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Antony and Cleopatra
INDICE: A.Lombardo, Tradurre Antonio e Cleopatra.K.Elam, “Here is my space”: la teatralizzazione della storia in “Antony and Cleopatra”.R.Zacchi, Dryden alla corte di Cleopatra.R.Mullini, “Fatale monstrum”: note sul fascino di Cleopatra.M.Tempera, Narrazione e descrizione in “Antony and Cleopatra”.R.Nicolai, Cleopatra, Cinecittà, 1963.J.Mc Rae, “A strumpet and her fool” ruolo e recita: note per una regia di “Antony and Cleopatra”.D.Hirst, My other elements: adattamento di “Antony and Cleopatra”.L.Caretti, Recitare Cleopatra. -
Pedagogia della musica: un panorama
L’educazione musicale è scienza o arte? Quali rapporti intercorrono tra ricerca teorica e prassi educativa nell’ambito musicale? In definitiva, quali fondamenti e articolazioni possono sottendere una «Pedagogia della musica»? Partendo da una sollecitazione di Mario Piatti e reagendo ad un suo testo programmatico, studiosi ed esperti di diversa estrazione propongono un insieme vario e articolato di risposte a queste ed altre domande. Ne risulta un fascio di prospettive e orizzonti inediti si questo campo di interesse vitale per chi opera nei circuiti dell’educazione-formazione-istruzione musicale. Completa il panorama un’ampia bibliografia, sistematica e ragionata. -
I dipartimenti pedagogici
La ricostruzione della genesi della sperimentazione dipartimentale permette di chiarire il dibattito che, parallelamente ha affrontato i problemi relativi alla costituzione dei Dipartimenti di Scienze dell’Educazione, evidenziando quali fossero le indicazioni, non sempre concordanti, sulle loro finalità e sulla loro organizzazione. La ricerca che il volume presenta analizza anche l’attuale situazione dei dipartimenti “educativi”, il loro atteggiamento nei confronti della ricerca e della didattica, la loro articolazione interna, le opzioni sottese a questa articolazione. Dall’analisi nascono considerazioni ed interrogativi riguardanti l’identità della cultura pedagogica, considerando che essa deve necessariamente fare i conti con una competenza epistemologica che si collega alle varie forme della ricerca (teorica, storica, empirico-osservativa, sperimentale, comparata) in cui si articola l’impegno di indagine nella complessa materia formativa, ma si gioca anche a livello istituzionale a partire dai dipartimenti e dai dottorati, senza escludere né le istanze didattiche, né le esigenze di formazione che emergono dai diversi settori della vita civile e sociale. L’istituzione del dipartimento è certamente un importante traguardo, ma, da sola, non appare sufficiente a modificare funzione e ruolo dell’Università e, anzi, in assenza di altri cambiamenti le sue potenzialità innovative rischiano di venire attenuate e ridotte. -
L' amore borghese. Lettura registica de «Gl'innamorati» di C. Goldoni. Indagine critica, disegno strutturale, influssi
L’amore borghese affida alla pagina scritta la lettura registica de «Gl’innamorati» di Carlo Goldoni, sottopone cioè il testo goldoniano a quella prima interpretazione del regista che è alla base di ogni messinscena e ogni volta le conferisce un’impostazione inconfondibile e individuale. Con linguaggio visivo, attraverso una rigorosa analisi critico-strutturale, l’Autrice studia, scena dopo scena, lo sviluppo del rapporto amoroso fra i due protagonisti in connessione con il microcosmo borghese che li circonda, e al contempo ricostruisce necessità, influenze, stimoli che hanno portato Goldoni a scrivere questa commedia, opera di svolta nell’attività teatrale del Veneziano. Di Eugenia, Fulgenzio e gli altri vengono analizzate, con humour e un pizzico di suspense, le caratteristiche, la valenza scenica, le ascendenze e anche la psicologia. Così filtrati, meditati, i dieci personaggi rinascono, dopo la lettura registica, pronti per la scena. -
Mani e parole della violenza
Le mani. Le parole. Un uomo. Una donna. Ecco i quattro elementi, i personaggi, gli ingredienti dello straordinario atto unico di Alessandro Bosi. Un uomo ha tragicamente strangolato una donna che diceva indicibili parole. Le mani di un uomo? Le parole di una donna? È l’uomo che ha ucciso con le sue mani? È la donna che si è uccisa con le sue parole? Nel drammatico monologo di Alessandro Bosi si trovano varie risposte, accenni di diverse risposte possibili. A volte la risposta sembra quella più tradizionale, che vede la persona, il soggetto psicologico, in una sorta di unità e identità col proprio corpo, braccia, gambe, mani, orecchie, cervello, mente. Altre volte però sembra che le mani, le parole, si emancipino dal loro ruolo strumentale, ancillare, per diventare i soggetti autonomi delle loro azioni. Non sono l’uomo, la donna, che fanno gli atti delle mani, gli atti delle parole, ma al contrario, sono gli atti di parola, gli atti delle mani che fanno gli uomini e le donne. -
Atlante urbanistico. Archivio informatico dei dati urbanistici
La legge 6 di riordino istituzionale, detta alcuni capisaldi per la Provincia come ente intermedio di programmazione. Tra questi il piano territoriale di coordinamento infraregionale e la verifica di conformita’ dei PRG che richiamano ad una conoscenza continua e pressoche’ perfetta dell’evoluzione del territorio provinciale, del suo uso effettivo, del suo sviluppo.A questa esigenza da tempo individuata hanno lavorato i tecnici della Provincia di Bologna, dando luogo ad una collaborazione proficua per intensita’ e durata tra il Servizio Assetto del Territorio e il Centro Elaborazione Dati, confluita in questo Atlante Urbanistico Provinciale. Si tratta di un archivio dinamico dei dati urbanistici comunali che nell’ambizione di amministratori e tecnici vuole assumere dignità di primo indispensabile passo verso un vero e proprio sistema informativo territoriale a scala provinciale. -
Dell'origine e dei progressi dell'Istituto delle scienze di Bologna, di Giuseppe Gaetano Bolletti
L’opera del Bolletti, amabile dimostratore delle meraviglie settecentesche dell’Istituto, ha meriti singolari. Più volte ristampata, resta ancor oggi, un modello di piacevole, intelligente divulgazione con le attraenti registrazioni di cose, monumenti, fenomeni e personaggi che hanno segnato la grande stagione dell’Istituito e sono all’origine dei musei bolognesi, civici ed universitari. Tutte le scienze e l’arte del Settecento sono rappresentate come in un teatro con una regia che mostra apparati, strumenti, laboratori, gli esercizi della ricerca e la pratica didattica. L’operetta, già diffusa nel 1977, ha segnato l’avvio degli studi sulle collezioni dell’Istituto delle Scienze, modernissimo argomento e progetto museografico per l’Università del Centenario. -
Discorso di Giosuè Carducci per l'8º centenario
Così alta, così solenne, così pura nella sua forma classica è la prosa di questo discorso del Carducci (ma è poi davvero un discorso? O non è piuttosto, come ritenne anche il Croce, una delle più grandi e complesse Odi barbare del maestro bolognese all’apice della sua gloria? Un’ode straordinaria ed inimitabile che opera il miracolo di trasferire nella ieratica castità delle linee dei bassorilievi medievali dell’Antelami l’aerea eleganza delle figura di Fidia dei fregi del Partenone? Un’ode che solo è sorella alla sublime Ode on a Grecian Urn di John Keats? Da esser divenuta, essa ed essa sola, (ma come avrebbe potuto mai se fosse stata davvero “prosa” e non canto e non poesia epica?) il sigillo, incontestato ed incontestabile, dell’VIII Centenario dello Studio bolognese. -
Città e territori della cultura
La città è Cesena. Ma potrebbe trattarsi di una qualsiasi media o piccola città italiana, con la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni. E, soprattutto, con i suoi problemi legati al recupero del patrimonio edilizio esistente, alla rivitalizzazione degli spazi per la cultura e lo spettacolo, alla programmazione di coerenti politiche di piano e di progetto in grado di rispondere alle esigenze in continua mutazione della gente. I territori della cultura sono quelli che si aprono e si espandono a cerchi concentrici sempre più ampi attorno al tema della città: la scuola, il museo, i beni artistici, le strutture paesaggistiche, le risorse ambientali, fino ad abbracciare alcune aree di confine, come il teatro, il cinema, la fotografia, la letteratura, la musica, l’antropologia. I testi che compaiono in questo libro sono nati in tempi diversi e momenti diversi ma la tensione che li guida e li unisce appare sempre la stessa: analizzare e misurare nel concreto dell’attività politico-amministrativa le posizioni teoriche relative alla formazione e trasformazione della città in rapporto ai luoghi e agli eventi culturali. Come afferma P.L. Cervellati:“la lettura di questi testi occasionali, ma non troppo, diventa avvincente esperienza di un progetto che con passione Conti ha segnato in tutti questi anni in cui è stato assessore alla cultura. Ha progettato la magnificenza della sua città”. -
Le valutazioni aziendali ordinarie. Vol. 1: Le immobilizzazioni.
Le valutazioni ordinarie sono quelle che sottintendono alla formazione del bilancio d’esercizio: esse si distinguono da tutte le altre per la peculiarità del loro fine conoscitivo, che individuiamo nella stima del risultato economico di periodo e del connesso capitale di funzionamento. Proprio la subordinazione della conoscenza di quest’ultimo a quella del reddito attribuibile all’esercizio costituisce il filo conduttore del presente lavoro. -
Che cosa è la poesia?
In questa nuova edizione, i capitoli, organizzati come serie di lezioni, introducono gradualmente il lettore alla comprensione della poesia. Da Nietzsche a Goethe, da Valéry a Leopardi, l'analisi fenomenologica di Anceschi si esercita sulle diverse definizioni di poesia. -
Grr... Grammelot. Parlare senza parole dai primi balbettii al Grammelot di Dario Fo
Il grammelot è un linguaggio teatrale inarticolato fatto di suoni piuttosto che di parole. Si tratta di un'espressione confusa, un gioco linguistico che prende forma imitando le sonorità di una lingua deformandole. Può essere usato in tutti i tipi di spettacolo, ma si presta soprattutto alla parodia e alla caricatura, quindi al genere comico. Lo studio dei linguaggi confusi, espressioni vocali a mezza strada tra segno e lingua, ha interessato la storia del pensiero ancor prima di Aristotele, per arrivare fino ai linguisti e agli psichiatri dei nostri giorni. I linguaggi confusi possono essere trasgressioni alle regole della lingua, ma possono anche situarsi ai limiti della razionalità, come avviene in alcune glossolalie mistiche o patologiche. -
Valutatori per l'accreditamento. L'avvio di un percorso di formazione
Il D.P.R. del 14.1.1997 demanda alle Regioni, fatti salvi alcuni vincoli e princ?pi, il compito di individuare strumenti, metodologie e contenuti per l’accreditamento istituzionale. Occorre, pertanto, che le Regioni si dotino, tra l’altro, delle competenze dei valutatori, di persone cio? in grado di utilizzare gli strumenti elaborati, di applicare le metodologie, di riscontrare i requisiti qualitativi richiesti. Il contenuto di questo “Quaderno Qualità” d? riscontro di un percorso sperimentale realizzato nella Regione Emilia-Romagna per avviare la formazione di valutatori capaci di utilizzare in modo appropriato il modello di riferimento disegnato nella Regione Emilia-Romagna per l’accreditamento istituzionale. -
Scritti sulle arti
IndicePremessaIntroduzioneDiscorso sulle scienze e sulle artiPrefazione al “Narciso Lettera a D’Alembert sugli spettacoli Sull’imitazione teatraleSaggio sull’origine delle lingueL’origine della melodiaDizionario di musica (Antologia) -
L' opera dell'arte. Vol. 2: La relazione estetica.
Come muta il nostro modo di rapportarci volta a volta con un ciottolo di fiume, un paesaggio, un arte-fatto (mettiamo: uno scolabottiglie), un’opera come la Venere di Milo? Può la riflessione teorica sull’arte garantire nella relazione estetica la distinzione fra due pianti, uno genericamente estetico; e l’altro specificamente artistico? E può farlo, alla fine, abbandonando legittimamente la domanda essenzialistica del che cosa ? (l’arte) per dislocarsi sul terreno funzionale del quando? (o magari del come?). Contro ogni oggettivismo volto a ricercare nell’opera in quanto tale i fattori della sua bellezza e artisticità, Gérard Genette adotta una prospettivateorica rigorosamente soggettivistica: non è l’oggetto che rende estetica la relazione, ma la relazione che rende estetico l’oggetto. Ci sono diversi modi di fruire di un oggetto estetico a seconda che il suo valore aspettuale produca semplicemente un’attenzione e un apprezzamento soggettivi e mutevoli (mi piace, è bello) ovvero che si riconosca in esso (a torto o a ragione) anche una candidatura (intenzionale) a essere apprezzato come opera fra le opere (d’arte). In specifico, la ricezione di un’opera d’arte non potrà che essere modulata anche da una complessa trama di variabili di tipo storico e culturale. Il titolo principale, l’Opera dell’arte, sta dunque a designare, ambiziosamente, l’operare dell’opera d’arte spessa, un operare (è questa la funzione artistica) che agli occhi del fruitore sembrerà oggettivamente motivato, ma che dal punto di vista della teoria estetica, risulterà tanto più libero, rischioso, piacevole, quanto più sarà restituito alla sua autentica dimensione soggettivistica. -
Civiltà e popoli del Mediterraneo. Immagini e pregiudizi
INDICE: Anselmo Cassani – Domenico Felice; Premessa. / Giovanni Giorgini; L’invenzione del “barbaro”. / Mauro Pesce; Cassiodoro e gli Ebrei: provvedimenti politici e riflessione teologica. Dalle “Variae” al “Commento ai Salmi”. / Giovanni Carlo Sonnino; Cultura ebraica, filosofia greca e mondo islamico nell’opera di Shelomoh Ibn Gabirol. / Augusto Illuminati; Avventure di Averroe’. / Saverio Campanini; Talmudisti e cabbalisti: un’immagine dell’ebraismo alle origini della qabbalah cristiana. / Maurice Olender; L’Europa, ovvero come sfuggire a Babele?. / Domenico Felice; Imperi e Stati del Mediterraneo nell’ “Esprit des lois” di Montesquieu. / Giovanni Paoletti; La vertigine del passato. Tre critici dell’imitazione giacobina degli antichi (1795-1798): Volney, Mme de Stael, Chateaubriand. / Roger Arnaldez; Renan e l’Islam. / Andrea Orsucci; Ariani, Indogermani, stirpi mediterranee: Aspetti del dibattito sulle razze europee (1870-1914). / Robert S. Wistrich; Lazare, Zola, Clemenceau: tre voci di dreyfusardi sulla questione ebraica. -
La mediazione educativa. «Mediatori culturali» tra uguaglianza e differenza
Mediazione si avvia a diventare la parola chiave sul tema dell’integrazione degli immigrati recenti e delle minoranze etnico culturali nel nostro paese. Da quando anche le istituzioni hanno fatto propria più la denominazione che la pratica della mediazione culturale si pone con impellenza crescente la necessità di un approfondimento teoretico della pratica della mediazione interculturale in ambito educativo. In questo volume la nozione di mediazione viene esplorata alla luce dell’approccio fenomenologico in pedagogia a partire dall’analisi della situazione britannica in relazione ai problemi dell’educazione multiculturale. Su questa base viene tracciato un profilo critico della professione di mediatore culturale in contesti educativi, anche sulla base di una ricerca empirica di tipo biografico, definendone competenze, funzioni, percorsi formativi. Corredato da una ricca bibliografia e da un accurato indice analitico, il volume si rivolge non soltanto agli studenti di Scienze dell’educazione, ma anche a quanti lavorano nella scuola o sul territorio nei servizi socio educativi. -
Statistica (1998). Vol. 1
SOMMARIO: Smoothing methods for short-term trend analysis: cubic splines and Henderson filtersEstela Bee Dagum, Antonella CapitanioAnalisi econometrica della produzione di servizi turistici nell’Unione EuropeaAttilio Gardini, Marzia FreoSTREP: un modello di previsione dei flussi turistici internazionali per regioneCarlo Carraro, Mara ManenteI consumi di beni e servizi turistici delle famiglie italianeCristina BerniniOn purchasing power parities calculation at the basic heading levelGuido Ferrari, Marco RianiEsistenza e convergenza di distribuzioni di probabilità simmetriche discrete con momenti assegnatiAldo TaglianiPower comparison of some tests for testing change pointM. Ishaq Bhatti, Jinglong Wang -
Una corporazione per il potere. Il notariato a Bologna in età comunale
Fonti primarie per le ricerche di storia medievale dal secolo XII in avanti sono, tra i testi scritti, i documenti prodotti dai notai: quelli redatti su richiesta e per interesse dei privati e quelli compilati, in qualità di cancellieri, segretari e simili, a testimonianza dell’attività dei vari uffici pubblici. La nonoscenza sia del processo di formazione di tali documenti dagli iniziali appunti alla ricezione degli atti in pubblici archivi o registri, sia delle normative che regolavano la formazione culturale, l’accesso alla professione, l’organizzazione corporativa, il controllo dell’attività professionale e societaria dei notai costituiscono altrettanti elementi essenziali per l’interpretazione e la complessiva valutazione dei documenti da essi prodotti. I saggi qui raccolti esaminano temi connessi a tali elementi, sulla base della vicenda del notariato nella città di Bologna. E’ questo un punto di osservazione particolarmente significativo, in quanto consente di cogliere i rapporti e i reciproci influssi che legarono il notariato non solo alla più caratteristica organizzazione politica dell’autonomia cittadina (il comune) ma anche alla prima grande organizzazione della ricerca culturale-universitaria (lo Studio bolognese, da Irnerio ad Accursio). Nacquero infatti in Bologna nel corso del secolo XIII i grandi trattati di scienza e pratica notarile, tra i quali la “Summa totius artis notarie” di Rolandino, fondamentale testo di riferimento per la formazione culturale di gran parte dei notai italiani ed europei a tutto il secolo XVIII. -
Il giurista al computer
Il volume si propone di fornire i concetti e la terminologia di base della struttura e del funzionamento degli elaboratori elettronici e delle loro principali applicazioni, nel convincimento che lo studente di Giurisprudenza (ma non solo) debba saper utilizzare abitualmente tali strumenti. Dopo una succinta panoramica delle interazioni fra diritto e informatica, e una breve introduzione ai concetti base dell'informatica, si passa a illustrare Windows 95 e Windows NT, e in seguito Word 97 per Windows. Dopo una breve descrizione di Internet, si indicano le funzioni principali per l'utilizzo di un programma di posta elettronica; infine si descrivono gli ipertesti e alcuni sistemi ipertestuali applicati al diritto.