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La rivoluzione del ricco
Un testo folgorante, limpido e attuale, che risuona in modo inquietante al giorno d'oggi e che tanto sarebbe necessario rileggere.«Il diritto di voto non rende il cittadino né più intelligente, né più saggio. Né il suffragio universale è il toccasana di tutti i mali. [...] Una elezione è una rivoluzione omeopatica, o una rivoluzione risparmiata. E il suffragio universale è semplicemente uno specchio, nel quale si riflette la realtà del momento in cui viene usato. Se gli elettori non conoscono i loro diritti o non sanno che farsene, il suffragio universale produrrà la fine dello stesso suffragio universale. Quando la realtà è barbara, lo specchio rifletterà una immagine barbarica.»Nel 1952, Gaetano Salvemini, anziano patriarca dell'antifascismo, affida alle pagine de «Il Ponte» di Piero Calamandrei un saggio in tre puntate sul Risorgimento e sull'età giolittiana alla luce del Ventennio fascista. Tornato dall'esilio americano, l'autore de ""Il ministro della mala vita"""" si confronta con la natura dell'Italia prima e dopo l'avvento di Mussolini, «l'Uomo della Provvidenza che aveva sempre ragione». Nel saggio qui riproposto, lo storico e il polemista si fondono per dar vita a un bilancio lucido e asciutto, intessuto di giudizi taglienti su una stagione cruciale della storia italiana. Ma più in generale queste pagine valgono come riflessione sulla fragilità delle istituzioni rappresentative, quando vengono svuotate delle loro prerogative e non appaiono più sorrette da un sentire diffuso. Ne esce un testo folgorante, limpido e attuale, che risuona in modo inquietante al giorno d'oggi e che tanto sarebbe necessario rileggere."" -
Biologia dell'omosessualità. Eterosessuali o omosessuali si nasce, non si diventa
Jacques Balthazart – tra i più accreditati studiosi di neuroendocrinologia legata alla sessualità – ha scritto Biologia dell'omosessualità per questo: rendere accessibili a chiunque i dati più aggiornati della letteratura scientifica sull'orientamento sessuale, e per correggere le concezioni sbagliate, e queste sì aberranti, ancora così tanto diffuse nella nostra società.«""Biologia dell'omosessualità"""" deve assolutamente essere letto da tutti coloro che desiderano valutare il tema dell'omosessualità in maniera informata» – Geert de Vries, direttore del dipartimento di Biologia, Georgia State University«Giunta alla fine di un lungo studio, la mirabile sintesi del professor Balthazart arriva alla conclusione che la tesi dei fenotipi sessuali innati è scientificamente la più plausibile» – Le MondeTollerata in numerosi luoghi e differenti circostanze per gran parte dell'antichità e del Medioevo, l'omosessualità ha dovuto affrontare, nel corso dei secoli successivi, una lunga ondata di intolleranza che giunge ai nostri giorni. Divenuta una tara, se non addirittura una perversione, doveva essere combattuta come una malattia. Una malattia da eradicare con qualunque mezzo. Nel corso dei decenni le tecniche sono state talvolta relativamente blande (ipnosi, psicoanalisi), altre volte violente (lobotomia, terapia ormonale, scosse elettriche). Centinaia di migliaia di persone sono passate attraverso questo orribile calvario. Non una di loro ha effettivamente modificato il proprio orientamento sessuale. La teoria che sta alla base di queste supposte «cure» è quella secondo cui l'omosessualità sarebbe un comportamento «deviante», «patologico», «aberrante» e, soprattutto, appreso. D'altra parte il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – il manuale internazionale di riferimento delle patologie mentali – ha cancellato l'omosessualità dalle patologie sessuali solo nella sua quarta edizione, nel 1987. L'analisi scientifica della tematica omosessuale è recente e relativamente poco conosciuta. Ancora oggi gran parte delle persone ritiene che l'orientamento eterosessuale o omosessuale sia il risultato di un apprendimento, dovuto alle interazioni sociali che si sono avute nella prima infanzia. La scuola freudiana e postfreudiana ha profondamente influenzato la società, additando nel rapporto coi genitori la causa di uno sviluppo psichico «sbagliato». Ma studi accurati, ormai piuttosto solidi, di biologia, genetica e neuroendocrinologia puntano con sempre maggior convinzione a una spiegazione biologica dell'orientamento sessuale. Più le conoscenze avanzano, più appare chiaro che omosessuali (o eterosessuali) si nasce, non si diventa. Ma per gli omosessuali, data la diffidenza ancora forte nella società e l'omofobia dilagante, questo significa spesso dover riconoscere la propria natura al prezzo di grandi sofferenze, sensi di colpa e recriminazioni. Una migliore comprensione dei meccanismi biologici che stanno alla base dell'orientamento sessuale può dunque portare a un'accettazione più ampia dell'omosessualità nella società e ridurre così le sofferenze inutili che troppe persone hanno patito per troppo tempo. Jacques Balthazart – tra i più accreditati studiosi di neuroendocrinologia legata alla sessualità – ha scritto Biologia dell'omosessualità per questo: rendere accessibili a chiunque i dati più aggiornati della letteratura scientifica sull'orientamento sessuale, e per correggere le concezioni sbagliate, e queste sì aberranti, ancora così tanto diffuse nella nostra società."" -
Alle origini della nuova logica. Epistolario scientifico con Hilbert Husserl Peano Russell Vailati e altri
«Alle origini della logica moderna non si trova un singolo germoglio destinato a crescere in un grande albero, sia pure ramificato, si contempla piuttosto un prato fitto di tanti fiori primaverili, di arbusti, di piccoli alberi. Uno di questi è l'opera di Gottlob Frege». Così scrive nella nuova Prefazione che introduce il volume Gabriele Lolli. Basta infatti una scorsa all'elenco dei corrispondenti di Frege, e alle lettere di questo carteggio, per rendersi conto del posto di rilievo che lo studioso ha occupato nella storia della scienza e nella filosofia. La sua corrispondenza costituisce parte integrante dell'esposizione del suo pensiero anche quando al discorso scientifico si sovrappongono i toni accorati dello studioso che vede incompresa la propria opera. Cuore centrale del libro è rappresantato dal corposo epistolario con Bertrand Russell, altro gigante del pensiero logico-matematico; e ancora la discussione con Hilbert circa la natura del metodo assiomatico e della geometria; la corrispondenza con Husserl sulla teoria del significato e lo scambio con Giuseppe Peano sul senso dell'analisi matematica. Sono tutti argomenti che conservano intatta la loro importanza, e testimonianza viva e attuale degli elementi fondamentali del discorso logico-matematico. Prefazione di Gabriele Lolli. -
Presi per la gola. Perché quasi tutto quello che ci hanno detto sul cibo è sbagliato
Un libro innovativo, che ci costringe a mettere in discussione ogni programma dietetico, ogni raccomandazione ufficiale, ogni supposta cura miracolosa e ogni dettagliata etichetta alimentare, incoraggiandoci a ripensare completamente la relazione tra uomo e cibo.«""Presi per la gola"""" propone uno sguardo molto divertito e critico sui comuni miti alimentari, dall'affermazione che le calorie misurano accuratamente quanto un alimento ci faccia ingrassare all'idea che tutta la carne sia dannosa. Il professor Spector entra davvero nella scienza del cibo e le sue conclusioni sono chiare e divertenti. Questo libro è la degna continuazione del Mito della dieta, il suo best seller precedente» – Michael Mosley, autore di """"La dieta del microbioma""""«La rivoluzione della nutrizione è in corso e Tim Spector è uno dei visionari che la stanno guidando. La sua scrittura è illuminante e incredibilmente attuale» – Yotam Ottolenghi, chef e autore di """"Jerusalem"""" e """"Plenty""""Il primo mito da sfatare, parlando di cibo, è che le linee guida e i piani dietetici siano buoni per tutti. Non è così. La verità è che siamo diversi e quello che vale per una persona non è detto che valga per tutte. Anche per questo motivo, Tim Spector ci mette in guardia contro le facili e onnipresenti «diete miracolose» che ormai a centinaia invadono le nostre vite, il più delle volte basandosi su dati scientifici a dir poco fallaci, quando non del tutto inesistenti. In realtà, più studiamo davvero la nutrizione, meno chiare sembrano le cose. È incredibile scoprire quanto poche prove valide ci siano per molte delle nostre idee più radicate sul cibo. Per questo, ogni capitolo di questo libro si pone l'obiettivo di sfatare un mito. Le calorie indicano quanto un cibo faccia ingrassare? Non proprio. La carne fa sempre male alla salute? Non è detto. Bere caffè fa male? Non sempre. I prodotti locali sono sempre i migliori e i più sostenibili? Non esattamente. Spector esplora la scandalosa mancanza di buona scienza alla base di molte raccomandazioni mediche e denuncia come l'industria alimentare domini le politiche nutrizionali degli Stati e le nostre scelte. Presi per la gola è un libro innovativo, che ci costringe a mettere in discussione ogni programma dietetico, ogni raccomandazione ufficiale, ogni supposta cura miracolosa e ogni dettagliata etichetta alimentare, incoraggiandoci a ripensare completamente la relazione tra uomo e cibo. La dieta può essere la medicina più importante che abbiamo; c'è urgente bisogno di imparare a usarla al meglio, non solo per la nostra salute, ma anche per il futuro del pianeta."" -
Peano. Storia di un matematico
I contributi di Giuseppe Peano sono stati indiscussi e originali in molteplici campi: dall'analisi matematica all'assiomatizzazione della geometria, alla didattica della matematica, alla ricerca di una fondazione assiomatica dell'intera aritmetica, basata sui suoi cinque assiomi per i numeri naturali. La sua celebre scoperta dell'esistenza di una curva che percorre tutti i punti di un quadrato costituisce un momento decisivo nel processo di chiarificazione del concetto di dimensione, così come le definizioni rigorose delle nozioni di integrale, di area di una superficie, di lunghezza di un arco sono esempi concreti della sua capacità di rendere precisi i concetti fondamentali e i metodi della matematica. Questa biografia non si occupa soltanto del matematico: per lui infatti parlano i suoi scritti, e di essi Hubert C. Kennedy racconta via via nascita e vicende, fornendo alla fine del volume un elenco cronologico completo. La vera curiosità consiste piuttosto nel «personaggio» Peano, autentico protagonista sulla scena del mondo a lui contemporaneo, in contatto con i grandi matematici del tempo; animatore dei primi importanti congressi internazionali di matematica e di filosofia; interlocutore vivace delle sedute all'Accademia delle Scienze di Torino. -
Capire lo spazio-tempo. Lo sviluppo filosofico della fisica da Newton a Einstein
Nel presentare la storia della fisica dello spazio-tempo da Newton a Einstein come un processo filosofico in costante evoluzione, Robert DiSalle offre un punto di vista nuovo sulle relazioni tra i concetti di spazio e di tempo e la nostra conoscenza fisica. Egli muove dal presupposto che l'influenza della filosofia sulla fisica si sia manifestata in primo luogo sul piano dell'analisi filosofica dei concetti di spazio, tempo e movimento, e sul ruolo svolto da questi ultimi nella formulazione di ipotesi sulla realtà fisica. Alla luce di questa premessa, diventa possibile interpretare in una chiave originale l'opera di Newton e Einstein e i loro punti di contatto, mettendo da parte la tradizionale controversia metafisica sulla natura assoluta o relazionale dello spazio-tempo. In questo modo, DiSalle apre una prospettiva nuova su domande antiche che riguardano la conoscenza a priori, l'interpretazione fisica della matematica e la natura del mutamento concettuale. -
Storia ed evoluzione. Un nuovo ponte tra umanesimo e scienze
Attraverso una serie di affascinanti esempi storiografici provenienti da tutto il mondo, Storia ed evoluzione vuole offrire le chiavi per comprendere gli intricati sviluppi della storia e i dettagli della vita di ogni giorno all’interno della stupefacente prospettiva del tempo profondo.rn«Troppo spesso e per troppo tempo gli studiosi hanno sostenuto che la storia umana e l'evoluzione naturale sono nate da radici diverse e si sono sviluppate in regni distinti. Russell mostra invece come gli esseri umani abbiano modellato l'evoluzione in modi profondi e in che modo questi cambiamenti abbiano, a loro volta, alterato il corso della storia» - Environmental HistoryTendiamo a vedere storia ed evoluzione come due entità profondamente separate e non comunicanti, una attinente al mondo umano e l'altra radicata nella natura. Eppure, in piena contraddizione con questo ragionamento, gli esseri umani sono diventati oggi la specie capace di disturbare nel modo più drastico e duraturo i processi evolutivi degli altri esseri viventi. Le interferenze umane sulle popolazioni di altre specie incidono poi in modo significativo sulle vicende storiche degli esseri umani, chiudendo così il cerchio e unendo senza soluzione di continuità l'evoluzione e la storia umana. Edmund Russell introduce i lettori alla storia evoluzionistica, un nuovo campo di studio che unisce storia umana e biologia evoluzionistica allo scopo di superare i limiti di entrambe le discipline e fornire così una comprensione più solida del nostro passato. Forte di questo approccio interdisciplinare, la storia evoluzionistica stimola nuove ipotesi e offre inaspettati spunti di riflessione per ogni ambito della ricerca storiografica ed evoluzionistica. Quanti storici dell'arte avrebbero mai sospettato che la scultura può incoraggiare indirettamente l'evoluzione di elefanti privi di zanne? Quanti biologi sono riusciti a prevedere che l'aumento della povertà umana avrebbe accelerato l'evoluzione della fauna? Quanti studiosi di storia militare sarebbero mai riusciti a intuire che l'evoluzione delle piante avrebbe radicalmente trasformato alcune strategie di controguerriglia in un supporto vitale per le fazioni ribelli coinvolte? Quanti storici della tecnologia avrebbero mai attribuito ai processi evolutivi avvenuti nel Nuovo Mondo con la selezione del cotone il ruolo di motore della Rivoluzione industriale? Attraverso una serie di affascinanti esempi storiografici provenienti da tutto il mondo, Storia ed evoluzione vuole offrire le chiavi per comprendere gli intricati sviluppi della storia e i dettagli della vita di ogni giorno all'interno della stupefacente prospettiva del tempo profondo. -
La civiltà occidentale e l'India
Venati di umanesimo universalistico e segnati da una poetica e affettuosa partecipazione ai drammi dell'uomo comune, questi scritti gettano una nuova luce sui problemi della civiltà indiana e si pongono anche come un messaggio a tutta l'umanità.Rabindranath Tagore, oltre ad essere universalmente ritenuto uno dei maggiori poeti lirici di ogni tempo, ha avuto grande fama di romanziere, novelliere, drammaturgo e musicista. Non è invece altrettanto noto che Tagore apportò un grande contributo agli studi nel campo dell'educazione, dell'economia, della politica e dei problemi sociali, e pochi più di lui contribuirono alla nascita di quei movimenti che edificarono l'India moderna sulle ceneri dell'impero britannico. La civiltà occidentale e l'India raccoglie gli scritti politici, pedagogici, economici e sociali che il filosofo-artista ha scritto nell'arco di quasi cinquant'anni, tutti dominati dalla convinzione che il progresso non possa essere considerato in modo disgiunto dagli istituti sociali che lo hanno preceduto o determinato e che sono la vera «anima» di ogni civiltà. -
Ricchi per sempre? Una storia economica d'Italia (1796-2005). Nuova ediz.
Il benessere degli italiani è da tempo sospeso sul crinale del declino. Attraverso quali passaggi storici vi si è giunti? C'è una via d'uscita, e quale?La nuova edizione di questo libro estende l'indagine dal 2005 al 2020. Lungo due secoli, fra alterne vicende, il benessere degli italiani era progredito, la loro ricchezza si era moltiplicata. Ma dallo scorcio del Novecento la produttività è ferma. La società vive una crisi profonda, che travalica la dimensione economica. È crisi di cultura, istituzioni, politica, quindi di orientamenti, valori, identità. Il paese può risolverla in positivo, rilanciando la crescita. Può anche regredire, come altre volte in passato. Accadde dopo Napoleone, agli albori del Risorgimento; nell'età di Crispi e nelle tensioni di fine secolo; sotto il fascismo-regime e nel secondo conflitto mondiale. A ognuna di queste fasi seguirono tuttavia recuperi e progressi attraverso cui dall'Unità il reddito pro capite aumentava di quattordici volte, fino a inserire l'italiano medio nel 10 per cento più ricco fra i cittadini del mondo. Furono decisivi la «primavera economica» giolittiana e il «miracolo economico» del 1950-73. Al contrario, dopo aver rallentato, la crescita veniva a mancare nel primo ventennio del Duemila. La retrospettiva storica e l'analisi economica aiutano a comprenderne le ragioni, a tracciare le vie dell'uscita. Queste sono percorribili. Devono essere intraprese da chi governa, dalle imprese, dalla società civile. Lo stallo è superabile, il benessere difendibile. Si accentueranno altrimenti i conati reazionari, antidemocratici, che minacciano la Repubblica. -
I poteri dell'odore
Uno studio su una facoltà sensoriale misconosciuta che ci mette in contatto con gli esseri e con le cose in modo profondo.Non è vero che l'uomo, allontanandosi dall'animalità, avrebbe abbandonato l'uso dell'olfatto, atrofizzatosi rispetto a quello dei nostri antenati, ma piuttosto è mutato lo status attribuito al senso dell'odorato, nonché ai poteri riconosciuti agli odori nelle società antiche. Ricostruendo dall'antichità fino ai nostri giorni la storia degli odori e basandosi sulle più recenti ricerche scientifiche, Annick Le Guérer mostra in particolare il loro stretto rapporto con la sessualità, il loro potere simbolico nei miti e nelle religioni, gli immensi poteri di vita e di morte che agli odori furono attribuiti dalla medicina. -
Uno, due, tre, molti. Come la matematica ha creato la civiltà
Anche gli esseri umani – come molti animali – quando nascono sono in grado di contare solo fino a tre. Il nostro cervello, in presenza di più di tre oggetti, non si preoccupa di specificare la quantità: un neonato che vede quattro mele registra quella visione come «molti». Lasciati alla nostra propensione naturale, noi conteremmo così: uno, due, tre... molti. La matematica è la disciplina che ci ha portato nel regno incantato di quei molti, ce lo ha fatto scoprire, e con questo ci ha dischiuso le porte del mondo. Forse ci ricordiamo di aver studiato a scuola geometria, algebra, trigonometria e analisi. Ma raramente ci siamo resi conto – raramente ci è stato insegnato – che stavamo affrontando le radici stesse dell'arte, dell'architettura, del governo e di quasi ogni altro aspetto della nostra civiltà. La matematica dei triangoli ha permesso agli esploratori di viaggiare attraverso i mari e agli astronomi di mappare i cieli. L'analisi ha fatto vincere agli alleati la Seconda guerra mondiale e ha fermato le epidemie. I numeri immaginari, poi, sono risultati del tutto essenziali per la nostra vita digitale di abitanti consapevoli del ventunesimo secolo. Senza matematica tutto questo non esisterebbe. Per questo è importante apprezzare la grandezza della sua struttura. Dagli antichi sacerdoti egizi agli astronauti, dagli esattori delle tasse babilonesi ai robot, Michael Brooks racconta un eccentrico cast di personaggi e con le loro storie ci fa capire come la matematica ha plasmato il mondo che ci circonda in maniera molto più profonda di quanto siamo soliti credere. -
L'istante largo
Con una scrittura limpida e poetica, Sara Fruner ci offre una riflessione insieme intensa e lieve sull’imprevedibilità dei legami che ci forgiano. E se gli amori sono rimasti incompiuti, se sono terminati troppo presto, ogni legame spezzato del nostro passato può avere una seconda, inattesa chance, che ci sorprende.rnrn«Con una scrittura brillante, tersa e profonda, L’istante largo accompagna il lettore in un mondo che vibra di gioventù, dove intuizioni e scoperta generano una lucidità introvabile nella narrativa contemporanea. Fruner è una maga della parola». - André Aciman, autore di Chiamami col tuo nome e Cercamirnrn«Ho avuto tre madri e non ne ricordo nemmeno una» Macondo, quindici anni, quoziente intellettivo da capogiro, lettore vorace con il mito di Sherlock Holmes e Martin Mystère, una passione inconfessata per la Bea, vuole scoprire che cosa c'è davvero nel suo passato. È una zona buia troppo grande per ignorarla, ma l'amatissima nonna, l’anticonformista artista cilena Roçío Sánchez, che pur conosce ogni verità, è determinata a rivelargliela solo dopo il traguardo dei diciotto anni: nel frattempo custodisce ciò che c'è da custodire dentro una scatola inaccessibile, lassù, sull'ultimo scaffale del suo studio.rnAnimo da detective, e scatola fuori portata, Macondo comincia un’indagine personale, raccogliendo indizi e aneddoti che carpisce dalla tribù di amici di Roçío spesso radunati a casa loro, e dai foglietti che la nonna gli scrive strappandoli da un blocchetto che porta sempre appeso al collo: un intervento alla gola le ha portato via la voce e lei rimedia così, matita alla mano. Macondo scoprirà presto di portare inscritto nel nome ben più del senso di solitudine ispirato dal paese inventato da Gabriel García Márquez: nel suo nome è racchiusa tutta la sua storia. La sua ricerca d'identità diventa allora un cammino sia verso se stesso, sia verso chi lo ha amato, un percorso che lo conduce fino all’Istante largo, soggetto di un quadro della nonna, ma soprattutto epifania di un momento che apre le porte della consapevolezza: la famiglia non è necessariamente una struttura costruita a priori, ma può assumere le forme più diverse, spuntare in situazioni in cui i legami di sangue non ricoprono alcun ruolo, diventare uno spazio immenso per chi ama. -
L'interpretazione dei sogni. Nuova ediz.
A 120 anni esatti dalla prima edizione in lingua tedesca – novembre 1899 – Bollati Boringhieri ripropone nella versione esemplare, integrale e definitiva l’opera che ha dato il via alla rivoluzione psicoanalitica.rn«L’interpretazione dei sogni è la via regia per la conoscenza dell’inconscio, il fondamento più sicuro della psicoanalisi e il campo in cui ogni praticante deve maturare il proprio convincimento e perseguire il proprio perfezionamento». Con queste parole Freud definiva nell’autunno del 1909 il valore propedeutico del suo libro sui sogni uscito dieci anni prima e che, come è accaduto spesso alle grandi opere rivoluzionarie, la critica scientifica e accademica ufficiale aveva accolto con imbarazzata ostilità. Ma Freud ebbe sempre piena coscienza che si trattava della «più valida» delle sue scoperte, «intuizione che capita, se capita, una volta sola nella vita». L’enorme risonanza che quest’opera ha suscitato e continua a suscitare gli ha dato ragione: chiunque voglia accostarsi con qualche serietà allo studio della psicoanalisi o voglia solo rendersi conto di quale radicale mutamento di prospettive essa abbia prodotto nella cultura moderna, non può prescindere dalla lettura di questa che è non soltanto l’opera capitale di Freud, ma anche il suo libro più affascinante e sconvolgente. -
Gli inizi della filosofia: in Grecia. Nuova ediz.
Come si pone oggi il problema degli inizi della filosofia? Come evitare le secche della contrapposizione tra mythos e logos, esplorando i multipli stili di pensiero al confine fra orizzonte mitologico e ragione nascente?rnrnMaria Michela Sassi riparte dagli interrogativi canonici – il quando del pensiero, la sua natura specifica e le sue forme distintive – per ricomporre la trama del sapere arcaico attraverso i punti di fuga, le accelerazioni temporali, le tecniche cognitive (prima fra tutte la scrittura), l'agonismo intellettuale che resero possibile quello che un tempo si sarebbe chiamato «il miracolo greco». Gli albori del lungo processo di autoriconoscimento della filosofia furono all'insegna del policentrismo geografico e del poligenetismo disciplinare: da Mileto a Elea, da Efeso ad Agrigento si riflette sull'ordine cosmico e si elaborarono dottrine dell'anima, si scrisse nel solenne metro epico di Omero o si abbandonò la prosodia a favore di una prosa assertiva, scandita come le formulazioni delle leggi nella polis. E poi Senofante rapsodo, Pitagora matematico, Eraclito nella dizione oracolare, Empedocle «demonologo», tutti condividono la medesima tensione nell'esercizio della ragione che ha rivoluzionato il paesaggio del sapere greco e, in ultimo, fondato la filosofia occidentale. -
L'illusione della realtà. Come l'evoluzione ci inganna sul mondo che vediamo
Che cosa succederebbe se ""Matrix"""" non fosse solamente un film, ma lo strumento migliore che la filosofia ha a disposizione per descrivere la realtà? È quello che ci racconta Donald Hoffman, utilizzando la filosofia, le teorie della percezione, il marketing, la teoria dei giochi e la selezione naturale. «Un capolavoro di logica, razionalità, scienza e matematica. Leggete questo libro attentamente e cambierete per sempre la vostra comprensione della realtà, sia dell'universo sia di voi stessi» - Deepak Chopra, autore di Guarirsi da dentrorn«Veramente radicale, la teoria di Hoffman ci costringerà a pensare la realtà sotto una luce completamente diversa. Maneggiatela con cura. La vostra percezione del mondo intorno a voi sta per essere smantellata» - Chris Anderson, autore di La coda lunga. Da un mercato di massa a una massa di mercatiMettendo insieme i contributi di queste discipline, il risultato - allo stesso tempo straordinariamente semplice e sorprendente - è proprio quello svelato dalla famosa pillola rossa del film: """"ciò che percepiamo non è la realtà"""", ma - e qui interviene la selezione naturale di Darwin - ciò di cui abbiamo bisogno per sopravvivere. Da quando Homo sapiens ha messo piede sulla terra, la selezione naturale ha favorito una percezione che ha avuto l'obiettivo di guidarci verso azioni utili, modellando i nostri sensi non per conoscere le cose come sono ma per poterci tenere in vita e riprodurci. I geni sono stati - e continuano a essere - dei timonieri scaltri ed egoisti. Vediamo una macchina passare a tutta velocità, e non attraversiamo la strada. Notiamo che sul pane sta crescendo la muffa e decidiamo di buttarlo via invece di mangiarlo. Ma nella realtà oggettiva non esistono né la macchina né la strada né la muffa né il pane. Non esistono nemmeno lo spazio e il tempo. Proprio come le icone sul desktop dei nostri computer sono dei simboli utili e non delle rappresentazioni veritiere di ciò che esiste davvero dentro alla macchina, anche gli oggetti che vediamo ogni giorno sono come delle semplici «icone», che ci consentono di muoverci nel mondo con sicurezza e facilità, ma non ci dicono nulla su cosa ci sia davvero là fuori. Oggi i nostri occhi ci salveranno la vita. Ma lo faranno mostrandoci la verità o nascondendocela? In """"L'illusione della realtà"""" Donald Hoffman ci costringe a ripensare tutte le nostre certezze; a comprendere che i vantaggi adattativi sono molto più importanti per la nostra specie della verità; e soprattutto a riconoscere che ciò che chiamiamo realtà è soltanto la più sofisticata ed evoluta delle illusioni."" -
Il numero dei cieli. Una storia del multiverso e della ricerca per comprendere il cosmo
Il numero dei cieli getta una luce inaspettata sull'istinto tutto umano, insopprimibile, di comprendere sempre meglio tutto quello che si può, tutta la realtà, l'universo o il multiverso.«""Il numero dei cieli"""" è l'avvincente storia della nostra ricerca della realtà, per capire il nostro posto nel mondo. Che ci sia un solo universo o molti, la prosa magistrale di Siegfried ci permette di apprezzare l'appassionato impulso della nostra specie a guardare in alto e meravigliarsi» – Brian Greene, autore di L'universo elegante«Preparatevi a entrare nel regno misterioso del multiverso! Il numero dei cieli esprime una profondità insolita in diversi campi di ricerca, consentendo a scienziati, storici e al pubblico in generale di capire in prima persona un dibattito di enorme importanza per la cosmologia» – Steven J. Dick, storico della NASAQuasi per definizione l'universo è «tutto ciò che è». Quasi, perché c'è un'idea che sostiene che il nostro universo è solo uno tra i tanti, uno tra gli infiniti universi che esistono. Di cieli, insomma, non ce ne sarebbe solo uno, ma molti. In fisica si parla a questo proposito di «multiverso», una parola entrata ormai nel gergo comune e che deriva da un'interpretazione particolare della meccanica quantistica, resa poi popolare da libri e film di fantascienza. Le scuole di fisica e di matematica contemporanee combattono da qualche decennio una silenziosa battaglia, lontano dai media, nella quale i sostenitori e i detrattori del multiverso si affrontano a colpi di formule matematiche complesse e ingegnosi esperimenti mentali. Sembra un dibattito modernissimo, ma in effetti non si tratta di una battaglia poi così recente, tutt'altro: i filosofi della Grecia antica hanno sollevato per primi la possibilità dell'esistenza di più universi, ma già Aristotele suggellò con la sua autorità che fosse uno, e uno solo, l'universo; nel 1277 il vescovo di Parigi dichiarò eresia insegnare che Dio non poteva creare tutti gli universi che voleva, scatenando un fervido dibattito filosofico sulla possibilità che esistesse una «pluralità di mondi»; col Rinascimento le speculazioni divennero più scientifiche e fu Cartesio a definire che «il numero dei cieli» è indefinitamente grande. La differenza tra chi pensa che il nostro sia l'unico mondo e chi pensa che sia invece solo uno tra i tanti risulta quindi antica, profonda e gravida di conseguenze impreviste in molti campi del sapere. Oggi la controversia continua, mentre cosmologi e fisici esplorano la possibilità di molti Big Bang, dimensioni extra dello spazio e una serie di universi ramificati e paralleli. Tom Siegfried, con il suo stile sempre chiaro e limpidissimo, traccia la storia plurimillenaria di questo scontro offrendoci una lettura trasversale e affascinante della natura della scienza e del pensiero umano. Il numero dei cieli getta una luce inaspettata sull'istinto tutto umano, insopprimibile, di comprendere sempre meglio tutto quello che si può, tutta la realtà, l'universo o il multiverso."" -
Sotto cieli rossi. Diario di una millennial cinese
Sotto cieli rossi svela molte cose che al lettore medio occidentale sono ignote, o note solo parzialmente. Come dice Karoline stessa: «In quanto esponente dei millennial cinesi voglio mostrare le emozioni, le scelte e i compromessi, il coraggio e la speranza che condividiamo con i nostri coetanei di tutto il mondo»rn«Karoline Kan, millennial figlia della Cina, apre una finestra privilegiata su un paese che sta cambiando a velocità incredibile». - The New York Timesrn«L’avvincente autobiografia di una generazione – e di una superpotenza – stretta fra tradizione e ambizione». - The Economistrn«Coraggiosa e diretta… Karoline Kan ci regala una interessantissima guida “candida” all’affascinante generazione di cui fa parte». - The New York TimesNata in un piccolo paese vicino Tianjin tre mesi prima del massacro di piazza Tienanmen del 4 giugno 1989, Karoline Kan ci racconta la sua storia, e la storia della sua generazione, stretta tra la politica autoritaria cinese, il boom economico e il rapidissimo sviluppo tecnologico. Karoline, trent'anni, rientra a pieno diritto nella generazione dei millennial, e da quel punto di vista ci rivela ciò che lei e tre generazioni della sua famiglia hanno vissuto sulla propria pelle. A partire dalla politica del figlio unico, in vigore fino al 2015 e che ebbe come risultato la scomparsa di un numero di bambine compreso tra i trenta e i sessanta milioni: Karoline è una secondogenita, per di più femmina, nata per estrema determinazione della madre che ha dovuto mettere in atto mille sotterfugi per sfuggire agli aborti imposti dal regime, rischiando di non farle ottenere il certificato di esistenza in vita e di condannarla tra le file degli «invisibili». Karoline cerca di capire fino in fondo i diversi cambiamenti radicali cui la Cina va incontro negli anni successivi, dalla messa al bando del Falun Gong, innocua disciplina spirituale basata sulla meditazione, con decine di migliaia di praticanti sottoposti ad arresti e torture, alle indagini sugli studenti liceali condotte dalla polizia per scongiurare loro eventuali complicità con movimenti politici contrari al Partito Comunista, fino allo sviluppo tecnologico che ha mutato le prospettive, e la connessione con il resto del mondo, dei giovani cinesi. ""Sotto cieli rossi"""" svela molte cose che al lettore medio occidentale sono ignote, o note solo parzialmente. Come dice Karoline stessa: «In quanto esponente dei millennial cinesi voglio mostrare le emozioni, le scelte e i compromessi, il coraggio e la speranza che condividiamo con i nostri coetanei di tutto il mondo»."" -
Biologia dell'anima. Teoria dell'evoluzione e psicoterapia
Alle due scuole analitiche storiche – la psicoanalisi di Freud e la psicologia analitica di Jung – si sono aggiunte molte visioni alternative, che sono oggi saldamente presenti nell'offerta terapeutica. Al periodo eroico dell'indagine sulla mente, è però succeduto un periodo altrettanto eroico di indagine evoluzionistica, derivato dalla rivalutazione del pensiero di Darwin, e successivamente il recente, fibrillante periodo di scoperte sul cervello e sull'architettura della nostra mente, favorito anche da tecnologie che un tempo erano inimmaginabili. Neuroscienze, scienze cognitive ed evoluzionismo hanno iniziato a capire il sistema mente-cervello da un punto di vista nuovo e si sono impegnate in un confronto serrato e critico con le scuole tradizionali e con le loro teorie. Biologia dell'anima propone i temi fondamentali di questo acceso dibattito, rimarcando che neuroscienze, evoluzionismo e psicologia animale comparata ci aiutano moltissimo, in questo senso, a scrollarci di dosso quanto di più arcaico e ingiustificato ancora resiste nelle poltrone e nei lettini di così tanti psicoterapeuti. -
La scelta di Abramo. Saggio sulle identità ebraiche. Nuova ediz.
Włodek Goldkorn costruisce in queste pagine un saggio denso, toccante, poetico e lacerante che riguarda tutti. Parla di Shoah e di Israele, di vittime e carnefici, di antisemitismi e di complottismi, e lo fa con voce potente, scavando nei nodi insoluti della contemporaneità.Abramo si appresta a compiacere l'ordine impartitogli da Dio e sale sul monte Moriah per uccidere il proprio figlio Isacco. All'ultimo però, un angelo - la sua coscienza - lo ferma, e così Abramo fa una scelta, si oppone a Dio e dialoga con lui perché cambi idea. Dio cambia idea, Isacco è salvo. L'ebraismo è da sempre una tradizione plurale che non dà quasi nulla per scontato; non si china neppure alla divinità: semmai la sfida e la interroga. Ci sono mille modi di essere ebreo, mille sfumature, tanto che una definizione di «ebreo» è sempre risultata elusiva e parziale. -
Cosa rispondere a un razzista. Storia, scienza, razza e realtà
In questo suo nuovo libro, Adam Rutherford è cristallino fin dalla prima frase sulle motivazioni che lo hanno spinto a scrivere: c'è una guerra in corso e un genetista non può esimersi dal combatterla, mettendo a disposizione le sue conoscenze in forma comprensibile.rn«Nessuno affronta argomenti cosi sensibili in modo tanto interessante e avvincente quanto Adam Rutherford. E questo potrebbe essere il suo miglior libro di sempre, un lavoro davvero importante». - Bill Bryson, autore di Breve storia di (quasi) tuttorn«Una confutazione affascinante e tempestiva del razzismo. La guida definitiva dell’antirazzismo». - Caroline Criado Perez, autrice di Invisible Women. Exposing Data Bias in a World Designed for MenIn questo suo nuovo libro, Adam Rutherford è cristallino fin dalla prima frase sulle motivazioni che lo hanno spinto a scrivere: c'è una guerra in corso e un genetista non può esimersi dal combatterla, mettendo a disposizione le sue conoscenze in forma comprensibile. Il razzismo ha rialzato la testa, che si tratti della forma più plateale e grossolana praticata dai suprematisti bianchi o di quella più subdola e velata di chi sostiene che i neri sono più portati per la corsa di velocità, che gli ebrei sono più intelligenti o di chi magari si crogiola in una genealogia personale che attesterebbe l'origine della sua famiglia in un nobile antenato vichingo. Sono tutte affermazioni prive di fondamento e se ne può provare l'insensatezza. È quel che fa questo libro. Gli uomini non sono tutti uguali, questo è evidente. Ma da qui a classificarli secondo il colore della pelle, aggiungendovi magari caratteristiche morali, ne corre. Il fatto è che, banalmente, non si può fare, se non incappando in una serie di contraddizioni che Rutherford analizza con grande competenza, sottile ironia e testarda determinazione. Tutti gli uomini sono parenti tra loro molto più di quanto si sospetti. Lo dice la genetica, con precisione matematica. Tutti gli europei discendono di necessità da chi abitava il continente attorno all'anno Mille; quindi sì, abbiamo tutti un nobile antenato vichingo, non solo tu. Per lo stesso identico motivo, tutti i nazisti hanno antenati ebrei, peraltro. Il razzismo ha causato e ancora causa sofferenze immani. In troppi però cadono ancora vittime delle sue semplificazioni consolatorie, consapevolmente o meno. Per questo Rutherford ha voluto fornirci quest'arma: «La razza esiste, perché la percepiamo. Il razzismo esiste, perché lo pratichiamo. Ma né la razza né il razzismo hanno un fondamento scientifico. È nostro dovere opporci allo snaturamento della ricerca scientifica, soprattutto se utilizzato per giustificare il pregiudizio. Se siete razzisti, state cercando la guerra. Ma la scienza è mia, non vostra alleata e voi combattete non soltanto contro di me, ma contro la realtà».