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Trap ebbasta. La musica delle nuove generazioni spiegata a tutti
Cos'è la trap? Dietro a questo genere musicale, che dà voce alle nuove generazioni e profuma di rottura col passato, c'è un mondo difficile da capire. I testi, il modo di esprimersi e di vestirsi, quello di atteggiarsi e cantare: tutto è studiato alla perfezione per portare i trapper al successo, conquistare un fan dopo l'altro, guadagnarsi i più importanti palchi d'Italia. Tuttavia, questa nuova moda è difficile da comprendere, sia per chi non apprezza i suoi beat musicali e le parole che li contornano, spesso superficiali, sia per chi, anche se vorrebbe, non ha gli strumenti per conoscerla a fondo. Il risultato è che la trap viene spesso attaccata in maniera superficiale: dopo aver letto questo libro potrete scagionarla o continuare ad attaccarla, avendo in entrambi i casi delle motivazioni forti dalla vostra parte. -
Fiore d'agave, fiore di scimmia
Esistono due Sicilie nella vita di Adelaide Dattilo: una magica e arcaica, l’altra indifferente e spietata. Lei ama il fantastico, le distopie, Dick e Lovecraft. Ha pubblicato due romanzi che il fidanzato Simone trova raccapriccianti. Il suo agente la spinge a creare qualcosa di più vendibile: un “romanzo femminile siciliano”. Adelaide decide di provarci e va a trascorrere tre settimane nel paesino di sua nonna: Sant’Angelo Muxaro. Qui inizia a scrivere una storia di passioni e antiche tradizioni, con protagonista Adelasia. Mentre il suo personaggio, distrutta dal tradimento del fidanzato, ritrova se stessa e risolve un antico mistero, Adelaide affronta l'arrivo di Simone, incontra lontani parenti e conosce una sfuggente vicina. Al paese da cartolina del suo romanzo fa da contraltare quello reale: svuotato di possibilità, afflitto da disoccupazione, arretratezza e abbandono, dove la distopia è cronaca quotidiana. Guidata come Dick dall’I-Ching, Adelaide farà i conti con le sue origini e il suo presente. Adelasia, inizialmente lontanissima, finisce col somigliare alla sua autrice, come le due Sicilie inizialmente contrapposte finiscono con lo sfumare l’una nell’altra. -
La terra restituita ai contadini. La più grande redistribuzione di ricchezza mai avvenuta in Italia
70 anni fa, nel 1950, il governo De Gasperi varava una rivoluzionaria riforma agraria. Ispirata e sostenuta dalla Coldiretti presieduta da Paolo Bonomi, ha reso possibile l'unica redistribuzione di ricchezza tra le classi sociali mai realizzata in Italia. Dal 1950 al 1964 la riforma, attraverso un complesso di leggi lungimiranti, ha dato regole chiare e certezze nel possesso della terra e nei rapporti. Ha trasferito a oltre un milione di contadini, mezzadri, braccianti e affittuari, qualcosa come 3,6 milioni di ettari incolti o mal coltivati e ha messo la pietra tombale sul latifondo. Ma l'altro grande risultato è la nascita di un nuovo soggetto economico e imprenditoriale, il coltivatore diretto, la cui presenza nella società italiana e sui mercati è oggi sempre più forte e imprescindibile. La storia di una grande operazione di democrazia economica in linea con la cultura riformista che, fin dalla sua fondazione, ispira la Coldiretti. Prefazione di Vincenzo Gesmundo. -
L' ultimo respiro del sole
È l'inverno tra il 2014 ed il 2015 quando la Malesia viene travolta dalla più grande alluvione di tutti i tempi. Mentre le esondazioni imperversano, nel Sultanato del Kelantan si snoda la vicenda degli aborigeni Temiar, guidati dalla anziana e saggia Tijah, impegnati in una resistenza attiva contro la deforestazione dei loro territori ancestrali. Ad appoggiare la ribellione indigena sarà Fadi, mediatore capace di dare filo da torcere agli interessi di Mr Saaed, comandante di polizia corrotto e deciso a seguire le proprie ambizioni di potere fino alle estreme conseguenze. Ad accompagnare la battaglia del protagonista, che diviene riflessione stessa sul futuro del Paese, saranno lo sguardo indagatore di un medico malese e di un'antropologa occidentale. Con un ritmo narrativo a tratti incalzante, a tratti dominato dall'atmosfera placida della più pura tradizione letteraria orientale, la storia si dipana anche attraverso l'incontro con i coltivatori di riso, i pescatori di fiume e i cittadini che abitano la Malesia contemporanea. -
Tel Aviv
Tel Aviv non è Middle East, è Middle West. A metà strada tra Oriente e Occidente, Mediterraneo e Asia. Una via di mezzo tra Europa e Stati Uniti, con i caffè di quartiere in cui trascorrere giornate tra elucubrazioni politiche e letterarie, ma anche Startup Nation: la più alta percentuale di startup per abitante al mondo. Un crocevia tra passato e futuro: una città ""giovane"""", fondata nel 1909 dai primi pionieri sionisti in fuga dall'Europa dei pogrom, le cui radici, tuttavia, affondano nel porto di Jaffa, ancor più antica di Gerusalemme. Come la Città Santa, anche questo microcosmo è attraversato da religioni, culture e sapori diversi, che al tempo stesso si amalgamano perfettamente assieme rendendo Tel Aviv un luogo unico al mondo, che Fiammetta Martegani ci fa scoprire con un viaggio inaspettato attraverso i cinque sensi."" -
Un mucchio di bugie. Racconti scelti 1993-2017
Esistono due Giulio Mozzi: il primo è l'autore di «storie semplici, profonde, perfette» (Marco Lodoli), il cui linguaggio «è quello della vita» (Federico Fellini); il secondo è «uno degli scrittori più sperimentali conosciuti» (Giuseppe Caliceti), uno che «ha preso la parola con il tono di chi detta legge» (Tiziano Scarpa). Nell'opinione comune, semplicità e sperimentalismo sono agli antipodi. Eppure Giulio Mozzi, dalla sua prima raccolta (Questo è il giardino 1993) alla più recente (Favole del morire 2015) è sempre riuscito nel miracolo di coniugare una lingua piana e senza asperità con la sperimentazione formale più accanita; come è riuscito a conciliare un immaginario spesso terribile - gli scrittori ""cannibali"""" degli anni Novanta possono andare a nascondersi - con una visione molto cristiana - seppure un po' veterotestamentaria - del mondo. In questo volume Mozzi ha raccolto, in collaborazione con la critica Gilda Policastro che firma anche la nota finale, i suoi racconti non solo più belli ma anche più innovativi, più irregolari e più spiazzanti. Dimostrando così di essere davvero, come ha scritto Andrea Cortellessa, un «maestro segreto» della sua generazione di scrittori - quella dei nati negli anni Sessanta - e delle successive."" -
La questione dei cavalli
«Un romanzo che disegna una parabola narrativa da seguire» - Demetrio Paolin, La LetturaUn visionario regista canadese sceglie Venezia come ambientazione per il sequel del film western ""Il mio nome è Nessuno"""". Attori e tecnici sono pronti per iniziare le riprese, ma una catena di errori, omissioni e storture burocratiche complica lo sbarco dei cavalli. L'afa lagunare rende l'attesa opprimente. Corrono voci, fomentate da un giornalista locale, che collegano la presenza della troupe in città ad alcuni eventi inquietanti: una moria di pesci in laguna, una strana muffa rosa sui muri delle case. Angelo, giovane direttore tecnico di origine italiana, e la sua collaboratrice Sarah tentano di mediare fra le esigenze della produzione e le posizioni sempre più pressanti di alcuni residenti; ma la tensione cresce fino a quando un gruppo di comparse aderisce così tanto al proprio ruolo da impossessarsi dei costumi da cowboy e battere la città come un Mucchio Selvaggio, compiendo violenze e intimidazioni in nome di una ritrovata autenticità locale. Un bambino che tutti conoscono come Momo osserva i movimenti delle persone e delle cose e li collega alle mezze frasi che sente dai genitori, dalle bambine più grandi, a scuola. Dal finestrino del treno che ogni pomeriggio lo riporta a Mestre, vede i cavalli stallati sull'isola di San Secondo, sente che sono in pericolo e decide di scoprire il loro destino a tutti i costi. Postfazione di Dario Voltolini."" -
Le stanze del grano. Raccontare il paesaggio: un laboratorio fra Savena e Sambro
La Bottega di narrazione, scuola di scrittura creativa con sede a Milano, ha organizzato nel luglio 2019 a Monghidoro, sull'Appennino Emilio-Toscano, un laboratorio dedicato al racconto del paesaggio. Il volume raccoglie gli scritti nati in quel contesto, prevalentemente in forma di racconto. -
Un nido in testa
Raccontato con ironia, umorismo e profonda intelligenza, questo libro autobiografico, pubblicato con successo originariamente in inglese con il titolo The Finch in my brain (Hodder & Stoughton), rivela la storia incredibile di un uomo che non si rassegna al destino. Produttore e filmmaker, tra Londra, Los Angeles e Roma, Martino Sclavi nel 2011 scopre di avere un tumore di quarto grado al cervello, con un'aspettativa di poco più di un anno di vita. Operato d'urgenza, al risveglio accusa gravi disfunzioni percettive e cognitive che accetta, senza mai abbattersi. Scrive facendosi aiutare da Alex, una voce elettronica, e contro ogni aspettativa, Martino scoprirà che il suo cervello non è solo un vuoto che rende più ardua la sua esistenza, ma un nido, dove si palesa, fiera e vivace, una speranza inaspettata. -
Favola Atalanta. Bergamo alla conquista dell'Europa, tra sogno e realtà
Negli ultimi anni l’Atalanta è passata da una dimensione provinciale a una vetrina europea. Merito di Gian Piero Gasperini, Mister etichettato come quello che non poteva allenare una grande squadra e che ha deciso di trasformare la Dea in un top club. Grazie a giocatori sconosciuti fatti crescere con perseveranza e lavoro quotidiano e a calciatori con la fama di scostanti che hanno trovato a Bergamo il loro Eden sportivo. Il tutto sostenuto da una società economicamente solida e gestita con passione e dedizione, investendo nello stadio (prima in serie A ad acquistarlo con bando pubblico) e nel settore giovanile, tra i migliori in Europa. A tutto ciò aggiungete una città e una provincia che si identificano completamente in questa infaticabile squadra operaia (""La maglia sudata sempre"""", il motto dei tifosi) e capite perché si parla di favola Atalanta. Una squadra che merita di rappresentare l’Italia in Champions League. Una formazione che continua a vincere anche per strappare un sorriso alla provincia che più di tutte ha pagato un prezzo assurdamente alto a causa del coronavirus. Prefazione Roby Facchinetti."" -
Il veleno nella coda
Libro candidato da Giovanni Pacchiano al Premio Strega 2022Un figlio decide di scrivere un libro per regolare i conti con il padre – un padre che è una specie di «Re Mida al contrario». Ma proprio nei giorni in cui finisce di scriverlo, il padre si suicida. E lascia un memoriale: con il quale fa, a sua volta, i conti con tutta la propria vita. E che cosa è la vita, per questo padre e questo figlio? È l'inseguimento del più potente, del più pericoloso, del più letale dei seduttori: il successo. In questo libro, cara lettrice, caro lettore, trovi tutto: il racconto del figlio e il racconto del padre. Entrambi sono pieni di avventure, di intelligenza, di sentimenti fortissimi, di odio e di amore, di ambizione e delusione. E ci troverai il doppio ritratto di un'Italia gaudente e disperata. Tu, vedrai, non saprai decidere: non saprai deciderti. La doppia immagine di questo padre, di questa Italia, di queste vite, ti resterà appiccicata addosso. Forse per sempre.Proposto da Giovanni Pacchiano al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Il veleno nella coda è una dolorosa ma insieme ironica e autoironica storia vera. Prende l'avvio dal racconto di Francesco nel giorno della morte del padre. Francesco, milanese, primogenito di sette figli. Il padre è di umili origini, la madre, al contrario, proviene da una famiglia benestante. Il padre, Massimo, professione odontoiatra (ha invece costretto la moglie, anch'essa medico, a stare a casa, a occuparsi dei sette figli, a sgobbare come una serva), si fa strada faticosamente nella professione; finché, primo a Milano a usare il microscopio nell'odontoiatria, ha un colpo di fortuna: uno come lui che si è fatto dal nulla, che non ha un pedigree di antenati, diventa il dentista di Berlusconi. Piove denaro. Ma, affetto come il Presidente da un demone interiore, la mania di grandezza, fa il despota in casa, colleziona tradimenti ai danni della povera moglie, tratta con acredine i figli, compare e scompare, si separa per poi tornare indietro a piangere quando l'ultima donna lo ha lasciato. I figli sono terrorizzati da questo padre-padrone. In perenne conflitto col padre, Francesco sembra destinato a diventare uno senza arte né parte. Da ragazzo è uno dei più affermati e spericolati graffitari di Milano, specializzato nel disegnare i suoi graffiti sulle pareti dei treni fermi nei vari depositi. Hobby, se così si può chiamare, non senza pericoli, perché frequenti sono le incursioni della polizia. Ma anche Francesco ha il suo colpo di fortuna: viene chiamato a partecipare alla trasmissione tv di Santoro, poi, grazie alla mediazione del padre, lavora per Italia Uno per poi entrare stabilmente a far parte dello staff di Striscia la notizia. È un mondo descritto senza nessuna censura e senza nessun moralismo. Un mondo di trasgressioni, di sesso e droga facili, di ricerca a tutti costi della visibilità e del successo. Francesco c'è dentro, è giovane, gli piacciono le donne, che a loro volta lo rincorrono, non si tira indietro, ma insieme osserva con occhio ora... -
Il filo sottile di Arianna
Andrea Basilio, ex ispettore di polizia, da tre anni porta avanti la A&B Investigazioni. Tre anni senza grandi emozioni, tre anni a inseguire mariti e mogli infedeli e debitori in fuga. Ma tutto è destinato a cambiare quando un venerdì pomeriggio si presenta in agenzia l'avvenente Arianna Fanelli, giovane amante di uno degli uomini più in vista di Milano. Il ricco imprenditore è misteriosamente sparito la sera prima durante una cena romantica. Attratto più dalla cliente che dal caso, Basilio si ritrova a indagare fra giri di escort, gallerie d'arte, conti cifrati e un vecchio cold case riconducibile all'imprenditore scomparso. -
Oltre ogni cosa
Alba è un'affermata pianista della scena musicale romana. Pietro, suo marito, è un professore universitario di fisica. I due cercano da tempo di concepire un figlio. Durante un litigio in auto Alba e Pietro hanno un incidente che lascia indenne Pietro, ma Alba rimane completamente paralizzata. Alba vorrebbe morire. Pietro prova in tutti i modi a dissuaderla, fino a quando Alba non lo spiazza con una richiesta: tornare a fare l'amore, nonostante la paralisi. È così che Pietro, incapace di unirsi sessualmente a lei a causa dell'inibizione scaturitagli dopo l'incidente, si rivolge a un ragazzo che offre prestazioni sessuali per persone disabili e che, ben presto, diventerà qualcosa di molto più importate sia per lui che per Alba.Carlo e Greta invece sono amici da sempre, fin da quando, piccolissimi, hanno saputo farsi forza a vicenda per scampare alla morte dei genitori di lui e all'abbandono da parte di quelli di lei. Adesso hanno deciso di fare un figlio insieme. Ma una catastrofe si abbatte su Greta, scompigliando le carte in tavola.Queste due storie scorrono parallele finché la vita non le fa incontrare in un modo del tutto inaspettato. -
Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta
Negli anni Ottanta, mentre in Italia spadroneggiavano i paninari, un poco più a Nord, nella Svizzera italiana, nasceva il movimento dei picchiatori. Non un movimento organizzato, per carità, ma uno spontaneo fiorire, qua e là, in questo o quel paese, di piccole e grandi bande, alcune sedentarie, altre motorizzate, dedite alla nobile arte del menar le mani. Giovanotti, ma neanche giovanotti, spesso poco più o poco meno che ragazzi, pressoché tutti maschi - con la lodevole eccezione di Cristina Brusino detta LouLou c'est moi -, impegnati a difendere il proprio territorio, l'onore delle ragazze, il diritto di stare in santa pace ai tavolini del bar preferito. Con una scrittura distaccata - ma che nasconde un po' d'affetto e un po' d'ironia - la ticinese Manuela Mazzi, in questo romanzo in forma di Breve trattato, ci guida a conoscere una ""generazione perduta"""": che prima di essere ricondotta - dall'età, dalla naturale evoluzione degli ormoni, dalle pressioni sociali - a una vita mediocre e innocua come quella di chiunque, ha tentato di affermare, sia pur rozzamente, la propria presenza nel mondo. Tra tutti, come un piccolo eroe omerico, spicca Matt Stehnermeier, detto Nitro, pugile per scelta e picchiatore per vocazione: che oggi, pur diventato padre di famiglia, non rinnega e non si rinnega: «C'è chi nasce lupo e chi nasce pecora. Io non sono nato pecora. Non mi piegherò mai a ciò che non ritengo giusto, in nessun ambito». Naturalmente, è tutto inventato. Introduzione di Giulio Mozzi. Prefazione di Orazio Cavadini. Postfazione di Ermanno Cavazzoni."" -
Io vivo altrove. L'autismo non si cura, si comprende
Sono tra noi ma vivono in un'altra dimensione, uno spazio tempo che a noi sfugge e che non comprendiamo e per questo, a volte, ci fanno paura. Sono gli autistici. L'autismo non è una malattia, non c'è una cura e non si guarisce, ma si vive. È una sindrome con la quale fare i conti tutta la vita, a volte con enormi frustrazioni, altre con sorprendenti rivelazioni. Ci sono autistici a basso funzionamento con limitatissime se non nulle capacità di interazione e quelli ad alto funzionamento, gli Asperger, che magari, grazie alle loro ossessioni, riescono ad eccellere in campi scientifici o artistici. Eppure, fanno parte tutti del medesimo universo. Il mistero dell'autismo è questo: una miriade di pezzi unici a comporre un mosaico infinito. L'autore racconta storie di famiglie, educatori, ragazze e ragazzi che vivono in questo universo parallelo e che sorprenderanno il lettore per la ricchezza aliena delle loro vite. -
L' isola di caronte
Andrea Mangiapane, trentenne con due lauree che servono soltanto ad abbellire il curriculum vitae, decide di accettare un lavoro come becchino all'agenzia di pompe funebri Vita Natural Durante, diretta dallo sfuggente signor Durante. Nella squadra dell'eterno riposo lo accompagnano il nobile decaduto Giacomo Castiglia, il ruvido Nino e Salvo, un ragazzotto impulsivo che cela grandi qualità nella tanatoestetica. Con una bara in spalla e molti dubbi in testa, Andrea si reca in trasferta a Ustica per occuparsi del funerale di un giornalista, ritrovato senza vita in circostanze poco chiare. Contravvenendo alle indicazioni dei colleghi, il ragazzo si ritrova a curiosare sul caso sulla scia di intuizioni di sciasciana memoria. Per lui, tra veglie piene di bisbigli e visite notturne al cimitero, è l'occasione per mettere ordine tra le tante parole che hanno segnato la sua esistenza. -
I milanesi non esistono
Impossibile vivere senza internet. Ma è in questa condizione che il Polpo si muoverà, in una Milano offline, allucinata, che di colpo si riscopre fragile, tra guerriglia urbana, improvvisati criminali e una dilagante follia collettiva. Chi ha tolto la rete? Chi sta minacciando la società per come la conosciamo? Qual è il suo scopo? A queste domande proverà a trovare risposta il Polpo, con l'aiuto di una banda di skater, tra killer spietati, nerd ipertecnologici e hacker nascosti tra le pieghe della città. -
ADA:39
Cosimo si sta facendo portare a trentanovemila metri di altezza da un pallone a elio. Giunto alla quota si abbandonerà, in caduta libera, per quattro minuti; nel corso dei quali dovrà risolvere, alla cieca, un cubo di Rubik. Poi si aprirà il paracadute, e in altri sette minuti Cosimo sarà a terra. In ADA:39 le storie si incastrano e combinano tra loro secondo più principi. Vanno e vengono, nelle storie, diversi personaggi illustri o familiari, dal compositore Stockhausen al saltatore con l'asta Vigneron, tutti impegnati ad affrontare, fisicamente e metaforicamente, il Muro. Il cambiamento decisivo dell'esistenza. Con una scrittura limpidissima, Lupo ci incanta e ci accompagna lungo tutta la narrazione come in un lungo, delizioso sogno, fino all'abbandono. -
Le promesse mancate
Una telefonata in una sera funestata dalla pioggia riapre vecchie ferite nella memoria del commissario Toni Nastasi: Luca, un amico d'infanzia, è stato ucciso. Alla mente del commissario ritorna il doloroso ricordo di Marco, inseparabile spalla di Toni e Luca, che trent'anni prima si è tolto la vita. Perché quel gesto? E come sono collegate queste due vicende? Oltre a Luca, due anziani preti sono stati uccisi dallo stesso assassino, che ha lasciato sui corpi un sinistro segno di redenzione. Nastasi, impegnato a districarsi fra i ricordi che pian piano riaffiorano dall'oblio, riallaccerà i fili di una memoria che, tassello dopo tassello, presenterà un conto amaro, delineando un quadro dove vecchi affetti e nuovi volti assumono connotati imprevedibili. -
La misura della distanza
Venezia, anni Settanta. Isabella conosce un giovane studente persiano, Farid, di cui si innamora perdutamente. Nonostante l'opposizione delle famiglie si sposano e si trasferiscono a Teheran. Isabella resta incinta ma per il parto la coppia sceglie l'Italia. Di ritorno in Iran, le differenze culturali si fanno sentire e i conflitti con Farid diventano frequenti. Isabella si sente prigioniera di un meccanismo di sottomissione che mina la fiducia in se stessa. Nel 1979 scoppia la rivoluzione islamica e la coppia fugge in Italia. Il matrimonio, già in crisi, si spezza quando Isabella trova la forza per ribellarsi. Dopo qualche anno Isabella reincontra un amico persiano, ex rivoluzionario. Parleranno del passato, della malinconia che ormai colora la loro vita, della perdita degli ideali.