Sfoglia il Catalogo feltrinelli013
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9801-9820 di 10000 Articoli:
-
La gestione manageriale nella pubblica amministrazione
Questo volume raccoglie una selezione degli interventi presentati al Convegno su ""La gestione manageriale nella Pubblica amministrazione. Un nuovo incontro con Francesco Forte"""" che si è tenuto ad Ancona, presso la Facoltà di Economia, nel marzo 2006. Le relazioni sono raggruppate idealmente in due parti. Nella prima, dopo la relazione iniziale di Francesco Forte, sono presentati saggi di carattere teorico e generale. Si parla delle sfide che la pubblica amministrazione è chiamata ad affrontare. Nella seconda parte, gli interventi parlano di casi in cui le sfide sono state accettate e si valutano i successi, o gli insuccessi, conseguiti."" -
Jean Laplanche. Un'introduzione
Il percorso di Jean Laplanche, prima di essere quello di un normalien, un allievo dell'École Normale diventato psichiatra, psicoanalista e professore alla Sorbonne, è innanzitutto un itinerario interiore segnato da un'esigenza di ricerca il cui esito è la rimessa in questione di tutti i punti di vista incontrati, anche di quello freudiano. Dalla partecipazione alla Resistenza a Parigi ed in Borgogna (dove è nato nel 1924) all'attività politica con Cornelius Castoriadis e Claud Lefort (Socialisme ou Barbarie), dalla stesura della Enciclopedia della Psicoanalisi (con J.B. Pontalis) alla creazione della rivista Psychanalyse à l'Université ed alla traduzione della prima edizione francese delle Ouvres complètes di Freud, la stessa volontà e lo stesso identico rigore contraddistinguono il procedere di un pensiero e di uno stile che hanno rinnovato la psicoanalisi degli ultimi quarant'anni. Critico lucido di Lacan, di cui inizialmente fu allievo, Laplanche lo è altrettanto di quegli aspetti della teoria di Freud che considera caratterizzati da un fuorviamento biologizzante. La questione dell'originario ha condotto Laplanche alla formulazione della teoria della seduzione generalizzata, sotto l'insegna del primato dell'altro, ed a considerare la pratica clinica alla luce della nozione di traduzione. -
Alternative al carcere. Percorsi, attori e reti sociali nell'esecuzione penale esterna: un approfondimento della ricerca applicata
Il tema delle misure alternative al carcere sta ricevendo negli ultimi anni un'attenzione crescente sia sul piano del dibattito tecnico relativo all'amministrazione della giustizia, sia su quello sociale e mass-mediatico. Il volume - sulla base di una ricerca empirica nazionale, ad impostazione qualitativa, condotta insieme alla Direzione Generale del Ministero della Giustizia per l'Esecuzione Penale Esterna - traccia un profilo applicato del fenomeno, soffermandosi in particolare sul ruolo e le relazioni di rete dei Centri di Servizio Sociale per Adulti (rinominati con legge del 2005: Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna) e delle organizzazioni presso cui viene svolta l'esecuzione penale esterna, interfacciando a tale rilevazione orientamenti e valutazioni degli stessi utenti condannati. -
Introduzione alla sociologia
Il testo ripropone una versione rinnovata e aggiornata di una fatica ormai lontana ma sempre attuale quanto all'ispirazione e allo sviluppo delle tematiche. Il discorso sociologico, normalmente ancorato a produzioni americane e comunque non endogene, è qui ricondotto alle basi della cultura europea e italiana in particolare, con riferimenti ampi ai classici del pensiero occidentale. Questo tipo di continuità non deriva solo da un'opzione didattica ma da un preciso orientamento teorico e storiografico: la disciplina sociologica nasce da un lungo processo nel quale numerosi sono i fattori intervenienti e molto varie le dimensioni concettuali e fenomeniche implicate. La sociologia emerge come evento della modernità e critica della modernità, mediazione intellettuale ed etica, una dottrina della polis nelle difficili condizioni di un tempo accelerato e convulso volto al presente. Il volume si presenta assai dinamico e flessibile: una parte è dedicata alla storia del pensiero sociologico e delle idee sociologiche; una parte è dedicata al lessico sociologico fondamentale; una parte è dedicata alla lettura di processi cruciali dei sistemi sociali; una parte infine introduce i temi della ricerca e dei metodi impiegabili. Il testo ha una destinazione didattica e di consultazione e compendia le nozioni basilari della cultura sociologica in un quadro unitario, che tuttavia prevede e suggerisce gli approfondimenti successivi. È adottato in molti corsi universitari. -
Il capitale sociale in un'organizzazione multilivello di terzo settore
Il volume mette a tema, attraverso l'analisi dei risultati emersi nel corso di una indagine sociologica di tipo quantitativo, il capitale sociale generato da una organizzazione multilivello di terzo settore che opera in Italia, la Federazione dell'Impresa sociale (Fis-CdO). Si tratta di un organismo che connette differenti tipologie organizzative di terzo settore (organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni prosociali e familiari, fondazioni prosociali). La ricerca, condotta su 479 entità appartenenti all'organizzazione multilivello mediante la somministrazione di un questionario semistrutturato, ha evidenziato un quadro polimorfo di rapporti e di scambi, che consente di identificare circuiti relazionali di varia ampiezza e diverso significato per i soggetti sociali che vi partecipano e che hanno come oggetto la realizzazione di servizi alla persona volti a rispondere a bisogni sociali, educativi, scolastici e ricreativi. Nell'indagine sono state altresì identificate forme peculiari di capitale sociale, alcune bonding che connettono le diverse entità operanti all'interno dell'organizzazione multilivello esaminata e alcune bridging, in grado di collegare realtà differenti oltre i confini associativi. -
L' ecosistema e le sue relazioni
Prevedere gli effetti che i progetti possono avere sulle diverse matrici ambientali (acqua, suolo, salute pubblica, ecc.) è fondamentale nell'ambito delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale. Anche per l'ecosistema e le sue componenti biologiche (flora, fauna) la normativa tecnica impone una analisi previsionale. Questa opera vuole contribuire a potenziare l'analisi ecosistemica nell'ambito delle procedure di valutazione proponendo una metodologia di studio basata sull'uso di modelli qualitativi, che permette di arrivare a previsioni sempre migliori con il perfezionamento della conoscenza dei sistemi ecologici. Impostato con attenzione alla preparazione Universitaria, in particolare per i Corsi di Laurea di Scienze Ambientali, Naturali e Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio, il testo si propone anche come strumento operativo per tutti coloro che operano nell'ambito della valutazione ecologica: funzionari e ricercatori di enti pubblici, in particolare gli Enti Parco, liberi professionisti, consulenti ambientali. -
La repubblica dei moderni. Diritti e democrazia nel liberalismo rivoluzionario
Esiste una teoria moderna della repubblica concettualmente distinta dalle teorie repubblicane classiche? E se esiste, possiamo definirne con sufficiente approssimazione l'origine e il profilo teorico? Questa raccolta di saggi è scritta nella convinzione che sia possibile rispondere affermativamente a queste domande, troppo spesso eluse nell'attuale dibattito filosofico-politico. E ne fornisce le ragioni rivisitando la stagione di pensiero del liberalismo rivoluzionario, alla quale, tra Sette e Ottocento, si deve la complessiva riformulazione della nozione di repubblica, a partire da due fondamentali acquisizioni teoriche: i diritti dell'uomo e la democrazia rappresentativa. -
Dal buio del sottosuolo. Poesia e lager
In una lettera a Umberto Saba del 1949 Primo Levi scriveva tutta la sua ammirazione per il poeta triestino, di cui aveva appena letto le Scorciatoie e raccontini, ritrovandovi, scrive, ""molto del mio mondo, non del Lager, voglio dire; meglio, non solo del Lager"""". E sul finire della lettera aggiungeva: """"Ma tutto questo mi ha toccato meno di quel Suo coraggio, di quella Sua avidità vigile di nulla lasciare inesplorato, di tutto sollevare dal buio del sottosuolo alla luce della consapevolezza"""". Sollevare la memoria del Lager dal """"buio del sottosuolo"""" è il compito che si prefiggono Saba, Levi e molti autori europei che nel secondo dopoguerra hanno scritto poesie sul Lager: Vittorio Sereni, Paul Celan, Jean Cayrol, Charlotte Delbo, Robert Desnos. Sempre Levi dirà in una famosa intervista che """"dopo Auschwitz non si può fare poesia se non su Auschwitz"""". Questo volume, che raccoglie gli atti di un Convegno svoltosi a Torino nel gennaio 2005, intende per la prima volta mettere a confronto diverse tradizioni letterarie - francesi, italiane, tedesche, israeliane -, stabilendo un vincolo forte fra coloro che credono alla necessità della poesia nella società contemporanea."" -
L' indice dei famosi. Vent'anni di celebrità. I nuovi miti della Tv, del cinema, dello sport
Com'è cambiata nell'era di Internet e del gossip, la popolarità dei personaggi più famosi? Perché è più difficile per un protagonista di successo mantenere inossidabile il suo rapporto con il pubblico? Qual è l'ingrediente segreto nella ricetta che, proprio come uno chef, ogni personaggio di successo deve eseguire alla perfezione, per conquistare un posto al sole nell'Olimpo dell'Auditel o tra i protagonisti del successo nello sport, nel cinema, tra i testimonial della pubblicità? In queste pagine, attraverso vent'anni di sondaggi e di esperienze, l'avventurosa storia della popolarità e del successo, non solo in tv, raccontata rileggendo le cronache e rivelando i retroscena dei Re Mida al top degli indici di ascolto e di popolarità. Ma, soprattutto attraverso il monitoraggio della notorietà, della simpatia, della bravura, non solo dei ""soliti noti""""."" -
La costruzione del dato in sociologia. Logica e linguaggio
Come si costruisce il dato in Sociologia? Qual è il rapporto che lega il linguaggio della sociologia e la Logica, in particolare quella propria del pensiero sociologico? Come emerge il dato dall'interazione tra linguaggio del mondo della vita quotidiana e linguaggio della sociologia? Nel testo il discorso è sviluppato partendo da un confronto e da un dialogo con alcune tappe significative nello sviluppo del pensiero sociologico: la dinamica del dialogo è individuata nel rapporto tra linguaggio naturale, dato sociale, e linguaggio della sociologia, dato sociologico; la cornice del confronto è determinata da una lettura degli autori presi in considerazione alla luce dei concetti di immagine, metafora e diagramma costruiti da C. S. Peirce. Il rapporto linguaggio naturale - linguaggio della sociologia permette, quindi, di affrontare il nodo della vaghezza delle e nelle relazioni sociali in termini logici e di linguaggio. Si giunge in tal modo alla descrizione della stessa ricerca sociologica come relazione sociale e, nell'ultima parte, ad una rivisitazione tematica all'interno della metodologia della ricerca. -
La relazione medico-paziente. Come riumanizzare il rapporto: un manuale introduttivo
Essere medici è molto difficile. Accanto alle indispensabili conoscenze biologiche, è necessario sviluppare le proprie capacità relazionali. Attenzione, però, a non confondere l'acquisizione di queste capacità con le conoscenze psicologiche o sociologiche. Queste ultime possono essere considerate un mezzo, peraltro parziale, per avere una chiave di lettura del rapporto che si stabilisce con il paziente. Oggi è fortissima la richiesta di umanizzare la medicina o forse, più correttamente, di riumanizzare il rapporto medico-paziente. La tecnologia sembra spingere da sempre in direzione contraria e non possiamo correre il rischio, considerandola come contrapposta, di un rifiuto suicida. Bisogna semplicemente adattarsi, senza combatterla e senza lasciarsi travolgere, ricordando che l'obiettivo è quello di aiutare nel modo migliore chi soffre. Il volume non ha l'ambizione di costituire un ""testo originale"""" da adottare, ma vuole essere uno strumento agile e comprensibile, costruito sfruttando le esperienze di chi da tempo si occupa dell'argomento e l'entusiasmo dei medici in formazione della Scuola di specializzazione in psichiatria dell'Università di Catania."" -
Economisti e accademici nel Settecento veneto. Una visione organica dell'economia
La pubblicazione di alcuni scritti di economisti e accademici italiani del '700 può risultare utile specie nel momento presente in cui la scienza economica standard, di derivazione marginalista, che si rifà al vecchio paradigma meccanicista e determinista di stampo cartesiano e galileiano, dimostra tutta la sua insufficienza. Del nuovo moderno paradigma, sistemico e volontarista, che ha la sua massima espressione nella bioeconomia di N. Gerogescu-Roegen, i nostri autori del Settecento, possono, in un certo senso, essere considerati come dei precursori. Nella pubblicistica economica veneta del Settecento rivestono notevole interesse le dissertazioni presentate in occasione dei concorsi banditi dalle varie Accademie di agricoltura, arti e commercio. In molti autori di tali dissertazioni si avverte una genuina partecipazione al tema trattato, specie nel tentativo di indicare le soluzioni più aderenti alla realtà. Di tali memorie si è ritenuto opportuno pubblicarne alcune nel presente volume. Notazioni particolarmente rilevanti contro il lusso compie l'economista mantovano G. Gherardo D'Arco. Un'impostazione, questa, propria anche dell'economista friulano Antonio Zanon, un autore importante, di cui è interamente pubblicato nel volume il manoscritto sull'Arte della seta. Assai rilevanti poi, tra le varie dissertazioni pubblicate, quelle che trattano delle misere condizioni degli operai delle campagne venete. -
A che punto è la new economy in Italia? L'evoluzione digitale nelle risposte dei suoi protagonisti
La rivoluzione digitale italiana, apparentemente più lenta rispetto ad altri paesi, in realtà fa i conti con le peculiarità di un sistema economico-sociale unico, che richiede un approccio più meditato, ma in molti casi sorprendentemente efficace. Questo libro, nato sulle basi dell'esperienza del magazine del Gruppo Bernabè, si propone di raccogliere una serie di interviste ai protagonisti italiani del cambiamento nel settore delle imprese, della formazione e della comunicazione. Insieme a loro viene tracciato lo stato dell'arte della via italiana alla diffusione dell'ICT e vengono delineati i possibili futuri scenari relativi al binomio economia e innovazione. -
Il futuro oltre lo «stretto». Indagine sul capitale umano: i diplomandi nel sistema locale del lavoro di Palermo
Le competenze e le genialità creative dell'uomo rappresentano ormai i fattori strategici, non solo per lo sviluppo economico dei paesi ma, soprattutto, per la loro armonica crescita civile. Non a caso il capitale umano, anche nelle sue naturali interrelazioni con il capitale sociale, è al centro della riflessione di molte discipline sociali ed economiche, rappresentando l'elemento cruciale delle società nella misura in cui esso determina la qualità dell'organizzazione dei sistemi socio-economici e l'innovazione delle tecnologie. La presente ricerca ha focalizzato l'attenzione su un segmento importante della futura società palermitana (i giovani diciottenni alle soglie del diploma), cercando di coglierne competenze atteggiamenti e valori. L'intento è quello di verificare il livello di compatibilità di tale capitale umano in formazione con un mondo in continua trasformazione, nel quale coesione sociale, mobilità del lavoro e competizione internazionale giocano un ruolo importante nell'odierna economia della conoscenza (knowledge economy), dove ""ciò che si sa"""" è la vera ricchezza di una collettività. I risultati della ricerca, letti nell'ottica di tale competizione, """"prescrivono"""" una urgente e seria riflessione che - a livello di pubbliche istituzioni - stimoli politiche per la crescita sociale ed economica: politiche che abbiano come elemento prioritario l'utilizzo di maggiori risorse per rendere fecondo il rapporto tra formazione giovanile e dinamiche locali dello sviluppo."" -
Un' estate speciale. Animazione e bisogni sociali nei Centri estivi per la scuola primaria del comune di Milano
I Centri estivi sono oggi diffusi in gran parte delle città d'Italia, non solo di grandi dimensioni; sono promossi generalmente dai Comuni che attivano risorse e competenze dell'associazionismo animativo. Il Comune di Milano precursore di queste iniziative sin dagli anni Settanta - ha promosso una ricerca valutativa, realizzata dall'Istituto Italiano di Valutazione, che ha analizzato l'esperienza dei Centri estivi degli anni 2004 e 2005. La ricerca ha cercato di rispondere ad interrogativi quali: cosa si attendono i genitori nel momento in cui iscrivono i figli/e al Centro estivo? Come valutano, genitori e bambini/e le attività e l'organizzazione del servizio? Quali sono le opinioni degli operatori dei Centri a proposito dell'esperienza animativa che vivono? I risultati della ricerca sono presentati nella seconda parte del volume, mentre nella prima parte si possono leggere contributi di ricercatori ed esperti che connettono la proposta attuale dei Centri estivi a tendenze ed evoluzioni storiche delle politiche per l'infanzia, della sperimentazione educativa e dell'animazione. Dirigenti ed operatori di Enti locali, di realtà associative e no profit possono trovare nel testo informazioni e analisi utili per progettare e innovare le attività dei Centri estivi, intesi come situazioni di animazione ed educazione non formale, forme di risposta sociale a bisogni concreti e di benessere delle famiglie, iniziative volte ad animare i contesti urbani e a migliorarne la vivibilità. -
Il silenzio e le parole. 2º Rapporto nazionale «Rete antiviolenza tra le città Urban-Italia»
Questo volume rappresenta i risultati della seconda fase del progetto Rete antiviolenza Urban, coordinato dal Dipartimento Diritti e Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ricerca-azione realizzata in 17 città italiane focalizzando la conoscenza della percezione e della tolleranza al fenomeno della violenza verso le donne, valutando gli stereotipi associati.Le attività realizzate hanno adottato indicatori di genere quali categorie interpretative per leggere la violenza contro le donne come un fenomeno legato alle relazioni tra i sessi ed alla “tolleranza” della violenza quale modalità possibile dei rapporti che gli uomini intrattengono con le donne. Sono stati inclusi nel discorso uomini e donne, le loro relazioni e il loro significato culturale e sociale.Il progetto, operativo in 25 città dal 1998 al 2005, ha coinvolto migliaia di persone ed i risultati rappresentano uno spaccato prezioso per conoscere la mentalità sociale, i cambiamenti avvenuti o in corso, le esigenze di formazione e di servizio utili per fornire una risposta non ulteriormente vittimizzante alle donne, italiane e straniere, maltrattate e violentate. Per garantire assistenza tecnica alle città aderenti, il Dipartimento Pari Opportunità si è avvalso del Comitato tecnico scientifico dell’Unità Pari Opportunità dell'ISFOL. L’intervento ha voluto rafforzare il livello di conoscenza ed aumentare il patrimonio di dati disponibili, ma anche iniziare a sviluppare attività locali di formazione e messa in rete tra i servizi. Strumento di “verifica” dei dati raccolti con le indagini sono state le interviste in profondità realizzate con donne vittime di violenza che hanno mostrato il loro punto di vista, il vissuto della violenza nei suoi aspetti fenomenologici e la sua pervasività nella rete familiare, amicale e di comunità; come le donne siano state aiutate dai servizi o ricacciate nel loro silenzio.Con questo lavoro si è cercato di coniugare differenti strumenti, soprattutto in chi opera sul terreno ed in particolare i decisori delle politiche locali, da un lato stimolandoli alla conoscenza del problema e alla sua presa in carico, dall’altro valorizzando le pratiche dei servizi specializzati con un’ottica di genere, creati in questi ultimi trent’anni. I risultati di ogni città sono stati oggetto di un Rapporto di ricerca locale che illustra le informazioni raccolte, i risultati e quanto ottenuto. -
Le qualità autentiche. Ispirazione e creatività nelle organizzazioni
In un settore ancora ampiamente dominato da un approccio tecnocratico, quale è quello del management, Daniel Ofman si è imposto anni fa all'attenzione degli studiosi e degli operatori di tutto il mondo, focalizzando tra i primi l'analisi dei processi di sviluppo delle organizzazioni sulla centralità e l'importanza dei valori. Si deve infatti soprattutto al suo pionieristico lavoro se oggi ispirazione e anima di un'azienda sono state riconosciute elementi essenziali per la crescita e lo sviluppo, al pari di componenti quali la massimizzazione del profitto e la creazione di valore per gli azionisti. Questo libro rappresenta una tappa importante del percorso di ricerca di Ofman, che qui presenta e sviluppa un originale strumento-guida all'universo dei valori più profondi, il Quadrante delle Qualità Autentiche (Core Quadrant), grazie al quale si aprono nuove, ancora inesplorate possibilità di esame e di comprensione dei punti di forza e di debolezza di persone e organizzazioni. Ofman sostiene con forza l'idea che a muovere lo sviluppo sia il potere creativo delle persone all'interno delle organizzazioni, e considera le organizzazioni stesse come veri e propri organismi viventi, in grado di influenzare il proprio mondo interno e la realtà esterna. -
Sviluppo dualistico e mezzogiorni d'Europa. Verso nuove interpretazioni dei divari regionali in Europa e in Italia
La questione dei divari tra gli indici di ricchezza e di benessere delle regioni d'Europa sta acquisendo crescente rilevanza. All'ottimismo degli anni '80 e dei primi anni '90 sulla capacità del mercato di far convergere spontaneamente gli indici regionali di ricchezza, ha fatto seguito un diffuso clima di incertezza sulla sostenibilità politico-sociale di differenziali economici che tendono a permanere, se non a crescere. Inoltre i meccanismi di convergenza spontanea, ove operanti, tendono a generare elevati costi sociali ed effetti disgreganti sul tessuto socio-politico. L'esiguità del bilancio dell'Unione Europea e le politiche macroeconomiche restrittive conseguenti agli accordi di Maastricht sembrano avere ulteriormente aggravato la situazione delle regioni in ritardo di sviluppo, come mostra il perpetuarsi della ""questione meridionale"""" in Italia. Questo volume può essere utile per chi intenda ripensare le modalità del processo di unificazione europea, nella direzione di un ridimensionamento del ruolo del mercato e del rilancio delle politiche pubbliche a livello dell'Unione e dei singoli stati nazionali."" -
La videosorveglianza. Uno sguardo senza volto
Il numero di telecamere con finalità di deterrenza alla criminalità è fortemente aumentato all'interno delle nostre città, tanto da poter affermare che la videosorveglianza sia diventata una tendenza generalizzata a livello internazionale. Attraverso un approccio sociologico, l'autore si interroga sugli aspetti implicati nell'utilizzo degli ""occhi elettronici"""", con particolare riferimento allo spazio urbano, alle logiche di controllo e simulazione e, infine, ai rischi di invasione della privacy. Il volume raccoglie anche i principali risultati di una ricerca sociale empirica svoltasi nella città di Milano nel corso del 2005. L'indagine, tra le prime di questo genere in ambito nazionale, è stata focalizzata sia sugli operatori alla videosorveglianza sia sui cittadini ed ha messo in luce alcune criticità inerenti all'impiego di questo mezzo di prevenzione. Si dimostra che una nuova """"sociologia della sorveglianza"""" potrebbe svilupparsi anche in Italia, stimolando un dibattito scientifico che ha molto da offrire alle scienze sociali."" -
Il radicalismo sociale di Romolo Murri (1912-1920)
Al periodo in cui, tra i primi mesi del 1912 e la metà del 1920, Romolo Murri militò nelle file del Partito radicale Lucio D'Angelo ha cominciato a rivolgere la sua attenzione sin dagli inizi degli anni Ottanta. In questo suo libro, tuttavia, la figura dell'uomo politico marchigiano, fondatore negli ultimi anni dell'Ottocento della prima Democrazia cristiana, è considerata secondo una prospettiva diversa rispetto ai suoi precedenti lavori. Questa volta l'Autore si è prefisso non tanto di esaminare l'azione e le proposte politiche dell'ex sacerdote marchigiano negli otto anni e mezzo nei quali fu un autorevole dirigente del Partito radicale, quanto di capire e di far capire qual era, in tutte le sue articolazioni, la concezione che egli aveva del radicalismo e in qual modo essa andò, prima, formandosi nel suo impianto generale e, poi, precisandosi nei particolari. Il suo intento è stato, perciò, quello di far conoscere quegli aspetti del pensiero di Murri e quelle fasi della sua vita politica finora troppo spesso arbitrariamente trascurati dalla pur ricca storiografia murriana, così da permettere a coloro che sono interessati a questo personaggio piuttosto controverso di avere una visione più completa delle sue idee politiche e sociali.