Sfoglia il Catalogo feltrinelli008
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3041-3060 di 10000 Articoli:
-
Per una sinistra pensante. Costruire la cultura politica che non c'è
Può il liberalismo politico ed economico diventare il principio ispiratore della sinistra? La domanda schietta di Salvatore Biasco tocca il cuore delle incertezze, della confusione, del malcontento verso l'inconsistenza dei progetti e della leadership del Partito democratico e dintorni. Partendo da qui egli svolge un'irrituale discussione politica proponendo temi che di solito la sinistra salta a piè pari, prigioniera com'è delle suggestioni del momento. Biasco affronta l'impasse della sinistra con la determinazione di chi sa che un partito non pesa solo per i suoi voti, ma altrettanto per la considerazione, la stima e il rispetto che guadagna attraverso il suo apparato di pensiero, la propensione a costruire il futuro, la capacità di offrire una classe dirigente competente e all'altezza delle funzioni che aspira a svolgere. -
Il fantasma del leader. D'Alema e gli altri capi mancati del centrosinistra
II centrosinistra è senza leader. Da quindici anni finge di volerlo, ma fa di tutto per non trovarlo. O meglio per reclutarne solo il fantasma provvisorio, in grado di garantire con la sua debolezza i sogni di gloria e il potere degli ex capi e degli aspiranti tali. Dall'altra parte, a destra, l'Unto, Silvio Berlusconi, brandisce tutta intera quella leadership che il centrosinistra, a forza di spartire e dissimulare, non conosce più. La questione del leader è diventata la malattia autoimmune che corrode il centrosinistra, facendogli perdere consenso e contatto con l'elettorato. Alessandra Sardoni spiega il dramma del Partito democratico attraverso le parabole dei vari leader provvisori. Costruiti o ingaggiati, allenati o ""dopati"""", e poi inevitabilmente decapitati, ma sempre pronti a risuscitare. Occhetto, il primo e l'unico """"congedato""""; Prodi, il leader senza partito; D'Alema, l'eterno demiurgo; Cofferati, il sindacalista che si è lasciato fermare; Francesco Rutelli, prestatosi a una sconfitta sicura in cambio di una quota nel nascente Pd; Walter Veltroni, il sindaco barocco della politica bella, che voleva meravigliare tutti con un miracolo che non c'è stato. I fantasmi sono ormai molti, ma uno è più ingombrante degli altri: Massimo D'Alema, il giocatore, il """"grande divoratore"""", ispiratore di un documento strategico, qui pubblicato per la prima volta, decisivo per capire la dinamica delle lotte suicide nel gruppo dirigente del centrosinistra."" -
Dialogo a Nordest. Sul futuro dell'Italia tra Europa e Mediterraneo
Gianni De Michelis e Maurizio Sacconi, protagonisti di trent'anni di vita pubblica italiana e internazionale ma anche figli del Nordest - vera e propria ""piastra logistica"""" di interesse europeo -, delineano in questo libro una prospettiva articolata e originale sul futuro dell'Europa e dell'Italia, Mezzogiorno compreso. La loro è una visione propositiva che guarda alle relazioni con l'Europa orientale e con il Mediterraneo, e che si oppone a ogni determinismo o scetticismo. Per De Michelis e Sacconi, basta volerlo per costruire un futuro migliore. (Introduzione di Luca Romano)"" -
Filottete. Variazioni sul mito
La leggenda narra che Filottete, nobile principe di Tessaglia, alleato degli Achei nella guerra contro Troia, fu da essi abbandonato nella deserta isola di Lemno a causa di una ferita fetida e incurabile. Ma poiché possedeva l'arco sacro di Eracle senza il quale la città, secondo antica profezia, non sarebbe mai caduta, i compagni che l'avevano tradito tornarono a Lemno per riprendere l'arco a qualsiasi costo. Sofocle porta la vicenda sulla scena attica ponendo l'eroe al centro di un sofferto dilemma tra il desiderio di vendetta e l'interesse della comunità achea a cui aveva legato il suo onore di guerriero. Ed è in nome di questo onore e di un dovere che supera le esigenze private e individuali che Filottete decide alla fine di riprendere la via di Troia per consentire ai Greci di portare a termine l'annosa guerra. Nel corso dei secoli, l'attenzione degli autori che riprenderanno questo mito sarà ristretta piuttosto al dramma personale. Fénelon nel Settecento e Gide agli inizi del Novecento approfondiranno, con mezzi diversi, il lato umano, l'io ferito di questo patetico e misterioso eroe che Heiner Müller, portando agli estremi le conseguenze dell'oltraggio subito e della pena, trasforma addirittura in un essere ""inumano"""": un mostro divorato dall'esasperazione e dall'odio, che finisce per soccombere alla violenza dei suoi stessi sentimenti."" -
Un anno senza canzoni
Inizia il millennio e il giorno di ferragosto una ragazzina comincia a scrivere il suo diario. È a Milano da sola e per vincere la malinconia, il senso di abbandono, l'assenza di amici e parenti ripercorre l'itinerario della sua adolescenza: l'infanzia felice, i cambiamenti di casa e città, la separazione dei genitori, l'approdo a Milano proprio quando è ormai diventata un po' grande. Nel vuoto della città estiva l'isolamento nel quale è finita si rivela più duro e pesante, come se fosse impossibile uscirne, i modi nei quali durante l'anno aveva cercato di evadere, se già allora erano stati deludenti, ora si rivelano persino impossibili. Per cercare compagnia una ragazza può sempre mostrarsi disponibile a far l'amore coi ragazzi o anche con uomini più grandi e maturi: il sesso, in fondo, è un modo di stare con gli altri, di condividere sensazioni ed esperienze. Francesca Duranti ha scelto di calarsi nei panni di una sedicenne dell'anno 2001 e di restituirci le sue ansie e i problemi che la fanno disperare, ha provato a scavare nelle ragioni di un mal di vivere che ha radici nella crisi tormentata della famiglia e della scuola, nell'inutilità di genitori incapaci di crescere, per paura di confrontarsi con il terribile desiderio di farla finita, con la sofferenza che appare senza scampo. -
Bocche di donna
Nel cortile della scuola i bulli sono spietati. Insulti e angherie si ripetono senza tregua. Poi, un giorno, la tragedia. Di chi è la colpa? Cos'è realmente successo nel cortile quel drammatico giorno di tanti anni prima? Saz Martin sta sperimentando le gioie e le difficoltà della maternità insieme alla compagna Molly e alla loro figlioletta Matilda. Saz ha promesso di rinunciare per sempre al suo lavoro di investigatrice privata, per cui spesso e volentieri ha messo a rischio la vita. Ma quando riceve la telefonata del suo ex compagno di scuola Will Gallagher - diventato nel frattempo un famoso presentatore televisivo - nulla può impedirle di venire risucchiata nelle zone più buie del suo stesso passato. ""Bocche di donna"""", ultimo episodio della serie con protagonista Saz Martin, è la storia di come i nostri antichi peccati tornino sempre a perseguitarci, e fa riflettere su come sia possibile credere ancora ai nostri eroi - e ai nostri amanti - quando le loro debolezze sono impietosamente messe a nudo."" -
La falsa pista. Le inchieste del commissario Wallander. Vol. 5
Estate 1994. Gli svedesi siedono incollati ai televisori per seguire il campionato del Mondo di Calcio. Ma per Kurt Wallander, il commissario della squadra criminale di Ystad, la festa si trasforma in un incubo. Nella magnifica estate nordica una ragazza si cosparge di benzina e si dà fuoco in un campo di colza in fiore. Poco dopo un ex ministro di grazia e giustizia, con un passato pieno di ombre, viene trovato sulla spiaggia con la spina dorsale spezzata e scotennato. È l'inizio di una serie di omicidi, in un crescendo di violenza sempre più feroce. Ma qual è il legame tra un ministro in pensione, un antiquario affermato e un comune ricettatore? Perché l'assassino scotenna le sue vittime? -
In difesa di Pio XII. Le ragioni della storia
Eugenio Pacelli è stato il papa forse più controverso del Novecento. Alla ""venerabile memoria"""" riconosciutagli da contemporanei e successori, dagli anni sessanta si è andata gradatamente sostituendo la """"leggenda nera"""" di Pio XII che rende ancora oggi difficile lo svolgimento di un normale dibattito storiografico. Mentre è in corso la causa per la sua beatificazione, si è riaccesa aspra la polemica sul suo pontificato e sulla linea di condotta tenuta durante la seconda guerra mondiale, di fronte alla Shoah e negli anni della guerra fredda. Questo libro, attraverso gli interventi di autorevoli storici e teologi, ebrei e cattolici, intende fornire gli elementi per rifondare le interpretazioni del ruolo di Pio XII nella storia: gli anni da diplomatico della Santa Sede a Monaco e poi a Berlino, l'attività di segretario di Stato al fianco di Pio XI, l'elezione al soglio pontificio in un momento storico drammatico, il confronto con una modernità incalzante verso cui si pose come precursore del Concilio Vaticano II."" -
La narrativa giapponese moderna e contemporanea
Da Kawabata a Tanizaki al web e alla telefonia mobile, un lungo viaggio che si propone di mettere a fuoco le motivazioni storiche dei cambiamenti, sviscerare le problematiche, illustrare i temi ricorrenti e le novità, indicare le opere più significative, segnalare i nomi degli autori più interessanti, e che trova il suo filo conduttore nell'importanza che ha avuto per il Giappone il reiterato confronto con culture diverse, con l'Altro. -
Il montaggio nella storia del cinema. Tecniche, forme, funzioni
Il montaggio del film costituisce un aspetto della produzione e della rappresentazione cinematografica tanto centrale quanto tradizionalmente trascurato. Le funzioni e gli sviluppi delle forme del montaggio, dal cinema delle origini al recente avvento del digitale, vengono presentati in questo libro tenendo conto non solo delle teorizzazioni e degli interventi dei grandi maestri ma anche della manualistica sulle tecniche. -
Alberto Lattuada. Il cinema e i film
Questo volume intende tornare all'opera di Alberto Lattuada, un regista su cui la critica ha svolto in passato un lavoro di riflessione spesso accurato ma che da tempo meritava di essere riesaminato. Come nel caso di altri suoi colleghi italiani che non hanno avuto gli onori della ""prima fila"""", anche su di lui pesano etichette riduttive, da quella di regista """"eclettico"""" a quella di cantore delle """"fanciulle in fiore"""", che vanno decisamente superate. È quanto si propongono gli autori dei vari scritti, che con sguardo nuovo e a volte con metodologie inedite ripercorrono la carriera di Lattuada nel suo insieme e film per film. Ne emerge, fra l'altro, il rigore stilistico del regista, capace di confrontarsi con l'evoluzione del cinema italiano e internazionale coevo sperimentando nuove soluzioni espressive che gli consentono di essere insieme autore e uomo di spettacolo. Lattuada si pone sempre il problema di come narrare, di come inquadrare, di come modellare lo spazio e il tempo del proprio cinema sul corpo degli attori e delle attrici. Ha anche l'esigenza di rinnovare costantemente l'insieme dei propri collaboratori, attingendo alla fonte ricca dell'industria cinematografica italiana e non, senza ripetersi. Esigente con se stesso, lo è anche col proprio pubblico, che non perde mai di vista e al quale sa indirizzarsi secondo l'evoluzione dei tanti decenni che ha attraversato."" -
Il cinema israeliano oggi
È dall'inizio del nuovo millennio che il cinema d'autore israeliano ha cominciato a trovare un posto fisso, oltre la figura pionieristica di Amos Gitai, nell'ambito dei maggiori festival internazionali, divenendo artefice di un importante dibattito politico-culturale sui principali problemi del paese, a partire dalla drammatica questione palestinese. Film come ""Yossi e Jagger"""" o """"Camminando sull'acqua"""" di Eytan Fox, """"Or/Mon Tresor"""" di Keren Yedaya, """"To Take a Wife"""" di Ronit e Shlomi Elkabetz, """"Meduse"""" di Etgar Keret e Shira Geffen, """"Beaufort"""" di Joseph Cedar, """"La banda"""" di Eran Kolirin, """"Qualcuno con cui correre"""" di Oded Davidoff e soprattutto """"Valzer con Bashir"""" di Ari Folman, tanto per citare i titoli più noti, hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali e/o una discreta distribuzione in Italia e nei paesi europei. Il presente volume vuole analizzare a tutto campo il fenomeno di una cinematografia che, pur avendo a disposizione modeste risorse economiche, è stata in grado, in meno di un decennio, di dar vita a un significativo cinema d'autore dalle precise caratteristiche critico-innovative. Il tutto ritraendo le tematiche che attraversano, spesso in modo drammatico, l'odierna società d'Israele: il problema del conflitto con il mondo arabo/palestinese, i temi della violenza e della guerra, la sfera della sessualità e la condizione della donna, i rapporti tra religione e laicità dello Stato o la relazione tra società israeliana e Shoah."" -
Otello. Testo inglese a fronte
Due innamorati si sposano sfidando le convenzioni. Desdemona è la giovane figlia di un senatore veneziano, Otello è un soldato, uno straniero venuto da lontano. Grazie al suo valore Venezia può vincere una battaglia decisiva contro gli Ottomani, ma interviene una provvidenziale tempesta a mettere in rotta la flotta nemica. Il mare di Cipro, invece di tingersi di sangue, accoglie gli sposi in un'atmosfera di festa. Otello è una tragedia che si traveste inizialmente da commedia, cominciando paradossalmente con il doppio lieto fine di un matrimonio d'amore e un facile trionfo militare. Ma, all'ombra della felicità dei vittoriosi, cova il lacerante risentimento del soldato Iago, che, con la sua mente insieme lucidissima e confusa, mette in atto una grande recita che ridisegna la realtà a sua immagine e somiglianza, fino a trasformare il Moro in un uomo accecato dal sospetto e dalla gelosia e l'audace ragazza in una vittima inerme. Senza aver mai conosciuto soste di popolarità, Otello tiene le scene ininterrottamente da quattro secoli, affascinando e turbando, spesso fuoriuscendo dai confini del teatro per toccare nervi scoperti del mondo circostante. L'incontro e lo scontro tra civiltà, l'intolleranza e la paranoia, il risentimento sociale, la misoginia, il razzismo: Otello parla e interroga sul mondo di oggi. -
Drammi musicali per i comici del San Samuele
Le numerose edizioni settecentesche che s'intersecano l'una con l'altra, la mancanza degli autografi e la vastità dell'impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell'edizione critica delle opere di Goldoni. La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all'ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall'autore dal 1750 agli anni ultimi della sua vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l'evoluzione della singola opera fino al momento in cui l'autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. ""I drammi musicali per i comici del San Samuele"""", pochi, stringati e composti dal 1735 al 1743, mostrano un Goldoni curioso e attratto dalla sperimentazione. Ispirandosi alle parodie che prendono in giro l'opera seria, la pastorale e la tragedia classicheggiante, fiorite a Venezia e altrove in quegli anni, l'avvocato accoglie le convenzioni della satira, mitigandone in parte la trivialità."" -
Moro-Craxi. Fermezza e trattativa trent'anni dopo
A trent'anni dal rapimento e dalla tragica morte di Aldo Moro questo quarto volume della collana dedicata a ""Gli anni di Craxi"""" propone una ricostruzione e una lettura critica della posizione politica e delle azioni svolte dal Partito Socialista in quei difficili giorni. Dando la parola ai protagonisti e ai testimoni di quel tempo, riportando una vasta documentazione attinente ai risvolti politici e di opinione pubblica di quella vicenda, il testo intende proporre in particolare una valutazione storico-critica della figura e dell'azione che Bettino Craxi svolse in quella circostanza. Ne emerge una riflessione che si colloca fuori dal coro, tuttora prevalentemente celebrativo, che ha caratterizzato tanta parte dei ricordi apparsi nel marzo-aprile 2008 in occasione della ricorrenza trentennale di questa tragica vicenda; ma anche una ricostruzione che si colloca lontana dal richiamo al sensazionale e al misterioso di chi ha, troppo spesso, voluto ricostruire quella tragedia come fosse una materia da giallisti. Non c'è infatti bisogno di rovistare in nessun retroscena per leggere oggi questo evento per quello che fu e cioè una grande tragedia politica; come non c'è bisogno di rincorrere nessun complotto ammantato di mistero, per riconoscere che allora si realizzò una incredibili convergenza tra le maggiori forze politiche, sociali e culturali all'insegna di una vera e propria """"strategia della non decisione""""."" -
Una voce poco fa. Politica, comunicazione e media nella vicenda del Partito Socialista Italiano dal 1976 al 1994
Si tratta di un'analisi di un fenomeno di anticipazione e innovazione nella cultura politica italiana. Le linee della comunicazione (interna, diretta ai cittadini e nel complesso rapporto con i media) del Partito Socialista Italiano nel corso della leadership di Bettino Craxi, dal 1976 all'epilogo e allo scioglimento del partito nel 1994. Venti anni di evoluzione del rapporto tra contenuti e strategie della politica e i profili di rappresentazione interna ed esterna, che danno vita a una esperienza serrata, appassionata, alla fine drammatica. Vari duelli al centro di una comunicazione politica orientata a combattere il blocco della democrazia italiana e a favorire la modernizzazione del paese. Quello a sinistra tra riformismo da una parte e comunismo, massimalismo e radicalismo dall'altra. Quello con la Democrazia Cristiana per affermare il principio dell'alternativa politica. Quello con poteri e soggetti di veto che hanno frenato la crescita del paese. Quello per lo schieramento europeista e atlantico dell'Italia nella linea di indipendenza e identità nazionale. Dalla formazione di un nuovo gruppo dirigente alla sua dispersione, in una crisi interna e del paese in cui il sistema dell'informazione, in un critico rapporto con questa storia politica, ha avuto un significativo ruolo. -
Verso sera
Adelaide è oramai sulla soglia della prima maturità. Le fantasie della giovinezza, le indefinite speranze, il vago desiderio di evadere dai pensieri, dai gesti e dalle parole consunte di tutti i giorni si sono a poco a poco logorati in un grigiore anonimo. Un'inquietudine di cui non riesce a definire il profilo ma di cui pure non arriva a liberarsi. Il marito Errico? La figlioletta Cristina? Non le dicono più niente: ammesso che le abbiano mai detto qualcosa. Come ritrovare - o riuscire finalmente a trovare - la semplicità dell'innocenza, la concretezza dell'amore? Le cose che hanno peso e senso? La vita stessa insomma, nella sua verità più autentica? Forse, al di là di solitudini e incertezze: al di là dello stesso maligno serpente che le ha deposto un perfido uovo nel petto. -
Settanta
Italia, anni settanta: il decennio più buio e violento della storia repubblicana raccontato attraverso le voci di uno stragista, di un ladro, di un magistrato e di un attore di successo. Andrea Sterling, il fiore all'occhiello dei servizi deviati, ha un piano. Ettore Brivido, l'enfant prodige della mala milanese, è pronto a fare il salto di qualità. Domenico Incatenato, giovane giudice del Sud, sgobba per fare carriera tra Roma e Milano. Nando Gatti è l'astro nascente del poliziesco all'italiana e prende sul serio il proprio lavoro. Le loro vite s'intrecciano mentre il paese va a fuoco: nelle piazze e nelle fabbriche ribolle la rivolta, le Brigate Rosse sfidano il potere costituito e la strategia della tensione continua a mietere vittime civili. -
Si ringrazia per le amorevoli cure prestate. Medici, malattie, malesseri
"La morte è inevitabile; la maggior parte delle malattie gravi non può essere guarita; gli antibiotici non servono per curare l'influenza; le protesi artificiali ogni tanto si rompono; gli ospedali sono luoghi pericolosi; ogni medicamento ha anche effetti secondari; la maggioranza degli interventi medici da solo benefici marginali e molti non hanno effetto; gli screening producono anche falsi positivi e falsi negativi; esistono modi migliori di spendere i soldi che destinarli ad acquisire tecnologia medico-sanitaria"""". Lo scriveva dieci anni fa, in un editoriale, Richard Smith, direttore del """"British Journal of Medicine"""", influente rivista accademica fondata nel 1840. In questo libro Stefano Lorenzetto prosegue e approfondisce il suo rapporto personale con i medici e con la medicina cominciato appena cinque giorni dopo la nascita per colpa di una meningite. Lo fa ancora una volta con la tecnica dell'intervista, nella quale è considerato il numero uno in Italia. Convinto come non mai che imparare a riconoscere malattie e malesseri non sempre cura il corpo, ma talvolta salva l'anima. (Prefazione di Lucetta Scaraffia)" -
Frank Capra. Il cinema americano tra sogno e incubo
Attraverso l'opera di uno degli autori più discussi e contraddittori dell'universo filmico hollywoodiano, Frank Capra (1897-1991), il volume offre uno schema di indagine utile in generale per la rivisitazione di un regista, indica un metodo di analisi del film, del suo progetto estetico e del suo modo di produzione. E anche una proposta di controlettura di Capra, da tempo oggetto di remakes e anche di feroci polemiche. Più che una ""monografia"""" su Capra, si tratta dunque di una controanalisi dei suoi film, riletti da un lato alla luce della storia del cinema e della società americani dalla Depressione alla Guerra fredda, dall'altro in una prospettiva di analisi filologica e filmologica. Frank Capra è sempre stato identificato come un portatore di ideologie """"populiste"""", demagogiche, paternalistiche e conservatrici: la retorica del """"buon vicinato"""" e della """"gente"""", l'ottimistica fiducia in una non meglio identificata Democrazia americana. La sua opera, invece, è molto più complessa di questa visione di superficie. Un'analisi più in profondità permette di trovare dei lati oscuri dell'universo poetico e ideologico del regista, e insieme del """"sogno americano"""" che egli incarna. Il libro concentra l'analisi soprattutto sull'opera meno conosciuta di Capra, quella compresa tra il 1928 e il 1934 (tra la fine dell'epoca del muto e la Hollywood classica, tra l'inizio della Depressione e il New Deal), ma allarga poi la riflessione a tutta la sua filmografia, sino ai film più noti.""