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Ti ho vista che ridevi
Negli anni ’60 un’emigrazione individuale femminile raggiunge dal Sud il territorio delle Langhe, che le contadine stanno abbandonando per trovare la propria emancipazione nelle città. È un’emigrazione matrimoniale, che porta le “calabrotte” all’impatto con una lingua e un sistema di relazioni sociali differenti da quelli dei paesi d’origine. Ti ho vista che ridevi racconta una di queste storie. Dora è costretta ad emigrare da Riace per sposare un contadino delle Langhe e lascia alle cure della sorella il figlio che non doveva nascere. Quando scoprirà la verità, Luigi si metterà alla ricerca delle origini, della propria madre, dell’autenticità della propria biografia. Sarà un bacialé, un ruffiano che combinava questi matrimoni, il mediatore narrativo tra le pagine calabresi e i capitoli ambientati in Piemonte, dove Luigi cerca la propria madre naturale e incrocia una catena di figure femminili che da Dora conduce alla figlia, alla nipote militante No Tav e quindi ad una profuga siriana. Un romanzo corale, nel quale ciascun personaggio attraversa la propria solitudine scoprendo il senso della sua vicenda nella relazione con l’altro. Come scrive Carlo Petrini nella Prefazione: sono sempre gli altri che ci salvano. -
Formiche (2023). Vol. 189
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line www.formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese www.anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
Storie di scienza e società. Pensare sociologicamente nell'era delle tecnoscienze
L’idea che la scienza sia unica, oggettiva e determinata non funziona. Così come quella che ci sia quindi un unico metodo scientifico. La sua storia è infatti ricca anche di errori, scoperte casuali, ripensamenti e perfino qualche tentativo di truffa. Scienza e società seguono strade parallele; una determina la direzione dell’altra, su un percorso che, fin qui, ci ha portati alle soglie dell’ibridazione uomo-macchina. Dove stiamo andando? È l’unico futuro possibile? Che società stiamo costruendo per le generazioni future? -
Regioni, cosa non sappiamo. Serve più autonomia, più coesione o più efficienza?
È tornato centrale nel dibattito pubblico il regionalismo differenziato: una questione cruciale per gli esiti che potrà produrre sulla coesione politica, sociale ed economica di un Paese nel quale il dualismo territoriale Nord/Sud non è mai stato superato. La questione merita, per questo, molta cautela: occorre prestare attenzione, da un lato, a non demonizzare quel diritto alle diversità che il riconoscimento costituzionale delle autonomie comporta e, dall’altro, a non sottovalutare i rischi di disgregazione sociale che un percorso non governato verso l’autonomia differenziata potrebbe implicare. Prima di avviare quel percorso, pertanto, sarebbe ragionevole preoccuparsi di conoscere la macchina amministrativa che dovrà affrontarlo. L’Italia non è nuova all’avvio improvvisato e approssimativo di processi di cambiamento che, pur sostenibili sulla carta, non risultano tali in termini di praticabilità istituzionale e organizzativa. Serve ora – prima dell’approvazione di una maggiore autonomia, e non dopo – la radiografia comparata delle Regioni italiane, non tanto in termini di politiche intraprese, quanto di buon funzionamento della macchina amministrativa e della sua sostenibilità ESG, misurati in termini di capacità di bilancio, di governance, di gestione del personale, di qualità dei servizi erogati, di integrità degli appalti, di impatto ambientale. Questo libro offre esattamente quella radiografia: analizza, infatti, in chiave comparata i dati pubblicati dalle Regioni, attraverso l’Indice di Capacità Amministrativa. I risultati dell’analisi confermano, in primis, che il divario tra Nord e Sud non è, purtroppo, un luogo comune. È un divario, innanzitutto, tra Regioni ricche e Regioni povere, prima ancora che tra diverse collocazioni geografiche, ma soprattutto è un divario tra Regioni capaci di amministrare la macchina pubblica e Regioni che lo sono poco, se non molto poco. I dati rilevati raccontano anche che, su quel divario, non sembra incidere in modo decisivo l’autonomia statutaria vigente per alcune Regioni italiane, contrariamente a quanto comunemente si sente affermare. Le Regioni con migliore capacità amministrativa, infatti, non sono quelle a statuto speciale, ma quelle a statuto ordinario e, in primis, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Lombardia. Anche tra le Regioni del Sud risulta essere più accountable e performante la Puglia, Regione a statuto ordinario, rispetto alla Sicilia, Regione a statuto speciale. Prefazione di Nicola De Michelis. -
Dialoghetti di uomini e di dei
«Per sapere che qualcosa è relativo occorre intendere che cos'è l'assoluto. Come per sapere che cos'è la storia bisogna conoscere l'eterno». Le domande fondamentali degli esseri umani e le risposte decisive delle narrazioni all'interno delle quali siamo stati educati e cresciuti si confrontano in questi Dialoghetti di uomini e di dei. Il bene e il male, il destino e l'ideologia, la libertà e la fede si affrontano dando forma nuova a storie e personaggi noti. -
Stanislao Lista. La scultura verista al castello di Corigliano Calabro. Ediz. illustrata
Il saggio di Antonio Aprelino ci accompagna alla riscoperta dell'arte verista di Stanislao Lista, «un pittore diventato scultore», offrendoci l'occasione di guardare alla sua vasta produzione artistica e alle sue capacità di educatore secondo un punto di vista inconsueto e rivelatore della sua profonda religiosità che «nello stato celibe si era sposato alla pura arte cristiana». -
Narrarsi altrove. Viaggio tra i cimeli e i luoghi dell'anima. Ediz. bilingue
«…Proprio per l'architettura a più livelli, il progetto realizzato da questo libro è ambizioso e innovativo. Le narrazioni diasporiche diventano qui generatrici di scritture che si influenzano e si richiamano a vicenda, come variazioni esecutive che confluiscono in un'orchestrazione polifonica…» (Margherita Ganeri) -
Il cloud del lavoro 2023-2024
Il Cloud del lavoro ha l'ambizione di porsi come una nuova, aggiornata, bussola per orientarsi sul mercato del lavoro. Con l'obiettivo di offrire coordinate puntuali su regole, flessibilità, politiche attive, servizi per l'impiego, Agenzie per il lavoro, dati, formazione, competenze, welfare, relazioni industriali, digitalizzazione, intelligenza artificiale e prospettive del mercato del lavoro tra 2021 e 2022. A realizzare la work map hanno contribuito esperti e manager delle Agenzie, giuslavoristi, economisti, rappresentanti istituzionali e sindacali, ministri, ex ministri e dirigenti pubblici. -
Mondi «altri» e letterature romanze e orientali
Dopo i Quaderni dedicati all’alterità in testi medievali (n. 1), a storie di incesto con particolare riferimento all’Apollonio di Tiro (n. 2), alla cornice narrativa (n. 3), il IV tratta della produzione letteraria nella quale irrompe la rappresentazione di “mondi altri”: un “modo” di lunga e larga fortuna. Il Quaderno prevede un’Introduzione (Antonio Pioletti) che traccia le principali linee storiografiche che si sono confrontate sull’argomento; a proposito dei viaggi nell’aldilà, la questione dei rapporti fra la Divina Commedia e il Libro della Scala (Antonio Pioletti); un’ampia panoramica della “topica” del meraviglioso nel romanzo francese medievale (Martina Di Febo); fantastico e metamorfosi nella Mille e una notte (Mirella Cassarino); una disamina della funzione narrativa di “meraviglie ecfrastiche” nei libros de caballerías (Gaetano Lalomia); l’invisibile nell’esperienza delle mistiche medievali (Eliana Creazzo); i mondi altri nel multiverso dell’Orlando Furioso (Ottavia Branchina). Chiude il Quaderno una bibliografia generale sull’argomento (Ottavia Branchina). -
Giochi d'amore e d'altro. Esercizi di realismo onirico. L'opera poetica 1956-2022
«Io scrivo delle poesie, le ho sempre scritte, perché la poesia per me è una delle forme attraverso le quali si possono declinare i sentimenti universali dell’amore, del dolore, della nostalgia. Perché penso che noi non possiamo essere ingabbiati dalle parole ma le parole ci servono per trascendere la nostra realtà, per uscire fuori per poi ritornare dentro. […] Penso che l’antropologia non sia solo scienza, sia anche arte, letteratura. Considero il fare poesia una capacità di testimoniare una verità ancora più profonda». Luigi M. Lombardi Satriani (Intervista di Gianluca Martini, febbraio 2021) -
Istituzioni del federalismo. Rivista di studi giuridici e politici (2022). Vol. 4: Ambiente e Costituzione
La pubblicazione, a carattere trimestrale, ospita contributi sulle autonomie territoriali di taglio multidisciplinare, seppure con una naturale preferenza per l'ambito giuridico-politico. -
Amica Sofia Magazine (2023). Vol. 1
La rivista è uno strumento di ricerca per la filosofia proposta nei contesti dove la filosofia non è ancora arrivata, dalla Scuola Primaria agli Istituti tecnici. Svolge la sua ricerca nella scuola stessa e nell'Università. Si propone sempre di essere la voce di molti maestri che ragionano con i bambini in maniera complessa, sperimentando la strada della filosofia attraverso la domanda, senza per questo stabilirne dei canoni specialistici. La rivista pubblica esperienze di maestri che già attuano la filosofia nelle loro classi e raccolgono i pensieri e le domande dei bambini. Inoltre cerca di essere uno strumento critico in questo settore, dando consigli bibliografici nelle sezioni ""Recensioni e Ferri del Mestiere"""". Un'ampia sezione è dedicata alla filosofia civile, che indaga il pensiero nei luoghi più difficili dell'esistenza: carceri, ospedali… Amica Sofia, lungo la strada delle pratiche filosofiche, mantiene sempre il confronto con la ricerca che in questo settore viene svolta all'estero in una sezione ad essa dedicata."" -
Formiche (2023). Vol. 190: Open Science. A che gioco gioca la scienza
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line www.formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese www.anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
Scusa papà ma tifo Napoli
Come conciliare l'amore per il Napoli con quello per un padre amatissimo ma juventino? E come mettere d'accordo carriera universitaria e impegni politici col desiderio di seguire ovunque la propria squadra del cuore e soffrire con e per lei? Ce lo racconta in questo libro intimo e divertente Gaetano Quagliariello, già giornalista, senatore, ministro, professore universitario, ma soprattutto tifoso, fondatore e past president del Napoli Club Parlamento. Dalle prime partite viste dagli spalti all'incontro con Maradona, all'affannosa ricerca di un televisore per seguire il Napoli all'estero, il racconto del tifoso si snoda tra gustosi aneddoti e ricordi personali che si intrecciano con la storia di una squadra di calcio che negli anni ha significato molto, per non dire moltissimo, per tutti quanti tifano Napoli. -
Lune elettriche (2023). Vol. 4
Lune Elettriche è la prima rivista italiana dedicata alla cultura d’impresa a cura di Rinascimento Industriale. In ogni numero imprenditori, professionisti e studiosi dialogano intorno a un comune tema d’attualità. Il quadrimestrale nasce dall’esigenza di raccontare piccole e grandi storie d’imprese che rendono l’Italia un Paese industriale tra i più affascinanti al mondo. -
La criminalità tra realtà e percezione
L’indagine “La criminalità: tra realtà e rappresentazione” nasce nel quadro del Protocollo d’intesa sottoscritto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale e l’Eurispes (Istituto di Studi Politici Economici e Sociali), finalizzato a rafforzare la collaborazione istituzionale. Il Protocollo, frutto della condivisione delle stesse finalità di studio e di analisi, ha l’obiettivo di condurre ricerche di settore, studi ed approfondimenti congiunti sui vari fenomeni criminali, attingendo al rispettivo patrimonio informativo, in uno scambio di dati e informazioni che metta a sistema l’esperienza delle forze di polizia italiane e la ricerca scientifica. Di fronte ad una società in continua ed incessante evoluzione occorre, infatti, saper decifrare la complessità della realtà senza cedere alla tentazione di semplificarla e banalizzarla, affrontando i fenomeni in modo scientifico, attraverso una lettura interdisciplinare che muova dalle diverse prospettive. Nel rispetto delle reciproche competenze, la collaborazione espressa dal Protocollo favorisce la promozione di attività culturali, formative ed iniziative editoriali, la partecipazione reciproca ad incontri di approfondimento tematici che accrescano la conoscenza sui fenomeni e le dinamiche criminali. Prefazione di Vittorio Rizzi e Gian Maria Fara. -
35° Rapporto Italia 2023. Percorsi di ricerca nella società italiana
La società complessa sembra opporre forte resistenza al lavoro di ricerca sociale; ogni lettura ideologica forte è destinata ad essere in breve falsificata dall'altissimo numero di fattori in gioco e dall'inestricabile rete che li intreccia e li organizza su piani diversi. Ciò non significa, tuttavia, che si debba rinunciare a priori ad una lettura macro-sociologica della realtà, ad una lettura per blocchi i fenomeni e per grandi processi di trasformazione. Quel che sembra inevitabile è, piuttosto, abbandonare la pretesa di possedere la verità nella sua intaccabile interezza. Il crollo delle sicurezze socio-ideologiche degli ultimi decenni dovrebbe averci insegnato almeno questo: una maggior consapevolezza ed un maggior grado di modestia. Siamo impegnati in un lavoro di conoscenza che si definisce progressivamente, che costantemente rivede i propri strumenti operativi, le proprie ""verità"""", i confini della propria esperienza. Alla base del Rapporto Italia c'è questa consapevolezza e la conseguente volontà di non cedere al fascino di un punto di osservazione forzosamente unificante. Il nostro lavoro è, piuttosto, il tentativo di compenetrare fra loro prospettive diverse, di seguire, finché le tracce lo rendano plausibile, diversi percorsi, di costruire provvisori piani di comprensione e spiegazione dei fatti. Come strumenti di lavoro e di orientamento (ma solo in quanto tali) quest'anno abbiamo isolato sei polarità sociali che, per ragioni diverse, ci sono sembrate decisive nell'attualità del caso-Italia, benché, in nessun caso """"decisivo"""" voglia dire unico"""" o """"insostituibile"""": La prima cosa che bisogna dire circa la struttura del Rapporto riguarda, dunque, la scelta metodologica e culturale di individuare quella che abbiamo chiamato """"la dialettica degli opposti"""". La scelta merita una qualche spiegazione. Nella difficoltà di rappresentare la complessità, abbiamo operato sui luoghi """"estremi"""" dei processi sociali, nella convinzione che ai confini le logiche sociali si decantino e mostrino con maggiore evidenza la loro forza o la loro debolezza. La dialettica degli opposti ha questo innegabile vantaggio che, abbandonato il sogno statistico della media, mostra le polarità e gli intrecci fra i termini estremi. Ovviamente, c'è anche un limite: quello di tenere in minore considerazione il corpo centrale della problematica, ma questo è il prezzo che il Rapporto ha deciso di pagare allorché ha fatto la sua scelta metodologica e culturale. Si tratta di un metodo che può non essere condiviso, che può essere criticato in nome di altri possibili metodi, ma che a noi è sembrato particolarmente istruttivo e, soprattutto, rispondente alla linea di lavoro che il nostro Istituto persegue attraverso le sue ricerche. Detto questo, si potrebbe credere che i singoli saggi dedicati alle diverse polarità individuate pretendano di possedere una qualche esaustività. In verità, le cose non stanno in questo modo. Sarebbe stato praticamente impossibile pensare di esaudire le diverse questioni con un saggio breve: ogni punto preso in considerazione dal nostro Rapporto avrebbe meritato ben altro spazio. I diversi saggi operano, al proprio interno, un taglio di lettura, disegnano un percorso di riflessione. Si può dire che essi stanno, rispetto al tema considerato, tanto in una relazione di carattere generale che in una di... -
Formiche (2023). Vol. 191: Europa vs Via della seta. Global gateway, una strategia per contenere la Cina
"Formiche"""" è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus." -
La filologia romanza e Dante. Tradizioni, esegesi, contesti, ricezioni. Atti del 13° Congresso della Società Italiana di Filologia Romanza (Napoli, 22-25 settembre 2021)
XIII Congresso della Società Italiana di Filologia Romanza. Napoli, 22-25 settembre 2021 ATTI a cura di Salvatore Luongo. Indici a cura di Chiara Elena. Contributi di R. Antonelli, S.M. Barillari, S. Barsotti, M. Cambi, A. Cicchella, C. Concina, S. Conte, M. Di Febo, F. Di Giandomenico, A. Fassò, L. Formisano, F. Gambino, G. Lalomia, M.S. Lannutti, G. Laricchia, S. Luongo, M. Luti, A. Macciò, C. Mascitelli, A. Negri, G. Noto, I. Ottria, T. Persico, D. Pettinari, F. Pilati. -
Dalla Salle aux Images alla natura. Rappresentare Isotta tra rapporti di potere e di genere
La storia di Tristano e Isotta da sempre ha affascinato il pubblico più eterogeneo costituendo uno dei prodotti letterari medievali più studiati e analizzati dalla critica e molto si è prodotto al riguardo, trascurando, tuttavia, gli aspetti visuali di cui sembra nutrirsi. A partire dall’approccio innovativo dei Visual Studies, la presente monografia analizza una delle sezioni narrative più affascinanti di questa storia d’amore, la 'Salle aux Images', in tutti i testi che l’hanno tramandata e il nucleo ideologico soggiacente che è stato trasmesso contaminando altri rami della tradizione pur non presentando l’episodio. Difatti, l’analisi della descrizione ecfrastica in un’ottica visuale mette in luce dinamiche di potere e gender che nella figura di Isotta, in relazione a quella di Tristano principalmente, sembrano trovare terreno fertile di espressione, indirizzando i processi interpretativi di chi legge. Prefazione di Gaetano Lalomia.