Sfoglia il Catalogo feltrinelli016
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9941-9960 di 10000 Articoli:
-
Faust a Copenaghen. Lotta per l'anima della fisica
Sette geni della fisica, sei uomini e una donna. Socievoli e introversi, libertini e castigati, giramondo e sedentari, animati da passioni comuni: l'alpinismo, la musica e la letteratura. Una comunità giovane, piccola e perfetta, che, come ogni anno, nel 1932 si riunisce all'Istituto di fisica teorica di Copenaghen. Sono i maggiori scienziati del Novecento, i titani della fisica teorica che hanno dato vita e forma alla rivoluzione quantistica. Quell'anno in Europa si celebra il centesimo anniversario della morte di Goethe. Niels Bohr, Paul Dirac, Paul Ehrenfest, Lise Meitner, Werner Heisenberg, Wolfgang Pauli e Max Delbrück omaggiano l'ultimo genio universale mettendo in scena il Faust. Personaggi: Bohr-il Signore, Pauli-Mefistofele, il tormentato Ehrenfest-Faust, il neutrino-Margherita. Per la piccola brigata il 1932 è l'anno del miracolo. Questi giovani hanno scoperto, in rapida successione, il neutrone e il positrone e, per la prima volta in laboratorio, hanno indotto la disintegrazione del nucleo atomico, aprendo le porte all'era nucleare. Ma qualcosa di terribile si prepara per il mondo intero: quello è anche l'anno che prelude all'ascesa di Hitler, al cammino verso la guerra. Gli scienziati saranno costretti a essere complici della macchina bellica e a subire condizionamenti politici e militari. -
Per ragioni di Stato. Ideologie coercitive e forze rivoluzionarie
Le guerre moderne sono avvolte nel mistero. All'opinione pubblica gli addetti alla propaganda danno in pasto versioni ufficiali quasi sempre diverse dallo svolgimento dei fatti. Le rare occasioni in cui trapelano documenti che rivelano come e perché una guerra è stata combattuta sono preziose per squarciare il velo dell'ideologia. È il caso dei cosiddetti Pentagon Papers, che permettono di capire come sia stata progettata e realizzata la guerra in Indocina. Noam Chomsky ne svolge un'analisi impietosa, mettendo in luce la spregiudicatezza dei vertici militari ma anche la loro ignoranza delle realtà della guerra. Affiancano questo case study riflessioni generali sull'uso della forza nelle controversie internazionali e sulle strategie più efficaci per contrastarlo. Prefazione di Arundhati Roy. -
Notturno Avana. Mafiosi, giocatori d'azzardo, ballerine e rivoluzionari nella Cuba degli anni cinquanta
L'Avana, oggi. Imponenti alberghi, sfarzosi o in rovina, ricordano la grandezza dell'impero eretto dalla mafia dopo la Seconda guerra mondiale, quando, con in tasca la complicità del governo del Presidente Fulgencio Batista, Charles ""Lucky"""" Luciano e Meyer Lansky posero gli occhi su L'Avana. In poco tempo Lansky, l'ebreo americano, trasformò L'Avana nel paradiso dell'illegalità: gioco d'azzardo, grandiosi numeri di varietà, performance a base di mambo e sesso attiravano turisti da tutto il mondo, soprattutto dall'euforica America postbellica. Mentre ballerine svestite camminavano per strada e artisti come Frank Sinatra si esibivano sul palco dell'Hotel Nacional, Cuba covava sulle colline i germi della Rivoluzione. Il giovane avvocato Fidel Castro Ruz e il medico argentino Ernesto """"Che"""" Guevara cospiravano per rovesciare il regime di Batista. E con il """"Manifesto della Sierra Maestra"""", il Movimento di Castro si dichiarò nemico giurato della mafia cubana. Sarebbe stata guerra all'ultimo sangue. """"Notturno Avana"""" svela una storia mai raccontata. Attraverso interviste agli ultimi testimoni, filmati inediti e fonti d'archivio, ricostruisce lo scontro militare, politico e culturale, tra la Cuba della mafia e della dissolutezza e quella della Rivoluzione. T. J. English riavvolge il nastro della memoria fino agli anni cinquanta, e con il sapore del romanzo e la veridicità di un'inchiesta rida vita al quadro cangiante e autentico della Cuba di mezzo secolo fa."" -
Il raccolto rosso 1982-2010. Cronaca di una guerra di mafia e delle sue tristissime conseguenze
Questo libro è un lungo viaggio cominciato quasi trent'anni fa. La prima immagine viene da Palermo: un altoparlante fissato al tettuccio di una piccola Fiat 127 che diffonde l'Inno alla Gioia di Beethoven e i braccianti che si scoprono il capo di fronte alla bara. Erano gli epici funerali del comunista Pio La Torre ucciso dalla mafia. Poi vennero Dalla Chiesa, Buscetta, Falcone, Riina, Provenzano, Borsellino, Andreotti, la più spaventosa catena di bombe e delitti che un paese d'Europa abbia conosciuto dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Era il ""raccolto rosso"""": la mietitura con sangue. I tempi in cui sembrava che stesse per venire giù tutto, ma anche che avremmo potuto vincere e liberarci di Cosa Nostra. Enrico Deaglio ha ripreso il viaggio da dove lo lasciò nel lontano 1993, per raccontare il più imprevisto secondo tempo del film. Un lungo inganno perpetrato ai nostri danni, la trattativa segreta tra i vertici dello Stato e quelli della mafia, la Seconda repubblica nata nel sangue e sugli schermi della televisione. Qui compaiono attori che nel primo tempo non si erano visti sulla scena: Ciancimino jr., Berlusconi, Dell'Utri, Gardini, Mangano, gli enigmatici fratelli Graviano e il loro killer di fiducia Gaspare Spatuzza. Misteri, trattative, soldi che hanno accompagnato l'ascesa economica e politica del crimine: ovvero le tristissime conseguenze di una lontana guerra di mafia. Questa è una storia d'Italia che era destinata a rimanere sconosciuta."" -
Nel labirinto degli dèi. Storie di mafia e di antimafia
Nel racconto d'apertura del volume Antonio Ingroia rievoca il suo primo giorno da magistrato, nella Procura di Marsala, sotto la giuda di Paolo Borsellino. ""Entrai nel suo ufficio intimorito per il confronto con un giudice già così importante. Procuratore - esordii quasi balbettando - sono qui per il mio insediamento, quando crede che potrò iniziare a lavorare in questo ufficio? E lui: ma scusa, collega - disse con tono grave - ti sembro forse tanto vecchio da dovermi dare del lei? E giù una fragorosa risata che ruppe subito il ghiaccio e mi rivelò il volto umano di quello che per me era un uomo-mito..."""" L'incontro segnerà il destino professionale del giudice allora ragazzino, il suo impegno proseguirà nella sede di Palermo su posizioni sempre più risolute ed esposte nella lotta contro la mafia, e presto dovrà continuare senza le figure di riferimento di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Nel labirinto degli dèi è il racconto-testimonianza di uno dei più autorevoli magistrati antimafia italiani della sua scelta e della sua dedizione, esercitate nei luoghi in cui, per antica tradizione o per dannazione, lo scempio della giustizia e del diritto è condotto con più sistematica virulenza, con più corale partecipazione, fino a compenetrare le relazioni e persino la mentalità dell'intera società."" -
Vichy 1940-1944. Il regime del disonore
Per anni è stato un capitolo oscuro, da dimenticare in fretta, della storia francese. A lungo si è creduto che quello di Vichy fosse un governo fantoccio dei nazisti, non direttamente responsabile di atrocità come la persecuzione degli ebrei. Robert Paxton, tutt'ora il massimo esperto mondiale in materia, ha dimostrato invece la forte autonomia del regime, che si avvantaggiò dell'apatia della popolazione, ma anche di un notevole consenso, per perseguire un programma coerente e concreto. Una pietra miliare della storiografìa moderna, che ha scosso la coscienza dei francesi. -
Critica della ragione economica
Il volume affronta la questione della razionalità umana da un punto di vista interdisciplinare. Offre una critica circostanziata della nozione di ""razionalità economica"""", a partire dai risultati empirici della psicologia cognitiva e dell'economia sperimentale. Gli autori sostengono dunque la necessità di sviluppare una teoria economica empiricamente fondata, basata su una più realistica teoria della cognizione umana. Un'ipotesi di superamento della teoria economica neoclassica, che poggia su ipotesi accettate ma mai verificate a livello empirico."" -
Romba il motore. Storie di aviatori
Storie di uomini, di passioni, di macchine, di sfide per costruirle e per farle librare nell'aria. Storie di volo, insomma. È questo il contenuto di ""Romba il motore"""": una raccolta di saggi storici rigorosi ma al contempo curiosi, di storie minori che però rispecchiano la grande storia, spesso tragica, che ha percorso e dilaniato l'Italia. Come ad esempio i due Luigi, entrambi patrioti e tuttavia nemici: l'uno stava con i partigiani di Tito, l'altro con i nazifascisti. Storie oscure, dimenticate, come quella dell'aeronautica afghana creata dagli italiani negli anni Trenta, o dell'intervento delle nostre ali in Iraq nel 1941. Storie industriali, come la battaglia tra """"più leggeri"""" e """"più pesanti"""" dell'aria: l'esito della sfida tra dirigibili e aerei non era affatto scontato prima della tragedia dell'Hindemburg nel 1937. Come non lo era il fatto che gli aerei che utilizzavano la terra per decollare e atterrare prevalessero su quelli che usavano l'acqua, come testimoniano i numerosi idroscali disseminati per l'Italia, a cominciare da quello di Milano."" -
La maschera del comando
Quali sono le qualità di un generale? Quale è il modo più efficiente di comandare? Come è cambiato nei secoli il ruolo del generale? Uno dei massimi storici militari racconta quattro condottieri che hanno incarnato modi diversi di esercitare il comando: Alessandro Magno, sempre in prima fila nei combattimenti; Adolf Hitler, impegnato a mitizzare la propria figura attraverso la propaganda; il duca di Wellington, che controllava l'andamento della battaglia avvicinandosi agli scontri e infine Ulysses Grant, in grado di sfruttare al meglio il suo stato maggiore e le innovazioni tecnologiche come il telegrafo. Nell'analisi di Keegan la cultura e le priorità di un popolo determinano le caratteristiche dei loro leader e la personalità di un condottiero è la chiave di lettura per la sua epoca. -
I nuovi mandarini. Gli intellettuali e il potere in America
Pubblicato per la prima volta nel 1967, all'epoca dell'intervento in Vietnam, ""I nuovi mandarini"""" è considerato ancora oggi come una delle più autorevoli prese di posizione contro le guerre americane. Chomsky denuncia come negli Stati Uniti i legami tra affari e politica abbiano cancellato ogni forma di indipendenza intellettuale e di pensiero critico e contro questo sistema di potere, in cui la cultura è asservita all'ordine sociale esistente, egli invita gli intellettuali a riconquistare la propria autonomia e a puntare il dito contro le menzogne dei governi."" -
C'era una volta un numero. La vera storia della matematica
La storia della matematica è influenzata dai pregiudizi di storici delle scienze che per secoli hanno negato l'esistenza di sviluppi indipendenti della matematica nei paesi extraeuropei. Gheverghese decostruisce questi pregiudizi, dimostrando che in Cina, India e America meridionale si sono sviluppati nel passato sofisticati sistemi matematici. Inoltre questi paesi, attraverso le rotte commerciali, hanno profondamente influenzato le conoscenze dei matematici dell'antica Grecia. Si viene così a delineare una storia più complessa e affascinante di quella che abbiamo conosciuto. -
Il taccuino di Héctor Belascoarán
Orbo, cinico, solitario e, talvolta, inspiegabilmente idealista, questo è Héctor Belascoaràn, il detective privato partorito dall'inventiva di Paco Ignacio Taibo II. Nella strade piovose di Città del Messico indaga su torbide storie di amore e morte che coinvolgono lottatori mascherati e giovani suicidi. A nord, nelle città di frontiera, insegue un'attrice in fuga sotto un sole cocente, accompagnato da ricordi e rimpianti. In uno stato del sudovest del Messico, percorso da fermenti di rivolta, cerca un morto che forse è fin troppo vivo. Questo volume raccoglie i romanzi ""Fantasmi d'amore"""", """"Sogni di frontiera"""" e """"Svaniti nel nulla""""."" -
Quattro gocce di acqua piovana
Dopo una vita trascorsa nell'arma dei carabinieri, Pietro Binda è tornato nel suo paese d'origine sui monti lombardi. Una mattina di settembre, parte improvvisamente per Milano. Ha avuto un'intuizione improvvisa che potrebbe gettare luce su una sua indagine rimasta irrisolta dagli anni ottanta: la morte violenta di un professore di liceo, il quale collaborava con una rivista di enigmistica. Morendo aveva lasciato, scritto con il suo sangue, un ultimo sconcertante rompicapo. -
La primavera dei maimorti
Aprile 1969. Pietro Binda è fresco di addestramento nell'Arma. A Milano è stato ritrovato il corpo di un cittadino svizzero, che durante la guerra lavorava come agente segreto lungo il confine. Qualcuno lo ha ucciso a coltellate e le indagini hanno portato all'arresto di tre uomini, rinchiusi poi a San Vittore. Lì, come infiltrato, Binda viene mandato in missione speciale. Le indagini dietro le sbarre si rivelano tutt'altro che facili: Binda stringe amicizia con i compagni di cella, fa i conti con l'esperienza dura del carcere e si ritrova coinvolto in una delle più violente rivolte carcerarie della storia. -
L'estate del Mundial
Il 17 giugno 1982 è un brutto giorno per Pietro Binda, maresciallo della sezione Omicidi, prossimo alla pensione. Nel cortile del Banco Ambrosiano è stato scoperto il corpo della segretaria di Roberto Calvi, da un paio di giorni scomparsa da Milano. Poi una telefonata dell'amico anarchico Loris: sulle scale di casa è stata uccisa una sua amica, e lui è tra i sospettati. E così Pietro Binda nella rovente estate milanese - mentre cresce l'entusiasmo per l'impresa dell'Italia ai Mondiali di calcio in Spagna - si ritrova tra le mani due indagini: quella ufficiale, riservatissima, che scatta quando da Londra arriva la comunicazione che il ""banchiere di Dio"""" è morto impiccato sotto il ponte dei Frati Neri; e quella ufficiosa, a fianco di Loris."" -
Un paese senza tempo. Fatti e figure in vent'anni di cronache italiane
Si scrive Italia, si legge paese senza tempo. Nel paese senza tempo non esistono calendari né agende. Nel paese senza tempo non si parla di diritti, di lavoro, di economia. Zero istruzione, zero ricerca, zero sviluppo. Riforme, pubblica amministrazione, cultura: zero. Vent'anni di cronache italiane. Vent'anni di patti, fatti, disfatti. E misfatti. Concita De Gregorio ce li racconta giorno dopo giorno. Montare i suoi pezzi, raccoglierli in questo libro, significa mettere in scena la realtà italiana degli ultimi vent'anni. Essere presenti a una cena tra potenti, mangiare con loro una crostata, vedere l'insalata incastrata tra i loro incisivi. Essere seduti tra i banchi della Camera o del Senato, tra gli umori, i rumori, i sudori. Osservare quello che esulta, quello che insulta, quello che fa un pisolino. Concita De Gregorio scruta i gesti, registra i sibili, e li racconta al lettore con precisione, dettagli inclusi. Perché è nei dettagli che s'annida il narratore. E Concita ce li mette sotto gli occhi e in questo dramma italiano riesce persino a farci sorridere. -
La battaglia di Anghiari. Il giorno che salvò il Rinascimento
Universalmente nota, la battaglia di Anghiari vive tuttavia nella memoria collettiva solo grazie al celebre affresco perduto di Leonardo, non attraverso i libri di storia, che spesso la ignorano. Eppure l'importanza decisiva di questa battaglia non era sfuggita ai contemporanei e ai capi della Repubblica fiorentina in primis, che proprio a Leonardo, nel 1502, affidarono il compito di celebrarla con un affresco di grandi dimensioni, dipinto su una parete di Palazzo Vecchio a Firenze. In un caldissimo giugno del 1440, l'esercito fiorentino, dopo mesi di scontri con l'esercito milanese, conseguì una sorprendente vittoria sulle pendici della collina d'Anghiari. La battaglia segnò la fine dei piani espansionistici dei Visconti, signori di Milano. Fu il giorno che salvò il Rinascimento. Niccolò Capponi affida a ""La battaglia di Anghiari"""" una sua autentica riscoperta storiografica, offrendo ai lettori una descrizione non solo delle ore cruente e drammatiche del conflitto, ma di tutti i risvolti politici, diplomatici, culturali di questo memorabile evento. E, nello sfondo del racconto storico, ricorre costantemente la somma figura di Leonardo, con l'enigma impenetrabile del suo affresco perduto."" -
L' intero e la parte. L'obiettivismo moderno
"L'intero e la parte"""" racchiude due delle Ricerche logiche husserliane pubblicate nei primi anni del Novecento, in cui la filosofia della logica in senso stretto e il metodo fenomenologico trovano un primo, spregiudicato punto d'intersezione teorico. """"L'obiettivismo moderno"""" è una sintesi storico-critica del pensiero filosofico e scientifico moderno, su cui negli anni trenta Husserl, allarmato dal dilagare dell'irrazionalismo e del positivismo scientista, fondò la sua ricerca sulla """"Crisi delle scienze europee""""." -
La dissoluta. Libertina, adultera, bigama. La duchessa di Kingston
Alla fine del XVIII secolo, in un'epoca di violenze e passioni, una donna irrompe sulla scena sociale europea: il suo nome è Elizabeth Chudleigh. Appartenente alla piccola nobiltà inglese, senza dote e senza protezioni, era destinata a essere una delle tante vittime delle convenzioni del tempo. Ma Elisabeth è vitale, spiritosa, temeraria: ama la vita e il potere. Gli uomini soggiogati da lei dicevano: ""Il temperamento... Ella ha temperamento."""" Elizabeth Chudleigh viene data in sposa a un uomo che odia. Ma lei sa ciò che vuole e sa come ottenerlo. Decide la sua vita. Tiene nascosto il matrimonio, ammalia tutta l'aristocrazia di tutte le corti europee, diventa la protetta del re d'Inghilterra, amica dell'imperatrice Caterina II di Russia, sposa di Evelyn Pierrepont, duca di Kingston, il grande amore della sua vita. Ora è bigama. Quando il suo segreto viene alla luce, è chiamata in giudizio a Westminster. Si celebra così il processo più clamoroso dell'epoca. La duchessa di Kingston rischia l'impiccagione. """"La Dissoluta"""" è la storia vera di Elizabeth Chudleigh, che Alexandra Lapierre trasfigura nel racconto dell'esplosione di movenze, pulsioni e slanci della sensibilità moderna."" -
Il ritorno dell'huligano. Una vita
Nel 1941 tutti gli ebrei della Bucovina romena vengono deportati nei campi di concentramento. Tra di loro c'è anche la famiglia Manea al completo. Della brutalità di questa esperienza nella memoria infantile di Norman rimangono il viaggio nel vagone piombato, l'angoscia di giorni interminabili. Dopo il ritorno alla vita, nella sua memoria di ragazzo ci sono i libri, l'amore, l'amicizia. Spento l'entusiasmo giovanile per l'idea comunista, nel passaggio all'età adulta Norman testimonia il naufragio della politica nella demagogia, l'inesorabile deriva del regime che culmina per lui con la detenzione del padre in un campo di lavoro. L'amore per la letteratura diventa allora il suo rifugio, e comincia a prendere forma il penoso imperativo dell'esilio, insieme alla paura di perdere la propria lingua madre. Manea si trasferirà nel Nuovo Mondo, e solo dopo dieci anni troverà la forza di percorrere il cammino inverso.