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L' Europa di Coppet 1780-1820. Una lezione dalla storia per il futuro dell'Europa
A Coppet, una cittadina svizzera sul Lago Lemano, in un quarto di secolo a cavallo tra il 700 e l'800, un gruppo di intellettuali di prestigio disegnarono il futuro dell'Europa e inventarono la modernità. Li univa la comune avversione all'Europa di Napoleone, quella dell'accentramento, dell'interventismo degli Stati-nazione, del massimalismo rivoluzionario. Oggi l'Europa di Napoleone è ormai al capolinea e mostra tutti i suoi limiti. Quel disegno quindi torna di scottante attualità. Il volume illustra come l'Europa può mettersi oggi sui binari giusti lasciandosi alle spalle l'eredità del modello napoleonico, lo statalismo e la centralizzazione, e riprendere il cammino dell'integrazione attraverso le riforme, il federalismo, la valorizzazione delle differenze, lo sviluppo di un nuovo modello di industria e di società. L'Europa di domani è l'Europa delle libertà, dei diritti umani, della parità uomo-donna, delle nazioni e della società civile. È l'Europa di M.me de Staèl, Necker, Constant e Sismondi. È l'Europa di Coppet. -
Il lungo presente della transizione. Dalla società comunista alla scelta privata
La transizione dal comunismo alla società della privatizzazione dura ormai da vent'anni, e quindi Futuribili ha chiesto a qualificati studiosi del tema di individuare lo stato della transizione, ma soprattutto di darle un'interpretazione teorica e fattuale di come la transizione stessa è venuta a modificare le società del centro e dell'est-Europa. Il numero di Futuribili è venuto quindi ad articolarsi in due parti: la prima riguarda il rapporto fra democrazia e globalizzazione generatori della transizione, la seconda confronta le transizioni sviluppate nei paesi già a socialismo reale. -
Reti di prossimità e capitale sociale in Italia
Il volume mette a fuoco la complessa tematica della rilevanza delle reti di prossimità in Italia. La strada che si percorre per affrontare lo studio di questo tema consiste nell'analisi della capacità delle reti comunitarie di rappresentare una fonte, più o meno diretta, di capitale sociale per gli individui. Gli autori, a partire da dati rilevati su un campione rappresentativo della popolazione italiana, studiano quindi le relazioni tra caratteristiche delle reti di prossimità e capitale sociale. In particolare, si analizzano le qualità socio-strutturali delle reti di prossimità presenti in Italia e se ne tratteggia la differenziazione rispetto agli attributi individuali. Si esplora poi la distribuzione delle diverse forme di capitale sociale in Italia (familiare, della parentela, comunitario allargato, associativo, generalizzato), ponendone in risalto le relazioni con le caratteristiche di profilo degli intervistati. Si prendono, infine, in considerazione le relazioni tra reti di prossimità, stili di vita individuali e forme di capitale sociale. -
Le regole del principe. Fisco, clero, riforme a Parma e Piacenza (1756-1771)
Nel corso del XVIII secolo presso tutti i governi degli antichi stati italiani si avvertì, con un'urgenza maggiore rispetto al passato, la necessità di una riforma profonda dell'amministrazione statale anche se i risultati furono spesso contrastanti e non privi di contestazioni. Nei ducati di Parma e Piacenza si visse la medesima esperienza e alla metà del secolo, subito dopo l'insediamento della nuova dinastia borbonica, si aprì una fase di febbrile attività durante la quale si tentò di superare quel complesso di privilegi sociali, tradizioni legislative e ritardi amministrativi che si riteneva impedisse lo sviluppo economico e il rafforzamento politico dello stato. Questa stagione trovò il proprio miglior interprete in Guillaume Léon Du Tillot, ai vertici del governo ducale per oltre dieci anni, il quale impostò un percorso di riforme caratterizzato da una spiccata attenzione alla politica fiscale e a quella ecclesiastica. Il libro ripercorre il suo tentativo di estendere il controllo statale sull'amministrazione delle finanze cittadine e sulla gestione dei patrimoni ecclesiastici attraverso l'imposizione di quelle che si possono definire le regole del principe, un insieme di norme e direttive di diritto pubblico con le quali si ribadì la superiorità della potestà legislativa ducale e si intervenne su una lunga tradizione di immunità e privilegi al fine di riorganizzare i rapporti tra autorità statale e corpi sociali. -
Il sapere dell'agricoltura. Istruzione, cultura, economia nell'Italia dell'Ottocento
L'emergere delle prime forme di insegnamento agrario, dai progetti del Settecento fino alla comparsa di vere e proprie scuole per la formazione tecnica in agricoltura nel secolo successivo, costituisce un caso emblematico del rapporto tra istruzione e sviluppo economico. Le origini dell'istruzione agraria nell'Italia preunitaria, inquadrate nella più ampia dimensione europea, scandiscono il lento passaggio dalle forme antiche del sapere contadino alle moderne scienze e tecnologie agrarie, con la nascita di istituti, scuole e poderi modello che a partire dal XIX secolo andarono ad affiancare i tradizionali canali empirici e informali di trasmissione delle conoscenze. L'agricoltura, attività pratica per eccellenza, diventava così anche oggetto di studi e ricerche, approdando come materia d'insegnamento tra i banchi di scuola e sulle cattedre dell'università. Dopo le pionieristiche iniziative locali e private, si delinea il ruolo dello Stato nel campo dell'istruzione tecnica e professionale, con lo scopo di sostenere lo sviluppo agricolo come parte del più ampio processo di trasformazione economica del Paese alle soglie della prima industrializzazione. -
La formazione manageriale in una learning region
La qualità del management è uno dei fattori di competitività dei territori. L'apprendimento di competenze manageriali riguarda sia le imprese sia la pubblica amministrazione ed è un caso particolare, ma potenzialmente di grande impatto, nelle politiche per il lifelong learning. Eppure la ""managerialità"""" è un aspetto ancora poco approfondito negli studi che riguardano la relazione tra competenze e sviluppo. Questa pubblicazione, rivolta a tutti coloro che si interessano di processi formativi, offre un contributo alla comprensione del mercato della formazione manageriale e dei fattori critici per lo sviluppo di una qualificata offerta e di una consapevole domanda di competenze manageriali. L'unità di analisi è la """"Learning Region"""", intesa come un territorio che, nella competizione globale, dà la priorità alla conoscenza e ai processi di apprendimento."" -
Federigo Nomi. La sua terra e il suo tempo nel terzo centenario della morte (1705-2005)
Il Convegno di Studi di Anghiari, attraverso approcci multidisciplinari, è destinato a segnare una tappa miliare negli studi su Federigo Nomi, l'intellettuale anghiarese che senza motivo è stato spesso confinato in un ruolo marginale nella storia letteraria, filosofica, dell'erudizione della seconda metà del XVII secolo. Legato alla ""res pubblica litterarum"""" toscana pre-arcadica e ai suoi più rappresentativi personaggi (Antonio Magliabechi, Francesco Redi, Alessandro Marchetti), Nomi era decisamente orientato verso le innovazioni dei """"moderni"""". Un intellettuale rigoroso e poliedrico, che ha lasciato un segno nella storia di un territorio, come quello aretino e della Valtiberina, peculiare della Toscana medicea."" -
Fra le righe. Carteggio fra Carlo Rosselli e Gaetano Salvemini
Il carteggio tra Carlo Rosselli e Gaetano Salvemini si apre nel 1925, all'indomani del discorso mussoliniano che inaugurava la dittatura fascista, e si conclude nel marzo 1937, poco prima dell'assassinio di Carlo e Nello Rosselli a Bagnoles-de-l'Orne. Nell'arco di dodici anni il dialogo tra i due è ravvivato da riflessioni e giudizi, previsioni e speranze, polemiche e discussioni illuminanti per conoscere la storia di ""Giustizia e Libertà"""", per seguire le vicende dell'emigrazione antifascista in Europa e negli Stati Uniti e per cogliere, da angoli visuali non coincidenti, aspetti e problemi della politica internazionale del tempo e della crisi della democrazia in atto. Le intemperanze verbali e il contrappunto critico dello storico pugliese, la schietta confidenza e la serena combattività di Rosselli, l'impegno di entrambi a progettare una società più libera e giusta animano questo scambio, facendone il documento di un sodalizio straordinario tra due uomini di generazioni diverse."" -
Ragazzi fuori. Bullismo e altri percorsi devianti tra scuola e spettacolarizzazione mediale
Nella società dello svuotamento dei valori e della crescente perdita dei punti di riferimento, i media sembrano interessarsi ai giovani soltanto quando sono protagonisti di delitti efferati o di episodi di violenza nei confronti di persone e cose: dagli atti vandalici contro gli edifici scolastici, sino alle aggressioni fisiche o verbali ai danni di compagni e insegnanti. L'allarme bullismo esplode soprattutto nella scuola, dove si esprime in molteplici forme, individuali o di gruppo, mentre Youtube e i telefonini contribuiscono a diffondere una nuova ""devianza"""" giovanile: il cyberbullismo. Il libro tenta di evidenziare il ruolo ambivalente e al contempo decisivo della comunicazione mediatica, che da un lato produce rappresentazioni dei giovani e dei loro vissuti, ma dall'altro, attraverso la Media education, si propone come ambiente privilegiato per l'acquisizione di una capacità critica e come sostegno valido ed efficace per la prevenzione di situazioni di disagio sociale. Quale sarà il futuro di questi giovani? Resteranno sempre i ragazzi fuori dalla società, dalla famiglia, dal gruppo, dalle """"buone regole"""" del vivere civile?"" -
Le fiabe per... giocare col corpo imitando gli animali. Idee, giochi, esercizi per esplorare il movimento
Quale migliore alleato delle fiabe per coinvolgere i bambini? E se poi i protagonisti sono i loro amici animali, il gioco è fatto. Ed è proprio il caso di dirlo, perché questo libro propone una ricchissima serie di giochi ispirati agli animali, da fare facilmente anche a casa o a scuola e non solo pensati per divertire ma anche utili a sviluppare il coordinamento motorio dei bambini dai 3 anni in su. -
Adriatico contemporaneo. Rotte e percezioni del mare comune tra Ottocento e Novecento
Gli studi sull'Adriatico tendono a privilegiare il mare nostrum romano o il golfo di Venezia tardo-medievale e moderno, o altrimenti a spostarsi sulla più immediata attualità. Questo volume, nel quale sono raccolte le ricerche compiute da un gruppo di giovani studiosi nell'ambito di un progetto Interreg coordinato dal comune di Pescara, si concentra invece sui grandi cambiamenti sopraggiunti con l'epoca contemporanea. È infatti tra Ottocento e Novecento che si consuma la crisi delle grandi entità multietniche e dinastiche che per secoli avevano esercitato la loro influenza sulla regione, l'impero asburgico e quello ottomano, entrambi in certa misura eredi della Repubblica di Venezia. Al loro posto si affermano nuove entità legittimantesi sulla base del principio di nazionalità o del diritto all'autodeterminazione, ma troppo spesso animate da disegni espansionistici se non egemonici. Si tratta di un periodo nel quale lo spazio adriatico perde definitivamente la sua unità, per cadere preda di tensioni etniche e di contrasti ideologici; un periodo al quale bisogna comunque tornare a guardare per lasciarsi definitivamente alle spalle le divisioni del passato e per ridare centralità al ""canale adriatico"""", imprescindibile collegamento tra Europa e Mediterraneo."" -
La realtà dell'utopia. L'attualità di Adriano Olivetti
Questa raccolta degli Atti degli ultimi Convegni Olivettiani, organizzati nel 2007 e 2008 dall'Associazione Communitas 2002, che nel nome ricorda il Movimento Comunità, si propone di contribuire alla diffusione delle idee e dell'opera di Adriano Olivetti. -
Disuguaglianze sociali oggi: territori, lavoro, società
Lo studio della disuguaglianza sociale e delle sue diverse dimensioni costituisce da sempre uno dei temi principali della sociologia: la scienza moderna della società ha preso le mosse dalla constatazione che il mutamento sociale associato alla modernizzazione ridefinisce forme e contenuti della disuguaglianza sociale, per cui all'ordine ereditario caratteristico delle società pre-moderne si sostituisce un nuovo ordine acquisitivo, in cui le disuguaglianze non sono trasmesse direttamente di generazione in generazione, ma sono prodotte, o riprodotte, dal gioco dei mercati, delle istituzioni statali e associative, dei gruppi familiari e comunitari. Il tema della disuguaglianza, delle sue tendenze e delle sue dimensioni è particolarmente rilevante per la sociologia economica, le cui origini storiche e analitiche derivano proprio dalla constatazione delle particolari disuguaglianze prodotte dallo sviluppo dell'economia capitalistica moderna. Al tema della disuguaglianza, delle sue tendenze e delle sue dimensioni l'AIS-Elo (Associazione Italiana di Sociologia, sezione Economia, Lavoro e Organizzazioni) ha dedicato il suo convegno annuale del 2007. Il volume presenta una selezione dei lavori migliori presentati nelle tre sezioni in cui era articolato il convegno, dedicate rispettivamente alle disuguaglianze tra i territori, nel mondo del lavoro e nella società in generale. -
L' attendibilità del bilancio di esercizio. Posizioni consolidate e nuove prospettive interpretative
Il tema dell'attendibilità del bilancio di esercizio è di estrema attualità e di forte coinvolgimento, anche in ragione dei recenti scandali che attestano i limiti delle informazioni economico-finanziarie trasmesse agli stakeholder e comunicate ai mercati. Sul tema il dibattito è molto intenso, sia in dottrina sia nella prassi, oltretutto alimentato dall'assenza di una posizione generalmente condivisa in merito al significato da attribuire alla stessa attendibilità. Nel quadro delineato, il volume si pone l'obiettivo di contribuire a meglio qualificare la nozione di attendibilità del bilancio di esercizio. In tale prospettiva, l'idea-guida sottesa al lavoro muove dalla convinzione che è fuorviante chiedersi aprioristicamente (se non in prima approssimazione) ""cosa sia l'attendibilità"""", come se esistesse una sola risposta valida in qualsiasi coordinata spazio-temporale; in effetti, siffatto approccio porterebbe ad esprimere un giudizio di attendibilità vincolato alla risposta formulata, senza dar conto del contesto specifico in cui il giudizio si rende necessario. Pertanto, la nozione di attendibilità deve essere colta nei suoi contingenti significati e nei suoi molteplici profili in funzione della finalità dell'indagine, dell'oggetto dell'analisi o della prospettiva interpretativa accolta a riferimento."" -
Marco Mighetti. La difficile unità italiana. Da Cavour a Crispi
L'indipendenza italiana, l'annessione cioè al regno di Sardegna dei singoli Stati della penisola e la conseguente trasformazione in nazione unitaria, questo grande rivolgimento politico avvenuto in brevissimo spazio di anni, inaspettato nella sua rapidità per gli stessi protagonisti, comportò una serie immensa di problemi. Problemi anzitutto di contrasti interni, ardui da risolvere fin dai primissimi passi, e alcuni di essi impellenti al punto da far considerare instabile e talora addirittura caduca la raggiunta unità. Emersero in quel tempo a guidare l'Italia uomini politici capaci, probi, fermissimi nei loro propositi, i quali, sull'impronta lasciata da Camillo Benso di Cavour, seppero con disperata energia condurre in porto la nave, tanto insicura ancora e così incerta nel suo percorso. Spiccò tra essi, rilevante figura, il bolognese Marco Minghetti. Due volte presidente del Consiglio e capo della Destra storica, si rivelò guida inflessibile, insieme con Quintino Sella, sulla via per raggiungere il pareggio nel bilancio dello Stato. Si impose in quei primi anni della raggiunta unità come uno dei maggiori protagonisti del governo e, in seguito, condusse con prudenza e costanza, attraverso anatemi, incomprensioni interne e difficoltà internazionali, l'aspra contesa con il Vaticano per dare stabilità al possesso di Roma quale capitale italiana. -
Quinto forum di CDO agrolimentare 2008. Consumi, prezzi, innovazione e competitività: quale impresa? (Milano Marittima, 18-19 gennaio 2008)
L'impresa agroalimentare opera in un contesto in cui i consumi, i prezzi e i mercati sono in fortissima oscillazione. Nel 2007/2008, i prezzi di molti prodotti agricoli hanno subito un'impennata inattesa e di dimensioni straordinarie. I consumi alimentari, tradizionalmente statici, divengono sempre più mutevoli per effetto dell'invecchiamento della popolazione, della società multietnica, della domanda di benessere, della necessità di risparmio di tempo e denaro (budget più limitati). La globalizzazione dei mercati è una realtà sempre più evidente. Di fronte a questo scenario, l'impresa agroalimentare si trova a competere su diversi fattori, ma uno è quello fondamentale: l'organizzazione. L'imprenditore è obbligato ad investire sull'organizzazione. Come fare? Questo libro è dedicato a questi temi, tramite relazioni scientifiche, testimonianze, casi aziendali ed esperienze. Esso raccoglie le relazioni e l'interessante dibattito svoltosi durante il 5° Forum di CdO Agroalimentare, a Milano Marittima il 18-19 gennaio 2008, che ha coinvolto operatori del settore agricolo, imprenditori agroalimentari, docenti universitari, tecnici agricoli, politici, dirigenti d'impresa e i principali attori della politica agricola nazionale. -
Razionalizzazione, azione, disincanto. Studi sull'attualità di Max Weber
Come accade ai grandi classici del pensiero sociologico, Weber riesce ancora ad essere attuale, e non solo perché il nostro mondo è figlio del suo. Concetti come razionalizzazione, secolarizzazione, disincanto del mondo, gabbia d'acciaio, tornano ad essere problematici e sono - certo non a caso ancora temi importanti del dibattito culturale del nostro tempo. Con essi siamo costretti, implicitamente o esplicitamente, a confrontarci. All'attualità di Weber e non all'ennesima illustrazione del suo pensiero peraltro disponibile su qualsiasi buon manuale di sociologia e, per chi intende approfondire, su monografie di grande rilievo - è dedicato questo volume. Un contributo certo non esaustivo - altri elementi importanti della sua Zeitdiagnose, dai significati e limiti della scienza all'analisi delle forme di potere, sono stati necessariamente trascurati - ma comunque significativo rispetto alle possibilità di riflessione offerte dal pensiero weberiano di fronte ad una realtà in tumultuoso mutamento che è sempre più difficile definire secondo i parametri concettuali ereditati dalla modernità. -
Etnografie della rete. Pratiche comunicative tra on line e off line
L'idea di una ricerca sulle forme dialogiche e disseminative della comunicazione in rete nasce dalle riflessioni di J.D. Peters sui due grandi idealtipi del dialogo e della disseminazione: il primo implica la reciprocità comunicativa, l'obbligatorietà etica di una risposta; il secondo la gratuità espressiva di una comunicazione non orientata al destinatario. In rete la comunicazione one-to-one convive con forme comunicative di tipo broadcast, testimoniando la presenza sia del dialogo che della disseminazione. Analizzare le possibili ibridazioni tra forme dialogiche e disseminative della comunicazione in ambienti digitali può consentire di leggere in una nuova prospettiva l'abitare telematico degli heavy users. Seguendo il paradigma dell'etnografia connettiva, che rende conto della profonda e ormai strutturale integrazione tra mondi on line e off line, questo libro tenta di intercettare tra nord e sud Italia, tra metropoli e città di provincia, le modalità sempre più performative di comunicazione, socializzazione ed identizzazione dei giovani negli ambienti digitali, tessendo le trame che compongono la rete del nostro Occidente telematico. -
Da capo. Ricominciamo a far banca a partire dai capi
Dopo gli anni delle ristrutturazioni aziendali, delle fusioni e dei vorticosi ricambi manageriali è ora per la Banca di ricostruire il rapporto fiduciario con il cliente e con le proprie persone. Bisogna ripartire dai Capi, perché sono loro che possono con l'esempio, la capacità personale e il senso professionale ridare giorno per giorno valore ed immagine ad una istituzione messa in discussione, prima di tutto, al proprio interno. Strutturato per segmenti indipendenti, facile da leggere, semplice nella consultazione Da Capo offre, nella prima parte, argomenti attuali di dibattito, spunti di riflessione stimoli ed approfondimenti. Ogni tema proposto viene approfondito a più voci grazie ad una serie di interviste dirette a manager, consulenti, esperti, che allargano la visione dei problemi attuali e delle soluzioni possibili. La seconda parte del volume contiene un'ampia ""cassetta degli strumenti"""". Articolata sui principali temi trattati, propone esperienze di successo, suggerimenti gestionali, schemi e supporti operativi ed offre ai lettori materiali utili per affrontare i prossimi non facili tempi."" -
La responsabilità sociale delle istituzioni di pubblico interesse
Nell'attuale contesto sociale e di mercato l'interesse della collettività non può essere perseguito solamente dalle istituzioni pubbliche ma anche dalle imprese di profitto e dalle imprese sociali non profit. Al contempo la necessità di implementare strategie di responsabilità sociale e di tradurle in azioni di management è presente non solo per le imprese di profitto ma anche per le aziende che tipicamente presidiano e tutelano, a vari livelli e con ruoli differenti, quello che viene comunemente definito ""interesse pubblico"""". II quadro proposto dai diversi contributi rappresenta un tracciato utile ad orientare e, laddove necessario, ridefinire non solo politiche e strategie aziendali ma anche i ruoli e le funzioni che le diverse istituzioni pubbliche e private devono presidiare per contribuire, autonomamente e in logica di sussidiarietà aziendale, al progressivo raggiungimento degli obiettivi economici e metaeconomici delle moderne società.""