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Novacene. L'età dell'iperintelligenza
Quando nel 1979 scrisse il suo primo libro su «Gaia» – la Terra interpretata come un organismo vivente in grado di autoregolarsi – James Lovelock approdò sulle pagine dei giornali di tutto il mondo. L’ipotesi, così radicale e dirompente, sembrò a molti un’idea assurda e ben poco scientifica ma, dopo decenni di accesissime discussioni, è diventata ormai un concetto saldamente attestato, sia nell’ambiente scientifico sia nel pensiero comune. rnrn«Novacene contiene tutta la saggezza di un membro anziano della nostra tribù e il breve tempo necessario per leggerlo viene abbondantemente ripagato» - Stephen Cave, «Financial Times»rnrnOggi James Lovelock festeggia un secolo di vita e sembra tutt’altro che rassegnato a farsi da parte. In Novacene affronta infatti due dei temi più attuali, inquietanti e complessi della contemporaneità: il nostro rapporto con le macchine intelligenti e il destino della Terra. Secondo Lovelock, l’Antropocene – l’era geologica in cui la nostra specie si è dimostrata un fattore critico per l’intero pianeta – farà presto spazio all’età successiva, il «Novacene», quella della collaborazione tra l’uomo e le macchine. Nuovi esseri prenderanno forma dall’intelligenza artificiale che noi abbiamo progettato. Penseranno 10000 volte più velocemente dell’uomo e ci guarderanno forse con la stessa condiscendenza con cui noi guardiamo le piante. Eppure – e qui sta il guizzo del pensatore di genio – tutto questo non si trasformerà in un incubo alla Terminator o alla Matrix, perché questi esseri iperintelligenti sapranno (anche meglio di noi) di essere totalmente dipendenti dal buon stato di salute del pianeta. Come noi, anche le macchine avranno bisogno del sistema regolatore di Gaia per sopravvivere, e dal momento che Gaia dipende dalla vita organica, sarà loro interesse preservarla. C’è di più: il Novacene potrebbe essere addirittura l’inizio della conquista dell’intero cosmo da parte di un’intelligenza diffusa. L’alba di un nuovo universo. -
L' ombra di Einstein. Un buco nero, un gruppo di astronomi e la sfida per vedere l'invisibile
Con una prosa in presa diretta, Fletcher ci racconta tutta l’emozione di questa avventura, giorno per giorno, nel suo compiersi, e ci regala la gioia di vivere in prima persona uno dei momenti più eccitanti della scienza dell’ultimo secolo.rnrn«La prima foto di un buco nero ci mostra cosa l’umanità è capace di immaginare, secoli prima di poter vedere, di progettare, dirnsperare, contro ogni speranza, pur di ottenere il nostro posto nelle stelle» - Tullio Avoledo, Corriere della Serarnrn«La lente degli astrofisici sull’universo si sta ingrandendo più che mai» - The New York Timesrnrn Il 10 aprile 2019, alle 15:00 ora italiana, Sheperd S. Doeleman ha mostrato al mondo la prima immagine di un buco nero, la stessa riprodotta sulla copertina di questo libro. L’evento è stato seguito col fiato sospeso da milioni di persone in diretta internazionale, destando meraviglia e diventando in breve tempo uno dei post più virali di sempre sui social media. «La foto del secolo», hanno titolato i giornali il giorno appresso: «La teoria di Einstein definitivamente confermata». Per arrivare a ottenere quell’immagine, un gruppo di centinaia di scienziati ha dovuto lavorare quasi quindici anni, riuscendo infine a mettere in connessione tra loro 10 diversi telescopi ai quattro angoli del pianeta, ottenendo in questo modo un telescopio virtuale grande quanto l’intera Terra. Questo libro è la storia di quell’avventura e la spiegazione del motivo per cui questa immagine ha rivoluzionato in poche ore l’astrofisica e la nostra comprensione dell’universo. Seth Fletcher ha seguito per anni il lavoro di questo gruppo di visionari dall’interno, condividendo insieme a loro idee, viaggi, notti in bianco, false partenze, le delusioni per gli insuccessi incontrati lungo il cammino e, infine, la gioia infinita del traguardo ottenuto. Benché recentissima, questa storia è così importante perché dentro a quell’immagine sfocata, già diventata un’icona nell’immaginario collettivo, si coglie forse un vero e proprio miracolo della scienza contemporanea. I buchi neri, oggetti teorici risultati dai calcoli matematici di Einstein, fino a ieri erano solo una possibilità; dal 10 aprile 2019 sappiamo che esistono davvero: li abbiamo letteralmente visti. Fletcher racconta la storia di questa scoperta epocale, la storia di come una teoria di cento anni fa – quella della relatività di Einstein – possa ancora dare frutti meravigliosi e inaspettati indagando le profondità del cosmo. Con una prosa in presa diretta, Fletcher ci racconta tutta l’emozione di questa avventura, giorno per giorno, nel suo compiersi, e ci regala la gioia di vivere in prima persona uno dei momenti più eccitanti della scienza dell’ultimo secolo. -
Morale per disobbedienti
Il congedo sorridente, in punta di piedi, di un grande filosofo che ha sempre irriso ogni genere di conformismo.rnrn«Cos'è invece la cultura? è ciò che permette all'uomo di cultura di non schiacciare nessuno sotto il peso della sua cultura. E dunque sì, confesso di aver creato scompiglio tutta la vita, per dileggio delle gerarchie pesanti e sciocche, e per onorare il pensiero vivo e libero.»rnChe cosa ci fa una giraffa a Parigi davanti all’Eliseo? E perché il primo ministro Pompidou urla al telefono contro il direttore dell’École normale? Ce lo racconta Michel Serres in questo suo ultimo libro, insieme a tanti altri scherzi che, da bravo rompiscatole, si è divertito a fare per tutta la vita: le battaglie con i cuscini contro i sorveglianti del collegio, da studente; le feste fino a tarda notte sui transatlantici, da ufficiale di marina; lo scompiglio caotico durante i corsi di filosofia, da professore. A ottantotto anni Michel Serres ci ha lasciati, ma prima di andarsene ci ha regalato questo libro-testamento, nel quale si addentra «in punta di piedi nel territorio esotico della morale», scegliendo di celebrare non la filosofia, né il sapere scientifico e tecnico – che pure lo hanno reso una delle menti più stimate e apprezzate dell’ultimo secolo in Francia – ma la burla. Lo scherzo e l’impertinenza, infatti, sono stati per Serres la prima vera esperienza sociale e politica, il primo atto di disobbedienza. Da questi, racconta, ha imparato a prendersi gioco delle gerarchie e a preferire l’obbedienza alla verità delle cose, «leali e dure, che hanno in sé le proprie leggi». Da bravo nonno, Serres sceglie di celebrare la risata dolce che, sola, è in grado di renderci umani, e l’umiltà anticonformista di chi sa prendersi poco sul serio, è capace di provare empatia e sa mettersi nei panni di chi è ferito e in difficoltà. Perché sono gli umili e i modesti a possedere «l’intelligenza coraggiosa che si inchina di fronte alla verità piena e alla bellezza del mondo». Morale per disobbedienti è il saggio e bonario libro d’addio di un grande filosofo, che ha saputo guardare con profondo rispetto e incrollabile ottimismo al mondo digitale dei suoi nipoti in Non è un mondo per vecchi, invitandoli sempre e comunque a coltivare quella spinta tutta umana che chiamiamo utopia. -
Le stelle vicine
Libro candidato da Massimo Raffaeli al Premio Strega 2022A volte un minuto può restare più impresso di un anno intero. La vita dolce o feroce di una schiera di personaggi che non si dimenticano.«I personaggi di questi racconti, con le loro voci ruvide e i loro gesti essenziali, non lasciano scampo. Massimo Gezzi esplora e si cala negli inferi del quotidiano, tra i bar e le strade, dove con più forza esplodono le rabbie, i desideri, gli amori» – Marco BalzanoGiorni di scuola, passeggiate, viaggi in autobus, giri in barca o turni di lavoro in ospedale: i protagonisti dei dodici racconti di questo libro sono uomini e donne, ragazzi e ragazze di provincia che vivono la loro vita quotidiana apparentemente banale e inerte. Ma basta un incontro, un gesto o un minimo evento per scatenare in loro una rabbia compressa o una felicità improvvisa, per trasformare la normalità in un attimo indimenticabile e definitivo, nel bene o nella tragedia. I personaggi che Massimo Gezzi ha consegnato a queste pagine parlano con una voce affilata e autentica, scavano nell'immaginazione dei lettori anche quando sono volgari, cinici o persino crudeli. Le stelle vicine racconta la gioia o la disperazione di un professore malato alle prese con una classe difficile, un bambino appassionato di pesci, un'infermiera che si affeziona a un paziente, un'anziana moribonda in preda alle sue visioni, una studentessa timida che si invaghisce della persona sbagliata, dei ragazzi che giocano a calcio su un campetto d'erba o passano la serata in un fumoso bar degli anni Novanta, sullo sfondo delle colline e dei paesi delle Marche.Proposto da Massimo Raffaeli al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«È un romanzo costruito da racconti concentrici e ambientati nella stessa provincia marchigiana in cui si è formato quello che oggi firma il poeta Massimo Gezzi, Le stelle vicine (Bollati Boringhieri). I suoi spazi sono il bar con il biliardo, il campetto da calcio, le colline che lo sviluppo industriale ha massacrato, il suo tempo è un presente sempre uguale a sé stesso, di vite omologate e insieme marginalizzate, per lo più andate a male. Gezzi guarda al presente, a questa normalità, come alla cosa più difficile da raccontare e la sua prosa è segnata dallo stigma poetico, ora fredda e vitrea quale la luce che proviene da stelle collassate ora invece sussultante di umori imprevisti e di ardore adolescente. Sono gli apici stilistici di un autentico romanzo di formazione.» -
Dodici esperimenti che hanno cambiato il mondo. Alla scoperta della materia dell'universo
La fisica è fatta di pensiero ma anche di esperimenti. I fisici lavorano con carta e penna, e con computer superveloci, ma si sporcano anche le mani inventando strumenti e mettendo continuamente alla prova le intuizioni più ardite. Fisica teorica e fisica sperimentale si parlano di continuo e nel corso dell'ultimo secolo hanno completamente rivoluzionato quello che credevamo di sapere, ideando e costruendo strumentazioni sempre più sofisticate per interrogare l'universo. In ""Dodici esperimenti che hanno cambiato il mondo"""", Suzie Sheehy ci presenta le persone che, attraverso una combinazione di genio, caparbietà e fortuna, hanno allestito gli esperimenti più rivoluzionari degli ultimi cento anni: dalla fortuita scoperta dei raggi X in un laboratorio tedesco alla corsa internazionale per la scissione del nucleo atomico, dalla scoperta dei raggi cosmici, dell'antimateria, del neutrino, del quark e tutte le particelle più infinitesimali, fino allo sforzo di portata mondiale che ha dimostrato solo recentemente al CERN l'esistenza del bosone di Higgs. Sheehy - fisica sperimentale con la grande capacità di coinvolgere e divulgare - ci fa vedere quanto questi esperimenti hanno avuto ricadute che hanno cambiato in modo radicale anche la nostra vita di tutti i giorni. La radio, la televisione, i microchip nei nostri smartphone, la TAC e la PET, le microonde, internet, sono tutti risultati derivati dalla ricerca pura di pionieri visionari che hanno messo il loro talento e la loro determinazione al servizio dell'umanità. La ricerca, e la conoscenza che ne deriva, non avrà mai fine."" -
Psicologia palliativa. Intorno all'ultimo compito evolutivo
Le cure palliative e la terapia del dolore, per la prima volta in Italia, trovano spazio in un manuale dedicato, scritto dalla principale studiosa italiana dei Death Studies. Questo saggio esamina il compito evolutivo del fine-vita, i quadri legislativi e il contesto culturale, gli interventi necessari e le pratiche relazionali intorno al morire. Ines Testoni - autrice di oltre cento articoli specialistici su riviste internazionali - offre qui un prezioso strumento per potenziare le capacità di cura dei professionisti del settore e per educare alla mortalità, un tema che spesso viene espulso dal nostro orizzonte cognitivo. Quanto la psicologia palliativa sia diventata importante lo riconosce anche la legge italiana, che ne ha reso obbligatorio l'insegnamento nei corsi di laurea e di specializzazione post-universitaria per medici, infermieri, psicologi e assistenti sanitari. Un manuale che predispone strategie di intervento e fa riflettere sulla finitudine, perché solo accettando la morte si può vivere la vita nella sua totalità. Prefazione Italo Penco. Presentazione Guido Biasco. -
Fondamenti dell'informatica. Linguaggi formali, calcolabilità e complessità
Ogni disciplina scientifica si definisce pienamente nel momento in cui viene delimitata da una teoria in grado di evidenziarne i limiti e le potenzialità. Per l'informatica ciò avvenne negli anni trenta del XX secolo, in un effervescente panorama culturale e scientifico che affrontava i fondamenti della matematica, della fisica e della biologia, ben prima dell'avvento del calcolatore elettronico. Cosa significa «calcolare»? Cos'è un algoritmo? Cosa possiamo e cosa non possiamo calcolare? Ci sono dei limiti? Esiste un calcolatore universale? Cos'è un programma? Il programma che ho comperato funzionerà sempre o potrebbe entrare in loop su certi dati? Cos'è un linguaggio? Come si genera? Come si riconosce? Tra le cose che possiamo calcolare, quanti passi di calcolo dovremo ragionevolmente attendere per avere il risultato? Si può fare di meglio di quell'algoritmo per risolvere quel problema? Tutte queste domande hanno condotto alla teoria della calcolabilità effettiva, alla teoria dei linguaggi formali, e più tardi alla teoria della complessità computazionale, che include uno dei più importanti problemi ancora aperti per la scienza contemporanea. Questo volume illustra come sono state affrontate tali questioni. Nasce dall'esperienza ventennale degli autori nell'insegnamento del corso di Fondamenti dell'informatica, dapprima assieme, presso l'Università di Verona, poi separatamente nelle sedi di Verona e di Udine. Nato come dispensa già nel 1999, il volume è via via maturato negli anni, includendo note storiche, esempi e un gran numero di esercizi, molti dei quali assegnati come prova scritta d'esame. -
La fisica dei perplessi. L'incredibile mondo dei quanti
Il fisico inglese si cimenta ancora una volta coi paradossi della fisica, facendosi accompagnare, con brevi saggi illuminanti, da invitati d'eccezione, come Anton Zeilinger, Frank Close e Paul Davies.rnrn«Al-Khalili riesce a rendere comprensibile il mondo dei quanti. Insomma, circa». - The GuardianrnrnDopo più di un secolo, la fisica si è ormai abituata a scendere a patti con le implicazioni della meccanica quantistica, perché questa teoria controintuitiva si è dimostrata solidissima e perfettamente adeguata a descrivere i fenomeni della materia. Ma chi non ha avuto in sorte l'occasione di studiare fisica è piuttosto perplesso, e fa bene ad esserlo. In che senso una particella può passare da due parti contemporaneamente? Cosa vuol dire esattamente che un corpo si comporta simultaneamente come un'onda del mare e come un granello di materia? Ma davvero il gatto nella scatola è allo stesso tempo vivo-e-morto finché non lo guardiamo? Sembra Star Trek e invece è il mondo reale, benché ci sia pure il teletrasporto. Questa è la materia ideale per uno straordinario divulgatore come Al-Khalili, perfettamente a suo agio con l'ironia implicita del materiale che racconta. -
Storia del Talmud. Proibito, censurato e bruciato. Il libro che non è stato possibile cancellare
La prima breve, efficace e godibile biografia del Talmud, libro fondante e fondamentale dell'ebraismo, il viatico per comprendere al meglio una tradizione culturale e religiosa millenaria.rnrnTutti sanno chi era Paolo di Tarso, pochi invece conoscono il suo contemporaneo Yohanan ben Zakkai. Eppure entrambi, a modo loro, hanno dato l'avvio a una nuova religione, e entrambe queste religioni (cristianesimo e ebraismo moderno) sopravvivono ancora oggi. Nel I secolo d.C. Yohanan era nella Gerusalemme assediata dalle armate di Tito. Poco prima dell'attacco romano riuscì a scappare dalla città e a farsi ricevere dall'imperatore, al quale chiese il permesso di istituire una scuola nel ""vigneto di Yavneh"""". Tito glielo concesse, e fu così che iniziò a svilupparsi l'ebraismo dei rabbini, il quale, modificato nei secoli, è di fatto quello di oggi. Il nucleo di questa dottrina è una quasi infinita serie di discussioni tra saggi, durata cinque secoli, nella quale quasi sempre contano più le domande e le argomentazioni che le risposte. Quando questa immensa tradizione orale venne messa per iscritto, divenne il Talmud: 37 volumi di dispute serrate tra saggi rabbini praticamente su ogni cosa. Scritto in due lingue (ebraico e aramaico), con uno stile tutto meno che lineare, il Talmud (nelle sue due versioni, babilonese e palestinese) è oggi considerato una delle opere più complesse che esistano e il fondamento stesso dell'ebraismo. La sua storia è un tutt'uno con la storia degli ebrei.rnHarry Freedman ci regala una breve e godibile «biografia» di questo libro incredibile, che di vicissitudini ne ha passate davvero molte. Dalle sue origini mesopotamiche al rapporto con gli arabi, dall'incontro coi cristiani alle dispute medievali, dal commento di Rashi alla prima versione a stampa pubblicata a Venezia, passando attraverso i molti roghi che tentarono di arginarne l'insegnamento, le condanne papali, e poi l'Illuminismo, l'Ottocento e la Notte dei Cristalli."" -
Il libro dei secoli. Mille anni di storia e innovazioni
Dopo aver letto Il libro dei secoli la nostra visione del passato non sarà più la stessa.La storia dell'umanità è costellata di avvenimenti in continuo mutamento e di punti di svolta epocali: i viaggi di Colombo, le novantacinque tesi di Lutero, l'invenzione della stampa, la Rivoluzione francese o lo scoppio della bomba atomica non sono che pochi esempi degli eventi che hanno marcato una discontinuità evidente rispetto al passato. Ma se dovessimo dire quale fra questi, - o quale secolo negli ultimi mille anni di storia -, sia stato più significativo degli altri, non avremmo modo di dare una risposta univoca e chiara. Come si misura, e cosa significa in definitiva il cambiamento nella storia? lan Mortimer si è dedicato alla risoluzione di queste domande, intrecciando mille storie con arguzia, competenza e grande smalto narrativo. Davvero Internet ci ha cambiato la vita più della penicillina? Il Rinascimento è stato più importante dell'invenzione dei bottoni? La peste nera ha causato più o meno vittime delle armi da fuoco? La capacità di rendere viva e palpabile la storia è la caratteristica di quest'opera, sia nel quadro immenso della ""grande storia"""" - quella dei grandi imperi e dei grandi re - sia nel microcosmo della tranquilla """"storia locale"""", dove le novità arrivano, magari in ritardo, ma arrivano e modificano la quotidianità di ogni singolo individuo."" -
I sogni. Viaggio nella nostra realtà interiore
Dimentichiamo quello che pensavamo di sapere sui sogni e iniziamo un viaggio di scoperta unico verso una nuova comprensione della nostra realtà interiore.«Stefan Klein convince per la sua profonda conoscenza» – Bert Sakmann, premio Nobel per la MedicinaL'interesse per i sogni ha una lunga storia. Dagli antichi oracoli fino a Sigmund Freud l'uomo ha tentato di rispondere a tre grandi domande: Perché sogno? Che cosa dicono di me i miei sogni? Come possono aiutarmi? Eppure, ancora oggi, sappiamo così poco di questa parte così profonda e nascosta di noi, nonostante la psicoanalisi abbia tentato a più riprese di scardinarne i significati, in modi anche arbitrari, e la scienza abbia messo a punto strumenti efficaci di studio solo in tempi relativamente recenti. È possibile, allora, leggere i sogni? Registrarne gli imprevedibili e talora vertiginosi sommovimenti? Esiste, infine, una relazione tra sogno e coscienza? Stefan Klein, tra i più importanti saggisti scientifici tedeschi e consumato divulgatore, ci descrive il mondo dei sogni sotto una prospettiva completamente nuova e trasferisce il fascino che hanno esercitato da sempre su di noi nella cornice della scienza moderna. Con scansioni cerebrali e gigantesche banche dati – ci spiega – le neuroscienze hanno elaborato strumenti e criteri completamente nuovi per esplorare e capire il nostro inconscio; e grazie a questo libro avvincente scopriremo in modo intelligibile ciò che i sogni ci dicono veramente, in che modo ci aprono nuovi orizzonti e come noi possiamo usarli per addestrare la nostra mente. -
L'arte nella storia. 600 a. C. - 2000 d. C.
Un tour de force artistico, ben congegnato, elegante e godibile, che è a tutti gli effetti un libro prezioso e agile per immergerci nella bellezza del nostro mondo.Una vera e propria carrellata di grande storia dell'arte, un punto da cui partire per intuire la complessità della nostra tradizione pittorica e scultorea. Dalla Grecia di Fidia agli affreschi pompeiani, dai mosaici bizantini all'incredibile Medioevo italiano, alla ritrattistica olandese, al Rinascimento e al Barocco; da Vermeer a Canaletto, da Goya a Turner, dalla scuola ottocentesca francese fino alla novecentesca rottura degli schemi, per giungere alle ultimissime installazioni artistiche a cavallo del millennio. -
L' esplorazione dell'universo. La rivoluzione che sta svelando il cosmo
Per millenni l'universo è stato sinonimo della volta stellata che ci sovrasta e noi ne eravamo il centro. Con la modernità si sono sviluppate nuove idee, sono state intraprese molte strade e si è iniziato un cammino di osservazioni e mappature del cosmo, sempre più precise, che ha mutato la nostra comprensione del mondo. Con ""L'esplorazione dell'universo"""", scritto da una protagonista assoluta della mappatura del cosmo, possiamo seguire le più importanti e affascinanti scoperte dell'astrofisica contemporanea. L'universo che conosciamo oggi non sta più fermo: è in accelerazione costante, contiene immensi buchi neri, riverbera di un'eco dell'esplosione che lo originò oltre 13 miliardi di anni fa, e forse è solo uno degli infiniti possibili universi. A complicare il quadro vi è la scoperta del fatto che ciò che vediamo rappresenta un misero 4% di tutto ciò che c'è, mentre il 96% restante è costituito di materia ed energia oscura, di cui sappiamo pochissimo Infine, abbiamo scoperto ormai centinaia di esopianeti, Terre orbitanti attorno a Soli lontani che potrebbero un giorno far svanire la nostra convinzione di essere soli nel cosmo. Solo la scienza, con tutta la sua provvisorietà e la sua incompletezza, ha potuto darci un quadro tanto grandioso."" -
La nostra furiosa amicizia
California, anni Zero. Due ragazzi e il loro legame unico, oltre ogni violenza, bellezza, privilegio.«C'è qualcosa di incontenibile nella scrittura di Rufi Thorpe. Nello stile, nelle idee, nei legami tra i personaggi. La nostra furiosa amicizia è un romanzo sulla lealtà tra simili, tra due creature scintillanti e imperfette che si incontrano in uno degli ambienti più conformisti e violenti che ci siano: un liceo americano popolato quasi solo da bianchi. Nel passaggio dall'adolescenza all'età adulta, Michael e Bunny avranno a che fare con il sesso, l'affermazione del corpo, la perdita della grazia, e un senso profondo di reclusione. Tutto questo senza smettere di riconoscersi. E Rufi Thorpe ha scritto proprio questo: come si sceglie un'amicizia, trasformandola in un'esperienza radicale, capace di riscattare le nostre esistenze» – Claudia Durastanti«Sin dalle prime pagine, il lettore è travolto dalla forza della storia, dalla complessità psicologica dei personaggi, dalla capacità che ha Rufi Thorpe di affrontare il rapporto tra il bene e il male, il giusto e l'ingiusto, la violenza e l'amore» - Michela Marzano, Robinsonrn«L'improbabile amicizia tra due liceali, star della pallavolo l'una, gay intelligentissimo e solitario l'altro... finché un gesto che lei commette li legherà per sempre in modi che non avrebbero mai previsto» – Time«Vivace e rivelatorio» – Los Angeles TimesCalifornia, anni Zero. Bunny è bellissima, alta, bionda, con un padre costruttore edile e una piscina in giardino. Michael – coda di cavallo lungo la schiena e piercing al naso – vive con la zia nel piccolo cottage lì a fianco. Il giorno in cui Bunny sorprende Michael a fumare nel suo giardino, lui scopre che la vita della ragazza non è perfetta come sembra. Alta uno e novantadue, Bunny sovrasta i suoi compagni. E per quanto sogni di primeggiare e qualificarsi per le Olimpiadi, per lei sarebbe ancora più importante sentirsi normale, essere accettata, avere un ragazzo, e al tempo stesso poter nascondere l'imbarazzante problema di alcolismo del padre. Anche l'esile, intelligentissimo Michael ha i suoi segreti. A casa e a scuola finge di essere etero, ma poi cerca uomini online per incontri anonimi che lo elettrizzano e insieme spaventano. Quando Michael si innamora per la prima volta, un orrendo giro di pettegolezzi malevoli comincia a circolare e le conseguenze di un gesto terribile, accidentale, finirà per determinare in maniera imprevista il futuro di entrambi i ragazzi, e della loro amicizia. Rufi Thorpe ci regala la storia bellissima e tormentata di due esseri umani che desiderano restare uniti, oltre le più disperate delle circostanze. E un'affascinante riflessione sulla complessità e l'urgenza delle migliori amicizie, sulla distanza che siamo disposti a percorrere per proteggere e difendere i nostri affetti e su che cosa succede quando certi legami vengono sollecitati fino al punto di spezzarsi. -
QED. Fenomenologia della dimostrazione
Tutti sappiamo che due più due fa quattro, ma pochi di noi sono in grado di dire perché. Si tratta, in effetti, di un'affermazione tutt'altro che scontata da un punto di vista matematico. Si celebrano coloro che dimostrano teoremi apparentemente astrusi, si girano film su questi personaggi eccentrici, ma come abbiano fatto, in che cosa consista la loro prova non sembra essere mai del tutto chiaro. In QED , che altro non è se non l'acronimo per Quod Erat Demonstrandum , formula di rito posta alla fine di tutte le dimostrazioni matematiche, la problematica delle dimostrazioni viene inserita in un quadro storico e filosofico, dai greci a Descartes alla rigorizzazione dell'Ottocento, ma soprattutto le dimostrazioni vengono discusse dall'interno, per far risaltare il loro ruolo nella costruzione della matematica. Al termine della lettura, sarà impossibile restare insensibili al fascino dell'eleganza razionale dell'attività dimostrativa, dal lampo d'intuizione iniziale alla sua inevitabile e stringente conclusione, a volte così poco intuitiva da risultare sorprendente. -
Ho studiato economia e me ne pento
A dieci anni dalla prima edizione e in un rinnovato clima di crisi e conflitti sociali attenuati da un neoliberismo incontrollato, Ho studiato economia e me ne pento è ancora oggi un accorato grido di allarme e una denuncia nei confronti di un capitalismo troppo spesso lasciato senza regole.rnrnDiplomata nel 1984 in una delle più prestigiose business schools francesi, Florence Noiville pone in questo libro due domande fondamentali: le scuole economiche d'eccellenza hanno la loro parte di responsabilità nella crisi che sta devastando società e mercati? Sono state almeno in grado di preparare le élite di domani ad affrontare l'emergenza? Le risposte sono tutt'altro che rassicuranti: sì, le business schools sono colpevoli perché orientano esclusivamente al profitto, mettendo ai posti di comando manager nutriti di elitismo e cultura della prestazione; no, non hanno preparato ad affrontare il disastro perché si sono limitate a sopravvalutare il successo economico. Tra ricordi autobiografici e casi concreti, Florence Noiville traccia così una panoramica demistificatoria su alcuni disastri dell'economia attuale. Con la sua lucida analisi del fallimentare rampantismo di una generazione, la Noiville consegna al lettore una critica tagliente e ironica della legge del ""profitto prima di tutto""""."" -
Lettere d'amore
Le lettere d'amore tra due giovani appassionati studenti di fisica presso il Politecnico di Zurigo agli albori del Novecento: Albert Einstein e Mileva Marić. Dopo il loro incontro la storia della scienza cambierà per sempre.Albert Einstein conosce Mileva Marić nel 1896, al Politecnico di Zurigo, dove entrambi studiano fisica. È l'inizio di un sodalizio umano e intellettuale tra due giovani aspiranti scienziati che presto sfocia in un'appassionata relazione e, nel 1903, nel matrimonio. Alla compagna di studi «forte e indipendente» il giovane scienziato confida sogni, progetti, speranze e disillusioni; sono le tappe, spesso sofferte, di una maturazione emotiva e intellettuale che lo porterà alle grandi scoperte del 1905, vere «rivoluzioni concettuali» del nostro secolo. Mileva, lungi dall'essere quella pallida ombra tramandataci dalle biografie di Einstein, non è certo estranea alla straordinaria progressione creativa del compagno, con il quale condivide molti interessi scientifici, aiutandolo come lui stesso ammise a risolvere i suoi «problemi matematici». Dalle lettere – che coprono l'arco di tempo che va dal 1897 al 1903, poco dopo il loro matrimonio – emergono anche i conflitti con gli altri scienziati, le costanti preoccupazioni per la ricerca di un posto di lavoro e le difficoltà incontrate dalla coppia che culmineranno con la nascita della figlia illegittima Lieserl e indeboliranno progressivamente il legame tra i due. Una testimonianza fondamentale che documenta un'intesa intellettuale e umana e che rivela un Albert Einstein sconosciuto al grande pubblico, per una volta ottimista, fiducioso nella vita, colto nel pieno degli anni giovanili, poco prima di diventare il genio iconico e il patriarca della fisica del xx secolo. -
Nessuno rivede Itaca
Tuzzi abbandona le vesti del giallista per una narrazione fuori dal genere, con una riflessione profonda su che cosa significhi vivere, su che cosa si è amato, su ciò che non ritornerà. Itaca è la giovinezza, appunto, che nessuno rivedrà più. rn«L’ho aperto per dargli un’occhiata. In breve, ci sono caduto dentro». - Corrado Augias, il Venerdì di Repubblicarn«Tuzzi scrive addirittura benissimo; offre molto e non concede quasi nulla». - Mario Baudino, La Stamparn«Tuzzi si dimostra un maestro». - Ranieri Polese, Corriere della SeraUn musicista sciupafemmine, Tommaso, nato nel 1966, riceve, poco dopo il suo cinquantesimo compleanno, un lascito composto da una scatola di foto e cartoline e da una chiavetta da pc con un lungo messaggio di uno scrittore nato nel 1936 e morto tragicamente da poco: Massimo. Amico dei genitori di Tommaso, Massimo segnò alcuni snodi decisivi nella vita del ragazzo, e ora le due voci si intrecciano in un dialogo oltre il tempo e lo spazio dipanandosi, in un continuo slittare fra passato e presente, attraverso i più disparati e inattesi argomenti: come erano organizzati i bordelli per omosessuali a Venezia al tempo di Proust? Come musicare un idillio di Leopardi? Esistono case o luoghi «abitati» da spettri? Perché l'uomo ha un solo pene, mentre il primo lucertolone che incontri può offrire alla sua lucertola la scelta fra più peni diversi per forma e colore? Un contrappunto, quello tra Massimo e Tommaso, che spazia tra gli anni Sessanta della falsa euforia delle feste in Costa Azzurra e della Roma della Dolce Vita, sino a una opaca Venezia invasa dal turismo di massa, fra discussioni sull'arte, prestazioni di cavalli da corsa e raggelanti ricordi delle atrocità della guerra. Una meditazione, anche, su questa nostra attuale Europa, sul nostro tempo, che rende difficile sperimentare l'altrove perché tutto è simile a tutto, è in vendita e a portata di mano. Per la seconda volta, dopo l'esordio con ""Vanagloria"""" (2012), Tuzzi abbandona le vesti del giallista per una narrazione fuori dal genere, con una riflessione profonda su che cosa significhi vivere, su che cosa si è amato, su ciò che non ritornerà. Itaca è la giovinezza, appunto, che nessuno rivedrà più."" -
Famiglia
Una guida laica per comprendere a fondo la società e l'individuo.La famiglia ha un che di misterioso e di inafferrabile. Collocata tra natura e cultura, attraversa epoche e società diverse. Ha un unico nome, che tutti comprendono, ma notevoli diversità al suo interno. Ha i suoi riti, il suo lessico, le sue routine, ma deve anche coordinarsi con le regole della società in cui è inserita. In un sovrapporsi di piani che rendono difficile fissarla in un'unica fotografia.La famiglia è – caso più unico che raro – una struttura primaria che esiste in tutte le società. Qui si assolvono le funzioni della riproduzione, della crescita e della socializzazione dei bambini e al contempo quella della stabilizzazione della personalità degli adulti. Da sempre al suo interno si giocano dinamiche cruciali che tornano ciclicamente al centro del dibattito pubblico: il confronto e la relazione tra i sessi, la gerarchia e la costrizione dei ruoli, la costruzione dell'identità e il senso di appartenenza. Simbolo del calore umano, luogo di consuetudini complici e di un vocabolario intimo, la famiglia vive di un equilibrio costante tra ricerca di fusione e bisogno di autonomia. Capace di creare alleanze per la vita ma anche di alimentare rivalità distruttive, la famiglia può proteggere i suoi membri, aiutandoli a costruire identità serene e sicure, oppure controllarli e costringerli in ruoli estranei e dolorosi. Con il ricorso esemplare a film e romanzi che fanno parte del nostro comune immaginario, Anna Oliverio Ferraris – esperta delle dinamiche famigliari con alle spalle una lunga e solida esperienza accademica e psicoterapeutica – ripercorre, nel tempo e nello spazio, l'evoluzione di questo strano costrutto sociale che è la famiglia, per mostrarcene la natura permeabile, flessibile e plastica. -
Come reincantare il mondo. La decrescita e il sacro
Un piccolo trattato per combattere la religione del denaro, e un appello per un nuovo modello di società.«Il più autorevole critico dello sviluppo» – Federico RampiniQuando si parla di economia non è azzardato dire che si tratti di una vera e propria religione. Come la religione anche l'economia ha le sue chiese e i suoi templi – le banche e le borse – imprese, agenti di cambio o esperti di finanza sono le sue cattedrali, i suoi prelati o profeti; la pubblicità e il marketing sono le preghiere che ne officiano la liturgia: il consumo. Non a caso secondo Serge Latouche in questo libello combattivo, sulle banconote americane troviamo fissato il motto «In God We Trust» e, se dovessimo immaginare i Dieci comandamenti del capitalismo, non sfigurerebbe la battuta fulminante del finanziere di Wall Street: «L'avidità è giusta». L'idolatria della crescita solleva, dunque, la questione della natura quasi religiosa dell'economia di mercato. Una religione secolare e materialista che disincanta il mondo, distruggendo il legame sociale e gli ecosistemi necessari per la sopravvivenza dell'umanità. «Desacralizzare» la crescita, secondo Latouche, consiste innanzitutto nel rivelare il modo in cui ha avuto luogo la sua sacralizzazione. Il progetto di una società alternativa sostenibile e amichevole, guidata dalla decrescita, mira invece a uscire dall'incubo del produttivismo e del consumismo, ma anche a reincantare il mondo e riguadagnare la nostra capacità di meravigliarci per la sua bellezza. Anche papa Bergoglio d'altra parte – con la sorprendente enciclica Laudato si' – ha annunciato che la compatibilità tra la decrescita e la religione tradizionale diventa possibile e che la decrescita contiene una dimensione etica, e persino spirituale, essenziale senza necessariamente diventare una nuova religione. Con un libro agile e in felice dialogo con la dottrina cattolica, Serge Latouche torna a occuparsi della prediletta teoria della decrescita, invitando a rovesciare e desacralizzare l'ideologia del profitto a tutti i costi.