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Genoese way of life. Vivere da collezionisti tra Seicento e Settecento
Tra XVI e XVII secolo, l'investimento immobiliare compiuto dall'oligarchia della Repubblica di Genova assume una misura direttamente proporzionale alla ricchezza frutto della posizione egemone conquistata sulle piazze finanziarie d'Europa. Un dinamismo segnato da novità e spunti di aggiornamento, percepito e rilanciato da Pietro Paolo Rubens (1622-26), a Joseph Furttenbach (1627), sino ai viaggiatori del Grand Tour. Genoese Way of Life ha provato a trovare una strada attraverso taluni aspetti della cultura materiale e visuale della casa genovese tra Sei e Settecento, intesa come strumento d'interpolazione tra agiografia pubblica e magnificenza privata. Il ruolo giocato dall'ambiente domestico, insieme alla famiglia circondata da determinati mobili, quadri e apparati decorativi - spesso decisi in piena coerenza con le scelte sperimentate all'esterno di quelle mura, nelle cappelle e nelle chiese gentilizie - dimostrano una consapevolezza di marca continentale in linea con i brillanti e contemporanei risultati economici. Ricchezza e immagine, articolazione e identità del casato di appartenenza, caratteri autoctoni delle pratiche decorative e degli stili artistici e architettonici, modelli di acquisizione degli oggetti, attributi dell'aristocratico lifestyle, sono tutti elementi in grado d'intersecarsi, garantendo una lettura 'altra' rispetto a quella (certo celebre ma ormai storicizzata) di Francis Haskell che, nel grande affresco dedicato a Roma e a Venezia in Età barocca... -
Collezionismo e spazi del collezionismo. Temi e sperimentazioni
Porre l'attenzione sui termini spazio e collezionismo è sembrato particolarmente stimolante alla luce degli studi che nell'ultimo trentennio hanno legittimato il consolidarsi di una accezione locale - pur nel quadro di una koiné internazionale, cosí consono a una classe di potere ""europea"""" - del termine barocco applicato alla cultura artistica e alla qualità di vita dell'aristocrazia dominante nella Repubblica di Genova. Proprio la ricchezza con la quale i due termini si sono venuti a configurare nella cultura e nella socialità di uomini e donne nei secoli del barocco spinge a considerare in piena libertà, senza vincoli di sudditanza a tradizionali consuetudini accademiche, la categoria di spazio e le modalità di collezionismo, tradotte anzitutto in senso antropologico, come """"circostanza"""" del vivere di quei personaggi. Lo spazio del collezionismo quindi dovrebbe in prima istanza configurarsi come spazio culturale del collezionista e la tessitura della collezione come prova visiva, oggi, di una potenzialità di lettura della realtà, allora. Questo primo volume di studi collettaneo, unito al secondo monografico, raccoglie i risultati del gruppo di lavoro attivo intorno al progetto finanziato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca """"Collezionismo e spazi del collezionismo a Genova nel XVII e nel XVIII secolo""""."" -
Il coraggio degli animali
Questi sette racconti esprimono in chiave moderna il tema della solidarietà come valore fondante di una pedagogia da riscoprire parlando a grandi e bambini. Età di lettura: da 8 anni. -
Quartiere mondo
Ci parlano della crisi, tutti i giorni, a tutte le ore. Ce la raccontano come se non ne sapessimo già a sufficienza... Ma noi già sappiamo tutto quello che c'è da sapere. Perché abbiamo trent'anni, perché facciamo lo slalom in questa vita normale, ma mai abbastanza. Potremmo essere tutti un po' protagonisti del secondo romanzo di Antonio Errigo. Perché così come Luca, giornalista sulla soglia dei trenta che recensisce film per un quotidiano importante, capelli arruffati e barba incolta, siamo spesso ostaggi di noi stessi. Viviamo una quotidianità senza sussulti osservando le vite cariche, compatte, traboccanti e dinamiche di chi ci circonda. Ma, nella forma di un romanzo intenso ed essenziale, Antonio Errigo ci racconta i risvolti di una storia dai sapori reali che inizia in un anonimo e affascinante quartiere romano per arrivare, attraverso la forza straordinaria delle parole, l'allegria di nuovi incontri, l'incoscienza di un autostop, la potenza dirompente della casualità, dritta-dritta nelle braccia del mondo. Roma, Barcellona, Alicante, Lisbona e Parigi, per Luca non saranno solo delle nuove città da scoprire, saranno nuove palpitazioni, saranno teneri brividi, insolite scosse, inedite sensazioni. Forse, saranno anche l'amore... ""Esisti? Esisti! Te lo ordino... Esisti. Ti avverto... Esisti. Te lo consiglio... Esisti... ti imploro..."""""" -
La chiesa del S. Crocifisso nell'Isola Sacra a Fiumicino. Restauro del monumento e contesto paesaggistico tiberino
Nell'Isola Sacra, presso il canale di Fiumicino, tra il 1783 e il 1787 fu costruita la chiesa del S. Crocifisso per l'assistenza spirituale dei forestieri. I lavori, commissionati da Pio VI, al secolo Giovanni Angelo Braschi, pontefice dal 1775 al 1799, il cui scudo araldico compare in facciata, furono affidati alle cure di Mons. Fabrizio Ruffo, poi Cardinale e Vescovo di Ostia e Velletri. Complesse e lacunose sono le vicende storiche della chiesa e ancora incerto il nome del suo progettista, forse l'architetto camerale Francesco Antonio Navone. Il campo della ricerca resta, comunque, vastissimo e ancora molti interrogativi sono irrisolti. Il monumento in origine era stato posto perfettamente in asse con un ponte di barche, ubicato più a nord dell'attuale ponte due Giugno. Dalla metà del Settecento alla metà dell'Ottocento, grazie all'iniziativa dei pontefici da Clemente XIV a Gregorio XVI, il territorio portuense, paludoso e malarico, pressoché privo di insediamenti, sottoposto ai disastrosi effetti delle piene e degli apporti alluvionali del Tevere e del mare, è stato oggetto di una lunga serie di progetti di risanamento solo in parte realizzati. Tra questi il noto intervento del Valadier che definirà l'assetto urbanistico del borgo di Fiumicino sulla riva destra del canale. Nel secolo scorso l'assenza di manutenzione, l'abbandono e il clima aggressivo nel quale la fabbrica si trova hanno innescato un processo degenerativo e un rapido deperimento dei materiali. La decisione di restaurare il S. Crocifisso è stata opportuna e strategica, non solo per salvare da sicura rovina un monumento del Settecento, rimasto unico nell'Isola Sacra, ma anche per riorganizzare e ricucire un ambiente di valore storico che rischiava di perdere la propria identità e di trascinare nel degrado anche Villa Guglielmi, oggi l'unico polmone di verde storico di Fiumicino, comune ormai autonomo da Roma. Il volume, corredato da una ricca documentazione cartografica e fotografica, è il risultato di un lavoro coordinato di diversi specialisti al fine di esaminare le più significative trasformazioni epocali che hanno interessato questa area, analizzandone le caratteristiche secondo diverse angolazioni storiche, paesaggistiche, culturali e ambientali. Una indagine a largo spettro per valutare la reale possibilità di mettere a sistema il patrimonio culturale con le modifiche strutturali che questo territorio deve subire per adeguarsi alla sfida della contemporaneità. -
Manoscritto Voynich e Castel del Monte. Nuova chiave interpretativa del documento per inediti percorsi di ricerca. Ediz. italiana e inglese
"Sono rimasto colpito dalla interpretazione che Fallacara e Occhinegro danno dei disegni contenuti nel folio 85r-2 come meta-progetto di Castel del Monte: se si assume questa chiave di lettura, tutto sembra andare al suo posto nella realizzazione architettonica, disvelando il complesso programma simbolico, scientifico, esoterico e funzionale che ne fu alla base: la complessa """"macchina idraulica"""" federiciana, unico esempio del medioevo occidentale, composta intrinsecamente di tubazioni, canalizzazioni, sanitari, docce, camini ed altro sembra essere a tutti gli effetti la trasposizione reale e concreta di ciò che viene """"descritto"""" nelle pagine del Manoscritto Voynich."""" (Claudio D'Amato)" -
A colloquio con Franco Purini
Successo è un termine di difficile definizione, legato com'è a fattori spesso aleatori e a ragioni spesso esterne a esperienze disciplinari. Questa collana, dedicata allo specifico mondo dell'architettura, cerca le possibili ragioni di alcuni percorsi di ""successo"""" attraverso le testimonianze-confessioni in forma di dialogo con alcuni dei protagonisti del dibattito contemporaneo sull'architettura e la città."" -
A colloquio con Paolo Portoghesi
Successo è un termine di difficile definizione, legato com'è a fattori spesso aleatori e a ragioni spesso esterne a esperienze disciplinari. Questa collana, dedicata allo specifico mondo dell'architettura, cerca le possibili ragioni di alcuni percorsi di ""successo"""" attraverso le testimonianze-confessioni in forma di dialogo con alcuni dei protagonisti del dibattito contemporaneo sull'architettura e la città."" -
Paul Schmitthenner 1884-1972. Ediz. italiana e inglese
A metà degli anni cinquanta su Schmitthenner scendeva il silenzio. In pochi parlarono dell'edificio ad Hechingen, nessuno di Bourdon sur Somme. Era considerato, nella storia dell'architettura del secolo scorso, neppure un minore, ma semplicemente un reazionario su cui bisognava tacere. Questo libro si occupa di Paul Schmitthenner (1884-1972) allievo di Riemerschmid e Fischer, amico di Tessenow e Bonatz, professore presso la Technische Hohenschule di Stoccarda (1919-1945). Lo studio è stato orientato alla conoscenza dei suoi edifici, soprattutto realizzati, dalla scuola di Zuffenhausen alla Sala della Memoria del cimitero di Bourdon Somme, passando per gli edifici residenziali, la ricostruzione dell'Alte Schloss, la Königin-Olga-Bau e la banca di Heilbronn, gli edifici di Kilchberg, il municipio di Hechingen e il palazzo delle assicurazioni Frankona a Monaco. Il punto di indagine è affine all'interesse che ha Schmitthenner per quel ""nucleo originario"""" della forma che chiama Baugestaltung - la concezione costruttiva dell'edificio - che è insieme arte del costruire e forma dell'architettura. Un tema che è possibile ricondurre alla tradizione della """"Baukunst"""" e alla declinazione personale che ne dà lo stesso Schmitthenner con la Gebaute Form (la Forma costruita): una sintesi di forma - tecnica - struttura, che è il contributo sempre attuale del lavoro di Schmitthenner alla modernità."" -
Le piante nella Bibbia
Leggendo il Sacro Libro si incorre sovente in citazioni botaniche che accompagnano il flusso dei discorsi storici, delle cognizioni o delle parabole. Da queste emerge, ora di sfuggita, ora con rilevante evidenza il mondo delle piante che fu proprio dell'epoca cui le vicende bibliche si riferiscono. Tali vicende sono state oggetto, per la loro importanza religiosa e storica, di numerose ricerche. Gli aspetti della botanica, estrapolati dal racconto biblico, vogliono formare l'oggetto del presente studio, per evidenziarlo rispetto al testo biblico, onde sottoporlo all'attenzione di studiosi o più semplicemente di amanti della lettura della Bibbia. Gli autori (Maria Grilli Caiola, Paolo Maria Guarrera, Alessandro Travaglini) animati da eguale passione hanno cercato di redigere con dovizia di notizie e di documenti questo studio di ricerca e di esposizione che essi sottopongono con modestia, quando non con umiltà, al sereno giudizio dei lettori e in primo luogo con gratitudine per i tanti veri esperti della ricerca biblica che hanno voluto aiutarli. Opera di questi tre botanici italiani è il frutto di un lavoro di erborizzazione tra le pagine della Bibbia nella ricerca della piante presenti nella terra di Israele ai tempi biblici e attuali e il loro significato. Il libro si compone di 208 pagine, con testo, 110 schede relative alle piante descritte, 110 figure a colori delle piante riportate nelle schede, piante intere, foglie, fiori, frutti, semi, 170 referenze... -
La misura del piano. Vol. 1: Valutazione comparata della qualità nei piani urbanistici.
In Italia è possibile una ""misura"""" del Piano Urbanistico? È possibile proporre un metodo per realizzare una valutazione seguendo una procedura rigorosa che permetta di affrontare, in termini disciplinari corretti, una comparazione tra elementi di qualità presenti in strumenti pianificatori maturati in differenti contesti geografici, politici, sociali ed economici? Per rispondere a tale quesito sono stati selezionati venticinque piani urbanistici di recente costruzione per città di grande complessità (Roma e Milano), di rilevante dimensione (Bologna, Firenze), di media grandezza (Agrigento, Ancona, Bergamo, Ferrara, Ivrea, La Spezia, Novara, Ravenna, Siena, Verona), di piccola dimensione (Argenta, Buccinasco, Cassino, Jesi, San Miniato, Sesto Fiorentino, Todi), fino ad ambiti di aggregazione di diversi Comuni (Cento-Alto Ferrarese, Capannoli-Palaia, Reno-Galliera, Lugo-Bassa Romagna). È stato assunto il difficile compito di definire una metodologia originale per comparare, con un unico framework, elementi di qualità dei piani (sintetizzati in schede di piano, schemi di piano, manifesti comunicativi di sintesi, quadri di confronto e valutazione), mettendo a disposizione una chiave di lettura del panorama variegato dei diversi approcci in Italia alla pianificazione urbanistica e un ventaglio di tipologie di attenzione alla qualità """"del piano"""", """"nel piano"""", """"con il piano"""", """"oltre il piano"""". Si è così giunti ad una guida di qualità per affrontare le incertezze del nuovo piano urbanistico..."" -
La misura del piano. Vol. 2: Strumenti e strategie.
In Italia è possibile una ""misura"""" del Piano Urbanistico? È possibile proporre un metodo per realizzare una valutazione seguendo una procedura rigorosa che permetta di affrontare, in termini disciplinari corretti, una comparazione tra elementi di qualità presenti in strumenti pianificatori maturati in differenti contesti geografici, politici, sociali ed economici? Per rispondere a tale quesito sono stati selezionati venticinque piani urbanistici di recente costruzione per città di grande complessità (Roma e Milano), di rilevante dimensione (Bologna, Firenze), di media grandezza (Agrigento, Ancona, Bergamo, Ferrara, Ivrea, La Spezia, Novara, Ravenna, Siena, Verona), di piccola dimensione (Argenta, Buccinasco, Cassino, Jesi, San Miniato, Sesto Fiorentino, Todi), fino ad ambiti di aggregazione di diversi Comuni (Cento-Alto Ferrarese, Capannoli-Palaia, Reno-Galliera, Lugo-Bassa Romagna). È stato assunto il difficile compito di definire una metodologia originale per comparare, con un unico framework, elementi di qualità dei piani (sintetizzati in schede di piano, schemi di piano, manifesti comunicativi di sintesi, quadri di confronto e valutazione), mettendo a disposizione una chiave di lettura del panorama variegato dei diversi approcci in Italia alla pianificazione urbanistica e un ventaglio di tipologie di attenzione alla qualità """"del piano"""", """"nel piano"""", """"con il piano"""", """"oltre il piano"""". Si è così giunti ad una guida di qualità per affrontare le incertezze del nuovo piano urbanistico..."" -
Semestre europeo (2013). Vol. 1
Rivista europea di best practices. -
I rapporti tra Roma e Madrid nei secoli XVI e XVII: arte diplomazia e politica. Ediz. illustrata
Il tema dei rapporti artistici tra Roma e Madrid è stato affrontato inizialmente soprattutto in termini stilistici, concentrando l'attenzione, in particolare per quanto concerne il Seicento, sui rapporti tra Caravaggio e Velázquez. Negli ultimi decenni si è sviluppato un filone di studi che, senza trascurare il problema del linguaggio artistico, ha dedicato attenzione a molti altri pittori, ma anche a scultori e architetti e a problematiche come quelle della committenza, del collezionismo e dei rapporti tra arte, politica e diplomazia. Questo volume, che vede la partecipazione non solo di storici dell'arte, raccoglie i frutti più maturi di questo percorso. L'approccio interdisciplinare, che caratterizza i saggi qui pubblicati, mette in luce la complessità e ricchezza dei rapporti tra i due paesi. Nell'ambito delle sfaccettate relazioni tra l'Italia e la Spagna in epoca moderna, Roma e Madrid furono certamente i luoghi privilegiati degli incontri e degli scambi. Il volume, ricco di novità, getta nuova luce su un mondo affascinante, con originali scoperte, che arricchiscono la nostra conoscenza dei rapporti tra le due corti. -
L' urna. Il segreto del ponte dimenticato
Leggende di vecchia data narrano di un segreto custodito dagli influenti Patriarchi di Aquileia, che ebbero affidato dagli ""Avveduti"""", gruppo di potenti, teologi, dotti, con proseliti pure nell'XI e XVII sec., in lotta perenne con i """"Cavalieri di Cesare"""", consorteria del I secolo (ancora oggi segreta) formata da uomini dei ceti del cristianesimo di Roma, tra cui nobili, politici, liberti, tribuni del Pretorio e ricchi funzionari imperiali. Andando alla ricerca di qualcosa di indecifrabile, quasi come fosse non di questo pianeta, gli studiosi si imbattono in talune scoperte la cui natura è invece terrena ed è racchiusa in una consapevolezza la cui origine si perde nella notte dei tempi. Una conoscenza eretta su concetti perduti (o solo dimenticati) utili all'Umanità nel cambio dell'era, dopo il """"nuovo inizio"""" previsto dal Calendario Maya del Lungo Compimento. Attraverso la rivalutazione di usuali concetti spirituali ed esoterici, la ricerca condurrà ad esaminare """"sé stessi"""" in relazione ad un tema stimolante: il nesso tra l'uomo e l'esistenza, nell'ottica del pensiero laico/massonico e quello religioso, muovendo da qualche assioma misterico-simbolico."" -
Il mio Novecento
Senso di appartenenza al proprio tempo - quello del secolo appena passato - e aspirazione a un'eternità personale ricostruita a ritroso nella memoria di un bisnonno e intravista in figlie e nipoti. Questi i principali temi che hanno condotto l'autore a seguire sei generazioni della sua famiglia lungo gli eventi della Storia riassunti senza enfasi e spesso visti da vicino. Il percorso, delimitato dai confini temporali della vita borghese dalla metà dell''800 ai nostri giorni, parte da brevi accenni ai decenni che videro nascere l'Italia, si sviluppa lungo i tragici periodi delle Guerre e del terrorismo alternati a quelli illusori della Belle Époque e del Miracolo economico, per terminare in un oggi che viene definito e racchiuso nell'amara ma efficace espressione di Confusione. Questo viaggio a ritroso nel tempo, sul doppio binario di eventi mondiali e fatti personali, ricostruisce con efficacia il legame che nel '900 ha unito quei fatti a quegli eventi e ha condizionato la vita dell'autore come quella dei suoi contemporanei. Un filo d'Arianna che consentirà ad ogni lettore di rivivere in prima persona la strada percorsa nel ""suo"""" '900."" -
William Gell, archeologo, viaggiatore e cortigiano. Un inglese nella Roma della Restaurazione
William Gell nacque nel 1777 ad Hopton nel Derbyshire, studiò alla Royal Academy of Arts e si diplomò nel 1789. Fece parte della Society of Antiquaries di Londra e viaggiò sia in Grecia che in Asia Minore. Membro della Society of Dilettanti e della Royal Society, Gell raggiunse l'Italia nel 1814. A lui si devono importanti lavori archeologici come Pompeiana, pubblicato insieme al noto archeologo John Peter Gandy nel 1819 e Le Mura di Roma in collaborazione con l'amico Antonio Nibby. Dilettante, archeologo e cortigiano, William Gell ebbe un ruolo importante nella Roma degli anni della Restaurazione e ottenne notorietà nella cerchia degli eruditi come topografo di antichità classiche. Personalità eclettica, fece da cicerone a personaggi illustri in visita in Italia, primo fra tutti Walter Scott. Nelle pagine di questo volume attraverso le lettere che Gell scrisse ai membri della Society e ad altri influenti protagonisti della scena politica e culturale, e alle numerose testimonianze ivi raccolte - si delinea il ritratto di un uomo dall'animo gentile e generoso, amabile con chiunque gli si rivolgesse per consigli e ogni genere di suggerimenti. -
Santa Maria del Casale a Brindisi. Arte, politica e culto nel Salento angioino. Ediz. illustrata
Fondata tra la fine del Duecento e gli inizi del secolo successivo, la chiesa, secondo la tradizione, venne concepita come una sorta di contenitore architettonico per inglobare una cappella preesistente che custodiva una miracolosa immagine della Vergine con il Bambino, trasferita nel Seicento sull'altare maggiore e perduta nel 1919 durante i restauri. Le superfici murarie sono connotate da un'elegante bicromia, ottenuta mediante l'impiego di pietra bianca e carparo, che in facciata disegna raffinati motivi geometrici ispirati alla tradizione antica ma anche a monumenti medievali pugliesi e della vicina Grecia. In sequenza fu avviata la decorazione pittorica che, nella prima fase, ebbe come protagonista Rinaldo da Taranto, autore del monumentale Giudizio universale in controfacciata. Nel corso del Trecento le pareti si ricoprirono di dipinti, spesso incorniciati da stemmi e temi araldici, attestando l'importanza dell'edificio per i sovrani napoletani, i principi di Taranto e molte eminenti famiglie dell'aristocrazia meridionale che si ponevano sotto la protezione della Madonna del Casale. In questo volume sono ricostruite analiticamente le vicende del cantiere architettonico e di quello pittorico, inquadrando le scelte progettuali e le conseguenti declinazioni formali nell'ambito della cultura angioina del Trecento e del clima politico e culturale del principato di Taranto. -
Roma. Figurine di architettura del Novecento. Ediz. illustrata
Delle tante stratificazioni che fanno di Roma un'inesauribile miniera di architetture d'ogni epoca, la più recente è forse la meno conosciuta. Per ragioni storiche ben note, la città fatica ad assimilare l'architettura contemporanea nel proprio già spesso tessuto. Le figurine di quest'album, non sempre familiari, restituiscono alcune intonazioni dell'architettura romana del novecento. Estratte dallo spazio della città in cui sono disperse, si allineano lungo un percorso storico, quello che dall'eclettismo d'inizio secolo ha portato al modernismo degli anni trenta e poi al realismo del secondo dopoguerra fino al postmodernismo (in gran parte d'importazione) degli anni recenti. -
Il «Presepe» della Galleria Corsini. Un enigma guercinesco. Ediz. illustrata
Attribuito inizialmente al Guercino. Le indagini riflettografiche e quelle radiografiche hanno rilevato una realizzazione tutta alla prima, con molti cambiamenti in corso d'opera e pentimenti finanche nella composizione, spostando o addirittura cancellando alcuni dei protagonisti dell'Adorazione dei pastori e non solo di dettagli minori.