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La ricerca delle parole
«[...] Ecco un libro da portare sempre e ovunque con sé, un breviario laico al quale attingere emozioni ed elementi di riflessione nei momenti di stanchezza o di sconforto dell'anima, per non sentirsi soli e smarriti in una quotidianità che ci assedia con troppa violenza. Non serve una lettura sequenziale, la poesia non la richiede, è consigliabile aprire una pagina a caso per partire alla ricerca di se stessi e avvertire di ritrovarsi. Si viaggia sulla superficie di un mondo poetico tutto da esplorare e niente ci trattiene dall'addentrarci nelle sue recondite profondità, non abissi ma luoghi confortevoli nei quali si prova la gradevole sensazione di essere accolti e compresi. La poesia, questa poesia, può davvero salvarci la vita.» (dalla prefazione di Sergio Tardetti) -
Cuore di serpente
In una calda e torrida estate di fine anni settanta, si intrecciano inesorabilmente i destini dei protagonisti, mettendo a nudo passioni e segreti mai svelati. Francesca Bacci, giornalista e suo marito Andrea, invitano nella loro villa, per un paio di settimane, Giulio Martinelli, uno scrittore in crisi che ha un compagno che non ama più, Alberto. A sconvolgere l’apparente equilibrio degli adulti, e a minarne la stabilità emotiva, sarà l’arrivo di Gabriele, figlio di primo letto di Andrea, che seduce Giulio, intrappolandolo in una ragnatela di erotismo e passione, conducendolo verso un gioco al massacro, fino all’inaspettato e sconvolgente finale. Ispirato a ""La piscina"""" di Jaques Deray, il celebre film con Romy Schneider e Alain Delon, e alle atmosfere noir di Patricia Highsmith, il romanzo getta uno sguardo su quelle passioni torbide e inquiete che spingono gli umani negli abissi più profondi della perdizione."" -
Il cannone sepolto
“Il cannone sepolto” celebra fra realtà e creatività la vicenda della fabbricazione di un supercannone nelle acciaierie di Terni con il quale Benito Mussolini intende potenziare l’arsenale del suo esercito e competere con il cannone “Grande Gustav” di Adolf Hitler costruito nelle acciaierie Krupp. Siamo nell’anno 1939 il mondo è sull’orlo della catastrofe e quegli accadimenti appaiono oggi tragicamente vicini. Gli operai in gran parte antifascisti decidono di sabotare il cannone in nome della libertà e della pace. La loro decisione coinvolgerà tutti i protagonisti della storia in una serie di eventi fino all’emblematico ed inatteso finale. Intorno alla trama si dipanano storie che rendono un’immagine della situazione dell’epoca, vista anche attraverso sguardi e giudizi diversi che affiorano tra i numerosi personaggi del romanzo. -
Una vita come la tua
Liberamente ispirato a recenti fatti di cronaca (ma con personaggi e situazioni di pura fantasia) il romanzo offre uno spaccato della professione forense vista dal suo interno e di chi, ogni faticoso giorno, cerca di sopravvivere al mondo della ingiustizia. Ma soprattutto è il racconto del rapporto di un padre con suo figlio e di un amore reciproco forse mai perduti, ma sicuramente rinnovati dalla ricerca della propria identità e del senso perduto delle cose.Proposto da Giulio Marcon al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«Propongo per la prima volta un romanzo al Premio, perché la lettura di Una vita come la tua di Domenico Tomassetti è stata una rivelazione. «Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto». Raramente, ma può capitare, si è orgogliosi anche di quello che scopriamo, leggendo il primo romanzo di un autore che però ha una solida esperienza nell’intrecciare le storie, maturata nella scrittura per il cinema. In una Roma complice e perduta, un avvocato, che ha perso la memoria di una porzione della sua vita, si affida al figlio per ricercare il tempo dimenticato. Quello che scopre lo mette di fronte all’ineluttabile corruzione che contamina la vita degli adulti. Perché, come si legge nel libro, «le nostre scelte, quelle importanti, non sono lineari, né razionali come vogliamo credere. Seguono percorsi obliqui e, spesso, sono frutto di cedimenti progressivi». Così, tornato al mondo con una riacquisita e immeritata verginità, il protagonista è costretto a chiedersi se la nostra vita non sia in fondo nient’altro che la storia che «ne abbiamo raccontato non tanto agli altri, ma soprattutto a noi stessi» per trovare un senso alle cose, cercando un’ultima menzogna che coincide con la sua verità più profonda (e la riflessione finale, sulla memoria e sull’identità, è davvero sorprendente). Allo stesso tempo il figlio, che lo accompagna, ha lo sventurato privilegio di conoscere suo padre nella crudele visione delle sue debolezze. Liberamente ispirato a recenti fatti di cronaca, in equilibrio tra il «mondo di mezzo» di Mafia capitale e l’apparente tranquillità di uno studio legale di Prati, il romanzo mi ha raccontato uno spaccato (senza sconti) di Roma, vista da chi, ogni faticoso giorno, cerca di sopravvivere al mondo della (in)giustizia. E lo ha fatto con uno stile solo apparentemente semplice – direi divertito e perciò divertente, che si fa leggere – ma sempre alla ricerca «della parola esatta e migliore», come è giustamente scritto nella motivazione di un premio vinto, riportata nella prefazione. A differenza di altri esordienti, troppo spesso attenti solo al loro microcosmo, Domenico Tomassetti ha provato a guardare il mondo che lo circonda, intessendo storie che raccontano vite come le nostre, ma con gli occhi di uno scrittore. Non dovrebbe servire a questo la scrittura? «Una rappresentazione fallace della vita che, tuttavia, ci aiuta a capirla meglio».» -
Mancavi tu
Lucia vive con quattro amiche in un appartamento da studenti nel centro di Bologna. Si è appena laureata in medicina e sogna di fare la virologa. È da sempre tifosa della Virtus Basket Bologna. Giacomo è il capitano della Virtus. Il suo obiettivo è andare a giocare nell’NBA e, se vincerà il campionato, potrebbe finalmente riuscirci. È stufo delle ragazze che si interessano a lui perché è famoso e preferisce uscire solo con alcuni amici e compagni di squadra. In una Bologna universitaria e vivace, si conoscono ad una festa e si innamorano. Sembra il coronamento di due vite perfette, ma la sorte li metterà di fronte a delle prove per le quali non erano pronti. -
Vita senz'anima
La portentosa memoria di Raffaele, un colto e anziano professore di greco e latino, inizia a sgretolarsi: il suo presente e il suo passato si sovrappongono e sua figlia clara vorrebbe fermare il tempo. Ma la malattia di Alzheimer penetra nelle loro vite in un turbinio delirante di eventi che coinvolgeranno assistenti, medici e infermieri fino al drammatico finale in cui una verità mai svelata emergerà dalla nebbia della demenza. -
Call back. Ediz. italiana
Nina ha trentadue anni e fa l’attrice ma ha seri problemi a scriverlo nella carta d’identità forse perché è ancora alla ricerca del suo ruolo nel mondo o più semplicemente di un ruolo nella fiction “Gente di Mare 50” per cui ha fatto il provino. Un giorno viene contattata dalla famosa Casting Director Soldonipertuttitrannecheperteper una proposta lavorativa: fare da babysitter al suo mini-pig Baby. Nina controvoglia accetta e da allora si trova coinvolta in una serie di avventurose peripezie che la portano a fare i conti con il suo passato. Un romanzo tragicomico sulle difficoltà dei Millennials nel trovare il loro ruolo nel mondo. -
Volare dentro cieli stellati
Lotto ogni giorno per una vita che non mi da respiro, piango di nascosto per ritrovarmi a sorridere per finta. Ho amato e perso, fatto promesse che poi non ho mantenuto e creduto in persone che mi hanno deluso. Ho cercato verità in un mare di bugie e ascoltato una voce che restava in silenzio. Sono stanca nella mente e nel corpo, ho le mie tremende paure di crollare nello sconforto della solitudine e perdere la mia guerra... Ma voglio ancora aggrapparmi a questa vita perché ci credo. Ho perso già fin troppo e lottato ancora di più per arrendermi adesso... Credo di meritarmi un po' di pace, e aspetto risposte con la più grande speranza che per una volta mi faranno piangere di gioia... -
Un sampietrino dorato. La storia di Nando Tagliacozzo
Un racconto sulla Shoah, e su quanto ci sia vicino e ancora oggi ci coinvolga, tutti. Si parte da Roma, quartiere Pinciano. Un bimbo e suo nonno, Nando e Daniele, che camminano per strada e letteralmente si ""scontrano"""" con una pietra da inciampo. Un sampietrino dorato, che nasconde una storia drammatica che Nando ha vissuto e che suo nipote è ora che conosca. Luca Esposito, grafico classe '97, ha voluto raccontare la vicenda che ha coinvolto Nando Tagliacozzo e la sua famiglia, ma soprattutto quella del suo migliore amico Daniele. Età di lettura: da 10 anni."" -
Tra meridiani e paralleli. Poetando sotto le stelle
«La proposta culturale andata in scena nell'estate 2021 ""Tra meridiani e paralleli - poetando sotto le stelle"""" Microfestival della poesia tra gli stupendi borghi di Colli al Metauro ha avuto tutto il sapore di una avventura """"romantica"""", partita in primis nelle menti sognatrici di un Amministratore comunale e di un amico poeta e poi spontaneamente cresciuta - proprio come una storia dalle dolci tinte - grazie alla risposta calda e accogliente delle persone coinvolte nell'organizzazione e poi incontrate nelle fresche serate estive che hanno scandito il calendario della manifestazione. Difficile non cogliere l'estrema ambiziosità di un simile progetto, specie in un tempo """"sospeso"""" come quello che stiamo attraversando: ma si sa, """"a star fermi si va indietro"""", recita un vecchio adagio popolare, e così è parso quasi naturale cogliere nello """"strumento-poesia"""" quegli aspetti di bellezza, letizia e capacità di """"ricostruzione interiore"""" oggi fin troppo dimenticati e dei quali il nostro povero mondo ha tremendamente bisogno. Certamente l'atmosfera di accoglienza, la tranquillità, la sensazione di pace e benessere psico-fisico che si respira in luoghi ameni, ma ancora in grado di esprimere il loro fascino storico-culturale come sono i piccoli borghi del territorio colmetaurense, hanno fatto da cornice ideale alle poesie declamate con passione direttamente dagli autori, e alle soavi note musicali che ad esse si alternavano...» (Dall'Introduzione di Andrea Giuliani"" -
Schiaccia la paura. La sfida di Luca Sirri
Quando senti che qualcuno ha un tumore pensi: “a me non capiterà”. Specialmente se sei giovane, in salute e con un futuro tutto da costruire. Se poi sei anche un atleta, allora ti senti invincibile. Le metafore sportive, e nello specifico. Poi un bel giorno, invece, arriva una diagnosi. Cancro. E la paura diventa la tua compagna. È quello che accade al protagonista di questo romanzo, ispirato ad una storia vera. Luca Sirri, campione di pallavolo, a un certo punto della sua carriera sportiva deve iniziare a giocare un campionato sconosciuto, fatto non più di set e squadre, ma di partite con incubi e fantasmi. Schiacciare, difendere, fare muro. In palio stavolta il trofeo più importante di sempre: la vita stessa. Tra passato e presente, l’atleta dà voce all’angoscia e al panico, attraverso la penna dell’autore, che racconta la paura di perdere, il terrore del dolore, ma anche l’accettazione e il profondo rispetto per la malattia. Una storia in cui al centro di ogni riga e di ogni parola ci sono la voglia di sopravvivere e la forza di non arrendersi. Un diario a ritroso di un figlio, marito, padre, campione, paziente e volontario. Dai successi, le gioie, le delusioni e le inquietudini vissute intensamente, a un cambiamento di coscienza. Un percorso verso la vittoria, che ha il volto della guarigione. Una rinascita, rappresentata da una nuova vita al servizio degli altri. Le metafore sportive, e nello specifico pallavolistiche, sono il linguaggio stesso del protagonista. L’autore lo asseconda. Seguendone il ritmo dei ricordi e accennando all’aspirazione dei progetti futuri. Schiaccia la paura non è solo il racconto di uno sportivo, del tumore che lo ha colpito e della sua rinascita come essere umano. È anche la metafora dell’esistenza che scorre via tra sfide e cadute, tra gioie e consolazioni. Con la morte da affrontare e l’amore che ti prende per mano. -
Guarderai il cielo. Poesie analfabete per chi sa leggere il vento
Raccolta di poesie dedicate alla famiglia all’amore e ai ricordi, l’autrice utilizza un linguaggio semplice ma non banale con l’intento di raggiungere un più ampio pubblico di lettori. -
Gli specchi della luna. Poesia femminile del Novecento
“In corrispondenza con la crisi del Positivismo, movimento “maschile” per eccellenza, si assiste — dal Decadentismo in avanti — al potenziamento più o meno conscio, in tutte le espressioni artistiche, dell'elemento “femminile”. L'intimismo, la sensitività, il misticismo, e quel peculiare gusto estetico che induce l'anima (più che l'animo) a soffermarsi sulle sfumature più sfuggenti e su tutte le (im)percettibili manifestazioni del mistero — ciò che, insomma, certuni amano chiamare “il lato oscuro della luna” —, sono queste qualità, eminentemente femminili, a caratterizzare marcatamente la poesia del nostro secolo: una poesia tutta lampi, illuminazioni, timori e tremori, spesso ripiegata su se stessa e rivolta agli strati più nascosti dell’io, a quel mondo dell'inconscio che Freud denomina appunto ambiguamente “il regno delle streghe”. Non bisogna dunque stupirsi della copiosa rappresentanza femminile nel panorama poetico del Novecento: sono forse proprio loro, le donne, ad esprimere con voce via via più sicura lo spirito dei tempi nuovi” (tratto dalla Presentazione di Silvio Raffo). -
L'anello in Canal Grande
Alvise e il nipote Vittorio si ritirano nella villa di Cortina per fare un viaggio nel passato e «Incontrare i fantasmi»: ricostruire cioè la storia della loro famiglia attraverso i ricordi e i racconti che sono stati tramandati. Soprattutto, inizieranno un viaggio profondo, districandosi tra i diari, i documenti e le lettere custoditi in soffitta. La ricerca svelerà via via numerosi aneddoti che restituiscono un dipinto dettagliato della società veneziana, nobile e non, poco prima della Seconda Guerra mondiale. Poi, attraverso il racconto degli orrori della guerra, il lettore assiste ai cambiamenti sociali ed economici ma, in particolare, quelli che riguardano la vita dei sopravvissuti. -
L’anima di un violino
Una donna dei sogni e un violino sono i protagonisti delle poesie che Massimo De Tommaso raccoglie in questo volume, dal titolo ammaliatore per qualsiasi musicista, ma non solo: “L’anima di un violino” (Rime sulla quarta corda e alcune brevi prose). Al centro c’è la magia dell’amore, il senso della vita del poeta. Al tempo stesso, De Tommaso lascia che il violino e il suo suono etereo attraversino come un fi lo rosso, o piuttosto un basso continuo, quasi tutte le sue liriche. Il violino appare come leitmotiv nei contesti più diversi, spesso sorprendenti, accompagnando il protagonista in tutte le situazioni e gli stati d’animo. -
Introspezioni e dintorni
«Introspezioni e dintorni è una raccolta di poesie ed un percorso personale di elaborazione introspettiva. Il viaggio interiore che fa da filo conduttore inizia dal dolore profondo, dal senso di colpa e dalla consapevolezza dell'impotenza che accompagnano la ""sopravvivenza"""" di chi affronta un lutto per il suicidio di un familiare, nello specifico del padre dei propri figli e marito. I ricordi affiorano dolci e amari e conte """"fiori di fiele"""" appaiono tanto meravigliosi quanto amaramente impalpabili, viaggiando su binari paralleli rispetto ad una vita che fa ormai da strascico a ciò che la morte ha bruscamente interrotto. Nell'intreccio di sofferenza ed elaborazione del dolore non mancano """"frammenti di luce"""" ed intime memorie che incarnano figure salvifiche di un'infanzia ormai lontana in cui rifugiarsi con la mente. I tratti nostalgici e malinconici fanno da sfondo al riparo che idealmente si crea fra i ricordi dei nonni, pilastri di vita e amore che diventano sostegno interiore anche attraverso déjà-vu e richiami ad esperienze sensoriali particolarmente legate a profumi e colori, a boschi e luoghi immersi in una natura tanto affettiva da assumere tratti e atmosfere magici, ad elementi evocativi quali per esempio le viole, simbolo dell'amata nonna...» (Dalla sinossi)"" -
Il vento soffia. Qualcuno lo disse
Anahí Lazzaroni (La Plata, 1957 - Ushuaia, 2019) poetessaargentina della Terra del Fuoco. Ha vissuto la gran parte dellasua vita a Usuhaia. Pubblicò i volumi di poesia Viernes deacrílico (1977), Liberen la libélula (1980), Dibujos (1988), Elpoema se va sin saludarnos (1994), Bonus Track (1999), A laluz del desierto (2004), El viento sopla (2011) e Alguien lo dijo(2017). Sue opere furono pubblicate in varie antologie tra cuiEl Extranjero y el Hechizo en la ciudad de la bahía (1989) acura di Esteban Rocha, la Antologia del Empedrado (1996) acura di María Barrientos e Cantando en la casa del viento.Poetas de Tierra del Fuego (2001; 2014) a cura di NiníBernardello e Patagonia literaria VI. Antología de poesía delsur argentino (2019) a cura di Lucia A. Mellado e ClaudiaHammerschmidt. Per la prosa pubblicò En esta ciudad seescribirá una novela (1989). -
Fiore nel vento
«A quanti si accingono a leggere questa composita silloge di Oscar Sartarelli, si chiede solo di abbandonarsi al suo flusso poetico, a far proprie e sentire quelle manifestazioni evocative, quelle persone che sono entrate nella vita del poeta e di ognuno, ed a percepire soprattutto quel qualcosa che è stato e che non può tornare. Infatti, ne 'Fiore nel vento"", Sartarelli non solo si fa testimone degli eventi ponendosi come colui che sa di vedere il vero proprio in virtù di quel fiore che leggero aleggia e, nel contempo, sente la pesantezza di una realtà che lo avvolge gelidamente ma è consapevole di vivere la sua vita nell'illusione. Forte trapela nelle sue composizioni, addolcite da un sapiente ed accorto uso di metrica e rima, quel sentimento che è la nostalgia...» (Dalla Prefazione di di Bruno Mohorovich)"" -
Donne. Storie di confine e oltre
Il libro è una corale al femminile in cui anche le voci di coloro che alla fine hanno preferito non essere pubblicate, aleggiano tra le righe, sullo sfondo. Perché anche questa ritrosia è parte della vita di molte donne, la difficoltà ad esporsi, ad uscire dal riparo in cui sono sempre vissute nel segreto di una casa, di una campagna remota o all'ombra di uomo. Donne che hanno comunque improntato del loro calore, del loro lavoro e del loro affetto le vite di chi le ha circondate. Alcune rimaste nel ricordo nei nomi delle case del paese natio, altre nella sapienza dei manufatti tramandati alle figlie, nella memoria dei gesti di una quotidianità antica e contadina che molto giovani oggi vorrebbero recuperare. -
Antiche ricette delle monache
La scelta di scrivere un volume in cui vengono raccolte per la prima volta le antiche ricette della tradizione monastica, vuole essere un segno di grande riconoscenza per chi ci ha preceduto, per chi prima di noi ha abitato in questo luogo, per chi prima di noi ha iniziato a vivere nel servizio, nell'ascolto e nell'accoglienza di tutti coloro che vicini e lontani si sono avvicinati alla nostra comunità. Una raccolta di ricette, non è solo un libro di ""cucina"""", ma viene ad essere una possibile modalità di raccontare la vita quotidiana, le relazioni, il tempo scandito dal ritmo della preghiera e del lavoro, le necessità, i sogni e i desideri che ieri come oggi ci permettono di essere evangelicamente attente all'altro. Una raccolta di ricette è stata la scelta di rendere fruibile, di condividere, per costruire """"ponti"""", per intessere relazioni, per creare o rafforzare legami con tutti coloro che ne hanno desiderio, ma anche per tenere vivo un legame con chi ci ha preceduto, con chi prima di noi ha trovato e ritrovato forme e processi sempre nuovi per attualizzare nell'esperienza concreta la bellezza dei valori monastici.""