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Dizionario all'incontrario. Imparare a parlare la lingua del reale
Questo Dizionario non è come tutti gli altri. Non va dalle parole alle cose ma dalle cose alle parole. Da dove vengono e dove vanno le parole con cui parliamo? Di chi sono? Appartengono a tutti e a nessuno, ce le scambiamo, parlano di noi, parlano per noi. Ma alla fine non potremmo parlare di nulla se le parole non ci dicessero qualcosa del mondo. E così anche il mondo parla, ci parla attraverso le parole e i dizionari sono come delle grandi raccolte di questi mattoncini di cui è fatta la realtà. Questo Dizionario viene offerto al lettore come un tentativo di rovesciare il senso dei vocabolari correnti: ogni voce rappresenta un oggetto del nostro mondo quotidiano ma lo presenta da un punto di vista paradossale, come se per comprendere il significato proprio di una parola bisognasse provare a guardarla da un'altra parte e scoprire che così emergono aspetti nuovi, prospettive che sfidano l'uso comune, perfino il buonsenso. La lingua guardata a rovescio, dal punto di vista del mondo, ci appare stralunata, incredibile, assurda. -
Cosmoanticapitalismo. Critica e conflitto nel tempo della conquista dello spazio. Ediz. integrale
Alla vigilia di una nuova era spaziale caratterizzata da modalità espansionistiche neoliberiste e capitanata dall’imprenditoria privata del New Space, diviene quanto mai urgente riallacciare le fila di quei critici, di quei movimenti e di quelle intuizioni politiche che hanno guardato allo spazio extraatmosferico come al nuovo terreno del conflitto e dell’emancipazione. Già, perché se è vero che i macroscopici mutamenti sociali imposti dal capitalismo multiplanetario saranno visibili non prima di qualche anno, è altresì indubbio che gli effetti indiretti di questa nuova fase espansionistica li sperimentiamo già nella quotidianità: nei mutamenti climatici e ambientali e in prospettive tecno-scientifiche del tutto inedite. Diviene indispensabile, allora, un lavoro di sistematizzazione di questa galassia di prassi e di pensiero CosmoAntiCapitalista, che si palesa come una storia sotterranea dello sguardo difforme e antagonista, capace di far dialogare, tra gli altri: Kolosimo con Gramsci, Bogdanov con l’EZLN, Arendt con l’Ufologia radicale, Bordiga con lo Xenofemminismo. -
Obliquità. Elogio della slealtà. Ediz. integrale
Come descrivere il concetto di ""Obliquità""""? Come parlare positivamente di qualcosa, che perfino il dizionario definisce """"scorretto, sleale, non lineare""""? Avevo la chiara sensazione che le esperienze più interessanti trattenute nella memoria e degne di essere raccontate riguardassero proprio quelle vicende trasversali, """"oblique"""", non convenzionali per l'appunto. """"Oblique"""" per me sono state le strade dell'Amore, i sentieri tortuosi del dubbio, i percorsi contraddittori del ragionamento. """"Obliqua"""", la posizione del cuore. """"Obliquo"""" l'asse del mondo. Perfino l'Universo mette in fila una serie di disobbedienze e ribellioni alla base della sua formazione. Ed è proprio da qui che prende le mosse la nostra rivolta; dall'esigenza di redigere un'estetica verbale non lineare, asimmetrica, imperfetta, attraverso intuizioni spesso scorrette e sleali. Un'illogica disarmonia come quella rappresentata dalla creazione dei miti. Quel desiderio profondo di deformità, che """"può suonare strano a dirlo, ma è evidentemente quello che stavamo cercando""""."" -
Quei laceri galloni d'oro. Il tenente colonnello Alberto Marolda internato n. 000900 nei lager nazisti e la sua famiglia tra profughi della Linea Gustav 1943-1945
Nella famiglia del Generale del G.N. Alberto Marolda trascorrono cinquant'anni di silenzio sulle vicende sofferte negli anni finali della seconda guerra mondiale. Maria Luisa, la quarta dei cinque figli, che aveva appena due anni durante gli eventi bellici, apprende solo dalla madre ottantenne ""il fatto dei marocchini"""": mentre il padre era internato nei lager tedeschi, lei, come altre 700 donne violentate sui monti Aurunci, aveva subito una delle più pesanti umiliazioni che una donna può patire. Comincia così una proiezione verso quel dolore, come recupero di tutto ciò che non era stato compreso né condiviso."" -
Hirak. La rivoluzione del sorriso in Algeria. Ediz. integrale
Nel febbraio del 2019, centinaia di migliaia di persone invadono strade e piazze nelle piccole e grandi città dell'Algeria, per protestare contro la candidatura per un quinto mandato consecutivo dell'ottuagenario e gravemente malato Presidente Bouteflika. È l'inizio dell'Hirak, il ""movimento"""", che, da allora, occupa pacificamente ogni settimana lo spazio pubblico algerino, per reclamare la fine di un sistema di potere che dall'indipendenza ha privato la popolazione di diritti sociali, economici, culturali e politici. Pur dovendo rinunciare alla sua dimensione fisica più ampia per undici mesi, a causa dell'epidemia da COVID-19, l'Hirak ha continuato a resistere con azioni mirate, boicottaggi elettorali, sit-in, mobilitazioni sui social media e pratiche di resistenza quotidiana ai tentativi di cooptazione e coercizione del regime, riuscendo a mantenere intatti obiettivi, identità e narrazioni."" -
La libertà oltre il capitale. Il controverso legame tra libertà e uguaglianza
L'esigenza di legittimare la diffusione di politiche economiche anti-welfariste ha condotto il capitalismo a promuovere una specifica concezione di libertà, subordinata alla 'libertà di mercato' e profondamente inconciliabile con il principio di uguaglianza. Alla base di questa concezione l'idea di un individuo dotato di diritti congeniti, ovvero pre-sociali, che la società può al massimo plasmare ma mai creare. Proprio in considerazione di ciò, i teorici del neoliberalismo immaginano un assetto socio-politico in cui l'individuo possa sentirsi svincolato dalle regole morali, dallo Stato, dalle interferenze fisiche e/o psicologiche degli altri individui, dagli obblighi verso la collettività in generale ed in cui il mercato agisca come l'unico meccanismo capace di garantire la libera espressione dei singoli. Una 'naturalizzazione' della logica neoliberale contro cui assume forza oggi più che mai la concezione marxiana di individuo, pensato prima di tutto come essere sociale. Una prospettiva alternativa, utile per ricomporre la relazione libertà/uguaglianza e per restituire valore ai fatti sociali rimarcando la loro essenziale funzione per lo sviluppo delle soggettività individuali. -
Uneasy rider. La storia nascosta del food delivery
Nelle nuove vesti assunte dal capitalismo 2.0, il ""capitalismo delle piattaforme"""", il lavoro e il diritto del lavoro sono oggetto di un'operazione di remake. Modalità di retribuzione che si pensavano archiviate da anni di sindacalismo militante, come il cottimo, tornano protagoniste. Un processo di precarizzazione e flessibilizzazione del lavoro in atto da decenni quanto mai evidente nelle aziende di food delivery e dei suoi lavoratori e lavoratrici: """"rider"""". Immergendosi nell'esperienza """"in app"""", l'unico strumento di relazione tra rider e datori di lavoro invisibili, il lettore si troverà a compiere un viaggio tra due interfacce, quella del consumatore, in cui riconoscerà un ambiente familiare, e quella nascosta del lavoratore che svela il vero volto """"smartificato"""" di queste nuove forme di sfruttamento."" -
Gatti e zecche. Agamben e Derrida sull’animale
Il confronto fra Giorgio Agamben e Jacques Derrida sull’“animale” ha influenzato il vocabolario filosofico degli ultimi venti anni, aprendo ambiti di ricerca nuovi nella teoria e nella prassi. Sullo sfondo dell’intera opera dei due pensatori, L’aperto. L’uomo e l’animale di Agamben e L’animale che dunque sono di Derrida appaiono tutt’altro che casi episodici. Al contrario mettono in risalto i tratti più caratteristici del loro pensiero, esemplificati da due figure molto emblematiche: la zecca (capace, per Agamben, di restare per anni in uno stato di pura potenza) e la gatta (il cui sguardo, per Derrida, fa vacillare tutta la presunzione del soggetto umano). Biopolitica e zoopolitica in che rapporto stanno con la questione animale? Gatti e zecche di Kevin Attell risponde a questa e ad altre domande assumendo una prospettiva agambeniana capace di chiarirne alcuni aspetti problematici e di rispondere ai tanti interventi di stampo derridiano che negli anni hanno costellato l’acceso dibattito sull’animalità. -
La ricerca della gioia
La gioia è nel nostro tempo l'emozione più trascurata; messa in disparte se non addirittura esiliata dall'orizzonte umano. Una condizione che si mostra perfino nel linguaggio dove è quasi del tutto assente e dove sovrabbonda, invece, la parola felicità. L'essere umano sembra essere difatti proteso verso un'idea di felicità sempre più inafferrabile e precaria. Pervaso da sentimenti d'inquietudine e di rabbia, di tristezza, di delusione, di scoramento, vive senza più gioia. La gioia, considerata un'emozione legata al presente, al «qui e ora», a ben guardare ha però carattere progettuale e durata maggiore e, pertanto, natura di sentimento. Gioia che nasce dagli stati interiori del soggetto e che si alimenta delle piccole e grandi cose del quotidiano. Gioia che può farsi «ponte emotivo» utile per attraversare le situazioni critiche dell'esistenza. Che cos'è dunque la gioia? Che posto occupa nel tempo presente? A partire da questi interrogativi, il volume riflette sulla dimensione della gioia nel tempo presente e con lo sguardo rivolto prioritariamente agli aspetti e alle questioni di carattere pedagogico-educativo ad essa legati. -
Giovani e impegno religioso. La partecipazione nei gruppi cattolici
Quando si parla del rapporto che i giovani hanno con la religione spesso viene sottolineata la loro attuale distanza dalle forme più istituzionalizzate di religiosità, e questa distanza viene perlopiù spiegata come conseguenza della debolezza delle loro credenze e dei loro valori religiosi, così come della loro difficoltà a tradurre questi elementi di fede in forme di azione. Anche in Italia, dove per lungo tempo la religione cattolica è stata un punto di riferimento quasi universalmente condiviso, sempre meno giovani frequentano i riti religiosi, e solo una ristretta minoranza è attivamente coinvolta su questo terreno. Un aspetto però è rimasto sinora piuttosto in ombra: anche tra i giovani più attivi, spesso le ragioni della partecipazione sono variegate e oltrepassano ampiamente i confini del campo religioso. -
Il karate come filosofia. Per una disciplina dell'io. Ediz. integrale
Nell'immaginario collettivo, i samurai non sono solo tra i più grandi e temibili guerrieri della storia, ma anche tra le figure più mistificate e su cui aleggia un rispettoso senso di mistero. Eredi di queste figure, sono coloro che praticano le arti marziali giapponesi, delle quali, la più famosa è senza dubbio il Karate. Lo stesso sentimento viene suscitato dalla figura del monaco Zen; nessuno può fare a meno di restarne affascinato. In Occidente, possiamo trovare qualcosa di simile nei filosofi antichi, in uomini come Socrate e Platone e nei meno sdoganati filosofi stoici. Ma cosa unisce tutte queste figure, apparentemente, così diverse tra loro? Cosa possono avere in comune Platone e il celebre samurai Miyamoto Musashi? In un mondo in cui la competitività e l'affermazione di sé tramite la sopraffazione dell'altro sono sempre più comuni e incentivati, il Karate è una filosofia rivolta a sconfiggere il proprio falso Sé e non gli altri, a entrare in confidenza con la morte del proprio Sé rivalutando la filosofia come un'attività pratica sul modello dei filosofi antichi. -
Arte e pratica della pazienza. Intorno al pensiero di Paola di Cori sul corpo e la malattia
"Viviamo con la sensazione di non apparire, di non contare, di non controllare, di non potere, di non..."""". Sono le parole che Paola Di Cori (2012), studiosa tra le pensatrici più lucide e generative degli studi di genere in Italia, applicava alla condizione del soggetto femminile, piagato storicamente da una percezione di impotenza e marginalità identitaria, di esclusione dalla scena pubblica e dalle sedi decisionali societarie. """"Non controllare, non potere""""... sono parole che potrebbero essere altrettanto applicabili alla condizione del soggetto paziente, etimo singolare perché traduce, nel participio presente (agente) la condizione di chi è invece passivo (patisce) rispetto ad una condizione e una pena. Il volume offre una visione ampia, variata e mobile sui temi del corpo, della malattia, della cura e della comunicazione terapeutica con il malato. In un'epoca che ci vede uscire a fatica da una lunga percezione di inabilità e soggezione e che ci ha (forse) aperti alla coscienza di essere soggetti di medesime, universali condizioni di vita e morte, guardare alla malattia e alla sofferenza come esercizio di pazienza può fornire una chiave originale per partecipare al senso della vita." -
Genova-Istanbul. Sogni, rivolte, ritorni tra G8 e piazza Taksim
2013, piazza Taksim - Istanbul, durante i giorni di rivolta popolare contro il regime di Erdogan. Un flashback riporta il protagonista indietro di 12 anni, al 20 luglio del 2001, alla partenza per raggiungere le contestazioni organizzate contro il vertice dei G8. Quel giorno cambierà la sua vita, fino all'arresto, il 4 dicembre dell'anno successivo, nell'ambito del processo ai 25 manifestanti, imputati del reato di devastazione e saccheggio, reato riesumato dal vecchio codice fascista, che prevede pene fino a 15 anni di reclusione. Durante il lungo processo, che si dipana dal 2002 al 2009, il protagonista sceglie di continuare l'azione politica, percepita come l'unica forma di resistenza possibile, prima con l'esperienza collettiva del centro sociale Mariano Lupo, poi con quella più personale del lavoro nell'ambito delle dipendenze. La condanna a 16 mesi per danneggiamento e resistenza proietta il protagonista in una dimensione mondo che lo vede impegnarsi in frequenti viaggi in Turchia, da cui sarà espulso nel 2017 come persona non gradita. 20 luglio 2021 piazza Alimonda - Genova, non è il finale, ma una promessa. -
Educazione democratica. La rivoluzione dell’istruzione che verrà
Sempre più spesso l’istruzione viene considerata strumento di selezione meritocratica, anziché luogo di crescita culturale e partecipazione democratica. È giunto il momento di concepire una scuola e un’università che formino persone capaci di governare il proprio destino e di immaginare un futuro desiderabile e una Terra abitabile! Per preparare l’educazione democratica di domani, il libro tematizza cinque principi connessi fra loro da cui ricavare proposte concrete: la libertà di pensiero, con la creazione di un’istituzione di tipo federale che integri i docenti di ogni grado per proteggere la libertà di ricerca e di insegnamento dalle pressioni dei poteri organizzati; l’uguaglianza reale nell’accesso alla cultura e alla conoscenza, attraverso politiche di contrasto alle disuguaglianze sociali e territoriali; l’apertura a una cultura comune di fronte alle sfide poste dall’emergenza ecologica, dal femminismo e dal pluralismo delle culture; una pedagogia istituente, ovvero l’insieme di pratiche che fanno della democrazia il principio di funzionamento dell’istituzione educativa e della formazione degli studenti; l’autogoverno delle scuole e delle università. -
Neurobiscotti. Pandemia e pubblicità
Neurobiscotti è un agile resoconto del passaggio dalla tv generalista e “pedagogica” alla società “biomediatica” fatta di connessione e profilazione continua dei consumatori e apre alla critica del Metaverso o “Pianeta D”. Come sono cambiati gli spot pubblicitari durante la pandemia? Contribuendo all’analisi dell’influenza della pandemia da Covid sulla società, l’autrice si concentra sugli stili e sui contenuti degli spot pubblicitari televisivi rintracciando ansie, tic e mutazioni nella percezione e proposizione del Sé sugli schermi. I “lockdown” hanno accentuato processi di ristrutturazione psicologica e sociale che non sono evidenti solo nel linguaggio efficientista dei Governi ma si rivelano, e svelano, negli spot pubblicitari e nei loro sottotesti onirici. -
Global Maradona. Dall’uomo all’eroe sportivo dalla celebrità al mito
Maradona è stato un grande calciatore, un uomo e un atleta di straordinari successi e di cadute sia in ambito sportivo che nella vita quotidiana; è stato una celebrità planetaria, pienamente inserito nelle dinamiche dello sport spettacolarizzato e commercializzato; è stato ed è un catalizzatore di conflitti, culturali, politici, giuridici, come quelli legati al suo lascito economico o allo sfruttamento della sua immagine; è stato ed è ancora idolo ed eroe per diverse generazioni di appassionati che hanno potuto e possono trovare in lui appigli identitari capaci di andare anche oltre l’aspetto sportivo; infine, con la sua morte, egli si è definitivamente elevato a mito, ma anche a modello delle contraddizioni umane. Icona significativa della cultura e della tradizione popolare in Argentina e a Napoli, ma anche fenomeno culturale globale, che trova diramazioni, letture, studi su scala internazionale. -
Europa 2019/20. Ediz. illustrata. Vol. 8
U.R.S.S., Russia, CSI e Stati Baltici. -
Europa 2022. Vol. 1
Nel volume di 526 pagine a colori sono catalogati e quotati tutti i francobolli, dal primo emesso fino a tutto il 2021, dai seguenti Paesi: Andorra Francese e Spagnola, Austria, Belgio, Cipro, Danimarca con Fær Øer e Groenlandia, Finlandia con Åland. -
Europa 2022. Vol. 3
Nel volume di 296 pagine a colori sono catalogati e quotati tutti i francobolli, dal primo emesso fino a tutto il 2021, da Germania: Antichi stati, Reich, Repubblica federale, Germania Unita, Berlino, Occupazioni, Danzica, Sarre e Repubblica democratica. -
Questa non è una rosa
La nuova raccolta di poesia, dal titolo ""Questa non è una rosa"""" di Maria Cristina Fineschi, è opera certamente autobiografica, anche se a livello inconscio, che costituisce la conferma di un percorso ancora in fieri, sempre teso in avanti e realizzato per tappe che interagiscono tra loro. Un intento arduo e complesso, comprendente sia un piano esistenziale intimo e profondo, sia un piano esterno reale e quotidiano, attuati con sensibilità. La raccolta è divisa in due sezioni, nelle quali è rinvenibile una formazione di alta espressività che si avvale di una parola poetica mai leziosa, o artificiosamente elaborata, semmai piuttosto sintetica e volta all'assunzione di responsabilità verso le cose del mondo e nei confronti delle alterità, a qualsiasi titolo considerate. Si tratta di un'opera viva dove Maria Cristina Fineschi afferma valori universali, offrendoci emozioni secondo un impegno di vera poesia. Dalla Prefazione di Lia Bronzi""