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Il poema di Diego o la canzone del barrilete cosmico
Il poema, diviso simbolicamente in dieci capitoli, ognuno riguardante un evento tra quelli più importanti della storia umana e calcistica di Maradona, è composto in versi sciolti dal ritmo serrato e costante. Così come per gli eroi tragici e per i protagonisti dei poemi omerici (di cui si richiamano direttamente alcuni passi, come lo scontro tra Ettore e Achille, trasposto nell'incontro calcistico tra Argentina e Inghilterra) le vicende storiche si trasformano in episodi mitici, gli accadimenti divengono simboli e i personaggi Dei, oppure Mostri. Nel tentativo di recuperare la fertilità della scrittura epica, in un momento in cui la storicizzazione di ogni episodio si propone come verità storica, nella moltiplicazione delle narrazioni dei fatti, che si sostituiscono in vero all'evento stesso, il poema (ispirato anche al Lenin di Majakovskij) intende sottrarre la figura di Maradona all'ammorbante cronaca, al pettegolezzo maligno e fazioso, alla pretesa di moralizzarne la vita e di ridurne la figura. Perché un tempo Mito e Storia erano una cosa sola: e in un'epoca in cui alla mitologia si è sostituita la cronaca, abbiamo tremendamente bisogno di una figura semidivina, il cui corpo testimoni e sollevi la questione tragica della Morale individuale contro la Legge del Mondo. In questo scritto convergono perciò citazioni da ogni specie di letteratura: la mitologia Azteca, il marxismo, Frida Kahlo e Diego Rivera, Pavese, Pasolini, Nietzsche e Van Gogh. -
Dante tra diritto e letteratura
Dante non è stato certo un giurista, ma in più passi delle sue opere si è interessato al diritto. Anzi, ad esso riconosce una funzione straordinaria: quella di assicurare equilibrio sociale e di pacificare gli uomini. Il volume, dapprima, esamina l’idea che Dante ha avuto del diritto, connessa all’idea di giustizia, prendendo le mosse dalla percezione che del fenomeno ebbero gli uomini del suo tempo e tracciando un florilegio di riferimenti giuridici nell’ambito della sua vastissima produzione. Poi, ricostruisce l’ideale universalistico di Dante, rileggendo in particolare lo studio sulla monarchia, che governa mediante la legge, alla luce del complesso pensiero aristotelico. Infine, esamina la lettura data da Hans Kelsen, forse il più importante teorico del diritto del XX secolo, della dottrina politica dantesca, che il giurista austriaco compie, a soli ventiquattro anni, nella monografia dal titolo Die Staatslehre des Dante Alighieri (Vienna, 1905). Chi leggerà questo volume dovrà convenire sul debito di Dante nei confronti di Aristotele: quello ufficiale dell’Etica o della Politica; non escluso quello, talora considerato spurio, della lettera ad Alessandro Magno “sul regno”… -
Racconti di Natale. Sette storie per l'Avvento
Al caldo di un camino o su un marciapiede innevato, pieno di regali o spoglio come un albero, tra la folla degli amici o nella solitudine della natura, a una tavola imbandita o tra le briciole cadute a terra, colorato di palline o bianco come vuole la canzone: non c'è festa che come il Natale abbia ispirato, in ogni tempo, le storie e le voci più diverse. Perché, se è vero che a Natale si celebrano soprattutto l'amore e la bontà, è anche vero che il giorno più atteso dell'anno non è mai soltanto questo. Tra doni e tavole imbandite si rincorrono, da sempre, sogno e incanto, gioia e dolore, amarezza e mistero... -
Diarium. L'agenda perpetua in latino. Ediz. integrale
"Diarium"""" è un’agenda giornaliera completamente in latino e perpetua, cioè scegli tu l’anno in cui utilizzarla! La struttura dell’agenda è doppia, segue il nostro calendario ma anche quello romano: i giorni quindi sono contati in riferimento al mese, ma anche alle Calende, alle None e alle Idi. Come era solito al tempo dei Romani, viene indicato con una sigla in alto a destra la qualità del giorno: F (Dies fastus), N (Dies nefastus), C (Dies comitialis), FP (fastus prima parte diei), EN (endotercisus intercisus) o NP (nefastus prima parte diei); i primi propizi consentivano lo svolgimento dell’attività pubblica (perché appoggiati dagli dei) e dei lavori agricoli; nei secondi questo era in parte proibito; i dies comitiales erano fasti ma davano anche la possibilità di riunire i comizi (le assemblee popolari) e così via. In vendita in un elegante astuccio insieme a un taccuino dedicato a Virgilio di ben quarantotto pagine." -
Canzoniere d' 'e piccerille
I versi delle canzoni, in lingua napoletana, non sempre facili da comprendere, risulteranno meno misteriosi leggendo le pagine di questo libro e ascoltando i dieci brani contenuti nel CD a esso abbinato. Diana Cortellessa, bambini e giovanissimi sono gli interpreti del Canzoniere p' 'e piccerille, sostenuti egregiamente dal quintetto di fiati Mare nostrum. La scelta di avere come orchestra questo tipo di ensemble musicale deriva dal fatto che il suo sound ci riporta fantasticamente indietro nel tempo. Andrea Cecchini, con i suoi disegni, ha caratterizzato i personaggi protagonisti delle canzoni contribuendo, in tal modo, a stimolare la fantasia dei bambini e a facilitare la comprensione del tutto. Una fortunata intuizione ha trasformato una semplice lista di canzoni in un racconto: ciascuna di esse si è sorprendentemente rivelata tessera di un unico mosaico e possibile parte di un'unica storia che, guarda caso, poteva svolgersi a Napoli nell'arco di una sola giornata: la festa dell'Immacolata. Compongono il Canzoniere p' 'e piccerìlle le canzoni Quanno nascette ninno, Lo ciuccio de Cola, La fiera de mast'Andrea, Cicerenella, Pastorella, Pagliaccio, Michelemmà, Bolero, Lo guarracino, Duorme. Ogni canzone è accompagnata da introduzione, traduzione in italiano dei versi e indicazioni per una corretta pronuncia napoletana. -
Capitan Rogers nel XXV secolo
Il giovane ingegnere Anthony Rogers cade in una miniera abbandonata e resta in catalessi per quasi 500 anni, a causa di un misterioso gas radioattivo. Al suo risveglio, Rogers scopre che l'America che conosceva è dominata dagli Han, una razza orientale dall'origine misteriosa, che domina il mondo grazie a incedibili tecnologie. Tuttavia, un manipolo di eroi cerca di resistere, combattendo e preservando quella che una volta era la cultura e la civiltà americana. Rogers decide di unirsi a loro e di mettere a disposizione le sue conoscenze sulle tattiche militari apprese nel corso della prima guerra mondiale, per riscattare un futuro che ai suoi occhi sembra terribile. Prefazione di Carmine Treanni. -
Caro amore mio. Le lettere degli amanti nella letteratura italiana
«È vero che vuoi ch'io ritorni? Come una bambina di dieci anni. È vero che mi aspetti? Rivedere la luce d'oro che ti ride sul volto. Tacere insieme, tanto, stesi al sole d'autunno. Ho paura di morire prima. Dino, Dino! Ti amo. Ho visto i miei occhi stamane, c'è tutto il cupo bagliore del miracolo. Non so, ho paura. È vero che m'hai detto amore! Non hai bisogno di me. Eppure la gioia è cosi forte. Non posso scriverti. Verrò il 19. dovunque. Il 14 resterò qui; a Firenze andrò poi per un giorno. Son tua. Sono felice. Tremo per te, ma di me son sicura. E poi non è vero, son sicura anche di te, vivremo, siamo belli. Dimmi. Io non posso più dormire, ma tu hai la mia sciarpa azzurra, ti aiuta a portare i tuoi sogni? Scrivimi.» Così scrive Sibilla Aleramo in un lettera a Dino Campana. Proviamo a riscoprire la bellezza delle lettere, di amori che hanno presupposti oggi quasi sconosciuti: la distanza, il segreto, l'attesa. Per gli amanti lontani la lettera era il tentativo di mantenere vivo un legame sfidando le distanze e l'attesa della risposta; per quelli vicini diventava il luogo in cui confessare le paure, i bisogni, ciò che un tempo a voce spesso non si poteva dire. Lettere che raccontano l'amore coniugale, quello che si ferma sulle soglie dell'amicizia, quelle infiammate di passione o avvelenate dalla gelosia, quelle dolorose della rinuncia, dell'abbandono, del distacco. Da Luigi Pirandello, Giacomo Leopardi e Grazia Deledda a nomi quasi sconosciuti, l'abbiamo selezionato lettere non solo di scrittrici e scrittori ma anche di politici, partigiani, compositori, cantanti e pittori. -
Il Codice corallino. L'economia del Regno di Napoli e il corallo di Torre del Greco nel Settecento
Abbiamo ritenuto fondamentale ripubblicare la versione integrale del Codice corallino emanato dal Regno di Napoli nel 1790 - a distanza di 151 anni dalla prima edizione del 1870 ad opera di Pietro Balzano - seguita dal Regolamento del Codice del 1856 per risvegliare nelle coscienze degli studiosi dell'intero Mezzogiorno d'Italia, quale grande maturità civile, giuridica ed economica si era raggiunta all'epoca dei fisiocratici e degli illuministi. Il Codice corallino costituisce una vera pietra miliare della cultura giuridica ed economica della seconda metà del Settecento: in esso troviamo i raggi di luce che venivano dall'Illuminismo, ma che avevano le loro radici nei diversi secoli di storia, nei quali i marinai di Torre del Greco pescavano il corallo e quella cultura che portò alla sua emanazione nel 1790 da parte di Ferdinando IV di Borbone, che volle si regolassero e sistemassero le leggi specifiche per la navigazione e la pesca in generale con un codice del 1981. Alla fine abbiamo riportato il Regolamento del 1856 relativo al Codice corallino, dove vengono precisate le qualità e quantità di merci necessarie al fabbisogno alimentare dei marinai imbarcati e alle attrezzature per la pesca (remi, spago, sarzame, ecc.). Una importante parte del Regolamento riguarda il pagamento dei danni prodotti dai marinai per liti, il rimborso delle anticipazioni in caso di sbarco dei marinai durante la pesca per malattie o altre ragioni. Ancora interessante è la formazione del saggio di interesse relativo ai prestiti concessi per le spese di navigazione che dovevano riflettere la durata del viaggio (più lungo maggiore interesse) e la rischiosità delle località dove si pescava. -
Natale a occhi chiusi. Dieci racconti per una notte speciale
Immersi nello svolgersi dei giorni, ai grandi confini delle nostre città e del mondo intero, di fronte al misterioso succedersi della vita, avvertiamo ogni anno come nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, il Natale corrisponda al nostro intrinseco bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita, del tessuto vivo che anima le nostre relazioni più profonde. E se è pur vero che il racconto di Natale, come abbiamo ribadito nelle raccolte degli anni precedenti, è una felice favilla dell'immaginario di Dickens che diventa nell'Italia Unitaria un prodotto di consumo, e come tale, resiste fino alla metà del Novecento, nondimeno la mano del curatore ha deciso di accarezzare la superficie di racconti che, nella loro coerenza e limpidezza, non fossero alieni dai contrasti sociali e dagli spaccati di verità che animavano il dibattito culturale e politico di quegli anni. Abbiamo cercato di enucleare e portare alla luce una sorta di geologia del racconto di Natale. Una geologia complessa e a più strati: a faglie trascorrenti l'una sull'altra e con improvvise eruzioni ed emersioni di quella sotterranea su quella che più facilmente si lascia afferrare a livello letterale. Ci guideranno alcune parole d'ordine: il dono, l'infanzia, le città, la fiaba, la favola. -
Trotula, donna di mare
I pesci di Peppe Desiderio, liutaio di Positano, sono pesci liberati dal legno: rami di ulivo, radici di erica. Persino frammenti dall’intaglio di un violino. Sono piccole metafore di libertà, nate dal garbo di chi non vuole ferire la materia. Sono forme minime, amuleti forse, che paiono emersi dal mare con la maestria di chi sa quanto il legno sia musica, respiro, forma. Sono istanti di bellezza che narrano meraviglie e tragedie, capolavori e storie di tutti i giorni. Dei e naviganti, numi furenti e uomini ancora più feroci. Pesci di legno che conoscono melodie di popolo, libri del mondo, assassini e grida di naufraghi. Storia di pesci e di legni è un intreccio di storie, canzoni, miti, e pesci di legno. Parole, fotografie e rami d’ulivo, tessuti come in una nassa. Narra di numi feroci e di uomini ancora più terribili. Grazie ai maestri ai quali sono stati presi in prestito immagini e poesie, questa è la storia di un pesce liberato da un tronco e di una sirena che non vuole diventare umana. -
E l'ottavo giorno creò il libro
Un esilarante racconto pieno di trovate inaspettate e divertenti, uno squisito divertissement, una follia narrativa tra il cielo e la terra, raccontata con un'ironia e un gusto a tratti delicatamente blasfemi. Sapete tutti che in principio è tutto scritto. Ma non sapete forse che i libri sono anime senza corpo che vagano negli spazi intersiderali. Poi, improvvisamente, piovono come atomi. Cadono nelle campagne, sui monti, nei deserti, sul mare. E con l'evaporazione tornano su e si ricongiungono a quelli che ancora non sono scesi. Qualche volta, però, gli atomi di lettere incrociano la testa o il cuore dell'uomo, lo pervadono tutto, lo alimentano e lo nutrono, impossessandosi di lui. L'uomo si sente allora ""ispirato"""" e attraverso il cervello e la mano riproduce in lettere scritte gli atomi piovuti. È nato un libro. Il libro rimane sulle pagine un tempo imprecisato. Quando il favore dei lettori finisce, gli atomi risalgono in cielo e, dopo una sosta anche lunga, ritornano giù per incontrare un nuovo cervello e un nuovo cuore e far nascere cosi un altro libro. Ecco perché temi e personaggi ritornano nei libri a distanza di decenni e di secoli."" -
Il conflitto in Ucraina. Una cosa troppo seria per certi generali ma specialmente per certi politici
Il 24 febbraio 2022, davanti alle immagini dei bombardamenti e delle colonne di carri armati russi che penetravano in territorio ucraino, sono stati in molti a dover ammettere di non averli predetti. E quali sarebbero le reali ragioni dell'attacco russo? Putin lo ha spiegato: smilitarizzare l'Ucraina e riprendersi territori indebitamente appartenenti a un Paese che in passato era parte integrante e importante della Russia e dell'URSS, e che negli ultimi anni si è proditoriamente avvicinato a Unione Europea, USA e NATO, cosa inaccettabile per la Russia. Ma si tratta di meri alibi o di comprovate motivazioni? L'attacco all'Ucraina è stato deciso dai generali o dal vertice politico? Come hanno agito le forze armate russe? Quali saranno le conseguenze di un'azione violenta la cui portata non si vedeva in Europa dall'ultima guerra mondiale? La situazione è molto fluida, muta di continuo, anche per questo diventa difficile motivare l'offensiva russa in corso da una comoda poltrona e basandosi solo sulle scarse e confuse notizie che rimbalzano sui mass e new media. Dopo più di tre mesi di scontri armati, si può azzardare una possibile lettura quanto meno iniziale del conflitto. -
L' autrice de «Las Meninas» o dov'è il quadro? Favola distopica. Ediz. italiana e spagnola
La crisi economica abbattutasi sull'Europa negli anni Trenta del XXI secolo mette la Spagna nella scomoda condizione di disfarsi del proprio patrimonio culturale per recuperare solvibilità ed essere in grado di far fronte alle ingenti spese del Welfare State. Ángela Romo Ruiz è una suora copista molto dotata a livello artistico, che viene ingaggiata personalmente dalla direttrice del Museo del Prado quando al Governo spagnolo, guidato dalla coalizione populista Puebloenpie, si presenta l'opportunità di vendere il pezzo forte della collezione del principale museo della capitale, Las Meninas di Diego Velázquez, nel disperato tentativo di risanare le casse dello Stato. Un misterioso personaggio, però, il giovane vigilante Adrián, si insinua nei piani della direttrice e nella mente della religiosa e così la pièce inizia a risucchiare lo spettatore in una spirale vorticosa ed inesorabile, in cui alle spinte centrifughe del demone della vanità e della rivendicazione della dignità artistica - che si impossessa della suora -, si contrappone una crescente pressione centripeta di natura politica, che vuole ricondurre la copista nell'alveo della volontà di partito. Ma che ?ne farà il quadro? -
Lei se ne va. Ediz. italiana e spagnola
Lei se ne va è un perfetto esempio della complessità dei testi di López Mozo, intessuti di riferimenti letterari, chiavi interpretative aperte, commistione di generi, intertestualità. Si tratta dell'ennesima storia di una Lei dipendente dal marito che vuole riscattarsi, trovare la propria individualità. Decisa a chiedere un aiuto esterno, finisce per subire violenza, una violenza sottile, psicologica, non solo nell'intricato gioco di relazione nel quale si perde e si impunta con chi dice di amarla, ma anche con chi incarna un ruolo istituzionale e la dovrebbe proteggere. -
L' universo mangereccio del presepe e altri scritti natalizi
«Ora sì, che era venuto Natale. Prima degli uomini lo avvertiva la natura. Copriva l'umanità come un tendone quasi per raccogliervi tutti sotto la sua aria, calda e umida, protettiva. Era come rientrare nell'acqua uterina e lasciarsi annegare, senza tema di naufragare, fino alla vita prenatale». Il Natale di Domenico Rea, prima di una importante festa, è una condizione dello spirito fatta di attese e di presenze. Un viaggio indietro nella memoria personale di ognuno e in quella collettiva di un intero popolo verso il ricordo di odori, sapori e suoni che ricostruiscono, nella mente e nel cuore, i giorni antichi alla base di ogni nostra malinconia. Dopo una lettera/introduzione del curatore, ""Il passato divenne una memoria"""". Lettera a Mimì Rea"""", cinque scritti """"natalizi"""" dell'autore napoletano da tempo nascosti nelle pieghe della sua sterminata mole di scritti editi nelle più svariate circostanze: """"Crescendo napoletano"""" (1990), """"Il presepe commestibile"""" (1984), """"L'universo mangereccio del presepe"""" (1974), """"Il nostro presepe"""" (1985) e """"I dolci e il barocco"""" (1990). In conclusione un breve saggio del curatore sui significati simbolici del cibo nel presepe: """"Di spirito e di pancia. La rappresentazione del cibo nel presepe popolare""""."" -
Diritti digitali
L’avvento di Internet e il progressivo immergersi delle nostre quotidianità nel digitale hanno comportato cambiamenti difficilmente preconizzabili nella vita di ciascun individuo. Questi mutamenti hanno avuto inevitabili riflessi anche nel discorso giuridico, chiamato ad adattarsi al mutamento sociale, alle volte inseguendolo, altre provando a governarlo. Questo volume si concentra, in particolare, sull’individuo e su quel caleidoscopio di posizioni giuridiche che vengono annoverate sotto la formula “diritti della personalità”, proponendo la ricostruzione di alcune figure paradigmatiche nel loro evolversi e rinnovarsi al confronto con il web. Diritto di accesso, diritto al nome e all’identità personale, privacy, libertà d’espressione e cittadinanza sono soltanto alcuni delle formule giuridiche che gli autori rileggono nella prospettiva dei diritti digitali. -
La compagna della pittura. Recensioni, appunti e altre scritture
Pittore colto, Carotenuto ha segnato il rinnovamento culturale a Salerno nel secondo dopoguerra, attraversando il Novecento con curiosità e senza pregiudizi, mantenendosi fedele a sé stesso e al suo ideale di arte, senza però sottrarsi ai richiami dell'avanguardia e delle ricerche new-dada di Rauschenberg. Nella sua lunga vita pittura e scrittura si confrontano e s'intrecciano, hanno camminato di pari passo. Carotenuto ci ha lasciato numerosi libri. Per questa pubblicazione sono stati scelti alcuni suoi scritti meno conosciuti, alcuni inediti – che sono un necessario e importante completamento della sua pittura, indispensabili per completare e meglio definire, anzi confermare, la sua ""visione del mondo"""" – dai primi, apparsi nel 1967 sulla rivista """"Rapporti"""", agli articoli di giornale, alle recensioni e presentazioni di artisti e di alcune sue personali, molte pagine sull'arte e la pittura. Postfazione di Massimo Bignardi."" -
L'onda. Lotte sindacali nel salernitano dal secondo dopoguerra ai giorni nostri
Le principali vicende della storia del movimento operaio, democratico e sindacale e sulle lotte operaie e bracciantili nella Provincia di Salerno dall’immediato secondo dopoguerra: un’accurata descrizione che evidenzia l’alternarsi di avanzate e di sconfitte, tentando d’indagarne le ragioni strutturali. Gli autori riflettono sul processo di moderna industrializzazione di un’importante realtà meridionale, immaginato con la politica dei “poli di sviluppo” che, tuttavia, si consuma negli anni ’80 e ’90. Lo smantellamento delle fabbriche e l’eliminazione della diffusa cerniera produttiva e del fondamentale presidio democratico costituito dalle imprese industriali inciderà sulle speranze di realizzazione di una società più moderna ed evoluta, più giusta e meno diseguale. Le aspre e generose lotte di resistenza in difesa del lavoro, con protagonisti migliaia di lavoratrici e di lavoratori, hanno determinato, tuttavia, anche una progressiva crescita della coscienza civile della comunità locale. -
Il diritto tra le righe
Viaggio alla ricerca della giustizia nella letteratura. -
Dall'Africa alla luna. La storia dell'umanità raccontata da archeologia, genetica e linguistica
Circa 2.9 milioni di anni fa nacque in Africa il capostipite di un genere spavaldo, egoista, narcisista e masochista, noto agli abitanti di un insignificante pianeta che galleggia in un puntino a caso della via lattea col nome di Homo. Come si è evoluto? Cosa ha fatto il fuoco per lui? Quale impatto ha avuto l'agricoltura sulla sua vita? Perché il portoghese ha le stesse origini della lingua che si parla in Iran? E quante volte è stata inventata la scrittura? Archeologia, genetica e linguistica ci aiuteranno a rispondere a queste e a molte altre domande con autorevolezza scientifica e tono colloquiale. Millennio dopo millennio, seguiremo i nostri antenati compiere i primi traballanti passi africani fino a creare le premesse per arrivare sulla luna. Presentazione di Vincenzo Celiberti.