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Momenti appesi
"Momenti appesi"""" è un titolo forte, enigmatico, un grido di libertà dalle convenzioni che ingabbiano l'essere umano. Una silloge ben strutturata, armoniosa, bilanciata. Eterogenei e numerosi, i versi di Corrado Olivieri Sangiacomo sono espressione di un delicato travaglio interiore e di una scrupolosa ricercatezza formale e stilistica con cui l'autore descrive sequenze di vita nella sua unicità." -
Turi e il prodigioso cronoscopio
«Come va?» gli chiese suo padre. «È pronto, babbo» esclamò con una flebile vocina Turi. «Bene! Mi raccomando: quando andrai fuori a testarlo non rivelare a nessuno la sua vera natura; dì che è un gioco, nulla di più!». «Certo, sta' tranquillo papà!» rispose Turi. Turi è un adolescente che custodisce un grande sogno. È così che, mosso dal desiderio di realizzarlo, mette alla prova il suo brillante ingegno dando vita ad un sorprendente dispositivo che guarderà al passato e contemporaneamente al futuro, alla salvaguardia del pianeta. A sostenerlo nella realizzazione del suo sogno saranno le sue più intime e profonde emozioni, il suo sensibile papà e la speranza che fiorisce dal dolore. Età di lettura: da 6 anni. -
I luoghi del potere nei Promessi sposi
Con I luoghi del potere nei Promessi sposi, Matteo Brunelli fa un'attenta analisi di come tali luoghi abbiano agito e modificato la vicenda originale. Tutti coloro che li attraversano e li vivono, li sfruttano in modi differenti a seconda della loro origine, del proprio punto di vista e di quel modo di essere parte del mondo e della società in cui sono storicamente immersi. Senza tali luoghi molti eventi non si sarebbero potuti sviluppare oppure, se anche solamente una delle loro caratteristiche fosse stata diversa, avrebbero avuto un corso totalmente dissimile da quello conosciuto. -
Radici dell'anima
Con ""Radici dell'anima"""", Lorenza Bini intende trasmettere un messaggio di pace, di amore, di fraternità. Le sue poesie, ispirate dall'esperienza di vita professionale, spirituale ed interiore dell'autrice, comunicano sentimenti umani esprimendo amore sia verso l'ambiente che verso le persone amate e conosciute con cui ha stretto rapporti di affetto, di amicizia e di pace. [...] """"L'autrice incarna precisamente alcuni vissuti del suo viaggio fatto in America Latina, nel quale assorbe i modi di vivere e di agire della storia messicana del nord e, principalmente, dei Tarahumara, etnia indigena esemplare che, contrariamente a ciò che si possa pensare, ancora vive nella miseria, abita per lo più nelle grotte e, parlando a malapena lo spagnolo, si esprime nel linguaggio della loro etnia"""" [...] Oltre che storia e cultura, i versi di Lorenza Bini raccontano emozioni vive, sensazioni, metafore del proprio intimo."" -
D' amore e di lotte
La silloge ""D'amore e di lotte"""" esprime un impetuoso coinvolgimento verso la vita, ispirato dal nobile proposito di renderla migliore per tutti. """"La poesia di Pierpaolo Loi è essenzialmente un canto all'amore e alla vita"""" [...] alla speranza che suscita """"l'attesa del nuovo che accada all'improvviso"""" [...], """"alla contemplazione della natura per ritrovare serenità"""". È un canto all'amore. [...] """"Amore in tutte le sue accezioni, senza violenza, rivolto a tutte le creature nell'attesa dell'incontro con l'Amore più grande, del Creatore"""". Non mancano parole di denuncia verso la [...] """"politica egoistica dei governanti: il culto del dio Denaro, l'indifferenza che porta a non vedere la sofferenza altrui e la negazione, per troppi, dei diritti più elementari: alla vita, alla cura, a un lavoro dignitoso"""". [...] """"Il segreto vibrare dentro che alimenta indignazione e speranza si esplicita nella danza delle parole poetiche, consolazione ed espressione del sentire e delle aspirazioni dell'uomo""""."" -
Rosathea
«Il tempo scorre per chi lo vive...» è vero, e lo sa bene Marghé, bambina curiosa, allegra e temeraria che affronta un percorso di crescita e ne interpreta la sua molteplice profondità. A differenza di Baston, infatti, al quale la «sua immobilità ha fermato il suo tempo», Marghé non si arrende nei momenti di buio e di sconforto, riuscendo così ad «andare oltre le nuvole». La storia si intreccia attraverso un sottile gioco spazio-temporale intra ed extra psichico, che rappresenta il ponte con la realtà e talvolta anche la possibilità di rivalsa. Fondamentale si rivela l'incontro con ""l'Altro"""", l'incontro con i vari personaggi che nella loro diversità rappresentano motivo di confronto e di nutrimento emotivo. Una favola all'interno della quale una luce costante e continua, """"la Sapienza"""", ci aiuta a dare senso e significato agli eventi della nostra vita. Età di lettura: da 7 anni."" -
Silenzioso canto del cuore. Poesie e un racconto
«Ciò che sperimentiamo con la Guarnera è il senso della perdita di origini, cose, anni, persone che si accompagna allo smarrimento rispetto al tempo che è passato e passerà. I luoghi che non ci appartengono più, il tempo già stato e che non ritornerà mai, gli incontri che per un attimo sembravano averci cambiato, uno sguardo fugace, un sorriso, una carezza, un amore vissuto e smarrito; a tutto questo si oppone l'altro luogo che niente può cancellare, l'altro tempo che niente consuma. Tra il mai più e il non ancora, ci sono le rovine di quel tempo sul quale è rivolto lo sguardo dell'Angelus Novus di Benjamin: speranze mai realizzate, felicità mai vissute, che attendono un senso, un compimento. Parvenze, anche queste, di una storia la cui nostalgia coincide col sogno di un'altra storia, con la speranza di un mutamento. Guarnera sa che oltre il ""mai più"""", oltre la nostalgia c'è la malinconia resa possibile dalla coscienza di qualcosa d'altro, coscienza di un altrove, coscienza di un contrasto tra passato e presente, tra presente e futuro. Questa coscienza scrupolosa è l'inquietudine dell'incontro. Ancora possibile.». Prefazione di Ottavio Di Grazia."" -
Sii tu il cambiamento
"Sii tu il cambiamento"""" è il titolo di una delle composizioni in versi, l'ultima, posta a chiave di lettura di tutta la raccolta delle quaranta che la precedono e che leggiamo come spunto di riflessione e meditazione su alcune problematiche del nostro presente. L'indagine dell'autrice sui drammi, le oscurità, le incongruenze dell'oggi, forse più di ieri, svela la tormentata visione di un mondo, Un pianeta inospitale?, violentato dalle guerre, dalle devastazioni, dalle tragedie delle migrazioni, dentro un progredire tecnologico che avanza al di là del sentire umano. A tutto questo dilaniare di fatti ed eventi oppositivi che conducono l'anima dell'uomo ad un silenzio crudo e immobilizzante, Rita Clemente reagisce con la parola: quella che lascia fiorire la speranza di un domani migliore. «Il domani, - scrive l'autrice - con il suo nuovo sole e il nuovo sorriso che ispira, è un tema ricorrente. La raccolta si apre con una benedizione, riferita ad ogni aspetto positivo dell'esistenza». Dalla forza dell'ottimismo discende anche la fiducia nei confronti dell'altro e del mondo, un sentimento che esprimiamo attraverso piccoli gesti ma soprattutto nell'azione concorde e solidale di tante """"anime sorelle"""", che intrecciano la rete della speranza per dire agli uomini Sii tu una maglia della rete; da cui il verso che dà il titolo alla raccolta e che è stato ripreso dal famoso invito gandhiano Sii tu il cambiamento." -
Parola (in)attesa
In ""Parola (in)attesa"""" recuperiamo, sin dal titolo, un'immagine che si sovrappone a se stessa per significati e significanti ma senza coincidere perfettamente con il suo messaggio ultimo. Forse perché non esiste un messaggio che sia ultimo e univoco, piuttosto una raccolta di quaranta e più immagini che fanno da eco alla Natura, a quella umana, e al suo agire spesso malefico sull'universo tutto. Che sia l'uomo l'attante di un processo in costante degenerazione spirituale e di coscienza, o il contesto sociale da lui stesso creato, importa poco; ciò che invece raccogliamo in mezzo alle parole, mai stanche, dell'autrice è la preziosa e necessaria spinta all'agire senza troppo attendere. In verità l'inattesa azione (malvagia) prima o poi si manifesta ma la si potrebbe affrontare nell'attesa di un silenzio divino, quindi aperto, limpido e onesto che parli alle coscienze, superando il dolore e trovando la forza verso il cambiamento."" -
Apologia del cattolicesimo
L'""Apologia del cattolicesimo"""" venne pubblicata per la prima volta a Roma nel 1923 all'interno della collana Apologie, creata e diretta da Angelo Fortunato Formiggini. L'Apologia e il saggio di apologetica religiosa intitolato Verso la luce, guadagnarono al Buonaiuti la scomunica papale e la messa all'indice di tutte le sue opere. Le argomentazioni, così come affrontate dal Buonaiuti nell'Apologia, non si basavano più sui precetti della filosofia scolastica ma erano impregnate di un misticismo che diede vita ad una sorta di antitetico individualismo dell'anima. È lo stesso Buonaiuti a chiarire sin dall'inizio la sua tesi apologetica: «il movimento religioso, scaturito dalla predicazione del Vangelo, rappresenta la perfezione soprannaturale nello sviluppo della religiosità umana, e che del cristianesimo, sigillato e consacrato dalla luce incontaminata di un divino afflato rivelatore, il cattolicismo costituisce in una completa identità sostanziale la logica realizzazione nella storia»."" -
Perle nere. Tredici storie macabre
Queste tredici ""Perle nere"""" raccontano un viaggio dentro l'immaginario tenebroso, macabro e volutamente inquietante di menti che sconfinano dall'umano al mostruoso, dentro la rete della normalità. Un'intrigante sequenza di quotidiane azioni sociali fa da cornice a personaggi noir che prendono il posto delle nostre emozioni più profonde, dando voce alle paure, alla rabbia, al dolore, alla cattiveria, e a tutte le immagini che da esse derivano. Federico Virzì le analizza e le esorcizza a partire da un oggetto che diventa metafora del suo viaggio narrativo: la valigia; dentro, troviamo questi racconti che, come i sogni, ci appaiono vivere di regole proprie, tutte da scoprire."" -
Piacevoli contraddizioni
"Piacevoli contraddizioni"""" continua il percorso tormentato e rigenerante di Elia, protagonista dell'ultimo scritto di Massimo Boscarino, """"Le fermate del piacere"""". Dentro una terra di """"sicilitudine"""" in lotta costante con la sicilianità sepolta in radici profonde e a volte costretta da una morsa di variopinti impulsi popolari, Elia cresce, rinnova il suo essere incoerente, agisce ed esorcizza il dolore, dentro una cornice di personaggi, deliziosamente interpreti del più ricco panorama delle azioni umane, all'ombra di un maestoso """"millicucco""""." -
Ho incontrato padre Pino Puglisi
«Ho incontrato padre Pino Puglisi. È stato un incontro ravvicinato anche se avvenuto dopo la sua morte per mafia. L'ho incontrato nel marzo del 2016 e da allora il suo effetto su di me continua. Non è stato un incontro reale ma ravvicinato sì, intenso e coinvolgente. L'ho incontrato per caso come avvengono tanti incontri e tante conoscenze, ma non l'ho conosciuto di persona. Ho compreso che era un piccolo grande uomo. Questo incontro l'ho fatto nel territorio della sua ultima parrocchia dialogando con la gente che lo ha conosciuto e lo ha amato; le interviste sul campo nel quartiere di Brancaccio mi hanno fatto incontrare don Pino nella voce e nei ricordi della sua gente, la cui anima ho scoperto recare un segno della passione che ""3P"""" metteva nella sua missione». È la sua, una figura affascinante, a motivo della sua testimonianza di vita forte e semplice. Prima di essere un grande prete, Puglisi è stato un grande uomo: è stato questo a far nascere in me la voglia di esplorare, di sviscerare la sua figura e la sua identità. Sono state proprio la voce e le parole delle persone di Brancaccio con i loro racconti, carichi ancora del sentimento della sua presenza in mezzo a loro, a farmi riflettere su di lui. Egli operò in un quartiere dove regnava la mafia e il nulla; laddove la Parola di Gesù era da tempo scomparsa, oppure, se mai c'era stata, era sepolta sotto la coltre della tradizione e dell'omertà mafiosa. Don Pino seminò una speranza nuova. In quel luogo che sembrava ormai da troppo tempo abbandonato da Dio e dagli uomini, il ministero pastorale di don Pino risuonò e si radicò con forza travolgente. La figura di padre Puglisi è una figura religiosa di singolare rilievo soprattutto oggi, in una società consumistica, una società liquida, dove tutto scorre alla velocità della luce e non c'è più tempo per l'altro; in cui domina il vuoto e si sente la mancanza di un modello esemplare di prete quale fu padre Puglisi che di certo oggi sarebbe riuscito a ridare, a chi li ha persi, la speranza, il sorriso, la voglia di cambiare. Prefazione di Luigi Ciotti. Presentazione di Calogero Cerami."" -
Sua Ecc. Rev.ma Mons. Nicolò Maria Audino da Vallelunga Pratameno (1861) a Mazara del Vallo (1933). Cattolicesimo sociale, spiritualità eucaristica e mariana
In I piaceri di Brancati si legge che «Molte generazioni evitano di abbruttirsi solo perché uno dei loro componenti ha il dovere di ricordare». Questa profonda verità si identifica con le appassionate ricerche che per anni Michele Vilardo ha portato avanti, condensando in queste pagine la storia del ""viaggio"""" spirituale di Nicolò Maria Audino, dal 1861 al 1933. La culla che vede nascere e accrescere le eccelse virtù sacerdotali del futuro vescovo Audino è la Chiesa nissena, eretta da papa Gregorio XVI il 25 maggio 1844, """"in un'area costellata da un clero e laicato aperto alle nuove istanze religioso-sociali e dove per primo emerse il legame con don Luigi Sturzo, amico e confidente delle famiglie Audino e Criscuoli"""". Il momento di più alto significato cattolico è quello che copre i trent'anni di episcopato a Mazara di mons. Audino, incorniciato dall'autore in una brillante sintesi storico-sociale che fa da sfondo ad una storia tutta da ricordare. Prefazione di Pietro Pisciotta."" -
Storia di Eleonora de Esnaider e del suo giovane amante Carlos de Oliveira
Come un vero capitano, l'autore conduce con vigore e sagacia lungo un suggestivo e avvincente viaggio fantastico nella Storia europea e americana di inizio Novecento. Avventure, amori, passioni si intessono in un excursus narrativo che ravviva, commuove, scava e riempie l'anima. Con ritmi intensi e imprevedibili. Eleonora, Carlos, Oscar, Re e Governatori animano un'epoca ormai remota che, tuttavia, attualizzano dinamiche sociali contraddittorie e mai risolte, inquietudini e ingiustizie della condizione umana sempre vive. La vita stessa è una continua e ardua lotta, ma i personaggi non la vivono affatto pavidamente sfiorandola o ignorandola! Con ardore, ne percorrono i sentieri tortuosi e l'impregnano di sentimenti e valori profondi, curandosi di «elaborare un'altra ragione e un altro tempo» per gustarne il fascino e il mistero, renderla veramente più umana e autentica. Un invito a condividere la necessità di saper «guardare l'altro e la natura in modo incantato». -
La strage più lunga. Calendario della memoria dei dirigenti sindacali e degli attivisti del movimento contadino e bracciantile, caduti nella lotta contro la mafia (1893-1966)
In Sicilia, dall'Unità d'Italia alla metà degli anni Sessanta del '900, si è consumata ""la strage più lunga"""" della nostra storia. Una strage """"al rallentatore"""", potremmo definirla, snodatasi nel corso di un secolo, il cui """"filo rosso"""" è dato dalla pervicace volontà con cui mafia, agrari e """"pezzi"""" di politica han no colpito il movimento contadino e bracciantile, guidato dal sindacato, che coraggiosamente rivendicava lavoro, diritti, libertà. Sono tanti i caduti di questa lunga strage, la maggior parte dimenticati. Questo libro recupera le loro storie e i loro volti, rendendo a tutti almeno la giustizia della memoria. Raccolti in questo """"calendario"""", voluto fortemente dalla Camera del lavoro di Palermo e dalla Cgil siciliana, ci sono i nomi dei dirigenti sindacali e degli attivisti del movimento contadino e bracciantile, caduti nella lotta contro la mafia. Di questi personaggi Dino Paternostro racconta le storie, così come emergono dagli archivi dello Stato e dagli archivi privati, dai documenti pubblici e privati, dai giornali e dalle interviste dei familiari. Le verità che emergono consentono una lettura aggiornata della nostra storia e del ruolo importante del sindacato e dei suoi dirigenti che, a pugni nudi, hanno lottato contro la mafia e per la costruzione di una Sicilia del lavoro, libera, giusta, civile e democratica."" -
Positiva di spirito. Il bello della pandemia. Diario di chi è da sempre in rinascita
"Positiva di spirito"""" è un libro che dona leggerezza. È a tratti esilarante, a volte sensibile e profondo, altre volte ancora ironico e pungente. L'autrice racconta del suo diario di Facebook in una quarantena trascorsa in casa da vera positiva di spirito, scontra i """"catastrofisti del web"""" e risorge in una persona nuova e rinnovata. Scrive dimostrando di avere una personalità al perfetto centro tra il sentirsi un po' Anna Frank e un po' Bridget Jones. Affronta paure e nuove curiosità, scopre nuove virtù per vivere casa, riflette sul senso della vita, accarezza l'essenziale, analizza il web. In un momento critico mondiale cerca di andare oltre il fenomeno del terrorismo mediatico, e l'attendibilità di alcune fonti di notizie che abbiano potuto manipolare la sensibilità di un popolo dinanzi ad un avvenimento improvviso ed epocale." -
Pensieri fra due mondi
"Pensieri fra due mondi"""" è un viaggio interiore fra due mondi: il sud rurale della Louisiana, terra incomprensibile e ammaliante, dove la poetessa è emigrata; e il paese siciliano sacro delle sue origini. La silloge nasce dal contrasto fra questo luogo remoto e selvaggio e il calore dei focolari sacri e antichi, dai conflitti interiori maturati durante questo periodo d'esilio, dall'inevitabile passaggio del tempo, e dalla memoria come unica testimonianza di un vissuto. Il libro nasce dalla crescente consapevolezza d'appartenenza a un'isola magica, situata al di là dell'oceano, e a un paese di artisti e di poeti, di dei e santi; dalla nostalgia e dai ricordi riemersi dall'incontro fra passato e presente; dalle speranze e dai sogni che sono maturati in suolo straniero; e infine dalla continua ricerca di una Terra Immortale, senza più né tempo né dolore. Alcune poesie sono dedicate """"al paese sacro"""", visto come Terra Promessa; altre sottolineano il disagio sentito a causa dell'impenetrabile segreto racchiuso in questa """"terra strana e misteriosa""""; numerose liriche si concentrano infine sugli aspetti mistici e spirituali dell'universo e sulla precarietà della vita, mettendo in evidenza la necessità del sogno e del divino. Questo racconto poetico pone quindi diversi quesiti esistenziali, rilevando anche i limiti della parola nel suo tentativo di interpretare la realtà che ci circonda in maniera coerente." -
Ymani. Il virus che non cambiò il mondo
La creazione di un virus in laboratorio, frutto della follia di uno scienziato deluso dal fallimento del suo matrimonio, ha cambiato totalmente il destino dell'umanità. A ottant'anni dalla catastrofe un giovane ragazzo, Zac, in compagnia della sua amica Tati, intraprende un viaggio attraverso l'Europa per raggiungere Mosca, la città da dove tutto è iniziato. Il loro obiettivo è scoprire la verità su quanto è successo, cosa ha cambiato così radicalmente la società e se sia ancora possibile intervenire. In seguito a una serie di imprevisti e incontri, Zac e altri compagni raggiungono l'istituto in cui dei giovani scienziati stanno cercando di porre rimedio al disastro orchestrato dal professor Zubov. Nell'affrontare questa avventura i personaggi della storia saranno costretti a crescere, a cambiare le proprie convinzioni, in un confronto obbligato con se stessi e con gli altri, che li condurrà a scelte inaspettate e a nuove consapevolezze e a una nuova chiave di lettura della loro società. L'autrice, attraverso un racconto ricco di retroscena, mette a nudo la personalità di tutti i personaggi, mostrando le loro fragilità e i loro punti di forza, intrecciando bene e male, amore e odio, forza fisica e logica. Tutti sono mossi da una forte passione e da un incredibile coraggio e questo permetterà di dare vita a una nuova rinascita... non solo personale. -
Gli sguardi splendenti. Storia di una famiglia
Gli occhi splendenti di due giovani donne sono il ricordo più vivo di Cola Francu. Due donne, molto diverse e che la vita ha allontanato, forse troppo presto, ma che hanno segnato, ognuna a suo modo, la vita dell'autore. La storia è raccontata da un uomo adulto che ha accettato il suo passato fatto di necessità, di ristrettezze e di pochi gesti di amore. Una vita trascorsa tra le difficoltà negli anni in cui, un po' per le situazioni sociali un po' per incapacità ad esprimerli, i sentimenti venivano meno e lasciavano il posto alla necessità. Troviamo in questo racconto una famiglia che si ritrova a dover affrontare le difficoltà di ogni giorno e gli occhi di un bambino che registrano tutto e non riescono a darsi spiegazioni plausibili per ciò che avviene. Quel bambino, oggi uomo, però non può non notare, e oggi non ricordare, gli occhi delle sue due sorelle che gli hanno fatto da madri. Una schiva, più dura, ma, allo stesso tempo, costretta dalla vita ad esprimere la sua fragilità e il suo bisogno di affetto; l'altra, invece, piena di forza e di capacità, ma obbligata ad accettare il suo destino: accudire la famiglia in quanto sorella maggiore e accettare scelte comode per tutti i parenti. Pina e Cettina sono le figure predominanti di questo racconto, insieme a quella dell'autore. Infine, un ruolo significativo è svolto dall'ambiente: la campagna che addolcisce e rende tutto più piacevole, ma che poi finisce per essere un ricordo amaro nella vita del protagonista, costretto dagli eventi, a cui da bambino non trova spiegazioni, ad abbandonarla. Gli sguardi splendenti è il racconto di una vita in tempi difficili.