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Tira mòlla e messèda. Le indagini del Bar William
«Tira mòlla e messèda» è un'espressione dialettale milanese che ha un significato simile a “gira che ti rigira”, intendendo il perdere tempo e girarci intorno. Ed è proprio “girandoci intorno” che il virile gommista Mario e l'idraulico Pino, aiutati da Eddy la buttafuori e Viliam il barista, risolveranno l'enigma di un'audiocassetta misteriosa e incomprensibile, recapitata in forma anonima. Fa da sfondo a questo romanzo una Milano anni '80, il quartiere del ""Borgh di Ortolan"""" (zona Sarpi) e un bar sui generis, dove i nostri stravaganti investigatori si concedono innumerevoli “biciclette”, aperitivo d'Antan, mentre cercano di fare chiarezza sugli eventi e salvare una persona in pericolo."" -
In forma di quadro. Note di iconografia teatrale
L’iconografia teatrale è uno dei più importanti vettori di indagine delle Discipline dello Spettacolo. Partendo da una ricognizione di carattere concettuale e metodologico incentrata sulle relazioni tra teatro e arti figurative considerate anche nel quadro delle differenti tecniche artistiche, il volume si sofferma su alcuni aspetti tra i più significativi della storia dello spettacolo europeo dal Seicento al Novecento riletti alla luce della documentazione figurativa, quali la Commedia dell’Arte, le pratiche attoriche tra Settecento e Ottocento, il mito figurativo di Sarah Bernhardt, fino all’analisi delle foto di scena dei primi spettacoli di Luchino Visconti. -
Caldo
Un pontile e una casa sul fondo. Davanti il mare aperto. Due uomini che non si conoscono parlano di una donna di cui hanno inspiegabilmente lo stesso ricordo: un giorno caldo, d’estate, una donna sensuale e misteriosa in costume da bagno nero. All’improvviso la donna arriva, facendo emergere a poco a poco nei due e in maniera sempre più presente il ricordo di quel giorno d’estate e di qualcosa che è accaduto in quella casa. Chi sono quei due uomini? Chi è la donna? Quale rapporto li lega? Che traccia hanno lasciato l’uno nell’altro e dove si trovano ora? Un testo in cui emergono i temi più cari a Jon Fosse: il rapporto tra la vita e la morte, il tempo, la memoria e il desiderio. -
Peterburg-Pietroburgo-Petersburg. Ediz. multilingue
Michail Struve (1890-1949), scrittore e poeta, ha lasciato la Russia con la prima ondata dell'emigrazione, in seguito alla rivoluzione del 1917. In questo testo l'autore invita il lettore a una passeggiata per una città-ricordo, che nello spazio geografico reale e attuale non esiste più. Nel 1921 Pietroburgo si chiama Pietrogrado (tra tre anni diventerà Leningrado) ed è una città piegata dalla guerra civile, snaturata nelle abitudini. Attraverso l'uso delle parole, Struve ricostruisce l'imperiale Pietroburgo degli zar nella sua memoria e nella memoria dei giovani lettori, con lo scopo di salvaguardare i ricordi di una città, ma anche di una civiltà e protrarne quindi l'esistenza. Durante la passeggiata immaginaria per Pietroburgo, l'autore ne descrive le principali caratteristiche architettoniche, estetiche e climatiche, ma anche alcuni aspetti della vita culturale e sociale, come le festività religiose e civili, le opere della letteratura russa concepite e ambientate tra queste strade e questi caffè, gli elementi folcloristici di un mercatino di inizio primavera. -
Futura Memoria. Ricette del ricordo
Il progetto Futura Memoria nasce da una collaborazione tra Beit Venezia - Casa della cultura ebraica e l'artista visiva Sara Lando in occasione del Giorno della Memoria 2022. Questo lavoro si interroga su cosa significhi tramandare un ricordo e ricostruire la memoria di un avvenimento legato alla Shoah, mantenendo la narrazione viva e tramandandola. L'artista si è focalizzata su un libro di ricette appartenuto a una famiglia di ebrei italiani deportati ad Auschwitz e tornato in mano agli eredi solo grazie a una serie di circostanze fortuite. Ha raccontato quindi la storia della famiglia e del libro, rendendo consultabili le ricette e invitando dei volontari a riprodurle. In questo modo ha creato un momento per ripensare alle vicende storiche e umane che si intrecciano intorno al libro, oltre all'occasione per avvicinarsi a quella quotidianità che faceva parte della vita delle persone prima che venissero deportate. -
Un amore a Kiev. Ediz. illustrata
Aleksàndr Ivànovic Kuprìn (Narovcàt, Penza, 1870 - Leningrado 1938) è un narratore russo realista, che si afferma presso il grande pubblico con il romanzo Il duello (1905). Fra i suoi racconti più noti, si annoverano Gambrinus (1907) e La fossa (1909-1915). -
St. James of the Deep Stream. San Giacomo di Rialto. Ediz. bilingue
San Giacomo di Rialto, consacrata nel 421, è secondo la tradizione la chiesa più antica di Venezia. John Ruskin nato a Londra nel 1819 e morto a Brantwood nel 1900, fu artista, scienziato, poeta, filosofo e soprattutto importante critico d'arte del suo tempo. -
Lo spettacolo è sospeso perchè è andata via la scossa. Storia (molto) confidenziale del Teatro Guglielmi
Paolo Giannotti racconta, tra aneddoti e vicende realmente accadute, una storia molto intima e confidenziale del Teatro Guglielmi di Massa, con i personaggi che l'hanno animato, scene poco ordinarie del pubblico e del personale che nei decenni l'hanno vissuto e animato. -
Dieci anni in azione
"Dieci anni di politica, militanza, cultura, vittorie, radicamento sul territorio e goliardia. Un decennio, quello di Azione Universitaria Pavia, che Vittorio Pesato racconta nei minimi particolari""""." -
Storia Rivista (2018). Vol. 3: Grande guerra. Dalle trincee l'italiano nuovo.
Il numero tre di Storia Rivista ha come speciale il centenario della Grande Guerra con pezzi di Emanuele Merlino, Marco Cimmino, Pierluigi Romeo di Colloredo e Fernando Adonia. Continua la storia del Msi con la terza parte di Adalberto Baldoni. All'interno articoli di Alberto Alpozzi sul colonialismo italiano, di Giacinto Reale sul primo fascismo, di Vincenzo Bellini sulla lunga ed inusuale intervista di Julius Evola a Playmen del 1970, mentre Andrea Pannocchia ripercorre i fatti della Bussola a cinquant'anni di distanza. E tanto altro. -
Squadristi 1919-1923. La morte a grinta dura
Squadrismo è un termine che nell'immaginario collettivo odierno richiama ad un atteggiamento violento, quello che caratterizzò l'operato delle squadre sparse lungo lo Stivale, contro il cosiddetto sovversivismo rispondendo alla violenza dei rossi con altrettanta violenza, dapprima per reazione, poi attaccando per primi, e anche contro le autorità. Oggi la storiografia dominante tende ad incolpare per le violenze esclusivamente gli squadristi: ma la realtà italiana dei primi anni Venti fu quella di una guerra civile a bassa intensità, con centinaia di vittime da entrambe le parti. In questo libro non vogliamo fare antistoriche esaltazioni ed apologie od altrettanto antistoriche demonizzazioni, né stabilire linee di demarcazione tra buoni e cattivi, ma raccontare un fenomeno fondamentale della storia italiana così come si svolse veramente, a cent'anni dalla fondazione dei Fasci, un fenomeno che insieme a pagine di violenza e sopraffazione ne vide anche di luminose, grazie all'idealismo di reduci e di giovanissimi, che imposero l'Italia di Vittorio Veneto contro quella di Caporetto, l'Italia degli Arditi, dei ragazzi del '99 contro l'internazionalismo della sovversione rossa. -
Esuli in terra apuana. L'esodo giuliano-dalmata e i Centri Raccolta Profughi
Il lavoro di Marchini attraversa l'arco temporale che va dal 1918 al 1960, in relazione a quelle che furono le premesse storiche e le fasi salienti della questione giuliano-dalmata e istriana. Alla persecuzione nei confronti degli italiani si aggiunse la politica di slavizzazione da parte delle autorità jugoslave che sollecitò la fuga degli italiani verso la penisola. Ebbe così inizio quel fenomeno definito dalla storiografia e dalla memorialistica come ""l'esodo"""" giuliano-dalmata e istriano. Un'ondata di vaste proporzioni che, in un arco di tempo compreso tra l'immediato dopoguerra e la seconda metà degli anni '50, vide circa 350.000 profughi intraprendere la via dell'esilio e dirigersi soprattutto in Italia, dove furono allestiti ben 109 Centri di Raccolta Profughi. La creazione di queste strutture coinvolse anche la provincia di Massa, dotata di due campi, rispettivamente a Marina di Massa e a Marina di Carrara. La terza parte è quindi dedicata all'esperienza vissuta dai profughi all'interno dei Crp, rievocando problemi e vicende a essa legate: dalle contestazioni dei movimenti anarchici alle difficoltà dei capifamiglia nel trovare un lavoro e una casa."" -
Storia Rivista (2019). Vol. 4: Quel giorno a san sepolcro. Cent'anni fa nascevano i fasci italiani di combattimento.
Il numero 4 di Storia Rivista, con uno speciale sul Centenario della fondazione dei Fasci (23 marzo 1919), la quarta parte della storia del Msi su Genova '60 curata da Adalberto Baldoni, articoli su Araldo di Crollalanza di Michele de Feudis, sulla furia iconoclasta in Spagna, la rubrica sul colonialismo di Alberto Alpozzi, approfondimenti su Foibe e esodo (Emanuele Merlino), il congresso della Giovane Italia a Modena del '61 (Gian Andrea Ceresini), i 70 anni della lotta dei Karen (Fabio Polese) e tanto altro. -
Il poema dei Sansepolcristi
Viene ristampato il ""Poema dei Sansepolcristi"""" di Marinetti che rappresenta e racconta, nel suo stile futurista e unico, l'evento di fondazione dei Fasci di Combattimento avvenuto a Milano in piazza Sansepolcro il 23 marzo 1919."" -
Kobilek. Giornale di battaglia
"Un libro attraente tutt'oggi per più aspetti: i passi di cronaca, di descrizione, spietata anche nella ferocia della mitraglia e dei bombardamenti, nel fuoco di quel 23 agosto 1917 che determinò la conquista del monte Kobilek, danno ritmo mentale e morale alla storia che affiora e sottintende la storia sotterranea: la patria Italia non è un concetto astratto, si incarna nei soldati, nei panorami, nel turbamento e nell''allegria' dei protagonisti - il suo comandante Alessandro Casati, il 127° Reggimento Fanteria, nella III Armata del generale Capello; l'autore stesso che si trova nella mischia - e nella loro dedizione all'idea di vittoria come riscatto di civiltà, nell'ebbrezza della lotta che la minaccia della morte rende ancora più accesa."""" (dalla prefazione di Luigi Cavallo)" -
Storia Rivista (2019). Vol. 5: Rivolte. Avola, Battipaglia, Reggio Calabria, Pescara, L'Aquila. Quando il Sud si ribellava.
Il numero 5 di ""Storia Rivista"""" dedica il suo speciale alle rivolte popolari nel Meridione d'Italia nel periodo '68-'71, analizzate e raccontate nel suo insieme. Nel numero trovate la quinta parte della Storia del Msi, un inedito Mussolini pacifista nei grandi schermi inglesi e americani, la storia del Bagaglino, Giovanni Gentile e tanto altro."" -
Risorgimento dimenticato. Quello che altri preferiscono tacere
"Le prospettive federaliste inspiegabilmente naufragate dopo l'impresa dei mille, il ruolo svolto dalle donne, quello dei cattolici e dello stesso Pio IX, l'atteggiamento del Piemonte nei confronti della Chiesa, l'insospettata importanza delle difficoltà di bilancio del Regno di Sardegna, le azioni truffaldine che si affiancarono all'eroismo dei patrioti, i brogli elettorali dei plebisciti, la differente penetrazione del messaggio risorgimentale e il diseguale coinvolgimento delle diverse classi sociali e delle molte popolazioni della penisola alle insurrezioni e al progetto dell'Unità sono descritti con immediatezza ed efficacia, senza tralasciare aspetti spesso dimenticati quando non volutamente ignorati dalla vulgata tradizionale di una storia scritta solo dai vincitori. Il tutto condito da curiose incursioni in problematiche originali come quelle riguardanti l'alimentazione e la cucina nel Risorgimento e inconsuete considerazioni su alcune piccole storie locali come quelle del territorio di Carrara e Massa""""." -
Storia Rivista (2019). Vol. 6: A Fiume la poesia divenne storia. 1919-2019 centenario.
Il nuovo numero del bimestrale Storia Rivista con uno speciale sul centenario dell'impresa fiumana, la sesta parte della storia del Msi curata da Adalberto Baldoni con un focus su Arturo Michelini, la situazione delle indagini sulla strage di Bologna e molto altro. -
Giano Accame. La vita, l'idea
Il volume presenta una raccolta degli interventi di Giano Accame sulla rivista Area, alla quale collaborò fino al giorno della sua morte, una biografia scritta dal figlio Nicolò, e la ripubblicazione di ritratti, commenti e ricordi della sua persona e del suo lavoro di giornalista e scrittore da parte di un gran numero di colleghi e personalità della cultura italiana. Ne emerge la vivida percezione della vitalità che ha caratterizzato l'opera di elaborazione ideologica e ricostruzione dei percorsi politici di questo autore italiano, dai primi anni di militanza politica e intellettuale dell'immediato dopoguerra, alla produzione di testi originali e precursori dei tempi. -
Ciclostilato in Pisa. La comunicazione volante dei movimenti del Sessantotto a Pisa
Cosa è stata la rivoluzione del ciclostile negli anni Sessanta? E quanto è stata importante per la produzione intellettuale e per l'attività politica dei tanti movimenti, gruppi, collettivi, che a Pisa - in anticipo e con maggiore intensità rispetto al resto d'Italia - dettero vita al '68 e che, anche negli anni seguenti, provarono a immaginare una società diversa da quella in cui erano immersi? E come agirono coloro che combattevano queste istanze o magari le volevano ugualmente, ma con modalità diverse? Attraverso testimonianze qualificate, che palesano sensibilità culturali e giudizi di merito differenti, e l'analisi dei testi di volantini e manifesti provenienti da tre archivi diversi (e di quella parallela dei contesti storici e politici, interni e internazionali), gli autori provano a rispondere agli interrogativi iniziali dimostrando il profondo legame fra mezzo e messaggio. Gli intenti formativi e informativi degli attori sociali dell'epoca dettavano scelte grafiche e parole d'ordine, o slogan, con cui riassumevano la propria appartenenza a un'ideologia o il proprio posizionamento rispetto agli eventi, alle istituzioni, ai partiti e movimenti più vicini o più lontani.