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Alice nel paese delle meraviglie. Ediz. integrale
È la storia di Alice, che cadde nella tana del Bianconiglio come se cadesse nel suo inconscio, scoprendo un mondo onirico fatto di strane creature, logica, giochi di parole, figure retoriche, proverbi e nonsense. Una favola per bambini ma anche un romanzo che ben rappresenta il rapporto conflittuale tra l'infanzia, fatta di fantasia e problemi quotidiani apparentemente banali, e l'età adulta, fatta di razionalità, stress e spesso rabbia. Il punto d'incontro? La follia, il sogno, il sorriso effimero di un Ghignagatto. -
Giulia una donna tra due Papi
«Pensate a un'ostrica che racchiude una perla; ecco, quella perla è ciò che è dentro il vostro cuore, nonostante gli altri, nonostante tutto.» Giulia Farnese Ha solo quindici anni Giulia, detta La Bella, quando nel 1489 viene data in sposa, dall'ambizioso fratello Alessandro Farnese, al sedicenne Orsino Orsini. Un matrimonio combinato il loro, un matrimonio a distanza perché la bella Giulia non è altro che pregiata merce di scambio nel perverso gioco di potere che tiene banco nella Roma del XV secolo. Sulle sue grazie si posano ben presto gli sguardi lascivi di Rodrigo Borgia, padre di Cesare e Lucrezia, nonché futuro papa Alessandro VI che vuole Giulia tutta per sé, nonostante sia poco più che una bambina, lui abbia quasi sessant'anni e sia uomo di Chiesa. Lei, intelligente e colta, comprende subito di essere una pedina nella scacchiera politica del suo tempo, capisce che non c'è spazio per i sogni e per l'amore, non in quell'ambiente e non con la pressione che il fratello le esercita costantemente per l'ascesa al potere a cui, mai sazio, tanto brama. Roma, con le sue bellezze, i suoi palazzi, le ricchezze, i vizi e gli intricati rapporti umani politici, fa da sfondo. -
Che fine ha fatto quel clandestino?
Dopo ""C'era una volta un clandestino"""", Eltjon Bida torna con il sequel. Chi l'ha detto che a vendere porta a porta, dormire in un vagone merci, mangiare nelle Caritas non si è felici? Siamo nel 1997, un periodo in cui si parla solo male degli albanesi, ed Elty si ritrova a dover ricominciare di nuovo da zero, ma non si perde d'animo. Ama il suo lavoro, i suoi amici, i suoi colleghi italiani e, anche se spesso i ragazzi vengono insultati, non mollano. Lui è felice anche perché frequenta due ragazze. Tuttavia, non sa scegliere. Ma sarà davvero sua la scelta? L'unica spina nel suo fianco sono i suoi connazionali e suo fratello, che dalla disperazione rubano, spacciano e vogliono lasciare l'Italia per provare la fortuna altrove. Ci riusciranno? E, soprattutto, quanto durerà la felicità di Elty?"" -
Resta anche domani
Nel mondo di Scarlet ci sono tante ombre, tante paure e diversi tipi di silenzi. Ha sempre una cortesia per tutti, ma sono le stelle che a gran voce la richiamano, per essere scoperte. Dall'altra parte dell'università di Berlino c'è Liam, sorriso spavaldo e una ricerca cosmica di libertà perenne. L'amore per gli astri li farà incontrare, impedendogli di allontanarsi di solo un centimetro l'uno dall'altra. Ma lasciarsi andare è dura e la paura si può sconfiggere solo grazie a una promessa. Contiene le prime pagine di: ""Colori"""", di Giulia Previtali"" -
La via della notte
Dieci anni dopo “Non ti perdere”, Tea si è realizzata professionalmente e vive con il marito Chris a Malibù nella splendida villa dei suoi sogni. Negli ultimi mesi, però, la coppia si allontana, il rapporto subisce una crepa. Quando un nubifragio blocca Tea all’aeroporto di Miami, il destino riporta l’ex - Mattia Livraghi - nella sua vita. Il loro passato prorompe impetuoso, Tia le dà l’amore e la passione che le manca da tempo. E se avesse sbagliato tutto lasciandolo per volare oltreoceano sulle tracce di Manzanar? Intenzionata a scoprirlo, Tea accetta un lavoro che la riporta in Italia, dove suggestive città colme di esoterismo e leggende, fanno da sfondo a incontri misteriosi e strane coincidenze. È un viaggio nei sentimenti quello di Tea, in bilico tra Chris e Tia, tra passato e presente, tra un solo destino e diverse scelte. Come capire qual è la strada giusta? «Tieni vicino quell’anima che non scapperà dalla tua luce, nonostante i tentativi di allontanarla.» -
Just a (perfect) kiss
Complicato. Intenso. Romantico. Nicole e Emmett sono come il giorno e la notte, da sempre. Il fatto di avere un'inconfessabile cotta per il migliore amico di suo fratello, non ha contribuito di certo a facilitare le cose tra loro. Eppure, un giorno, un bacio tanto perfetto quanto sbagliato, ha cambiato ogni cosa. Arrendersi ai propri sentimenti sembra inevitabile quando l'attrazione scatta tra loro, ma Emmett manda tutto all'aria, sparendo improvvisamente e allontanandosi da tutto. Niki decide di voltare pagina e trasferirsi a Boston per seguire i suoi sogni, giurando a sé stessa di non commettere mai più lo stesso errore. È decisa a mantenere fede alla sua promessa, almeno fino a quando Emmett Sunders, il ragazzo che le ha spezzato il cuore, si presenterà alla sua porta il primo giorno di college, stravolgendo di nuovo tutto il suo mondo. Che fine ha fatto Emmett? Perché l'ha abbandonata senza nemmeno una spiegazione? Un unico bacio perfetto, basterà a convincere Nicole a dargli una seconda possibilità o sarà già troppo tardi? -
La battaglia per la felicità
Luana è una donna che, come molti, si ritrova ad affrontare una nuova società, distanziata dalla pandemia del Covid-19. Ha perduto il lavoro, ma coltiva il sogno di affermarsi come scrittrice. Un giorno trova per caso un manoscritto misterioso in biblioteca. Ciò conduce Luana a leggere l'esperienza di vita di Eleonora, che ha descritto un particolare periodo della propria adolescenza molto travagliato. Si mostra determinata a scoprire chi sia quell'autrice misteriosa e tanto simile a lei. Due storie che si snodano tra presente e passato e con un unico, grande filo conduttore: la battaglia per la felicità. -
Il viaggio che rifarei
Il primo viaggio in Kenya, ancora adolescente, è il punto di partenza per inseguire un sogno chiamato mondo. Il mal d'Africa dà inizio a una vita alla ricerca della libertà personale, delle latitudini più lontane, delle solitudini più profonde, del luogo perfetto dove vivere, della conoscenza di persone eccezionali, svolgendo un lavoro per certi aspetti sconosciuto ed esplorando i luoghi più suggestivi del pianeta. ""Il viaggio che rifarei"""" è il libro di una vita. Una prima sintesi, più che il bilancio, di un percorso ancora vivo ma già ricco, del suo svolgersi tra il racconto di una professione, poetiche descrizioni di paesaggi unici, lussi e party esclusivi, piccole solitudini e grandi lontananze, suggerimenti di viaggio e grotteschi aneddoti sui turisti italiani. Brasile, Giordania, Egitto, Estremo Oriente, Santo Domingo, Tenerife, Mykonos, Bali, Cuba e Miami, sono alcune delle mete vissute da Johnny Do come tour leader e da residente. Il libro è stato scritto con la collaborazione di Salvatore Gerace, insegnante di lettere presso il liceo """"Norberto Bobbio"""" di Carignano (TO) e scrittore di saggi, articoli di teatro e letteratura italiana e sportiva."" -
Artisti e committenti lucchesi del Seicento a Roma
Il volume raccoglie gli atti della giornata internazionale di studi tenutasi a Roma presso la Bibliotheca Hertziana - Istituto. Max Planck per la storia dell'arte («Pittori lucchesi del Seicento a Roma», 25 maggio 2016), che ha visto la partecipazione di esperti di pittura lucchese di diverse generazioni. La pubblicazione di queste ricerche rappresenta un significativo incremento dello stato delle conoscenze in materia e un aggiornamento imprescindibile sulla presenza degli artisti lucchesi a Roma nel corso del XVII secolo. Molti infatti furono gli artisti nati e formatisi a Lucca che giunsero nella capitale pontificia nel corso del Seicento per risiedervi a lungo, spesso conquistando un ruolo tutt'altro che marginale sulla scena artistica contemporanea. Altri, attraverso la formazione romana e il soggiorno più o meno lungo nell'Urbe, contribuirono a rinnovare la pittura lucchese alla luce delle novità con cui erano entrati in contatto. Oltre a presentare acquisizioni documentarie e proposte attributive riguardanti i singoli artefici, il volume ambisce a fornire un quadro complessivo degli aspetti legati alle committenze romane (o maturate a Roma) sia delle principali famiglie lucchesi (Buonvisi, Spada, Franciotti) sia della fitta rete di rapporti intessuta dalla 'nazione' lucchese, nonché delle specifiche professionalità e degli interessi culturali ed economici dei cittadini dell'ultima repubblica toscana residenti a Roma. Tra gli artisti lucchesi attivi nell'Urbe nel corso del Seicento si prendono in esame in particolare le figure di Girolamo Massei, Pietro Sigismondi, Paolo Biancucci, Paolo Borghese Guidotti, Pietro Paolini, Pietro Testa, Giovanni Marracci, Filippo Gherardi, Giovanni Coli, Francesco Buonamici e Paolo Lipparelli. -
Gatti di Parigi e d'altrove. Ediz. a colori
Fin dal XIX secolo, quando Steinlein crea il famoso poster per il cabaret Le Chat noir, i gatti di Parigi sono stati celebrati da pittori, scrittori e artisti in genere. Tra questi, riveste un ruolo importante la pittrice, costumista e scenografa Lila De Nobili (1916-2002), che nel 1945 si trasferisce a Parigi, nel 6° arrondissement, per non lasciarlo più. Lila disegna e dipinge scenografie per la Scala di Milano, l'Opéra di Parigi, il Covent Garden di Londra e molti altri teatri. Chiamata dai più importanti registi e direttori, disegna costumi di scena per personalità del calibro di Maria Callas, Edith Piaf, Audrey Hepburn e Ingrid Bergman. Dopo i moti del maggio 1968, decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura, collaborando a diverse decorazioni murali con l'architetto Renzo Mongiardino, e adotta il suo primo gatto, Ulisse, che vive con lei nell'appartamento di rue de Verneuil. La famiglia felina cresce in fretta e Lila non si stanca mai di ritrarla, in schizzi, disegni, bozzetti e acquerelli. Negli ultimi anni della sua vita, Lila regala la maggior parte di questi lavori, di grande profondità e delicatezza, ad un'amica gattofila, ed oggi questa straordinaria collezione è diventata un libro. -
Museo nazionale. 150 opere d'arte della storia d'Italia. Ediz. illustrata
Un museo virtuale che riunisce i capolavori mobili dell'arte italiana, scelti e commentati da archeologi, storici dell'arte e critici. In Italia non esiste un unico Museo Nazionale. La nostra storia e la nostra arte sono policentriche: ogni regione ha un museo importante, ogni museo un'opera memorabile. Da questa riflessione è nata l'idea del programma radiofonico Museo Nazionale di Rai Radio3, nel quale hanno trovato collocazione, in modo virtuale e narrativo, 150 opere d'arte capaci di raccontare la storia d'Italia. Tutti gli interventi radiofonici sono ora raccolti in questo volume: divise in 23 ""sale"""" tematiche, le opere sono raccontate da altrettanti studiosi italiani e internazionali, in un gioco che coniuga la curiosità e la passione con l'impegno a conoscere e difendere il grande patrimonio museale del nostro paese."" -
Quando sarò grande. Ediz. a colori
Età di lettura: da 5 anni. -
Caravaggio 1951
Milano, 21 aprile 1951. A Palazzo Reale si inaugura la Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi. Nel giro di tre mesi più di quattrocentomila persone si mettono in fila per ammirare un numero di dipinti autografi del Caravaggio mai più riunito in un unico ambiente. È un successo «eccezionale, incredibile» anche per Roberto Longhi, che della mostra è commissario tecnico. Ancora oggi, a quasi settant'anni di distanza, ci si interroga sulle ragioni di tanto successo, da individuare certo nella straordinarietà del pittore ma, forse, anche nei segreti di un allestimento esemplare che è rimasto finora sostanzialmente ignoto, se non nelle linee generali. Sulla scorta del rinvenimento di una campagna fotografica condotta tra le sale di Palazzo Reale nella primavera del 1951, nelle pagine di questo libro si è tentato di ripercorrere i passi dei visitatori - che fossero Anacleto il gasista o la signorina Snob - sala dopo sala, lungo il piano nobile dell'edificio piermariniano, come se a condurli fosse una mappa dell'esposizione. È stato pertanto necessario risalire alla genesi della mostra, ricostruire i suoi ambienti, definire le personalità in campo, i rispettivi ruoli e gli inevitabili scontri che hanno agitato le riunioni del comitato organizzatore (uno su tutti, non certo inatteso, quello tra Longhi e Lionello Venturi). Il risultato è un panorama articolato: Fernanda Wittgens, Costantino Baroni, Gian Alberto Dell'Acqua, Antonio Greppi, Achille Marazza, Giulio Andreotti e - per un tratto - persino Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI, sono alcuni dei personaggi che si incrociano in questa vicenda, ricca di conseguenze per gli studi caravaggeschi ma anche punto di riferimento e modello per l'industria delle mostre a venire. -
Gustave Dreyfus collectionneur et mecene dans le Paris. Ediz. illustrata
Nel corso della sua vita, il collezionista parigino Gustave Dreyfus (1837-1914) raccoglie nel suo appartamento in boulevard Malesherbes più di milleseicento opere d’arte rinascimentali. Le sculture di Desiderio da Settignano e Francesco Laurana, i dipinti attribuiti a Jacopo Bellini e a Botticelli, un impressionante numero di medaglie e placchette rendono la collezione Dreyfus una delle più importanti d’Europa. Appassionato amateur d’art, Dreyfus è un personaggio chiave dei salotti intellettuali della sua epoca: conosce la marchesa Arconati-Visconti, Edmond de Goncourt, la principessa Matilde Bonaparte, i Camondo e i Rothschild. Frequenta Adolfo Venturi e il giovane Bernard Berenson, e numerosi uomini d’arte come Auguste Rodin, Gabriele D’Annunzio e Jules Massenet. Dietro le quinte del Louvre incontra Charles Ephrussi, Léon Bonnat e numerosi celebri conservatori come Clément de Ris e Philippe de Chennevières. Grande viaggiatore, sviluppa un gusto eccezionale che gli permette di approfittare di ogni occasione per arricchire la sua collezione, sostenuto dagli illustri consigli di Alfred Armand e di Wilhelm von Bode. -
Antonio da Sangallo il giovane. Ediz. illustrata
Antonio da Sangallo il Giovane (Firenze, 1484 - Terni, 1546) fu protagonista indiscusso della scena architettonica romana durante il pontificato di Paolo III Farnese, accreditato come abilissimo costruttore a capo di una strutturata «setta» di collaboratori di cantiere, specie da Giorgio Vasari, che anche per questi aspetti lo rappresentò come antitetico a Michelangelo, segnandone irrimediabilmente la fortuna. In effetti già dopo l'ascesa al trono di Leone X, forte della sua formazione fiorentina presso gli zii Giuliano e Antonio il Vecchio e dell'assimilazione dell'esempio organizzativo della bottega di Raffaello, Sangallo si attribuì spesso il ruolo di regista dei cantieri decorativi dei propri edifici, cooptando pittori e scultori e intrecciando con loro competenze e idee, pur nella chiara divisione dei compiti posta sotto il suo controllo. La perdita, specie nelle fabbriche religiose ma non solo, della gran parte dei corredi decorativi originali ha reso fino ad oggi estremamente arduo valorizzare questa fondamentale componente della produzione di Antonio, imponendo una rinnovata lettura delle fonti e ricostruzioni non condizionate da approcci storiografici parziali o sbrigativi. Il volume raccoglie, in quattordici saggi inediti, i frutti delle più recenti ricerche su questo tema liminare tra storia dell'architettura e storia dell'arte, condotte da specialisti di reputazione internazionale affiancati da studiosi più giovani e presentate durante la Giornata di studi Antonio da Sangallo il Giovane. Architettura e decorazione da Leone X a Paolo III (Roma, Fondazione Marco Besso, 21 giugno 2017). -
Le storie di Botticelli tra Boston e Bergamo. Catalogo della mostra (Bergamo, 12 ottobre 2018-28 gennaio 2019). Ediz. a colori
Due tavole di significative dimensioni, la Storia di Virginia romana e la Storia di Lucrezia, eseguite da uno dei maestri più amati del Rinascimento, Sandro Botticelli (1445-1510), legano indissolubilmente l'Accademia Carrara di Bergamo e l'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. Il guizzante linearismo e la brillantezza cromatica delle due spalliere raccolgono tutto lo splendore dello stile botticelliano, che in esse concilia la solennità di classiche inquadrature architettoniche con la concitazione degli episodi. La ricongiunzione della tavola bergamasca con quella di Boston dà vita a un confronto di alto livello, consentendo di approfondire origine, natura e storia della mirabile coppia di dipinti. Per l'occasione, la Carrara riunisce anche gli altri due dipinti di Botticelli di cui dispone, il Ritratto di Giuliano de' Medici e il Vir dolorum, con un busto in marmo di Giuliano de' Medici conservato al Museo del Bargello di Firenze, gli Elogia di Paolo Giovio, corredati dell'incisione con il giovane Medici trafitto da un pugnale, e lo splendido Crocifisso del Museo dell'Opera del Duomo di Prato. -
Guido Reni, i Barberini e i Corsini. Storia e fortuna di un capolavoro. Catalogo della mostra (Roma, 16 novembre 2018-17 febbraio 2019)
Torna a Roma un'opera emblematica per le Gallerie Nazionali Barberini Corsini: la ""Visione di sant'Andrea Corsini"""" di Guido Reni (1575-1642) commissionata dai Corsini per la canonizzazione del santo vissuto nel Trecento, celebrata da Urbano VIII Barberini nel 1629. Il capolavoro di Reni, ospitato nelle sale del Palazzo Barberini alle Quattro Fontane fino al 1936, quando passò ai Corsini di Firenze (oggi è alla Galleria degli Uffizi) verrà messo a confronto con la sua replica eseguita nel 1732 da Agostino Masucci, rimasta sempre nella galleria di Palazzo Corsini in via della Lungara. Guido, definito da Roberto Longhi come l'«Apelle clericale» per quella sua miracolosa fusione tra valori cristiani e ideali classici, fu uno dei protagonisti dell'arte europea di primo Seicento, ricercato e stimato da papi e regnanti al pari del solo Bernini. Il Sant'Andrea Corsini è in questo senso un capolavoro paradigmatico, un'immagine iconica della devozione seicentesca, intrisa di riferimenti a Raffaello e all'Antico, in un'inedita e fortunata formula alternativa al Barocco più tuonante di Bernini e Pietro da Cortona."" -
Lee and me. An intimate portrait of Lee Krasner
Ribelle, scandalistica, provocatrice, coraggiosa: sono alcune delle parole utilizzate per descrivere l'artista espressionista astratta americana Lee Krasner (1908-1984), protagonista di questo libro il cui punto di partenza per Ruth Appelhof è stata l'estate che le due donne passarono insieme a Long Island nel 1974. Conosciuta per lo più dal grande pubblico per essere stata la moglie di Jackson Pollock, Lee Krasner è vista dagli «iniziati al mondo dell'arte» come l'autrice di un'opera maggiore che ha influenzato l'evoluzione dell'arte contemporanea, e in particolare la produzione artistica femminile del XX e XXI secolo. Nel ruolo allo stesso tempo di ricercatrice e di amica, Ruth Appelhof esamina l'opera di Lee Krasner sotto la luce dell'esperienza, intellettuale ed emozionale, delle settimane passate a dialogare spontaneamente con lei. Esplora inoltre, attraverso numerose interviste ai protagonisti del mondo artistico newyorkese di quegli anni, le relazioni dell'artista con amici, personalità del mondo dell'arte, artisti e altri «forestieri» ammessi nel suo personale santuario. Questi ricordi aprono una finestra sulla vita privata di Lee, particolare e intensa, così come sulla sua produzione artistica innovatrice, dispiegatasi nel corso di più di sei decenni di attività. -
Per diletto e per profitto. I Rondinini, l'arte e l'Europa
Sculture antiche, ritratti, stregonerie, paesaggi, giardini colmi di fiori rari e profumati fanno da sfondo alla saga dei Rondinini, il cui nome è ancora legato a due dei massimi capolavori scultorei di tutti i tempi, la Medusa tardoellenistica oggi a Monaco, assurta a simbolo di perfezione con Goethe, e la Pietà, ultima e tormentata fatica di Michelangelo. Grazie a lunghe ricerche compiute dagli autori, la collezione Rondinini è qui finalmente svelata: sono riemerse opere di grande rilevanza come quelle di Paul Bril e Pieter van Laer, fiamminghi che nel Seicento lavorarono per i Rondinini, insieme ad altri grandi maestri come Carlo Saraceni, Orazio Gentileschi, Giovanni Lanfranco, Claude Lorrain e Domenichino, Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi e Frangois du Quesnoy. Nel Settecento nel palazzo al Corso si ammirava un allestimento armonico e innovativo che univa al gusto per l'arte antica e i dipinti quello per i disegni e le terrecotte, disposti in un ambiente a loro dedicato e qui per la prima volta ricostruito. Nell'ultima sontuosa dimora romana il marchese Giuseppe, amico di Winckelmann e referente dei grand tourists, intuì le potenzialità della collezione, segnandone per sempre la fortuna europea. -
Moonster 2019. Il primo alieno sulla luna. Ediz. a colori
Il double-face book è un libro che racconta due storie, una esistente e una di fantasia che vi si ispira, e si può leggere partendo da entrambi i lati: basta girarlo. Da un lato inizia una storia e dall'altro la seconda, ma da qualunque parte si inizi, nella doppia pagina centrale del libro i due racconti si incontrano e si fondono in un unico finale. Età di lettura: da 6 anni.