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L' epica dei cieli e dei mari
La presente antologia raccoglie articoli pubblicati da Julius Evola tra il 1932 e il 1938 su L'ala d'Italia e L'Italia marinara, riviste che si occupavano, rispettivamente, di aviazione e di navigazione, uniti a un altro contributo a tema apparso su Il regime fascista. Da queste pagine emergono chiarificazioni e indirizzi per saper vivere e approcciare la pratica del volo e della navigazione con un'attitudine eroica, virile e olimpica, al fine di cogliere, in tutti gli aspetti dell'esistenza, una personale opportunità di arricchimento interiore. -
Appello ai giovani europei
Se Militia rappresenta il testamento spirituale di Léon Degrelle, Appello ai giovani Europei ne è il testamento politico. L’appello rivolto ai giovani della «nostra Europa», erede dell’Impero e rinnovata col sangue dei capi e degli eroi, ci richiama al rifiuto della piccola Europa dei «capiufficio» e dei «buffoni democratici» oggi vigliaccamente accampati a Bruxelles. In questo agile pamphlet vergato nel 1992, Degrelle scatta una ‘fotografia’, dalla forte carica premonitrice e di un’attualità inquietante, della crisi spirituale, prim’ancora che politica, sociale ed economica, del mondo e in particolare dell’Europa. «Resta qualche possibilità di salvare la situazione europea?». Con questo Appello Léon Degrelle indica la risposta, chiama al reclutamento e traccia la strada da percorrere per una ormai improcrastinabile «rivoluzione delle anime». -
Scienze tradizionali. Saggi scelti su medicina, alchimia e astrologia
La presente pubblicazione è stata costruita raccogliendo tre corposi saggi di Whitall Perry, dedicati ad alcune scienze tradizionali così come intese da René Guénon: la medicina tradizionale, l'alchimia e l'astrologia sono osservate dall'Autore attraverso continui riferimenti alla mitologia e alla filosofia, alla letteratura e alle tradizioni religiose orientali e occidentali. Con le presenti traduzioni, curate da Eduardo Ciampi, vengono offerti al lettore italiano alcuni studi volti a favorire la comprensione del rapporto tra scienza e Tradizione ovverossia tra degenerazioni scientiste e conoscenza tradizionale. -
Lo spirito del combattente
Questo libro, curato dall'Associazione Culturale e Sportiva Furor, vuole mettere in risalto l'aspetto nobile degli sport da combattimento, dalla Boxe al Taekwondo, dalla Kick boxing alla Muay Thai. Grazie alla prefazione di Alessio Sakara e ai contributi qualificati di Roberto Chiarella, Denis Conte, Carlo Di Paola, Nicola Gallo e Umberto Rodomisto, questo vademecum punta a far riscoprire, proponendo un approccio più consapevole al ring, il carattere educativo e formativo delle discipline da combattimento. -
Antivirus. Idee contro l'epidemia di disinformazione
Psicosi, isterismi collettivi, fiducia cieca nelle versioni ufficiali, prona e acritica fiducia negli 'esperti': l'emergenza per la pandemia da Covid-19 ha dimostrato - ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno - che il virus più pericoloso è quello che infetta la mente e i sentimenti dell'uomo, rendendolo pedina passiva e succube della sua esistenza, incapace di guardare con lucidità ad eventi sempre più rapidi e complessi, fuori dalla narrazione mainstream. Con questa raccolta di brevi interviste da parte di esperti, giornalisti e studiosi dei più diversi ambiti, vengono fornite idee, direttive e indicazioni per contrastare la macchina della manipolazione delle menti che, con l'entrata in scena del Coronavirus, ha incrementato la sua attività. -
Indirizzi per l'azione tradizionale
Gli articoli che compongono la nuova edizione di Indirizzi sono apparsi, a partire dal 1979, sulla rivista Heliodromos firmati con degli pseudonimi da Gaetano Alì. Oltre a quelli già pubblicati nella precedente, in questa terza edizione, riveduta e aggiornata, trovano spazio nuovi articoli dai contenuti politico-militanti, formativi e pedagogici, con una sezione dedicata alle ""riflessioni militanti"""". Nelle pagine di Indirizzi si possono cogliere le 'armi' appropriate per la conduzione del cammino tradizionale nel mondo moderno nonché le chiavi fondamentali per il destino dell'uomo e, soprattutto, dei giovani militanti che ancora aspirano, come è doveroso, alla vittoria della luce sulle tenebre."" -
Dalla geografia sacra alla geopolitica
L'obiettivo di questo lavoro, con il quale l'autore, riproponendo una nota nozione guénoniana, recupera il concetto di «geografia sacra», è innanzitutto quello di indagare la discendenza più o meno diretta tra geografia sacra e geopolitica, dove la prima sta alla seconda come, più in generale, la scienza sacra sta alla scienza profana. La ricerca condotta attraverso un lungo viaggio immaginario tra i continenti mira a riscoprire i temi sacrali della prima che, seppur celati o ignorati, rimangono intatti nella seconda. -
Lo spirito di Roma. In cinque episodi
I cinque episodi raccontati attraverso le immagini e le parole di Rutilio Sermonti ripercorrono la nascita e lo sviluppo della vocazione imperiale di Roma, dal solco tracciato da Romolo sino al passaggio del Rubicone di Cesare, rievocano le gesta di coloro che, come Caio Duilio, inaugurarono la missione romana nel mediterraneo, e riabilitano il contegno tenuto da uomini come Ponzio Pilato, nel suo cruciale appuntamento con l'imperscrutabile disegno divino. Pochi ma intensi e significativi attimi della storia romana capaci di illuminare il valore metastorico della sua missione, di cogliere alcuni passaggi salienti della costruzione di una civiltà che fu innanzitutto espressione di un modello umano prim'ancora che militare, politico e giuridico. -
Mishima. Acciaio, sole ed estetica
Il Giappone, malgrado lo si ritenga un protagonista del progresso, è stato preda della modernità, sul cui altare ha sacrificato i propri usi e costumi, in buona sostanza la sua tradizione. Di ciò Yukio Mishima era perfettamente consapevole, come, del resto, sapeva che serviva un «antidoto», così da estirpare dal Paese le perniciose influenze occidentali. Il celebre scrittore nipponico individuò nell'acciaio del corpo la migliore forma di lotta. Una battaglia, la sua, che non era però semplice eversione, bensì frutto di un ragionamento vigoroso che mirava a rivitalizzare lo spirito antico del Giappone medievale. Perciò, oggi è quanto mai necessario sostituire la parola «Politica» con «Estetica» nel campo degli studi mishimiani. Chi indaga Mishima rifiutando preconcetti di sorta, scopre in lui un intellettuale antiborghese, in possesso di una raffinata vena provocatoria. -
Parla Degrelle! Le interviste censurate
Con Parla Degrelle! Viene ripubblicata la prima parte di due lunghe interviste che, nell'ottobre del 1976, il Generale Léon Degrelle rilasciò a Jean Michel Charlier per la televisione di Stato francese, la quale, dopo averne in un primo momento autorizzato la realizzazione, si affrettò presto a censurare le riprese impedendone la messa in onda. Già edite negli anni Ottanta da Sentinella d'Italia, in queste pagine Degrelle racconta, con l'ardore travolgente che lo contraddistingue, la sua esperienza di capo politico del Rex e le vicissitudini che, dagli anni della giovinezza sino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, lo portarono a essere uno dei protagonisti indiscussi dell'Europa del XX secolo. -
Augusto e l'impero
Gli scritti di Pietro de Francisci, che in questa raccolta, alcuni dopo oltre un secolo, vedono nuovamente la luce, analizzano personaggi e fatti di quel convulso periodo della storia di Roma compreso tra le fratricide Guerre Civili e la costituzione del Principato augusteo. Dei due massimi protagonisti di quegli eventi destinati a cambiare il volto dell'Europa e la storia d'Occidente, Cesare e Augusto, l'autore ricorda e interpreta il significato delle imprese e di entrambi traccia il profilo caratteriale evidenziando le doti carismatiche, la vocazione riformatrice retta da una sapiente visione, politica ed etica, rispettosa del mos maiorum e, insieme, confacente alle nuove esigenze culturali, sociali e storiche. Di Augusto, cui in modo speciale sono dedicati i saggi di questa raccolta, de Francisci evidenzia il ruolo di continuatore della renovatio coraggiosamente intrapresa da Cesare, con la quale il giovane princeps doveva impugnare saldamente l'aratro per procedere alla nuova conditio Urbis che sarebbe stata innanzitutto rifondazione della coscienza romana. [Dalla Presentazione di Mario Polia] -
Tradizione è militanza
«Cosa è la ""tradizione""""? Cosa è """"tradizionale""""?» sono le domande che preliminarmente il militante della Tradizione è chiamato a porsi. Infatti, se il militante è colui che combatte per Amore, come può egli amare ciò che ancora non conosce ma da cui è magneticamente attratto? Ancora una volta è Mario Polia a indicarci la via, consegnando ai giovani militanti un breviario di fede e di lotta, inciso a parole chiare, dirette e semplici, forgiate dalle battaglie, dalle intuizioni e dalla testimonianza di una vita autenticamente consacrata alla tradizione. Una chiamata alle armi e un setaccio con cui saggiare le intenzioni e discernere le profonde e reali vocazioni dai facili e illusori entusiasmi. I punti di riferimento qui evocati dall'Autore guidano nell'assimilazione di una conoscenza che deve precedere e informare l'azione e indirizzano nella maturazione di quei semi d'oro che rappresentano il primo fondamento di una stabile, efficace e reale iniziativa militante e che sono in grado di germogliare con il sole di un'alba nuova, attesa dopo una lunga notte trascorsa vegliando alla luce delle stelle."" -
Quale progresso. Come lasciarsi alle spalle un'ideologia
Convinta dell'essenziale bontà del progresso, gran parte dell'umanità è decisamente coinvolta nel proteiforme culto del cambiamento. In effetti i presupposti che sono alla base dell'ideologia progressista non sono mai stati messi seriamente in discussione, né minimamente divulgati. Ormai è cosa urgentissima tirare in ballo tali presupposti e cercare di andare incontro alla reale verità. Nel presente saggio l'autore pone la questione da vari punti di vista. La penetrante chiarezza e freschezza delle immagini presentate al lettore non potranno che contribuire a una migliore e provvidenziale comprensione dell'illusoria fede nel progresso, sia nelle sue origini che nelle sue tendenze contemporanee. Il libro ha il dono di esprimere le verità più profonde della metafisica in un linguaggio semplice e gradevole, tale da sapersi distinguere dalla selva di pubblicazioni che affrontano - spesso in maniera confusa o complicata - la sfera della conoscenza spirituale. -
La via dell'azione. L'agire giusto e corretto di fronte al disordine attivistico
Quest'opera, che presentiamo in traduzione italiana, con numerose aggiunte e modifiche dell'autore dall'originale spagnolo (La Vía de la Acción, Madrid 1998), costituisce un importante sviluppo del pensiero tradizionale applicato allo studio e all'esame della condizione dell'uomo attuale, costretto a districarsi fra le eterne domande che gli pone la sua interiorità e le ambigue risposte fornitegli dalla modernità ultima. Si tratta di un ulteriore passo avanti, il più coerente e il più logico, sulla scia del lavoro svolto in precedenza da tutti quegli autori che, nella stessa direzione e con la stessa ispirazione, hanno sviluppato i loro studi. Posto che la vita è azione e che, quindi, la qualità della vita di cui gode una persona dipende necessariamente dalla qualità della sua azione, le pagine di questo libro ci metteranno di fronte a rigide correlazioni fra ciò che si fa e ciò che si è, tali da vanificare qualunque atteggiamento auto-assolutorio con cui si è soliti mettere la coscienza a posto, di fronte alle evidenti inefficienze e lacune della propria esistenza quotidiana. -
Léon Degrelle e l'avvenire di Rex
A distanza di un quarto di secolo, Cinabro Edizioni ripropone, in una nuova veste, Léon Degrelle e l'avvenire di Rex di Robert Brasillach, scritto nell'autunno del 1936, quando, da poco e in modo apparentemente imprevisto, sulla scena politica del Belgio irrompe un nuovo partito con un suo giovane capo. Il poeta e l'uomo d'azione, quasi coetanei - Degrelle era nato il 15 giugno 1906 e Brasillach il 31 marzo del 1909 - uniti dall'amore per la giovinezza, intesa quale amicizia e gioia di vivere e, senza dubbio e fino all'ultimo, intesa quale fierezza e speranza. Il primo indossò l'uniforme sul fronte dell'Est, il secondo si armò della potenza evocativa della parola. Ma, come ci ricorda Mario Michele Merlino, prefatore anche di questa seconda edizione dell'opera, per uno strano scherzo del destino, mentre il poeta Brasillach venne fucilato dai suoi compatrioti a guerra finita, l'uomo d'azione Degrelle riuscì a passare in Spagna dove si stabilì per il resto della sua vita. Questo breve saggio è dunque la narrazione evocativa dell'incontro di due strade, di due destini, di due giovani, attratti inesorabilmente da un unico comune sentire. -
A chi fa paura René Guénon?
Già pubblicato in una prima versione, qui riveduta e aggiornata dall'autore, sulla rivista Heliodromos nel 2014, questo scritto si pone l'obiettivo di chiarire perché, detto con la chiarezza che questi tempi ultimi ormai richiedono, René Guénon, o meglio la Sua Opera, faccia paura a molti o forse a tutti. Come spiegato lucidamente dall'autore in questo agile ma incisivo saggio, l'Opera di Guénon fa paura perché, muovendo da una radicale e totale condanna della mitologia modernista, dall'individualismo all'illusione progressista, dallo scientismo al democraticismo, dal materialismo fino all'intera cultura moderna, colpisce tutti i 'sacrari' sui quali l'uomo moderno ha fondato i suoi illusori equilibri e le sue false ed erronee convinzioni. -
Le voci dei vinti. La brigata Belluno a Caporetto
È stato scritto tanto sull'offensiva austro-tedesca dell'ottobre 1917 sul fronte dell'Isonzo, ma non molto spazio è stato dato alla voce di quelli che ne sono stati travolti e che, fatti prigionieri, al loro rimpatrio hanno dovuto giustificare la loro cattura per respingere il sospetto d'essersi arresi senza combattere. Non era stato solo il sospetto del rifiuto di combattere, o di non averlo fatto abbastanza, a far sì che le autorità italiane diffidassero profondamente degli ex prigionieri rimpatriati. C'era anche la convinzione che avessero maturato dei sentimenti ostili nei confronti delle autorità politiche e militari e questo le aveva portate a individuare in ogni ex prigioniero un potenziale sovversivo nei confronti del quale era necessaria una ferma azione di controllo e repressione piuttosto che di assistenza dopo mesi, o anni, di incredibili patimenti nei campi di prigionia. Alcuni mesi prima dell'armistizio il Comando Supremo aveva proposto al governo un progetto di sistemazione dei rimpatriati fuori dai confini nazionali. -
Il Piemonte agricolo tra memoria e futuro
Il Piemonte, oggi, è una regione famosa, in Italia e nel mondo, per le qualità della sua agricoltura e delle sue produzioni agroalimentari. Ciò è il frutto di un processo virtuoso derivante da una serie di fattori, come la proverbiale serietà e laboriosità dei suoi produttori, il buon operato delle organizzazioni economiche e professionali, delle associazioni e delle istituzioni che hanno sostenuto tale processo anche con leggi e norme adeguate e all'avanguardia, specie nella tutela e valorizzazione. Qualità coltivate e sviluppate con la tutela del paesaggio agrario e rurale, la difesa della biodiversità animale e vegetale, l'adozione di sistemi di coltivazione e produzione rispettosi dell'ambiente, del benessere degli animali da allevamento, la diffusione dei sistemi per garantire salubrità e qualità attraverso certificazioni, marchi, denominazioni. Questo libro ne ricostruisce la storia, ne descrive l'evoluzione, traccia il profilo e l'opera di tantissimi uomini e donne che, come singoli produttori e rappresentanti di enti, associazioni, consorzi, organizzazioni e istituzioni, hanno contribuito a creare la grande storia del Piemonte agricolo. -
I prigionieri di guerra in provincia di Cuneo. 1915-1919
A fronte di una ricchissima letteratura sui nostri soldati fatti prigionieri nella Prima guerra mondiale, molto poco ancora si sa dei nemici reclusi nei campi di detenzione italiani. Chi erano? Quali erano i loro nomi? Da dove provenivano? Come trascorrevano il loro tempo? A quali mansioni erano adibiti? L'autore prende per mano il lettore e lo accompagna per le località della provincia di Cuneo dove erano stati allestiti i luoghi di detenzione, Colle di Tenda, Vinadio, Fossano e Savigliano, ma anche per altri centri dove gli internati ebbero un ruolo non indifferente. Tra fughe romanzesche, lavori più o meno gravosi, partite a bocce e a calcio, giornate eterne, malattie e decessi, viene affrontata la questione della reclusione degli austro-ungarici e di alcuni tedeschi in terra cuneese vista dalla prospettiva dei nemici di allora, senza disdegnare commenti, dichiarazioni ed invettive della stampa locale. Ne emerge un quadro nitido, preciso, obiettivo, senza retorica ed accurato su un fenomeno, come la prigionia di guerra in terra italiana, che, a 100 anni dalla fine del primo conflitto a livello mondiale, non è ancora stata sviscerata, approfondita e studiata del tutto. -
L' idea che uccide. I romanzieri dell'anarchia tra fascino e sgomento
Lo spettro dell'anarchia turba, tra Otto e Novecento, il borghese europeo e tanto più gli scrittori, indecisi tra fascinazione e avversione. L'idea che uccide esplora, lungo una rete di percorsi intrecciati, una varietà di trame e personaggi romanzeschi nei quali riversarono la loro ambivalente curiosità per il mondo anarchico scrittori come De Roberto e Oriani, Valera e De Amicis, Cena e Bacchelli, Turgenev e Dostoevskij, Zola e Bourget, Tolstoj e Léon Bloy, Conrad e Orwell, Pea e Vittorini, assieme a numerosi altri (di cui alcuni poco noti come Leda Rafanelli, o ignoti come Antonio Agresti), fino a Savinio e Sciascia, a Gianna Manzini e a Maurizio Maggiani. Emerge dalle loro pagine una ricca galleria di figure e situazioni, dalle quali ogni scrittore - anche quando appare intimorito - è segretamente stregato, affascinato dal miraggio di un paradiso in terra o di una catastrofe giustiziera, di un evangelo laico o di una praticabile utopia.