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La controversia sulla convenzione di arbitrato
Uno dei temi più controversi nello studio del diritto dell'arbitrato è quello che riguarda i rapporti tra il giudice dello stato e l'arbitro, allorquando si tratti di valutare ed interpretare l'accordo compromissorio e, quindi, di risolvere la controversia che sia insorta al riguardo tra le parti. All'approfondimento di tali problematiche è dedicato il presente volume. La trattazione si apre con l'esame della pronuncia che abbia ad oggetto la convenzione di arbitrato, in particolare soffermandosi sulla questione dell'efficacia che ad essa vada riconosciuta; viene quindi esaminata la disciplina delle contestazioni del convenuto relative ai poteri decisori degli arbitri sia nel giudizio privato (art. 817 c.p.c.), sia in quello che si svolge innanzi al giudice (art. 819-ter c.p.c.). Nell'ultima parte si analizza la situazione di contemporanea pendenza della stessa causa e di cause connesse nelle due sedi. -
Francesco Accolti maestro del diritto comune del Quattrocento
Francesco Accolti fu uno dei massimi giuristi europei del Quattrocento. Docente nelle Università di Firenze, Siena, Ferrara e Pisa, fu anche consigliere del duca di Milano e del marchese estense. Sulla base della documentazione esistente, il volume ne illustra innanzitutto le vicende biografiche e la rete di relazioni, dalla formazione agli studi classici sotto la guida di Francesco Filelfo fino alla morte, avvenuta in Siena nel 1488. La seconda parte del libro passa in rassegna le opere dell'illustre giureconsulto, analizzandone il contenuto e ricostruendone la tradizione manoscritta e a stampa. -
Public Authorities and Complexity. An Italian Overview
Can complexity theories be applied to administrative activity and organization? What relationship exist between administrative complexity and system crisis? What characteristics should have rules to govern administrative complexity? Can administrative complexity affect the traditional categories of administrative law? Building on these questions, this book reflect on complexity of the Italian administrative system, according to three distinct perspectives: Complexity, Procedures and Decisions; Complexity, Organisation and Accountability and Complexity, Rights and Interests. -
Il datore di lavoro agile. Il potere direttivo nello smart working
Il lavoro agile, introdotto dalla L. n. 81/2017, rappresenta uno dei più significativi prodotti della «quarta rivoluzione industriale», nonché una valida misura-ponte tra le spinte tecnologiche e quelle green provenienti a livello internazionale, eurounitario e nazionale. Per tali ragioni, offre l'occasione privilegiata per una rinnovata riflessione sull'organizzazione del lavoro e sulla valorizzazione del capitale umano e delle competenze, prendendo l'avvio proprio dal ruolo propulsore del datore di lavoro. In questa prospettiva, l'analisi delle modalità di esercizio del potere direttivo costituisce un efficace indicatore delle trasformazioni in atto tra impresa e lavoro e dei loro riverberi e implicazioni sulle categorie fondamentali della materia giuslavoristica. -
Diritto e società in trasformazione: le sfide per il giurista europeo. Recht und Gesellschaft im Wandel: Herausforderungen für den europäischen Juristen
Il volume raccoglie i contributi discussi nel Seminario giuridico Italo-Tedesco delle Università di Bayreuth e di Verona svoltosi nei giorni 3 e 4 novembre 2022 presso l'Università di Bayreuth, incentrati su tematiche interconnesse che riflettono, nel loro insieme, sulle principali trasformazioni a cui il giurista è chiamato a dare risposta nell'età contemporanea, connotata dalla velocità dell'evoluzione tecnologica e, segnatamente, digitale e da altrettanto rapidi mutamenti del tessuto sociale, economico e culturale. Le prospettive di analisi intrecciano la riflessione storico-filosofica all'indagine di diritto positivo, condotta - attraverso le lenti del diritto civile, commerciale, penale e processuale civile - sull'onnipresente sfondo del quadro giuridico europeo. -
Azione penale europea e principi costituzionali
Il filo conduttore della ricerca è rappresentato dal rapporto tra la dimensione valoriale e giuridica del potere di azione, espresso nel Preambolo penalistico della Costituzione, e quello mostrato nel regolamento UE istitutivo della Procura europea. L'ultimo, ripetendo le selezioni essenziali che Costituenti e legislatori hanno riversato, rispettivamente, nella Legge fondamentale e nell'opera codicistica, manifesta il suo valore ideale e l'appartenenza ad un insieme di garanzie che disegnano le coordinate del sistema giudiziario europeo. -
Uno sguardo sul diritto privato. A colloquio con Giovanni Perlingieri
Le domande poste da Giovanni Perlingieri sono volte ad una riflessione sul diritto privato nei suoi fondamenti teorici e pratici e ciò ha portato a meditare sulle interconnessioni tra i diversi soggetti che sono implicati nel dibattito giuridico nella società e sulla misura del loro potere di incidenza e di determinazione. Si è così giunti a prospettare quale sia oggi e sarà soprattutto domani il compito che dovrà impegnare lo studioso: il tema del rapporto tra diritto, potere giudiziario e sistema democratico. -
Diritto internazionale e mutamento sociale. Rileggendo Gaetano Morelli
Il presente volume prende le mosse dalla prolusione tenuta da Gaetano Morelli il 2 dicembre 1935 a Napoli, presso l'aula de Sanctis dell'attuale Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Federico II, al momento del suo insediamento ufficiale nella cattedra di Diritto internazionale dell'allora Facoltà di Giurisprudenza. La moderna e completa esposizione del tema del ""Diritto internazionale di fronte alle nuove situazioni di fatto"""" induce, in un momento storico di grandi cambiamenti e conflitti, a una nuova riflessione sul ruolo e l'attualità del diritto internazionale nella società. Il presente volume, quindi, non soltanto analizza la prolusione di Morelli nel contesto storico e giuridico in cui essa si collocava, ma prova a evidenziarne, quantomeno dal punto di vista metodologico, l'attualità, cogliendo l'occasione per nuove riflessioni sul ruolo e sulla collocazione sistematica della disciplina nella società moderna."" -
I derivati finanziari tra responsabilità e invalidità del contratto
I derivati, quali strumenti finanziari legati a una variabile sottostante di riferimento dalla natura mutevole, pongono problematiche connesse alla validità della loro contrattazione e rinegoziazione, potendo generare negozi squilibrati, con costi occulti non preventivabili, in assenza di un'adeguata informazione al cliente circa le loro effettive caratteristiche. Muovendo dall'analisi strutturale di mercato, a livello europeo e internazionale, si è esaminato il vasto contenzioso che ne è derivato, anche in ambito di finanza locale, risolto dalla giurisprudenza ora con il ricorso alla causa in concreto o all'annullabilità del negozio, ora con il diverso rimedio della responsabilità dell'intermediario per violazione degli obblighi di buona fede. -
Giustizia riparativa e comunità. Riflessioni a margine della riforma Cartabina
Secondo il recente Dlgs. n. 150/2022 (""Riforma Cartabia""""), è giustizia riparativa qualsiasi programma che consenta alla vittima, alla persona indicata come autore del reato e ad altre persone appartenenti alla comunità di partecipare liberamente e attivamente, alla risoluzione delle conseguenze prodotte dal reato, con l'aiuto di mediatori. Nel descrivere i soggetti appartenenti alla comunità, il legislatore fa riferimento ai familiari della vittima e dell'autore del reato, alle persone provenienti da associazioni che rappresentano gli interessi lesi dal reato, ai rappresentanti delle autorità locali, dello Stato e delle Regioni, e, più in generale, a chiunque vi abbia interesse (art. 45, lett. c) e d). È evidente che il concetto di comunità che risulta dal testo normativo non coincide con l'idea tradizionale di una comunità locale vicina alle persone coinvolte. Sembra, invece, che i programmi di giustizia riparativa siano un'occasione per costruire una nuova comunità, una """"comunità di comunicazione"""", che abbracci tutti coloro che partecipano al percorso riparativo. Come insegna Apel, la comunicazione è lo strumento attraverso il quale abbassare e rimuovere i muri di incomprensione tra gli esseri umani. Condividere uno spazio etico insieme ad altre persone fornisce un ambiente che permette agli individui di rivelarsi ed esprimere, piuttosto che reprimere, l'esperienza vissuta per quanto traumatica. Questo non significa misconoscere l'importanza del coinvolgimento della c.d. """"comunità di cura"""", ma, nel caso in cui il programma riparativo non preveda la presenza di familiari e di persone vicine alle parti (v. ad es. la victim-offender mediation), gli incontri tra quest'ultime con i mediatori permetteranno loro di dare vita ad una nuova comunità fondata sulla comunicazione."" -
Interpretazione e fonti del diritto tra tradizione e innovazione
Il volume raccoglie i lavori di due giornate di studio organizzate nell'àmbito delle attività promosse dal Corso di dottorato in Diritto e innovazione dell'Università di Macerata. I contributi delineano un percorso multidisciplinare attraverso l'analisi delle problematiche e dei bisogni emergenti nel contesto innovativo contemporaneo. L'obiettivo è sollecitare una riflessione sulla coppia fondativa tradizionale 'fonti-interpretazione', al fine di verificare se una separazione tra le due componenti sia ancora giustificata o se, invece, debba dirsi superata alla luce della constatazione che l'interpretazione è componente essenziale delle fonti del diritto. -
Ricerca universitaria e tutela delle invenzioni
L'imminente riforma dell'art. 65 del Codice della proprietà industriale fa tornare fortemente all'attenzione la tutela delle invenzioni universitarie. La disciplina vigente, introdotta nel 2001, è fondata sul riconoscimento del diritto al brevetto a favore degli autori delle invenzioni realizzate nell'ambito della ricerca libera, in linea con il modello svedese ed in controtendenza rispetto all'esperienza statunitense ed agli altri sistemi europei. Per verificare in che modo la titolarità personale abbia inciso sull'obiettivo di incrementare l'utilizzo imprenditoriale delle invenzioni accademiche pare imprescindibile calcolare tutti i brevetti per invenzioni che abbiano almeno un ricercatore universitario tra gli autori, university invented, senza limitarsi a quelli di titolarità accademica in senso stretto, university owned. Di là dalle considerazioni sulla convenienza del riconoscimento delle privative in capo al ricercatore o all'istituzione, in una prospettiva funzionale, la titolarità personale dei brevetti per invenzioni derivanti dalla ricerca libera appare coerente con i princìpi sui quali si fondano sia la tutela brevettuale sia la tutela della ricerca scientifica e compatibile con altri meccanismi che permettano un adeguato riconoscimento all'ateneo di appartenenza del ricercatore. In questo quadro, un intervento legislativo si mostra opportuno non per modificare il diritto al brevetto, bensì per risolvere varie criticità che emergono con riferimento ad aspetti specifici della disciplina, alla luce della distinzione essenziale tra ricerca libera e ricerca vincolata e delle sue implicazioni sugli interessi coinvolti. D'altronde, la soluzione di compromesso tracciata nella recente proposta di riforma, a fronte delle molteplici istanze di reintrodurre la titolarità istituzionale, sembra confermare l'esigenza di considerare le peculiarità della ricerca di base e di tutelare adeguatamente gli inventori. Al fine di sviluppare il dialogo tra università ed impresa, prendendo in considerazione tutte le invenzioni realizzate da ricercatori universitari, appare fondamentale, in definitiva, il ruolo del trasferimento tecnologico, che è stato determinante per l'incremento della brevettazione accademica statunitense a partire dalla seconda metà del secolo scorso. -
Attività amministrativa e sindacato del giudice ordinario: il caso del permesso edilizio illegittimo
Molteplici vicende giudiziarie hanno fatto emergere, anche di recente, la centralità e la delicatezza della problematica attinente all'ampiezza del sindacato del giudice ordinario (g.o.) sull'azione amministrativa e, più in generale, al rapporto tra potere giudiziario e potere esecutivo. Si tratta di problematica che ha avuto il suo massimo approfondimento nel settore della materia edilizia, in quanto negli anni settanta dello scorso secolo, per reprimere il dilagante fenomeno dell'abusivismo edilizio, molti Pretori iniziarono a sindacare la legittimità dell'atto amministrativo, sottoponendo al medesimo trattamento sanzionatorio l'ipotesi di licenza edilizia mancante e quella di licenza edilizia illegittima. Tale problematica, tuttavia, va ben oltre lo specifico contesto degli illeciti urbanistico-edilizi, fino ad involgere la più ampia tematica del sindacato del g.o. sull'azione amministrativa. In tale ambito è concreto il rischio di una illegittima invasione, da parte del g.o., di aree istituzionalmente spettanti ad altro potere dello Stato. Ciò è dovuto soprattutto al continuo incremento del controllo dello stesso g.o. sull'azione amministrativa, incremento causato anche da un diffuso atteggiamento di sfiducia nella capacità della P.A. di gestire beni di importanza vitale. Il g.o. (e, in particolare, quello penale), nel costante tentativo di rimediare allo scarso intervento dell'autorità amministrativa, rappresenta un fondamentale strumento di contrasto all'abusivismo edilizio. È, però, in totale antitesi con la funzione giurisdizionale qualunque atteggiamento del g.o. diretto a sostituire una sua valutazione a quella del legislatore. Il raggiungimento di tale obiettivo passa anche attraverso una corretta interpretazione della norma prevista dall'art. 5 LAC, che regola il potere di disapplicazione dell'atto amministrativo da parte del g.o. Non è semplice risolvere il problema della possibilità di configurare o meno l'illecito della realizzazione di lavori in assenza di permesso edilizio anche quando quest'ultimo sia soltanto illegittimo. In riferimento a tale specifica ipotesi (in cui la fattispecie criminosa prevede, tra gli elementi costitutivi, un provvedimento amministrativo ampliativo) il presente lavoro tende a dimostrare che non è configurabile il potere di disapplicazione del g.o. Inoltre, lo stesso lavoro cerca anche di provare che il necessario potere del g.o. di valutare la legittimità del provvedimento amministrativo è una diretta conseguenza non del potere previsto dal citato art. 5, ma di un'attività di interpretazione della norma giuridica fondata sulla natura del bene giuridico tutelato e su ogni altro elemento utile per ricostruire l'intenzione del legislatore. Il presente studio punta anche a dimostrare non solo che il citato potere di disapplicazione debba essere escluso - oltre che nella sopraindicata ipotesi - pure nel caso in cui la fattispecie criminosa contempli, tra i suoi elementi costitutivi, la qualificazione (legittimità/illegittimità) dell'atto amministrativo, ma anche che il potere di disapplicazione del g.o. deve ritenersi ammissibile unicamente nelle ipotesi di reato che contengano, tra gli elementi essenziali, un provvedimento amministrativo restrittivo. Tale ultima specifica ipotesi deve ritenersi l'unica forma ammissibile di disapplicazione di un provvedimento amministrativo illegittimo da parte del giudice penale. -
Il problema del formalismo testamentario. Per una rivisitazione dell'olografo
L'esigenza sottesa al formalismo testamentario non è irragionevole né infondata, essendo richiesta fondamentalmente per rendere certezza alla disposizione testamentaria, destinata all'efficacia post mortem del testatore. Tuttavia, la garanzia di certezza, e ancòra di definitività, di ponderatezza e di libertà della manifestazione della volontà testamentaria, nonché di autenticità dell'atto, non può essere eccessiva in guisa di renderla tanto gravosa fino ad impedirla. Il rispetto delle forme non può scadere nel vuoto formalismo, che non tenga conto dei mutamenti sociali, inerenti soprattutto alla funzione attuale del testamento, all'aumento della vita media dell'individuo, al miglioramento del grado di istruzione della popolazione, all'utilizzo di nuove tecnologie. Si impone, allora, un ripensamento sia soprattutto del concetto di testamento e del suo utilizzo, in rapporto all'atto contrattuale, sia della tassatività delle forme testamentarie, arrivando anche a contestare l'esigenza della necessaria redazione per iscritto perlomeno in senso tradizionale. -
Il difetto di durabilità del bene
Alla luce della crescente attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale, la durabilità - intesa come attitudine di un prodotto a mantenere le proprie funzionalità nel corso del tempo - è una caratteristica sempre più ricercata nei beni, al punto tale da essere menzionata come requisito di conformità dalla direttiva 2019/771/UE. Il volume si propone di analizzare i rimedi a disposizione del compratore che acquisti un bene viziato da difetto di durabilità, tanto dal punto di vista della disciplina della compravendita (consumeristica e di diritto comune), quanto nella prospettiva delle norme di contrasto alle pratiche commerciali scorrette. Queste sono invero risultate essenziali nella lotta contro l'obsolescenza programmata, ossia la precoce e preordinata diminuzione delle funzionalità di un bene. -
Professione forense e responsabilità civile
La responsabilità civile dell'avvocato è uno dei temi più controversi e affascinanti del panorama civilistico, che spinge ad interrogarsi sulle funzioni della responsabilità e su alcuni suoi dogmi, come la distinzione tra obbligazioni di mezzi e di risultato, il ruolo dell'informazione, la diligenza professionale, l'impatto crescente delle norme deontologiche, la prova dell'inadempimento e del nesso causale, la quantificazione del risarcimento. Da diversi anni si assiste ad una proliferazione di cause risarcitorie intentate dai clienti verso i propri legali, che non appare riconducibile ad una riduzione del valore professionale, ma ad una serie di circostanze, tra cui l'accesso più facile alla giustizia, la maggiore consapevolezza dei cittadini nei propri diritti, l'aumento esponenziale degli iscritti agli albi. L'indagine si propone di analizzare le principali questioni che ruotano intorno alla responsabilità civile nella professione forense, in una prospettiva attenta a bilanciare l'interesse del cliente ad un'adeguata riparazione dei danni subiti con l'esigenza di tutelare l'avvocato da eccessi di responsabilità, che si rifletterebbero sulla qualità della professione e sulla tenuta del sistema processuale. -
La nuova disciplina del viaggio organizzato
Il lavoro monografico ha inteso approfondire i cambiamenti che il viaggio, fenomeno dalle complesse implicazioni sociali ed economiche, ha subito nel tempo, e come il diritto si sia adattato a questa evoluzione, dettando regole volte alla salvaguardia degli interessi di operatori e viaggiatori, nel quadro delle norme unionali e transnazionali che ne delineano le coordinate. Particolare attenzione è stata dedicata alla giurisprudenza - che proprio sul contratto di viaggio ha elaborato la teoria della rilevanza della ""causa in concreto"""" - sempre più attenta allo studio del viaggio nelle sue implicazioni teoriche e pratiche. Quanto alle soluzioni delle problematiche emergenti dopo la conclusione del contratto non è stato tralasciato l'esame del quadro normativo del periodo dell'emergenza epidemiologica, con le soluzioni prospettate per la salvaguardia degli interessi degli operatori e dei viaggiatori, nell'ottica della maggiore attenzione che la tutela consumeristica ha recentemente riservato a questi ultimi. Il volume si conclude con una disamina della responsabilità per danno da """"vacanza rovinata"""" e dei limiti alla sua risarcibilità: tipologia di responsabilità, questa, confezionata proprio sul contratto di viaggio, quale pregiudizio conseguente alla lesione di quel particolare interesse collegato alla vacanza, strettamente connesso, oltre che alla rilevanza dell'inadempimento, anche al suo significato simbolico e di arricchimento culturale."" -
I contratti plurilaterali di scambio
Dilaga in dottrina e in giurisprudenza la convinzione che i contratti plurilaterali siano solo quelli a comunione di scopo e a parti variabili che, come tali, sarebbero differenti dai contratti bilaterali di scambio. Invero, tale qualificazione si sottopone a particolari critiche posto che anche nei contratti plurilaterali a comunione di scopo va ravvisato un conflitto di interessi tra le parti, nonché un particolare rapporto sinallagmatico tra la prestazione di ciascun contraente e la realizzazione dello scopo comune. Inoltre, se si considera che il contratto plurilaterale si caratterizza per una pluralità di parti e non per uno scopo comune, vanno considerati tali anche quei contratti che non sono caratterizzati dalla variabilità delle parti. Non distante da questa idea è la stessa giurisprudenza che ha più volte chiarito che il negozio di cessione del contratto debba considerarsi come contratto plurilaterale che si perfeziona quando il proponente ha notizia dell'accettazione di entrambi i destinatari. Ebbene, in diverse occasioni, la giurisprudenza ha accostato al contratto plurilaterale il concetto di ""scambio"""" e, alla luce di tale diversa interpretazione, il presente lavoro si occupa di una particolare categoria di contratti plurilaterali chiamati """"contratti plurilaterali di scambio"""", come la permuta a catena, non connotati da una comunione di scopo, né tantomeno da una variabilità delle parti."" -
L'Unione europea siamo noi. Dialogo su un'Europa a intensità differenziate e cooperazioni rafforzate. A colloquio con Enzo Mattina
L'analisi svolta dall'autore in forma dialogica vuole dimostrare che l'Unione europea a diverse velocità e diversi gradi d'integrazione non è né un male, né un rischio per il futuro dell'Unione, ma rappresenta una ricchezza generata dai Trattati europei. L'evoluzione di questi Trattati e le esigenze articolate dei numerosi Stati membri della UE ha comportato la creazione delle Cooperazioni rafforzate, nel campo civile ed economico, e delle Cooperazioni strutturate permanenti, nel campo militare. Accanto a queste aggregazioni, dotate dei crismi formali, se ne aggiungono molte altre che non godono dell'inquadramento normativo europeo, ma si ispirano comunque ai valori dei Trattati europei. Il percorso a ostacoli, gli obiettivi raggiunti, i rischi, le prospettive attuabili offerte dalle variegate aggregazioni in sede UE, rappresentano l'argomento di questo Saggio. -
Prezzi informativi dell'edilizia. Recupero, ristrutturazione, manutenzione. Aprile 2020
Il prezzario per i cantieri di ristrutturazione più conosciuto in Italia. Contiene oltre 13.000 voci per valutare manodopera, noli-costi orari, materiali e opere compiute relativi a opere di demolizione, rimozione ed i rifacimenti di tutte le opere edili e delle aree esterne.