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Vite di alberi straordinari. Viaggio tra le piante più antiche del mondo
Zora del Buono è un architetto che ha sempre avuto una grandissima fascinazione per gli alberi. Un attaccamento emotivo legato al ricordo degli ulivi che hanno popolato la sua infanzia in Puglia, che è poi diventato interesse estetico per via della sua professione. E poi ancora, in maniera via via più dirompente, si è trasformato in un senso di rispetto solenne rivolto soprattutto verso gli alberi centenari e millenari, custodi di un sapere antichissimo, di fronte alla cui longevità l'uomo scompare. Animata da un profondo desiderio di scoperta, unito allo studio della botanica, Zora del Buono ha deciso di viaggiare per un anno intero tra l'Europa e l'America del Nord per visitare gli alberi secolari di quelle zone. Con la sua Rolleiflex analogica in borsa, ha reso omaggio a esemplari straordinari, paragonabili a veri e propri individui dotati di personalità, raccontando aneddoti, suggestioni, storie cresciute insieme e attorno a loro nel corso del tempo. Come quella del tasso di Ankerwycke, un albero alto quasi 15 metri e largo ben 9, sotto al quale si sarebbero svolti gli incontri romantici tra Enrico VIII e Anna Bolena; o dell'Hiroshima Survivor, un bonsai di pino bianco giapponese sopravvissuto alla bomba atomica e che oggi si trova a Washington; o di Dicke Marie, ""Maria la grassa"""", una quercia di quasi 900 anni che fu ammirata dal giovane Goethe e dai fratelli Humboldt; o di Pando, forse il più antico essere vivente del pianeta, un insieme di 47.000 pioppi tremuli, tutti cloni dell'albero originale, la cui età stimata è di 80.000 anni. Con il suo sguardo attento e curioso, dotato di una sensibilità finissima, Zora del Buono ci accompagna tra luoghi impervi e mete irraggiungibili mostrandoci che ogni albero, per quanto modesto, rappresenta tutto un mondo per un'infinità di creature. Ammireremo la straordinaria resilienza di pini, tigli, sequoie, abeti, e sperimenteremo la fragilità dell'animo umano che ammutolisce, inerme, a confronto con la potenza, la maestosità e l'insondabilità della natura."" -
Sogni di un disegnatore di fiori di ciliegio
Il bosco ospita alberi, animali, muschi, ruscelli. Ma anche uomini: gli uomini che lo attraversano, che vengono a prelevare qualcosa, gli uomini che vi si immergono per pregare o purificarsi, nonché gli uomini che quel bosco hanno accudito o abbandonato. In un bosco esistono eventi manifesti ed eventi taciuti, agiscono forze maestose visibili e altrettante brutalità invisibili, proprio come nelle persone, nelle quali si almanaccano piccoli e meno piccoli segreti che si desidera tenere nascosti. Da queste suggestioni nascono i testi che compongono la nuova opera polifonica di Tiziano Fratus, fatta di versi e prose, istantanee scattate tra i giardini e i boschi d'Italia, meditazioni scritte sotto i ciliegi in fiore, protagonisti del paesaggio per una manciata di giorni all'anno. Pagine dedicate a quel sentimento che l'autore chiama dendro-sofia, da dendron (albero) e sophia (conoscenza, esperienza, saggezza). Si chiede Fratus: come mai l'uomo, in tutte le epoche della Storia, ha sempre sentito l'esigenza di tornare, presto o tardi, alle foreste, alla natura? In parte per dimenticare le città e le vite che oggi conduciamo in maniera forzata, per ritrovare la pace. E dove, se non in un bosco, l'esperienza può raggiungere l'apice della sua autenticità? Il bosco non è un agglomerato di alberi e arbusti, è qualcosa di più complesso, di misterioso, di sacro, ci riporta costantemente all'infanzia, in parte reale e ricordata, in parte immaginata, reclama unità a qualcosa di intangibile che vive sepolto dentro di noi. -
La salute naturale del bambino. Guida pratica ai problemi di salute più comuni a uso di genitori e nonni
Negli ultimi decenni, il comportamento emotivo dei genitori verso le malattie dei propri bambini si è profondamente modificato. Su questo hanno influito l'ansia spesso eccessiva e la volontà (o la necessità?) di una guarigione sempre più veloce e poco rispettosa delle possibilità fisiologiche. Accade molto spesso che i bambini si ammalino con una frequenza che può far preoccupare e può capitare, anche, che il bambino sia appena guarito da una malattia respiratoria e già inizi a manifestare i sintomi di un nuovo episodio infettivo. E allora i genitori si chiedono: perché mio figlio si ammala sempre? Perché passa tutto l'inverno a tossire? Come mi devo comportare di fronte a un'otite improvvisa? Il miglior traguardo per un buon genitore è acquisire sicurezza, serenità e autonomia nel gestire la quotidianità del bambino. E questo vuol dire non solo nutrirlo e educarlo ma anche saper affrontare autonomamente i problemi di salute comuni come la tosse, la diarrea, il vomito, la febbre, il mal di gola, il raffreddore e simili. La salute naturale del bambino si propone di guidare i genitori nella conoscenza di questo tipo di problemi (descritti con parole semplici e con precisione scientifica) che hanno la caratteristica di essere in genere benigni e di non richiedere quasi mai l'uso di farmaci di sintesi. Esistono infatti ottimi rimedi naturali per lenire e ridimensionare ad esempio il disagio della tosse (con piante medicinali come grindelia, elicriso e piantaggine), ridurre il prurito (molto efficaci l'olio di jojoba, di borragine, di iperico e di enotera), prevenire i sintomi delle infezioni delle alte vie aeree (soprattutto con l'echinacea) o agire tempestivamente in casi come la diarrea, che richiede un trattamento immediato e l'aiuto del pediatra o del farmacista. Questo libro rappresenta il risultato di un percorso personale di studio sui problemi di salute dei bambini, di oltre vent'anni di ricerca approfondita sulle piante medicinali e le sostanze naturali complesse e, cosa più importante, di oltre quarant'anni di lavoro da pediatra che ora Vitalia Murgia mette a disposizione di tutti. -
Basta scuse sui rifiuti! Come possiamo ridurre la quantità di rifiuti che produciamo e perché dobbiamo farlo adesso
Strade invase dall'immondizia, mari pieni di plastica, discariche stracolme... Ma dove vanno a finire davvero i nostri rifiuti? Siamo tutti responsabili della spazzatura che produciamo e se ci comportassimo in maniera più consapevole riusciremmo a ridurre il nostro impatto sull'ecosistema del Pianeta. Martin Dorey, esperto ambientalista, ci chiede di fare attenzione agli oggetti che buttiamo, a quelli che ricicliamo - la plastica, il cibo, i vestiti, i prodotti elettronici, i mobili e di considerare gli effetti di un errato smaltimento. Ci offre dette #soluzioneindueminuti pratiche é veloci per diminuire la produzione di spazzatura, promuovendo delle azioni che possono fare davvero una grande differenza. -
Canto degli alberi
«Anche nel nuovo libro Antonio Moresco continua la sua riflessione semplice e diretta sui fondamenti della Natura, secondo una versione laica ma non rinchiusa nel recinto dei paradigmi culturali esistenti» - Alberto Casadei, La Lettura""Ho scritto questo libro nei mesi di isolamento per la pandemia. I suoi protagonisti sono gli alberi, in particolare gli alberi murati, quelli che crescono dentro i muri delle case degli uomini, visti come una nuova specie crocevia tra più mondi (vegetale, minerale, umano) e prefigurativa. L'ho scritto mentre ero anch'io murato, come tutte le donne e gli uomini del nostro Paese e del mondo, in un momento cruciale anche della mia vita personale, per di più bloccato dal divieto di viaggiare in una casa di Mantova, la città dove sono nato e ho trascorso l'infanzia e l'adolescenza, scatola nera della mia vita. Questo libro anche per me inaspettato è la mia risposta di scrittore a questo trauma e il mio appello a compiere un salto di piani e di specie e a dare vita a una metamorfosi. L'ho scritto giorno dopo giorno, in totale solitudine, con ispirazione, liberando in un unico flusso narrativo testimonianza, corpo a corpo col mondo, autobiografia trascesa, abbandono lirico, romanzo drammaturgico e figurale, canto, sogno, immaginazione, invenzione."""" (Antonio Moresco)"" -
Viaggio nell'Italia dell'Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro
Un libro sorprendente e provocatorio, che immagina come cambierà la geografia dell'Italia se non saremo capaci di arretrare gli effetti del cambiamento climatico«Emerge un tema forte del cambiamento tecnologico, sociale e politico, in cui è la stessa idea di ""destino comune"""" a essere messa in discussione» - Massimiliano Bucchi, la LetturaCome ormai tutti purtroppo sappiamo, l'impatto dell'umanità sul pianeta sta producendo effetti devastanti. La realtà geografica che identifichiamo con l'Italia è stata nei millenni estremamente mobile per ragioni tettoniche, morfogenetiche, climatiche, ma in ultimo anche antropiche e possiamo dunque affermare, con rigore scientifico, che Homo sapiens sta contribuendo a cambiare il clima e pertanto anche la conformazione della superficie terrestre: non è un fenomeno recente, ma non era mai accaduto in tempi così rapidi e con conseguenze così vaste. Considerata questa inedita accelerazione, non possiamo fare a meno di chiederci: come muterà l'aspetto del mondo nel futuro prossimo? Se tutto continuerà ad andare per il verso sbagliato e non attueremo le giuste misure per evitarlo, assisteremo allo fusione dei ghiacci perenni e all'innalzamento del livello dei mari. Per farci riflettere sui rischi concreti a cui potremmo andare incontro, il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani e il geografo Mauro Varotto hanno immaginato come si trasformerà l'Italia proiettandoci, in maniera distopica, nell'anno 2786. Esattamente 1000 anni dopo l'inizio del viaggio in Italia di Goethe, comincia così il tour di Milordo a bordo del battello Palmanova attraverso la geografia visionaria del nostro futuro: la Pianura padana sarà quasi completamente allagata; i milanesi potranno andare al mare ai Lidi di Lodi; Padova e tantissime altre città saranno interamente sommerse; altre ancora si convertiranno in un sistema di palafitte urbane; le coste di Marche, Abruzzo e Molise assumeranno l'aspetto dei fiordi; Roma sarà una metropoli tropicale; la Sicilia un deserto roccioso del tutto simile a quello libico e tunisino... Tappa dopo tappa, al viaggio di Milordo farà da contraltare l'approfondimento scientifico che motiverà, con dati e previsioni, le ragioni del cambiamento territoriale - illustrato, per l'occasione, con una serie di mappe dettagliatissime create da Francesco Ferrarese. Uno scenario giudicato per fortuna ancora irrealistico, ma utile per farci capire che l'assetto ereditato del nostro Paese non è affatto scontato e che la responsabilità di orientarlo in una direzione o nell'altra è tutta nostra."" -
Il peggior nemico. Come vincere la battaglia contro malattie infettive ed epidemie
A differenza delle catastrofi naturali, il cui potere distruttivo è concentrato in un'area precisa e in un determinato periodo di tempo, o delle malattie in generale, che possono avere effetti devastanti ma comunque circoscritti, le epidemie hanno l'incontenibile capacità di sconvolgere la vita quotidiana su scala globale, gravando sulle risorse pubbliche e private e interrompendo il flusso del commercio e dei trasporti. Oggi, ormai, è sempre più facile spostare persone, animali e merci da un capo all'altro del Pianeta, ma se da una parte il progresso ha reso agili questi movimenti dall'altra ha aumentato la possibilità di innescare la diffusione di nuove pandemie. E come ha dimostrato l'esplosione di casi di Ebola, MERS, Zika, fino alla più recente Covid-19, siamo tragicamente impreparati a gestirne le conseguenze. Cosa possiamo - e dobbiamo - fare, quindi, per difenderci dal terribile nemico che in questi anni sta mettendo a rischio il nostro destino? Attingendo alle ricerche scientifiche più recenti, alle nuove indagini epidemiologiche e forte della sua lunghissima esperienza, Michael T. Osterholm delinea con chiarezza quali sono le risorse e i programmi che dobbiamo mettere in campo se vogliamo proteggerci dalle minacce rappresentate dalle malattie infettive: innanzitutto progettare una sanità, un governo e un sistema produttivo e commerciale in grado di operare in modo continuativo e creare una scorta strategica internazionale di beni critici, come medicinali salvavita e dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari. Pubblicato per la prima volta nel 2017 e arricchito ora da una nuova premessa sulla Co-vid-19, II peggior nemico è un saggio che fa luce anche su un altro fattore molto importante che può costituire un serio pericolo per il futuro dell'umanità: la resistenza agli antibiotici. Solo rendendoci conto delle sfide che dovremo affrontare, dice Osterholm, potremo impedire che l'inimmaginabile diventi davvero inevitabile. -
Salviamo il nostro futuro! Il mio impegno per l'ambiente, l'equità e la salute
Con la passione, la forza, l'intelligenza e la determinazione che caratterizzano da sempre le sue battaglie, Jane Fonda ci chiede a gran voce di stare uniti e di lottare insieme per la difesa dell'ambiente, non tanto per salvare il nostro futuro immediato, ma quello delle generazioni a venire. ""È troppo tardi per essere moderati, dobbiamo agire subito!"""" Nell'autunno del 2019, frustrata dall'inazione dei politici e ispirata da Greta Thunberg, Naomi Klein e dagli scioperi studenteschi, Jane Fonda ha deciso che sarebbe scesa in piazza per protestare contro il cambiamento climatico di fronte al Campidoglio, a Washington D.C. L'11 ottobre ha inaugurato così i Fire Drill Fridays, i """"venerdì dell'esercitazione antincendio"""", e da allora, ogni settimana, ha guidato migliaia di persone in una disobbedienza civile non-violenta di grandissimo successo, che l'ha portata a essere arrestata più volte. In questo libro, che non vuol essere solo l'ultimo atto di testimonianza di una donna che si è sempre battuta per l'ambiente ma soprattutto una call to action pratica che fornisce gli strumenti necessari perché tutti possano darsi da fare, Jane Fonda intreccia il suo viaggio personale con le testimonianze di esperti, ambientalisti, attivisti che si sono uniti alla sua lotta per analizzare in profondità le questioni cruciali del nostro tempo: la condizione degli oceani e la scarsità dell'acqua, la necessità di leadership femminile, i migranti, i diritti umani, gli effetti della guerra e del militarismo sul clima, la plastica, l'agricoltura sostenibile... Tutte tematiche profondamente legate tra loro che evidenziano come la situazione che stiamo affrontando non sia soltanto un'emergenza climatica, ma una crisi di portata ben più ampia in cui le conseguenze negative dell'inquinamento si riflettono su precisi contesti razziali, economici, di genere e di potere: non è solo l'ecosistema della Terra che si sta sgretolando, ma tutto il nostro tessuto sociale. """"I problemi che stiamo affrontando ora richiedono che ognuno di noi si unisca alla lotta. Una lotta non solo per il nostro futuro immediato, ma per il futuro delle generazioni a venire""""."" -
Brevi lezioni di meraviglia. Elogio della natura per genitori e figli
In questa opera Carson cattura l’essenza dell’universo pieno di meraviglia dei bambini, risvegliando in noi quell’antico desiderio di comunione con il mondo vivente. Rammentando come il suo occhio ricettivo alle bellezze della natura si fosse affinato in compagnia della madre durante l’infanzia, Carson ci spiega che un bambino ha bisogno di almeno un adulto con cui vivere questo tipo di esperienze, purché l’adulto adotti l’atteggiamento del bambino. La natura, del resto, è un’arena piena di gioie da condividere e nell’avventura della scoperta ci rende tutti uguali. Apparso per la prima volta nel 1956, sulla rivista “Woman’s Home Companion”, e poi pubblicato da Harper nel 1965. -
Disuguali. Politica, economia e comunità: un nuovo sguardo sull'ingiustizia sociale
Stefano Zamagni, da anni una delle voci più autorevoli dell'economia italiana, apprezzato in tutto il mondo per aver promosso i principi di una ""economia civile"""", affronta ora un tema cruciale della società contemporanea: la disuguaglianza. Ricordandoci che le disuguaglianze non sono un dato di natura da accettare come qualcosa di ineluttabile, analizza i principali fattori responsabili del fenomeno distinguendo le cause di natura socio-politica, quelle di natura economico-finanziaria e quelle che interessano la matrice culturale della società, suggerendo poi delle linee guida chiare che mettono l'accento sull'urgenza di superare la concezione individualistico-libertaria dell'azione umana. La sfida che secondo Zamagni siamo chiamati ad affrontare è quella di adoperarsi con coraggio e intelligenza per trasformare dall'interno il modello economico che si è consolidato negli ultimi quarant'anni: il mercato non dovrà più solamente essere in grado di produrre ricchezza, e di assicurare una crescita sostenibile, ma dovrà porsi al servizio dello sviluppo umano integrale, di uno sviluppo cioè capace di tenere in armonia tre dimensioni: materiale, socio-relazionale e spirituale. Non c'è nulla di irreversibile nel capitalismo: è sbagliato pensare che sia necessario intervenire solamente sul lato delle opportunità, vale a dire sul lato delle risorse e degli incentivi, bisogna invece insistere sulla speranza, che si alimenta con la creatività dell'intelligenza politica e con la purezza della passione civile. È la speranza che sprona all'azione e all'intraprendenza, perché colui che è capace di sperare è anche colui che è capace di agire per vincere la paralizzante apatia dell'esistenza."" -
Scoiattoli & co. Viaggio nel mondo del roditore più simpatico, veloce e parsimonioso
Gli scoiattoli hanno qualcosa di speciale. La nostra sensibilità si rifiuta, infatti, di considerarli semplici roditori affini a topi e ratti: agili e furbi, saltano come acrobati tra le cime degli alberi, hanno una memoria straordinaria, sono esperti nell'arte di sopravvivere, e sono fra gli animali più simpatici, capaci di generare un'immediata empatia in chiunque li osservi. Il famoso biologo Josef H. Reichholf ci spiega finalmente le ragioni di questa grande popolarità in un saggio approfondito interamente dedicato al mondo degli scoiattoli: ci racconta le loro abitudini di vita, ci descrive il loro habitat, ci spiega perché giocano, perché sono così impegnati e frenetici, a cosa serve la loro folta coda, perché alcuni sono bruno-rossicci mentre altri sono marrone scuro o quasi neri, come costruiscono le loro tane... Intreccia aneddoti curiosi — come quella volta in cui si è imbattuto in uno scoiattolo che è letteralmente ""caduto"""" dal cielo — a informazioni scientifiche dettagliate sull'alimentazione, l'accudimento della prole, le differenze tra le diverse specie di scoiattoli, con uno speciale approfondimento sul ghiro e il suo affascinante e misterioso letargo. Scoiattoli, ghiri e altri piccoli mammiferi sono tra gli animali che più hanno dimostrato una spiccata capacità di apprendimento. Sono arrivati da soli nel mondo umano e ci si sono ambientati benissimo. E ci collegano con quelle specie che vivono ritirate, a cui dovremmo concedere gli spazi di cui hanno bisogno perché si avvicinino infine anche loro e si lascino osservare senza paura. Dopotutto, ammirare gli scoiattoli non è solo divertente, quello che non ci aspetteremmo è che possano insegnarci molto anche sul mondo in cui viviamo noi stessi."" -
Quando guardi il mondo e non lo vedi. Le verità nascoste, i punti ciechi e le pericolose illusioni che influenzano la nostra vita
A occhio nudo vediamo solo una minima parte della realtà che ci circonda. Le nostre capacità naturali sono nettamente inferiori rispetto ai raggi X che scrutano attraverso la pelle, ai microscopi in grado di distinguere, ad esempio, le principali componenti del sangue, ai sistemi di sorveglianza ad alta tecnologia gestiti tramite l'intelligenza artificiale. O rispetto a quelle degli animali che possono vedere gli infrarossi, gli ultravioletti, o addirittura a 360 gradi: queste creature vivono nello stesso mondo in cui viviamo noi, ma hanno accesso a qualcosa di molto diverso quando si guardano intorno. In questo saggio, che Naomi Klein ha definito ""caleidoscopico"""" per la ricchezza e la varietà delle ricerche che affronta, Ziya Tong illumina diversi aspetti dell'individualità e della società da prospettive nuove. Espone prima di tutto i limiti delle nostre capacità visive, mostrandoci come la scienza e la tecnica hanno potuto permetterci di superarli, nel tempo, grazie a una strumentazione sempre più avanzata. Poi, illustra i punti ciechi """"collettivi"""", evidenziando quanto poco sappiamo sulla provenienza del cibo o dell'energia o sulla destinazione finale dei nostri rifiuti, procurandoci più di qualche shock con la descrizione dei processi dell'industria alimentare... Infine, si sofferma su quei modi di pensare il mondo che sembrano naturali o inevitabili, ma che sì rivelano solo concezioni ereditate, tramandate di generazione in generazione."" -
Minimi giganti la vita segreta delle formiche
Le formiche assomigliano in maniera sorprendente agli uomini: hanno sviluppato forme di comunicazione, organizzazione sociale e divisione del lavoro, coltivano giardini, allestiscono magazzini, conducono guerre e riducono altre formiche in schiave, che a loro volta tentano di ribellarsi. Riescono persino a creare delle difese contro gli agenti patogeni che le minacciano. Come le api, le formiche formano società altamente complesse e hanno una storia eccezionalmente lunga, iniziata almeno 100 milioni di anni fa, quando i dinosauri dominavano ancora la Terra. Il segreto del loro successo si basa in gran parte sulla loro filosofia: ""Non chiederti cosa può fare il tuo popolo per te! Chiediti cosa puoi fare tu per il tuo popolo!"""". Senza la sua colonia, una singola formica è spacciata, eppure sempre pronta a sacrificarsi per la comunità. Perfino le possenti operaie della cosiddetta """"formica proiettile"""" tropicale, che raggiungono le dimensioni di un calabrone e la cui puntura è talmente dolorosa che può fare impazzire una persona, muoiono nel giro di pochi giorni se non riescono a ritrovare la loro colonia. Quando invece le formiche sono insieme, non c'è quasi nulla che possa fermarle. Costruttrici di trappole, infermiere, cacciatrici, raccoglitrici: le formiche sono piene di sorprese."" -
Vita e natura. Una visione sistemica
Negli ultimi trent'anni, nella scienza d'avanguardia, è emersa una nuova concezione sistemica della vita in cui si afferma che siamo circondati da sistemi complessi, formati cioè da varie parti e componenti che si giustappongono e interagiscono mutualmente le une con gli altri, così che non ha più senso, per studiare e capire il sistema stesso, isolare i singoli componenti e analizzarli singolarmente staccandoli dal contesto globale. Questo volume integra in un unico quadro teorico coerente le idee e i modelli che costituiscono il fondamento di questa visione. Esplorando a 360° la storia e le diverse discipline scientifiche, Fritjof Capra e Pier Luigi Luisi affrontano la comparsa di termini chiave come ""autopoiesi"""", """"strutture dis-sipative"""", """"social network"""" e """"comprensione sistemica dell'evoluzione"""". Pubblicato per la prima volta nel 2014 e divenuto, negli anni, un testo di culto, Vita e Natura si propone anche come una lettura essenziale per chiunque sia interessato a comprendere le implicazioni nelle varie discipline delle scienze naturali e sociali della concezione sistemica della vita: dall'economia alla politica, fino alla medicina, la psicologia, l'ecologia e il diritto."" -
Conoscere le piante medicinali. Schede pratiche, tante curiosità e suggerimenti utili
La storia dell'uomo è da sempre imprescindibilmente legata alle piante medicinali: basta pensare alle tracce ritrovate nelle tombe del Paleolitico di 60.000 anni fa, o alle 2.800 piante che gli Indiani d'America utilizzavano a scopo terapeutico. Il lungo contatto, in tempi e luoghi diversi, tra uomini e piante ha prodotto un corpo di conoscenze vastissimo e articolato che ora è a disposizione di tutti, prezioso patrimonio acquisito attraverso uno sforzo incommensurabile. Andrea Lugli ci conduce alla scoperta di questo mondo ricchissimo e affascinante con un testo di facile e piacevole lettura, per conoscere tutte le virtù delle principali piante medicinali e sapere quali sono gli usi che, ad oggi, possono senza ombra di dubbio ritenersi affidabili. Attraverso dettagliate schede pratiche, impareremo quali sono le caratteristiche di valeriana, artiglio del diavolo, ginseng, alga bruna, ginkgo, potremo utilizzare correttamente le piante per combattere lo stress o per favorire il riposo notturno, scopriremo tante curiosità e suggerimenti utili per avvicinarci nella maniera migliore alla fitoterapia e potervi far ricorso ogni volta che sarà necessario: lo sapevate, ad esempio, che la centella è chiamata anche ""erba delle tigri"""" perché si dice che i felini, quando feriti, siano soliti rotolarsi sulla pianta per favorire la guarigione delle ferite? Un libro destinato sia al lettore appassionato della materia sia a chi si approccia per la prima volta alla conoscenza delle piante medicinali."" -
Le nozze delle piante. Testo latino a fronte
Pubblicato in prima edizione a Stoccolma nel 1746 per i tipi di Lars Salvius, il trattato ""Sponsalia plantarum"""" nel frontespizio è accreditato a Johan G. Wahlbom, ma non vi sono dubbi circa la paternità di Linneo, di cui Wahlbom era studente. L'opera ha lo scopo di dimostrare che i vegetali, proprio come gli animali, si riproducono per via sessuale (mediante la fecondazione dei fiori femminili da parte del polline, o pulviscolo, maschile) in contrasto alle più diffuse e accettate teorie dell'epoca. L'aver attribuito una vita sessuale, e dunque organi genitali, alle piante, anche attraverso accostamenti espliciti con la sessualità umana procurò a Linneo un'accusa di blasfemia che rischiò di rovinarne la carriera e la reputazione. Nel dettaglio, lo scritto linneano poggiava su scoperte di botanici a lui quasi coevi come Millington, Grew, Camerarius, Morland, Vaillant, Blair, fornendo tuttavia una serie di contributi originali che nel corso dei decenni successivi all'uscita dell'opera si rivelarono decisivi per l'accettazione da parte della comunità accademica della teoria in essa sostenuta. Soprattutto si tratta di un testo basilare perché proprio sull'osservazione di stami e pistilli si fonda il sistema di classificazione delle piante proposto da Linneo e ampiamente seguito nei secoli successivi (oggi permane, infatti, l'uso di definire una pianta attraverso la pratica nomenclatura binomiale che ne contempla genere e specie). """"La fioritura deve essere considerata l'esito di un accoppiamento sessuale e a buon diritto gli antichi sostenevano che il fiore esprimesse la gioia e la passione dei vegetali."""" (Carlo Linneo)."" -
Per un nuovo capitalismo. Creare ricchezza economica, sociale e ambientale per il mondo di domani
Il mondo è alla vigilia di una svolta storica. Il capitalismo sembra davvero aver raggiunto la sua fase finale, persino coloro che l’hanno sempre difeso ora sono pronti ad ammetterlo. Per questo John Elkington, imprenditore inglese e autorità indiscussa a livello internazionale nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa, ha dedicato la sua vita lavorativa e le sue ricerche allo studio di un nuovo paradigma finalizzato all’elaborazione di un manifesto per il cambiamento del sistema mondiale, teso a servire le persone e il Pianeta, ma al tempo stesso anche a generare profitti. Grazie alle numerose iniziative in cui è stato coinvolto, alla lunghissima esperienza sul campo come consulente e alle letture che lo hanno influenzato, John Elkington ha potuto forgiare il concetto di “Cigno Verde” rappresentato da quelle “soluzioni sistemiche alle grandi sfide globali” che offrono “un progresso esponenziale sotto forma di creazione di ricchezza ecologica, sociale e ambientale”. Se i Cigni Neri ideati nel 2007 da Nassim Nicholas Taleb sono problemi che portano esponenzialmente al collasso, i Cigni Verdi descritti da Elkington sono soluzioni che conducono esponenzialmente verso una svolta. Sono eventi rigenerativi, in gran parte pianificati e non improvvisi, che instaurano cicli virtuosi, sviluppano la resilienza, sono a favore delle generazioni future e sono ovviamente sostenibili. Sono mutamenti straordinari e profondi che nascono all’interno del sistema come ad esempio la rapida diffusione dell’ambientalismo, la crescita delle energie rinnovabili, l’ideazione delle vetture elettriche, i green bond, la “Transizione verde” della Danimarca, il Green Deal europeo... Questo libro disegna, insomma, per le persone come per il Pianeta, un quadro ottimistico del futuro, e si impone come una lettura imprescindibile per i leader di aziende grandi e piccole che vogliono aiutare le loro imprese a sopravvivere al prossimo inevitabile cambiamento e per chiunque sia interessato ad assumere un ruolo positivo e costruttivo a sostegno di questo momento delicatissimo e decisivo. -
La più bella pittura del mondo. Piero della Francesca nelle parole e nello sguardo di scrittori, poeti, artisti
In questo saggio, Attilio Brilli offre un modo nuovo di confrontarsi con l'opera di Piero della Francesca attraverso le parole di narratori, saggisti, poeti, artisti, scienziati, filosofi appartenenti a nazionalità e a tradizioni culturali diverse - come Aldous Huxley, Albert Camus, John Dos Passos, Iris Murdoch, Giorgio Bassani, Giuseppe Ungaretti, Piero Calamandrei, Mario Luzi, Fernando Botero, Yves Bonnefoy, John Berger e molti altri. Le loro riflessioni mettono in luce aspetti dei capolavori dell'artista che hanno poco a che fare con la storia dell'arte. In questo volume, infatti, Piero non è più un oggetto di analisi, bensì un soggetto capace di interagire con il mondo contemporaneo. Mentre non avrebbe alcun senso parlare di viaggio o pellegrinaggio con riferimento a Raffaello, Michelangelo, o Caravaggio, l'unico modo per conoscere Piero è sempre stato quello di andare a cercarlo nella sua terra. Piero rappresenta proprio il caso di un artista le cui opere sono comprese nell'ambito di un percorso breve e circoscritto che ha come baricentro Sansepolcro e come terminali Arezzo a ovest, Urbino e Rimini a est. Muoversi lungo questo asse - definito a livello internazionale ""The Piero della Francesca Trail"""" - significa ricalcare i passi del pittore che soleva viaggiare presso le corti dei Montefeltro e dei Malatesta. Un itinerario che ci remunera con il ciclo della Leggenda della vera Croce di Arezzo, con la Madonna del parto di Monterchi, con la Resurrezione, la Madonna della Misericordia e il frammento del San Giuliano di Sansepolcro, con le tavole della Flagellazione e della Madonna di Senigallia di Urbino e con l'affresco malatestiano di Rimini. Piero della Francesca è caduto fra noi, alle soglie della contemporaneità, come uno di quei meteoriti così rari che sembrano non poter essere accostati a nulla che sia venuto prima di loro e ai quali, dopo, nulla assomiglia. Reperto raro e prezioso, è stato oggetto, e in parte lo è tuttora, di un culto presuntuosamente elitario, intimamente esclusivo. Si possono avere confronti diversi con le sue opere. Certi loro frammenti possono baluginare inattesi nella memoria, come i cavalieri della Battaglia di Costantino che compaiono in Another Life di Derek Walcott. E si può reagire come Tarkowskji, ammutolito dinnanzi alla Madonna del parto destinata a diventare l'icona madre del film Nostalghia; o come Mario Luzi, stordito dal portentoso, improvviso «agguato» tesogli a Sansepolcro dalla Resurrezione. Questo momentaneo venir meno, questo accavallarsi di interferenze memoriali sono la percezione della genialità umana che interseca il flusso temporale e lo sospende. È in questa sospensione inattesa che si realizza la smemorante simbiosi tramite la quale al visitatore è dato partecipare della fragile """"eternità"""" dell'opera d'arte."" -
La quercia di Bruegel
Un romanziere di scarso successo s'inventa una serie di pseudonimi per continuare a fare della scrittura il suo mestiere.rnrn«La quercia di Bruegel è un libro colto e ironico che spazia con apprezzabile leggerezza tra dipinti, attualità e riflessioni» - Raffaella De Santis, Robinson«Il nuovo romanzo di Alessandro Zaccuri La quercia di Bruegel è un testo che pone al centro della sua riflessione la possibilità di nominare la realtà dopo un trauma» - Demetrio Paolin, la Letturarn L'eteronimo francese con cui finalmente ottiene qualche riscontro è un autore specializzato in biografie romanzate di artisti famosi e l'ultima opera che mette in cantiere, per volere del suo editore che conosce la sua smania di confrontarsi con vicende di famiglia, emulazioni, rivalità tra padri e figli, imperi che sorgono e potentati che svaniscono, è la storia dei Bruegel. Nel 2016 si reca, così, a Bruxelles per approfondire la conoscenza dei pittori fiamminghi quando per caso, in albergo, incontra una donna italiana, Matilde Rovani, una neurologa, anche lei lì per studiare l'opera dei Bruegel, sebbene con una motivazione completamente diversa. Matilde sottopone i suoi pazienti a dei test tramite le arti figurative: i suoi studi hanno dimostrato che la reazione a una determinata immagine, infatti, può aiutare a delimitare il disturbo di percezione di cui il paziente è affetto e di conseguenza può contribuire a trattarne i sintomi, se non addirittura agire sulla causa. Ma questa volta, Matilde ha per le mani un caso complicatissimo: un ex manager di spicco che in seguito a un brutto incidente ha cominciato a sviluppare dei disturbi nella percezione sempre più invalidanti, è rimasto ossessionato dall'albero ritratto nell'Adorazione dei Magi nella neve dipinta da Bruegel il Vecchio, un dettaglio apparentemente irrilevante sul quale ora Matilde deve indagare... Il rapporto con la realtà, il significato dell'arte, la necessità del racconto sono gli elementi che permetteranno di venire a capo di un enigma altrimenti irrisolvibile. Anche se la risposta, in definitiva, è molto più semplice di quanto si potrebbe credere, come sempre accade in una storia d'amore. -
Un'altra economia per un mondo nuovo. Fondamenti di una scienza economica olistica
L’economia può essere salvata? La risposta, sorprendente, è sì. In questo nuovo saggio, l’autore di “Si può fare!” e fondatore del movimento internazionale dell’Economia del Bene Comune, Christian Felber, esamina e smantella l’ortodossia dell’economica neoclassica per invitarci ad abbracciare una nuova visione che definisce “olistica” perché tiene conto dei bisogni fondamentali dell’uomo. In un’analisi a trecentosessanta gradi, Felber ripercorre tutti i modelli che hanno interessato l’evoluzione del pensiero economico, dalla potenziale “scienza naturale”, fino all’eccessivo uso della matematica in una disciplina che, alla fine, sembra aver dimenticato il senso della propria storia, delle proprie radici e del proprio nome. Il fatto che gli economisti non abbiano saputo prevedere la crisi del 2008, ad esempio, è una conseguenza logica dello stato in cui versa oggi questa scienza, piena di errori e forzature. Da allora, sono sorte numerose proteste, non solo tra gli studenti, e si sta diffondendo con grande forza la richiesta di un’economia che sia sempre più pluralista. In questi tempi cruciali, Christian Felber condivide con i lettori il suo pensiero avanguardistico, presentandoci delle proposte concrete per una scienza economica olistica che accolga in sé la prospettiva delle donne e delle madri, coniughi in modo trasparente l’etica e la politica, tenga conto della natura, degli ecosistemi planetari e dei loro limiti, sviluppi sensibilità per gli squilibri, l’abuso e la concentrazione di potere, si apra alle altre discipline e le integri organicamente - che sia, in una parola, universale.