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E se fosse...
Un volume illustrato che insegna a conoscere e rispettare la natura che ci circonda, attraverso le avventure di tanti esseri favolosi come il pesciolino peloso, l'insetto mirtillo, il bruco muffoso... La natura ha infatti i suoi custodi fantastici, segreti, colorati, silenziosi e mimetici. E se quel luccichio nel bosco fosse... Età di lettura: da 4 anni. -
La Spinatelli. La realtà dell'illusione. Ediz. italiana e inglese
La storia professionale di Luisa Spinatelli è una favola dal sapore antico che racconta avventure e fatiche dell'anima operosa e audace di Milano. Diplomatasi con Tito Varisco in Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Brera, debutta giovanissima nel 1965 al Teatro alla Scala con il balletto ""Francesca da Rimini"""" con Carla Fracci e, nel 1976, è la prima donna-scenografo chiamata all'Arena di Verona. Ha lavorato in Italia e all'estero in oltre trecento spettacoli e appartiene a pieno titolo a quella generazione di teatranti artigiani che nel triangolo Brera-Scala-Piccolo Teatro si sono sentiti a casa. Il suo studio-laboratorio che s'affaccia sui Navigli è un incredibile archivio di stili e citazioni visive che si compongono con rigore e fantasia fra pezzi unici di trovarobato teatrale, libri, bozzetti, figurini, manichini, maschere, tempere e cavalletti e numerosi premi internazionali alle pareti. Il volume intende raccontare con la sua voce la vita nel teatro e dietro le quinte di una grande costumista e scenografa milanese legata agli innumerevoli allestimenti scaligeri, alla danza internazionale e al lungo sodalizio con Giorgio Strehler."" -
Una collezione di acquerelli per sopravvivere. Giuseppe Orlando, industriale, ufficiale di marina e internato militare italiano. Ediz. a colori
Giuseppe Orlando, ufficiale di Marina, nipote del fondatore dei Cantieri navali Orlando di Livorno, si trova in Egeo da quattro anni quando, il 19 settembre 1943, viene arrestato dai tedeschi nel Castello di Rodi insieme al suo comandante, ammiraglio Inigo Campioni. Inizia così il suo lungo peregrinare sui carri bestiame fra i lager della Polonia e della Germania, destino condiviso con altri 600.000 Internati Militari Italiani. A Czestochowa, poi a Norimberga e a Gross Hesepe, colleziona oltre 200 acquerelli e disegni realizzati da altri ufficiali italiani, artisti di professione e semplici appassionati. Questa collezione, rinvenuta solo pochi anni fa a Bellagio, unita alla corrispondenza con i familiari costituisce un vero e proprio diario illustrato che, nel 75° anniversario della Liberazione, aggiunge un contributo inedito allo studio della memorialistica degli IMI. -
Be water. Iconografia di una protesta
"Be Water"""" è una celebre frase usata da Bruce Lee per spiegare la base della sua tecnica marziale. """"Be Water"""" oggi è il nome della tattica usata dai manifestanti di Hong Kong quando scendono in strada per protestare. Dal 9 giugno 2019 milioni di persone hanno occupato le strade dell'ex colonia britannica per chiedere il ritiro di una legge di estradizione che avrebbe messo in pericolo l'autonomia della città. Fin dall'inizio la propaganda aveva etichettato i manifestanti come un gruppo di studenti universitari viziati che parlano inglese. Come era possibile che le vie della città fossero riempite solo da studenti? Quello era ciò che volevo raccontare. La diversità. Ho iniziato, nell'agosto 2019, a ritrarre i manifestanti durante le proteste in strada isolandoli, mettendoli davanti a uno sfondo bianco. In questo modo ho pensato di poter evidenziare meglio le diversità all'interno di questo movimento senza leader." -
Édouard Manet e gli Impressionisti e altri scritti su Manet di Antonin Proust
Il grande poeta Stéphane Mallarmé celebra in questo testo uno dei maggiori pittori della storia dell'arte: Edouard Manet. Scritto con uno stile chiaro e dettagliato, il testo mette in luce il rapporto di Manet con gli impressionisti, di condivisione ma distaccato nella sua ricerca pittorica. -
Albe Steiner. Ricerche. Ediz. a spirale
Un’idea progettuale, un quaderno di Albe Steiner, che porta l’intestazione ""Ricerche"""", sul quale alla fine degli anni Trenta, uno degli """"intellettuali della grafica italiana"""" inizia a incollare immagini tratte da riviste e libri italiani e d’oltreoceano, in tempi di informazioni inesistenti o censurate. Il quaderno, con ritagli di architetture, mostre, studi sul movimento, macchine, oggetti tecnologici, fenomeni fisici, sculture, dipinti, film astratti, tipografia, arredi. Non una semplice raccolta iconografica ma uno strumento di ricerca che gli consente di costruire una nuova grammatica visiva. È il contributo italiano più organico all’allora nascente visual design, con il quale Steiner indaga la """"funzionalizzazione comunicativa"""" di tutti gli """"ismi"""" in una prospettiva di fondazione della disciplina della grafica finalmente autonoma."" -
Gli Impressionisti nel 1886 e altri suoi scritti sull'Impressionismo
Il volume raccoglie, in traduzione, una serie di saggi del giornalista e critico Félix Fénéon dedicati all'Impressionismo e al Neo-Impressionismo: ""Alla mostra di Édouard Manet"""" (1884); """"Gli Impressionisti nel 1886"""" (1886); """"L'Impressionismo"""" (1887); """"Il Neo-Impressionismo"""" (1888); """"Il Neo-Impressionismo alla IV Esposizione degli Artisti Indipendenti"""" (1888); """"Souvenir di Manet"""" (1920)."" -
È arte questa? Post-impressionismo, futurismo, cubismo
Questo pamphlet è stato pubblicato a ridosso della celebre esposizione dell'allora arte moderna sperimentale a New York, la Armory Show del 1913. Un volume che pone la domanda già nel titolo: È questa arte? La risposta viene articolata dall'autore in modo storico partendo dai neoimpresionisti e giungendo a Marcel Duchamp. Un volume che si pone, oltre ad altre considerazioni, come una primissima fonte dell'introduzione americana del Futurismo italiano. -
Piranesi a Milano. Omaggio nel terzo anniversario dalla nascita. Ediz. illustrata
Questa preziosa mostra (Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, 1° ottobre-14 novembre 2020) dedicata a Giovan Battista Piranesi, uno dei più grandi artisti del XVIII secolo, del quale ricorre quest’anno il terzo centenario dalla nascita, documenta come Milano sia stata in grado di recepire e diffondere la sua opera. Pur non avendo mai lavorato in città, infatti, Milano conserva memoria, raccolte e documenti relativi all’attività dell’artista, e ancora oggi Piranesi esercita un grande fascino sugli artisti milanesi, sia tra coloro che lavorano nel campo delle arti figurative sia in quelle della regia teatrale, dell’architettura e del design. -
L'Eneide figurata di Palazzo Besta a Teglio
Il volume analizza, nella molteplicità degli aspetti, le Storie dell'Eneide realizzate nel cortile della residenza, specchio della cultura umanistica che animava la corte di Azzo II e di Agnese Besta, committenti dell'impresa pittorica. Nessuno degli ambienti interni eguaglia l'intensità espressiva di questo spazio, fulcro delle ristrutturazioni rinascimentali e baricentro dell'intero palazzo. Il cortile affrescato di palazzo Besta a Teglio è come una quinta teatrale dipinta, che sembra delineare lo spazio di una rappresentazione scenica, un luogo in cui gli artisti hanno espresso all'aperto le loro storie, le fantasie e le invenzioni, alla stregua di una gigantesca quadreria in continua esposizione. -
Girolamo Figino. Una pala restaurata e un pittore riscoperto del Cinquecento milanese
Dopo essere stato uno dei più originali protagonisti della cultura figurativa milanese di metà Cinquecento, Girolamo Figino (1519 circa-1569) è uscito dai radar della storia dell'arte per oltre quattrocento anni. Solo sul finire del secolo scorso il fortunato ritrovamento di una firma ha consentito di recuperare la sua parabola di pittore colto e raffinato, in grado di coniugare il magistero leonardesco, al quale l'aveva iniziato il maestro Francesco Melzi, con i modelli di Raffaello. Realizzato in occasione del restauro di una delle sue opere più significative, la pala raffigurante la ""Sacra famiglia con un santo vescovo"""" della chiesa di San Marco a Milano (1569), il volume consente di ripercorrere l'intera vicenda dell'artista, celebrato dalle fonti coeve per il suo talento poliedrico. Oltre che pittore, Figino fu infatti miniatore, anatomista, scrittore e musico, meritandosi dall'amico Giovan Paolo Lomazzo il soprannome, affettuosamente ironico, di """"Fatuttonulla""""."" -
La Chiesa lombarda. Ricerche sulla storia ecclesiastica dell'Italia padana (secoli XIV-XV)
Dodici saggi di Giorgio Chittolini sono raccolti per la prima volta in questo volume dopo essere apparsi in diverse sedi tra il 1973 e il 2017. Sono raccordati da un'unica tematica: la messa a fuoco dei punti di incontro e scontro fra le istituzioni ecclesiastiche, la società civile e quella politica in area padana sullo scorcio del tardo Medioevo e nella prima Età moderna. Questi contributi rappresentano per la storiografia italiana un modo atipico, e per questo estremamente attuale, di fare storia ecclesiastica. Funge da ""fil rouge"""" in tutto il volume la riflessione dell'autore, secondo il quale è pressoché impossibile immaginare una storia dei ceti dominanti della società italiana che non mostri agganci stretti con le estese proprietà della Chiesa, con le cancellerie e i tribunali dei vescovi, con le aule della curia romana. L'autore si sofferma ampiamente su contesti e situazioni eterogenee mettendo in luce il largo ricorso che gli uomini che vivono nel mondo fanno delle risorse ecclesiastiche e, in particolare, della ricchezza della Chiesa e dell'influenza delle sue istituzioni."" -
Palazzo Averoldi. Arte e storia di una nobile dimora bresciana
Ci sono delle bellezze celate nei giardini e nei palazzi di Brescia, che destano meraviglia nel momento il cui, finalmente, lo sguardo può soffermarsi sul loro splendore nascosto e sui frammenti di passato restituiti alla nostra memoria. Questo stupore è particolarmente vero nel caso di palazzo Averoldi, contiguo agli uffici della Fondazione Casa di Dio e che da sempre suscita emozione in tutte le persone che hanno la possibilità di visitarlo, sia per accedere alla prestigiosa sede della Rotary House o ai vari uffici, sia per visitare le sale con gli affreschi di Romanino e di Lattanzio Gambara. In questo volume si vuole dar conto delle più recenti scoperte d'archivio che hanno finalmente permesso di delineare le fasi edificatorie della ""fabbrica"""" degli Averoldi in Santa Croce e la commissione dei diversi interventi decorativi. Con un approccio fortemente multidisciplinare, è stato possibile comprendere i diversi momenti di vita del palazzo, dal progetto degli architetti Isabello nel Cinquecento al rinnovamento settecentesco e oltre, fino ai danni bellici subiti durante il Secondo conflitto mondiale."" -
Riso nero
Razzista, sessista? Non sono mancate accuse a questo che fu di Anderson il libro di più largo successo, e non si può dire che, in qualche misura, non fosse venato dei pregiudizi che segnavano l’America di primo Novecento. Forse che, all’inizio degli anni Duemila, li abbiamo tutti superati? Non è alla luce di quelli, in ogni caso, che va giudicata una storia che è soprattutto una storia di ricerca, di ricerca della verità del proprio essere oltre le abitudini e le convenzioni, e proprio oltre i pregiudizi. Bruce, il protagonista, è un uomo bianco che conduce una vita che sente sempre più vuota, falsa anzitutto nel rapporto che lo lega alla moglie; e che lascia tutto per ritrovare un senso appunto più vero al proprio fare. Una scelta e una fuga forse troppo facili, ma che proprio delle complicazioni intellettuali di un certo ambiente hanno bisogno di liberarsi e che proprio della schiettezza di gente più semplice – i neri, l’operaio Sponge – faranno tesoro. -
Prima che il gallo canti
"Prima che il gallo canti"""", libro pubblicato da Cesare Pavese nel 1948 e che allude con il suo titolo alla necessità di un risveglio che l’autore riteneva necessario per sé prima che per il nostro paese, è nei due testi che lo compongono opera emblematica fra le altre sue, e pur nelle irrisolutezze che la caratterizzano. """"Il carcere"""" rimanda all’esperienza di confino dell’autore, risolvendola quasi completamente nel segno di una solitudine che è di fatto esistenziale, cercata ancor più che subita, in cui sono i fantasmi interiori, e il bisogno del sesso in primo luogo, a muovere le azioni e a costruire il paesaggio. Più ricco e articolato """"La casa in collina"""", dove un professore di scuola – quale Pavese fu anche – prende atto delle difficoltà della guerra nella Torino occupata dai nazisti, ed è costretto a interrogarsi sul proprio isolamento e sulla propria accidia. Un’antica storia d’amore, che si rivela inaspettatamente e che sembra poter rivivere, si fa essa stessa simbolica, nei suoi risvolti, di una situazione tanto gelosamente difesa quanto frutto dell’incapacità di mettersi davvero in gioco." -
The spank. Ediz. italiana
Sonny e Vargas, dentista uno, farmacista l'altro, lavorano nella stessa strada di Londra. Un'amicizia scandita da pinte di birra nel loro pub d'elezione, The Spank (2020), che dà il titolo alla pièce. Un piccolo incidente crea una crepa che cambierà le loro vite. Ultimissima inedita opera di Hanif Kureishi, autore di ""Il Budda delle periferie"""" e """"Nell'intimità"""", che verrà messa in scena al Teatro Stabile di Torino dall'8 dicembre 2020."" -
La via più facile
Evan è un infermiere che lavora in un reparto ospedaliero che aiuta malati terminali a compiere l'ultimo gesto. In modo legale. È proprio lui che passa l'ultimo ""cocktail"""" ai pazienti che ne fanno richiesta. I suoi amici non sanno di cosa si occupi in ospedale. Solo la straordinaria Viv, donna ironica e incredibilmente intelligente, sa cosa faccia il figlio. Ma non sa cosa lui combini quando non è con lei o in ospedale. Evan è sfuggente. Nel lavoro di Evan, ci sono regole, gerarchie e procedure rigorose cui attenersi. Che possono andare strette, prima o poi. Un paziente dopo l'altro, Evan inizia a porsi interrogativi che hanno a che fare con i suoi valori morali e la sua coscienza. Scoprirà come la strada davanti a lui sia tortuosa e accidentata. Specie quando la posta in gioco è Viv. Saprà cosa è giusto fare? Comunque la si pensi sul fine vita, questo non è un romanzo sull'eutanasia o sul suicidio assistito. È un romanzo sulle emozioni, sui rapporti familiari, sulle scelte. Sull'amore."" -
Di terra, di mare, di cielo
Leo e Bart vivono a Torino da sempre. Si sono spostati in un bilocale da quando la figlia Sarg è diventata indipendente. È una tranquilla domenica di primavera quando, legato ad un lenzuolo rosso, piove sul loro poggioletto Saro. Perché? Sarà lui stesso a trovare le parole per spiegarlo. Sarg rimarrà così colpita dal suo racconto che, a sua volta, lo condurrà per la città, a passeggiare nella sua vita. Anche Leo e Bart decideranno di uscire per ritrovare qualcosa che non facevano da tempo. rnMa la vita riserva sorprese ed imprevisti. Nelle loro vite capita Gian, che costringe Bart e Leo, Sarg e Saro anche Lena, a guardarsi dentro ed affrontare le proprie paure più profonde e nascoste. Fino a trovare un nuovo tempo insieme. Un romanzo che parla di legami, partenze, ritorni a casa, di ritrovare se stessi e il proprio posto nel mondo. -
Un uomo qualunque
Barcellona, maggio 2011, Los Indignados da più di una settimana hanno occupato Placa Catalunya, centro pulsante della capitale catalana, in segno di protesta a fronte della grave situazione economica in cui versa la Spagna. Xavi è un cinquantenne solo, lasciato dalla moglie, affetto da fibromialgia. Ha toccato il fondo ma ancora non ha iniziato la risalita. La notte prima dello sgombero della piazza, Xavi si addentra quasi per caso nell'accampamento degli Indignados. Intravede un barlume di speranza. Forse gli ideali in cui credeva e per cui si è battuto da giovane non sono morti, possono ancora scuotere la società. Forse è ancora possibile un futuro dove l'uomo sia nuovamente padrone della propria libertà. Conosce Ada, Luis e Pep e si lascia travolgere dagli eventi, dalle passioni e dall'assenza di coraggio. È una storia che indaga l'animo umano, le sue debolezze, la sua fragilità e la sua capacità di andare avanti, nonostante i bivi sbagliati e le occasioni mancate. -
Il padrino dell'antimafia. Una cronaca italiana sul potere infetto
Finalista della V edizione del premio Piersanti Mattarella 2019.rnUn siciliano che è “nel cuore” di un boss di Cosa Nostra diventa misteriosamente il faro dell’Antimafia italiana. Il delitto perfetto.rnrn«Un libro destinato a spaccare in due la storia di mafia e antimafia» - Piero Melati, Il VenerdìrnrnCon la complicità di ministri dell’Interno e alti magistrati, di spie e generali, Calogero Antonio Montante in arte Antonello è il personaggio che più di ogni altro segna l’oscura stagione delle “mafie incensurate” che dettano legge dopo le stragi del 1992.rnSimbolo della legalità per Confindustria e a capo di una centrale clandestina di spionaggio, fra affari e patti indicibili la sua storia fa scorgere un pezzo d’Italia con il sangue marcio.rnChi è davvero Montante? Solo il prestanome di un sistema imprenditoriale criminale? Il pezzo “difettoso” di una perfetta macchina di potere? È pupo o puparo?rnMa c’è un intrigo nell’intrigo: le telefonate del Presidente. Qualcuno sospetta che nelle mani di Montante siano finite le registrazioni delle conversazioni fra l’ex Capo dello Stato Napolitano e l’ex ministro Mancino, quei quattro colloqui agli atti del processo di Palermo sulla trattativa Stato-mafia che la Corte Costituzionale aveva ordinato di distruggere.