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Responsabilità precontrattuale e compliance normativa
Il lavoro ricostruisce l'attuale 'fisionomia' della fase che precede la conclusione del contratto, ipotizzando un 'raccordo' con la disciplina in tema di compliance normativa propria del settore bancario e finanziario. L'analisi rende evidente la tendenza ad attribuire alla buona fede e alla responsabilità precontrattuale ampi spazi d'operatività. Ciò consente di valutare l'applicabilità dell'impianto argomentativo in tema di responsabilità in contrahendo anche ai 'difetti' di conformità, determinati dalla violazione, da parte dell'intermediario, dell'obbligo di predisporre un assetto organizzativo 'adeguato' ad assicurare condotte compliant rispetto alla regolamentazione di settore. -
La tutela del viaggiatore nel contratto di viaggio organizzato
La standardizzazione dei beni e dei servizi turistici che caratterizza il contratto di viaggio organizzato ha comportato una particolare attenzione da parte del legislatore verso l'esigenza di tutela dell'acquirente del pacchetto all inclusive quale parte debole del rapporto contrattuale. In tale ottica, la riforma del codice del turismo realizzata con l'entrata in vigore del d.lg. 21 maggio 2018, n. 62, attuativo della direttiva 2015/2302/Ue, ha rappresentato un significativo passo avanti nel conseguimento di una sorta di «giustizia contrattuale». Il lavoro tende a fornire una lettura critica del provvedimento attraverso un'interpretazione della normativa alla luce dei princípi costituzionali che impongono di guardare alla tutela del viaggiatore in quanto persona, a prescindere dalle finalità che si intendano soddisfare con il viaggio. -
Il datore di lavoro nell'evoluzione dell'impresa complessa
Nelle realtà in cui le prestazioni lavorative vengono svolte, di fatto, in favore di una pluralità di entità giuridiche facenti parte di un'unitaria impresa complessa di gruppo non è agevole individuare il soggetto (o i soggetti) cui imputare i rapporti di lavoro. Ancor più oggigiorno, ove ci si può imbattere finanche in imprese esercitate in modo complesso per il tramite di piattaforme digitali, i cui congegni tecnologici sono in grado di rendere l'impresa, e ancor più l'impresa complessa, quasi imperscrutabile. Il libro si propone di dare una risposta all'interrogativo su chi sia il datore di lavoro nell'impresa complessa anche alla luce di tali nuovi scenari, cercando di ricostruire le tradizionali figure del lavoratore subordinato e del datore di lavoro in modo da renderle adattabili alle trasformazioni, sempre più frequenti e diversificate tra loro, dell'impresa, sia essa esercitata in modo complesso o in modo monocentrico, per il tramite o senza il tramite delle piattaforme digitali. -
La proprietà insostenibile. Rinuncia alla proprietà immobiliare tra interesse privato e ragioni della collettività
Sempre più frequente nella prassi negoziale, l'atto di rinuncia alla proprietà immobiliare non trova esplicito riconoscimento né specifica disciplina nelle norme vigenti. La meritevolezza degli interessi perseguiti dal privato rinunziante nonché gli effetti - diretti o riflessi - derivanti dal negozio unilaterale di dismissione del diritto dominicale richiedono un'attenzione non sollecitata nel passato dal diverso contesto socio-economico. Avendo motivo e causa nella dismissione di una proprietà avvertita dal titolare come «insostenibile» in ragione dei costi, degli obblighi e delle responsabilità da essa derivanti e ad essa collegati, la rinuncia unilaterale del privato sembra porsi in stretta e necessaria correlazione con la regola enunciata nell'art. 827 cod. civ. secondo cui i beni immobili vacanti - che non sono in proprietà di alcuno - spettano al patrimonio dello Stato. Ineludibile, dunque, il delicato problema del contemperamento tra l'interesse del privato alla dismissione del proprio diritto e le ragioni dello Stato di evitare che i costi e le responsabilità connessi ad una proprietà immobiliare svantaggiosa siano «traslati» sulla collettività. In questa prospettiva, l'indagine si propone di offrire ipotesi ricostruttive che rimettano allo Stato la decisione in ordine all'acquisizione al patrimonio pubblico dell'immobile dismesso dal privato, facendo emergere l'«inattualità» della tradizionale interpretazione dell'art. 827 cod. civ. o, comunque, l'esigenza - de iure condendo - di riformulare la previsione codicistica in materia di «immobili vacanti». -
Diritti e libertà sindacali nell'ecosistema digitale
Il volume si propone di indagare se la tecnologia, applicata all'esercizio dei diritti sindacali, sia in grado di alterare l'equilibrio tra interesse collettivo e prerogative datoriali, consolidatosi negli anni successivi all'emanazione dello Statuto dei lavoratori. La trasposizione in un habitat digitale di specifiche azioni si traduce, normalmente, nell'adozione di misure che consentono di riprodurre caratteristiche e funzionalità tipiche di una logica ""presenziale"""". Nella ricerca di coordinate che possano aiutare a comprendere, anticipare o guidare una tendenza ancora in fase di assestamento, appare invece più difficile da governare il versante dell'informazione-comunicazione, legato al tema della formazione del consenso e vera cartina di tornasole dell'intero assetto delle relazioni industriali. In questo scenario le parti sociali sono chiamate ad un significativo sforzo di alfabetizzazione informatica, necessario alla piena conoscenza delle potenzialità degli strumenti a disposizione. Il legame, quasi simbiotico, che si instaura tra diritto e tecnologia spinge anche il diritto del lavoro a dialogare con altri rami del sapere."" -
Eretiche ed esteti
Questa collana, diretta da Laura Di Michele, intende contribuire al dibattito critico contemporaneo posto in essere dalla riflessione critica recente sia in Italia che altrove sulle tematiche esplorate dalla letteratura e da altre forme della comunicazione culturale in Gran Bretagna e nei paesi anglofoni e angloamericani. Presenta studi e saggi che, più di altri, consentono un ricco interscambio tra le più aggiornate teorie critiche, letterarie e culturali, e la prassi analitica svolta su prodotti del passato e dell'età contemporanea. Si articola attorno a singoli autori o a singole opere, ritenute centrali nell'anglistica e nell'angloamericanistica, sia che appartengano di diritto al canone classico della tradizione letteraria, sia che irrompano in essa, proponendone metamorfosi talvolta radicali e prospettando, di fatto, la formazione di nuovi canoni. Raccoglie le percezioni elaborate dal pensiero contemporaneo su contesti e tematiche generali di più ampio respiro - utili per una riflessione problematica su letteratura e cultura nella loro duplice dimensione di 'prodotto' e di 'processo' - e, contestualmente, sulle tendenze correnti del dibattito critico. -
«e-Constitution»: la metamorfosi dei diritti nell'era digitale
Il presente volume raccoglie i risultati più significativi dell'attività di ricerca condotta presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Roma ""Tor Vergata"""" nell'ambito del progetto «""""e-Consitution"""": la metamorfosi dei diritti nell'era digitale», finanziato dal Bando di Ateneo «Beyond Borders 2019». Il progetto di ricerca, elaborato da un gruppo di studiosi di diritto pubblico e costituzionale, è stato sviluppato analizzando alcuni rilevanti profili dell'impatto della """"rivoluzione digitale"""" sul tessuto dei diritti. Nel confrontarsi con un tema di tale complessità si è scelto di arricchire la disamina di matrice propriamente costituzionalistica con apporti e approfondimenti maturati nell'ambito di altre discipline, parimenti chiamate in causa dalle problematiche poste da questo versante del progresso tecnico. Il rapporto tra Internet e tutela dei diritti è destinato sempre più ad assumere un ruolo cruciale nella riflessione contemporanea, non solo giuridica: gli scritti raccolti nel volume si propongono di offrire un contributo al dibattito scientifico in materia, dal quale è auspicabile emergano proposte e soluzioni in grado di evitare che l'evoluzione tecnologica (che senz'altro dischiude evidenti nuove opportunità) incida negativamente su risvolti essenziali delle garanzie costituzionali individuali e collettive."" -
Inadempimento e rimedi convenzionali
La gestione convenzionale delle tutele da inadempimento è paradigmatica della tendenza a costruire modelli contrattuali autosufficienti. Il fenomeno è eterogeneo. In linea con il favor, anche normativo, verso la modulazione dei rimedi all'inadempimento, si registra la diffusione di clausole di irresolubilità, di pattuizioni che elevano il risarcimento a unico rimedio, che definiscono la soglia di inadempimento rilevante e che mirano a regolamentare gli effetti della risoluzione tra le parti e verso i terzi. Indagata la sussistenza di limitazioni all'esclusione pattizia della tutela risolutoria e alla definizione convenzionale delle risposte rimediali all'inadempimento, il lavoro approfondisce il concreto dispiegarsi dell'autonomia contrattuale in tale àmbito, al fine di definire i confini del potere di autoregolamentazione in relazione ai variabili interessi dedotti nella vicenda contrattuale. -
Sostenibilità ambientale e proprietà energetica
Le recenti modifiche costituzionali (artt. 9 e 41 cost.) evidenziano la necessità di una più significativa conformazione della proprietà privata all'interesse ambientale. La natura e il regime di circolazione delle infrastrutture a supporto della produzione energetica rinnovabile si collocano, infatti, nel solco del perseguimento del benessere individuale e collettivo in una costante tensione dialettica che trova nella «sostenibilità» la sintesi dei principi di solidarietà ed uguaglianza sostanziale. D'altro canto, l'attività economica (pubblica e privata) si declina, in sintonia con le regole del mercato, nel tentativo di realizzare un equo contemperamento tra profitto e istanze ecologiste di solidarietà sociale. In questa prospettiva d'indagine un ruolo centrale è affidato alla qualificazione giuridica degli impianti fotovoltaici quali beni immobili per incorporazione funzionalmente indirizzati alla valorizzazione energetica. Mentre la successiva dismissione dei mezzi di produzione pone il problema della transizione qualitativa da «beni utilità» a «beni nocumento». In questo quadro d'insieme acquista spessore e consistenza il tema della c.d. «proprietà energetica» unitamente all'individuazione di talune, peculiari, situazioni giuridiche private che evidenziano l'emersione dell'interesse al consumo sostenibile e all'approvvigionamento energetico di prossimità in sintonia con il principio di valorizzazione della libera concorrenza e del contrasto alla c.d. «povertà energetica». -
I segni celebri. Proprietà, funzioni, usi civili
L'odierna società dei consumi esaspera l'intersezione dei marchi d'impresa con àmbiti funzionali eterogenei, non soltanto economico-commerciali, ma anche personali, culturali e morali, con buona pace della tendenza a confinare ogni violazione in un preteso «sottosistema» della proprietà intellettuale. I simboli della moda e del lusso, o quelli apposti sui prodotti divenuti icone culturali scatenano piú di altri una conflittualità senza quartiere: evoluta nelle dinamiche competitive e non limitata alla sfera dei tradizionali attori di mercato. È tempo di approcciare a queste contese proprietarie non secondo logiche settoriali, improntate a una gerarchia di funzioni predefinita, ma cercando una soluzione sensibile al bilanciamento di interessi diversi che fanno capo al titolare del marchio, ai concorrenti, ai consumatori, a coloro che usano il segno per scopi anche non lucrativi. Il rifiuto della classica visione sussuntiva dei conflitti nelle diverse «anime» del marchio (distintiva, informativa, attrattiva) è pure la via per conferire maggiore flessibilità al versante dei rimedi, costruendo una risposta ordinamentale adeguata al contenuto, vario e variabile, degli interessi incisi. -
Mutuo di scopo e nuove tecnologie
L'Autore propone una diversa lettura giuridica dell'istituto del mutuo di scopo, basata sul presupposto che la destinazione delle somme mutuate abbia la funzione primaria di garantire il rimborso del prestito, e quindi incida sul rischio di credito. L'unica interpretazione rispettosa del fenomeno da un punto di vista economico è quella che, nella scelta della disciplina applicabile al negozio in esame, considera il rischio di credito del progetto. Pertanto, è necessario differenziare il caso in cui lo scopo entra nella sintesi degli effetti essenziali del fatto (""mutuo di scopo in senso stretto"""") dall'ipotesi in cui esso rappresenta un'obbligazione a carico del soggetto finanziato ma, pur specificando la portata, non determina la funzione pratico-giuridica, vale a dire costituisce un effetto non essenziale (""""mutuo di scopo in senso lato""""). In prima istanza, si analizzano le implicazioni di tale impostazione nei vari istituti attinenti al mutuo normati dal codice civile e dalla legislazione speciale; successivamente, ci si concentra su come una siffatta idea incida sulla ricerca del """"giusto rimedio""""; infine, viene esaminata la disciplina del c.d. social lending. Proprio dal confronto con l'innovazione tecnologica e con il nuovo regolamento (UE) 2020/1503 emergono significative conferme delle tesi proposte."" -
L'interesse del creditore nell'art. 1384 c.c. Utopia (di un ordinamento giuridico perfetto) e vigente riparto di competenze (tra legislazione e giurisdizione)
Il tema dei poteri officiosi del giudice pone una questione, più che di controlli (che l'atto di autonomia non deve temere), di giusto rimedio alla ricerca del quale l'operatore del diritto deve sempre mirare al fine di realizzare il miglior contemperamento degli interessi, così come dedotti in rapporto, nessuno escluso. In questa prospettiva, le tematiche del contratto giusto, dell'equivalenza delle prestazioni e dell'equilibrio contrattuale, e dunque dell'equità e della proporzionalità, della buona fede e dell'abuso del diritto aiutano l'interprete nella lettura dell'art. 1384 cod. civ.; detti princípi e clausole generali non possono però esistere isolatamente ma vanno sempre bilanciati tra loro e con altri princípi, secondo un criterio di ragionevolezza che consenta la prevedibilità della decisione. Ne consegue che per la questione della eccessività o meno della penale non esiste una soluzione univoca e precostituita perché non esiste un ordinamento giuridico perfetto; e per la soluzione più adeguata, occorre partire dalla quaestio facti, individuandone le peculiarità e i valori normativi e gli interessi coinvolti, ponendoli in relazione con il sistema giuridico di riferimento e così bilanciandoli tra loro per mezzo del criterio di ragionevolezza. -
Risanamento ambientale e vicende della proprietà
La forte conflittualità che caratterizza un bene contaminato è legata, in gran parte, all'impiego di tecniche di allocazione e ripartizione delle responsabilità da risanamento assai controverse, in punto di legittimità e di efficacia. Al contempo, il sistema di garanzie che grava sulla res per evitare che i costi del suo disinquinamento ricadano sulla collettività ne compromette la circolazione giuridica e, più in generale, il reinserimento nel mercato immobiliare. Lo studio si interroga sulla compatibilità con il sistema ordinamentale degli strumenti legali e convenzionali di conformazione delle prerogative dominicali per ragioni di tutela ambientale, rifuggendo da piane sovrapposizioni tra i profili - spesso concorrenti, ma affatto diversi - della appartenenza e della responsabilità. -
Il soggetto disabile tra capacità e discriminazione. L'illusione della normalità
La ricerca pone al centro il soggetto disabile, da valorizzare muovendo proprio dalla ""diversità"""" che riguarda tutti gli esseri umani. Cade, dunque, il mito della """"normalità"""", concetto sfuggente e in sé limitato tanto da indurre a ripensare necessariamente alla debolezza, fragilità e vulnerabilità come attributi appartenenti non solo agli individui disabili ma anche a quelli cosiddetti normodotati. La prospettiva porta a ridefinire i confini della """"capacità"""" tenendo presente la """"relazione"""" necessaria con chi si prende cura del beneficiario. La riqualificazione della dipendenza - che non è passività, ma """"legame"""" con l'altro, occasione di arricchimento reciproco - favorisce una maggiore autonomia della persona disabile, da tutelare in via """"preventiva"""" al fine di evitare danni da discriminazione, realizzandosi in questo modo una inclusione piena nella comunità."" -
La condizione «parziale»
Lo studio analizza la condizione «parziale», figura che, sebbene tipica, ai sensi del disposto dell'art. 1353 c.c., secondo cui le parti possono subordinare ad un evento futuro ed incerto, oltre che l'efficacia e la risoluzione dell'intero contratto, anche quelle di un singolo patto, ad oggi, appare marginale al dibattito dottrinale. Pur non potendo dubitarsi che essa abbia cittadinanza nel nostro ordinamento, chi si appresti ad un'indagine sui rapporti tra la condizione parziale e l'atto di autonomia non può far a meno di rilevare, infatti, un sostanziale disinteresse degli interpreti. Muovendo dalle ragioni dell'apparente trascuratezza dei precedenti in argomento, alla luce delle più recenti acquisizioni sulla deducibilità in condizione del fatto dell'inesecuzione della prestazione dovuta, l'analisi si pone l'obiettivo di verificare se- e come- il congegno possa funzionare nel governo del rischio contrattuale, per assicurare un effetto di conservazione, sia pure parziale dell'efficacia negoziale, nel piú ampio contesto dei fenomeni circolatori, segnatamente guardando alla contrattazione di impresa. La ricerca, intercettando alcuni dei temi maggiormente controversi della teoria generale del contratto, come l'adempimento inesatto, offre all'interprete una preziosa conferma della centralità del meccanismo ai fini della ricostruzione di nuovi spazi di esercizio dell'autonomia privata. -
Alea e rischio nella realtà digitale
Alea e rischio, categorie «esistenziali» della condizione umana, hanno da sempre ricevuto l'attenzione dei giuristi, impegnati nella costruzione di istituti finalizzati a governarne gli effetti. Contratti aleatori e assicurativi costituiscono gli assi portanti della tutela giuridica rispetto ad un'ampia e non prevedibile fenomenologia di eventi futuri ed incerti che vengono percepiti come avversi o, viceversa, consentono di nutrire la speranza di conseguire dei vantaggi dei quali non può aversi certezza. Il progresso tecnologico ha creato una nuova dimensione spazio-temporale nella quale l'agire umano, con tutte le sue implicazioni giuridiche, si svolge in un intreccio sempre più intricato di realtà fisica e virtuale, che modifica le dinamiche della percezione dei rischi e della consistenza dell'alea. Tale nuova dimensione è popolata da intelligenze artificiali, il cui funzionamento è affidato ad algoritmi predittivi, che interagiscono con gli esseri umani, ponendo notevoli problemi di qualificazione degli istituti giuridici collegati ai fenomeni dell'alea e del rischio. Ai giuristi compete oggi la rivisitazione di consolidate categorie concettuali, che necessitano di essere adeguate alla nuova realtà, al fine di garantire i prioritari interessi della persona esposti al rischio di sacrificio sull'altare del progresso tecnologico. -
Dirigenza apicale dell'impresa
Il presente contributo è dedicato alla fenomenologia, nonché ai profili di disciplina di quel plesso di situazioni giuridiche soggettive proprie della struttura organizzativa dell'impresa, che può essere riassuntivamente classificato sotto la comune definizione di ""dirigenza apicale dell'impresa"""". In via preliminare, tuttavia, s'avverte il lettore che l'ampiezza del tema ha suggerito d'indirizzare l'indagine esclusivamente verso gli aspetti attinenti l'dentificazione dei possibili tratti caratterizanti la fisionomia del dirigente apicale, con esclusione dei profili concernenti l'eventuali cause di responsabilità dello stesso, che, quindi, esulano dalle riflessioni, che si proporranno in questo scritto. Prima di affrontare l'analisi delle singole componenti, che danno vita alla nozione di dirigenza apicale dell'impresa, è, inoltre, risultato indispensabile - nella già acquisita consapevolezza delle criticità strutturali su cui si radica l'obiettivo che si persegue - ricostruire lo sfondo normativo nel quale si colloca la sottostante definizione di dirigente d'azienda, atteso che non sarebbe possibile delineare una compiuta fenomenologia, nonché una disciplina coerente della dirigenza apicale dell'impresa, senza prima averne chiarito a fondo l'articolato contesto, cui essa è intimamente connessa. Così, nel primo capitolo, s'illustrerà il profilo generale del dirigente d'azienda; nel secondo, verranno analizzati i tratti fondamentali della direzione d'impresa, compiendo una disamina delle principali figure di dirigenti apicali dell'impresa. Nel terzo capitolo, infine, si ragionerà su alcuni interrogativi che la diffusione dei sistemi d'Intelligenza Artificiale pone a proposito della categoria dei dirigenti apicali dell'impresa ed, in particolare, su talune questioni che il ricorso agli strumenti d'I.A. comporta nell'esercizio delle loro funzioni. È, dunque, sulla possibile definizione di dirigenza apicale dell'impresa, che questo studio vuole concentrare la sua indagine, cercando di fare luce sui delicati confini soggettivi ed oggettivi, che la caratterizzano."" -
I poteri privati nell'era digitale. Libertà costituzionali, regolazione del mercato, tutela dei diritti
Le grandi piattaforme digitali sono gli attori protagonisti del nostro tempo. Governano gli algoritmi più intelligenti del mondo, pervadono i mercati e avocano a sé sempre maggiori funzioni, anche tradizionalmente proprie dei pubblici poteri. Esse non sono più soltanto facilitatori di scambi commerciali, ma forniscono servizi di più ampio interesse sociale e talora contribuiscono al soddisfacimento di diritti di tenore costituzionale. Sono, cioè, i nuovi 'poteri' che il diritto costituzionale è chiamato a limitare in funzione di tutela dei diritti e delle libertà fondamentali. Il volume si cimenta così in un'opera di ricostruzione, in chiave critica, dell'attuale risposta ordinamentale all'erompere dei poteri privati e indaga future prospettive di regolazione e di controllo. -
Liquidazione dell'attivo e interessi degli stakeholders
Il lavoro si prefigge di contribuire allo studio del fenomeno della responsabilità sociale d'impresa nel peculiare contesto della liquidazione dell'attivo, costituendo quest'ultima il ""cuore"""" della procedura di liquidazione giudiziale nonché la possibile """"cartina di tornasole"""" dell'effettiva configurabilità del predetto fenomeno (anche) nell'ambito del diritto della crisi e dell'insolvenza, nel tentativo ultimo di rintracciare un soddisfacente equilibrio tra interessi degli stakeholders e interesse dei creditori."" -
Problemi e difficoltà del costituzionalismo
La Collana raccoglie saggi di Filosofia della politica, del diritto, dell'economia e del lavoro, nonché di Etica sociale, riguardanti questioni di attualità e figure rilevanti del nostro tempo. Essa privilegia problemi e autori che la cultura egemone ignora o non considera adeguatamente. La Collana, quindi, si propone di andare «oltre» le mode culturali del nostro tempo anche per trascenderlo e dominarlo. Essa, perciò, esercitando una libera e responsabile critica, presenta testi che sono condizione per costruttive proposte civili. Il libro considera diverse questioni nodali del Costituzionalismo, sia fondative sia procedurali, a cominciare da quelle evidenziate dalla pandemia da Covid-19. Sono questioni giuridico-positive e, simultaneamente, questioni politico-istituzionali. La crisi determinatasi, infatti, ha fatto emergere molti problemi di una teoria politico-giuridica che si riteneva definitivamente consolidata. Essa, invece, li conservava nel proprio seno. Questi, in occasione dell'emergenza pandemica, sono emersi prepotentemente e inevitabilmente come sue difficoltà, talvolta come sue contraddizioni e qualche volta persino come sue aporie in presenza della pandemia da Covid-19, la quale ha reso evidenti anche talune trasformazioni come quella subita dalla rappresentanza politica. Il contingente problema sociale ha imposto diverse opzioni. Fra queste una interna al Costituzionalismo: quali diritti garantisce e tutela il Costituzionalismo? Quelli individuali o quelli della società? È risultata evidente, poi, la differenza che intercorre fra Esecutivo e Governo: il primo, in occasione della pandemia, ha agito secondo procedure che gli sono improprie. Il libro aiuta a decifrare una crisi e, allo stesso tempo, aiuta a comprenderne le ragioni. Senza la comprensione di queste, ogni riforma diventa superficiale, vana. Essa, in ultima analisi, favorirebbe solamente la rincorsa di un'illusione. Prefazione di Pietro Giuseppe Grasso.