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Dai Tamagnin ai Lattes. Origini, proprietari e famiglie della villa veneta di Istrana (TV)
Villa Tamagnin-Lattes a Istrana (TV) è una villa veneta settecentesca attribuita all'architetto veneziano Giorgio Massari (1687-1766), nota per la collezione di automi e carillon del suo ultimo proprietario privato, l'avvocato Bruno Lattes (1877-1953). È invece poco conosciuta la storia delle sue origini, del committente Paolo Tamagnin (1653-1734) e delle famiglie che l'hanno abitata nel XVIII e XIX secolo. Con i documenti d'archivio disponibili e utilizzando un'ampia bibliografia, l'autore ripercorre quattro secoli di storia della villa, dall'acquisto dei terreni ad oggi, tracciando le biografie dei proprietari e le genealogie delle rispettive casate, evidenziando tematiche caratteristiche della società di età moderna come il matrimonio, la dote, le successioni ereditarie e la villeggiatura nel Settecento veneziano. Un saggio storico originale per riscoprire il passato di una villa veneta. -
Dai, dimmelo!
Questa raccolta per bambini è composta da sei fiabe, ciascuna nata per dare una risposta o affrontare con leggerezza alcuni temi sollevati dai bambini durante la pandemia. ""Piacere, etciù!"""" rielabora la pandemia, quella del primo lockdown, dell'isolamento e delle scuole chiuse, con l'intento di spiegare ai bambini cos'è successo. """"Gaia la ricciolaia"""" parla del capricci. È la storia di una bambina che, con la sua allegria, ha il potere di far fiorire i boccioli e far tornare il sereno. """"Che profumo di puzza!"""" parla della curiosità da un lato e della resistenza ad accogliere il nuovo dall'altro. Racconta di una famiglia di topolini che di notte, e di nascosto dai genitori, si intrufolano nella cantina di un contadino e fanno grandi scorpacciate di formaggio. """"Il villaggio delle contraddizioni"""" tratta della paura degli insetti. In un villaggio dove vivono insieme uomini e animali una bambina ha, stranamente, la fobia degli insetti, isolandosi quindi dal resto del gruppo. Il saggio del villaggio decide di mettere fine a quella stranezza. """"Cuor di elefantessa"""" parla dell'amore per l'insegnamento che si concretizza nella figura dell'insegnante appassionato, profondo e che non verrà, per questo, mai dimenticato. """"Un guscio grande così!"""" affronta la tematica della disabilità che viene presentata non come un difetto, ma come un modo diverso di utilizzare le risorse che si hanno a disposizione. Età di lettura: da 3 anni."" -
Melanconia, scienza e postmodernità
La depressione nella prima metà del XX secolo non disponeva di una definizione condivisa e non era altro che una sindrome associata a molte malattie mentali; qualche decade più avanti, grazie all'introduzione dei manuali standardizzati, la psichiatria dimostrò che si trattava del disturbo mentale più diffuso al mondo. Tuttavia, la categoria dei disturbi depressivi ci appare oggi come un ""ombrello"""" nosografico che racchiude al suo interno una grandissima varietà di esperienze molto diverse tra loro. Alla luce dell'attuale crisi nosografica, questo lavoro ambisce dunque a fornire una lettura pluralista della melanconia intesa come patologia depressiva, pur nella sua ambivalenza spesso rintracciata nella sensibilità artistico?culturale dei grandi artisti o pensatori, tentando però di evitare per quanto possibile il termine """"depressione"""" (che ha ormai perso quasi ogni significato clinico) e uscendo dalle diatribe della cosiddetta """"grande dicotomia fondamentale"""", che vorrebbe il prevalere del presupposto cerebrale da un lato o del modello psicodinamico dall'altro. Un'epidemia depressiva che colpisce tanto l'individuo quanto il tessuto sociale, fino ad impregnare melanconicamente la stessa scienza."" -
Il filo di perle (fra tradizioni e rinascite)
Sono trascorsi pochi mesi da quando Perla, quarantenne e single residente da anni a Roma, ha perso sua madre. La morte dell'unico genitore che con amore l'ha cresciuta in una società puritana e maldicente è solo l'ultimo dei tanti dolori sopportati: si aggiunge al fallimento di una storia importante e a un aborto spontaneo che la gettano nello sconforto e la privano della fiducia nei confronti della vita. Ad aiutarla è l'amica di sempre, Maria, che la coinvolge in una vacanza in Medio Oriente. Un viaggio come momentanea fuga dalla realtà si rivela invece sovversivo: un nuovo amore, una missione sociale e la riconquista della fiducia nei confronti di sé stessa le restituiranno la serenità perduta. Sarà poi il ritorno nel paesino campano dove è nata e vissuta, forziere delle gioie e delle pene familiari ma anche di tante verità nascoste, a permetterle di riconciliarsi con il passato e di affrontare il futuro. -
L' orizzonte degli eventi
Nel 2025 un equipaggio parte per la Stazione Orbitale Internazionale. La stazione viene colpita da un flusso energetico non meglio identificato che la proietterà nelle immediate vicinanze di un buco nero. Attraverso un'operazione di separazione di massa innescata dal comandante, la Sojuz viene espulsa dall'ergosfera e si ritrova a orbitare attorno a un pianeta sconosciuto. I due astronauti sono costretti a tentare l'atterraggio che avviene con successo. Si ritrovano, così, su un pianeta flagellato da eventi climatici violenti, abitato anche da insetti giganti. Durante l'esplorazione vengono aggrediti da una tribù di ominidi; verranno salvati da una strana macchina fuoriuscita dal sottosuolo che li porterà all'interno di una semisfera vivente a protezione di una città abitata da uomini?macchina. I nuovi arrivati saranno proiettati nello spazio?tempo e vivranno straordinarie esperienze. -
Ghibli
"Ghibli"""" è il racconto di una cagnolina molto sensibile e discreta tanto che il sottotitolo potrebbe essere """"storia di un'anima"""". La sua avventura terrena attraversa tutto il libro e rimane volutamente in sospeso perché l'esistere non ha mai fine se il ricordo sopravvive senza rimpianto, con gioia. Attraverso la vicenda di Ghibli, si intrecciano, tutte assolutamente vere, spontanee, come sono state nella realtà, non modificate dalla fantasia, quelle di tanti altri animali, cani e gatti, con cui l'autrice ha condiviso la propria vita." -
Equilibrio
Questo libro esplora gli aspetti più comuni dell'equilibrio, un equilibrio visto dall'uomo della strada, senza pretese di scientificità assoluta. Accompagna il lettore in una passeggiata mentale che stimola la riflessione. Tutto viene trattato con semplicità ed ironia. Non mancano spunti di vita vissuta ed esperienze di insegnamento scolastico. La musica viene spesso tirata in ballo per aiutare a capire il senso di tanti equilibri. Vengono passati in rassegna gli argomenti più eterogenei: dall'amore allo sport, dall'insegnamento al piacere, senza tralasciare aspetti estetici o interiori, come la religione. -
Cosa vuoi di più?
Un uomo ritorna in patria dal fronte di guerra in Albania, dopo l'8 settembre e, per il suo passato di fascista, viene rinchiuso nel campo di concentramento di Padula controllato dall'esercito inglese. Un anno dopo, quando viene liberato, egli è un uomo diverso. Esita a tornare dalla sua famiglia. Un bel giorno, però, dichiara a sé stesso: ""Devo ricominciare a vivere""""; così decide di tornare nella sua città dove, poco tempo dopo, ritrova una ragazza che aveva conosciuto prima della guerra e che gli era piaciuta. I due si sposano e cercano di ricostruirsi un'esistenza attraverso il lavoro. Nove mesi dopo nasce il loro primo figlio. È sua la voce narrante del romanzo. In realtà colui che narra rappresenta tutta la generazione di chi è venuto al mondo subito dopo la seconda guerra mondiale e le vicende che attraversa sono emblematiche di un'epoca complessa e, per certi aspetti, tormentata che congiunge la cesura tragica di metà Novecento coi giorni che stiamo vivendo. Storia e destino si intrecciano in maniera imprevedibile, sicché quel bisogno, o necessità, di """"ricominciare a vivere"""", riaffiora ogni tanto a spezzare la linearità di una vita che si salva e si rigenera solo in virtù di un'intima coerenza del nostro personaggio."" -
Note macroeconomiche
Questo saggio espone le principali teorie macroeconomiche comunemente accettate. Si prendono in considerazione sia l'analisi di lungo periodo di matrice ""neoclassica"""", sia l'analisi di breve periodo d'impostazione """"keynesiana"""". Nell'ambito della prima ottica, adeguato spazio viene assegnato alla determinazione del prodotto potenziale, alla tematica della crescita economica (modello di Harrod-Domar e modello di Solow) e al ruolo della moneta (teoria quantitativa). Nella seconda parte del lavoro, focalizzata sugli equilibri di breve periodo, si affronta il tradizionale approccio keynesiano, considerando la teoria del moltiplicatore, lo schema IS-LM, lo schema AD-AS, la curva di Phillips. Viene considerata, in aggiunta al tradizionale approccio """"statico"""", anche l'analisi """"dinamica"""", utilizzando, a tale scopo, strumenti quali le equazioni alle differenze finite e le equazioni differenziali. Nella parte terza si approfondiscono alcune tematiche particolarmente rilevanti, quali i """"fondamenti microeconomici"""" della funzione del consumo e della funzione degli investimenti. L'ultimo capitolo è dedicato alla """"politica economia"""" e, in particolare, all'analisi strumenti-obiettivi."" -
Aria felice
La nuova silloge di Adriano Zuccatti (Ciago, Vallelaghi, TN, 1958) conferma la ricerca del Poeta in direzione della parola che possa trasmettere l'emozione derivante dall'instabilità e precarietà proprie dell'uomo. Una parola poetica viva che crea libertà e conduce l'io a superare paure e ansie. Nei versi serpeggia la tensione verso una spiritualità che, partendo dal proprio tempo, riesce a unire la singolarità del Poeta al senso complessivo del mondo nella ricerca del proprio orizzonte esistenziale. In un contesto di lacerazione della speranza, la poesia assume la percezione di un valore che diventa espressione di sentimento e di sensazioni. Le parole sono appunti di un viaggio segnati nelle pagine, ma ciò che emerge è la bellezza delle visioni offerte dal verso, che è il segno tangibile di un codice simbolico che è un intreccio di sentieri onirici. La poesia è luogo dell'essere che si fa misterioso cammino verso la salvezza. -
(Adagio). Trekking letterario per nuovi orizzonti lungo il cammino Jacopeo d'Anaunia
[Adagio]. Per vedere meglio. Per sentire e annusare tutto quello che la strada può dirti e darti. Per mettere un passo dietro l'altro con la naturalezza di chi cammina per scoprire, per meravigliarsi, per svelare sempre nuovi misteri, per stupirsi davanti a un fiore, al tronco contorto di un albero da abbracciare, all'allegria di un ruscello che scorre in mezzo a un prato, a un casolare che porta su di sé il peso di un'età ricca di cose e di uomini, a un castello che se ne sta silenzioso e ombroso sul limitare della storia e in cima a un dosso. [Adagio]. Per conoscere e conoscersi, per sentire storie sempre nuove e incontrare personaggi nascosti nelle pieghe del tempo. Racconti, leggende e fiabe che animano il cammino di ognuno di noi, storie sentite da bambino, leggende che ci fanno compagnia e magari anche un po' di paura, favole da raccontare ai bambini che camminano assieme a noi. [Adagio]. Perché così è meglio: ci stanchiamo di meno, le salite non ci fanno paura, le discese corrono via spingendoci sul fondo di valloni impervi dove troveremo finalmente il ponte che ci permette di arrivare dall'altra parte. Là dove conosceremo altre persone, vedremo altri paesaggi, scopriremo altre amicizie e altri percorsi da fare assieme. [Adagio]. Perché adagio procede la nostra vita, consentendoci di capire linguaggi diversi come la tradizione, la fede, la tenacia delle donne, l'allegria dei bambini, la nascita della scintilla... l'arte, la poesia, il viaggio, la parola... che ci guiderà per tutta la vita. [Adagio]. Lungo l'itinerario della conchiglia, per regalarci l'emozione dell'incontro, dell'inatteso, dell'antico. Per conoscere meglio la nostra terra, quell'Anaunia che ha scolpito la propria storia coi colori del sangue e dei prati, del cielo e della sabbia, della notte e del giorno, del sole e della luna. Quell'Anaunia mormorata a fior di labbra da solitari eremiti e invocata da principi prigionieri, sussurrata da giovani innamorati e da vecchi sognatori, dipinta da pittori famosi e urlata da contadini arrabbiati e da donne infelici costrette a fuggire dall'ignoranza. [Adagio]. Non è un invito, perché non c'è bisogno di esortare alcuno. Non è un sogno, perché dipende da noi la scelta. Non è un'esclusione, perché tutti possono andare adagio, anche chi non può muoversi. Camminare adagio, ma anche pensare adagio. [Adagio]. È l'Anaunia che è lì davanti ai nostri occhi da sempre. Buon cammino. -
La virtù della prudenza
Luna siede in un parco e fuma una sigaretta all'ombra della sua adolescenza. Amore e noia siedono al suo fianco sull'altalena. Una serata in discoteca e l'incontro con un fotografo sembrano i ponti per il successo, raccontano di altre voci, di altra vita, oltre alla torrida, ordinaria estate romana. Nella sua bellezza la malizia della consapevolezza e la sfrontatezza dell'incoscienza. Leone è un ereditiere consumato, afflitto dalla sua assenza di afflizione, malato di benessere. Anche su di lui volteggia la noia e con essa e da essa guidati gli spettri del suo passato, vivi e rossi e pulsanti come bacche nel caldo d'agosto. A intrecciare le loro vie un nodo di strade d'asfalto e cocaina, scorciatoie e vicoli ciechi, inganni che sembrano promesse e la sfortuna. Ma la sfortuna altro non è che il corso del tempo, che batte il suo ritmo su cui si compongono le armonie e le melodie dei destini. Il tempo che scava l'eterna ferita che ciascuno tenta di guarire, alla meno peggio, suturandone i lembi con l'ago di un poco di sesso, dolcezza e per filo troppa immaginazione. -
I òci de l'anima
"Una preghiera intensa che traduce nel suo insieme quello che Enrica ha voluto comunicare e trasmetterci, affidandoci il suo cuore e la sua sensibilità. Una sensibilità che esce appieno da versi che la raccontano a tutto tondo, ma che sanno raccontare un po' anche noi, perché le gioie, le sofferenze, le speranze ed il bisogno di pace e di serenità ci comprendono tutti, indistintamente"""" (Antonia Dalpiaz)." -
Gh'èra na volta el popo da Trènt. C'era una volta il popo da Trento
Che cos'è la poesia? La poesia è una cosa fatta di una materia così leggera che, se non la prendi subito scappa via. E questa materia si chiama proprio poesia, e l'uomo che la fabbrica, poeta, che è un artigiano della parola. E questa parola viene quando vuole e non si sa perché, come una luce che s'accende improvvisa nel buio della notte. Pochi la conoscono perché non hanno la pazienza di aspettarla quando passa, come un volo improvviso di uccelli di passo. È per questo che è così preziosa, perché la gente vuole le cose subito e la poesia si fa nella lentezza. -
Nuvole e poco altro. Blues, rapsodie, liriche beat e poesie
Questo narratore riesce ad esprimere emozioni in piena libertà, con coraggio e ritmo, in una fusion tra parole e suoni che sembrano dei paradiddle da percussionisti. A fare da fil rouge tra versi mai banali, quattro racconti brevi, una sorta di ""percorso disordinato"""" che ha segnato l'animo e l'anima dell'autore in modo indelebile. «Vale sempre la pena ascoltare e leggere Luca Dattrino: versi forti, liberi... durante la sua performance a Poestate 2022, con la voce rotta dalla commozione e la profondità d'animo che lo contraddistingue, Luca ha ricordato Alberto, l'amico che non c'è più. Un racconto che è una sorta di presente eterno: il collegio, le sigarette, i pochi soldi, la gioventù, l'amicizia, il gesto estremo che si prende una vita...» (Antonella Rainoldi, giornalista). «Uno scrittore un po' particolare, un anarchico, uno spirito libero» (Armida Demarta, ideatrice e direttrice del festival di poesia """"Poestate""""). «Quello che non manca a Luca Dattrino è l'impetuosità. C'è una grande potenza nei suoi versi, un incalzare costante che molto deve agli elementi basilari della vita, su tutti l'amore» (Fabio Caironi, giornalista)."" -
Come un tessuto. Intrecci di mondi
Diadia e Lilli sono i protagonisti di una storia che intreccia colori di tessuti africani con immagini del territorio trentino: momenti di vita attraverso i quali si sviluppa la reciproca conoscenza. La biografia di Diadia emerge, capitolo dopo capitolo, sotto forma di ricordi, riportati con la forza dell'emozione provata da Lilli nell'ascoltare il racconto del cantastorie arrivato in Italia dal Mali. Le sue storie tutto sono fuorché favole o lamentazioni, neppure quando riferisce di maltrattamenti, fughe e pericoli scampati. Lilli Grigolli si fa scrittura per la voce altrui, trasporta i lettori in atmosfere e contesti culturali densi di autenticità, profondamente diversi dal nostro, tuttavia sensibilmente simili nelle aspirazioni esistenziali. Nel farlo dimostra che è possibile l'incontro fra culture e mondi diversi. Al ""personaggio"""" Diadia, si affianca, poco a poco, il suo Paese, il Mali, come protagonista in sé che si confronta con l'Italia, con la diversità di usanze e di comportamenti. Dall'esperienza di Diadia scaturiscono considerazioni amare sulla presenza di tipo coloniale che il suo Paese deve ancora subire, unitamente a una domanda di giustizia cui il mondo dovrebbe dare adeguata risposta."" -
Bioenergia. Energia della vita
Il volume propone informazioni e riflessioni sull'energia che dà la vita. L'opera, idealmente rivolta a tutti, accompagna il lettore dal Big-Bang alla cellula, alla nascita degli organismi e dell'uomo sulla Terra, servendosi di citazioni, dati, studi, riferimenti e riflessioni. Si affrontano temi quali la materia, l'energia, la coscienza, la mente, il simbolo e il rapporto con il Sé. Al di là delle molteplici forme della realtà e dei diversi modi di rappresentarla, obiettivo del lavoro è rintracciare il filo conduttore, l'elemento comune sotteso a tutto, ovvero l'esistere della Bioenergia. -
Storie ritrovate. Racconti non convenzionali di storia e archeologia
Le ""Storie ritrovate"""" raccolte in questo libro raccontano e illustrano piccoli e grandi eventi vissuti da uomini, donne e bambini in epoche lontane, immaginati e ricostruiti grazie ai dati provenienti dalla ricerca archeologica. Attraverso otto racconti, corredati da immagini curate in ogni minimo dettaglio, Topo Temporino, spettatore silenzioso e attento, accompagnerà il lettore alla scoperta di alcuni scorci di vita quotidiana dei protagonisti. Dal Paleolitico al Medioevo, passando per l'età dei metalli e l'epoca romana, si delineerà sempre di più un passato inedito, ricco di avventure, esplorazioni e curiosità: statue stele, gladiatori, furiose battaglie, nozze reali e piccoli tesori che, seppur riferiti a epoche remote, renderanno questi mondi lontani più vicini al nostro presente. Il libro è adatto a bambini e ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado, ma coinvolgerà anche insegnanti e adulti curiosi che vogliono approcciarsi al passato e alla didattica della storia attraverso lo storytelling per testi e immagini. Ogni racconto è completato da disegni e approfondimenti che permetteranno di comprendere meglio gli aspetti caratteristici di ogni periodo trattato. Età di lettura: da 6 anni."" -
Homo viator. Tanka del viandante
I confini sono i connotati dell'ordine diabolico che sancisce la rivalità omicida come tratto immarcescibile della coesistenza dei diversi gruppi umani. Ma i confini sono invisibili poiché introducono differenze e discontinuità prive di qualsiasi oggettività e ragion d'essere. Il confine innalza una barriera di distinzione che mira a giustificare la separazione e la contrapposizione, come pure la connotazione della mobilità naturale degli esseri umani, di homo migrans, come invasione, intrusione, immigrazione clandestina. Così i confini predispongono la criminalizzazione del diritto degli esseri umani a spostarsi, a muoversi liberamente sul pianeta. Camminare è l'azione più naturale e salutare degli esseri umani, secondo una tradizione medica millenaria e ripresa da Rousseau e Nietzsche, ma andare oltreconfine espone a possibili, inattese rappresaglie. -
Caos poetico
"Caos poetico"""" è una raccolta di racconti di innamoramento. L'innamoramento è un pathos che vive il tempo presente, agisce il presente e muore nel tempo presente. L'innamoramento è una fusione, è un divorarsi, è un'idealizzazione. L'innamoramento è voragine, abisso, immensa apertura e si esaurisce quando eros dà vita alla relazione duale amorosa."