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La scuola degli asini selvaggi
Francesca Farina fa rivivere un modello di sonetto che potremmo definire ""realistico-satirico"""", ricostruendo in versi sapientemente orchestrati una vicenda esistenzialmente difficile, ai limiti del disorientamento psichico, la via crucis di una docente di scuola media in condizioni disastrate: proprio in senso etimologico, laddove si assiste alla """"caduta della stella"""" che l'insegnante “idealista” si illude di poter continuare a far risplendere, mentre """"gli ideali"""" sono appunto una """"parola spenta lungo gli scaffali"""". Il diario di un anno di scuola decisamente impervio si snoda in una catena di sonetti che compongono un mosaico straniante e allucinato. (Dalla Prefazione di Silvio Raffo)"" -
Quel mare che ho dentro
Rime forti, messaggi introspettivi che partono da dentro, destinati alla propria immagine riflessa in un dialogo con sé stessa dove il lettore attento riscontra esperienze e riflessioni nascoste della propria vita. “Quel mare che ho dentro” è un libro che ti prende per la sua dolcezza lessicale ricca di tenui colori e suoni, parole che sono immagini che ti trasportano in un mondo onirico velato a volte di leggera tristezza. Anima ricca di una profonda sensibilità, l’autrice, che non le impedisce però di mettere a nudo, pur con equilibrato garbo, quei turbamenti interiori che la vita, con i suoi accadimenti a volte dolorosi, inevitabilmente ci provoca. (Dalla prefazione di Marcello Soro) -
La trappola del pesce scimmia
Trappola non sempre è qualcosa che ci cattura inaspettatamente attraverso un miraggio ingannevole. A volte, pur sapendo a cosa andiamo incontro, siamo noi stessi a spingerci oltre i nostri limiti per metterci alla prova. Miriam, tornata sui luoghi della zia Valeria – a distanza di tempo dalla sua scomparsa avvenuta in circostanze vaghe – viene a conoscenza dei profondi legami instaurati con alcuni nomadi di una compagnia circense decaduta. Attratta, non senza una certa ritrosia, anche lei da quel mondo dal passato mitico – tessuto di ombre e di contaminazioni – comincia pian piano, come aveva fatto sua zia, a scoprire inaspettati passaggi segreti tra dimensioni e culture apparentemente molto distanti. Valeria, anche nell’assenza, continua a far sentire la sua presenza, testimoniando, in chi ci crede, come il tempo e l’esperienza umana non procedono secondo una logica consequenziale, ma piuttosto seguendo un canone ciclico casuale dove tutto è destinato a dissolversi e riapparire. -
Humanitas. La nuova indagine del commissario Anselmi
Al rientro dalle vacanze, il commissario Anselmi riceve una lettera anonima, nella quale viene invitato a non affannarsi a cercare il professor Gross, un avvocato milanese, che avrebbe dovuto presiedere un convegno sull’immigrazione, organizzato dall’Università per Stranieri di Perugia. Incerto se cestinarla o meno, scopre che, qualche giorno prima, in questura, è stata protocollata la denunzia di scomparsa del professore, del quale non si hanno più notizie da quando si è recato a Catania per assumere la difesa del comandante della Humanitas – una nave di proprietà di una ONG operante nel Mediterraneo – arrestato con l’accusa di traffico di clandestini e per altri reati collegati. A mano a mano che le indagini andranno avanti, i sospetti di Anselmi cadranno sulla moglie e sul figliastro del professore, su un suo ex collega di studio, sul comandante della Humanitas, su un magrebino, e, come se le storie personali di questi personaggi non fossero già sufficienti a intorbidire le acque, dovrà seguire anche altre piste, ben potendo l’omicidio trovare una spiegazione in intrighi politici legati al fenomeno dell’immigrazione. -
Buio
Questo libro è stato scritto nel 2021, durante i mesi di lockdown. Il tempo scorreva lento, c’era tanta paura, ogni giorno sembrava uguale all’altro e la quotidianità si consumava da lontano, tra i colori delle regioni che cambiavano, i numeri dei contagi che non scendevano e il numero dei morti che invece saliva. Il rumore delle macchine spezzava il silenzio e la politica mutava quotidianamente, annunciando nuove misure restrittive e varianti. Per affrontare quella quotidianità ho iniziato a scrivere, cercando di raccontare quella normalità che lentamente si sgretolava attorno a me. Ho iniziato a farlo nel momento in cui le persone a me care si sono ammalate di Covid. Questo libro racconta la cronistoria di una pandemia in versi e la vita strappata via improvvisamente, senza la possibilità di metabolizzare tutto o di accettare quanto accaduto. Dentro ogni individuo che ha vissuto quel dolore rimane la speranza di un abbraccio, di sentire una voce o il rumore della porta che si apre ancora una volta. Un ritornare a casa, proprio come accaduto con la leggenda di Colapesce, che purtroppo non ci sarà mai più. (A. Barraco) -
I fiori di Gea. Ediz. a colori
C'era una volta Gea, la fata della natura, della musica e della gioia. Le era stato affidato da suo padre, il re del cielo, un pianeta: senza colori, senza musica, senza profumi, praticamente un pianeta triste. Gea ogni giorno guardava il suo pianeta e pensava nel suo cuore a cosa avrebbe potuto fare per renderlo più allegro e più bello... Età di lettura: da 4 anni. -
Ti guardo
Mattia, simpatico guascone irriverente e Vanni, riflessivo operoso e concreto, sono amici d'infanzia. Mattia è ritenuto un bimbo prodigio, e questo stato lo fa sentire il padrone del mondo, anche se le sue debolezze, incapacità di porsi degli obiettivi e raggiungerli, sono mascherate dalla simpatia. Di contro, Vanni ha idee ben chiare su cosa vorrà fare da grande. Il servizio militare restituisce un Mattia irriconoscibile: si è ammalato di depressione. Inizia così un percorso irto di difficoltà, fatto di medicine e ricoveri. L’inaspettato, ma focoso matrimonio sembra mitigare in parte la sua malattia, ma la nascita di due figlie, che portano ad un aumento di responsabilità, lo fanno sprofondare nel buio più assoluto della malattia. La situazione precipita: il divorzio e l’allontanamento delle figlie, che vengono adottate dai nonni materni, lo fanno cadere nell’abbraccio maligno della dipendenza da alcool, fino a condurlo ad un tentativo di suicidio. Mattia, grazie all’aiuto di Vanni, che diventa il legale rappresentante, trova la forza di reagire alla sua misera esistenza e scopre come la scrittura può essere un antidoto ai suoi mali. -
Bolle di pensieri
Questa raccolta di poesie è il frutto di circa trentacinque anni di lavoro, con varie soste, talvolta lunghe fino e dieci anni. Ho incominciato a scrivere poesie a quattordici anni, quando la professoressa Graziosi, mia insegnante di lettere in prima liceo scientifico, chiese alla classe di provare a cimentaci con la poesia. Il risultato mio, devo dire, fu catastrofico, ma da lì scattò la scintilla. Dopo le poesie adolescenziali, che parlavano della “confusione” che si prova in quel periodo della vita, ebbi la fortuna di conoscere i fratelli Angelo e Stefano Cherchi, esponenti del movimento Polidimensionale, che hanno segnato una svolta decisiva nel mio poetare, specialmente le poesie di Angelo. Capii che anche dietro una semplice frase occorreva studio, ricerca delle parole e del ritmo; assemblare il tutto per creare nel lettore sensazioni, e non descriverle e, soprattutto, “mangiare molti leoni” come ebbe a consigliarmi il poeta Marchi dopo aver letto le mie poesie adolescenziali. (Fabrizio Pistolesi) -
La luna del sabba
Un’antica vendetta familiare, una maledizione che valica il tempo e si sprigiona attraverso le forme sinuose delle ninfe di un quadro, il Baccanale. Il dipinto agisce da detonatore sulla psiche di chi ne entra in possesso, provocando incubi. Un giorno, nel negozio di cornici di William Blackwood, entra l’assicuratore romano Riccardo Anselmi che riceve in dono proprio il Baccanale. Quando la tela arriva nella casa dell’uomo e di sua moglie Emma, la loro vita cambia completamente. Lo schermo che separa arte e realtà si incrina, il dionisiaco irrompe nella quotidianità e la stravolge, crea illusioni, trasforma Roma in un palcoscenico di prodigi. La risposta alle visioni della giovane coppia si trova, forse, non lontana dalla bottega del corniciaio, in un luogo carico di suggestioni e misteri: il Cimitero degli artisti. -
Di-ve-ni-re
Raccolta di poesie del poeta Marco Grattoni. -
Davanti al mare. Dolore e forza
"Il tempo del cuore. In queste poche sillabe Teresa Marino percorre tutta la sua poetica, tutta la sua poesia… ascolta e sa ascoltare. Osservare il reciso che esegue nel mettere al mondo i suoi versi, una trincea che crea nel suo vissuto, il donare versi nel riconoscersi creatura. La poetessa prova a dare echi ai suoi sentimenti per sentirne il ritorno fra le pareti del suo cuore. Sperimenta la parola da sviscerarla nelle sue forme, nei suoi sensi. Muta e ad alta voce si ribella al mondo attraverso la sua scrittura, indica varie strade da poter percorrere ma lei ci detta la sua essenza, la sua testimonianza poetica, il riempire e vivere le ferite di ogni giorno, di ogni istante. Da qui fa germogliare versi di sole e di luna, di terra e di cielo ma abbandonandosi al mare, questo luogo di eterno e volti. Sì, davanti al mare come un incontro, un appuntamento del cuore, di confronto. Corpo e anima come profumo che sale dinanzi al viso, come salsedine che dà sapore a labbra e a versi. Farsi trovare, questo è il tempo giusto, quel darSi all’altro nel riconoscerSi nell’amore. Farsi trovare pronti o meno ma nella verità come unico punto fermo."""" (dalla prefazione di Ciro Cianni)" -
Crepuscoli d'aurora
"Il volume della Cecchetti ha già nella sua titolazione la manifestazione dei pregi e dei limiti di un vivere in sintonia con la natura e il prossimo umano, ammantandosi di quelle luminosità tipiche di un sorgere vitale degli elementi naturali attraversate da dissonanze e contraddizioni dettate da una precaria condizione esistenziale. Ella affronta poeticamente il suo quotidiano modus vivendi costituito da un insieme di pensieri, considerazioni, riflessioni, sguardi sulla natura dove emerge un notevole e pregevole vedutismo, affrontando le tematiche più svariate, sempre con stupore immacolato, piacere del racconto, ove non mancano l’ironia, la ricchezza di particolari, anche storici e lo spessore dei contenuti. Sono poesie, quelle della Cecchetti, in cui si tende in fondo a celare o smorzare le imperfezioni di un male esistenziale che pur ci attraversano con il candore di uno smarrimento poetico nei meandri di una ricercata bellezza in ogni forma vivente. Ed è proprio questo atteggiamento che deve assumere il vero poeta nella sua arte e nella sua missione verso il prossimo."""" (dalla prefazione di Carmelo Consoli)" -
Sangue agli dèi
Hastiin Roanhorse è il tenente della polizia a Navajo Nation, la riserva Navaho. Da alcuni mesi, nei luoghi sacri della sua terra, un killer sta uccidendo delle ragazze con dei riti esecrabili. Roanhorse non ha i mezzi e nemmeno l’esperienza di investigare, così deve rivolgersi al dipartimento di polizia di Albuquerque. Il capitano Bently gli fornisce una squadra investigativa guidata dal detective di polizia Susan Nelson. Tra Hastiin Roanhorse e Susan Nelson c’è da subito uno scontro territoriale, ideologico ed etnico. La detective Susan Nelson non si lascia sopraffare dall’inospitalità del popolo Navajo, che non vede di buon occhio la squadra arrivata dalla città e non si fa intimorire dalla rudezza di Hastiin, il quale cerca in tutti i modi di renderle il lavoro ancora più difficile. L’assassino è sempre in agguato e si diverte a saggiare le capacità investigative della donna, tenendola sempre in tensione. La bravura dell’assassino e l’ottima conoscenza dei luoghi, dove commette gli omicidi, fanno capire a Susan che potrebbe essere uno del luogo. Questo pensiero è subito contrastato da Hastiin che difende la sua gente a spada tratta... -
Senza rumore
"È quasi impossibile, per me, trovare un unico filo conduttore in questa raccolta, che si snoda lungo la trama - sempre intricata e sorprendente - della vita, muovendo dall’incessante esigenza di decifrarne gli enigmi, svelarne le contraddizioni, comprenderne i moniti. Tutto è comunque riconducibile all’Amore, che della vita costituisce l’essenza indiscussa e indiscutibile. L’amore negato, tradito, violato è la mia ferita di bambina senza padre, che si rinnova ad ogni delusione adulta e cerca cura, conforto, accudimento..."""" (dall'introduzione dell'autrice)" -
La serenità è un tramonto vista mare. Aforismi
«Mi preme far luce sulla necessità che ho avvertito di raccogliere in un libretto alcuni aforismi che, nel tempo, avevo postato su Facebook e Instagram quale gesto d’incitamento, di stimolo all’avvicinamento democratico alla bellezza: democratico perché l’aforisma è un mezzo espressivo alla portata di tutti e bellezza come attenzione a tutto ciò che risiede fuori e dentro di noi, in quella dimensione spaziale nella quale spesso vaghiamo senza consapevolezza, come spaesati e incapaci di cogliere la bellezza sia a livello macro che micro, quei grandi e piccoli sprazzi di bellezza che rendono la vita degna di essere vissuta. Ecco, l’aforisma per me non è altro che un mezzo che ci permette di acuire i nostri sensi e, al contempo, ampliare lo sguardo sulla realtà che riusciamo a percepire, da diverse angolazioni; soprattutto, che ci permette di prendere maggior coscienza di sé e quindi di elevarci ad una più profonda empatia con il nostro prossimo… Scendere nel profondo per innalzarci, acuire lo sguardo e i sensi per ampliare il nostro orizzonte… D’altronde “l’orizzonte è il confine tra il visibile e l’immaginario”…» (Sorcinelli Stefano) -
Il cuore deserto
"Silvio Raffo ha la rara e forte coscienza della marginalità della poesia come scelta di vita. Il suo linguaggio, essendo vero linguaggio ad alta tensione, ci scuote, ci intriga, ci commuove. In effetti, il suo è un vivere in presenza della morte, la quale mette in discussione il significato della vita. I poeti di questo genere combattono la morte dentro se stessi, cercando qualcosa di più profondo della morte: il loro compito precipuo è andare 'al di là' della morte anche in questa vita: al di là della dicotomia vita-morte ed essere in tal modo testimoni della vita. Anche Silvio Raffo, nel suo stile impeccabile e inconfondibile, registra delusioni, dolore e ingratitudine, fallimenti e tradimenti del vivere, ma sa che al di là di tutto resiste quel canto segreto della parola che dà alla vita il sapore inconfondibile della sua verità. Anche in questa raccolta le sue poesie parlano di un mondo interiore ed esteriore che rifugge dalla """"sistemazione"""", dalla carriera perfino letteraria, per inventare un vero pensiero che sappia farsi fratello del sogno..."""" (dalla prefazione di Carmelo Mezzasalma)" -
L'ultimo respiro di Mara
La telefonata preoccupata di suo padre costringe Veronica a lasciare Roma per tornare in Umbria, nel casale di famiglia immerso nei boschi che costeggiano il fiume Faena. Lì, sulla collina tra Fratta Todina e Montecastello di Vibio, una minacciosa cascina conserva un segreto che la ossessiona. Chi abitava quella casa sedici anni prima? All’ombra dei rampicanti che infestano le mura di pietra, un uomo misterioso le tormenta i sogni, costringendola a ripercorrere i giorni antecedenti alla tragedia che le ha sconvolto la vita. Veronica deve fare i conti con frammenti di ricordi che la perseguitano, e mentre cerca di mettere insieme i pezzi, le sembra di essere costantemente osservata: lungo i sentieri del bosco, nella cantina umida della cascina, persino nell’intimità della sua camera. Il ricordo della sua adolescenza, il legame con sua cugina Mara e il silenzio che alberga nella sua vecchia casa la investono come un fiume in piena, spazzando via le sue certezze e lasciando dietro di sé solo detriti e fango. Una storia sul passato che ritorna inesorabile, di legami di sangue corrotti dalle ossessioni. Cupa, come il letto del fiume che rapisce l’ultimo respiro di vita. -
Miraggi
"Claudio Bedocchi ci aveva abituato ad una poesia fortemente legata a temi di attualità e sociali, spesso con invettive ora amare ora sarcastiche in cui l’autore si lasciava andare a critiche dure verso un modello attuale di società causa di squilibri e ingiustizie. Miraggi, nella produzione del poeta emiliano, rappresenta un unicum, concepito per coadiuvare le fotografie di Roberta Lodi Rizzini, è diventato un accompagnamento alle splendide immagini...I versi di Bedocchi non hanno solo un tratto onirico, ma si viene proiettati in una dimensione metafisica, quasi mistica, dove lo spazio e il tempo si dilatano e foto e versi divengono quasi un’opera unica..."""" (dalla prefazione di Luca Ariano)" -
Torneremo a innamorarci delle parole
Oggi è difficile districarsi in mezzo alla valanga di termini che oralmente, con la scrittura e online ci investono, allontanandoci dal loro reale significato. Caterina Condoluci con ""Torneremo a innamorarci delle parole” si rivolge a tutti in modo semplice e, dopo un’analisi sullo stato attuale dell’uso delle parole, spinge a riappropriarsene, per apprezzarle e utilizzarle con consapevolezza. Quindici monologhi, caratterizzati da uno strumento musicale ciascuno, nella seconda parte del libro, si ispirano a storie realmente accadute, prendendo spunto da altrettante parole, per riflettere sul loro senso nella vita quotidiana."" -
Naufragi e albe
Ti ho letto d’un fiato Riccardo Massole poeta. Oggi, tutt’oggi. E ti ho riletto. Perché come te, se posso dirtelo «mi tormentano le ingiustizie/e le combatto;/mi piacciono le tenerezze/ e ci faccio l’amore». Questo tuo è un libro di Giustizia e d’Amore. E di Luna e di Mare. Le quattro cose insieme. E tu sei stato impastato nella Poesia Riccardo. Ed ora ci dai Poesia. (dalla prefazione di Renzo M. Grosselli)