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Nata nel buio per raggiungere la luce. Messaggi dal mondo dello spirito. Io ti vedo, io ti sento
Chi o piuttosto cosa è Tiziana Occhiodoro? In questa lunga, avvincente intervista lo psicologo Vincenzo Policreti, professionista dai piedi solidamente piantati a terra, tenta di dare una definizione razionale a questo mistero vivente, seguendone la storia fin dalla nascita, incalzandola con domande insidiose, cui la donna intervistata riesce a rispondere con gentile eleganza, di fatto tuttavia sfuggendo sempre a qualsiasi tentativo di definizione precisa, caratteriale o patologica che sia. Il lettore, nel tentativo di seguire il filo logico dell'intervista, finisce anche lui con il trovarsi quasi in un mondo parallelo. Al termine della lettura egli si accorgerà di essere entrato in uno sconcertante ritratto ad ampie pennellate di Tiziana Occhiodoro, dei suoi difficili primi passi, della sua vita adulta, degli inesplicabili eventi connessi alle sue peculiarità, della sua visione dell'uomo, del creato, di Dio. -
Sarà lo sguardo che cercavi
Queste poesie raccontano con estrema suggestione e immediatezza alcune tappe salienti del percorso dell'autrice di conoscenza di sé, crescita e cambiamento, inestricabilmente legato a una moltitudine di sentimenti che cambiano di pari passo con il procedere del percorso stesso. -
La pelle che navigo
La pelle che navigo è un viscerale racconto in versi dove sangue e vita si mescolano. Le poesie incalzano il lettore in una danza di parole e immagini che oscilla tra la dolcezza e la brutalità. Amori, canti spirituali, crucci filosofici, dichiarazioni d'indipendenza, ricerca di senso e d'identità. I versi si susseguono uno dopo l'altro in ordine cronologico, incidendo e tracciando - metaforicamente - le storie di vita nella pelle. Carezze, scottature, guarigioni e sensazioni sono il racconto di ogni essere umano che si trasforma negli anni, plasmato dal più grande mistero in assoluto: la vita. -
Parole per l'altrove
L'altrove: un luogo di conforto per fuggire la complessità del reale? O forse è qualcosa che va oltre una definizione? ""Parole per L'Altrove"""", più che un tentativo di risposta, è il risultato di un apprendistato alla domanda: un processo alchemico che, articolato in quattro elementi poetici, ha come orizzonte questa quintessenza. Attraverso le immagini carnali e i dubbi del Corpo, passando per la ricerca sonora quasi paradossale del """"Sogno"""", dentro un """"Tempo"""" dilatato e insondabile, e arrivando poi spogliati di ogni peso alle terre dello """"Spirito"""", si schiude questa dimensione altra che comprende e trascende ciascuno di questi momenti d'esistenza. La forma delle poesie è mutevole: talvolta si predilige il suono delle parole rispetto al significato, talvolta è la nitidezza dell'immagine a farsi colonna portante del componimento, altre volte è la musicalità della rima e il gioco di incastri a schiudere significati imprevisti. Viviamo dunque in una """"Terra di mezzo"""", nella quale la poesia rappresenta la strada da percorrere per un viaggio che porta dalle """"radici fragili dell'esistenza a un altrove perpetuo"""", non senza potersi fermare sul cammino per ammirare """"scioccamente il tramonto""""."" -
La forza di un uomo
La vita è bella, ma spesso ci mette a dura prova. Quando porti dentro una malattia che sarà con te per tutta la vita è facile perdersi nel tunnel dello sconforto e della disperazione. Allora emerge la vera forza di un uomo. Grazie a un'introspezione di sé stesso, analizza il proprio vissuto che non sempre è stato scevro da errori e raccoglie linfa vitale per riemergere abbracciando la speranza che deriva da una vera fede. -
Tra cime di pietra e vette di cristallo
Una profonda passione per la montagna mi ha consentito di assaporare panorami tra i più belli, sensazioni tra le più sublimi, esperienze indimenticabili con fidati compagni d'avventura. In quei frangenti, nei quali ti trovi a tu per tu con la natura selvaggia, spesso insidiosa e perigliosa, nella memoria si imprimono in modo indelebile immagini, impressioni, fini percorsi mentali che hanno fornito una via d'uscita a situazioni d'impasse. In quei momenti ti guida un forte istinto, accompagnato inconsciamente da un bagaglio di esperienze che nel tempo si sono distillate attraverso i percorsi della ragione. La montagna non è improvvisazione e semplice adattamento; essa richiede una visione, capacità di simulazione delle future mosse, come in una partita a scacchi. L'approccio all'alpinismo non si discosta più di tanto da quello all'esplorazione dei percorsi del sapere. Anche qui sensazioni, impressioni, dati, modelli ti guidano verso una meta, che però è meno tangibile di quella alpinistica, spesso la intravedono in pochi, talvolta sembra un acerbo frutto della tua sola fantasia. Eppure anche qui segui lunghi e faticosi percorsi, ti orienti in direzioni che ad altri sembrano infruttuose; raggiungi, o ti sembra di raggiungere, vette cristalline che gettano nuova luce su fenomeni fino ad allora interpretati diversamente. Sulla scia delle peregrinazioni di Ulisse, animati dal desiderio d'esplorare nuovi lidi, è possibile trovare gioia e diletto. -
Manifesto strappato
La poesia di Adriano Zuccatti (Ciago, Vallelaghi, TN, 1958) respira il ritmo della vita, una vita spesso difficile, fatta di piccoli segni che si incrociano in apparente casualità, illuminata a tratti da lampi di amore, amicizia e fede. Una poesia ermetica, quasi sospesa, che affonda le radici nelle piccole vicende quotidiane, scandita da un ritmo dilatato, occasionalmente interrotto da uno squarcio graffiante e ironico. Crea trame, intrecci, interferenze. Un verseggiare che mette a nudo l'anima del Poeta e cattura la sensibilità del lettore penetrando con forza e intensità nella sfera più intima delle emozioni e dei sentimenti. -
Maria Antonia de Paz y Figueroa. La vita e gli scritti dell'ultima santa spagnola di America. Testo a fronte spagnolo
Non fu facile per Carlo III firmare nel 1767 il decreto che espelleva i gesuiti dai suoi regni ispanici, né premere sulla Sede Apostolica perché la Compagnia di Gesù venisse soppressa nel 1773. Era rimasto intrappolato nelle oscure trame che da tempo attanagliavano l'eredità ignaziana, e che avevano già colpito in Portogallo e in Francia. E questa volta la stoccata sembrò davvero mortale. Ma Dio sa scrivere diritto anche quando le righe sono storte. Susciterà proprio una figlia della Spagna per rimediare. Non fu una scelta, quella divina, fatta a caso: lei aveva in sé il meglio della Spagna. Nelle vene della Beata Maria Antonia de Paz y Figueroa infatti scorreva il sangue di conquistatori e pacificatori, generali e ammiragli, santi e re; nella sua anima premeva la dottrina e la prassi del santo di Loyola. Dal 1767 e fino alla sua morte nel 1799 smuoverà cielo e terra perché gli Esercizi Spirituali siano approvati, organizzati, frequentati e apprezzati da tutti. Così, oltre ad averli organizzati per più di 130.000 persone, con la sua opera restituirà alla Chiesa la Compagnia di Gesù, al culto universale il suo Fondatore e i suoi Santi, alle città l'ordine e la pace, agli uomini la riconciliazione divina. Le sue lettere, già in vita tradotte al latino, italiano, inglese, francese e tedesco, arriveranno ovunque, rendendola alla fine una delle due Donne più importanti e influenti del suo tempo: l'altra sarà la zarina Caterina II. -
Leyla
Leyla ha 11 anni, è studiosa e gentile. I suoi occhi però sono blu, non azzurri, proprio blu. È preoccupata per il primo giorno di scuola media, perché non ha ancora l'amica del cuore. Nella vecchia città non aveva amici, perché tutti la prendevano in giro per via dei suoi occhi. Ma il primo giorno di scuola conosce Margherita e tra loro nasce subito un profondo legame. Leyla vive con suo padre e una gatta di nome Oliva. La madre non è morta, ma, quando Leyla era ancora molto piccola, è partita per vedere il mondo. Leyla è convinta che i suoi occhi le permettano di vedere dove si trova e di osservare ciò che osserva lei. -
Versi diversi
«Il poeta non abbandona la sua onestà e mette a fuoco un mondo che spesso si mostra irrispettoso delle nostre tendenze più profonde e intime, ma che è in fin dei conti incapace di soffocare del tutto le nostre speranze: una ""Corsa"""" dove si avvicendano successi e sconfitte, occasioni e illusioni, ma dove la memoria imperitura della gioventù resta sempre viva, uno sprone a proseguire a testa alta, malgrado tutto» (Marco Moroni)."" -
Un amore infinito. L'epistolario e il primo incontro tra mia madre e mio padre
Ho riflettuto molto e a lungo se pubblicare questo frammento di epistolario tra mia madre e mio padre. Alla fine mi è sembrato utile e importante farlo, in primo luogo per onorare la loro memoria, perché rimesse traccia, anche letteraria, della loro voce. Nessuno muore davvero se continua a vivere nel cuore di chi resta e questo frammento di vita è un po' come continuare a sentirli parlare tra loro - e da loro a noi - oltre il fluire degli anni. Ho apportato correzioni minime, talora solo lessicali, lasciando volutamente lo stile colloquiale, a volte confuso, incerto, ripetitivo di chi scrive quello che gli viene alla mente mentre parla. Ne esce un'immagine inedita e straordinariamente innocente e pura delle loro prime esperienze di vita a due e offre a tutti coloro che non li hanno conosciuti, o li hanno conosciuti in tempi o in ruoli sociali diversi, una lezione di profonda onestà personale e morale. L'epistolario testimonia il crescere di una connessione emotiva che va via via facendosi sempre più profonda, da entrambe le parti, in un processo di lento ma continuo apprezzamento, maturazione, fiducia reciproche. Interessante anche lo spaccato socio?famigliare che si staglia alle spalle dei nostri due protagonisti. Un padre e una madre molto severi, una zia ""pettegola e tremenda"""", il ricorso al parroco per cercare di accreditare quel """"lui"""" che Rosa teme di presentare ai genitori. Non siamo nel 1600, non è la trama dei Promessi Sposi, siamo nel 1951, ma la vita civile di una piccola città di provincia non sembra molto cambiata."" -
Clara cammina sul filo. Oniricum
Nel flusso dell'esistenza tutti sono collegati a dei fili, diversi per natura o colore. Fili di ricordi, fili che si intrecciano tra la trama e l'ordito degli anni, fili interconnessi con l'intero tessuto di epoche o stagioni passate: perché le esperienze di altri rimangono sullo sfondo e interagiscono in molte maniere. Fili che allegramente trattengono le vite come biancheria stesa ad asciugare, o che difendono da rovinose cadute nei pendii. Fili che conducono fino al limite, là dove la vita rimane sospesa. Clara ne osserva i diversi risvolti nell'esistenza di chi la circonda e nella propria, dialoga con voci di letterati o di persone semplici che cercano di esprimere il proprio vissuto attraverso la scrittura. Così facendo, sceglie di camminare sul filo di parole ereditate dal passato, per tentare di individuare le nuove parole per il futuro. Così che i fili che sorreggono i giorni possano aiutare a comprendere il mondo e risollevare gli animi. -
Storie di incontri e di parole nude
"Storie di incontri e di parole nude è una raccolta di racconti, frutto d'immaginazione ma anche di immedesimazione (...) Sembra che una porta sia rimasta socchiusa facendo intravedere ciò che solitamente gli adolescenti celano accuratamente. Dallo spiraglio provengono voci, bisogno di contatto, di comprensione, ma anche silenzio, nostalgia di attimi fugaci, perdite e gesti estremi. Sulla scena compaiono le attese segrete e i timori, amplificati dallo spazio di libertà offerto dalla scrittura che offre la possibilità di dar vita a molte vite"""" (Prefazione di Micaela Bertoldi)" -
Alzo gli occhi verso i monti. Racconti terra terra per guardare in alto
Prima de ogni storia ghe sarà 'n tochetin de salmo, perché l'è sul teren dela Parola che aven scominzià a conoserne. 'N font meterò 'nvezi do righe 'n tel nos spigolos dialet, che me fa nar subit ale zime 'ncantevoli dei nosi monti. -
Altre mappe. Poesie 2019-2022
In un contesto culturale fortemente segnato da crisi sociali e ambientali dovute in larga parte al ruolo dominante assunto dall'uomo nella nostra era, detta appunto ""antropocene"""", anche la poesia, proprio come tanta parte della natura, rischia di veder peggiorare ulteriormente la propria condizione di precarietà. Divenuta ormai nettamente marginale nel mercato letterario, essa fatica a convincere, a bucare la zona confortevole e ristretta frequentata dagli addetti ai lavori per incontrare un numero di lettori sufficientemente vasto. In tale contesto Matilde Meazzi presenta la sua seconda raccolta rimanendo saldamente fedele alla propria naturale percezione lirica delle cose, scommettendo tutto sulla poesia in sé, sulla sua forza creatrice e sulla sua capacità di trasformarsi e interpretare senza infingimenti la nuova realtà dei tempi. La riflessione dell'autrice passa da sempre attraverso una lente dal duplice filtro: da una parte lo sguardo acuto, distaccato e amoroso nel contempo, che continuamente si posa sulla natura e dall'altra l'interesse per la ricerca sulle questioni più complesse legate alla conoscenza, soprattutto le dimensioni spazio-temporali."" -
A parte tutto. I racconti di Villa Arianna
A parte tutto, cosa resta di una storia vissuta? I temi della morte, della separazione, della fiducia, della perdita, dell'amore, dell'amicizia, della felicità compongono il grande disegno delle relazioni che muovono l'universo, quegli istanti irripetibili che favoriscono il cambiamento, la visione dell'altro e la sua conoscenza. Bianca, Anita e Bea, tre donne complesse, danzando tra passato e futuro, ci accompagnano nella storia, mentre Ettore, Paolo e Luca fanno da controcanto nei racconti che si svolgono a Villa Arianna. Le relazioni tra i protagonisti, i sogni, gli amori, gli imprevisti, i segreti, si incarneranno nelle vicende personali e universali al tempo stesso, per esplorare la profondità umana del mondo interiore. -
Vita di San Chirico martire
Il Martire Chirico è il protettore di San Chirico Raparo, suggestivo paese situato in provincia di Potenza, che lo festeggia solennemente il 15 luglio. Nacque a Konya, città dell'antica Licaonia, in Asia Minore; sua madre, Giulitta o Giuditta, apparteneva a una famiglia principesca. I genitori della nobildonna erano ferventi cristiani, pertanto la educarono alla luce degli insegnamenti evangelici. La prematura scomparsa dell'amatissimo consorte le provocò un'indicibile sofferenza. Tuttavia, animata dalla sua grande fede in Dio, si prodigò per impartire al suo diletto figlio un'esemplare educazione cristiana. Il piccolo Chirico, o Quirico, crebbe circondato dall'affetto familiare. Purtroppo, i tempi erano tremendi: vissero all'epoca dell'imperatore Diocleziano, caratterizzata dalla terribile persecuzione dei cristiani. Santa Giuditta, costretta ad allontanarsi da Konya con il piccolo Chirico, trovò rifugio a Tarso, la città di San Paolo, l'Apostolo delle genti. Sfortunatamente, fu catturata insieme al suo bambino per ordine dello spietato governatore Alessandro. L'epilogo fu tragico: San Chirico e Santa Giuditta vennero martirizzati nel 304 (o 305) dell'era cristiana. Il loro glorioso martirio contribuì all'affermazione del messaggio salvifico della fede in Gesù Cristo. -
Viaggiare in prima fila. L'accompagnatore turistico (tour leader) e l'intermediazione nell'esperienza transculturale
Da sempre il turismo è un'attività mediata. Tra il turista e la realtà locale si interpone la figura di un mediatore che, nella maggior parte dei casi, è ricoperta dal tour leader. Una professione che l'autore di questo libro conosce molto bene, praticandola da molti anni e che ha voluto raccontare alla luce delle sue esperienze personali e dei suoi studi di carattere sociologico e antropologico. Nei viaggi organizzati il tour leader si colloca a cavallo tra il mondo dei turisti e quello di chi li ospita, cercando di creare una sorta di terreno comune, dove le due realtà possono incontrarsi. Il tour leader, inoltre, opera su un livello interno alle dinamiche del gruppo; nelle prime fasi del viaggio, i vari componenti non si conoscono tra loro e l'unico punto di riferimento comune è il tour leader. L'esperienza turistica, infatti, non vive solo di relazioni con locali e mediatori, ma anche con compagni di viaggio e con il tour leader. Queste relazioni si intrecciano indissolubilmente per dare vita a un quadro unico. La memoria del viaggio non è più la semplice narrazione di ciò che si è visto: è il racconto di ciò che si è visto assieme a quelle persone che ci hanno accompagnato. -
I giardini dell'anima
"Come definire questo nuovo libro di Giovanna Sartori De Vigili se non breviario di un'anima che desidera raccogliersi per recuperare attraverso l'amata scrittura il ricordo di giorni quieti e feriali rubando attimi preziosi alla corsa del tempo? Sono fotogrammi, piccoli accadimenti, sussulti, profumi, melodie, incanti, posizionati ora da uno sguardo maturo in una orchestrazione capace di dosare la luce, l'impasto, la stesura dei colori all'interno di un tempo narrativo che assume qua e là un tono epico"""" (dalla prefazione di Nadia Scappini)." -
Sulle ali di cristallo. Un viaggio fantareale attraverso i cambiamenti climatici
Questo libro, più docufiction che romanzo, nasce con lo scopo di raccontare, anche attraverso le parole di autorevoli scienziati, i risultati di alcuni studi significativi sul tema degli effetti dei cambiamenti climatici. Abbiamo scelto di focalizzarci sul mondo della fauna semplicemente perché rappresenta l'oggetto principale delle nostre attività lavorative, senza voler in alcun modo discriminare il resto degli organismi viventi, per i quali gli effetti del riscaldamento globale sono altrettanto incisivi ed estesi. Divulgare le conoscenze rendendole comprensibili ai non addetti ai lavori deve essere un preciso dovere di noi scienziati, perché senza una comprensione diffusa delle ""cose della natura"""" difficilmente percepiremo l'importanza di fare tutti la scelta giusta, anche nella vita quotidiana. Ce la possiamo fare.""