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Paesaggi. Libro calendario poetico 2023
Dodici foto e dodici poesie di Franco Arminio. Un viaggio nelle parole e nelle immagini del Poeta Paesologo. Un libro calendario che vuole sostenere il progetto culturale e sociale ""Della casa della Paesologia""""."" -
Di chi è il nido? InBook. Ediz. CAA
È un libro InBook, un libro tradotto in simboli che nasce con lo scopo di facilitare la possibilità di ascolto della lettura ad alta voce di libri illustrati per bambini/e e ragazzi/e. I tanti amici di Cinciallegra non sono altro che i bambini, le bambine, le famiglie, le colleghe per le quali l'autrice ha aperto la porta. Il nido è quindi il luogo della custodia, il luogo della libertà, il luogo dell'avventura e lo sono perché così l'autrice li ha vissuti. Esperienza e narrazione si fondono per offrire a chi leggerà la possibilità di un viaggio dentro il quale ognuno di noi ha qualcosa da donare e qualcosa da ricevere. Età di lettura: da 3 anni. -
Altri padri
Giulio è un marito appassionato e fedele, un padre amorevole, un uomo normale. La sua vita sembra scorrere liscia, senza intoppi: ama il suo lavoro, trascorre molto tempo in famiglia, è appagato. Tuttavia, la sua quotidianità è destinata a stravolgersi. La nascita della seconda figlia rompe gli equilibri e scatena una serie di reazioni a catena che culmineranno in una crudele vendetta. Il mondo che conosce è destinato a scomparire e con esso la sua serenità. Un thriller avvincente, capace di svelare una realtà crudele e attuale: le vittime di violenze e ingiustizie non sono sempre i più “deboli”. -
Amare l'invisibile
“Amare l'invisibile” è un libro che sorprende continuamente il lettore per la ricchezza del tessuto narrativo e per il ritmo vivace e coinvolgente. È il lavoro di una vita che l'autrice ripercorre perennemente in bilico tra odio e amore. I suoi genitori, cugini carnali, le hanno trasmesso la retinite, un “sangue sporco” come il peccato originale. Madre e figlia sono incatenate nella simbiosi. L’una per il senso di colpa, l’altra per il bisogno di cure e d’amore esclusivo. Mentre la cecità avanza piano e, una goccia al giorno, ingoia forme e colori, la voglia di vita si fa prepotente e ricostruisce incessantemente con l'immaginazione un mondo che compare e scompare. Questa di Paola Persia è un’opera impossibile da definire in maniera univoca. È un romanzo di formazione che segue la crescita della protagonista dall’infanzia alle soglie della vita adulta; è una discesa negli Inferi della propria coscienza in un viaggio di conoscenza e accettazione di sé e delle proprie pulsioni; è un affresco vivo e ricco di un pezzo del nostro passato. -
Non mi ricordo una Mazza. Trattato di amnesia consapevole
Con l'ironia che lo contraddistingue, Gianni Mazza in questa opera autobiografica tenta di ricostruire una carriera di oltre sessant'anni, ripercorrendone tutte le tappe: i suoi esordi e le prove col gruppo nel salottino di casa, le prime esperienze come compositore, le tournée in giro per il mondo con Little Tony, gli spettacoli teatrali, la televisione. Tra burle e provocazioni scrive un Trattato di amnesia consapevole in cui forse trascura qualche esperienza del suo immenso curriculum, ma non dimentica di raccontarsi come uomo, oltre la musica, attraverso gli affetti, le passioni e i rapporti costruiti negli anni con gli artisti che con lui hanno via via collaborato. -
Prima che venga il mattino
Sullo sfondo di un’estate veneziana, si sviluppa la storia di Allegra, una brillante giovane dai capelli rossi, scrittrice affascinante e tormentata. L’oscuro passato di Allegra e la sua estrema sensibilità la costringono a una costante lotta interiore. Tra fugaci visite intrise di ricordi tra i portici di Bologna, eleganti feste in maschera nei palazzi antichi e misteriosi di Venezia e viaggi all’insegna dell’avventura, la protagonista si divide tra il ricordo di Nico, l’indelebile primo amore, la relazione con Alex, il ragazzo apparentemente perfetto con cui spera di trovare finalmente una stabilità, e l’attrazione per Loris, lo spirito affine che sulla giovane esercita un fascino selvaggio. Il filo conduttore del romanzo resta la psiche di Allegra, i suoi tormenti e le sue paure, il contrasto tra le sue fragilità e la sua forza, tra la sua indipendenza e il bisogno di amare ed essere amata. In un gioco di maschere e apparenze ingannevoli, nulla e nessuno è come sembra. Prefazione di Renato Minore. -
Amapola, incontri
L’unicità di Lino è data da un insieme di fattori agglutinati da quel collante straordinario che accomuna tutte le manifestazioni di intelligenza. Quel collante che noi sbrigativamente definiamo curiosità, spesso addirittura dandogli un’accezione negativa. Al contrario è proprio la curiosità a dilatare i confini di qualunque forma di conoscenza. Questa stessa silloge di incontri non fa che confermarcelo. Che Lino sia prevalentemente un jazzista (e che fior di jazzista) è universalmente noto, ma che simultaneamente in lui gli interessi artistici si irradino in tutti i campi è sapere di pochi. Leggere questo libro ha rappresentato in me occasione di enorme invidia. Dovrei riempire questa pagina di un elenco di divinità, da Woody Allen a Louis Armstrong, da Riccardo Muti a “ero a cena con Dizzy Gillespie e Count Basie...” che Lino Patruno ha incontrato e raccontato. -
Funambolo della musica
Alex Formosa Baudo è nato in Italia ma ha vissuto buona parte della sua vita in Australia, Canada, e in viaggio. Il viaggio, insieme alla musica, sono i veri protagonisti di questa intensa biografia in cui Alex, attraverso le parole di Teresa Giulietti, racconta per la prima volta e con disarmante sincerità il dietro le quinte della sua esistenza, volendo farsi conoscere anche nel nostro Paese per quello che è. Lo sconfinato amore per la musica coltivato fra le mura domestiche negli anni della sua formazione, la Roma degli anni Sessanta vista dalla casa delle meraviglie, le prime esperienze fra concerti, trasferte, la batteria e poi il pianoforte e le canzoni scritte, i viaggi in cerca di ispirazione e contratti discografici. Le avventure e le disavventure di un funambolo mai sazio di scoperte, sempre in bilico tra una realtà a cui dover rendere conto e la vena artistica che spesso trascina troppo lontano. Tutto l’amore con cui è stato cresciuto e uno sguardo “oceanico” che bandisce i preconcetti non lo preservano dal tunnel della depressione da cui esce grazie alla Dottoressa Brain e a una grande forza di volontà. -
Sole
Maria Sole, una ragazza giovane e decisamente autoironica la cui esistenza sembra, emotivamente e fisicamente, essere divisa tra due paesi e la cui vita sentimentale pare, allo stesso modo, essere divisa tra due potenziali amanti. Una vita sentimentale alquanto complicata. Non tanto per il fatto che Sole non ami abbastanza il primo dei due uomini, ma quanto per il fatto che per motivi (a lei ancora molto confusi!) non riesca proprio a dimenticare il secondo. Così che, la nostra protagonista è costretta a percorrere un cammino impervio e pieno di imprevisti, nella quale dovrà sottoporsi a una attenta analisi di riflessione, aiutata da un gruppo ristretto di personaggi che l’aiuteranno a modo loro a trovare un po’ di pace, cercando di trovare insieme a lei la via per l’illuminazione. -
Tutte le parti del mondo
2002. Il mondo è ancora scosso dagli attentati dell’11 settembre del 2001 e gli U.S.A. hanno condotto una guerra contro il regime dei Talebani in Afghanistan e successivamente contro l’Iraq guidato dal dittatore Saddam Hussein. La C.I.A. ha intrapreso una operazione segreta a livello internazionale, denominata “Extraordinary renditions”, una serie di rapimenti mirati e clandestini ai danni di persone ritenute vicine o facenti parte di organizzazioni terroristiche, al fine di ottenere informazioni utili a evitare nuovi attentati e scardinare le organizzazioni stesse. I rapiti, alcuni catturati in Europa e anche in Italia, sono condotti in altri paesi, molti di essi mediorientali, e interrogati utilizzando la tortura. “Tutte le parti del mondo” racconta una di queste vicende, tra Roma e Algeri, una storia che coinvolge donne e uomini diversi per origini, età, esperienze di vita, ma uniti tra loro da trame di potere, da ideali traditi o da sentimenti d’amore che tentano di resistere alla violenza della Storia. -
Tessere, luoghi e frammenti
"Raccolta di poesie di Rita Vecchi, nel corso della quale l'autrice, prova a sostanziare la più nobile delle intenzioni """"programmatiche"""" a cui uno scrittore dovrebbe cercare di tenere fede: quella della """"sacralità"""" della parola, del rispetto che si deve osservare nei confronti di ogni singolo termine. Dimostra, cioè, attraverso un uso attento e sorvegliato della scrittura, di essere convinta della sua preziosità, in quanto modalità espressiva di ciò che l'anima difficilmente riuscirebbe a rivelare di sé altrimenti. Come altri autori, crede nella """"religione della parola"""", considerata sacra, da non sprecare, da non utilizzare inutilmente o a vuoto, impoverendola o deprivandola di senso. La parola non è un vano ornamento attraverso il quale rappresentare la maschera che il poeta offre alla visione degli altri, quanto piuttosto un solido strumento mediante il quale comunicare ciò che l'anima percepisce del mondo.""""(tratto dalla Prefazione di Sergio Tardetti)" -
Bobby Solo. Little Tony. Due cuori matti
Per decenni hanno scritto che erano rivali, antagonisti nella musica poiché entrambi estimatori di Elvis Presley. Simili nello stile musicale e nel look, con quel ciuffo che avrebbe fatto storia. Invece, Roberto Satti, in arte Bobby solo e Antonio Ciacci, alias Little Tony - sono stati davvero amici. Un'intesa nata dalla comune passione per il re del rock and roll e per la musica d'Oltreoceano, che negli anni si è trasformata in amicizia sincera, inossidabile, a tratti anche scanzonata; loro che non avrebbero mai voluto crescere per gustare ogni attimo della vita come solo i bambini e i poeti sanno fare. Festival di Sanremo 1964, l'edizione vinta da una giovanissima Gigliola Cinquetti che in punta di voce canta “Non ho l'età”, è lì che Bobby e Tony si incontrano per la prima volta durante le prove. -
L'ombra di Durgash. Cronache delle multisfere
Leitar è un ragazzo pieno di sogni ma povero di talenti. Adottato da una coppia senza figli, trascorre le giornate lavorando alla fucina del padre, che non perde occasione per fargli pesare la sua incapacità. La sera si immagina guerriero indomito che sconfigge mostri e draghi, ma la mattina lo riporta alla cruda realtà. Laura è una ballerina talentuosa che lavora come manichino vivente in un negozio a Valencia, insieme all’amica Aldara. Soffre a causa dell’ultima relazione, ma quando incontra Miguel pensa di aver trovato colui che le può ricucire le ferite del cuore. Ma l’amore non è solo felicità e pace, soprattutto quando l’invidia s’intromette. Quando Durgash il demone si risveglia dall’Abisso per dominare tutto ciò che esiste, Leitar e Laura si ritrovano a condividere un destino che non credevano possibile, da cui dipende l’esistenza dei loro mondi così lontani chiamati Multisfere. Sotto la guida di Mìriador, potente stregone, i due giovani devono percorrere la strada perduta che porta all’Antico, unico capace di fermare Durgash. Sapranno trovare il modo di viaggiare fra le Multisfere, riusciranno ad affrontare le proprie paure in modo da non mettere a repentaglio la missione? -
Diario poetico di viaggi
"In un momento in cui ogni possibilità di viaggiare era stata inibita ed ogni nostra certezza era stata scardinata, il tema della possibilità di evadere, di tornare a viaggiare si era imposto alla mia attenzione. Blindati in spazi ristretti, talvolta liberi di riappropriarci di qualche scampolo di libertà per poi essere ricatapultati all'indietro, in un'altalena di vuoti e pieni a metà, la nostalgia si era palesata senza preavviso. E lo ha fatto attraverso vecchi appunti rispolverati nei lunghi pomeriggi uggiosi di un inverno che sembrava senza fine ma, soprattutto, senza prospettiva. Rileggere quelle descrizioni e quelle poesie sgorgate di getto da momenti di vita, però, è stato come tornare a viaggiare. Ho rievocato persone e luoghi, ho riascoltato sussurri, voci e rumori, riassaporato colori e atmosfere. Tra agende, quadernetti e fogli sparsi ho ritrovato il caleidoscopio vibrante dei piccoli viaggi, di quello che oggi chiamano """"turismo lento e di prossimità"""", antidoto possibile verso un lento ritorno alla vita di prima e che, appena qualche decennio fa, era """"il modo"""" di viaggiare, conoscere, scoprire ed emozionarsi."""" (Amneris Marcucci)" -
Artemio Giovagnoni. 100 anni tra scultura e scrittura
Nel centenario dalla nascita Corciano ricorda Artemio Giovagnoni con questa mostra antologica e un catalogo che mette in risalto la sua poliedrica vena artistica che spaziava dalla scultura, al disegno, alla medaglistica alla poesia, al teatro. Giovagnoni è stato un protagonista della vita culturale perugina e umbra che con rara discrezione ha perseguito una poetica della figura, una scelta di genere nella quale ha espresso un proprio intimo magistero, una religiosità non di maniera, ma autentica che ha trasmesso nelle sue opere con la semplicità che solo gli uomini grandi riescono ad avere. Come scultore e medaglista era conosciuto in tutto il mondo. La sua arte era e rimane un rassicurante messaggio di pace. -
Giorni alla finestra. Diario di un'attesa
«Apostrofi del cuore, le persiane sempre aperte dell'autore durante questi suoi Giorni alla finestra ognora spalancata, dei quali Giovanni va a narrarci il ritmo battente della vita, anche del naturale ""restarsi al tavolo, un piatto e due forchette"""" nel disinteresse della gente estranea intorno... o il mare che da sempre c'è come """"la tua mano, il tuo sorriso, il tuo guardarmi""""... perché l'amore vero è vigoroso, coraggioso, leale e generoso. Di tutto questo, in un libro, Giovanni ci ha donato un'armoniosa magia: una poesia descrittiva che è un vero e proprio panorama di emozioni. La poesia come azione diretta, intensa e necessaria a vergare l'unicità delle amanti voci """"che d'improvviso dicono la stessa parola / nello stesso tempo / con lo stesso tono / e ci sorprendiamo ancora / nel sorriderci indosso"""".» (dalla prefazione di Costanza Bondi)"" -
Colpi di scena. Teatro da camera e da «bottega». Ediz. a spirale
Janna Carioli ha scritto oltre settanta libri per ragazzi, tradotti in varie lingue (francese, tedesco, spagnolo, cinese, giapponese) ed è autrice televisiva di programmi cult (La Melevisione, Cartoon, Trebisonda, Network, Bumbi, Calzino). Docente di sceneggiatura televisiva presso ""Bottega Finzioni"""" di Bologna, pur essendo il suo pubblico di maggior riferimento quello dei bambini e degli adolescenti, ha sempre frequentato la scrittura teatrale senza limiti di età, in modo particolare quella per monologanti o piccoli complessi artistici. Questo volume raccoglie il meglio di questa produzione e si conforma molto bene allo spirito della collana """"Testi d'uso"""" perché si propone, oltre al piacere della lettura, come materiale di """"bottega"""": atto, quindi, ad essere utilizzato sia per spettacoli in progress che per esercitazioni di scuola."" -
L' odore delle cose che ho perso
"Marco e Vera sono due compagni di vita e di viaggio. Scrittrice di professione per la casa editrice AvantGarde lei, contabile presso l'Aer Tech lui. Due vite intrecciate in un'unione fatta di rivendicazioni di autonomia e di spazi personali che, a fatica, si misurano in relazioni alla ricerca di status paritari, nelle quali chi ci rimette sempre di più -soprattutto nei paesi del sud- è la figura femminile. Un'unione forte e consolidata ma che non manca di ombre. Sullo sfondo Taranto, le coste salentine, la maternità e poi la malattia della madre di Vera che viene raccontata, per flashback, in ogni singolo capitolo del libro evocando quelle che i tarantini chiamano le """"nazzecate"""" dei perdoni durante la processione dei Misteri. Un percorso emotivo di crescita che attraversa fisicamente Vera alle prese con il dolore della separazione da sua madre che, morendo, la lascia anche orfana di se stessa.""""" -
Le mani del sole
«L'argomento di ogni libro di poesie è il poeta. L'argomento di questo libro di poesie è Deanna. Deanna è un nome perfetto per un poeta. Deanna cuce tutto attraverso versi brevi che non sopportano la punteggiatura, che scorrono rapidi, trascinati dalla corrente dell'enjembement o che si stagliano isolati, come avessero tutt'intorno un passepartout bianco. Permea tutta la raccolta un amore per la vita e per il suo mistero, per il miracolo di esserci, per il dovere di fare e non sprecarla, anche quando questa mostra il proprio lato deteriore (l'insoddisfazione, l'imperfezione, quel ""quasi"""" che tante volte torna, la delusione per il mancato riconoscimento di ciò che si è fatto, la rabbia per il dolore sofferto); e forse, allora, le cose più belle sono questa energia freschissima e primaverile, questo entusiasmo e questa scoperta continui che non lasciano inacidire la nostalgia in rimpianto, ché proiettano i ricordi nel futuro e che alla fi ne, fanno sì che non si possa dare a Deanna nessuna età.» (dall'introduzione di Matteo Cellini)"" -
In tondo giro
"Avete presente quella giostra, fatta in ferro sulla quale ci si siede, con una ruota centrale che si usa per girare vorticosamente? Ecco, io la ricordo. Ci si giocava da bambini e si avevano due possibili scelte: una di sedersi e girare con la giostra, l'altra di spingerla. Attaccandosi alla ruota in ferro si correva facendo girare la giostra ad una velocità maggiore rispetto a quella che avrebbe raggiunto con la semplice spinta esterna. Stando seduti tutto girava e si poteva godere di un mondo fatto di linee in movimento. Una volta scesi barcollavamo noi e tutte le nostre certezze. Spingendo, invece, si aveva una posizione privilegiata, sempre che non si cadesse, si poteva vedere il mondo intorno non cambiare, mentre le facce e le espressioni degli amici mutavano continuamente. È la sensazione che, a volte, provo nel guardare la vita. Percepire che c'è qualcosa di più, che va oltre quello che ripetiamo quotidianamente, non trovando la porta da aprire e anche nel caso ne vedessimo una, non avere la forza e la capacità di oltrepassarne la soglia per scoprire cosa ci aspetta. Essere sia quello che corre, sia quello che sta seduto."""" (Gabriele Saveri)"