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Protezione dei dati personali e nuove tecnologie. Ricerca interdisciplinare sulle tecniche di profilazione e sulle loro conseguenze giuridiche
Applicazioni tecnologiche come la profilazione e le decisioni algoritmiche sono ormai ampiamente utilizzate in vari settori e attività; la regolazione di tali tecniche, che incidono sulla protezione di diritti fondamentali, è, tuttavia, ancora carente. Il volume si propone, attraverso un'ampia ricognizione multidisciplinare, di far emergere le attuali criticità, tracciando il quadro normativo vigente e delineando possibili soluzioni innovative. Prefazione di Luigi Salvadori. -
Nullità, invalidità e inesistenza dal diritto civile al diritto amministrativo
Il volume si propone di offrire un contributo originale allo studio della nullità provvedimentale analizzando i rapporti con le altre patologie e mettendo in luce i tratti di specialità rispetto alle corrispondenti categorie di diritto civile. Il percorso segue, così, inevitabilmente, un andamento bifasico. Nella prima parte della trattazione il tema della nullità è vagliato secondo una prospettiva di teoria generale: attraverso un richiamo costante ai principi, si evidenziano i tratti differenziali del provvedimento amministrativo rispetto al negozio giuridico, sottoponendo a verifica la possibilità di applicare pedissequamente al primo le categorie e gli istituti previsti per il secondo e di sopperire alla sinteticità del dato normativo mediante un mero rinvio alla disciplina civilistica. La seconda parte del lavoro affronta il tema della nullità provvedimentale e il suo rapporto con le altre patologie in una prospettiva più dinamica, che prende avvio dall'analisi del dato processuale, tutto racchiuso nell'art. 31 comma 4 del codice del processo amministrativo, per poi concludersi attraverso un'attenta disamina delle possibili forme di tutela esperibili dinanzi ad un provvedimento amministrativo nullo. -
Le teorie penali pure nel pensiero tedesco. Tra Illuminismo e idealismo
Questo lavoro è stato elaborato tra il 1974 ed il 1979, quando l'autore svolgeva le sue ricerche, sotto gli auspici delle Fondazioni Alexander von Humboldt di Bonn e Fritz Thyssen di Colonia, presso l'Institut für die gesamten Strafrechtswissenschaften della Ludwig- Maximilians-Universität di Monaco di Baviera. Altre contingenze ed altri interessi, forse, spinsero l'autore a rivolgere la sua attenzione verso settori di ricerca diversi, pur se la materia storico-filosofica occupava, ed occupa, un posto speciale nella mente e nel cuore di chi scrive. Dunque, il testo rimase nel cassetto, in attesa di essere riletto ed aggiornato bibliograficamente: alla soglia dei trent'anni si può pensare di rimediare in breve all'inserimento di qualche novità dottrinale, superati i settanta le cose si complicano. E, dunque, anche per altre ragioni, il testo è rimasto quello di allora. Perché le teorie penali pure? Perché nel pensiero tedesco tra illuminismo e idealismo? In rapporto al momento della funzione si distinguono, tradizionalmente, teorie assolute e teorie relative della pena. Una ulteriore, utile distinzione ritenni, e ritengo ancora, possa essere fatta in teorie pure, che prendono in considerazione una sola finalità e in teorie eclettiche che combinano più scopi. Le teorizzazioni pure trovano le espressioni più significative nell'ambito del pensiero filosofico e giuspenalistico maturato in Germania nel fecondo periodo che corre tra illuminismo e idealismo. Sui punti cardine di queste elaborazioni è possibile sperimentare utilmente costruzioni sistematiche differenziate. E, a ben riflettere, su questa acquisizione, maturata tanti anni fa, è fondata la gran parte dei miei lavori. -
Le regole generali del sistema probatorio penale
Apparentemente iperbolica, ma non molto lontana dal vero, è la considerazione che individua nel ""tema della prova"""" uno dei massimi concentrati dello scibile umano, quasi un punto di confluenza di conoscenze filosofiche, storiche, politiche e culturali: un concentrato che, per la stessa diversa natura dei componenti, mai si presta all'obiettivo del microscopio, proponendo all'interprete ora l'una ora l'altra delle sue poliedriche immagini che si riflettono in un gioco di specchi mobili, quali sono i possibili angoli di visuale donde si studia l'oggetto. Si tenga presente che nel solo ambito del processo penale la prova è soltanto uno degli anelli - sia pure tra i più vistosi - di quella complessa progressione con la stessa imputazione, con il giudizio e col processo, a sua volta inscindibile dalla storia e dalla politica di una collettività, studiata in un determinato periodo, ma segnata dalle epoche precedenti e proiettata verso il futuro. Nel processo penale attuale la prova si forma nella dialettica dibattimentale secondo modalità chiaramente definite e verificate all'interno di un sistema di valutazione legale e razionale. In particolare, la complessa attività che presiede alla sua costituzione e al controllo del risultato, viene definita procedimento probatorio: termine utilizzato, inoltre, anche nell'accezione, parzialmente differente, destinata ad indicare la corretta formazione della singola prova. La definizione più ampia sembra, però, meglio delineare il fenomeno procedurale, cogliendone la complessità e comprendendo la diversità di regole applicabili alle varie tipologie probatorie: in questo senso si ritiene, per un verso, che il procedimento probatorio si distingua nella fase dell'ammissione, dell'acquisizione e della valutazione o, in un'ottica parzialmente diversa, che la sua latitudine coinvolga anche le prerogative connesse all'iniziativa e alla fase investigativa oltre che il modo attraverso il quale si ottiene il dato."" -
L' equivoco della privacy. Persona vs. dato personale
Non è senza significato che negli anni recenti di privacy e di dati personali se ne siano occupati più gli economisti che i giuristi. In conseguenza dell'erompere delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, così come dell'economia digitale, gli studiosi delle scienze economiche hanno sempre più spesso individuato un fenomeno di produzione e circolazione di una nuova ricchezza: il dato personale. Per il giurista, una tale prospettiva ha posto gravi e delicate questioni sul rapporto tra i profili morali dell'individuo e la circolazione, anche contrattuale, dei dati personali, assurti ormai a vero e proprio bene economico-giuridico. Le espressioni - e l'idea stessa - di «persona e dato personale», di «privacy e protezione dei dati personali» con cui ci si riferisce al fenomeno sono spesso intese come costitutive di un'endiadi, ma, nonostante le indubbie ed importanti intersezioni, esse esprimono situazioni e valori distinti, non riconducibili ad uno stesso concetto e funzione: la portata del fenomeno del trattamento dei dati personali va oltre l'idea di privacy, di tutela degli aspetti morali della persona; coinvolge anche profili diversi, legati alla dimensione patrimoniale dei nuovi beni, alla loro natura di risorsa ed utilità economica, sempre più al centro dell'economia digitale. L'endiadi finisce per fondare ed alimentare un equivoco: ossia che il trattamento dei dati personali, nella sua prospettiva anche di attività economica, debba essere vicenda da disciplinare pur sempre ed in modo esclusivo secondo gli strumenti dei diritti assoluti della personalità morale dell'individuo. E così trascurandosi di offrire adeguate chiavi di lettura e riferimenti concettuali in grado di cogliere i profili di un'operazione economica, la dimensione contrattuale, il rilievo del mercato, a fronte della circolazione di questa nuova ricchezza. -
Usi civici e domini collettivi. La proprietà plurale e il diritto civile
La proprietà nasce dall'esigenza del singolo di procurarsi un bene sia per soddisfare il proprio naturale senso di appropriazione sia per la necessità di soddisfare un bisogno personale. Tuttavia, oltre l'interesse individuale, emerge l'interesse collettivo quando, all'interno dell'assetto proprietario, si impone l'elemento della pluralità ossia si impongono bisogni e interessi di una determinata collettività, considerata quale soggetto di diritto. A volte, anzi, la particolare natura del bene rafforza la concezione plurale della proprietà, lì dove vi siano beni che sarebbero destinati a perdere il loro valore produttivo o la loro funzione paesaggistica e ambientale, se non fossero collocati in una dimensione collettiva, la sola in grado di conservare, attraverso energie, sforzi e obiettivi comuni, la consistenza del patrimonio naturale, economico e culturale delle comunità originarie. È il caso degli assetti fondiari collettivi, nel significato tradizionale ed onnicomprensivo di usi civici o anche di domini collettivi: denominazioni diverse, più antiche o più recenti, che però tutte esprimono un insieme di esperienze storiche e giuridiche dai tratti identitari comuni. Tradizionalmente, l'espressione usi civici indica il fenomeno nel suo complesso e ricomprende al suo interno non soltanto gli usi civici in senso stretto, ossia quei diritti reali di interesse pubblico su proprietà privata (iura in re aliena), ma anche qualsiasi forma di proprietà collettiva privata, risalente al dominio diviso della tradizione medievale, proseguita con le leggi eversive della feudalità dei primi anni dell'Ottocento, disciplinata dalla legge 16 giugno 1927, n. 1766 e quindi approdata, come dominio collettivo, nella legge 20 novembre 2017, n. 168. In tale ambito, i temi classici del diritto di proprietà si ripropongono all'interno di una prospettiva collettiva e plurale, in cui l'alter e l'ego si alternano vicendevolmente per dare vita ad una dinamica giuridica, soggettiva e patrimoniale, che intercorre tra singolo, singoli, gruppo e un sistema di beni, definibili appunto beni collettivi. -
Rischio terremoto e rischio maremoto. Sistemi di prevenzione e modelli di responsabilità in un confronto fra diritto penale cileno e diritto penale italiano
Il tema delle responsabilità penali legate alle tragiche conseguenze di alcuni eventi naturali agita da tempo il dibattito dottrinale e giurisprudenziale italiano. Lungi dall'intraprendere un percorso di valorizzazione di strumenti preventivi idonei a contenere la portata dei rischi si preferisce, come noto, affidare al paradigma del delitto colposo il ripristino degli equilibri sociali violati. In questo smarrimento cognitivo giova volgere lo sguardo verso Paesi che hanno sviluppato modelli di responsabilità atti ad offrire risposte di vivo interesse nei confronti di fenomeni consimili a quelli che hanno luogo nel nostro territorio nazionale. Si è dunque rivolta l'attenzione all'ordinamento cileno e alla risposta che in questi anni è stata offerta ai tragici eventi occorsi nella notte del 27 febbraio del 2010 quando uno dei più forti terremoti mai registrati al mondo ha colpito il territorio costiero generando uno tsunami distruttivo e foriero anch'esso, unitamente al sisma, di un alto numero di vittime. Se dal punto di vista normativo, il Cile è stato capace di forgiare una regolamentazione sulla gestione dell'emergenza idonea a restituire nuova razionalità al sistema, dal punto di vista giudiziario non minore rilievo hanno assunto tanto gli interrogativi maturati in ordine all'ossequio ai principi di riserva di legge, determinatezza e colpevolezza del precetto colposo quanto le soluzioni improntate a paradigmi di giustizia riparativa adottate nel noto processo Caso Tsunami. -
Diritto privato e nuove tecnologie. Ricerche incrociate tra esperienze giuridiche e confronto
Il volume rappresenta uno dei risultati principali delle attività del team di ricerca DIGITS - Informazione e dati nella società globale dell'informazione tecnologica: diritti, responsabilità, tutele, costituito nell'ambito del Progetto di Eccellenza MIUR 2018-2022 del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Verona su Diritto, cambiamenti e tecnologie. In esso si indaga, in una prospettiva anche di confronto tra esperienze giuridiche diverse (europee ed extraeuropee, con particolare riguardo a quelle argentina, croata e italiana), come le tecnologie digitali stanno cambiando, in particolare, il diritto privato, e su come quest'ultimo sta a sua volta concorrendo a conformare lo sviluppo di siffatte tecnologie. Dall'insieme dei contributi che compongono il volume viene in evidenza la dimensione plurima in cui si declina nell'attuale società tecnologica, come conseguenza dei vorticosi cambiamenti indotti dalla rapidità esponenziale del progresso tecnico, il rapporto tra i due termini del tradizionale binomio ""Diritto"""" (nella specie, privato) e """"Tecnologia"""": ossia, volendo semplificare, tanto nei termini di reciproca associazione e complementarità (""""diritto e tecnica""""), quanto di antitesi (""""diritto vs. tecnica""""), di alternatività (""""diritto o tecnica""""), o, infine, di identificazione (""""diritto è tecnica"""")."" -
Dalla donazione modale alla teoria dei beni comuni
Prendendo spunto da una recente pronuncia del Consiglio di Stato, il contributo esamina i limiti che incontra l'istituto della donazione modale nel risolvere due profili problematici: da un lato, la legittimazione ad agire attribuita alla discendente di colui che, in epoca risalente, aveva donato l'immobile cum onere affinché fosse destinata alla cura dei malati; dall'altro lato, l'idoneità dell'onere a produrre un vincolo di natura obbligatoria condizionante la libertà organizzativa dell'imprenditore, pubblico o privato che sia. Nella prima parte del lavoro, attraverso la rievocazione degli studi condotti da Gorla in tema di promessa vincolante e di executed consideration, la donazione modale appare l'istituto giuridico indipendente con il quale è stato riconosciuto alle parti la possibilità di acquisire un risultato non conseguibile attraverso l'esercizio dell'autonomia contrattuale, ossia attribuire rilevanza giuridica all'intento di depatrimonializzare l'interesse creditorio alla prestazione ex art. 1174 c.c. Alla luce di tale assunto, l'interpretazione del dato normativo di cui agli artt. 793 e 794 c.c., nonché sistematica ed assiologica convince che l'origine modale del vincolo non consente di affrontare adeguatamente i due indicati profili problematici. Abbandonato il paradigma teorico dell'individualismo proprietario, l'indagine riorganizza gli stessi elementi posti a sostegno della motivazione nel prisma fornito dalla teoria dei beni comuni. Tale impostazione avrebbe avuto il merito di fornire una rappresentazione più aderente alla realtà del conflitto effettivamente scrutinato poiché contrapposto all'interesse pubblico alla chiusura del presidio ospedaliero non sta l'interesse morale della discendente all'attuazione della volontà dell'avo quanto, piuttosto, l'interesse diffuso di una determinata comunità a non vedere negato il proprio diritto ad accedere al servizio ospedaliero offerto da un bene così conformato da tempo immemore. -
Digital history. Metodologie informatiche per la ricerca storica
La Digital History, quale ponte relazionale tra gli studi storici e i processi di digitalizzazione, è un percorso metodologico che fonda i suoi paradigmi sull'applicazione delle tecnologie informatiche per esplorare le fonti, comprenderle, codifi carle e inserirle in una rappresentazione digitale (visualization) per narrare il nostro Passato. Il volume è una lettura essenziale per ricercatori, studiosi e studenti che necessitano di comprendere i fondamenti della digitalizzazione e di come questa ha modifi cato il rapporto tra gli umanisti e il loro oggetto di studio. -
Le operazioni «particolari» di finanziamento con garanzia immobiliare. Credito fondiario, credito agrario e altre fattispecie
Il volume tratta le principali linee strutturali e funzionali delle «particolari operazioni di credito», contemplate dagli artt. 38 ss. t.u.b., con specifico riguardo al credito fondiario e agrario. Dopo aver tracciato l'evoluzione storica degli istituti, si è appuntata l'attenzione sulla nozione di finanziamento, sottolineando la «non neutralità» giuridica della categoria contrattuale. All'esame dei profili generali della disciplina del credito fondiario e agrario segue l'analisi degli aspetti maggiormente controversi di tali operazioni di finanziamento, tra i quali il superamento del limite di finanziabilità e il loro utilizzo per il ripianamento di debiti pregressi. Ciò offre lo spunto per la verifica della tenuta di una disciplina speciale relativa alle «particolari operazioni di credito» ovvero se la stessa sia stata superata dagli interventi normativi di matrice eurounitaria che tengono conto dell'evoluzione del sistema finanziario - specie a seguito delle crisi che si sono succedute nel corso dei quasi trent'anni trascorsi dall'emanazione del testo unico bancario - o ancora se la disciplina abbia un carattere residuale e si applichi solo ai contratti conclusi con le imprese. -
La attuali prospettive della previdenza complementare e della sanità integrativa
Il Volume raccoglie i risultati degli studi condotti nell'ambito del progetto di ricerca finanziario della Formazione di Sardegna relativo a profili interdisciplinari della previdenza complementare e della sanità integrativa. L'indagine si articola in tre parti: la prima parte prende le mosse dallo studio di aspetti specifici e poco esplorati dalla previdenza complementare: la rendita vitalizia e e strategie di investimento sostenibili dei fondi prensione. La seconda parte è dedicata a profili generali della sanità che sono ricollegabili alla sanità integrativa: i livelli essenziali di assistenza, garantiti dal servizio sanitario nazionale, la natura dell'azione diretta di cui alla legge Gelli-Bianco, l'analisi di una proposta legislativa relativa alla istituzione di un'Autorità garante per i diritti delle persone anziane, la telemedicina e i profili problematici dalla procreazione medicalmente assistita. La terza e ultima è dedicata a tematiche specifiche della sanità integrativa, ossia le società di mutuo soccorso quali attori dell'assistenza sanitaria integrativa, i fondi sanitari nell'ambito del welfare aziendale e del sistema degli incentivi fiscali collegati ai fondi, ed infine le problematiche connesse all'assenza di una vigilanza nel settore e alle probabili conseguenze derivanti dal conflitto russo-ucraino nelle strategie di investimento dei fondi sanitari. -
Plurisoggettività e obbligazioni solidali. L'adempimento dei debiti condominiali e consortili
Il lavoro si propone di inquadrare sistematicamente le obbligazioni soggettivamente complesse attraverso una prospettiva funzionale, capace di assume l'analisi del concreto assetto degli interessi coinvolti quale punto di osservazione privilegiato dei rapporti plurisoggettivi. Tale impostazione connota anche l'esame della disciplina delle obbligazioni solidali, evidenziandone il fondamento sistematico e assiologico. Viene in rilievo, infatti, la prospettiva della funzione della solidarietà quale modalità attuativa dell'obbligazione plurisoggettiva, metro di valutazione delle connesse ricadute teorico-applicative specialmente in tema di vicende del rapporto solidale, del legame fra surroga e regresso nonché della relazione fra solidarietà e indivisibilità. L'indagine si concludere con l'analisi di due differenti profili applicativi inerenti alle obbligazioni condominiali e consortili. -
Principio di revocabilità delle disposizioni testamentarie e controllo di conformità all'ordine pubblico
Il volume affronta il tema della revocabilità delle disposizioni testamentarie e delle sue possibili deroghe, proponendo una soluzione al delicato problema dell'interazione tra ordine pubblico e libertà del testatore. Alla luce della centralità del valore ordinamentale della persona umana e della sua intrinseca dignità, si analizza il modo in cui l'ordine pubblico orienta la libertà di revocare le disposizioni testamentarie sia in senso negativo, introducendo limiti invalicabili, sia in senso positivo, consentendo e/o promuovendo alcune sue manifestazioni tradizionalmente ritenute vietate. -
I c.dd. vitalizi impropri
La crescente esigenza di soddisfare bisogni assistenziali di persone che, per età e condizioni di salute, necessitano di tutela, ha favorito la diffusione dei contratti di «vitalizio improprio» accompagnata dall'insorgere di ampie dispute giurisprudenziali. Partendo dalla revisione critica dell'impostazione 'tipologica', diretta a ricondurre o meno tali figure negoziali nell'astratto schema della rendita vitalizia per dedurne la disciplina applicabile, il lavoro si sofferma a vagliare la meritevolezza degli interessi concretamente perseguiti dalle parti ed i valori coinvolti nei vari ""accordi di mantenimento"""" emergenti nella prassi. Si giunge così, attraverso la corretta analisi funzionale delle complesse fattispecie negoziali, svolta alla luce dell'assiologia del sistema ordinamentale, ad individuare la normativa più adeguata per garantire un equo e ragionevole contemperamento degli interessi del vitaliziante e del vitaliziato."" -
Gli smart contracts. Fenomenologia e funzioni
In uno scenario nel quale la linea di confine tra reale e digitale assume contorni sempre piú sfumati, l'ineludibile relazione tra intelligenza umana e intelligenza artificiale investe ogni àmbito della scienza giuridica. Dirompente è l'impatto sul settore della contrattazione. La tecnologia dapprima lambisce l'area del negozio, promuovendo procedimenti di formazione semplificati, per poi incidere in modo diretto nelle vicende negoziali con programmi che, sostituendosi quasi completamente ai contraenti umani, gestiscono la formazione, l'esecuzione e le sopravvenienze. In questa prospettiva, la diffusione della contrattazione algoritmica e, in particolare, della controversa figura dello Smart Contract propone all'interprete problematiche estremamente vaste e complesse, offrendo l'occasione di esaminare il rapporto tra sviluppo tecnologico e regolazione del mercato. Il crescente ricorso allo Smart Contract, soprattutto nei settori nevralgici dell'economia, sollecita una riflessione tesa a verificare il ruolo che il sofisticato sistema può assumere nelle dinamiche negoziali. Al riguardo, si rende necessario un approfondimento che, muovendo dalla conciliabilità dello Smart Contract con le tradizionali categorie negoziali, sia in grado di individuare soluzioni ragionevoli e adeguate ai nuovi interrogativi promananti dalla prassi. -
Dati personali, rapporti familiari e tecnologie digitali
Il volume rappresenta gli esiti dell'approfondimento dello spazio di intersezione tra il diritto di famiglia e l'utilizzo delle nuove tecnologie. Declinando questo tema con riferimento alla posizione del soggetto minore di età e seguendo la traccia segnata dai dati personali dello stesso, si è tentato di esaminare i diritti attribuiti al minore, sotto il duplice profilo del contenuto sostanziale, valutato in rapporto al contenuto e alle modalità di esercizio delle prerogative genitoriali, nonché della loro azionabilità, considerata in funzione dell'effettività della tutela spettante al minore in veste di utente della rete. In siffatto contesto, è stata oggetto di valutazione l'opportunità del ricorso a una interpretazione funzionale del criterio del miglior interesse del minore, in quanto parametro alla luce del quale misurare la legittimità degli atti di esercizio della responsabilità genitoriale. E si è confermata la centralità del metodo basato sulla ricerca del punto di equilibrio tra i singoli diritti che vengono in rilievo nel caso specifico e il complesso delle altre posizioni giuridiche soggettive che alla titolarità del minore medesimo appaiono riconducibili. -
Organizzazioni di tendenza e contratto di lavoro subordinato
Il volume approfondisce il tema del lavoro subordinato nelle organizzazioni di tendenza nell’attuale dimensione multilivello, che trova il suo fulcro nella direttiva n. 2000/78/CE e nel decreto legislativo di recepimento n. 216/2003. Alla luce dei mutamenti in atto nella realtà sociale e del rinnovato contesto regolativo, l’autore propone una rilettura del fenomeno orientata al bilanciamento in concreto tra il diritto di libera manifestazione del pensiero del singolo e il diritto all’identità dell’organizzazione. L’indagine s’incentra, in particolare, sui caratteri della fattispecie organizzazione di tendenza, al fine di verificarne l’estensione, e sul rilievo che assume l’ideologia nello svolgimento dell’attività lavorativa. Dalla ricostruzione emerge che l’impostazione ermeneutica tendente al dissolvimento della specificità della fattispecie si misura con un dato positivo che ne mantiene il tratto tipico, pur senza offrirne una nozione unitaria. Quanto all’incidenza dell’ideologia, la duplice prospettiva alternativa della natura dell’attività lavorativa e del contesto di svolgimento suggerisce il superamento della tradizionale classificazione dicotomica delle mansioni svolte, neutre o di tendenza, a favore di un approccio tripartito dai confini flessibili. Una parte della trattazione è dedicata alla ricostruzione sistematica del diritto dell’organizzazione di tendenza di esigere un atteggiamento di buona fede e lealtà nei confronti della sua etica. I lavoratori, in base al ruolo ricoperto nell’organizzazione, hanno un dovere di protezione dell’immagine, della credibilità e del progetto organizzativo del datore di lavoro anche in relazione alle condotte tenute in ambito extralavorativo. -
Sull'incerta distinzione tra ordine pubblico e norme di applicazione necessaria
Il lavoro si occupa di esaminare la complessa e a tratti incerta distinzione tra ordine pubblico e norme di applicazione necessaria, che ha avuto origine nella dottrina internazionalprivatistica ed è stata poi recepita dalla prassi legislativa e giudiziaria. L'autore arriva a dimostrare che, contrariamente a quanto spesso sostenuto, non è possibile affermare che esista una differenza sostanziale tra le due menzionate categorie; al contrario, le norme di applicazione necessaria - pur ispirate dai principi fondamentali dell'ordinamento - si fondano su particolari esigenze di politica legislativa, il che impone che questa categoria esista soltanto laddove vi sia una chiara manifestazione di volontà del legislatore in tal senso. -
Dipendenza tecnica e dipendenza economica nella subfornitura industriale
Il lavoro è dedicato all'esame diacronico delle due fattispecie contenute nella legge sulla subfornitura, e cioè la dipendenza progettual-tecnologica e la dipendenza economica, rivisitate sia sul piano della qualificazione giuridica che delle pratiche applicative quali emergono da una casistica giudiziaria ormai consistente, in buona parte alimentata da un incessante dibattito dottrinale, ove alcune posizioni sembrano oramai consolidarsi. L'indagine viene arricchita da una particolare attenzione ai processi produttivi che si sviluppano in relazione all'economia digitale, che fanno emergere nuove asimmetrie di potere economico sia nei rapporti negoziali che nelle dinamiche di mercato. In presenza di tale realtà in trasformazione il saggio registra, anche in una prospettiva comparatistica, la portata espansiva della categoria dell'abuso di dipendenza economica, per la sua intrinseca duttilità e pragmaticità che consente di investire fenomeni produttivi in incessante cambiamento e di contenere l'irrefrenabile potere delle grandi centrali informatiche le quali, in virtù dei mezzi e dei dati accumulati, si irradiano anche nei mercati collaterali, determinando situazioni di prevaricazione. In questo quadro evolutivo va definendosi pure una nuova tipologia di rimedi, accanto a quelli sanzionatori e di tipo risarcitorio, maggiormente concentrati su obiettivi conservativi e manutentivi, la cui praticabilità va attentamente verificata e dosata in ragione del delicato equilibrio tra autonomia negoziale e libertà di impresa.