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Rendiconti. Cuneo 2021
Chi lo dice che Cuneo è una ""città morta""""? Che non succede mai nulla? Rendiconti 2021 racconta un anno di avvenimenti, scritture, immagini, proposte. Un almanacco cuneese che sorprende, stupisce, talvolta incanta. Un altro modo, inedito, di guardare la città. Per riscoprirla."" -
Il proiezionista. Una piccola storia italiana sospesa tra denaro e virtù
Nell'Italia dei giorni nostri, ""un singolare triangolo d'affetti. Affetti spezzati, nascosti o, ancora, nascenti che si incrociano intorno a una vicenda inquieta e oscura che anela alla pace e alla ricomposizione"""". (Roberto Dutto) Da un lato: i giochi finanziari sbagliati di Giorgio Giachelli che inguaiano inesorabilmente il benessere non solo economico della sua famiglia. Dall'altro: la generosità di Fredo (il proiezionista), fratello di Giorgio, capace con semplicità di tendere una mano in aiuto, pur di recuperare relazioni troppo frettolosamente interrotte. Al centro: Nina, la giovane figlia di Giorgio, che per crescere ha bisogno di capire il mondo che la circonda. Un mondo fatto di sentimenti profondi, ma anche di fatali fragilità. Un romanzo con un messaggio di speranza finale: """"Nella vita come nel cinema, finito un tempo, un altro comincia""""."" -
Rendiconti. Cuneo 2019
Chi lo dice che Cuneo è una ""città morta""""? Che non succede mai nulla? Rendiconti 2019 acconta un anno di avvenimenti, scritture, immagini, proposte. Un almanacco cuneese che sorprende, stupisce, talvolta incanta.Un altro modo, inedito, di guardare la città. Per riscoprirla."" -
Amorevoli appunti
Amorevoli appunti è un insieme di ricordi, sono le memorie degli anni '60, i favolosi Sixties, visti attraverso gli occhi dell'autrice che ha trascorso gran parte di quel decennio nell'Università di Torino, Facoltà di Architettura, iniziando da piccola provinciale curiosa e terminando nel periodo tempestoso del post '68. Dopo alcuni anni, trasferita in tutt'altra realtà, allontanata per sempre da atmosfere che l'avevano segnata in profondità e da una città molto amata dove aveva vissuto felicemente si è resa conto di non voler dimenticare. I ricordi, si sa, vanno e vengono, sono immagini del passato che si fissano nella memoria, ma col tempo diventano più numerosi quelli che scompaiono e si avverte allora il bisogno di fare qualcosa affinché non si perdano irrimediabilmente. -
Urlo grafico. Commenti grafici alle notizie del mondo (2018). Ediz. illustrata. Vol. 7
Urlo grafico è un'antologia di elementi che, messi insieme, restituiscono una rappresentazione. E cultura grafica: parla di quotidianità e avvenimenti attraverso un'immagine. Disegna il mondo e le sue sfumature tramite un'informazione. E espressione grafica: sensibile e puntuale narrazione di quanto ci circonda a firma di un occhio privilegiato. Urlo grafico è la capacità di vedere con la mente una notizia e riuscire a fermarla in tutta la sua crudezza, violenza o spettacolarizzazione attraverso un segno, un colore, un gesto, una parola. E la storia contemporanea che usa il linguaggio contemporaneo. Questo è il settimo volume del blog urlografico.it, libro che raccoglie tutte le tavole grafiche realizzate nell'anno 2018. -
La coscienza dell'ombra. L'espiazione della pena come cammino di liberazione
L'autore racconta la lotta interiore di un uomo privato della libertà, che cerca tra le rovine della sua vita le motivazioni per ricostruirla. Condizione indispensabile per innescare questa lotta è la conoscenza di sé, che passa attraverso l'esplorazione delle proprie ombre, delle pulsioni istintive, di solito ben chiuse in una camera blindata della mente. La coscienza dell'ombra è il viatico del cammino di liberazione dell'autore. Un cammino che ha trovato nella scrittura non soltanto uno strumento di espressione, ma anche e soprattutto una compagna disposta ad ascoltare, a spronare, a richiamare, a sventare fughe o scorciatoie: ""la scrittura è stata la zattera che mi ha permesso di attraversare la tempesta"""". Nella seconda parte del volume sono proposti i testi scritti da alcuni partecipanti al laboratorio di scrittura autobiografica attivato presso la Casa Circondariale di Biella."" -
Urlo grafico. Commenti grafici alle notizie dal mondo (2020). Vol. 9
Per il nono anno consecutivo Fabrizio Piumatto, in arte Urlo Grafico, dà alle stampe i suoi commenti grafici alle notizie del mondo. E lo fa con una sensibilità deliziosamente ironica, spiegando ciò che succede nel mondo in modo personale, senza manierismi e senza la benché minima traccia di egocentrismo. Il libro è una raccolta di tavole, piccole bombe di lucidissima ironia a lenta deflagrazione, realizzate in modo mai banale, con il suo punto di vista su quanto avviene intorno a noi. Urlo Grafico attiva i canali emotivi e ci invita ad un dialogo, in primo luogo con noi stessi. Nono volume del progetto, il libro raccoglie tutte le tavole grafiche realizzate nell'anno 2020. -
Quaderni del Museo Civico di Cuneo. Vol. 9
Il nono numero della collana ""Quaderni del Museo Civico di Cuneo"""" raccoglie come ogni anno contributi dal carattere miscellaneo, che spaziano ad indagare le varie anime del Museo, dall'archeologia all'arte contemporanea, dall'araldica alla numismatica. Un tenace filo conduttore raggruppa una serie di interventi che accomunati dalla volontà di documentare il carattere resiliente e resistente della cultura di fronte e a contrasto della pandemia. I progetti di valorizzazione del Museo, esposti nei """"Quaderni"""" sono infatti proseguiti nel segno della continuità."" -
L' undicesima battaglia. Sulle tracce di un soldato caduto sulla Bainsizza
17/8/1917. Il generale Cadorna scatena la battaglia della Bainsizza, la più sanguinosa delle ""spallate"""" contro l'impero austro-ungarico. È l'undicesima battaglia dell'Isonzo che precede la rovinosa disfatta di Caporetto dell'ottobre successivo. Ottanta anni dopo un cuneese cerca di ripercorrere le tracce del nonno paterno che ha perduto la vita in quell'immane tragedia. Dopo tre anni di lavoro, per lo più svolto sul campo e sui documenti conservati negli archivi dello Stato Maggiore dell'Esercito, con la pubblicazione della prima edizione di questo libro nel 2000, esce un'analitica ricostruzione degli avvenimenti accaduti nel Medio Isonzo, tra le valli del Vogercek e dell'Avscek (Slovenia), da metà agosto alla fine di ottobre del 1917, sul cruciale fronte del XXVII Corpo d'Armata agli ordini del generale Vanzo prima e di Badoglio poi. Compito di questo Corpo d'Armata era l'assalto all'altipiano dei Lom (a nord di quello della Bainsizza) per provocare la caduta dell'importante testa di ponte di Tolmino. Per lo stesso tratto di fronte sono anche narrati in dettaglio gli avvenimenti seguiti allo sfondamento delle linee italiane."" -
Tre regioni in (s)cena. Piemonte, Lombardia, Sicilia tra cibo, agricoltura, storia e letteratura
Poggiata nel cuore del Mediterraneo, dove sono nate la Storia e la Civiltà, l'Italia è famosa nel mondo come luogo ideale per qualità della vita, bellezze ambientali, paesaggistiche, capacità e creatività, arte e letteratura, ricchezza della biodiversità e una vasta produzione di eccellenze agroalimentari. Una bella miscela che ha alla base le radici della cultura contadina. In tale contesto questo libro ci fa scoprire tre importanti regioni italiane: Piemonte, Lombardia e Sicilia, attraverso un ideale incontro conviviale, ovvero una cena con un menu rappresentativo della migliore tradizione enogastronomica di ciascuna di esse, con piatti e specialità presentati e commentati per metterne in rilievo l'origine, il contesto agricolo, le tracce e le correlazioni con la storia e con la letteratura. -
Vite in giardino
Storie di persone che hanno dedicato al giardino molta passione, molta energia e che hanno ottenuto dal giardino il dono di provare l'emozione più grande, quella dell'uomo che sfiora il divino, creando. Un invito a scoprire la bellezza di plasmare un pezzo di terra per farne un paradiso, a comprendere che prendersi cura di un giardino è prendersi cura di sé... Non importa la dimensione del pezzo di terra: si può vivere il giardino anche su un terrazzo, su un balcone, curando delle piante in vaso. Importa soltanto il desiderio di creare bellezza interagendo con la natura, per stare bene con se stessi e con il mondo. In giardino si possono vestire di fiori anche i dolori più grandi, le delusioni più cocenti. Il nero non esiste. Si possono trasformare le energie negative in energie positive... -
Può sempre fare comodo un sacchetto del pane usato
"Non c'è nesso tra i ventinove racconti, è inutile andarseli a rileggere solo per trovare il legame. Semplicemente, non esiste. Il titolo si sostiene da sé, sa di leggerezza e di scanzonata coscienza ecologica, che è poi la cifra cui tutti dovremmo ispirarci nel nostro tempo difficile. Ma il bello sta proprio in questo: incuriosire fin da subito, e a Carlo l'impresa riesce bene. Perché prima di finire sulla carta (o più probabilmente sullo schermo del pc), un racconto nasce nella testa di chi scrive come una piccola scintilla. Poi sta a lui farla diventare fuocherello o incendio, dipende da come lo alimenta. Con quali ricordi, per esempio - e poco importa se belli o brutti, se è vero che il ricordare è il succo della vita - o col vissuto delle proprie esperienze, le fantasie, gli incontri, le cose ascoltate da altri. C'è un po' di tutto ciò in ognuna di queste storie, e chi le ha scritte ce le regala con onestà, senza infingimenti di sorta. Nelle sue corde c'è esattamente questo: ricordare, elaborare, riciclare il vissuto con l'intento di non disperdere niente. E nobilitarlo, se possibile, che è mestiere di pochi..."""" (dalla prefazione di Aldo Storace)" -
Fatti e persone nella mia vita
"...Una biografia così ricca di fatti, incontri, persone, da farci ripercorrere un po' tutta la storia civile e letteraria del '900... una folla di personaggi, tra cui molti di primo piano. Suddiviso in tre tempi (Anteguerra, Resistenza e Dopoguerra), il racconto si articola in ventisei capitoli, densi di fatti e di esperienze. Anche i lontani ricordi dell'infanzia o della fanciullezza non toccano solo genitori e parenti, ma si allargano dall'ambito familiare a note figure di poeti o di scrittori (come Carlo Emilio Gadda, guardato con infantile curiosità prima, e solo più tardi con grande ammirazione). E più importante di tutte, la conoscenza con Ezra Pound, dal quale riceve una indimenticabile lezione sulla poesia e sullo stile. Più vari i capitoli sulla Resistenza. Qui le figure celebri si susseguono numerose, dalla vita politica (F. Parri, U. Terracini, E. Sogno, L. Valiani...) al teatro (A.G. Bragaglia e il Teatro degli Indipendenti); dal mondo della cultura (F. Antonicelli, M. Mila) a noti esponenti della poesia del '900... Ci resta la suggestiva testimonianza di una vita intensa tesa a metter in luce volti e incontri che hanno segnato un'esistenza operosa sino alla fine...""""" -
L' altra metà del palindromo
Percorribili da sinistra verso destra e viceversa: così sono i numeri palindromi, senza un vero inizio né una vera fine. Vite incrociate, sovrapposte e ripercorse in preziose discussioni sul Tempo, sullo Spazio, la Scienza e l'Amore: è così che nasce e si trasforma il rapporto di Luca con lo ""zio"""", che poi zio nemmeno è. È con lui, il """"vecchio"""", che Luca percorre le tappe più importanti della sua adolescenza, dall'inizio fino all'età adulta. Parlando e, soprattutto, ascoltando, i due amici prima ordinano e poi ricompongono i fili delle loro esistenze al punto che non potranno più fare a meno l'uno dell'altro, come succede alle due metà di un palindromo. Attraverso lettere mai lette e pensieri mai scritti, il viaggio nel profondo delle loro esistenze scopre abissi e scoperchia mucchi di dolorosi detriti, ferite ancora aperte e lampi di luce intensa. Fino ad arrivare al punto dove inizio e fine si incontrano."" -
Zuruni. Per riaccendere le stelle
Autostop, obiezione di coscienza, adolescenziali voglia di autonomia e ricerca di sé, università, guerre in apparenza remote, amici ritrovati, sorprese della vita, ma non solo; a questi e altri ingredienti si aggiungono scaramucce, brontolii e reticenze fra un figlio e i genitori in due diversi momenti della vita, a quasi trent'anni di distanza. La storia viaggia tra '79 e '81 per le strade d'Europa sullo sfondo di una società appesa a terrorismi, disimpegno e riflusso, ma si apre e si chiude nel 2007 ad Alba, dove il protagonista consegna ai vecchi genitori un suo scritto. È il 1979 quando Vanni, giovane albese, studente a Torino ed educatore in una comunità alloggio, si dichiara obiettore di coscienza. Redatta la domanda, la mostra ai genitori, incrollabili democristiani e conformisti: indipendente, Vanni, ma non tanto da imporre a sé e agli altri scelte avventate e a cose fatte. Ne scaturisce un dialogo teatrale, concitato, conflittuale ma vero, con la madre, appassionata di divise e dell'immutabile ordine delle cose... -
La fotografia e altre, microscopiche, tracce
Realtà e finzione. Sogno e ironia. Fantasia e racconto. Le tracce si incontrano, si accavallano, si incrociano e giocano tra loro, apparentemente senza una logica. Un soldatino offeso perché inconsciamente dimenticato sul fondo di un cestino d'asilo le cuce a suo piacimento e, allo stesso tempo, lascia a chi legge la possibilità di ricercare una propria logica, libero di muovere le trame avanti e indietro nel tempo e nello spazio per ricostruire una storia come più gli aggrada. Libero di interpretarne i segni come il gusto suggerisce e l'immaginazione ispira. Il gioco e la serietà scherzano tra loro, in un insieme di ricordi, quadri fantasiosi, scorci di città, di avventure, di avvenimenti e (ovviamente) di episodi di basket. Non resta che chiederci dove finisca la fiaba e inizi la verità... -
Quaderni del Museo Civico di Cuneo. Vol. 8
L'ottavo numero dei Quaderni del Museo Civico di Cuneo raccoglie contributi come sempre inediti, che documentano gli importanti progetti di valorizzazione e di accessibilità intrapresi nell'anno 2020, valorizzando al contempo i multiformi aspetti delle collezioni museali permanenti. -
Rendiconti. Cuneo 2020
"Chi lo dice che Cuneo è una """"città morta""""? Che non succede mai nulla? Rendiconti 2020 racconta un anno di avvenimenti, scritture, immagini, proposte. Un almanacco cuneese che sorprende, stupisce, talvolta incanta. Un altro modo, inedito, di guardare la città. Per riscoprirla.""""" -
Il romanzo di Narbona
Narbona è una borgata di Castelmagno, il più alto comune della Valle Grana. Edificata in un vallone laterale, spettacolare e severo, su di un crinale ripidissimo, riparata dalle valanghe che nell'inverno la isolano dal mondo, non è mai stata raggiunta da una strada né dall'energia elettrica. Insediamento tra i più audaci dell'intero arco alpino, capolavoro d'architettura tradizionale, arrivò a ospitare 154 abitanti ma, nel 1960, fu abbandonata definitivamente. Ora è in rovina pressoché totale, avviandosi a diventare un'immensa pietraia. Con la sua scomparsa svanisce un tassello importante della civiltà alpina, un esempio eccezionale di adattamento a condizioni di vita estreme che, anche se sfigurato da crolli e saccheggi, continua a sprigionare un fascino singolare. Da questa suggestione, rimasta intatta dal momento della prima visita più di trent'anni fa, e da un lungo lavoro di ricerca sulla sua storia secolare attraverso documenti e testimonianze, è germinato questo romanzo in cui luoghi, personaggi e vicende (in parte) sono reali, mentre il rimanente a quelli s'ispira per riportarli alla vita. Il lavoro è stato segnalato dalla XXXII edizione del Premio Calvino (2019) -
Cuneesi sull'Ortigara
Molto è stato scritto sull'offensiva austro-tedesca iniziata il 24 ottobre 1917 sul fronte dell'Isonzo, universalmente nota come Caporetto. Non altrettanto sulla Strafexpedition della primavera 1916, quando le truppe austro-ungariche scese dal Trentino erano state vicine a irrompere nella Pianura Padana con esiti catastrofici per l'Italia. Durante la Strafexpedition una parte del nostro territorio era andata perduta e si era cercato di riconquistarla con la controffensiva del giugno 1916, che ebbe solo parziale successo. Una montagna che si era perduta, il cui nome diventerà tragica leggenda, specie per gli alpini, non era stata ripresa. Il suo nome è Ortigara e nel giugno 1917 si era tentato nuovamente di conquistarla, ma l'inutile impresa era costata al nostro Paese ventottomila uomini in poco più di due chilometri di fronte e in venti giorni di combattimenti di inaudita ferocia. Questo libro cerca di stimare il sacrificio, in termini di vite umane, che la provincia di Cuneo ha pagato in queste battaglie sull'Altipiano di Asiago, collegandone la storia con quella del resto del conflitto, e di rendere omaggio ai suoi figli che valorosamente hanno combattuto in quella guerra.