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Signorina anarchia. Ediz. integrale
La maggior parte degli adulti, traviati dal sistema in cui sono nati e cresciuti, non ha la benché minima idea di cosa sia l'anarchia. Pensano sia fare baldoria dalla mattina alla sera. Invece, anarchia è semplicemente non avere qualcuno che ti dice cosa devi fare - e se non sai cosa fare è un problema tuo, dovrai reimparare ad aver voglia di vivere (che è qualcosa di ben diverso rispetto a una vita fatta di lavoro e quindici giorni di vacanze l'anno stipati in qualche lido balneare). O, meglio, una società in cui ognuno fa quello per cui è portato, quello che gli interessa realmente - insomma, quello che gli piace -, scambiando il frutto (materiale o spirituale che sia) delle sue attività con quello degli altri così da poter esaudire le necessità vitali di ognuno. -
La gloria del moto. La diligenza postale inglese. Ediz. integrale
Esemplare resistenza alla cultura industriale, dopo le grandi conquiste del «Quarantotto» (già perdute), ad un progresso falso e pericoloso. Simbolo di tale progresso è l'«alta velocità» sfoggiata dalle prime linee ferroviarie. Per De Quincey l'alta velocità non è sinonimo né di modernità, né di progresso, ma un oltraggio all'umanità. In questo scritto, comparso nell'autunno del 1849, quel progresso annunciato all'inizio del secolo dal sistema dei postali costituisce la pietra di paragone che rivela il declino presente del mondo, evidenziandone gli effetti disumanizzanti. -
Schiavitù tecnologica. Ediz. integrale. Vol. 1
Il progresso tecnologico ci sta portando verso la catastrofe, le crisi umane e ambientali sono il risultato diretto e inevitabile della tecnologia stessa e solo una rivoluzione che abbia come scopo l'eliminazione della società tecnologica potrà evitare il disastro. Schiavitù tecnologica riforma radicalmente le basi intellettuali di una visione del mondo millenaria che fa del ""progresso"""" un mito. Per Kaczynski la natura e l'umanità sono fondamentalmente incompatibili con la crescita tecnologica. L'autore fornisce la sua visione lucida, diretta e rivoluzionaria sulle dinamiche della storia e sull'evoluzione delle società, lanciando una sfida ai valori e ai presupposti fondamentali del moderno mondo guidato dalla tecnologia."" -
Provo
I Provo sono un movimento a-sistemico, controculturale, da strada, un’avanguardia culturale che ha squarciato l’Occidente europeo e aperto le porte alla contestazione giovanile. Nati nell’Olanda puritana e calvinista degli anni ’60, i Provo furono una realtà metropolitana sui generis, in una quotidiana opposizione alla morale dominante e al perbenismo borghese. Le pratiche e le retoriche che i giovani Provo mettono in atto nelle strade di Amsterdam sono rivoluzionarie e dis-aggreganti, simboliche e ideologiche. Il testo ripercorre l’origine del movimento con le sue articolazioni e la sua attività grafica. I contenuti iconografici sottolineano il contributo fondamentale dei Provo all’estetica DIY (do it your self), caratteristica di gran parte dei gruppi e della comunicazione antagonista di quegli anni. I “Kranten Knipself”, ovvero i “ritagli di giornale” che accompagnano il testo, sono da intendersi come puzzle di una storia tutta da ricostruire, un vero e proprio omaggio alla controcultura Provo. -
Appunti preliminari. Ediz. integrale
Non si tratta di mettere la poesia al servizio della rivoluzione, piuttosto di mettere la rivoluzione al servizio della poesia. Questi Appunti permettono di conoscere in modo più profondo il pensiero di Debord che, durante la seconda metà del secolo scorso, condusse un'incessante ""guerra del tempo"""" dentro e contro la propria epoca, considerata come una glaciazione """"spettacolare-mercantile"""" della storia. In questi Appunti lo vediamo via via progettare e mettere a fuoco alcune delle proprie mosse teoriche, iperpolitiche, cinematografiche, linguistiche, autobiografiche, in particolare relative alla conduzione dell'Internazionale Situazionista, alla memoria storica del recente movimento delle occupazioni del maggio francese del 1968 come a quella della Fronda antiassolutistica del Diciassettesimo secolo, alla preparazione dei suoi lungometraggi cinematografici, alla progettazione di un dizionario critico della distruzione contemporanea del linguaggio comune, fino alla stesura di un resoconto della propria vita che per il fondo come per la forma di """"confessione cinica"""" vessi e demoralizzi le autorità contemporanee."" -
Gli incolpevoli. Ediz. integrale
Io non ho nome, io non voglio avere più nome; troppo a lungo sono andato girando con quello che ho dovuto accettare per forza, e ora tutti i nomi mi fanno schifo, tutti. Lo spirito piccolo borghese, di cui Hitler è stato la più pura incarnazione, si rivela ogni volta che c'è un vuoto assoluto di valori, e in tale vuoto nessuno sta più a sentire l'altro, la comprensione tra uomo e uomo è costretta a ridursi alla violenza più nuda, più spietata, più astratta. Spaventoso progresso, quello alla cui testa marcia il piccolo borghese! E, a quel che sembra, continua a marciare inarrestabile. Dovunque crescono la cecità e i valori del piccolo borghese, la cui colpa più grave è una generale indifferenza, verso la propria umanità e, di conseguenza, verso il dolore del prossimo. Divenuto illimitato, l'uomo è per se stesso una forma vaga e indistinta, ed egli non vede più il suo vicino. -
La spinta ideale
Uno spaccato del vissuto quotidiano tra la metà degli anni Sessanta fino al 1977, visto attraverso gli occhi di una banda di ragazzini di paese uniti da un forte legame di amicizia e da un ineludibile desiderio di libertà. La banda si scontra con la durezza della realtà nell'era del dominio capitalista, dove i sogni e i progetti infantili s'infrangono contro il muro del tempo. Quasi senza accorgersene, dai piccoli furtarelli si passa alle rapine in grande stile, alla droga, alla prostituzione, alla reclusione, per approdare infine alla coscienza che è solo attraverso l'agire comune e l'azione politica che l'uomo può tentare di riscattare non solo se stesso, ma anche la sorte degli amici. -
Sette vite non bastano. Ediz. integrale
Sono anni che vivo con un essere vivente sacro che al suo arco ha ben sette vite: il mio gatto Washington, birmano bianco dalle orecchie rosse e gli occhi blu. Avrei dovuto semplicemente convincerlo a lasciarmi una delle sue vite. Tanto, pensavo, che se ne fa lui? Ma niente, sette vite non bastano, per lui sono poche! Sette vite non bastano raccoglie afterismi (aforismi fastidiosi come afte in bocca), storielle inutili e diari blasfemi, tutto eternato su pagina dall'autore nell'attesa che il suo gatto si convincesse a regalargli una delle sue sette vite feline. -
Radici nel cielo. La rivolta mistica di Bob Marley. Ediz. integrale
Dal villaggio di Nine Mile a Kingston, fino al concerto del 1980 in onore della nascente Repubblica dello Zimbabwe. In queste e altre tappe si dipana il cammino di Bob Marley, colui che fece della sua arte materia di fede per il futuro del popolo africano. Il romanzo ripercorre l'infanzia di Marley nella parrocchia di Saint Ann, l'adolescenza nel ghetto di Trenchtown, l'incontro con Rita, la sua inseparabile compagna e l'ascesa verso il ruolo di predestinato e leader indiscusso del movimento rasta. Un racconto in prima persona che attraverso la parola narrata si sintonizza, non soltanto sulla voce, ma sull'anima di uno dei più potenti ed evocativi musicisti di tutti i tempi, lasciando intatto il suo sogno, quello di un'Africa unita, finalmente libera dal giogo colonialista di Babilonia. -
Attraverso il Bardo. Testi tibetani viaggio dopo morte
Per il credente di ogni religione, il destino dopo la morte costituisce il più grande enigma dagli albori dell'umanità. Se nelle religioni rivelate questo destino è affidato alla volontà di Dio, nel buddismo tibetano questo momento esiziale è invece nelle mani dell'individuo stesso. In un labirinto di luci e apparizioni, la strada per la liberazione dell'anima si manifesta ad ogni passo, insieme alla ricaduta nelle spire dell'esistenza. Ma ricordandoci sempre che tutto ciò che appare è, in realtà, lo specchio di noi stessi e della nostra mente, condizionata dalle vite passate e dalle tendenze. Una serie di testi fondamentali corollario al celebre Libro Tibetano dei Morti, in cui la cultura tibetana torna ad esprimere tutta la sua arcana sapienza. Ma, soprattutto, il suo essere al servizio dell'uomo e della sua libertà d'azione, di fronte ad un dio e ad un mistero considerati nient'altro che il prodotto della sua stessa mente -
Antispecismo politico. Scritti sulla liberazione animale
Gli animali non-umani potranno trovare la pace e la giustizia solo se saremo in grado di porre fine allo sfruttamento in ogni sua forma. Un'aspra critica della società antropocentrica in cui si evidenzia il rapporto tra sfruttamento della natura e sfruttamento umano, contestando il tentativo di combattere l'uno senza combattere l'altro. L'antispecismo appare in queste pagine come un coerente progetto di emancipazione che potrà riuscire nel suo intento solo se saprà assumere come proprio modello una società orizzontale, solidale e partecipata. -
Foglie secche
La vita dell'animale selvatico ha una certa dignità e bellezza; soltanto la vita dell'animale addomesticato si può definire degradante. Il borghese è il perfetto animale umano addomesticato. È straordinario considerare quanti modi diversi di esistenza ha una cosa, se ci pensate; e quanto più ci pensate, tanto più ogni cosa diventa oscura e misteriosa. Ciò che sembrava solido svanisce, ciò che era ovvio e comprensibile diviene misterioso. Vi si cominciano ad aprire tutto intorno come dei golfi... e poi abissi e abissi, come se un terremoto immane squarciasse la terra. Si prova un senso strano di precarietà... il senso di trovarsi nelle tenebre; eppure io credo che, se si continuasse a pensare abbastanza a lungo e seriamente, si dovrebbe uscirne, si dovrebbe ritrovar la luce. Ma dove si uscirebbe, dove precisamente? Ecco il problema! se si fosse liberi, si potrebbero esplorare le tenebre. -
Operai pazzi
Se è vero ciò che ha detto quel tizio ""Beati i poveri perché loro è il regno dei cieli"""" il paradiso deve essere pieno di operai."" -
Controcanto in verdargento. Ediz. integrale
Agosto 2018: in una cittadina pugliese immaginaria (Verdargento) Immacolata muore a novantasette anni. La notizia raggiunge tre giovani donne, sue conterranee: la prima è Caterina, una regista teatrale che vive a Milano e sta allestendo la Giovanna dei Macelli di Brecht; la seconda è Valeria, una ricercatrice che viaggia per l'Europa e studia l'opera di Virginia Woolf, femminista convinta che parla e ragiona con citazioni della sua adorata scrittrice; la terza è Anna Francesca, guardia forestale, che vive stabilmente a Verdargento, la più assidua nell'accudire Immacolata fino alla morte. Sembra che un arcano impedimento le porti sempre a logorare le relazioni con gli uomini, ma ciò che le salva, nella precarietà affettiva e professionale, è il legame intergenerazionale con l'anziana morente, che prende la forma di tre rami attaccati al tronco fino alle radici. Una fiaba contemporanea che rivendica il diritto a essere quel che si è, a dispetto dei padri, dei preti, dei partner fissi e occasionali, dei pregiudizi e degli oscurantismi di tutti i tempi. -
Il divino e l'umano. Ediz. integrale
È narrata la lotta che si svolgeva intorno al 1870 fra il governo zarista e i movimenti rivoluzionari. Nella prima parte è rappresentata la tragica fine di un giovane rivoluzionario che muore sulla forca senza né terrore, né rimpianto, anzi con gioia, perché i fini ultraterreni della vita gli vengono rivelati. Nella seconda parte è narrata la fine, anch'essa tragica, di un vecchio rivoluzionario dal carattere tenace, che avendo sacrificato tutto all'ideale politico, avendo sofferto lunghi anni di terribile segregazione in carcere, disperato si suicida quando si accorge che tutto ciò in cui ha fermamente creduto, per cui ha sofferto tanto, è oggetto di critica, di derisione e di disprezzo da parte della nuova generazione di rivoluzionari. -
Non farlo. Ediz. integrale
Tutte le volte che ho la possibilità di scegliere cosa fare della mia vita, la mia unica certezza è che farò sempre scelte del cazzo. -
Manuale di guerra psichica. Ediz. integrale
Il conflitto sociale non è che la continuazione della Guerra Psichica con altri mezzi. Stesse regole. Quando il nemico non può offendere il vostro corpo nell’ordinamento democratico, offenderà la vostra ombra. Ma prima che quella offesa arrivi a voi e al vostro corpo sarà cosa utile che vi prepariate sin da subito alla guerra delle ombre: la Guerra Psichica. Sapersi difendere e saper attaccare in questa guerra vi prepara al vero obiettivo di questo manuale: saper affrontare il conflitto sociale in tempi di pace o meglio di guerra sospesa nella notte della Repubblica. Questo trattato di Guerra Psichica insegna a combattere oltre ogni disciplina e gerarchia, insegna il sabotaggio, la propaganda, lo schieramento in battaglia dell’arte e della poesia, l’uso antagonista dello spionaggio e degli affari. Invita a far festa nella guerra, a gestire i doppiogiochismi, i ricatti, gli scandali, gli infiltrati, il dissenso, la vita mondana, la perversione, la delazione, il furto, la delinquenza, la prigionia, il tradimento, l’amore e l’alleanza. Il nemico combatte per il potere e il prestigio, questo Manuale, in 238 aforismi, invita per la prima volta alla guerra a protezione della vostra idea di mondo. -
Quando siamo umani. Appunti dall'era pandemica. Ediz. integrale
Il declino della civiltà moderna non è qualcosa da rimpiangere, quanto piuttosto un'opportunità per recuperare la nostra vera umanità. Stiamo vivendo una crisi profonda della nostra civiltà. Ma quali sono le ragioni che ci hanno portato sull'orlo del precipizio? La malattia che affligge cronicamente il pianeta richiede un pensiero radicalmente nuovo, per avere una speranza di rinascita. Quando siamo umani: ""Appunti dall'era Pandemica"""" offre un necessario e fondamentale spunto di riflessione. Tutte le civiltà precedenti sono fallite, stessa sorte sembra sia riservata alla nostra. L'ambiente fisico sta sfiorando la catastrofe, aumentano le temperature e i livelli dei mari, sempre più acidi e pieni di plastica, con i bagnanti che guardano pigramente il pianeta morire. La vita sociale è sempre più minacciata da sparatorie, aumento dei suicidi, solitudine, ansia. Zerzan concentra la sua attenzione in campo antropologico, storico, filosofico, tecnologico, psicologico e spirituale contribuendo a fornire un quadro lucido della tarda civiltà e dei motivi per cui sembra vivere una crisi inarrestabile e irreversibile."" -
M49. Un orso in fuga dall'umanità
Mangio, bevo, corro, sogno, penso, lascio tracce e le cancello, mischio finte tracce - e ancora tracce su tracce su altre tracce, falsi indizi, piste infide, segni vuoti e criptici o ambigui - e mi nascondo, corro, rido, ruglio di rabbia esuberante o d'incontenibile gioia, esco allo scoperto, piango, desidero, rigurgito, corro di nuovo, e sudo, graffio, mordo, urlo, defeco, scatto, piscio, mi masturbo, poi sento il lutto e mi annoio, mento e non perdono, talvolta canto, invento musica, talaltra gioco, cerco ospitalità nella densa oscurità del bosco, danzo, e poi inseguo la luce calda sopra il pelo, strappo, mi ferisco, sanguino, insonne corro, tengo gli occhi aperti, e dormo e sogno - e anche allora corro. -
I bambini senza nome. Ediz. integrale
In un’isola dell’Italia del sud, il destino di un gruppo di bambini e bambine è abilmente manovrato da un personaggio affascinante e manipolatore. Dopo anni dai giochi – sadici, perversi e surreali – Bianca, che è cresciuta e ancora ne paga le conseguenze, riceve una telefonata dal regista di quei giochi e la trama del passato torna a ripetersi nella memoria dei due, una memoria il cui racconto svela prospettive e significati che, anni prima, erano impensabili. In mezzo alla Buca, il posto dove i bambini si rintanavano, c’era un grande tappeto al centro del quale era raffigurato il sole. Attorno al sole c’erano sei costellazioni: Cassiopea, Cefeo, Andromeda, Perseo, Lucertola e Pegaso. Lungo tutta la narrazione il destino dei personaggi si intreccia ai miti e alla natura, al cielo e alle stelle.