Sfoglia il Catalogo feltrinelli015
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1321-1340 di 10000 Articoli:
-
La democrazia in Turchia. Tra oriente musulmano e occidente europeo
La Turchia è un ponte di civiltà tra oriente ed occidente o un ""Giano bifronte"""" della politica internazionale? Alla vigilia delle celebrazioni dei novant'anni dalla fondazione della Repubblica, la politica interna e la politica estera di Ankara sembrano aver acquisito un notevole dinamismo. La questione identitaria, la cultura politica e le risorse geostrategiche, in passato costrette dalla politica di laicizzazione dello stato e congelate dagli equilibri della guerra fredda, emergono oggi con incisività. I primi due capitoli sono dedicati al complesso rapporto tra la Turchia e l'Unione Europea, alla luce del lungo e articolato processo di allargamento. L'attuale fase di stallo dei negoziati pone seri interrogativi sulla relazione circolare tra Ankara e Bruxelles. Il terzo capitolo è dedicato a due attori fondamentali del sistema politico, i militari e il partito Akp. L'azione dei custodi della Repubblica e quella dei riformatori islamici moderati sono indagate alla luce della storia politica recente. Il volume si chiude con una breve ricognizione della politica estera multiforme e multidirezionale della potenza anatolica. La possibilità che la Turchia diventi un modello per i paesi protagonisti della Primavera Araba dipende dagli esiti del processo di consolidamento democratico e dal successo delle linee della sua politica estera."" -
Il comportamento collettivo. «Via con la pazza folla»: internet, ultras, terrorismo e oltre
Mai prima d'ora il comportamento collettivo è stato un fenomeno sociale tanto coinvolgente e dinamico quanto lo è oggi. Sono molte le ragioni per cui studiarlo deve essere considerato attuale, utile e affascinante. Fenomeno sociale importante, ampio, sfaccettato ed inclusivo, a differenza di altri concetti nelle scienze sociali, è di difficile definizione, perché include diversi comportamenti, strutture, processi e contesti. Di certo la sua attualità è evidente nella sempre maggiore dimensione collettiva dell'individuo, che contrasta in modo uguale e contrario con la sempre maggiore ""solitudine"""" forzata o volontaria che l'individuo sperimenta nel mondo iper-tecnologico e globalizzato. Il comportamento collettivo è sempre in primo piano nelle sue manifestazioni eclatanti come le proteste e le rivolte, ma anche in tutte quelle espressioni silenziose che scandiscono il ciclo della vita e la vita quotidiana dell'individuo come l'uso di internet. Nella ricerca sociale, il comportamento collettivo oggi più che mai proprio in quest'ottica è in grado di dare un contributo imprescindibile. Questo studio ci guida in un viaggio analitico entusiasmante nel mondo di alcuni comportamenti collettivi particolarmente significativi e palpitanti nella società attuale, il mondo di internet, il fenomeno del tifo sportivo violento, e il terrorismo religioso, per comprenderne meccanismi e dinamiche, e identificare le forze positive che li animano anche quando appaiono irrazionali o violenti."" -
Riflessioni sul «dovere» giuridico di tollerare nei rapporti interprivati. Quo usque tandem?
La tolleranza appartiene al mondo dei fatti siccome al mondo dei valori. Fenomenologia ed assiologia attraversano l'opera. Il proposito è di fornire un contributo allo studio analitico della tolleranza sul piano della necessità di valore. Più in particolare, è nel dovere di tollerare del danneggiato, a lume delle note Sezioni Unite del 2008, che va individuata la trama essenziale del percorso argomentativo. Sul piano della doverosità giuridica, la logica della tolleranza si rivela forse una mitologica ? Quale compatibilità con le visioni personaliste? -
La pace fraintesa. Kant e la teoria della pace democratica
Le democrazie non si sono mai combattute tra loro. Da decenni le scienze sociali si chiedono se questa sia una regola sorprendente, una coincidenza insignificante o addirittura un inganno storico. Il tema, tuttavia, non è solo un cruccio di accademici pedanti, perché la teoria della pace democratica ha influenzato la politica estera delle ultime cinque amministrazioni americane, e, in generale, dell'Occidente. Kant tra i primi aveva capito che la giustizia delle istituzioni diminuisce il rischio di conflitti e a lui i teorici della pace democratica si sono ispirati. Ma la sua eredità è stata profondamente fraintesa, con conseguenze gravi per la solidità del modello e per il suo impatto sulla politica. Questo libro misura la distanza fra il modello di Kant e la sua riformulazione contemporanea, mostra come l'originale sia una guida per la riforma delle relazioni internazionali migliore della copia, e a suo sostegno offre alcuni dati empirici sul tipo di organizzazioni intergovernative che promuovono la pace. Con la speranza che la pace democratica voglia ripensare i suoi assunti di base e rinnovarsi per affrontare le nuove sfide della sicurezza. E vincerle. -
Fabrizia, Serra San Bruno. Storia, cultura, economia
Il ventesimo volume della collana ""Le città della Calabria"""" documenta due esempi di modello urbano: Fabrizia e Serra San Bruno. Presentazione di Francesco Antonio Lucifero."" -
La genesi del capitalismo e le origini della modernità
Quando il ""Saggio sulla genesi del capitalismo"""" fu pubblicato negli Stati Uniti, l'autorevole rivista """"Telos"""" lo definì un """"classico"""". Questo libro ne è una nuova versione, notevolmente accresciuta e arricchita. Con esso, l'autore non si limita a fornire una documentata ricostruzione della straordinaria parabola storica del capitalismo, dalla rivoluzione mercantile del Basso Medioevo sino alle soglie della moderna società industriale; utilizzando brillantemente il metodo della comparazione macrosociologica, delinea una """"grammatica delle civiltà"""", grazie alla quale emerge nettissima la singolarità dell'esperimento di vita collettiva compiuto, fra laceranti conflitti di interessi e di valori, nel laboratorio occidentale."" -
Perché l'Italia non può fare a meno dell'industria farmaceutica
In questo volume si vuole rappresentare il ruolo dell'industria farmaceutica nel sistema economico italiano. Ruolo tutt'altro che trascurabile (benché nei fatti troppo spesso trascurato dai policy-makers ma anche dagli opinion leaders), specie perché in netta controtendenza nell'ultimo decennio rispetto al declino produttivo e al mancato decollo nel Paese di un'industria high-tech di dimensioni adeguate. Oggi, tra apporto diretto e indiretto, l'industria farmaceutica vale l'1,5% del PIL italiano ma ancora di più in termini di export, investimenti diretti esteri, R&S, produttività e parità di genere. Ecco perché occorre pensare al settore non solo come una voce di spesa del Servizio sanitario nazionale ma anche come un pilastro fondamentale della competitività dell'industria italiana. -
Lettere di John Acton, Ferdinando di Borbone e Maria Carolina d'Asburgo-Lorena a Francesco Maria Statella. Ottobre 1799-giugno 1800
Il bicentenario della Repubblica napoletana del 1799 ed il 150° anniversario dell'Unità d'Italia sono stati caratterizzati da una vivace e spesso colorita serie di pubblicazioni e di manifestazioni, che hanno avuto lo scopo di riabilitare l'immagine della monarchia borbonica e di mettere in discussione le modalità del processo unitario. Il carteggio di Ferdinando Borbone, Maria Carolina d'Asburgo-Lorena e John Acton con Francesco Maria Statella, chiamato a succedere nell'ottobre del 1799 come Luogotenente e Capitan generale del Regno di Napoli al celebre cardinale Fabrizio Ruffo, permette ora di gettare nuova luce sullo spessore della politica borbonica in un momento cruciale per le sorti del Mezzogiorno d'Italia e, soprattutto, consente di valutare a pieno lo scarsissimo rilievo politico e militare che avevano gli Stati italiani pre-unitari nel quadro della politica di potenza messa in atto da Francia, Inghilterra, Austria-Impero e Russia. Proprio nel periodo immediatamente successivo alla caduta della Repubblica napoletana, sul quale giustamente la storiografia in questi ultimi anni ha spostato l'attenzione, è possibile misurare gli esiti del programma riformistico adottato dalla dinastia borbonica nella seconda metà del Settecento e cogliere la gravità dello scollamento che si venne a creare fra la monarchia e i ceti dirigenti meridionali. -
PERLAPA. Un nuovo approccio partecipato verso la trasparenza
Il presente volume racconta tutto il percorso del progetto PERLAPA, sistema integrato realizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica, a supporto dei responsabili degli adempimenti delle pubbliche amministrazioni. La pubblicazione è rivolta sia a coloro che hanno avuto l'opportunità di dare un contributo alle attività, partecipando ai laboratori, sia a coloro che, invece, pur non avendo avuto la possibilità di essere protagonisti diretti, lo sono stati, e lo sono tutt'oggi, svolgendo il lavoro di comunicazione dei dati e trasferendo il loro know how attraverso il canale della Community. Tutto questo lavoro ha favorito lo scambio delle informazioni, la condivisione delle esperienze, il dialogo e la collaborazione tra i dipendenti delle diverse PA. -
Dall'Italia al Brasile. Storia del contesto economico e sociale tra due territori lontani ma «gemelli»: Latina e Farroupilha. Ediz. italiana e portoghese
La trattazione della ricostruzione storico-economica di Latina e Farroupilha parte dal processo migratorio, che è alla base della nascita di entrambi i territori. Il processo di migrazione ha rivestito un ruolo fondamentale dal quale non si può prescindere se si vogliono comprendere appieno i due territori. Esso è stato affrontato in generale, attraverso il caso italiano e brasiliano, e nello specifico, esaminando quello dei due contesti provinciali. Senza ridurre la trattazione della storia dell'emigrazione ad una sociologia atemporale dell'emigrato, sradicato dal suo contesto nativo, ci si è sforzati di restituire voce ai tanti gruppi sociali che in tanti hanno animato quell'esodo massiccio e che hanno rappresentato un prezioso elemento di sviluppo. Sono state poi esaminate le economie dei territori della provincia di Latina e del municipio di Farroupilha, i loro punti di forza e di debolezza, contestualizzandoli nel contesto nazionale ed internazionale, al fine anche di indirizzare futuri progetti di collaborazione. -
Politici (e) malandrini
La 'ndrangheta è l'organizzazione mafiosa in perenne trasformazione. La storia del filo che lega politici e 'ndrangheta è quella più negletta perché la mafia calabrese ha vissuto per un lungo periodo storico in una zona oscura impenetrabile alla conoscenza. Fare la storia del rapporto tra malandrini e politici vuol dire affrontare - e cercare di spiegare - una diversità che fa della 'ndrangheta un unicum nel panorama mafioso. La 'ndrangheta in determinati momenti storici si è differenziata da mafia e camorra sia perché ha stabilito relazioni con il Pei e con la destra eversiva, sia perché è l'unica organizzazione ad avere rapporti con uomini politici che operano nel Centro-Nord Italia e persino in alcuni Paesi stranieri. La 'ndrangheta s'è assicurata la protezione di una borghesia mafiosa ingorda ma anche miope, senza ideali e incapace di immaginare un futuro per la propria terra diverso da quello della subalternità ai governanti di turno o ai mafiosi. 'Ndrangheta, magistratura, politica e massoneria sono un incrocio perfetto. Al centro, come una rotonda che regola il traffico, uomini infedeli dei servizi segreti. Nella prima parte c'è il racconto di lunga durata che dalla Calabria del 1861 arriva sino ai nostri giorni. La seconda parte è dedicata al condizionamento 'ndranghetista su pezzi della politica di alcune regioni: Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Liguria, Lombardia. La terza parte mostra come la 'ndrangheta si sia interessata di politica in giro per il mondo. -
Storia segreta del PCI. Dai partigiani al caso Moro
Il volume ricostruisce la genesi politica e la storia del complotto internazionale che portò al rapimento dell'onorevole Aldo Moro. Storia segreta del PCI è un libro documentato e l'ultimo atto di una vicenda descritta attraverso migliaia di carte ufficiali del Governo italiano (che solo Wikileaks, probabilmente, avrebbe pubblicato) e attraverso il racconto di numerosi osservatori diretti e partecipanti, come i partigiani italiani fuggiti dal nostro Paese - residenti in Cecoslovacchia - e personalità della nostra Ambasciata a Praga. Rudolf Barak, ex Ministro dell'Interno cecoslovacco negli anni cinquanta - che mai aveva accettato di incontrare uno studioso straniero - confermò personalmente a Rocco Turi che i partigiani italiani furono al servizio del Kgb e della polizia segreta cecoslovacca. Negli otto anni del Ministero di Rudolf Barak (1953-1961) i nostri partigiani furono proprio al suo servizio. L'eredità fu raccolta dai suoi successori in tutti gli anni della Guerra fredda e la Cecoslovacchia fu meta per l'addestramento di terroristi provenienti da tutto il mondo. -
Carlo Rambaldi. Una vita straordinaria
Carlo Rambaldi non è solo il ""mago"""" degli effetti speciali, tre volte premio Oscar e papà di personaggi ormai cult come """"King Kong"""", """"Alien"""", e """"E.T. l'extraterrestre"""". Carlo Rambaldi è un artista che ha fatto della propria arte una ricerca continua, ossessionata, verso un'idea: è il movimento che crea emozione. Questa appassionata biografia ripercorre le tappe più salienti della sua straordinaria carriera cinematografica. Dai promettenti inizi come pittore e scultore, agli studi sull'animazione di pupazzi, ai """"trucchi"""" per il cinema prima in Italia e poi a Hollywood, Carlo ridefinisce in modo netto e originale il fantastico mondo degli """"effetti speciali visuali"""", ai quali conferisce un'artigianalità e un genio tipicamente italiani, quasi rinascimentali. Le sue sculture meccaniche non sono opere computerizzate, ma veri e propri esseri cibernetici, all'interno dei quali batte un cuore umano, quello del suo creatore, capace di divertire e commuovere intere generazioni per molti anni a venire."" -
La prima Repubblica (1946-1993). Storia di una democrazia difficile
Questo libro rivaluta la grande esperienza del ""centrismo"""" degasperiano, che non fu (come la maggior parte della storiografia sostiene) un periodo di conservazione, bensì di forte impegno riformatore. Esso pose le premesse del """"miracolo economico"""", che fece dell'Italia una grande nazione industriale. Il """"centro-sinistra"""" fu del tutto inadeguato a sostenere questo sviluppo e a correggerne gli squilibri. Tale inadeguatezza pose le premesse del lungo Sessantotto e dell'""""autunno caldo"""" del 1969, che ebbe influssi assai negativi sull'economia e che destabilizzò la società civile. Di qui un successo sempre più grande del PCI, il quale però non riuscì mai a diventare un partito democratico, nel senso occidentale della parola. La democrazia italiana è rimasta quindi sempre, nella """"prima Repubblica"""", una democrazia """"bloccata"""", priva di alternanza fra schieramenti politici diversi. Tale """"blocco"""" ha impedito qualunque rinnovamento della società e ha determinato una profonda degenerazione della politica."" -
Lo sviluppo sospeso. Il Mezzogiorno e l'impresa pubblica (1948-1973)
Dopo la Seconda guerra mondiale l'intervento pubblico nelle regioni meridionali occupa uno spazio centrale nel modello di sviluppo, nel processo di integrazione sociale, nel sistema politico del Paese. Con l'istituzione della Cassa per il Mezzogiorno, prima, e la svolta industrialista dei tardi anni Cinquanta, poi, un flusso di investimenti senza precedenti viene riversato nei territori del Sud. Le partecipazioni statali, l'Iri in particolare, si impegnano nel più intenso processo di formazione di capitale che la storia del Meridione ricordi, con una correzione sensibile dell'asse territoriale dell'industria pubblica, storicamente sbilanciato sul Centro-Nord. L'industrialismo meridionalista, con poche alternative, alimentato da motivazioni diverse e da uno spettro ampio di forze politiche e sociali, conduce ad approdi significativi tra i primi anni Sessanta e il 1973. Anche in questo campo, la crisi degli anni Settanta chiude definitivamente un'epoca. Sotto il profilo macroeconomico, tra il 1951 e il 1971 si accorcia la distanza tra Sud e Centro-Nord e a determinare tale risultato non poco concorrono le varie forme di intervento statale. Alla distanza, tuttavia, l'industrializzazione dall'alto del Mezzogiorno produce esiti fragili e di superficie. Questo libro, fondato su una ricca documentazione inedita, offre per la prima volta una ricostruzione storica dell'intera vicenda, focalizzando l'attenzione sulle politiche per il Mezzogiorno e l'azione dell'Iri. -
Denaro
A Carl Menger si devono acquisizioni scientifiche di grande rilievo, sempre caratterizzate da straordinaria originalità. Quello monetario è uno dei problemi su cui egli ha applicato il suo ingegno. Ha infatti scritto una lunga voce enciclopedica, nella quale ha impiegato la teoria delle conseguenze inintenzionali delle azioni umane intenzionali. Ha così mostrato il processo che, senza la programmazione di alcuno, ha generato il ""denaro"""", un mezzo che ha aperto la strada allo sviluppo e alla intensificazione della cooperazione sociale. Sulle spalle di Menger, è salito Georg Simmel, la cui grande opera sulla filosofia del denaro ha come sua imprescindibile base il lavoro mengeriano. Ma la stragrande maggioranza degli economisti ha colpevolmente trascurato Menger. E non si è resa conto dei disastrosi esiti dell'assorbimento del denaro, prodotto spontaneo della cooperazione volontaria, da parte dello Stato. Un fenomeno sociale si è allora trasformato in fenomeno politico. È nata la banca centrale e la moneta nazionale. Si sono creati i presupposti di una svalutazione permanente e delle crisi periodiche, che sono il puntuale portato delle decisioni di politica monetaria: tutte vicende che Menger aveva prefigurato con largo anticipo. Prefazione di José Antonio de Aguirre e di Lorenzo Infantino."" -
La Santa Sede e l'Europa centro-orientale nella seconda meta del Novecento
Questa indagine ha lo scopo di inquadrare in una prospettiva storica quella che è stata chiamata la Ostpolitik vaticana, impersonata, come negoziatore, da monsignor Agostino Casaroli. Egli stesso ce ne ha lasciato un compiuto resoconto e ora è stato anche pubblicato un volume documentario tratto dalle carte del suo archivio personale. È questa certamente una fase importante della politica della Santa Sede in difesa del principio della libertà di religione, e nel caso specifico di quella cattolica, nel periodo seguente la Seconda guerra mondiale, quando essa è stata più direttamente minacciata e soffocata in quasi tutti i paesi della cosiddetta fascia cattolica dell'Europa centro-orientale (Lituania, Polonia, Slovacchia, Austria, Ungheria, Croazia e Slovenia), che merita un'attenta considerazione da parte della storiografia. -
Liberalismo senza teoria
C'è una storia del pensiero liberale che è diversa, almeno in parte, da quella comunemente raccontata qui in Italia. È una storia in cui, per fare solo qualche esempio, Montesquieu è importante quanto e più di Locke; Humboldt ha un posto che non ha nulla da invidiare a quello di Stuart Mill, che d'altronde ha ispirato; Tocqueville assume un ruolo centrale; Berlin, piuttosto che Hayek o Rawls, è l'autore più significativo dell'ultimo dopoguerra. Questo volume propone un liberalismo che non rincorre teorie o risposte definitive, ma si ridefinisce ogni volta a seconda delle situazioni e dei problemi storici. Più che il liberalismo per l'autore esiste la continua lotta degli uomini per conquistare sempre nuovi e diversi e più ampi spazi di libertà. Leggere la storia del pensiero liberale dal punto di vista qui sviluppato porta ad insistere su termini-concetto come dubbio, spirito critico, pluralismo, piuttosto che su individuo, mercato, diritti. -
Tre esperienze cooperative: Trento, Reggio E., Bolzano. Come crescere senza perdere l'anima! Convergenze parallele tra cooperazione «bianca» e «rossa»
L'Autore mette a confronto tre diverse esperienze cooperative, di notevole significato economico, sociale e politico, che hanno segnato dei percorsi importanti nelle zone di origine - Trentino, Sudtirolo ed Emilia-Romagna - per impulso dei rispettivi padri fondatori: Don Lorenzo Guetti e il parroco Josef Dasser, promotori del solidarismo cattolico teso a migliorare la condizione dei contadini e delle popolazioni povere delle valli alpine, e Camillo Prampolini, apostolo del socialismo, propugnatore del riscatto umano e sociale del mondo del lavoro a partire dalla provincia di Reggio Emilia. Nei tre territori la cooperazione si è radicata profondamente a cavallo dell'Ottocento e del Novecento, fino a conoscere, nei decenni successivi al secondo dopoguerra, una stagione di forte sviluppo. La necessità di operare in mercati sempre più aperti e competitivi ha spinto, alla fine del Novecento, la cooperazione ""bianca"""" trentina e la cooperazione """"rossa"""" emiliana ad avviare esperienze di collaborazione e di alleanza imprenditoriale che si sono rivelate feconde, dischiudendo nuove prospettive unitarie all'insieme della cooperazione italiana."" -
Tornare @ Itaca. Vol. 2
Il titolo dela mostra ""Across the space across the time"""" evento che vede presenze del panorama artistico contemporaneo.""