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Capire la mediazione. Tra riferimenti storici e attualità normativa
Il Decreto Legislativo n. 28 del 4 marzo 2010 ha normato in Italia l'istituto della mediazione civile, ossia l'attività professionale finalizzata ad assistere i protagonisti di una controversia allo scopo di raggiungere un accordo amichevole extragiudiziale. A più di dieci anni di distanza dalla sua entrata in vigore, tuttavia, la mediazione non sembra avere fatto breccia presso gli usi del grande pubblico, e anzi pare essere rimasta chiusa nelle stanze degli addetti ai lavori, spesso prigioniera di tecnicismi incomprensibili per coloro che dovrebbero essere i destinatari della sua azione: le persone comuni. Quanti ricordano situazioni di conflitto che si sarebbero potute risolvere pacificamente e che invece sono rimaste intrappolate nei tempi (quasi sempre) ""biblici"""" del sistema giudiziario del nostro Paese? Per far fronte a questa situazione il presente volume approfondisce l'istituto della mediazione attraverso una serie di aree tematiche - il perché, le ipotesi, il come, il cosa, i protagonisti, lo spazio e il tempo - alternando l'esposizione dei suoi principali aspetti normativi a dei rapidi approfondimenti di carattere storico."" -
Quello che ho vissuto (1917-1921)
Vera Aleksandrova, titolare per circa 40 anni della rubrica di critica letteraria del giornale menscevico dell'emigrazione ""Socialisticeskij Vestnik"""" e autrice di studi pionieristici sul rapporto tra letteratura, società e vita sovietiche, ha rievocato in queste memorie gli anni della sua formazione politica, gli incontri con i militanti delle organizzazioni operaie che lottavano per affermare la propria indipendenza, le scelte compiute da una giovane intellettuale nella Mosca dei primi anni post-rivoluzionari. Il testo di Aleksandrova è introdotto da un saggio di Agnese Accattoli, """"Una fanciulla nella rivoluzione: l'apprendistato menscevico di Vera Aleksandrova"""", sul contesto storico e sul punto di vista delle donne che si trovarono a decidere della propria vita in quell'epoca. Chiude il volume una nota bio-bibliografica sull'autrice."" -
Con-tatto. Progetti per una comunicazione extraterrestre
Questo libro documenta un percorso progettuale strategico, globale, «verso l'infinito e oltre». Finora i terrestri hanno inviato nello spazio artefatti che parlassero di loro ai possibili abitanti dell'universo: un gesto informativo, spesso banale e autoreferenziale. La sfida affrontata dai giovani designer del Politecnico di Milano è stata quella di passare dall'informazione alla comunicazione, di proporre artefatti che siano in grado di garantire il contatto e lo scambio. Un vero e rilevante ""salto"""" di prospettiva (come quello di Fosbury): sono evidenti le notevoli implicazioni/difficoltà progettuali e """"costruttive"""" dei progetti qui presentati, tuttavia essi rappresentano un'""""evoluzione creativa"""", affinché la relazione con una realtà extraterrestre non solo possa avvenire, ma sia anche produttrice di """"risultati"""". Se siamo fatti «della stessa materia delle stelle» è comprensibile che alcuni di noi vogliano dialogare con gli abitanti dello spazio: qui alcuni artefatti per realizzarlo."" -
Narratologie. Prospettive di ricerca
Nel 1969 Tzvetan Todorov parlava per la prima volta di narratologie, di una «scienza del racconto» di là da venire. Mezzo secolo dopo, la narratologia è diventata un campo di ricerca vastissimo, in cui la lezione di ""classici"""" come Gérard Genette, Franz Karl Stanzel e Dorrit Cohn continua ad arricchirsi grazie all'incontro con altri ambiti del sapere. La riflessione sui fondamenti della narratività passa oggi per il confronto con le scienze cognitive, con gli studi di genere, con quelli sulla transmedialità, con l'ecocritica, e non solo. Questo libro, che raccoglie gli interventi presentati durante il primo Seminario permanente di narratologia, vuole testimoniare la vitalità di tale ambito di studi, di un insieme di ricerche di cui poco, finora, è giunto in Italia. L'idea di fondo è che solo aprendosi a prospettive ed esperienze diverse sia possibile ricostruire un sapere narratologico condiviso, all'altezza delle molte sfide che il mondo del racconto - non solo quello letterario - pone oggi ai suoi interpreti."" -
Sinistra per l'Alternativa. Storia di una corrente del PSI (1976-1984)
Il libro, che si basa su un ampio materiale archivistico inedito e su una vasta bibliografia, ricostruisce la storia di Sinistra per l'Alternativa, la corrente del PSI guidata da Achilli tra il 1977 e il 1985, le cui radici risiedono nell'opposizione alla scelta di Lombardi, nel 1976, di approvare la sostituzione di De Martino con Craxi alla segreteria. Achilli temeva che l'alternativa di sinistra, linea della maggioranza al Congresso di Torino del 1978, sarebbe stata presto abbandonata, cosa che avvenne con il PCI di nuovo all'opposizione a partire dal 1979. Dopo un accordo con De Martino, nel 1981 la corrente perse alcuni dei suoi più autorevoli esponenti, come Codignola e Leon, ma non rinunciò a una battaglia di minoranza fino al Congresso di Verona del 1984. Il libro analizza una fase della storia del PSI poco trattata dalla storiografia, ma anche l'evoluzione del quadro di governo e di quello politico nel suo complesso, prima delle trasformazioni d'inizio anni Novanta e della fine della Guerra fredda, in vista di un III millennio ancora tutto da decifrare. -
Sulle amate sponde. Scritti di storia della lingua italiana per Gabriella Cartago
Le allieve e gli allievi di Gabriella Cartago, insieme a coloro che con lei hanno più strettamente collaborato nelle sedi universitarie di Milano e di Trieste, raccolgono in questo volume alcuni saggi di storia della lingua italiana offerti alla studiosa alla conclusione del suo magistero universitario. Anticipati da un canzoniere poetico di Marzio Porro, i saggi si incentrano su alcuni dei temi toccati da Gabriella Cartago nei suoi studi: essi spaziano dalla lingua delle arti e degli artisti all'indagine sul laboratorio linguistico manzoniano; dai ricordi d'italiano dei viaggiatori stranieri alle scritture multietniche dei ""nuovi italiani""""; dall'apporto inglese nell'italiano alla storia dell'(auto)traduzione; dalla lingua della canzone all'autobiografia linguistica. Oltre che portarle un piccolo ma affettuoso omaggio, le autrici e gli autori di questi saggi hanno così inteso dialogare con la loro Maestra e collega, idealmente ripercorrendo quelle sponde da lei tanto amate."" -
Politica e storiografia in Nello Rosselli
Per Nello Rosselli mancava nel panorama storiografico italiano un'opera che fosse in grado di effettuare una revisione critica di impronta liberal-democratica della storia d'Italia risorgimentale e liberale, tale da offrire una ricostruzione oggettiva del processo storico, che aveva generato l'eziologia del fascismo. Un'opera, insomma, che fosse pronta a recepire i fatti politico-sociali registratisi all'indomani dell'Unità: la formazione del movimento operaio, la sua politicizzazione e la partecipazione alla vita politica delle masse popolari. Si trattava, in realtà, di quel complesso lavoro di ricerca che Rosselli si era proposto da tempo di portare avanti e di sviluppare, che avrebbe dovuto garantire un'interpretazione pienamente liberal-democratica della storia d'Italia dal Congresso di Vienna allo scoppio della Grande guerra, diversa sia da quella del Volpe che da quella del Croce. -
Politica e culture «altre». Giorgio Galli, un intellettuale curioso
"Giorgio Galli è stato un intellettuale dalla mente ospitale che ha saputo interpretare con straordinaria lucidità le vicende del secondo Novecento e del ventennio del nuovo secolo. Ha vissuto da studioso autentico, interessato alle novità, alle riflessioni sui fatti, più che alle relazioni da tessere o alla carriera accademica. Non a caso andò in pensione da professore associato alla Statale di Milano, a riprova di come l’università italiana si mantenga spesso a una siderale distanza dal merito. Ha spaziato in tantissimi argomenti, non di rado arrivando prima di altri, tanto che è difficile riassumere la pluralità della sua opera. Il sistema politico italiano è stato il baricentro dei suoi studi, sempre indirizzati alla costante ricerca dei meccanismi di fondo e delle dinamiche dei fenomeni, attraverso un aggiornamento costante del suo pensiero"""". (Prefazione di Maurizio Belpietro, Riflessioni di Francesca Pasini Galli, Introduzione di Daniele Vittorio Comero e Postfazione di Stefano Bruno Galli)" -
La storia. Una conversazione infinita. Studi in onore di Giovanni Brancaccio
Il presente volume raccoglie, secondo il modello tradizionale dei festschriften, i contributi con cui amici e colleghi hanno voluto celebrare Giovanni Brancaccio, fondatore e titolare della cattedra di Storia moderna e contemporanea nell'Università ""Gabriele d'Annunzio"""" di Chieti-Pescara. La Storia per Brancaccio non era strumento di pura erudizione, ma anzitutto una scienza che aiuta a individuare campi di tensione, natura e caratteri dei rapporti sociali per orientare la comprensione di aspetti e problemi all'interno di un orizzonte storico determinato, scevro da tecnicismi schiacciati su un """"eterno"""" presente sprovvisto di corretta cognizione del passato e di visione prospettica: un lascito culturale e morale fondamentale per quanti lo hanno conosciuto e frequentato, apprezzandone le straordinarie qualità umane e professionali."" -
Insegnare l'indicibile. Didattica della Shoah e della deportazione
Negli ultimi anni è emersa con forza la necessità di adottare modalità efficaci per fare didattica della Shoah e della deportazione. L'esplosione dei social e le insidie del web hanno portato, molto spesso, a un utilizzo pubblico della storia distorto e fuorviante, rappresentando un pericolo per la società e, soprattutto, per gli insegnanti, che si trovano a dover affrontare tentativi di banalizzazione, riduzionismo e negazionismo sempre più alla portata di tutti. Di fronte a ciò, il primo antidoto è la corretta formazione storica, attraverso un necessario e costante aggiornamento storiografico. Storia e memoria sono i cardini teorici di questo approccio didattico, ma sempre più pressante è la richiesta di esempi concreti a cui far riferimento. Proprio per questo motivo, accanto alla teoria, il volume propone alcune rilevanti esperienze didattiche, riferite a bambini, giovani e adulti. -
Ritornare a Severino. Testimonianze e riflessioni sull'insegnamento di Emanuele Severino all'Università Cattolica di Milano nell'anno accademico 1969-70
"La testimonianza sul Corso Ritornare a Parmenide tenuto da Emanuele Severino nel 1969 è personale. Quello che più mi affascinava del Professore erano la dedizione, il fervore e la correttezza metodologica. Talvolta ho avuto la tentazione di considerarlo un po' esaltato, ma restavo colpito dalla passione con cui affrontava qualsiasi argomento relativo al programma del suo Corso, e non solo. Anzi, mi convincevo sempre più che il ritorno a Parmenide fosse per lui un utile espediente per arrivare a trattare le conseguenze di lungo periodo di certe teorie filosofiche apprezzate nella nostra epoca. L'insegnamento essenziale di Severino era che l'andare oltre Parmenide significava risolvere l'aporia tra l'essere e il divenire e impedire così che la tecnica continuasse ad essere dominante nella civiltà occidentale""""." -
Rivista storica del socialismo (2021). Vol. 2
Saggi Emilio Lussu: la fedeltà al socialismo e la militanza nel PSI (1949-1955), di Paolo Bagnoli Emilio Lussu. Speranze e delusioni di un socialista a metà degli anni '50, di Alceo Riosa, con una nota introduttiva di Barbara Bracco Un profilo di Gino Giugni - Parte prima, di Francesco Liso Archivi e documenti Contro il ""sardofascismo"""": alle origini della ricerca di una nuova biografia, di Emilio Lussu Ricordo di Tristano Codignola, di Francesco De Martino Profili Rocco Scotellaro, di Aldo Garosci Noterelle e discussioni Schede e segnalazioni Campo di Marte I silenzi della memoria."" -
Scuola negata. Le leggi razziali del 1938 e il liceo «E. Q. Visconti»
Il caso del liceo ""Ennio Quirino Visconti"""" di Roma assume caratteristiche paradigmatiche nel quadro generale dell'impatto delle """"leggi razziali"""" sulla scuola italiana. Frequentato fin dalla sua fondazione nel 1870 da molti ebrei della comunità romana, finalmente emancipati, il liceo registrò nel 1938 un numero molto elevato di studenti espulsi, ben 58, oltre a una docente, come emerge dalla ricerca qui presentata. Archivi e memorie, in un continuo dialogo e confronto, sono le fonti per lo più inesplorate e inedite a cui ha attinto l'autrice per restituire nomi e identità agli ebrei espulsi. A un'attenta e originale ricostruzione storica dell'applicazione delle leggi razziali al settore educativo e della vita scolastica all'epoca del fascismo, si accompagna una considerevole raccolta di testimonianze dirette e familiari, che delineano con varietà di toni l'esperienza e la vita dei tanti ex studenti ebrei. Un'intera sezione è dedicata alla vicenda non nota ed emblematica di Maria Piazza, insegnante di Scienze al """"Visconti"""", ma anche stimata studiosa di Mineralogia e libera docente all'Università di Roma."" -
Nuove lettere da Barcellona
"And it's all over now, Baby Blue"""", cantava nel 1965 Bob Dylan. Se me lo si permette, potremmo dire, con una certa dose di ironia, che anche il sogno di una Repubblica catalana è bell'e finito. In sintesi, non siamo più nell'autunno del 2017, quando in molti pensarono realmente alla possibilità di una Catalogna indipendente. Anzi, siamo molto, molto lontani dal 2017. Tante cose, se non tutte, sono cambiate, per quanto l'indipendentismo continui a godere di un ampio appoggio nella società [...] Quello che ci lasciamo alle spalle è un decennio buttato via per una regione che ora deve rimboccarsi le maniche e recuperare quanto prima il terreno perso. In questi ultimi quattro anni, come ci spiega in questo appassionato ma sempre obiettivo libro Bobo Craxi, tra passi avanti e passi indietro, aperture e chiusure, tensioni e distensioni, si è tentato di imboccare la strada per uscire dall'impasse. Il momento più importante è però quello che abbiamo davanti a noi: perché, altrimenti, il rischio è che quella catalana si converta in una crisi congelata. E dimenticata. Un fallimento per tutti. In Catalogna, in Spagna e in Europa"""" (dalla Prefazione di Steven Forti)." -
William Congdon nell'inferno di Bergen Belsen. In the Death of One. Ediz. illustrata
Più che un vero e proprio catalogo, questo volume è una sorta di guida ragionata – e raccontata – della mostra In the Death of One, allestita al Memoriale della Shoah di Milano, dedicata alle drammatiche vicende di Bergen Belsen narrate attraverso i disegni di William Congdon. Durante la Seconda Guerra mondiale, il giovane artista si “arruolò” come autista volontario di ambulanza dell’American Field Service. Fu sulle dune di El Alamein, partecipò alla Campagna d’Italia ed entrò infine nel campo di sterminio di Bergen Belsen. Raccontano questa esperienza un nutrito epistolario con i genitori, il Diario di guerra e il poemetto inedito In the Death of One. All’indomani della fine del conflitto, non vi fu editore americano che ebbe il coraggio di pubblicarlo. Si trattava infatti di una testimonianza politicamente troppo scorretta di fronte al trionfalismo autocelebrativo per la vittoria riportata dagli Usa in guerra. Una testimonianza davvero unica, che – insieme ai disegni esposti al Memoriale della Shoah – deriva dalla sensibilità e dallo sguardo emotivo di un artista destinato a diventare un grande maestro della seconda metà del Novecento. -
Critica liberale. Indietro tutta (2021)
Critica liberale è da più di quarant'anni la voce del liberalismo progressista in Italia. Nata negli anni '60 come agenzia stampa della sinistra interna al Partito Liberale Italiano di quel tempo, la testata è dal 1974 una rivista liberale del tutto indipendente da ogni forza politica italiana; dal 1994 Critica liberale è anche una fondazione che, assieme alla rivista, cerca di dare espressione e continuità a una tradizione politica e di pensiero che ha le sue radici nel liberalismo europeo, nella tradizione laica e illuminista, nell'impegno per i diritti civili e per l'integrazione federale dell'Europa democratica. È fra le organizzazioni che hanno dato vita al Forum Liberale Europeo, network di fondazioni e centri studi liberali che fanno riferimento all'ELDR (l'organizzazione che raggruppa tutti i liberali europei). Critica liberale segue il filo rosso che tiene assieme protagonisti come Amendola e Croce, Gobetti e i fratelli Rosselli, Salvemini ed Ernesto Rossi, Einaudi e il ""Mondo"""" di Pannunzio, gli """"azionisti"""" e Bobbio."" -
La strategia della tensione tra piazza Fontana e l'Italicus. Fenomenologia, rappresentazioni, memoria
Questo volume collettaneo raccoglie 26 contributi di accademici, ricercatori, giornalisti, uomini della giustizia e della politica per cercare di ricomporre il quadro delle conoscenze storiografiche relative alla ""strategia della tensione"""", così come si è espressa tra le stragi di piazza Fontana (12 dicembre 1969) e del treno Italicus (4 agosto 1974), mettendo a sistema il contesto internazionale, le matrici ideologiche, la fenomenologia operativa, la comunicazione mass-mediale, la rappresentazione pubblica e il riverbero memoriale degli eventi."" -
Il discorso di Halle
Con la pubblicazione del discorso di Julij O. Martov al Congresso di Halle della USPD - Unabhängige Sozialdemokratische Partei Deutschlands (ottobre 1920), si completa la serie aperta dai discorsi di Filippo Turati a Livorno (gennaio 1921) e di Léon Blum a Tours (dicembre 1920). L'introduzione di Andrea Panaccione mette in luce, fra l'altro, le specificità di un confronto con il bolscevismo nei diversi contesti e indirizzi politici del movimento socialista internazionale. -
La conquista delle otto ore e il disegno di legge di Turati del 1919
Una ricerca sulla conquista in Italia nel 1919 delle otto ore di lavoro attraverso i giornali e i documenti dell’epoca che hanno segnato il cammino della più importante battaglia del movimento operaio internazionale. Mondine, operaie e operai tessili, metalmeccanici raccontano attraverso le loro lotte e i loro congressi l’ultima straordinaria stagione prima del fascismo. Sotto la guida di Argentina Altobelli, Alessandro Galli, Achille Grandi e Bruno Buozzi e con le sponde fondamentali del Partito socialista italiano e della Confederazione generale del Lavoro, i lavoratori avanzarono nei loro diritti, riducendo l’orario a parità di salario. Completa il volume il Disegno di legge di Filippo Turati, un documento eccezionale qui riprodotto per la prima volta. Prefazione di Alessandro Pagano. Presentazione di Anna Salfi. Premessa di Maria Grazia Meriggi. -
Riaprire i navigli! Per una nuova Milano. Visione, strategie, criteri
La riapertura dei Navigli rappresenterebbe per Milano uno dei più grandi interventi ecologici e urbanistici, segno distintivo vero di una “città di tutti e per tutti”, di una città che si qualifica per il suo sviluppo orizzontale anziché verticale, diversa dalla città sempre più “classista” che è andata formandosi negli ultimi decenni. La proposta di riaprire i Navigli a Milano, che abbiamo voluto poi allargare alla riqualificazione di tutti i Navigli della Lombardia per restituire loro la funzione navigabile, non è la riproposizione antiquaria dei vecchi Navigli, ma un’opera assolutamente moderna, che guarda al futuro, per una Milano che sa sempre innovarsi e perfezionarsi. Un intervento strategico per riscoprire il valore dell’acqua e in particolare quello che ha fatto di Milano, sin dalle sue origini, una delle più importanti “città d’acqua” d’Europa. Una sfida che, dalla pandemia del 2020-2021, ha trovato ulteriori ragioni. Perché il bisogno di una nuova città, di una qualità della vita migliore e di un nuovo modello di società è sempre più forte. I Navigli, che furono chiusi, potranno quindi essere riaperti, se i cittadini milanesi lo vorranno.