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I titoli dei «Canti» e altri studi leopardiani
Nella varietà dei modi dell'approccio critico (ricostruzione genetica, analisi lessicale, lettura del testo ecc.) permangono identiche in questa raccolta le linee direttive che caratterizzano i saggi leopardiani di Blasucci: l'attenzione alla concreta organizzazione tematico-linguistica dei testi; l'individuazione del nucleo conoscitivo che è al fondo di ciascuno di essi. Quest'ultimo assunto, evidente nell'esame dei testi satirici (""Tra ideologia e satira"""" è il titolo della seconda sezione di questo volume), è non meno presente, anche se meno isolabile dall'analisi poetica, nell'esame dei testi più propriamente lirici (""""Dalla parte dei Canti""""), per i quali l'autore preferisce parlare appunto di una """"carica conoscitiva"""", più che, convenzionalmente, di un """"contenuto di pensiero""""."" -
Il filo del male
1958, Trieste. In un condominio di lusso viene trovato il corpo straziato di una bambina. È la figlia del sindaco e l'inchiesta si intreccia con il conflitto per il potere in città. Nell'umido marzo triestino che resiste alla primavera, è inviato a risolvere il caso il tenente-colonnello Augusto Trani che, rinnegando il padre ebreo e gerarca fascista, era partito da Trieste prima della guerra. Trani non è un investigatore, è un soldato. Dopo avere sperimentato l'orrore della guerra, deve confrontarsi con quello della pace. Il filo del male che sembrava potersi spezzare si srotola ancora dalle stanze del potere. Rivela il legame che unisce le generazioni. Un poliziesco poco convenzionale che combina uno sfondo senza concessioni al pittoresco con un intreccio avvincente e visionario. Il racconto dell'inchiesta riserva sorprese continue. La verità sembra sfuggire anche dopo l'identificazione del colpevole: risolvere il caso della bambina infatti significherà decifrare il mistero della città. -
L' uomo immobile
Il protagonista è immobile, sembra privo di coscienza, è inerte, ma questo è un romanzo pieno di vita, quella che sta per nascere, quella che agita i pensieri di chi sembra non poter pensare... ""L'uomo immobile"""" è una storia d'amore ai confini tra la vita e la morte, ma anche una riflessione su un tema di controversa e scottante attualità. L'autrice si è ispirata a un fatto vero raccontatole da un primario neurologo, direttore scientifico di un istituto che accoglie pazienti in stato vegetativo. Dieci anni fa diventò un breve racconto, sviluppato e approfondito ora in questo romanzo che è anche una inaspettata fonte di conoscenza su un tema così attuale. Un libro che riesce a coniugare le emozioni con le informazioni, alcune forse sorprendenti, ma tutte verificabili: i rimandi scientifici che si possono trovare in queste pagine sono stati vagliati da esperti clinici del settore, che hanno considerato qualche imperfezione nel """"protocollo ospedaliero"""" ininfluente per l'attendibilità del percorso clinico, tanto da approvare e affiancare con convinzione le tesi che l'autrice interseca nella più classica storia d'amore fra lui, lei e l'altra..."" -
L' uomo Gesù. La storia vera di Gesù di Nazaret
Paul Verhoeven fin dall'infanzia ha provato per la figura di Gesù Cristo un fascino che non escludeva dubbi e domande cruciali. Se nei suoi film ha esplorato le zone oscure della società e della psiche, lo stesso atteggiamento ha adottato nella stesura del suo primo libro. Chi fu realmente Gesù di Nazaret? Quale fu la sua vita, e che cosa arrivò a rappresentare? Queste sono le domande che si pone l'autore. Nel corso di duemila anni, la realtà di questo straordinario personaggio è passata attraverso la coloritura dei racconti mirabili, degli atti di fede, dei miracoli, che hanno finito per ridurlo a poco più di un'icona rassegnata e dolente. Niente di più lontano dall'immagine del Cristo proposto da Verhoeven. Verhoeven punta l'obiettivo su particolari trascurati dell'uomo Gesù, fornendoci il seducente ritratto di un Gesù affabulatore, brillante e appassionato, ribelle e provocatore, per molti aspetti assai contraddittorio. Il suo è l'approccio coraggioso e critico del libero pensatore, che non può fare a meno di porre domande. Fu Gesù a scegliere i suoi dodici apostoli? Credeva realmente di dover morire? E cosa è avvenuto davvero al suo corpo? Le risposte di Verhoeven riescono a rendere ""L'uomo Gesù"""" un libro assolutamente originale e provocatorio."" -
I nuovi distretti produttivi
Dopo essere stati a lungo elogiati come modello di sviluppo, i distretti industriali vengono oggi accusati di avere accentuato le molte debolezze dell'economia italiana. Senza sottovalutare tali critiche, l'ipotesi di questo libro è molto diversa. Il punto di partenza è che l'industria italiana sta oggi vivendo una fase difficile quanto necessaria di trasformazione, all'interno di uno scenario competitivo che negli ultimi dieci anni è profondamente cambiato. In questo processo di trasformazione anche molte piccole e medie imprese distrettuali stanno facendo la loro parte, cercando di introdurre innovazioni nei prodotti e nei processi, accrescendo il contenuto di conoscenze e servizi nella produzione e riorganizzando le catene del valore a scala internazionale. Prestare attenzione a tali processi risponde all'esigenza di guardare con realismo alle possibilità concrete di evoluzione di una parte importante dell'economia italiana. -
Ritratti e autoritratti di design. Ediz. illustrata
Che cos'è oggi la professione di designer? Per rispondere a questa domanda, questo libro descrive le vicende di tre generazioni di designer, dai Maestri alle tendenze del Nuovo Design. Le biografie si incrociano con l'autobiografia, le esperienze personali con quelle di interi movimenti, come Alchimia e Memphis, di cui Andrea Branzi è stato uno dei protagonisti. Viene così analizzato il ""sistema dinamico"""" del design italiano, nel quale queste esperienze si collocano, con riflessioni sul ruolo di una nuova didattica e sul design come professione di massa. Conclude il percorso un'autobiografia, che sottolinea aspetti salienti della ricerca professionale e teorica di Andrea Branzi. Questo passaggio dal ritratto all'affresco di gruppo, dalla biografia all'autobiografia, alla teoria fa di questo libro un lavoro sperimentale che, come scrive il suo autore, non porta a risultati garantiti, ma apre lo sguardo a scenari, che testimoniano la peculiarità del design italiano, mai unitario ed omogeneo, ma fatto di variazioni e differenze che sono la sua originalità e la sua ricchezza."" -
Tentativi di certezza. Poesie 1999-2009
Dopo la summa quarantennale de ""L'opera del vento"""" (2006), questo volume raccoglie le poesie scritte dal 1999 al 2009 da Maura Del Serra, una delle voci più alte e profonde del panorama poetico contemporaneo. Nutrita dalle radici culturali e sapienziali dell'Occidente nel loro intersecarsi con le vene più feconde delle tradizioni orientali, la poesia della Del Serra prosegue, con affascinante ricchezza stilistica, il suo viaggio testimoniale sulla condizione umana."" -
Teodoro Wolf Ferrari. La modernità del paesaggio. Catalogo della mostra (Conegliano, 2 febbraio-24 giugno 2018). Ediz. a colori
La mostra ""Teodoro Wolf Ferrari. La modernità del paesaggio"""" presenta un'importante riflessione dedicata al pittore veneziano Teodoro Wolf Ferrari, che fa luce su alcuni aspetti fondamentali, ma ancora da approfondire, della storia dell'arte italiana tra XIX e XX secolo. Wolf Ferrari, veneziano, classe 1878, ha saputo assimilare e interpretare gli stimoli migliori della cultura secessionista di inizio '900 trasferendoli a Venezia, animata in quegli anni dalle esperienze fondamentali della Biennale e di Ca' Pesaro, cui prese attivamente parte. Vengono riunite assieme per la prima volta, in un percorso del tutto inedito, oltre 70 opere, tra le quali dipinti, acquarelli, pannelli decorativi, vetrate, studi per cartoline. Il catalogo racconta le 7 sezioni che abbracciano vari momenti ed esperienze, ripercorrendo l'intera produzione di Wolf Ferrari, attraverso un importante confronto non solo con alcuni dei giovani capesarini, ma anche con autori quali Otto Vermehren e Mario de Maria. A testimonianza del contributo critico vengono identificate le linee guida del linguaggio e della poetica dell'autore, rintracciabili in almeno tre direttive principali: la fantasiosa e inquietante simbologia böckliniana; il sintetismo di Pont-Aven attraverso il dialogo con l'ambiente di Ca' Pesaro; la componente secessionista e più marcatamente klimtiana."" -
Il giogo delle parti. Narrazioni letterarie matrimoniali nel primo Novecento italiano
Il meno noto e, forse, il meno studiato dei romanzi di Luigi Pirandello, ""Suo marito"""", e il più celebre e importante di quelli di Italo Svevo, """"La coscienza di Zeno"""", mettono in scena non solo e non tanto l'irreversibile crisi in atto dell'istituto matrimoniale. Con essi, piuttosto, la narrativa italiana primonovecentesca descrive al suo massimo grado di espressività gli effetti del mito-equivoco del «matrimonio d'amore». In questo volume l'analisi della rappresentazione letteraria dell'interno coniugale offre una sorte di fermo immagine, quasi a segnare il momento di passaggio tra l'epilogo di un'epoca e l'inizio di una nuova stagione, più complessa e articolata."" -
Ma pupa, Henriette. Le lettere di Eleonora Duse alla figlia
La corrispondenza fra Eleonora Duse e la figlia Enrichetta Marchetti Bullough, costituisce una fonte originalissima per comprendere la figura e la personalità dell'attrice nei primi anni del Novecento e in particolare durante la Grande Guerra. Le lettere, nella stragrande maggioranza inedite e in lingua francese, permettono la conoscenza approfondita della Duse come madre e come donna nei numerosi contatti con intellettuali italiani ed europei dell'epoca. Dalla lettura di questi documenti è possibile approfondire argomenti nuovi e interessanti come la sua prima e unica esperienza nel mondo del cinema e la curiosità e i progetti che la nuova arte le aveva prospettato. Nell'ultima parte del carteggio risaltano le problematiche relative al suo ritorno sulle scene nel 1921, fino all'ultima tragica tournée negli Stati Uniti. Le missive descrivono una relazione madre-figlia complessa, in cui i ruoli tendono inevitabilmente a scambiarsi. Alla vita avventurosa e in continuo movimento della madre si contrappone, infatti, quella strutturata e pacata della figlia, madre e moglie esemplare, che vive a Cambridge con i due figli e il marito Edward Bullough, professore di italiano nella prestigiosa università inglese. Le lettere inviate da Eleonora Duse alla figlia e nella maggior parte da quest'ultima trascritte su quaderni, sono oggi conservate nell'Archivio Duse, nel Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. -
Io, esule indigesto. Il Pci e la lezione del '68 di Praga
Esponente di primo piano della Primavera di Praga, Jiri Pelikàn scelse l'esilio in Italia dopo l'invasione sovietica del 1968. Nel nostro paese sperava di trovare la solidarietà del Pci, che per la prima volta, sulla questione cecoslovacca, si era distaccato da Mosca. Incontrò invece reticenze e ambiguità da parte di un partito che non se la sentiva di rompere apertamente con l'Urss. Fu accolto dal Psi di Craxi che lo portò al Parlamento europeo. Questo libro non è solo una testimonianza diretta di grande interesse, ma il tentativo di spiegare le ragioni per cui il maggiore partito della sinistra non seppe incontrarsi con il dissenso dell'Est, suo potenziale alleato. -
Il Grand Tour dei cavalieri dell'Apocalisse. L'Italia del «lungo Cinquecento» (1494-1629)
Il ""lungo Cinquecento"""", compreso tra il 1494 - la discesa di Carlo VIII - e il 1629 - la terribile peste manzoniana - è considerato l'inesorabile preludio al declino dell'Italia. Se è vero che i Cavalieri dell'Apocalisse (Guerra, Carestia, Peste, Morte) causarono gravi danni, una lettura totalmente negativa di quel periodo storico non è l'unica possibile: per Fernand Braudel, ad esempio, le guerre d'Italia non ebbero conseguenze così terribili. Guido Alfani si inserisce in questo dibattito avanzando una nuova interpretazione complessiva del Cinquecento italiano."" -
L' evoluzione dell'informazione televisiva locale. L'esperienza veneta e le prospettive future
Il tema del ruolo e della possibile evoluzione futura del sistema televisivo locale è venuto alla ribalta nel corso degli ultimi anni, anche a seguito di una sorta di ""ostinata resistenza"""" di queste piccole realtà alle catastrofiche previsioni relative ai cambiamenti che avrebbe attraversato, con l'avvento di Internet e della globalizzazione prima, e il sorgere del satellitare e del digitale terrestre poi. Il sistema televisivo locale, nonostante (o forse per merito di) alcuni fattori che ne determinano una strutturale """"debolezza"""", sembra in grado di trovare imprevisti margini di sopravvivenza, negli spazi grigi della legislazione come in quelli del mercato pubblicitario. Il Corecom (Comitato Regionale delle Comunicazioni) del Veneto ha commissionato alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Trieste una indagine approfondita del settore televisivo locale, anche rispetto alle prospettive aperte dai nuovi scenari."" -
Il laccio scarlatto. Testo cinese a fronte
Scritti in lingua letteraria e incentrati sulla registrazione di eventi e fenomeni eccezionali o di personaggi di natura straordinaria, i chuanqi (racconti in prosa, talora con inserti in versio in prosa rimata) elaborano un materiale tematico molto ampio che comprende sia le storie sovrannaturali di immortali ed esseri fantastici sia episodi tratti dall'esperienza sociale o amorosa dei letterati, e molto spesso una combinazione di questi due elementi. Fiorita nel corso della dinastia Tang, la produzione di questi racconti conobbe il suo primo momento di splendore nel periodo tra il 780 e l'820 e continuò poi con alterne fortune lungo tutto il corso della letteratura cinese tradizionale. Per la varietà dei soggetti tematici rappresentati e la ricercatezza dello stile linguistico, questo particolare genere di racconto costituisce una delle forme letterarie più raffinate della narrativa cinese tradizionale. -
Drammi seri per musica
Le numerose edizioni settecentesche che s'intersecano l'una con l'altra, la mancanza degli autografi e la vastità dell'impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell'edizione critica delle opere di Carlo Goldoni. La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all'ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall'autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l'evoluzione della singola opera fino al momento in cui l'autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell'interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna. -
Agrò e la deliziosa vedova Carpino
Agli inizi del 1991, al sostituto procuratore Italo Agrò, appena trasferito a Roma, viene assegnata come primo caso l'inchiesta sulla morte del commerciante di gioielli Abramo Carpino, trovato morto nella sua Mercedes davanti all'ingresso di casa. I sospetti del fratello del defunto, Aaron, si indirizzano sulla vedova, vista teneramente abbracciata a un uomo. Ma le indagini fanno scoprire ad Agro che non tutto è come sembra nella vicenda e che la verità potrebbe essere assai più complessa. Sarà durante una forte nevicata che blocca tutti gli indiziati nella villa di famiglia che Agrò, interrogandoli uno alla volta e incrociando le deposizioni come nella migliore tradizione del giallo classico, risolverà il caso. -
Non dite che col tempo si dimentica
Milano, 2008. L'inquieta pianista Anna Orvieto ha un'appassionata relazione col giovane fotografo francese Philippe. Alla vigilia di un importante debutto alla Scala decide di seguirlo a Tunisi, un breve viaggio che toglierà inaspettatamente il velo su oscure vicende del passato riconciliandola con se stessa. Tunisi, 1938. Nella Tunisia amministrata dai francesi i fascisti italiani rivendicano con forza il dominio del paese. All'emanazione delle leggi razziali il mondo di Cesare Orvieto, illustre medico ebreo e autorevole esponente della comunità italiana, fascista convinto, va in pezzi. Diviso tra l'affetto per la moglie di cui rimpiange la grazia ormai sbiadita di ballerina e la travolgente passione per l'affascinante pianista Augusta Levi, incapace di rinunciare a un'appartenenza italiana che gli viene brutalmente negata, Cesare va incontro al proprio tragico, ineluttabile destino. Daniela Dawan, avvocato, è nata a Tripoli dove ha vissuto la sua prima infanzia. È rientrata in Italia nel 1967, con la famiglia, in seguito alla Guerra dei sei giorni. È vissuta a Roma, a Bruxelles e negli Stati Uniti. -
Signore delle lacrime
Con la tipica matrice della sua scrittura che fa della contaminazione una cifra stilistica originale, nel ""Signore delle lacrime"""" Antonio Franchini incrocia il reportage narrativo di un viaggio in India con la quotidianità della vita occidentale, il pantheon induista con il materialismo del nostro mondo, creando un sovvertirsi nei ruoli di Oriente e Occidente, esotico e domestico (familiare), racconto e ricordo, indian food e gastronomia emiliana, finzione e sprazzi autobiografici. Una leggera meditazione sulla morte e un apparente bilancio sulla vita che ogni uomo di mezza età può accennare a se stesso, senza pretendere di farlo sul serio, ma lasciandosi attraversare da suggestioni, impressioni, letture, brividi di ricordi o di premonizioni, immagini di luoghi infestati da ogni forma di falsità e tuttavia impregnati di sacro in ogni più intima fibra."" -
Un ramo già fiorito. Lettere a Remo Fasani
Non si chiama ancora Cristina Campo la giovane donna che, tra il 1951 e il 1954, tiene una fitta corrispondenza epistolare con il poeta e dantista italo-svizzero Remo Fasani: nomi, opere e destino sono, allora, in fase nascente, e qui se ne scopre lo splendore di temi e scoperte, nell'elezione, per entrambi definitiva, della ricerca della bellezza e della verità. Vittoria Guerrini incontra Remo Fasani a Firenze: nasce un'amicizia che s'incentra sulla condivisione di letture, opere d'arte, musica, istanti di vita, scritti, poesie e immagini. ""Non mi sento mai così radicata nella mia terra come vedendola negli occhi di questo svizzero"""", scriverà qualche anno dopo Cristina Campo ad un'amica."" -
Baby killer. Storia dei ragazzi d'onore di Gela
Erano tutti ragazzini. Tutti tra i tredici e i sedici anni. Tutti o quasi cresciuti in ambienti malavitosi. Tutti con un destino già segnato. Tutti avrebbero dovuto sedere ancora tra i banchi di scuola e invece, tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, diventano il braccio armato della ""Stidda"""", l'organizzazione criminale nata da una costola di Cosa Nostra e diventata in pochissimo tempo la """"padrona"""" della parte meridionale dell'isola grazie al traffico di droga, alle estorsioni e alle esecuzioni spietate. Nel libro si incrociano le loro storie e le loro confessioni davanti a un tribunale dove raccontano in un crescendo di violenza, che forse non ha eguali, come si sviluppò la Stidda. Due di loro già a 14 anni vengono cooptati dalla cosca prima per attentati incendiari e poi per uccidere i nemici del clan, i commercianti che non si piegavano al pizzo e uomini delle forze dell'ordine. Nel caso di uno, per esempio, c'è un episodio terribile: per il tredicesimo compleanno il padre gli regala la prima pistola, commissionandogli anche il primo omicidio. Sullo sfondo una Sicilia quasi da girone infernale.""