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Catalogo tematico delle composizioni strumentali di Antonio Salieri
Il catalogo è dedicato alle musiche strumentali di Antonio Salieri, con l'esclusione delle composizioni che afferiscono ad altri generi: teatrale, cantatistico, oratoriale, musiche di scena, in quanto già censite dal catalogo che Elena Biggi Parodi ha dedicato alla produzione teatrale di Salieri, o oggetto di futuri quanto auspicabili indagini da parte di volonterosi musicologi. Vengono dunque considerate solo quelle composizioni che godono di una propria identità ed autonomia strumentali e che non sono estrapolate da entità più ampie. Si tratta di un corpus di piccole dimensioni, nel cui ambito si annoverano molte fonti autografe, concepito prevalentemente fra gli anni Settanta e Ottanta del XVIII secolo dal musicista legnaghese, che per oltre mezzo secolo lavorò presso la corte imperiale di Vienna, dapprima quale Kammerkomponist e responsabile dell'opera italiana, poi in qualità di Hofkapelmeister, anche grazie alla protezione dell'imperatore Giuseppe II. -
Musica in azione. Movimento e danza per l'educazione musicale
"Musica in azione"""" si ispira ad una visione antica, ma più che mai attuale: quella di un'esperienza musicale ed estetica totalizzante, che coinvolge l'essere umano nella sua globalità, e per la quale nella cultura greca si parlava di mousikè, unione di musica, danza e poesia. In questa prospettiva, il volume si pone anche a compimento di una fruttuosa esperienza didattica musicale 'globale', unica nel contesto universitario italiano: i laboratori curricolari di musica e movimento destinati alla formazione degli insegnanti della scuola dell'infanzia e primaria, condotti negli anni dal 2013 al 2019 presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano." -
Anfiteatro di memorie per servire alla storia antica e recente di Saluzzo e delle sue terre
La presente opera è il frutto di una ventennale e appassionata ricerca a carattere puramente bibliografico per documentare l'importanza di un territorio ai piedi delle Alpi occidentali, che ricopre un importante ruolo nella storia italiana. Alla base di questa ricerca stanno in primo luogo il Marchesato di Saluzzo, istituito a metà del XII secolo ed estinto nel 1548, per passare dapprima alla Corona di Francia e poi con il trattato di Lione del 1601 al Ducato di Savoia. In secondo luogo la Provincia di Saluzzo istituita nel 1622 dal Duca Carlo Emanuele I, che sopravvisse sino al 1859, anno nel quale le antiche province (Cuneo, Saluzzo, Alba, Mondovì) venivano ridotte a circondari della nuova Provincia di Cuneo. In terzo luogo la Diocesi di Saluzzo, istituita dal Papa Giulio II nel 1511 e variamente articolata nel corso del tempo. Complessivamente il territorio Saluzzese preso in considerazione è costituito dalle località facenti parte delle valli Infernotto, Po, Bronda , Varaita e Maira. Nella bibliografia sono comprese anche alcune località che non appartengono più al Saluzzese vero e proprio, ma che comunque sono storicamente collegate ad esso come ad esempio le città di Carmagnola e Savigliano, alcune località del Monregalese e delle Langhe e delle valli Grana e Stura. La documentazione raccolta interessa i più svariati campi: storia locale, arte, artigianato, tradizioni, musica e canti popolari, personalità illustri, musei, manifestazioni di vario genere. -
La notazione rinascimentale
Questo manuale, partendo dagli elementi basilari della notazione quattrocentesca (chiavi e figure di durata), accompagna i lettori alla graduale acquisizione di tutte le tecniche (imperfezione, alterazione, proporzioni, color, ecc.) necessarie per una trascrizione corretta della musica rinascimentale e coerente con le moderne tecniche di edizione. Le diverse sfumature mensuralistiche e i molteplici orientamenti dottrinali che agitarono la scena trattatistica del XV e XVI sec. (come la vis polemica di Johannes Tinctoris e la querelle che ha visto come protagonista Franchino Gaffurio) sono indubbiamente argomenti di estremo interesse e importanza per le ricadute che ebbero nella prassi mensurale dell'epoca e per questo motivo, inevitabilmente, se ne fa menzione qua e là nelle pagine di questo volume. In linea con l'impostazione pragmatica del manuale, non si entra nel merito delle questioni teoriche, ma se ne segnalano le problematiche delegando, laddove necessario, alla bibliografia per gli approfondimenti del caso. -
Armonia. Lineamenti compositivi, storici e musicologici dalle origini a oggi
Quando ero studente di composizione mi sono sempre chiesto la ragione di determinate regole armoniche che sui libri, benché eccellentissimi, vengono spesse volte presentate come dogmi da accettare a priori. La stesura di questo libro pone l'accento su due punti fondamentali: il primo, analizzare le regole armoniche non solo per mezzo della tecnica compositiva, ma anche attraverso il contesto storico che principia con le ricerche pratico-matematiche di Pitagora e dei pitagorici per arrivare ai giorni nostri; il secondo, unire le speculazioni dei teorici con quelle dei compositori, un binario che, leggendo questo testo, scoprirete essere non sempre parallelo. Prefazione di Alessandro Solbiati. -
Le sonate per pianoforte di Beethoven
Il volume affronta le prime undici sonate per pianoforte di Beethoven: dalle tre Kurfürsten-Sonaten (WoO 47) pubblicate a Bonn nel 1783 fino alla Patetica (op. 13), ultima delle composizioni viennesi presa in esame (1799). La prima parte del testo colloca questo repertorio all'interno del suo contesto compositivo, esecutivo e fruitivo: in un mondo musicale, quello del XVIII secolo, molto distante dal nostro e ancora dominato dalla centralità dell'aristocrazia. La seconda parte è dedicata alla critica testuale e alla forma: alle principali problematiche che le prime undici sonate pongono nel processo interpretativo. La terza e ultima parte del libro sviluppa argomenti di prassi esecutiva approfondendo questioni legate alla specificità della notazione giovanile di Beethoven -
Una nuova drammaturgia per l'opera napoletana. L'Arbace di Gaetano Sertor e Francesco Bianchi (1781)
Nel 1781 il Teatro di San Carlo mette in scena con successo il dramma per musica L'Arbace di Gaetano Sertor e Francesco Bianchi. Un manoscritto inedito conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli tramanda sia la versione originaria del libretto, sia le modifiche operate dal revisore Luigi Serio. Le sue carte costituiscono un vero e proprio laboratorio dal quale emergono tagli, tentativi appena abbozzati, pezzi incompleti, numeri in più versioni e richieste del compositore. Lo scrutinio di queste tracce rare e preziose ha permesso di entrare nella 'fucina' di Sertor e, insieme, di osservare da vicino il modus operandi di Serio, consentendo di ricostruire in dettaglio la genesi del testo poetico e le tortuose metamorfosi che hanno portato al suo assetto definitivo. Nel volume ampio spazio è riservato all'inquadramento dell'opera all'interno del sistema produttivo partenopeo, nonché alla definizione del profilo dei suoi autori. -
Il teatro a Genova a fine Settecento. Impresari, costume e società (1772-1797)
Il volume propone un'indagine approfondita e storicamente documentata sulla gestione dei teatri a Genova tra il 1772 e il 1797. Benché negletto dagli studiosi, il periodo in questione rappresentò il momento di maggior splendore del teatro musicale a Genova che si avvicinò, per numero di rappresentazioni e per la partecipazione di importanti virtuosi, alle altre grandi città italiane. Accanto all'indagine sulla gestione impresariale delle tre sale cittadine (Teatro da S. Agostino, Teatro del Falcone, Teatro delle Vigne), l'abbondanza di testimonianze documentarie ha offerto la possibilità di dedicare largo spazio allo studio degli aspetti di costume e vita quotidiana a teatro. Questi, che solo apparentemente possono apparire pettegolezzi da palchetti, in realtà aiutano a comprendere come il pubblico dell'epoca intendesse il teatro e come il teatro fosse parte integrante della vita delle persone. Il lavoro si completa di una cronologia ragionata degli spettacoli che animarono i palcoscenici teatrali negli anni studiati e di un'appendice documentaria disponibile on-line. Prefazione di Elisabetta Pasquini. Postfazione di Raffaele Mellace. -
The Beat Generation. Il jazz orchestrale di Armando Trovajoli e dei tre Bill: Holman, Russo, Smith
Il disco long playing di Armando Trovajoli, ""The Beat Generation"""" inciso nel 1960 per la RCA, può essere considerato un manifesto del cool jazz in Italia e una testimonianza del livello straordinario dei musicisti e dei compositori/arrangiatori che lo realizzarono. Il libro ripercorre la storia della formazione dell'orchestra che Trovajoli aveva voluto e che dirigerà dal 1956 al 1959. Mette a fuoco, inoltre, il ruolo svolto dagli arrangiatori di cui Trovajoli si avvale, in particolare compositori americani già noti, che passano in Italia periodi più o meno lunghi, con borse di studio dedicate alla scrittura di musica contemporanea, ma che amano calarsi nella realtà jazzistica italiana, contribuendo non poco alla sua crescita musicale."" -
Il violino nella letteratura tedesca. Ottocento anni di cultura europea su quattro corde
Un veste diabolica e foriera di sventure, allegra e scanzonata, drammatica e misteriosa, il violino ha saputo imporsi nella letteratura in lingua tedesca, su un arco temporale di quasi ottocento anni, quale protagonista, comprimario o “spalla” di un’amplissima schiera di romanzi, racconti, novelle, saghe, leggende, fiabe e poesie: ora il violino è imbracciato dal diavolo o dalla Morte e sa prepotentemente irrompere nella più rigida ortodossia cristiana; ora sa invece incarnare tratti miti e sereni di una religiosità semplice e devota; ora è il compagno fedele di ingenui e positivi vagabondi o lo strumento popolare per antonomasia; ora è lo strumento virtuosistico e colto per eccellenza; ora è lo strumento che, più di qualsiasi altro, sa acquisire nel proprio dna aspetti magici e fiabeschi; ora, più semplicemente, è lo strumento che fa emergere l’indole artistica di chi lo suona, talora minandone il sano rapporto con la vita. -
Dai conservatori al collegio. L'insegnamento della musica a Napoli fra Settecento e Ottocento
I saggi inclusi nel volume ""Dai conservatori al collegio"""" costituiscono una piccola sfida: provare ad aggiornare lo stato degli studi sui conservatori napoletani attraverso uno studio dei documenti custoditi presso l’Archivio Storico del Conservatorio “San Pietro a Majella”, testimoni delle vicende dei tre istituti (Santa Maria di Loreto, Sant’Onofrio a Capuana, Santa Maria della Pietà de’ Turchini) confluiti — in tempi diversi e in seguito a differenti esigenze politiche e istituzionali — in un unico Collegio in seguito al decreto di Giuseppe Bonaparte del 30 giugno 1807."" -
Rivista internazionale di musica sacra (2022). Vol. 1-2
iacomo Baroffio Dahnk Editoriale Un’unica formula programmatica e consuntiva – l’iterazione delle antifone Aurelius Belz Pythagoreische Stimmung oder Ursprungsmythos der abendländischen Musik? Laura Albiero Due frammenti di un Antifonario ambrosiano alla Bibliothèque nationale de France Giacomo Baroffio Dahnk Frammenti di ricerca 2022/1: Cortona 12 – una fonte aretina da rivalutare Amina Fiallo Un testimone francescano in Liguria: il Graduale ASD 268 dell’Archivio diocesano di Savona Davide Baldi Bellini Attende Domine: testo mozarabico ispanico e melodia ‘gregoriana’ Giacomo Baroffio Dahnk Santa Giustina di Padova e la Congregazione Cassinese: repertorio innologico Davide Baldi Bellini Rorate cæli: versione del Processionale Parisiense (1778 e 1824) -
Musica/realtà (2022). Vol. 128
Franco Fabbri, C’è pubblico e pubblico, sì. L’ascolto del mondo Carlo Piccardi, “Musiques d’aujourd’hui; échos d’autrefois”. Il Neoclassicismo in musica nel Novecento Paolo Somigli, Stratificazioni compositive, temporali e drammaturgiche nel teatro musicale di Salvatore Sciarrino: per una lettura di Luci mie traditrici Francesco Fecondo, Il testamento di Euridice: manifesto spirituale di Adriano Lualdi Maria Torelli, Charlie Haden, una biografia musicale Alberto Bosco, I due Arturi. Rubinstein, Michelangeli e l’interpretazione di Chopin tra Neoclassicismo e Decadentismo -
Jean Sibelius
Sibelius ci ha lasciato un’eredità che ancora oggi interpella l’ascoltatore. Sovente confinato, a causa soprattutto di pur eccellenti lavori come Il cigno di Tuonela e Valse triste, in cineree atmosfere boreali, egli è stato in realtà, se si allarga la visuale a tutta la sua variegata produzione, un artista sempre animato da una chiara e forte tempra interiore che non è rimasta circoscritta all’ottimistico slancio «risorgimentale» vissuto allora dalla sua Finlandia, ma che si è sempre protesa a investire in senso morale ‘l’uomo’. E nella vecchiaia, dopo aver visto la sua nazione diventare finalmente vera nazione indipendente, sempre in nome di questa limpidezza vitalistica egli decise di isolarsi progressivamente per non dover così respirare la maleolente caligine che stava allora avvelenando gran parte del continente europeo. -
Macchine per comporre. Guida alle tecnologie elettroniche per il sound design
l volume presenta una guida alla “fabbricazione” di strumenti musicali elettronici aperti, orientati al sound design e alle arti sonore elettroniche, che si auspica possa porre il lettore nella condizione di poter affrontare una pratica tecnologica indirizzata alla autocostruzione di strumenti musicali elettronici. L’attività di ricerca, tecnologica e musicale, presentata nel volume trova collocazione, da un lato, in un campo di studi e di pratiche volto alla realizzazione di strumenti musicali elettronici autocostruiti denominato sinteticamente synth DIY (Do It Yourself); dall’altro lato, in tutto quel vasto universo che per brevità può essere identificato attraverso la denominazione, oggi, purtroppo, ancora non così diffusa di Arti del Suono. -
Nata per morire. Memoria della musica e musica della memoria in età moderna
Questo libro è un tentativo di comprensione nutrito dall’utopia di riportare alla luce aspetti nascosti e rimossi dei sistemi di conoscenze che legittimano l’esistenza della musica come pensiero e come azione. Il cammino intrapreso è di natura teoretica per cercare di ricostruire uno sguardo d’insieme, una veduta dall’alto di processi che si estendono nello spazio e nel tempo, uno spazio che non si può comprendere se non astraendo da ogni rigida localizzazione geografica e un tempo che non si può, parimenti, comprendere se non astraendo da ogni rigida misurazione cronologica. La prima parte del libro è dedicata allo studio della dimensione simbolica della musica. La seconda parte cerca di testimoniare il processo di visualizzazione del sapere musicale, senza il quale la musica non avrebbe potuto costituirsi in disciplina. La terza parte si rivolge al mondo invisibile della sonorià, per tentare di comprendere la natura della musica in quanto lingua significante. -
Musica e architettura. Il punto di vista dei musicisti
Il tema non è nuovo ma le sue variazioni sono infinite e il libro ne propone volutamente alcune fra le meno scontate. Affronta ad esempio in termini problematici (Vasco Zara) il rapporto fra musica e architettura riesaminando la trattatistica musicale dal medioevo all’Ottocento, e mostra come la policoralità veneziana di fine ’500 si sia rapidamente diffusa a livello europeo (Helen Geyer), indaga su un personaggio come Antonio Niccolini (Marco Bizzarini), architetto di teatri e promotore di spettacoli musicali, e analizza la concezione dello spazio/tempo nella cultura giapponese (Christoph Hahn) e i paesaggi sonori del compositore turco contemporaneo Fazıl Say (Andreas Krause), ripercorre le ricerche sull’acustica ambientale di suoni registrati e riprodotti o teletrasmessi (Marco Russo) e si pone, anche se con molta ironia, interrogativi estetologici di ampia portata (Giovanni Guanti). -
La chitarra e la forma-sonata
Nell’immaginario collettivo la chitarra, come in un quadro di Watteau, sembra sempre destinata ad accompagnare il canto di eleganti gentiluomini per soavi fanciulle in idilliaci paesaggi campestri. In realtà, dalla seconda metà del Settecento sino a Ottocento inoltrato essa si è lentamente costruita una sua chiara posizione nella musica strumentale europea, in particolare con la creazione di un ricco repertorio nell’ambito più nobile e importante del periodo classico: la forma-sonata. Messe a fuoco le spinose questioni di “classicismo” e di “stile classico”, l’autore riassume la storia e la teoria della forma-sonata nelle fonti storiche tra fine ’700 e inizio ’800, delineando poi le coordinate metodologiche, storiche e analitiche che inquadrano e orientano il lavoro. Nelle due successive parti — prima le opere del Settecento e meno note dell’Ottocento, poi quelle degli autori più conosciuti del XIX secolo — vengono analizzate ben 165 composizioni di 40 autori, frutto delle ricerche nelle biblioteche di tutto il mondo. -
Tante stelle, qualche nuvola
Il romanzo d'esordio di Mattia Ollerongis è una storia d'amore romantica e poetica, giovane e contemporanea, che sorprende e coinvolge.rnrn In venticinque anni Miriam ha fatto principalmente due cose: studiato giornalismo e amato Antonio. Ma, a un passo dall'avverarsi del suo sogno più grande, il mondo le crolla addosso. Una vita intera cancellata in ventiquattr'ore. E una città dove ricominciare da capo, Trieste. Qui incontra Davide, un aspirante scrittore, anche lui solo con i suoi disastri. Tra una birra vista mare e un bacio rubato, ha inizio la loro bellissima storia d'amore, finché, un giorno, a Davide si presenta l'occasione della vita e decide di partire per gli Stati Uniti per inseguire una stella cometa. Sembra la fine, eppure il vero amore trova sempre il modo di ritornare, perché amore e vita stanno bene insieme. -
Il diario segreto di Adrian Mole. Mitico adolescente incasinato di anni 13 e 3/4
Adrian Mole ha «più di tredici anni ma meno di quattordici» e si ritiene, come ogni adolescente, l'essere più sfortunato sulla faccia della Terra. Trascurato dai genitori, troppo immersi nelle proprie questioni sentimentali, Adrian deve affrontare le sue, che non sono certo da meno: conquistare l'aristocratica Pandora - unico e irraggiungibile oggetto d'amore - mentre si abbatte su di lui una tempesta ormonale. A complicargli la vita si aggiungono il bullo del quartiere, professori ingiusti, amici incasinati, una nonna ultraconservatrice e un cane che ne combina di tutti i colori. Meglio affidare allora i propri tormenti alle pagine di un diario, come se si stesse parlando a un amico del cuore: chissà che non aiuti a fare chiarezza...