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Storia del cinema italiano. Vol. 12: 1970-1976.
In questo volume in particolare il post '68 e il cinema politico: Rosi, Petri, Maselli; il ruolo delle donne: Lina Wertmüller, Mariangela Melato, Monica Vitti; i nuovi thriller e Darlo Argento; il western all'italiana: Bud Spencer e Terence Hill; il nuovo genere erotico e Lattuada. E ancora, i grandi autori: l'ultimo Visconti, la trilogia di Pasolini, Marco Ferreri, Bertolucci, Bellocchio, i fratelli Taviani; infine: cinema e media, la riforma televisiva e i sempre più forti rapporti tra cinema e Tv. -
L' immagine di Lepanto. La celebrazione della vittoria nella letteratura e nell'arte veneziana del Cinquecento
Fu una svolta epocale o una semplice battuta d'arresto nell'espansione dei turchi? Sulla battaglia di Lepanto gli storici discutono ancora, ma una cosa è certa: la gestione della sua immagine fu per Venezia un evento di grande rilievo. Feste di folla, processioni civili e religiose, opere d'arte e testi letterari celebrarono la gloriosa vittoria. Alla costruzione di un mito collettivo concorsero da subito il sontuoso pennello di Veronese e il bulino dell'incisore popolare, i versi levigati di Celio Magno e le satire in dialetto, gli edifici pubblici e le cappelle private. Su tutto, lo sguardo vigile del Palazzo, pronto a glorificare i martiri della Serenissima ma attento anche a sorvegliare il messaggio politico e a prevenire il culto della personalità per gli eroi vittoriosi; disposto a esaltare la Lega stretta dal Leone di San Marco con il papa e il re di Spagna, ma anche con sapiente regia a giustificare la pace stipulata poi con il Sultano, bollata dagli alleati come tradimento. Una giravolta anche iconologica, per cui Venezia guerriera divenne la Donna giusta, forte ma pacifica, mentre alla demonizzazione del nemico subentrò perfino la pietas per il vinto. E non mancarono conseguenze in ciclo, visto che il merito della vittoria passò dalla cattolico-romana Madonna del Rosario alla venera santa Giustina. A partire dai documenti, questo libro esplora la vicenda del mito lepantino nella civiltà veneziana del Cinquecento, e guida in un percorso tra opere minori e grandi capolavori. -
Intermezzi e farsette per musica
Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall'autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l'evoluzione della singola opera fino al momento in cui l'autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell'interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna. Dal 1735 al 1736 Goldoni, che si era già cimentato nella confezione di alcuni intermezzi, fornisce gli ""entractes"""" agli attori della compagnia Imer. Fra il 1756 e il 1760, ormai dopo il tramonto dell'intermezzo, il teatro Capranica di Roma commissiona al drammaturgo alcune farsette che ricalcano in miniatura, le forme del dramma vero e proprio."" -
L' emiliana
L'emiliana del titolo è una donna che da bambina poteva venir definita ""un maschiaccio"""", sempre assecondata nelle imprese più temerarie dal padre e, più tardi condotta verso la femminilità dalla madre, donna dal carattere forte che vorrebbe costruire con le figlie una piccola impresa famigliare. Un progetto destinato a non realizzarsi perché le ragazze se ne andranno prestissimo di casa scegliendo altre strade. Emilia, che da bambina sognava di diventare trapezista e lavorare in un circo, molto presto scopre la passione per il ballo, e, più in generale, per il palcoscenico. Al cinema si identifica con i personaggi impersonati da Marlène Dietrich e Rita Hayworth, immagina di partire per la Spagna, di unirsi ai gitani. Non ancora maggiorenne parte per la grande avventura che sarà la sua vita, assieme al giovanissimo marito. La vita le imporrà scelte anche dure ma il ballo resterà sempre un momento di gioia, di dimenticanza. Mai sopito ma importantissimo, a dominare le decisioni di Emilia c'è il bisogno di libertà, che guiderà ogni sua scelta."" -
Con Hugo. Il creatore di Corto Maltese raccontato dalla figlia
Grazie a Corto Maltese, personaggio imprescindibile della Storia del fumetto, Hugo Pratt fa parte a pieno diritto del pantheon degli scrittori-viaggiatori, insieme a Stevenson, Conrad o London. È ormai una leggenda. Con le sue verità e le sue menzogne. Dietro l'immagine del disegnatore geniale, è l'uomo messo a nudo, il padre, quello che ci racconta Silvina Pratt. Per la prima volta, la figlia minore rievoca gli anni passati accanto all'uomo che non ha mai chiamato altrimenti che ""Hugo"""", da Buenos Aires a Parigi, passando per Venezia, Brocelandia, l'isola di Pasqua, Barcellona e Grandvaux, in Svizzera. Silvina Pratt è nata nel 1964 a Buenos Aires, insieme alla madre, ha tradotto gran parte dell'opera di Hugo Pratt in francese."" -
Ciò che abbiamo inventato è tutto autentico. Lettere a Tullio Pinelli
Quindici lettere scritte in circa trent'anni (dal 1948 al 1986). Fellini dietro le quinte racconta i suoi timori e le sue aspettative per l'incontro con la regina d'Inghilterra, il suo scetticismo su questo o quel progetto, i suoi giudizi sui produttori e i collaboratori (Flaiano, De Laurentis, Grimaldi e molti altri). Ma anche Fellini professionista, che riversa nelle lettere le sue idee sul cinema e la sua poetica. E, nell'ultima lettera, un Pinelli straordinario suggeritore di fonti di ispirazione e di letture. Glamour e cinefilia si compongono in un ritratto in rilievo da cui emerge anche la straordinaria intensità dell'amicizia tra Fellini e Pinelli. -
L' arte del film
Pubblicato nel 1915, e ristampato in edizione accresciuta nel 1922, ""L'arte del film"""" è il primo libro di teoria del cinema uscito negli Stati Uniti. Più che una teoria organica, Lindsay offre una trattazione immaginosa, costellata di riferimenti curiosamente tradizionali - religiosi, poetici, artistici - ma anche ricca di profonde intuizioni sulla natura del cinema e sull'intimo legame tra il cinema e i miti fondatori della civiltà americana. Le parti più significative del libro riguardano la classificazione dei generi cinematografici sulla base degli ingredienti essenziali che ne hanno decretato la fortuna: azione, sentimento, magnificenza e il confronto con pittura, scultura, architettura e danza. Ne deriva un'idea di cinema come arte figurativa, accompagnata però dalla coscienza che il movimento ha la capacità di mutare quelle arti cui il cinema viene di volta in volta assimilato. Le folgoranti intuizioni di Lindsay sul valore del primo piano e sulle capacità del cinema di cogliere i dati più espressivi del paesaggio naturale e urbano anticipano i teorici francesi della fotogenia. E un capitolo, tra i più citati, sui rapporti tra cinema e ideogrammi (writing-picture) presenta parentele con le successive teorizzazioni formaliste e con tematiche che diventeranno centrali nella riflessione teorica di S.M. Ejzenstejn."" -
Mondo di carta. Immagini del libro nella letteratura italiana del Novecento
Libri e ancora libri. Ma che ci stanno a fare in così gran quantità, addirittura incombenti e invasivi, citati, inscritti, raffigurati o immaginati quasi ad ogni angolo dei testi letterari? Eccoli saltare fuori in ogni dove, singoli e soli ma anche rilegati assieme in connubi provocatori o improbabili, a risme, collocati in ordine alfabetico su appositi scaffali o ammonticchiati in cataste informi... Il volume intende interrogare una ricorrenza tanto sospetta leggendo in particolare prove di Tarchetti, d'Annunzio, Pirandello, Tozzi e Ruzzati, ma cercando anche di rintracciare in un campo letterario più vasto, che va da Cervantes a Manzoni, da Flaubert a Borges, da Canetti a DeLillo le possibili ragioni di una dovizia significativa. -
Dentro la bottega. Culture del lavoro in una città d'età moderna
Il saggio di Andrea Caracausi - grazie a un ampio materiale documentario in larga parte inedito - ricostruisce quel complesso e multiforme universo presente ""dentro la bottega"""" e mostra con chiarezza come la società d'antico regime prestasse una grande attenzione all'azione degli individui e non soltanto al loro status, dove le differenze erano fondate più sull'appartenenza alla comunità che sul genere, sul titolo di mestiere o sulle ricchezze materiali. La bottega diviene così non soltanto un luogo economico e produttivo, ma anche sociale e culturale, creatore di valori, reti di relazione, identità, luoghi, immagini, memoria. E l'azione delle corporazioni, lungi dall'essere unidirezionale o inflessibile, in senso tanto positivo, quanto negativo, era in realtà strettamente legata al grado di coesione fra i gruppi al suo interno, svolgendo una funzione centrale dal punto di vista redistributivo in una società gerarchica e organizzata in corpi."" -
Da Torino a Bangkok. Architetti e ingegneri nel regno del Siam. Ediz. illustrata
Tra Ottocento e Novecento, architetti e ingegneri si muovono sulle rotte percorse da esploratori, commercianti e diplomatici, mettendo in circolazione competenze e modelli professionali maturati in seno ai contesti urbani e alle scuole europee. La dimensione internazionale delle carriere professionali, degli immaginar! figurativi e delle culture costruttive costituisce uno degli aspetti più interessanti dell'architettura di questo periodo. L'autrice ripercorre le tracce di un gruppo di architetti e ingegneri diplomati a Torino che nel primo quarto del Novecento lavora all'interno del Dipartimento dei Lavori Pubblici di Bangkok. L'eclettismo che connota la loro produzione architettonica veicola insieme a stili, linguaggi e tecniche, anche modi di progettare e concepire la professione che, radicati nell'Ottocento, sopravvivono in Siam, come in molti paesi extraeuropei, alla conclusione del secolo. -
Musica e arti figurative. Rinascimento e Novecento. Ediz. illustrata
"Esiste una ragione che induca al raffronto tra i linguaggi delle diverse arti?"""", """"È di aiuto affrontare il tema dei rapporti tra pittura e musica?"""": le due domande si specchiano l'una nell'altra. Intorno a """"Prigionia, liberazione, solitudine"""" si gioca una irrisolta disputa, che disegna una geografia dei """"champs du possibile"""", abbracciando sincreticamente filosofia, estetica e letteratura, e ripercorrendo lo snodarsi cronologico della funzione dell'arte nel tempo: lo spazio-tempo delle arti, di musica, poesia e teatro, circoscritto per secoli nell'architettura delle cattedrali, e disseminato poi fuori da esse. Unioni e dispersioni dei differenti linguaggi, a cui la scienza apporta, dalla fine del Seicento, nuove sollecitazioni." -
Il giorno prima del Sessantotto
Evocato attraverso quei piccoli eventi quotidiani e quelle mitologie domestiche che formano il retroterra, ignorato quanto indimenticabile, di tanti adulti, il mondo del protagonista, un giovane nato alla fine della guerra e cresciuto a Roma in una famiglia piccolo borghese, viene alla ribalta in modo tenero e spieiato insieme. Un padre che, per fare l'impiegato, ha riposto nel cassetto il sogno di diventare il grande attore; una madre che ha vagheggiato in gioventù un destino di maestra amata e rimpianta; un figlio che non può superare la prova di Grande Scrittore perché non scrive, anche se non fa che pensarci e che nel frattempo, fra la scuola e l'università, vive le sue prime, sconvolgenti emozioni con l'altro sesso. -
Idea di natura. Tredici scienziati a confronto
L'idea che la natura venga sistematicamente violata dal progresso e che la sua distruzione metta a repentaglio la sopravvivenza stessa dell'umanità costituisce uno degli assunti base del movimento ecologista radicale. Si tratta di un'idea che recupera una visione mitica ed erronea della storia: prima dell'età moderna l'uomo avrebbe vissuto in armonia con la natura e oggi saremmo chiamati a ricostruire questo equilibrio attraverso politiche capaci di mettere un limite allo sviluppo economico. Tali posizioni non hanno però alcun fondamento nella cultura scientifica attuale, in cui si fa strada la crescente consapevolezza che la natura è data da sistemi aperti, non-lineari, difficilmente spiegabili senza fare ricorso a una nuova teoria della complessità. 13 scienziati, ognuno secondo un punto di vista personale e della propria disciplina, riflettono sul concetto di ""natura"""" partendo dalla scienza per ridefinirlo e gettare le basi di una nuova ecologia."" -
Filosofia Yoga
Lo Yoga cominciò a diffondersi in Europa e negli Stati Uniti circa un secolo fa, con l'arrivo di grandi maestri indiani che portarono nel mondo occidentale, travagliato da guerre e inquietudini, questa antica e preziosa scienza dello spirito. Al giorno d'oggi sono milioni coloro che si avvicinano allo Yoga, ma la mentalità pragmatica degli occidentali, che lo utilizzano per combattere lo stress o per curarsi ""in modo naturale"""", ha preso il sopravvento sui principi, sui contenuti filosofici e sui valori ideali dello Yoga tradizionale. Pertanto, nella maggior parte dei casi, ciò che si riconosce come tale non ha che una vaga somiglianza con quell'insieme unitario di prescrizioni etiche e morali, di attività fisiche e respiratorie, di esercizi meditativi che esigevano non solo di praticare assiduamente, ma soprattutto di vivere lo Yoga nell'interezza della vita stessa. Scopo di questo libro è fornire una visione d'insieme dello Yoga classico, degli aspetti principali colti nei loro contesti originari. """"Il lavoro di Feuerstein - scrive Antonio Nuzzo nella presentazione del volume - è rivoluzionario, in quanto per la prima volta ci permette di entrare in contatto diretto con il significato di concetti che sono fondamentali sia per chi pratica lo Yoga sia per chi lo studia come filosofia""""."" -
«A egregie cose». Studi sui «Sepolcri» di Ugo Foscolo
A duecento anni dalla pubblicazione dei Sepolcri, i saggi qui raccolti fanno compiere significativi passi in avanti nella comprensione di un'opera cruciale nella storia letteraria italiana e nella conoscenza del contesto storico-culturale nel quale essa fu pubblicata. Si tratta di studi relativi al rapporto dei Sepolcri con la tradizione classica, alle suggestioni vichiane, al rilievo dei Sepolcri nella storia poetico-civile del poeta, al rapporto dell'opera con la tradizione sepolcrale non solo italiana, al confronto con esperienze coeve analoghe, alla sua fortuna. Il volume raccoglie gli interventi fatti durante il convegno di studi per il bicentenario della prima edizione del carme ""Dei Sepolcri"""" (Brescia, 20 e 21 aprile 2007)."" -
I confini del sole. Leopardi e il nuovo mondo
Dalla fitta selva dello Zibaldone emergono fonti non ancora adeguatamente messe a fuoco per la comprensione di un pensiero, come quello di Leopardi, destinato a riservare continue sorprese per il lettore contemporaneo. Si tratta di relazioni di viaggio dei conquistadores, di studi etnografici, di storie d'America che oscillano tra spirito della Controriforma e istanze illuministiche. Negli anni della maturità Leopardi intrattiene con queste opere un colloquio intenso, che lo costringe a prendere le distanze dal mito rousseauviano del bon sauvage: conseguenza inevitabile sarà la dissoluzione di un'idea di natura a lungo coltivata concepita come buona madre e dispensatrice di affetti. L'immagine del Nuovo Mondo come terra incontaminata dalla raison, così diffusa tra i seguaci di Rousseau fin du siècle, tramonta sotto l'evidenza di questi resoconti di viaggio, contribuendo in maniera decisiva a spingere Leopardi verso una nozione dell'essere pensato come ""male nell'ordine"""". Il poeta-filosofo, che rivela qui più che mai il piglio dell'antropologo e del filosofo politico, si ritrova così dinanzi a un Nuovo Mondo del tutto smitizzato."" -
Antropologia del paesaggio. Ediz. illustrata
Nella sua accezione tradizionale, romantica e ottocentesca, il paesaggio non esiste più; come sfondo di vita campestre o di vita naturale esso è stato quasi ovunque cancellato fuori di noi e dentro di noi. Con i suoi strumenti industriali l'uomo impronta in modi sempre più incisivi la superficie terrestre. Ciò tuttavia non esclude che il paesaggio, come realtà vista e vissuta, possa ancora utilmente essere assunto dalla cultura. Ma occorre una sua revisione epistemologica e concettuale, una sua ricollocazione scientifica. Questo libro considera il paesaggio nella sua dimensione antropica, come insieme di segni che rimandano alle relazioni interne delle società, ai loro modi di usare l'ambiente terrestre, di incidervi la propria impronta, sulla base di un confronto tra cultura e natura che varia a seconda delle forme di organizzazione che le stesse società sono riuscite storicamente ad imbastire nello spazio. Questo comporta uno spostamento d'interesse dal territorio alla società, alle sue strutture produttive, alla sua storia, alle sue rappresentazioni ecc. Si supera così la vecchia nozione di paesaggio pittorico, come quadro estetico del mondo, e quella che lo considera come dato oggettivo intimamente legato all'ambiente naturale e che, al di fuori della storia, si esaurisce scientificamente in una visione tassonomica della realtà. -
Storia del documentario italiano. Immagini e culture dell'altro cinema
Dai primi filmati sulle bellezze artistiche del Paese ai cinegiornali del Luce, dalle sperimentazioni delle avanguardie ai manifesti politici del '68, dai critofilm di Ragghianti ai docufilm della rinascita degli anni novanta: tendenze, autori, governo, operatori culturali, industria, istituzioni pubbliche, televisione, e poi ancora De Santis, De Martino, Pasolini, Olivetti, Antonioni, Zavattini fino a Grifi, Alina Marazzi, Francesca Comencini... l'Italia si guarda dentro e si fa guardare. Dai contadini del sud agli operai delle nuove industrie, dalle campagne di colonizzazione in Africa alla ricostruzione del dopoguerra, dagli interni borghesi alle giornate di Genova 2001, una storia appassionante di un patrimonio inestimabile. L'autore, documentarista e docente universitario, ""cuce"""" settori solitamente distanti fra loro, aspetti tecnico-pragmatici con riflessioni teorico-estetiche in un racconto illustrato, con foto prese in cineteche e archivi personali."" -
La carta. Storia, produzione, degrado, restauro. Ediz. illustrata
Un viaggio attraverso il mondo della carta, dalle materie prime alla sua produzione, con particolare attenzione al contributo italiano, dal degrado, nelle sue varie forme, al restauro fino ai problemi di conservazione di archivi e biblioteche. I diversi capitoli sono articolati in modo da costituire un discorso unitario al fine di inquadrare le diverse problematiche in un contesto più generale. -
I poeti del Ventisette. Testo spagnolo a fronte
Una straordinaria congiuntura produce nella Spagna degli anni venti l'incontro di alcuni giovani poeti destinati a occupare un ruolo di prim'ordine nella letteratura spagnola, amici che condividono le stesse esperienze formative e che sono uniti da un comune impulso di superamento dei modelli espressivi attraverso la creazione di un nuovo linguaggio poetico. L'occasione, nel 1927, è il terzo centenario della morte del grande maestro della metafora Luis de Góngora, che diventa un atto pubblico di identità per il gruppo che passerà alla storia con il nome di ""Generazione del '27"""" (o, più sinteticamente, """"il Ventisette""""). Questa antologia è dedicata alle dieci figure centrali: oltre a Federico Garcia Lorca, Pedro Salinas, Jorge Guillén, Gerardo Diego, Rafael Alberti, Vicente Aleixandre, Luis Cernuda, Emilìo Prados, Manuel Altolaguirre e Dàmaso Alonso.""