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Tripoli. Medina Mediterranea-Tripoli. A Mediterranean Medina. Ediz. bilingue
Il libro parla di città mediterranea, della composita struttura urbana di Tripoli. Racconta le condizioni di fragilità comuni a tante altre città del mediterraneo. Parla delle strategie di sopravvivenza messe in atto per far fronte a queste condizioni. Parla di contaminazioni, molto evidenti nella vicenda urbana della città libica: contaminazioni di linguaggi, di stili, di gruppi sociali in conflitto fra loro. Tripoli più di altre è stata città degli scambi e della mescolanza e ""l'inconsueta apertura delle case con balconi e finestre"""" rivela quanto possa essere stato trasgredito il codice arabo-islamico, pur nel reciproco """"patto di cooperazione"""" fra morfologia urbana e tipologia insediativa di cui scrive l'autore. Il libro affronta anche il tema del progetto. La trasformazione della città verso una dimensione metropolitana e globale crea una forte discontinuità con la lenta sedimentazione dei tessuti urbani del passato. Ma al tempo stesso apre alla scala del paesaggio e della geografia. Il grande vuoto del deserto alle spalle ed il mare di fronte ritornano ad essere gli elementi con cui confrontarsi."" -
L' architettura dei Carmelitani Scalzi in età barocca. La «Provincia Romana». Lazio, Umbria e Marche (1597-1705). Ediz. illustrata
La vicenda evolutiva delle fondazioni secentesche dei Carmelitani Scalzi entro i confini dello Stato Pontificio ne inquadra il primo fertile ciclo insediativo fuori dal mondo iberico d'origine, rappresentando, per l'intensità del fenomeno, una sorta di reviviscenza in area romana dell'eroica epopea vissuta tra il 1562 e il 1582 da Teresa d'Avila e Giovanni della Croce. L'esplorazione della genesi e formazione di questi complessi porta alla luce, al di là degli specifici processi esecutivi, significati aggiuntivi collegati allo sviluppo dei contesti di inserimento e alle particolari condizioni sinergiche - ovvero conflittuali - in ragione dei cangianti equilibri tra le alleanze o le inimicizie di attori e detentori di interessi diversi, già identificati dalla storiografia come protagonisti essenziali delle dinamiche urbane e della loro rilettura esegetica. Una miriade di alleati, comprimari, cardinali protettori, vescovi promotori, ammiratori devoti, eredi di nobili casate o principi designati di corone europee si confrontano e si fronteggiano in queste pagine con altrettanto numerosi religiosi di Ordini differenti, proprietari confinanti, amministratori di spazi pubblici e privati, spesso in delicati tessuti storici consolidati, lasciando tuttavia un raggio d'azione da assoluti protagonisti ai più o meno anonimi esponenti carmelitani. -
Abitare la terra (2013). Vol. 35
Rivista di geoarchitettura. -
Sillabe indipendenti. Aria di prosa
Il libro è ripartito in due raccolte. Le poesie numerate ricordano le sonatine del tempo che fu. La seconda raccolta ha il ritmo/non ritmo delle riflessioni domestiche. -
Giancarlo Limoni. Catalogo della mostra (Roma, 4 novembre 2013-31 gennaio 2014). Ediz. illustrata
La mostra affronta il tema unitario del paesaggio che per l'artista è stato centrale della sua produzione più recente, ma che, fin dagli anni '80, ha comunque costituito il riferimento ideale per i suoi lavori più naturalistici. Giancarlo Limoni è tra i protagonisti della Nuova Scuola Romana degli anni '80. Partecipa ad alcune tra le più importanti collettive di quegli anni: ""Nuove trame dell'Arte"""" a Genazzano, """"Anni '80"""" a Bologna, """"La nuova scuola romana"""" a Graz, """"Trent'anni dell'Attico"""" a Spoleto, """"Capodopera"""" a Fiesole e """"Post-Astrazione"""" a Milano."" -
Accademie & biblioteche d'Italia (2013) vol. 1-2
Trimestrale di cultura delle biblioteche e delle istituzioni culturali. -
Italia nostra (2013) Ottobre-Dicembre. Vol. 478: Quale economia per il patrimonio culturale.
Rivista mensile dell'Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione. -
Disegnare. Idee, immagini. Ediz. italiana e inglese. Vol. 47
Mario Docci Editoriale/Editorial ""Frank Ching disegna il Convegno di Matera Frank Ching designs the Matera Conference"""" Raffaele Panella """"Disegnare per l'architettura Drawing for architecture"""" Barbara Aterini """"Il campanile del Duomo di Pietrasanta: dalla complessità alla semplicità dell'idea progettuale The bell tower of the Cathedral in Pietrasanta: from the complexity to the simplicity of the design concept"""" Adriana Rossi """"I disegni di Carlo Borgo e il trattato di Filone di Bisanzio Drawings by Carlo Borgo and the Treatise by Philo of Byzantium Mohammad El-Khalili, Nizar Al Adarbeh, Yahya Al Shawabkeh, Abdulraouf Mayyas """"Il Ninfeo romano di Amman. Documentazione e indagine architettonica Roman Nymphaeum in Amman. Documentation and Architectural Study Fabrizio Ivan Apollonio, Guido Beltramini, Simone Baldissini, Paolo Clini, Marco Gaiani,Livio Sacchi, Camillo Trevisan """"I geo-modelli per la Palladio Library: un archivio condiviso e in divenire Geo-models for the Palladio Library: a shared archive in the making """" Carlo Bianchini, Gaia Lisa Tacchi """"Il Rilievo come Sistema di Conoscenza: la Casa dei Cavalieri di Rodi Survey as a Knowledge System: the House of the Knights of Rhodes"""" Jorge Llopis Verdú """"Lavorare con le mani: il modello plastico e l'architettura digitale Working with hands: architectural models and digital architecture"""" Laura Inzerillo, Cettina Santagati """"Il progetto del rilievo nell'utilizzo di tecniche di modellazione dense stereo matching Using dense stereo matching techniques""""."" -
Eero Saarinen. L'unità organica nel progetto d'arredo-The organic unit in furniture design. Ediz. bilingue
Nel 2002 Kevin Roche ha donato l'archivio dello studio Eero Saarinen and Associates alla Yale University. Consultando i disegni originali, le lettere ed altri materiali rari Matrix International ha scoperto alcuni progetti di Furniture Design fino ad allora inediti e ne ha approfondito lo studio per svilupparne la produzione industriale. Le Lounge Seats per il General Motors Technical Center, i tavoli per il Vassar College e le sedute modulari per la Law School della Chicago University fanno oggi parte della collezione di Matrix International. L'unità organica nel progetto d'arredo rappresenta la sintesi di questa esperienza e offre un'ampia prospettiva sul lavoro di Saarinen nel campo del Furniture Design. -
Tipo, forma e struttura nelle architetture di Bernardo Antonio Vittone. Le chiese a pianta centrale delle «Istruzioni Diverse»
La figura di Bernardo Antonio Vittone rappresenta una singolarità nel panorama dei protagonisti dell'architettura italiana, per il suo essere sospesa tra permanenze dello spirito barocco e nuove istanze della cultura illuminista. Di entrambe sono state ricercate le ricadute spaziali ed il modo attraverso cui queste sono state rese partecipi della forma architettonica, nel complesso dell'organismo edilizio e nel particolare delle sue parti costituenti: i complessi sistemi voltati; l'introduzione di elementi di transizione tra la forma dell'invaso e quella della cupola, con l'incessante lavoro sul tema del pennacchio, per offrire direzioni multiple ed inattese allo scorrere dello sguardo e della luce; la continuità degli elementi strutturali che, attraverso la messa in rappresentazione e la sublimazione della ineludibile necessità statica, traduce in forma fisica la rispondenza all'utile ed al funzionale. All'interno della vasta produzione architettonica di Vittone, si è eletto quale oggetto di analisi il tema della pianta centrale, un tipo dal valore altamente simbolico che ha attraversato verticalmente la storia dell'architettura occidentale, e del quale Vittone esplora tutte le possibilità, in una ricerca che si affina progressivamente e conferisce al tema spaziale nuovi e pregnanti significati, densi di riferimenti alla cultura del suo tempo. I ventuno progetti di chiese presi in esame, tutti raffigurati in uno dei due trattati scritti da Vittone, le Istruzioni Diverse... -
Spazio, forma e struttura nelle architetture di Guarino Guarini
Guarino Guarini, attraverso la sua opera dal carattere innovativo ed originale, ha svolto il ruolo di tramite tra le culture architettoniche francese e italiana. Raffinato conoscitore dei trattati di stereotomia francesi, è il primo ad introdurre in Italia le tematiche connesse al taglio della pietra. Il suo approccio alla materia, innovativo anche rispetto ai modelli elaborati al di là delle Alpi, impiega la stereotomia quale strumento di prefigurazione della conformazione spaziale degli elementi architettonici e risoluzione progettuale dei punti di contatto-conflitto che vengono a generarsi tra le parti costituenti l'organismo architettonico, anche non stereotomico nel suo complesso. Fondamentale il ruolo della geometria descrittiva: strettamente connessa alla stereotomia, ha consentito al Guarini il passaggio dalle forme elementari di sei solidi base, matrici formali dei suoi sistemi voltati, alle conformazioni complesse di questi ultimi. Lo studio si è posto come obbiettivo la verifica di questo passaggio dal semplice al complesso attraverso la scomposizione dei sistemi voltati e l'individuazione delle loro componenti geometriche elementari. Ancora, si sono rintracciati i principi compositivi sottesi alla genesi dello spazio guariniano. Sono stati individuati tracciati ed operazioni ricorrenti, adottati sia per risolvere le intersezioni tra le parti, sia per ottenere l'organismo nella sua globalità, attraverso la sommatoria lineare o centrica dei medesimi spazi elementari. -
Segni e simboli. Artista sapiens et habilis. Ediz. illustrata
Negli anni '60, il suo lavoro si esprime attraverso il linguaggio tradizionale della pittura, ancora legata agli insegnamenti accademici; dal '70, con una pittura rigorosa e precisa affronta le tematiche della condizione umana, evidenziandone i vincoli determinati dalla cultura tecnologica. Successivamente orienta la sua ricerca sulla evoluzione umana e sulle conquiste ad essa collegate, la sua arte che si fa più concettuale, si avvale di oggetti, manufatti, fotografie e molteplici materiali per avventurarsi nella sperimentazione polimaterica e assemblaggio ""artigianale"""" di reperti. Nel corso degli anni '70, la scoperta di uno straordinario frammento litico risveglia in lei l'interesse per l'antropologia: pur non rinnegando il suo trascorso in campo concettuale, la sua arte sembra farsi più vicina e più partecipante alle vicende umane legate alla materia e alle occorrenze primarie della specie: nascono alfabeti arcaici, armi primordiali, manufatti tecnologici. Inizia una nuova stagione di arte fortemente evocativa che alla ricerca dei mezzi espressivi affianca una costante riflessione sui destini dell'umanità. Con il nuovo millennio il suo interesse si stende a prospettive storiche e culturali di grande ampiezza, dove si confrontano forme di comunicazione contemporanea con stilemi della protostoria. Prodotti della tecnologia industriale vengono combinati con reperti naturali ed artigianato primordiale."" -
Sociologia. Rivista quadrimestrale di scienze storiche e sociali (2013). Vol. 3
Rivista quadrimestrale di Scienze Storiche e Sociali. -
Napoleone Imperatore, imprenditore e direttore dei lavori all'Isola d'Elba. Ediz. illustrata
Le autrici si sono confrontate con il progetto ambizioso di correggere due secoli di errori e di leggende riguardanti le residenze di Napoleone all'isola d'Elba: il primo di grande respiro dopo l'acquisizione del piccolo palazzo dei Mulini da parte dello Stato Italiano nel 1927. Solo negli ultimi anni si è avvertita, da chi aveva la responsabilità di conservare e valorizzare questo bene di straordinario valore storico, la necessità di dotarsi del supporto di un'indagine scientifica che permettesse di capire quale era lo stato effettivo della residenza ""imperiale"""" dei Mulini, così come Napoleone l'aveva progettata e realizzata. Non si era mai indagato su quanto complesse fossero le modalità con le quali Napoleone organizzava i luoghi in cui viveva, anche temporaneamente, codificate fin dall'inizio dell'Impero con l'istituzione della Maison de l'Empereur, e dell'Etiquette Imperiale: una pigrizia culturale e una supponenza che hanno finito per consolidare l'immagine di un Imperatore prigioniero, afflitto e sconfitto, confinato in una residenza di modeste dimensioni. Ha così prevalso una """"vulgata"""" alimentata dalla tradizione orale e da una pubblicistica aneddotica che ha finito per condizionare ogni approccio con il patrimonio napoleonico dell'Elba che non ha mai convinto gli studiosi e che lasciava interdetti i visitatori, soprattutto stranieri. In definitiva, per azzardare una sintesi efficace, le autrici hanno puntato, con coraggio e determinazione, a riportare Napoleone nelle residenze..."" -
Paolo Antonio Paschetto. Artista, grafico e decoratore tra liberty e déco. Catalogo della mostra (Roma, 26 febbraio-28 settembre 2014; 25 febbraio-30 marzo 2014). Ediz. illustrata
Paolo Antonio Paschetto (Torre Pellice 1885-1963), attivo a Roma dagli inizi del Novecento agli anni Cinquanta, è stato con Duilio Cambellotti, Vittorio Grassi e Umberto Bottazzi tra i protagonisti del modernismo romano. Il suo nome è forse poco noto, ma notissimo è l'Emblema della Repubblica italiana da lui ideato, a seguito di un concorso lungo e complesso. L'opera di Paschetto va ricordata non solo per questo, ma per la sua poliedrica attività artistica: con salda formazione accademica e linguaggio del tutto personale, ha affrontato con eguale eleganza la grande decorazione, la pubblicità, la grafica istituzionale e le arti applicate. Notevoli testimonianze sono presenti in luoghi di culto, quali i templi protestanti di piazza Cavour e di via XX Settembre, ed in residenze private ed edifici pubblici quali il Ministero della Pubblica Istruzione. Dal suo archivio privato provengono i materiali qui presentati. -
Incontri d'esperienza con l'arte contemporanea. Ediz. illustrata
Incontri d'esperienza con l'arte contemporanea è il titolo di un ciclo di eventi interdisciplinari integrati ai corsi accademici istituzionali, realizzati con la collaborazione e la partecipazione di noti artisti, appartenenti a geografie, generazione, formazione e linguaggi visivi diversi. In questa prima edizione - a.a. 2012-2013 - promossa ed organizzata dalle Cattedre di Pittura e Tecniche e tecnologie delle arti visive contemporanee dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, l'invito è stato rivolto a Fernando De Filippi, Andrea Fogli e Lucilla Catania. Tre incontri, strutturati come luoghi dell'esperienza dell'arte, in cui prende vita il coinvolgimento operativo dell'allievo, ma anche una nuova idea di cultura, che salda insieme mente e mano, logica e fantasia per una cultura che si organizza secondo il principio della ricerca, utilizzando strumenti di lavoro tradizionali e innovativi. Un vis-à-vis tra l'artista, gli studenti, i docenti e gli operatori culturali del territorio. (...) Le Accademie sono delle vere e proprie fucine creative, e come tali hanno la necessità di vedere circolare al proprio interno idee e pensieri differenti, così come deve essere, a nostro modo di vedere, una didattica dell'arte. Le attività interdisciplinari rappresentano per l'Accademia di Catanzaro una priorità, dettata dalla convinzione che solo i differenti saperi possono costruire la fonte e l'unità del pensiero... -
Archeologia e progetto. Paesaggi antichi lungo la via Clodia
È un paesaggio culturale, opera congiunta della natura e dell'uomo, quello che a metà Ottocento George Dennis raccontò nelle ""Cities and cemeteries of Etruria"""", in una visione romantica di rovine, memorie e misteri, illustrata dai suoi schizzi e da quelli dell'amico pittore Samuel James Ainsley. Se ne percepiscono ragioni e tratti peculiari soltanto camminandovi dentro senza sosta come fece Dennis, viaggiatore ed esploratore britannico già abituato ad analoghe fatiche in Portogallo e in terra di Andalusia. Ricognizioni, citazioni antiquarie, racconti e disegni realizzati con la camera lucida gli permisero di individuare e studiare le identità dei luoghi e di raccontarle a studiosi, turisti e studenti di allora. E con tutti loro, alla fine della prefazione, si scusava per l'incompletezza e i possibili errori spiegando con le parole di Plinio il Vecchio quanto fosse difficile """"trovare il senso di ogni cosa e prendere ogni cosa nel suo vero senso"""". Alla ricerca e alla rivelazione del senso dei paesaggi antichi, alcuni un tempo lungo un percorso che poi prese il nome di via Clodia - Cerveteri e Tarquinia, San Giovenale, Luni sul Mignone e Norchia -, contribuisce questo lavoro, frutto dell'amore di Luigi Franciosini per questi luoghi e dell'attenta e appassionata attività di ricerca e formazione da lui promossa nel Dipartimento di Architettura di Roma Tre."" -
Vanvitelli segreto. I suoi pittori tra Conca e Giaquinto, la «Cathedra Petri». Catalogo della mostra (Caserta, 5 marzo-31 ottobre 2014). Ediz. illustrata
Il trambusto generato dai preparativi per la mostra ""Vanvitelli Segreto. I suoi pittori tra Conca e Giaquinto, la 'Cathedra Petri'"""", vivacizza gli Appartamenti Storici del Palazzo Reale di Caserta nel bel mezzo di una svolta significativa: per effetto della legge 7 ottobre 2013, n. 112 """"Valore Cultura"""", il Palazzo legato alla smisurata perizia di Luigi Vanvitelli si stacca dalla Soprintendenza territoriale per congiungersi alle istituzioni museali che formano il Polo di Napoli e avviarsi, con una nuova gestione, verso un'intensa stagione di iniziative. Essa rappresenta, quindi, l'ultimo prodotto di un lungo, articolato, periodo e traghetta il monumento in una rete museale di rilevanza internazionale; promossa dal Centro Europeo per il Turismo, """"Vanvitelli Segreto. I suoi pittori tra Conca e Giaquinto, la 'Cathedra Petri'"""" suggella il gravoso impegno casertano di Paola Raffaella David, che ne è l'ideatrice, ed è l'ultimo frutto del lavoro ministeriale di un funzionario di lungo corso come Vega de Martini, che con Francesco Petrucci, conservatore di Palazzo Chigi in Ariccia, ne è la curatrice. È un focus su alcuni aspetti meno noti della produzione vanvitelliana: i materiali raccolti intorno al Trono ideato per la Basilica Vaticana (custodito presso la chiesa di San Pietro Apostolo a San Pietro in Palazzi vicino Cecina e inamovibile per problemi conservativi), tra cui il modello in terracotta e stucco dorato conservato presso la Fabbrica di San Pietro..."" -
In viaggio con Ufagrà. Ediz. illustrata
Antonio Fiore, nato a Segni nel 1938, è considerato dalla critica specialistica l'erede dei futuristi dell'ultima generazione. Non si considera però un epigono del movimento marinettiano, bensí un continuatore dello spirito futurista, lo stesso che gli trasmisero direttamente alcuni protagonisti dell'ultimo Futurismo con i quali ebbe rapporti intensi e fecondi. Fu infatti Sante Monachesi nel 1978 ad indirizzarlo verso la ricerca post futurista facendolo aderire al Movimento AGRÀ che aveva fondato nel 1962, battezzandolo futuristicamente UFAGRÀ (Universo Fiore AGRÀ). Conobbe anche Francesco Cangiullo, famoso poeta parolibero futurista, che gli trasmise suggestioni per i contenuti delle opere della prima stagione. Con Elica e Luce Balla, le figlie del Maestro del Futurismo, il pittore di Segni e la sua famiglia hanno vissuto una lunga, cordiale e feconda amicizia tessuta anche fra i ricordi entusiasmanti della vicenda futurista del padre. Infine, ha avuto rapporti con Mino Delle Site e Osvaldo Peruzzi, futuristi dell'ultima generazione e, soprattutto, con Enzo Benedetto, futurista anche lui che con la Dichiarazione Futurismo Oggi del 1967 sancì la continuità ideale del Futurismo. A Fiore Benedetto lasciò idealmente il testimone della continuità dell'ideale marinettiano. Tali contatti con i futuristi sono documentati per la prima volta dalle pagine inedite di memorie scritte molti anni fa dalla moglie dell'artista. -
Costruire la seconda natura. La città in estensione in Sicilia fra Isola delle Femmine e Partinico. Ediz. italiana e inglese
Il territorio a ovest di Palermo, compreso da Isola delle Femmine a Partinico, si caratterizza per una edilizia sparsa, nuclei più densi e radi terreni coltivati. La seconda natura si sta trasformando in campagna urbanizzata, con l'eccezione dell'area intorno a Partinico dove sono presenti campi agricoli più ampi. Questo destino ineluttabile può trovare un'alternativa nell'ipotesi de ""La città in estensione"""" di Giuseppe Samonà (1976) che diviene riferimento privilegiato per gli sviluppi teorici e progettuali del Prin 2009. Tali esiti danno corpo alla presente pubblicazione dell'Unità di ricerca della Facoltà di Architettura di Palermo, in cui si propone di progettare la città e il paesaggio come un insieme unitario. Presentazione di Luigi Ramazzotti.""