e grassi e ricco di molte vitamine, dunque è in grado di dare una vera e propria sterzata energetica oltre ad essere un potente remineralizzante del metabolismo. L'osservazione poi sulle caratteristiche vegetative della palma e sulla longevità delle sue foglie, rispetto ad altre essenze sempreverdi, proiettano nel tempo una condizione atemporale che trova la sua sintesi più perfetta nel concetto di immortalità. L'immortalità affonda la sue radici nella condizione umana della lotta e del superamento della sofferenza che sempre oscilla tra la fatica ed il ristoro, il dolore e la gioia, la lotta e la vittoria, la sconfitta ed il trionfo. La palma allora viene assunta sia come segno di un traguardo terreno raggiunto che come speranza ed augurio di un successo, di una vittoria, ove il futuro è intravisto some sublimazione dell'essere presente. In epoca romana la dolcezza del dattero era così apprezzata da costituire non solo un ingrediente delle ricette aristocratiche, ma anche un diffuso dono per gli auguri di inizio anno; nel dattero la dolcezza si coniuga all'incertezza del futuro nel tentativo di travalicare l'angoscia della quotidiana sofferenza. Nella dolcezza del dattero l'uomo ritrova il suo desiderio di serenità e di immortalità, poiché la dolcezza appartiene solo a Dio e, nel cingersi la testa con le foglie di palma, l'uomo tenta di proiettare in una dimensione soprannaturale una condizione squisitamente umana. I datteri permeano la cultura italiana non solo nelle espressioni artistiche e nella gastronomia, ma in modo più silente nella evoluzione degli antroponimi con radice semitica tamar, come Tammaro, dal termine tamr (dattero) di origine indeuropea. -
La Croce dell'Olmo. Il segno araldico presente nel rione Castello di Alvito
Un'ipotesi interpretativa sulla cosiddetta ""Croce dell'Olmo"""" che identifica il reperto, oggi ancora visibile in modo decontestualizzato presso il rione Castello di Alvito (FR), con il giglio araldico di Francia, inserito sopra l'ingresso del castello da Rostaino II nel 1350 e poi rimosso da Piergiampaolo Cantelmo a fine Quattrocento per motivi storici e politici che il saggio argomenta in modo puntuale ed esaustivo."" -
La cucina di Apicio. Tra mito e realtà
Ricerca archeologica e sperimentazione gastronomica si uniscono per restituire il sapore delle pietanze che allietavano la tavola e i banchetti degli antichi attraverso ricette documentate con rigore ma facilmente realizzabili. Viene anche affrontato il problema storico dell'uomo Apicio e del mestiere del cuoco in epoca romana. -
La Divina Commedia nelle miniature quattrocentesche del manoscritto per Alfonso V d'Aragona
Edizione celebrativa per i 700 anni della morte di Dante Alighieri limitata a 100 esemplari numerati a mano, con riproduzione di tutte le miniature del codice (MS Yates Thompson 36). Trovare modi per celebrare la figura del sommo poeta Dante Alighieri che non siano scontati o ripetitivi è davvero un'impresa ardua. Partendo dal presupposto di voler coinvolgere nel nostro progetto il più ampio numero di persone possibile ci è sembrato che l'aspetto sinestetico della sua produzione, ovvero la capacità di implicare tutti i sensi del lettore, potesse essere un punto di partenza per rinnovare il fascino della complessità della parola dantesca senza cadere nella ridondanza editoriale che da secoli circonda tutto ciò che la riguarda. E quale opera, se non la comedìa dantesca, può esprimere al meglio questa sinergia sensoriale che non finisce di stupire dopo più di settecento anni dalla sua composizione? Ecco quindi la nostra scelta di unire alla potenza del logos poetico di Dante, espresso nella Divina Commedia, la forza iconografica delle immagini miniate da due artisti del quattrocento toscano. Queste miniature sono dei veri e propri gioielli incastonati in fondo alle pagine del manoscritto acquistato da Alfonso V d'Aragona re di Napoli le quali, oltre alla funzione di impreziosire e arricchire il codice, assumono il valore di commento figurato e di apparato epesegetico. Come in una vignetta, qui l'immagine racconta l'intero canto a cui si riferisce e lo impreziosisce di colori, aiutando in una lettura diacritica e mnemonica. I due artisti infatti si fanno veicolo della rielaborazione visiva delle terzine dantesche e la esplicitano nella creazione di un canone figurativo, molto attento al rispetto filologico del testo, che permetta, in modo più veloce e semplice, di entrare in empatia con l'articolato mondo della Commedia. Ci sembra in questo modo di riuscire a rinnovare una suggestione che, nella sua semplicità di ricezione, potrà essere apprezzata anche da chi ha guardato finora a Dante come ad uno scrittore troppo lontano dalla propria sensibilità o troppo difficile da accostare senza competenze in esegesi dantesca. Sempre in questa prospettiva abbiamo deciso di affidare il commento e la contestualizzazione delle miniature ad uno studente impegnato nell'ultimo anno di liceo classico, certi che la sua freschezza di approccio e la sua meraviglia nel vedere una così preziosa trasposizione iconografica dei versi danteschi, rappresenti nel migliore dei modi la meraviglia di tutti noi. Uno dei codici più belli che già all'epoca della sua produzione, nel delicato momento di passaggio tra Medioevo e Rinascimento, stupì i contemporanei per opulenza e ricercatezza illustrativa , oggi continua a catturare e a immergere il lettore dentro una narrazione figurativa e cromatica che si struttura con straordinaria organicità e completezza nelle le tre cantiche. -
Lupercal. La sacra grotta ai piedi del Palatino e la leggenda di Romolo e Remo
Una ricerca approfondita e multidisciplinare sulla nascita di Roma arcaica che, attraverso il mito di Ercole, di Enea, di Romolo, Remo, della lupa capitolina e con l'aiuto di fonti testuali e materiali, tenta di ricomporre la complessa mitologia romana delle origini e di creare un percorso interpretativo del sito da cui iniziò l'epifania di Roma, ovvero la grotta del lupercale tra il Velabro e il Palatino. Lo studio evidenzia gli aspetti allegorici e tradizionali legati a questo luogo di culto, ma anche le sue relazioni con l'area tiberina, con la fondazione della città e il suo sviluppo urbanistico nei secoli seguenti. Non mancano riferimenti puntuali agli scavi archeologici, inclusi i più recenti, che aiutano a ricomporre l'articolato mosaico della genesi di Roma. -
Tiratore scelto. Origini, storia e sviluppi tecnologici
Sniper o cecchino è colui che in modo quasi maniacale, prima di lanciare un proiettile destinato a colpire un bersaglio, controlla la posizione del suo corpo, la stabilità, la correttezza dell'impugnatura, la respirazione, l'allineamento dei congegni di mira; riprendendo la posizione di riposo per poi ripetere il rituale di preparazione, prima dell'irreversibile atto finale; perché come le parole dette e le occasioni perse, anche una pallottola non torna indietro dopo averla sparata. L'autore ha saputo unire un'accurata ricerca delle fonti alla profondità della descrizione dei sistemi d'arma e della loro manutenzione utilizzata nella continua ricerca di ridurre, se non azzerare, i margini d'errore. La narrazione è arricchita da numerosi aneddoti, ricercati ed estrapolati, tra storia e leggenda documentale, che rendono agevole la lettura del testo e più umana la figura del tiratore scelto per il quale ogni pallottola sparata deve essere analizzata e legalmente giustificata in scenario di guerra ed ancor più in contesti urbani in cui è richiesto il suo intervento come specialista delle Forze dell'Ordine per esigenze di sicurezza.