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Flowering fountains
«""Flowering Fountains"""" è il diario vitale e non più segreto di un viaggio reale e simbolico, nelle terre deI West: il mondo qui riprodotto e vagheggiato è in realtà quello delle praterie sterminate, lungo le frontiere del mio immaginario fanciullesco alla ricerca delle radici di un mito: quell'American Dream connubio di avventura pioniera e spirito guerriero, di nostalgia ed ebbrezza di libertà che vive, credo, nel cuore di ogni uomo di ogni tempo e di ogni età.»"" -
Frammenti di attimi
"Ed è un poetare, un costruire il verso, quello di Catia Rogari che prende, avvince, affascina, appassiona quasi come la lettura di un libro giallo, tanto il suo scrivere è coinvolgente, tanto la forza dei sentimenti è pregnante, tanto il suo accendersi riesce ad entusiasmare e a farti sentire parte viva, compresenza attiva, essenza della propria esistenza, dei propri sentimenti, dei propri desideri, del proprio essere donna tormentata e indifesa, oppressa e desiderosa di evasione, apparentemente sicura e risoluta ma in fondo timorosa, indecisa e forse un po' paurosa..."""" (dalla prefazione di Luciano Lepri)" -
Le stagioni del cuore
L'autrice intende portare il lettore, con modi gentili e lievi, alla scoperta del suo mondo fatto di emozioni e gioie ma anche di incertezze e di solitudine. Si percepisce lo sguardo di un'artista sempre alla ricerca di qualcosa, attenta al mondo che la circonda ma profondamente attaccata alle piccole gioie quotidiane. Un'artista che dipinge il mondo con colori tenui, mai privi di malinconia ma nello stesso tempo carichi di umanità. -
Umbria. L'incanto delle meraviglie
L'Umbria è una regione che ben rappresenta l'Italia per aver saputo conservare nei secoli caratteri storici e culturali inconfondibili e che si rifanno alle radici del nostro Paese. Le immagini di questo volume sveleano pagina dopo pagina questo incanto delle meraviglie, restituendo il verde delle belle pianure racchiuse tra le colline ricche di vigneti e uliveti, il grigio delle rocce dei castelli e dei borghi racchiusi entro centenarie cinte murarie, il fascino e la spiritualità racchiusa entro le pietre di monasteri e abbazie. L'Umbria è uno scrigno prezioso dove si custodiscono le meraviglie della storia, dell'arte, della religione e delle tradizioni. -
Dylan Dog. Tra favola e incubo. Catalogo della mostra (Città di Castello, 29 settembre-21 ottobre 2007). Ediz. illustrata
La mostra del fumetto ""Tiferno Comics"""", alla sua quinta edizione, ospita le inquietanti indagini del londinese Dog, che vivrà l'ennesima terrificante avventura proprio dentro le mura della rinascimentale Città di Castello. I maggiori disegnatori e disegnatrici di Dylan Dog parlano di se stessi nel catalogo della mostra, e dedicano una serie di tavole al famoso Investigatore dell'incubo, ambientate sui tetti e nei luoghi più caratteristici della cittadina umbra."" -
Emilio Vedova 1935-1950. Gli anni giovanili. Ediz. illustrata
"Quando ero ragazzino...andavo sempre in piazza S. Marco, in piazzetta, a sorvegliare i pittori, a raccogliere la pulitura delle loro tavolozze raschiata con la paletta: più interessanti quindi quelli che lavoravano con molta materia...invidiavo a scuola quelli che facevano quei bei disegni, inquadrati, puliti...c'era un tipo 'Brunelleschi' bravissimo...io invece mi agitavo sporcavo, segnavo forte, una volta uno 'scugnizzo' con delle zampone. Di fronte alla mia finestra, la calle stretta tre metri, vedevo tutto...era là un pittore con un'amante, facevo bene bene, al fuisan, tutto disciplinato, facevo storie sacre, chilometriche, probabilmente per conventi...la donne che era con lui, emozionata mi passava i disegni da vedere, e con mia madre io guardavo questi cartoni, stupito, cominciai anch'io con scene religiose, acquerello con petrolio, da segrete informazioni avute dal figlio dello signora che ospitava il pittore...""""" -
Io cattiva? No, io precaria. (Manuale del lavoratore flessibile)
"Ecco l'identikit del lavoratore precario. Che ha camminato in mezzo al fuoco, da Treu a Biagi, da Berlusconi a Prodi, da una scrivania all'altra (magari). Un viaggio apparentemente senza destinazione e invece nel momento in cui ne parla, Camilla sente più vicino l'attimo in cui lei, lavoratrice 'flessibile', come si autodefinisce, potrà affrancarsi dalla sua condizione di precarietà.""""" -
Il mobile inglese dal 1500 al 1900. Stili, tipologie, tecniche. Ediz. illustrata
Con l'occhio curioso e razionale dell'architetto e lo sguardo dell'antiquario, gli autori ricostruiscono, con chiarezza espositiva e argomentativa, la storia del mobile inglese dal 1500 al 1900. Il volume, corredato di illustrazioni e foto, si rivolge agli arredatori, agli antiquari e ai restauratori ma anche al semplice amatore del mobile. -
Perché l'università. Riflessioni sull'etica del sapere
Nell'immaginario collettivo, frutto spesso di un'informazione parziale, il termine ""università"""" evoca sovente un potere accademico ottenuto con procedure discutibili, una gamma di complicate offerte didattiche, una laurea da conquistare a caro prezzo quale viatico per accedere a posizioni professionali di prestigio. Con minor frequenza si considera il valore aggiunto che gli studi universitari apportano ai singoli cittadini e all'intera società in termini di conoscenze, di abilità, di crescita personale. Nel corso della sua più che venticinquennale storia """"Universitas"""" ha mantenuto fede all'impegno di richiamare i valori accademici che hanno fatto grande questa istituzione nel corso dei secoli e l'hanno resa indispensabile alla civiltà, certamente non solo occidentale. I curatori di questo volume, Isabella Ceccarini e Pier Giovanni Palla, hanno selezionato e ordinato in cinque ripartizioni articoli e saggi pubblicati negli anni 1993-2006 da 35 autori italiani e stranieri, accomunati dal riferimento ai valori universali e allo spirito accademico su cui fondare l'università ideale, luogo di trasmissione delle conoscenze, di elaborazione della cultura, di ricerca scientifica, di servizio autentico alla società, di dialogo fra generazioni. Ridare ispirazione all'università, affinché recuperi l'aspetto di comunità che da sempre l'ha caratterizzata, in alternativa ai riduzionismi che sembrano oggi prevalere: è la missione non """"impossibile"""" riproposta nelle pagine di questo volume."" -
Io, mamma... e Wittgenstein
Il rapporto tra madre e figlia viene raccontato in brevi flash, momenti di vita quotidiana in cui le due donne si confrontano. La figlia cerca un'accettazione e un'attenzione da parte dell'anziana madre, che però la donna non è mai stata in grado di offrire; la madre novantenne e malata cerca un aiuto per la sopravvivenza quotidiana, dando per scontato che tale aiuto debba esserci, non ritenendo necessario ringraziare la figlia. Le difficoltà del linguaggio della madre, ritornata ad una sorta di stadio iniziale di espressione, obbliga anche la figlia a semplificare e impoverire il proprio vocabolario per riuscire a comunicare con lei. La filosofia di Wittgenstein, il filosofo del linguaggio, attraversa tutte queste pagine, in cui la comprensione tra persone è estremamente difficile. Una sottile ironia pervade il racconto, accompagnato da riflessioni sul senso dell'esistenza e sul valore delle proprie scelte. -
Roma città dell'anima. Viaggiatori, accademie, letterati, artisti.. Ediz. illustrata
Per tutto il secolo passato il Bel Paese è stato tappa d'obbligo e meta prediletta di artisti e letterati che lo ""invadevano"""" arrivando da ogni parte d'Europa. Roma, poi, """"una città di provincia mal tenuta"""", secondo l'ironica definizione del Taine, rappresentava per lo scrittore americano Henry Adams """"il vizio più violento del mondo"""", e chi veniva nella Città eterna alla ricerca dei fondali rappresentati dalle basiliche, dai palazzi, dalle piazze e dai suoi melanconici paesaggi rimaneva ben presto affascinato dal popolo che l'abitava, dai costumi, dalle usanze, dalle tradizioni da immortalare con la matita o il pennello e, da lì a poco, con la carta emulsionata. Ciò che spingeva l'aristocratico inglese, francese o tedesco che fosse a """"correre da un capo all'altro del mondo"""", come annotava nel 1580 Montaigne nel suo"""" Journal de voyage en"""" era un crogiuolo di curiosità intellettuali, di inquietudini se non addirittura di malinconia che solo il sogno italiano poteva lenire. Questi viaggiatori, è bene tener presente, non avevano fretta, non erano loro a entrare nel viaggio già organizzato da altri, ma era questo a penetrare in loro. Bevendo direttamente alla fonte, ne condizionavano la scelta degli itinerari, le soste e soprattutto la durata di queste; e alla fine del più o meno lungo peregrinare, come scrisse Stendhal, non rimaneva loro che desiderare """"dopo aver visto l'Italia, trovare a Napoli le acque del Lete, dimenticar tutto e ricominciare il viaggio e passar così la vita intera""""."" -
Il ronzio del calabrone
L'autore srotola dalla sua memoria nostalgica brevi racconti-aneddoti e simpatici siparietti popolari di rimando veristico che l'ironia (mai il sarcasmo) e il sorriso (mai il riso) nulla sottraggono alla ricomposizione di uno scenario apparentemente sbiadito, a cui, però, non difetta qualche felice intromissione del dialetto calabrese. Si tratta di gradevoli fotogrammi entro cui lo scrittore, di volta in volta da spettatore e da protagonista, richiama al godimento nel presente. Il libro è anche un piccolo 'scrigno' di gradevole storia e cultura popolare che sa offrire agli uomini del XXI secolo, tormentati dall'utilitarismo, dal materialismo, dal frenetico rincorrere il successo, una dritta per meglio procedere sull'impervio cammino della vita. (dalla prefazione di Giovanni Zavarella) -
«Nunc-olim» Ora-Allora
La contrapposizione tra presente e passato costituisce motivo di discussione appassionata tra gruppi di persone di età diversa, specie quando i più vecchi vogliono spingersi ancora più indietro, per scavare tra loro e i giovani un solco ancora più profondo. Il divario e la distanza tra i diversi stati d'animo nei vari momenti della vita l'autore li ha visti nel tempo, ma anche nello spazio, perché, ad esempio, appare alquanto diverso l'atteggiamento di chi vive in riva al mare rispetto a coloro che vivono da sempre tra le montagne. Ogni soggetto visto in tempi e sotto aspetti diversi crea ammirazione nell'autore, che ne esalta le differenze più spiccate di oggi rispetto a ieri. Ne risultano contrasti a volte stridenti, a volte ammirevoli per tinte e sensazioni profonde che Dino Remedia si propone di suscitare nel lettore, curioso come lui di fermarsi su angoli del passato in penombra. -
Azzurro-cielo e verde-pistacchio
Rasentano spesso la solitudine le donne e gli uomini che animano ""Azzurro-ciclo e verde-pistacchio"""". Contrariamente alle apparenti levità e freschezza del titolo, i protagonisti dei sette racconti qui raccolti sottostanno, nel mettere in scena i loro atti di amore e di disamore, alle inoppugnabili leggi della umana sofferenza; a volte incerti, a volte decisi, mai leggeri nell'affrontare con dignità le personali rese dei conti. Per alcuni si compie un destino di tragedia, per altri maturano conoscenze inimmaginabili, altri ancora si rappacificano col proprio buio e lo accettano come compagno di strada. Racchiusi in un presente quasi senza storia, per quanto i personali spaesamenti si prendano tutta l'energia e tutta l'attenzione, questi piccoli donne e uomini del nostro tempo - così nudi, così indifesi, così veri - giganteggiano infine coi loro involontari eroismi, con la loro rara capacità di rappresentare tutti noi."" -
Liala, la vita come sogno
Un libro che vuole essere un omaggio alla scrittrice Liala, autrice di romanzi cosiddetti 'rosa' con i quali ha tenuto compagnia e, più ancora, ha fatto sognare ben cinque generazioni di lettori. Dal lontano 1931, anno del suo esordio narrativo con il romanzo Signorsì, le rotative della sua casa editrice non hanno mai smesso di stampare e ristampare i romanzi che l'hanno resa celebre e amata da un grande numero di lettrici e di lettori. Anche a loro è dedicato questo piccolo volume. ""Vorrei che questo piccolo libricino giungesse a Liala come un piccolo dono delicato e gentile come lei, magari come un pensiero leggero o come un sussurro, una carezza, un bacio o, appunto, come un fiore""""."" -
Fantastella
Sideria è un lontano pianeta in cui si trova il tempio di Fantastella, abitato da otto giovani fate: Aura, Chiros, Des, Ide, Fenix, Primessa, Rio e Nibella. Queste fate sono addette ad esaudire i desideri degli abitanti degli otto pianeti dell'Universo conosciuto; ma dalla Terra, purtroppo, arrivano sempre meno desideri da esaudire. La fata Rio è preoccupata, perché significa che gli abitanti della Terra hanno meno sogni e meno ideali da perseguire; decide quindi di scoprire il perché di tanta apatia. Des, Ide e Rio vengono inviate così sulla Terra per controllare di persona la situazione. Qui faranno la conoscenza di Luca, un bambino gravemente ammalato che non può camminare, ma che desidera tanto avere degli amici con cui giocare. Le giovani fate esaudiranno il suo desiderio e quelli di tanti altri bambini, perché i fanciulli conservano ancora in sé il sogno e la fantasia. -
Come gli uomini vedono le donne
A parlarci delle donne, in questo libro, è un uomo. Il tono è ironico e a volte provocatorio, ma sicuramente trapelano verità in cui ogni uomo e ogni donna possono immedesimarsi e a volte ci si ritroverà a sorridere su pensieri e comportamenti che spesso ci hanno visto protagonisti nei nostri rapporti di coppia. Il tema centrale è infatti il comportamento femminile e gli effetti che esso provoca sull'uomo, un rapporto di causa effetto in cui entrano in gioco mille variabili, come la personalità, il ruolo, le ambizioni e, in particolare, l'età. L'uomo vede la donna con occhi diversi a seconda della propria età ed è così che l'Autore man mano fornisce dei colorati e vivaci ritratti del ventenne, del trentenne, del quarantenne e del cinquantenne e del loro originale e mutevole rapportarsi con la donna. Alla fine comunque, al di là di incomprensioni, insicurezze o strani scherzi della sorte, la donna è l'assoluta e indiscutibile compagna della vita dell'uomo. -
I sandali bianchi di Margherita
La prima cosa che colpiva di Margherita era il suo sorriso che le si vedeva negli occhi prima ancora che sulle labbra. Aveva ereditato dal padre il carattere estroverso e il fare cordiale e gentile, piaceva per il suo aspetto delicato e il suo modo di esprimersi e di rivolgersi agli altri. E così erano tante le persone che Margherita frequentava e che le volevano bene come Vittoria, un'amica della mamma, e i suoi figli con cui spesso giocava, i proprietari della fabbrica di bibite che le regalavano le gassose con dentro bellissime bilie di vetro, il calzolaio Rocco che l'aveva portata in salvo dal cinema in fiamme, lo strano 'zio Medaglia' che un giorno le regalò una medaglietta portafortuna. Un velo di tristezza, a causa di drammatici eventi, spesso si nascondeva però dietro le sue giornate che di ora in ora volavano leggere, piene di emozioni e sensazioni nuove alle quali Margherita riandava con il pensiero ogni sera prima di addormentarsi. -
Io di io
"Insieme di parole con o senza senso, questi sono i miei pensieri che voglio fissare in questo piccolo libro. [...] Ho trovato in questo rito di scrivere parole su parole, il modo di avvicinarmi a quello che cerco di capire io stesso (che in quel momento sono solo padrone di ombre)."""" Gabriele Giorgi" -
Poesie
"Dunque incontriamoci al fiume/ che la notte dimentica ogni notte./ Noi come queste acque: insieme/ per qualche istante nel viaggio/ verso il mare;/ noi, a tessere le dita nella notte/ che ci ignora e ci nutre;/ noi, per quanto ancora, dopotutto?"""""