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L' ultima favola russa
È con verve straordinaria, e un punto di vista originalissimo, che Francis Spufford racconta la storia dell'Unione Sovietica tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Una serie di personaggi veri e inventati, giovani scienziati brillanti, strateghi di partito, normalissime famiglie, coppie di innamorati, si muovono sullo sfondo di vicende storiche ben documentate per darci il quadro generale di un periodo intricato, spesso falsato dalla propaganda politica: la corsa dell'«economia pianificata» in gara con quella americana per il primato di ricchezza e progresso. L'autore racconta la storia di un'idea con un tono leggero, spesso ironico: il dramma di un popolo che crede nelle favole prende forma senza bisogno di enfasi, di scene tragiche. -
Sunfall
2041, pericolo dal Sole: entro poche ore, emissioni di massa coronale colpiranno la Terra. In Nuova Zelanda un'aurora australe appare, anziché a sud, a nord. A Nuova Delhi un aereo si schianta perché una raffica di particelle ad alta energia danneggia i satelliti di comunicazione. Su un'isola delle Bahamas si scatena un uragano di violenza inaudita. La Terra è fuori controllo. Toccherà a quattro scienziati far ricorso al proprio sapere, al coraggio e all'inventiva per salvare il pianeta... Dal fisico quantistico Jim Al-Khalili, un romanzo che ci proietta nel futuro, un thriller dal ritmo serrato che svela chi saremo e come vivremo tra non molti anni e, soprattutto, ci ricorda che in un mondo di raffinate tecnologie la variabile umana e la conoscenza rimangono le nostre principali alleate. -
L' istante largo
«Ho avuto tre madri e non ne ricordo nemmeno una». Macondo, quindici anni, quoziente intellettivo da capogiro, lettore vorace, una passione inconfessata per la Bea, vuole scoprire che cosa c'è davvero nel suo passato. La sua indagine lo porterà a capire che nel suo nome c'è ben più del senso di solitudine ispirato dal paese di Gabriel García Márquez, c'è tutta la sua storia. La sua ricerca d'identità diventa allora un cammino che apre le porte della consapevolezza: la famiglia può assumere le forme più diverse, diventare uno spazio immenso per chi ama. Con una scrittura limpida e poetica, Sara Fruner ci offre una riflessione sull'imprevedibilità dei legami che ci forgiano. E se gli amori sono rimasti incompiuti, ogni legame spezzato del nostro passato può avere una seconda, inattesa chance. -
Madrigale senza suono
Un uomo solo, tormentato, compie un efferato omicidio perché obbligato dalle convenzioni del suo tempo. Da lì scaturisce, inarginabile, il suo genio artistico. Gesualdo da Venosa, il celebre principe madrigalista vissuto tra Cinque e Seicento, è il centro attorno a cui ruota il congegno ipnotico di questo romanzo gotico e sensuale. Per vendicare l'onore e il tradimento, il principe di Venosa uccide Maria D'Avalos, dopo averla sposata con qualche pettegolezzo e al tempo stesso con clamore. Fin qui la Storia. Il resto è la nostalgia che ne deriva, la solitudine del principe: è lì, nel sangue e nel tormento, che Andrea Tarabbia intinge il suo pennino e trascina il lettore in un labirinto. Come può, è la domanda scandalosa sottesa, il male dare vita a tale e tanta purezza sopra uno spartito? -
Perché Yellow non correrà
Chi ha ucciso lo sconosciuto trovato cadavere nei bagni dell'ippodromo, la sera di domenica 13 aprile 1980, a Milano? La vittima sembra appartenere a un mondo ben diverso da quello del senzatetto ucciso negli stessi giorni con spietata ferocia nel sottobosco di squallore umano che vegeta ai margini della Stazione Centrale. I primi passi dell'inchiesta, condotta con determinazione dal commissario Norberto Melis, portano tutti in una direzione: i giorni confusi successivi all'8 settembre 1943, con le devastazioni e le razzie di opere d'arte compiute dai nazisti nella ritirata verso nord. E il senzatetto? Altra mano? Altra inchiesta? Mentre la primavera porta soltanto una pioggia uggiosa, e l'assassino colpisce ancora, Melis riuscirà a dipanare il filo rosso sangue che lega tra loro queste morti. -
L'America sottosopra
Bakerton, Pennsylvania. Quando una grossa società si accorge che sotto i campi coltivati si estende un enorme giacimento di gas naturale, estraibile tramite fracking, riesce a convincere alcuni agricoltori a cedere i loro appezzamenti per cifre molto allettanti. Nessuno si rende conto che gli scavi procureranno ogni sorta di guai alla comunità. Guai che cominciano subito, con l'arrivo degli operai incaricati dei lavori, a loro volta poveri e arrabbiati per la vita grama nei dormitori, la lontananza dalle famiglie, i turni disumani, l'ostilità dei residenti. Con mano leggera, e un grande talento nel raccontare storie difficili senza eccessivi realismi e sentimentalismi, Haigh ci offre un ampio quadro dell'America rurale contemporanea che, nonostante le ripetute delusioni, continua a sperare nel miracolo del sogno americano. -
Venivamo tutte per mare
Una voce forte, corale e ipnotica racconta la vita straordinaria di un gruppo di donne – le cosiddette «spose in fotografia» – partite dal Giappone per andare in sposa agli immigrati giapponesi in America, a cominciare dal loro primo, arduo viaggio collettivo attraverso l'oceano. È su quella nave affollata che le giovani, ignare e piene di speranza, si scambiano le fotografie dei mariti sconosciuti, immaginano insieme il futuro incerto in terra straniera. Seguirà l'arrivo a San Francisco, la prima notte di nozze, il lavoro sfibrante, la lotta per imparare una nuova lingua e capire una nuova cultura, l'esperienza del parto e della maternità, il devastante arrivo della guerra, con l'attacco di Pearl Harbour e la decisione di Franklin D. Roosevelt di considerare i cittadini americani di origine giapponese come potenziali nemici. -
Il pianoforte segreto
Nel '68, gli studenti manifestavano sventolando il Libretto rosso del presidente Mao. Nel frattempo, in Cina, la Rivoluzione culturale mieteva vittime proprio tra i giovani. Una di questi, al tempo studentessa di musica, decide pochi anni fa di ignorare l'insegnamento del padre, di «andarsene in silenzio, senza lasciare traccia», e raccontare invece la sua storia, e quella di un'intera generazione di giovani sottoposta a un diffuso lavaggio del cervello e convinta della giustezza di un'ideologia che li costringeva alla delazione e alla denuncia, oltre a togliere loro ogni libertà. Uccidendoli anche nell'anima: commoventi il rimorso, il dolore e il pentimento di Zhu Xiao-Mei per aver creduto alle menzogne del maoismo e avere agito di conseguenza. È anche per «chiedere scusa», che l'autrice scrive, ed è proprio il pentimento, tra i tanti sentimenti contrastanti, ad animare la sua scrittura. Nata in una di quelle famiglie che al tempo vennero disgregate ed etichettate con il bollo infamante «di cattive origini», cioè di musicisti e intellettuali, Zhu Xiao-Mei viene internata per cinque anni in un campo di rieducazione ai confini con la Mongolia. La storia di come le note di una fisarmonica risveglino in lei l'amore per la musica e la spingano a procurarsi avventurosamente un pianoforte è raccontata con semplicità, la stessa che aggiunge pathos involontario al resoconto dei mille soprusi perpetrati dai sorveglianti sugli internati. Il potere salvifico della musica anche in circostanze orribili è un tema trattato diffusamente in letteratura a proposito della Shoah, ma Zhu Xiao-Mei aggiunge una quantità di riflessioni inedite, e racconta il percorso a dir poco accidentato che la porta negli Stati Uniti, le difficoltà che affronta per continuare a studiare pianoforte, per poi approdare a Parigi dove dà il primo concerto, dedicato a Bach. Il compositore che per lei indica una «via» molto simile a quella del Tao. Suonerà le Variazioni Goldberg ovunque, e la sua esecuzione è diventata un culto. -
Il principe dei gigli
Maggio 1982: il commissario Melis, ormai vicequestore, ha accompagnato Fiorenza a un congresso internazionale di bibliologia che si tiene in un antico borgo del Centro Italia. Tutto sembra promettere noia e piccole gelosie fra accademici. La giornata inaugurale è però funestata dall'omicidio di uno studente, brutalmente ucciso in una delle aule. Qual è il movente? Un piccolo commercio di droga, come farebbe supporre un secondo delitto? Oppure — ma nessuno se lo augura — la morte dello studente potrebbe trovare movente e spiegazione nella sua relazione con la figlia di un potente locale? Sarà Melis a risolvere il caso, ricorrendo all'aiuto degli agenti più giovani della sua squadra, ma anche alla competenza di due illustri studiosi. -
La donna che scriveva racconti
Lucia Berlin ci presenta in tanti piccoli quadri i suoi indimenticabili personaggi: un vecchio indiano americano incontrato in una lavanderia; una ragazza giovanissima che scappa da una clinica di aborti per ricche americane; un'insegnante gay; una domestica che ritrae, lapidaria ma benevola, le «signore» (e anche qualche «signore») per cui lavora. Una vita difficile, quella di Lucia Berlin, tormentata dalle conseguenze della scoliosi, da matrimoni sfortunati, dalla povertà, e dai lavori tipici degli americani senza radici: ma le esperienze di centralinista, domestica, insegnante precaria o infermiera, e di madre single, forniscono all'autrice un materiale prezioso per raccontare se stessa con eccentrico, personalissimo talento e una scrittura chiara, essenziale, imprevedibile e ipnotica come la musica jazz. -
Clandestini. Animali e piante senza permesso di soggiorno. Nuova ediz.
Chi sono i «clandestini» di questo libro? Sono le specie animali o vegetali che hanno colonizzato habitat naturali differenti da quelli di origine. Organismi grandi e piccoli, acquatici e terrestri, animali e vegetali. Marco Di Domenico racconta e illustra alcune storie di invasioni planetarie e altre che riguardano solo l'Italia, il nostro piccolo e affollato paese. Introduzioni accidentali o pianificate, conquiste spontanee o indotte, coabitazioni pacifiche o disastrose, eterne e cicliche migrazioni. Gli attori protagonisti sono piante e animali clandestini che ai nostri occhi possono passare inosservati, organismi non umani senza permesso di soggiorno, mentre a fare da comprimari sono quasi sempre gli uomini. Comprimari fino a un certo punto, però, dal momento che una loro azione avventata, limitata nel tempo e nello spazio, ha spesso causato disastri o cambiamenti drammatici e duraturi, anzi ormai irreversibili e definitivi. Ad aggravare la situazione si è aggiunto il cambiamento climatico, che spesso favorisce e accelera la capacità degli organismi viventi di conquistare spazi in cui prima era per loro impossibile sopravvivere. A distanza di quattordici anni dalla prima edizione, Clandestini è riproposto in una nuova edizione completamente rivista, aggiornata e arricchita di undici nuovi capitoli e disegni ad opera dell'autore. -
La notte del bene
Un giorno, in treno, scocca il colpo di fulmine fra Ettore ed Elena. Un passato anomalo li unisce: Ettore abbandonato in fasce dalla madre, e adottato all'età di cinque anni; Elena bambina sparita nel nulla per tre giorni, e poi ritornata. Due anime perdute che si trovano. Ma se il caso può incastrare tutto alla perfezione, può anche, in un soffio, scatenare il caos: un figlio fuoriprogramma che sconvolge gli equilibri di singoli e coppia, lo smarrimento identitario per Elena, e guai sul lavoro per Ettore, trascinato in un intrigo che mette a repentaglio la sua integrità etica. In ufficio gli è accanto Matilde, vedova di mezza età con un passato ingombrante e un amore impossibile sospeso fra Stati Uniti e Caraibi. E se un padre non amasse il proprio figlio? E se una donna diventata madre, si perdesse completamente nel passaggio da donna a mamma? La notte del bene ruota attorno a queste domande, esplorando l'abisso che può spalancarsi tra un uomo e una donna posti davanti a una genitorialità imprevista. Attorno a quest'universo di coppia, un mare di storie da ogni dove, fra passato, presente, architettura, schiavitù, razzismo e verità nascoste. Raccontando il blackout di un progetto famigliare convenzionale, e intravedendo il profilarsi luminoso di un sistema affettivo che si apre a nuovi mondi, La notte del bene permette a Sara Fruner di riprendere i nodi affrontati ne L'istante largo, e di lavorarli con maturità e potenza nuove, attraverso la scrittura essenziale e ricchissima che è una delle cifre distintive di questa autrice, definita da André Aciman «una maga della parola». -
Il cervello al lavoro. Istruzioni per pensare meglio in ufficio e a casa
E se il posto di lavoro fosse costruito su misura per il cervello, come un guanto è fatto su misura per una mano? Come sarebbero le sedi lavorative se la logica del profitto prendesse sul serio la logica della funzione cerebrale? Come progetteremmo i flussi di lavoro? Come sarebbero gli spazi fisici di lavoro? Quale ambiente favorirebbe al meglio la creatività, la produttività e la semplice capacità di fare le cose? L'obiettivo di John Medina è rispondere a domande del genere. Indagheremo il modo in cui l'applicazione delle neuroscienze comportamentali e cognitive può migliorare la produttività. Queste informazioni sono rilevanti sia che lavoriate nella sede della vostra azienda sia nello spazio confortevole di casa che avete adibito a ufficio. Scopriremo perché ci sentiamo così stanchi dopo le riunioni su Zoom, vedremo cosa possiamo fare al nostro ufficio, per essere più sereni, evitare conflitti ed essere più creativi. Esamineremo i principi delle neuroscienze cognitive che sono alla base del lavoro di squadra, e scopriremo i modi più efficaci per strutturare le nostre presentazioni. Scopriremo i vantaggi del lavoro agile (economici per le aziende, e un più equilibrato stile di vita per i lavoratori), sapremo riconoscere lo stile di gestione dei nostri capi (se si basa sul prestigio o sulla dominanza) e a disinnescarne i difetti. Con il suo usuale stile divertito, ironico e ricco di storie – ma sempre informativo e aggiornato alle ultimissime ricerche nel campo delle neuroscienze – Medina ci guida, ancora una volta con efficacia, attraverso dieci semplici regole nell'intricato groviglio della nostra moderna vita lavorativa.Il cervello al lavoroè la migliore divulgazione scientifica messa al servizio di ognuno di noi. -
Guida definitiva a (quasi) tutto. (Versione breve)
La realtà non è come sembra, ma se siete disposti a mettervi in viaggio per cercarla, questa è la guida giusta che vi spiegherà in che modo i migliori strumenti mai inventati ci permettono di vedere le cose come sono realmente. Viaggiando nel tempo e nello spazio, nel nostro corpo e nel nostro cervello, vedremo fino a che punto le emozioni, con la loro forza incredibile, plasmano la nostra visione della realtà, e in che modo ci inganna la mente. Insieme, tutte queste storie compongono la storia più grande di tutte: quella di una specie di scimmie quasi glabre che con la loro eccezionale curiosità innata hanno deciso di non accontentarsi delle cose così come appaiono e hanno cominciato a studiare la struttura dell'universo e di tutto il suo contenuto. Il genetista Adam Rutherford e la matematica Hannah Fry sono gli investigatori scientifici, alle prese con alcune domande davvero sconvolgenti: da dove viene il tempo? Esiste il libero arbitrio? Il mio cane mi ama? Perché gli animali hanno le dimensioni che hanno? Esilaranti note a margine presentano memorabili stranezze scientifiche e clamorosi intoppi e fallimenti (lumache ipnotizzate, formiche di dimensioni umane e il tempo medio che la maggior parte degli animali impiega per evacuare la vescica). Al tempo stesso rigorosa e giocosa, questa Guida definitiva a (quasi) tutto racconta la storia della scienza – storie di inciampi e passi falsi, errori ed ego, duro lavoro, incidenti e alcune decisioni davvero sbagliate – che ha creato la somma totale della conoscenza umana. Una celebrazione della stranezza del cosmo, della stranezza degli esseri umani e delle gioie e follie della scoperta scientifica. -
I biscotti di Baudelaire. Il libro di cucina di Alice B. Toklas
Con il loro salotto artistico e letterario - che negli anni tra le due guerre era frequentato, tra gli altri, da Picasso, Picabia, Matisse, Braque, Hemingway, Fitzgerald, Sherwood Anderson - Alice B. Toklas e Gertrude Stein hanno fatto un pezzo di storia. Ma quando, dopo la morte di Gertrude, un editore chiese ad Alice di scrivere le sue memorie, lei si schermì dicendo che al massimo sarebbe stata in grado di scrivere un libro di cucina. L'editore promise di accontentarsi, ma Toklas fece molto di più. Uscito nel 1954 in America con il titolo ""The Alice B. Toklas Cook Book"""", """"I biscotti di Baudelaire"""" è una ricchissima raccolta di ricette e di ricordi non solo culinari, di aneddoti divertenti, di convinte opinioni su questioni gastronomiche ma anche artistiche, di viaggi tra Francia e America, di pranzi e cene a casa di artisti bohémien ma anche di ricchi e famosi. Un libro che si legge d'un fiato, non solo per consultare le ricette e catturare i sapori amati da artisti e scrittori, ma soprattutto per rivivere l'atmosfera di un tempo speciale."" -
Sentieri metropolitani. Narrare il territorio con la psicogeografia. Con QR Code
Scegliere di attraversare il territorio a piedi significa fare un'esperienza fisica, emotiva ed estetica, che permette di giungere a una nuova consapevolezza del paesaggio quotidiano, superando il pregiudizio nei confronti di spazi considerati scontati. Esplorare la città attraverso il corpo è lo scopo della psicogeografia, una tecnica nata con le avanguardie artistiche, che diventa anche performance e atto politico. Grazie a questa pratica transdisciplinare siamo in grado di leggere il palinsesto urbano, in cui si stratificano i diversi significati di un luogo e le aspettative della gente che lo abita. Con lo stesso sguardo trasversale, Gianni Biondillo percorre la città e la storia del pensiero urbanistico e architettonico, senza tralasciare incursioni nella filosofia, nell'arte, nell'antropologia e nella letteratura, offrendo suggestioni per comprendere il paesaggio contemporaneo fuori dai suoi luoghi comuni. I lettori vengono invitati a mettersi in cammino e a fare le proprie scoperte, restituendo identità ai luoghi mediante la narrazione. Questa inedita relazione con lo spazio può produrre effetti benefici: scoprire storie affascinanti, fare incontri imprevisti, rigenerare corpo e mente, creare nuove socialità e, soprattutto, prendersi cura del territorio. Un piccolo vademecum, che grazie a videoracconti metropolitani resi accessibili tramite codici QR, esorta ad avvicinarsi ai significati più reconditi delle città in modo partecipato e dinamico. -
Il mondo dei colori. Una storia culturale in sette tonalità
"Il mondo dei colori"""" esplora il significato e l'importanza dei colori nella storia dell'umanità. Con la sua prosa elegante e coinvolgente, Fox ci conduce in un viaggio che parte dall'antichità e arriva fino ai giorni nostri, attraverso le culture e le civiltà del mondo intero. Prendendo in considerazione sette colori primari – nero, rosso, giallo, blu, bianco, viola e verde – l'autore ci accompagna attraverso il tempo e lo spazio, raccontandoci come ogni tonalità sia stata interpretata in maniera peculiare e originale nelle diverse culture umane. Il libro ripercorre questi significati per mostrare come sono cambiati e si sono moltiplicati, il ruolo che hanno avuto nella definizione della nostra identità nel corso della storia e come la loro comprensione ci permetta di vedere in modo nuovo molte delle pietre miliari della storia dell'arte: dal giallo oro dell'oreficeria dell'antico Egitto al verde brillante delle maschere funerarie maya, agli esperimenti cromatici di Turner, passando dalla purezza dei blu di Tiziano fino al brillante blu di Yves Klein e alla profondità del nero più nero che sia mai stato creato. Creando una vera e propria storia del colore, troviamo qui intrecciati letteratura, filosofia, cinema, archeologia, scienza e arte, storie che tutte insieme raccontano come l'uomo, levandosi in piedi nelle caverne di un tempo remoto per attestare la sua presenza coi primi segni color vermiglio, si sia rapportato in maniera complessa e creativa con l'intero arcobaleno del mondo. """"Il mondo dei colori"""" ci dona una nuova teoria sugli esseri umani e sul nostro posto nell'universo: secondo solo al linguaggio, il colore è il più grande portatore di significato culturale nel nostro mondo." -
Diari di un partigiano ebreo, gennaio 1940-febbraio 1944
I diari di Emanuele Artom sono composti di due parti distinte. La prima concerne il periodo che va dal 1° gennaio 1940 al 10 settembre 1943, ed è una fonte straordinaria di notizie sulla vita culturale torinese, sui processi sociali che prendono l'avvio tra la caduta di Mussolini, la firma dell'armistizio e l'inizio dell'occupazione tedesca. La seconda parte, che va dal novembre 1943 al 23 febbraio 1944, riguarda invece l'esperienza partigiana di Artom e offre una rappresentazione immediata e priva di retorica della vita delle bande, delle dinamiche sociali interne e dei contrasti politici e personali. La cronaca degli eventi che segnano la vita dei resistenti è in primo piano, ma intrecciate ad essa compaiono dense riflessioni sull'etica dei resistenti. Risulta evidente come per Artom il senso della lotta non stesse tanto e solo nello scontro armato, quanto nella possibilità di delineare una socialità e una moralità diverse, di trovare una linea di demarcazione di tipo etico che distinguesse fascisti e antifascisti. Sono questi gli elementi che fanno dei diari di Artom un documento di grande efficacia storiografica e li pongono fra le testimonianze più alte della moralità della Resistenza. -
Stenogrammi filosofici
Gli ""Stenogrammi filosofici"""" di Günther Anders sono aforismi inediti, pubblicati per la prima volta nel 1965. In queste brevi riflessioni-lampo è raccolta la summa del pensiero di uno dei filosofi più provocatori del Novecento, quello più restio a imbrigliature e categorizzazioni. I grandi temi andersiani – il rapporto fra uomo e tecnica, l'alienazione causata dal capitale e la catastrofe imminente – risuonano nell'attualità in modo inquietante. Ancora più dirompente, oggi, è la forza degli aforismi dedicati al pericolo delle armi atomiche e alle persistenti minacce di guerre nucleari. Con il «ritmo rapsodico di una sessione jazzistica», come sottolinea il curatore Sergio Fabian, questi Stenogrammi fanno emergere le ombre di un passato così poco passato che paiono addirittura «segnali dal futuro» imminente, nell'interpretazione della germanista Rosalba Maletta che ne ha scritto la postfazione. Una riflessione intensa che aiuta a guardare con occhio critico, pur senza debordare in disfattismo, la stagnante incertezza in cui pare affossata la società contemporanea."" -
Il caso Karmàl
Base Snow, Afghanistan. Nel più isolato e vulnerabile degli avamposti italiani in Afghanistan viene ritrovato il corpo di Nadia Karmàl, giovane addetta al lavoro nelle cucine. Incaricato dell'indagine è Alì Zayd, poliziotto e mediocre portaborse di un politico locale. Coinvolto in una rete di piccola corruzione e costretto a ubbidire a superiori ai quali non interessa trovare l'assassino della donna, ma sfruttare l'occasione per costruire una spregiudicata operazione politica, Alì segue i pochi indizi di cui dispone, nella Kabul dei quartieri degradati e dei locali alla moda della nuova borghesia, nei bar eleganti di Herat e nelle tante basi della Coalizione, nei villaggi desertici del Sud o fra le montagne del Wakhan. Dapprima procede controvoglia, poi con curiosità, infine con passione, perché scopre che Nadia era una donna piena di risorse e perché l'inchiesta porta alla luce un Afghanistan democratico che la sua generazione ha rimosso ma non rinnegato. A un passo dalla verità, dovrà fare una scelta: certe indagini non finiscono se non hai capito chi era la vittima. Costruito attorno a due protagonisti - un uomo ferito, costretto a confrontarsi con la vergogna crescente di un'esistenza opaca vissuta nell'ombra, e una ragazza che brilla anche da morta, crescendo pagina dopo pagina e illuminando i tasselli dell'indagine - ""Il caso Karmàl"""" ci parla con forza della corruzione politica e della condizione femminile di un paese in cui migliaia di uomini combattono per tener fede alla retorica nazionalistica dell'Afghanistan «tomba degli imperi», e migliaia di donne resistono in silenzio, sognando un paese che a tutto assomigli, meno che a una tomba. """"Il caso Karmàl"""" non è solo un «giallo». Ci racconta sì di una ragazza uccisa e del poliziotto che ne cerca l'assassino - ricostruendo moventi e dinamiche criminali in un Afghanistan con le truppe straniere in partenza e i nuovi padroni Talebani già sull'uscio - ma ci parla soprattutto di una vittima più silenziosa e universale: un paese e un popolo sconvolti da una guerra infinita, fatta di bombe e sopraffazioni, di povertà e di droga, di crimini i cui moventi non sono chiari e per cui nessuno cercherà i colpevoli.""