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La mente narrativa. Verso una concezione post-razionalista dell'identità personale
La traduzione italiana di questo libro è stata voluta per il peso scientifico e il contributo intellettuale che J. Balbi è riuscito a dare con quest'opera che accompagna il lettore nell'analisi nel concetto della mente attraverso i principi teorici ed epistemologici che sono alla base delle principali scuole psicologiche del XX secolo. Una riesamina critica delle radici storiche di tali modelli diviene fondamentale nel formulare una teoria della mente che possa spiegare lo sviluppo della identità personale in termini di autocoscienza narrativa e tematica. E tale teoria non può non avere forti ripercussioni nella pratica clinica in quanto la struttura narrativa di ogni persona è determinante nell'insorgenza, sviluppo e remissione dei processi psicopatologi e approcci psicoterapeutici più efficaci. Balbi segue i presupposti epistemici di V. F. Guidano, fondatore della psicoterapia cognitivo-sistemica postrazionalista. Convinto che l'errore e la confusione delle correnti psicologiche dell'ultimo secolo risieda in una visione associazionista della mente, egli propone un paradigma processuale e sistemico della mente nella sua complessità come attiva costruttrice del significato e del senso dell'esperienza, sottolineando l'importanza dei processi mentali e delle emozioni come forme efficaci della conoscenza umana. -
La partecipazione civica alla creazione di valore pubblico
Per le amministrazioni pubbliche il perseguimento della mission istituzionale, contribuire alla creazione di uno sviluppo economico e sociale della comunità in modo equilibrato e sostenibile, sta divenendo sempre più complesso. I processi di creazione di valore pubblico richiedono una maggiore responsabilità nell'analisi dei bisogni meritevoli di intervento e nella ricerca di nuove e più efficaci modalità gestionali, al fine di migliorare la qualità della vita delle persone e di agevolare lo sviluppo delle attività produttive. Gli interventi pubblici devono, infatti, soddisfare i bisogni delle persone a fronte di una sempre più limitata disponibilità di risorse: l'agire economico delle amministrazioni pubbliche necessita, pertanto, di una maggiore trasparenza e di una più incisiva partecipazione civica. Tutto ciò richiede notevoli capacità di governance pubblica, in un'ottica di maggiore accountability verso la società civile, oltre che nuove competenze manageriali nello stimolare e coordinare le reti di relazione tra gli stakeholder. Gli stessi sistemi di controllo si stanno evolvendo verso scenari più ampi di tipo inter-organizzativo. Questo testo, nell'analizzare le modalità di partecipazione civica nel processo di creazione di valore pubblico, si basa fondamentalmente sulla prospettiva manageriale pur utilizzando un approccio di tipo interdisciplinare. -
La ricerca socio-economica tra politiche pubbliche, interessi economici e società civile
Nata per comprendere la nuova società sorta con la rivoluzione industriale e lo sviluppo del capitalismo, la sociologia ha sempre avuto una doppia anima: orientata alla spiegazione e interpretazione dei fenomeni sociali e orientata a influenzarne, più o meno intenzionalmente, il mutamento. Per questo, l'uditorio dei sociologi è, da sempre, composto sia dalla comunità scientifica sia da attori a essa esterni, che variamente svolgono il ruolo di committenti, stakeholder, interlocutori privilegiati della ricerca. E le interdipendenze tra dimensione scientifica, operativa e critica sono molteplici, alcune da tempo note, altre in via di esplorazione. Ciò non è in realtà molto diverso da quanto avviene nel caso delle altre scienze sociali. Diversa è però la capacità di influire della ricerca sociologica - e in particolare delle sociologie economiche, del lavoro e dell'organizzazione. Infatti, il successo che spesso la sociologia economica ha dimostrato nello spiegare i fenomeni economici solo raramente è stato accompagnato da un'analoga capacità di influire sulle politiche pubbliche e sull'opinione pubblica. L'economia, seguita probabilmente dalla scienza politica, rimane, a questo riguardo, la disciplina più ascoltata dai policy maker e quella con maggiori pretese normative, assieme ovviamente al diritto. -
Capire ed organizzare la qualità in ospedale. Un'indagine in tre strutture del Friuli-Venezia Giulia
Questo volume analizza il complesso legame tra variabili organizzative, psicologiche e di qualità nella sanità pubblica. Il riferimento è ad un'indagine di grande respiro che ha coinvolto tre importanti strutture della Regione Friuli-Venezia Giulia nel corso di alcuni anni e che, per le loro caratteristiche di intensità di lavoro ed alta specializzazione possono essere prese a riferimento come modello di studio: si tratta dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale di Gorizia, dell'Unità Operativa di Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Trieste e dell'Ospedale Pediatrico ""Burlo Garofalo"""" di Trieste. Il quadro che esce dal volume è un complesso intreccio tra le dinamiche psicologiche, anche nei suoi aspetti patologici, come il burn-out e le caratteristiche organizzative del lavoro, non ultima la tensione continua e dedicata, del personale verso la qualità dell'assistenza, intesa nel senso proprio di outcome, ovvero di esito dell'intervento sanitario sul paziente."" -
Risorse fitogenetiche e svolta nelle relazioni nord-sud. Il trattato internazionale Fao del 2001
Questo saggio riguarda la storia, documentata, dell'attività diplomatica ventennale relativa all'adozione dell'""International treaty on plant genetic resources for food and agriculture"""" (Fao 2001). Il trattato, potenzialmente in grado di cambiare gli equilibri fra Nord e Sud del mondo, è basato sull'utilizzo sostenibile di una materia prima: il germoplasma ossia i mattoni per costruire grano, mais, riso, ecc. Tale agrobiodiversità (per millenni conservata grazie ai saperi indigeni) rappresenta una risorsa fondamentale dei Pvs, spesso ricchissimi, a differenza dei developed countries, di """"oro verde"""". Negli ultimi cinquant'anni queste sementi sono state raccolte e trasformate da aziende del Nord tramite le biotecnologie, sia per ottenere profitti sia per risolvere il problema della fame (Rivoluzione Verde, causando però il fenomeno dell'erosione genetica che mette a repentaglio la sicurezza alimentare globale). I Pvs allora si sono battuti per l'affermazione di una nuova categoria giuridica: i Diritti degli Agricoltori ed alla Fao è iniziato il lungo e difficile negoziato, che ha visto confrontarsi più di centocinquanta paesi, compresa l'Unione Europea, su un tema ineludibile per tutti: il cibo. Si è così arrivati ad un Sistema multilaterale per la conservazione e l'accesso alle risorse fitogenetiche e la condivisione dei benefici derivanti dall'utilizzo della biodiversità agricola."" -
Storia e teorie della responsabilità sociale d'impresa. Un profilo interpretativo
Il volume traccia una breve storia del fenomeno ideologico della responsabilità sociale d'impresa (RSI). Si guarda, cioè, al ""volto buono"""" del capitalismo novecentesco e contemporaneo, a quel processo di formazione di idee e immagini di sé mediante cui l'impresa (con il contributo degli specialisti di scienze manageriali), attraverso il XX secolo e oltre, ha dialogato con la società, risposto alle sue richieste di giustificazione e infine preteso di consacrare se stessa. Se, dunque, è possibile leggere queste pagine come quelle di un piccolo manuale storico-concettuale dove rinvenire le nozioni-chiave del vasto dibattito sulla RSI (stakeholder management, responsibility e responsiveness, etica e filantropia, autoregolamentazione e vincoli normativi ecc.), al tempo stesso vi si può riconoscere anche il dipanarsi di un percorso interpretativo, nel quale alcuni fili vengono tirati ed altri lasciati cadere. Il discorso tende così ad ampliarsi verso gli orizzonti del capitalismo globale e della sua governance, della democrazia economica, delle relazioni tra etica e diritto. E una delle banali scoperte a cui si arriva è che il volto buono che si era inteso illuminare all'inizio rischia di ridursi a foglia di fico stesa su volti notoriamente """"cattivi"""" (finanziariazzazione esasperata, stock options e potere manageriale, conflitti di interessi ecc.)."" -
Spunti per una rivoluzione. Nuove voci dal mondo della cultura
Il settore culturale nel nostro paese è in crisi da tempo. Scarsità delle risorse, incapacità gestionali, clientelismi, assenza dei privati, mancanza di qualità e d'innovazione sono solo alcuni dei temi in discussione da ben prima che la recente congiuntura economica incrinasse ulteriormente lo stato delle cose. Il volume affronta tali problematiche da un punto di vista radicalmente nuovo: quello dei giovani professionisti della cultura. Artisti, studiosi ed organizzatori culturali tra i venticinque e i quarant'anni spesso lasciati ai margini del dibattito ufficiale - quello che nasce nei luoghi istituzionali e fa eco sui giornali - ma che costituiscono il cuore pulsante della cultura di oggi e di domani. Visioni, percorsi e proposte innovative su cui riflettere per ripensare il modo di fare cultura nel nostro paese. Un insieme di scritti sinceri ed audaci da cui emerge tutto il ""non detto"""" e molto di più. Hanno collaborato: Cristina Alaimo, Davide Baruzzi, Luca Bidogia, Silvia Bottiroli, Roberto Carta, Paolo Cascio, Marco Cavalcoli, Massimo Conti, Valentino Corvino, Maria D'Ambrosio, Linda Di Pietro, Elena Di Stefano, Silvia Ferri de Lazara, Giovanni Filocamo, Chiara Galloni, Gianluca Gozzi, Cristiano Piccinelli, Rodolfo Sacchettini, Ambra Senatore, Livia Senic-Matuglia, Cristina Ventrucci."" -
Pedagogia del lavoro intangibile. Problemi, persone, progetti
Qual è il ruolo della formazione nella cedente civiltà del lavoro? E quale il ruolo della pedagogia del lavoro e delle risorse umane? Ci piace pensare a una pedagogia del lavoro di impronta problematicista, coniugata alle istanze della problematicità, della persona e della progettazione. Attraversando problemi, persone e progetti del lavoro, il volume individua e analizza gli indicatori dell'intangibile pedagogico del lavoro. Dobbiamo rivalutare ""il lavoro che non si vede"""", quel valore aggiunto che porta a superare il guado della sola produttività o prestazione per navigare il mare delle relazioni, dei conflitti, dei sensi e significati taciti, dei progetti comuni, dell'impegno etico, della cura per il lavoro e per il lavoratore. Il pensare-agire professionale, a partire da tali presupposti pedagogici, può essere così ripensato e riprogettato su sei capisaldi: la """"capacitazione"""", la riflessività, la neotenia professionale, la narrazione, l'agire strategico e il pensiero caring sempre a metà strada tra formazione tecnica e umanistica. Questo è l'impegno di una pedagogia del lavoro - delle risorse umane e delle organizzazioni - che deve interrogarsi sul divenire soggetto-cittadino-lavoratore: orientata a superare, pur nelle diverse sfumature, l'immobilismo di un soggetto che """"è definitivamente"""", a favore della dinamicità di un soggetto che """"può divenire"""", di un disordine esistenziale (e professionale) inteso come forza e risorsa di cambiamento."" -
Help line. Lavoro e formazione per rispondere alle richieste di aiuto telefonico
Per telefonia di aiuto (help line) si intende l'area di intervento che, attraverso il telefono, offre ascolto alle persone, fornisce counseling per i loro bisogni e attiva concrete strategie per aiutare chi è in difficoltà. Ogni anno migliaia di cittadini italiani utilizzano le linee di aiuto in una fase particolare della loro vita, per parlare con qualcuno che ritengono competente in ""ascolto"""". Ma offrire servizi di qualità attraverso l'ascolto telefonico e oggi anche con i servizi on line (email, chat, sms) è un lavoro complesso. È necessaria una costante preparazione e l'acquisizione, per gli operatori professionisti e volontari che vi si dedicano, di una particolare sensibilità per offrire risposte equilibrate, aiutando l'interlocutore ad analizzare e ridefinire il problema che porta. Questo manuale raccoglie e sviluppa l'esperienza del Co.R.A.L., il Coordinamento regionale delle linee di aiuto, nato in Lombardia nel 2000 con l'obiettivo di sostenere e potenziare i servizi delle help line garantendone la qualità, proponendo formazione qualificata e innovativa e ricercando soluzioni integrate come risposte ai bisogni consolidati ed emergenti delle persone."" -
Il controllo di gestione nella governance delle imprese commerciali
Nei mercati globali, caratterizzati da condizioni di eccesso di offerta e dalla valorizzazione degli intangibile assets, le imprese della distribuzione commerciale al dettaglio hanno subito profonde modificazioni nelle dinamiche competitive e nei connessi rapporti con i produttori industriali. In tale contesto l'ottimizzazione delle performance dei retailers è agevolato dalla formazione di un sistema di relazioni con i clienti, i fornitori ed i competitors, necessariamente fondato anche sull'adozione di opportuni sistemi di controllo della gestione. Il volume intende approfondire le caratteristiche peculiari del controllo della gestione a supporto dell'efficacia delle imprese commerciali. Il testo è articolato in due parti: la prima, dedicata all'approfondimento delle variabili di classificazione delle diverse unità operative del settore, utile per l'impostazione dei sistemi di controllo; la seconda, volta a definire un modello applicativo di carattere generale, idoneo ad evidenziare i principali elementi progettuali e di funzionamento del controllo in differenti ipotesi di complessità delle imprese commerciali. -
Pedagogia del gioco e dell'apprendimento. Riflessioni teoriche sulla dimensione educativa del gioco
Il volume presenta la dimensione educativa e apprenditiva del gioco in età infantile: un tema che nel tempo è stato oggetto di diverse riflessioni e ricerche, finalizzate alla dimostrazione del carattere particolarmente formativo del gioco sin dai primi giorni di vita dei bambini. Le diverse tipologie di attività ludiche vengono esaminate a seconda delle loro finalità e peculiarità: giochi solitari, giochi cooperativi, giochi di finzione e giochi linguistici. Le molteplici particolarità del gioco sono state esaminate all'interno di specifici contesti: quelli deputati ufficialmente alla formazione, ma anche, ad esempio, le strutture ospedaliere, in cui le attività ludiche hanno una funzione preventiva, oltre che un ruolo terapeutico. Il gioco viene infine presentato come tecnica pedagogica di animazione, utile per sviluppare le potenzialità presenti in ogni soggetto e per valorizzare i contesti di apprendimento cooperativi, basati sulla condivisione e sulla co-costruzione delle conoscenze. Su questo aspetto, vengono fornite alcune indicazioni su strumenti e tecniche di animazione mirati al conseguimento di obiettivi educativi e formativi. -
Appunti sulla questione ebraica. Da Nello Rosselli a Piero Martinetti
"Prima facie il testo di Guido Bersellini costituisce un'autonoma riflessione concernente la questione ebraica, particolarmente puntuale e stimolante, tale da suscitare non pochi interrogativi. Tuttavia, man mano che il lettore si inoltra lungo il percorso di pensiero dipanato - svolto richiamandosi, puntualmente, a figure emblematiche, anche se ai più pressoché ignote, come quelle di Nello Rosselli e Piero Martinetti - si accorge che nelle pagine di Guido Bersellini, in modo forse meno immediato, ma certamente strategicamente decisivo, si delinea una diversa e assai innovativa immagine della ragione umana. Questo, perlomeno, è l'aspetto che non può sfuggire al lettore con spiccati interessi filosofici, proprio perché Bersellini si rifà a un concetto della ragione umana che nel dibattito contemporaneo, in genere, non è presente. Per non dire che è del tutto dimenticato e trascurato. Certamente nel contributo di Bersellini si leggono molte altre riflessioni e considerazioni critiche concernenti l'ebraismo, la sua storia (sia quella recente, sia quella più remota), nonché il rapporto che può e deve instaurarsi tra la laicità dello Stato e la tutela della stessa sfera religiosa; per non parlare dei controversi nessi che possono esistere tra un evento, indubbiamente eclatante, ma, comunque, sempre delimitato e circoscritto sul piano storico, come quello della Shoah e il tradizionale ed atavico antisemitismo"""". (Dal saggio di Fabio Minazzi)." -
Idee e metodi per il bene comune
La grave crisi economica e finanziaria attualmente in corso a livello mondiale, e l'estrema difficoltà che sperimentiamo nell'affrontare i problemi più drammatici che affliggono il pianeta, stanno suggerendo a molti operatori, analisti, studiosi, l'opportunità di un'azione cooperativa per individuare ed attuare progetti ed assetti regolatori condivisi per un superamento di tali difficoltà. Si propone in tal modo la logica sottostante alla ricerca del bene comune, tema affrontato nei suoi molteplici aspetti nel corso della 45ma Settimana Sociale dei cattolici italiani (Pisa, 18-21 ottobre 2007). La Facoltà di Economia e la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Perugia hanno organizzato, d'intesa con l'Associazione Centro Culturale Leone XIII della Diocesi di Perugia e Città della Pieve, un ciclo di incontri di studio, nei mesi di aprile e maggio 2008, sul tema ""Attualità, problemi e prospettive del bene comune oggi"""", esaminando sia le coordinate teoriche di tale concetto, sia la possibilità di applicarne valori e principi fondanti in direzioni economicamente e socialmente significative."" -
Il distretto della pesca di Mazara del Vallo. Una buona pratica di cooperazione tra aziende internazionali
Il risultato più significativo nella vita del Distretto della Pesca è il Medi District, frutto dei lavori dell'Osservatorio della Pesca del Mediterraneo. Al centro dell'iniziativa, che vede coinvolti i Paesi del Mediterraneo ed oltre, c'è la cooperazione scientifica e culturale quale presupposto per la realizzazione del principale obiettivo del Distretto Mediterraneo: l'esportazione del modello di sviluppo distrettuale, caratteristico del Sistema Italia. L'obiettivo è stato perseguito grazie al fondamentale supporto dell'ICE (Istituto per il commercio con l'Estero) e delle Ambasciate d'Italia al Cairo, Tripoli e Tunisi, Amman, Beirut, attraverso la creazione di una rete transnazionale di relazioni fondata sulla collaborazione con i Paesi del Nord Africa. Il lavoro dell'Osservatorio a supporto del Distretto è una vera innovazione di metodo: ""mettere insieme"""" mondi spesso distanti fra di loro, quali imprese, sindacati, banche, istituzioni, università di diverse nazioni mediterranee in un comune laboratorio culturale concorre a guidare il Sistema Pesca Sicilia verso le giuste frontiere dell'innovazione, dell'internazionalizzazione e della convivenza pacifica."" -
L' immagine della destinazione turistica come costruzione sociale
Fra i cambiamenti più rilevanti in atto nella società dei consumi vi è senza dubbio quello riguardante il processo di dematerializzazione dei beni. Questi, come sottolineato nell'ambito delle più recenti teorie sociologiche sui consumi, più che essere acquistati in quanto ""prodotti"""" vengono scambiati in quanto """"immagini"""". In ambito turistico, per esempio, la competizione tra mete non avviene più soltanto sul piano delle risorse materiali in esse presenti. A competere, infatti, sono soprattutto le immagini da esse veicolate. Che cosa è dunque l'immagine? E che cosa è l'immagine di una destinazione? Come è possibile misurarla? E in che modo essa influenza il processo di costruzione sociale della """"realtà turistica""""? Il volume tenta di rispondere a queste domande intendendo anche analizzare il ruolo rivestito, per la diffusione dell'immagine di un territorio, dagli intermediari turistici. Frutto di una ricerca riguardante l'immagine della Sicilia secondo i tour operator francesi e inglesi, il libro fornisce risultati e chiavi di lettura che, collocandosi nell'alveo della sociologia e del marketing del turismo, offrono una diagnosi anche a chi si occupa più in generale di governo del territorio."" -
Le solite scuse. Un genere epistolare del Cinquecento
La società rinascimentale conosce una articolata diffusione della pratica epistolare, un fenomeno culturale e relazionale in cui, come avviene per il coevo petrarchismo, la società letteraria e cortigiana si confronta e si identifica. L'interruzione della continuità epistolare, naturalmente, provoca una sorta di crisi relazionale, che va ben al di là della mancanza di informazioni e notizie. Da ciò l'intrecciarsi di proteste e sollecitazioni e, di contro, scuse e giustificazioni; si tratta di due distinti tipi di lettere che hanno naturalmente grandi modelli e archetipi classici, e che affondano le loro opposte posizioni nella teoria epistolare greca. Nel Cinquecento le lettere di giustificazione ricevono un'attenzione inedita ed autonoma: i manuali, i trattati, i formulari, che supportano la grande diffusione dell'epistolografia e costituiscono uno dei fenomeni fondamentali del secolo, affrontano la lettera giustificatoria per il silenzio epistolare come un vero distinto sotto-genere dalle caratteristiche innovative. Proprio il confronto tra questa produzione teorica e la pratica concreta permette di seguire l'evoluzione di una società che, parlando di sé, delle proprie relazioni e dei propri rituali, si definisce costantemente nel segno di una ""civil conversazione"""" epistolare."" -
Fenomenologia della facciata. Percorsi interpretativi, letture evolutive, itinerari compositivi
A cavallo fra saggio e manuale, il libro prende in esame il tema della facciata sia dal punto di vista architettonico che urbano. La tradizione vuole, infatti, che un edificio abbia almeno due facciate: l'una privata, nascosta e libera, l'altra pubblica, che - come dice un proverbio cinese appartiene a chi la guarda. Un volume, quindi, che analizza il lato pubblico dell'architettura, percorrendone quei tramezzi urbani che segnano il confine interno-esterno dell'edificio, inquadrandoli attraverso le lenti della geometria e della fisiognomica. Dopo un'analisi, seppur non sistematica, dei trascorsi storici e della progressiva riduzione dei suoi spessori, seguono alcuni itinerari di opere contemporanee andando a comprenderne la genesi attraverso il racconto dei protagonisti. A margine, una ricerca sull'etimologia del termine ""facciata"""", verificando come il suo significato sia mutato nel corso dei secoli nei dizionari, nelle enciclopedie e in tutti quegli strumenti che hanno avuto un ruolo nella divulgazione del sapere."" -
Lungo il Tevere. Episodi di mutazione urbana
Questo libro rappresenta l'esito emergente dell'interazione di un gruppo di ricercatori caratterizzati da trascorsi accademici diversi (ingegneria, architettura, storia). Si tratta di punti di vista intrecciati che, a partire dalla loro specificità, si proiettano su uno stesso orizzonte investigativo: la città contemporanea. Il tentativo comune è quello di raccontare l'urbano con un approccio volto a coglierne le trasformazioni minute, i rumori minimi ed evanescenti, le pratiche trasformative e i processi di significazione che plasmano, ricompongono e danno forma ad una spazialità in continuo mutamento. L'occhio è rivolto alle dinamiche di appropriazione-costruzione dei luoghi che rivelano principi di ordine e razionalità differenti dalle logiche che informano tradizionalmente la pianificazione. Lo sguardo è teso a scandagliare le ibridazioni coagulate nello spazio dei vissuti, conferendo nuova centralità all'esperienza quotidiana intesa come ambito in cui il dire e il fare dei singoli acquistano senso. L'obiettivo è decifrare ciò che i vissuti, il tempo e gli immaginari trascrivono nello spazio per poter rinvenire i germi di un cambiamento spesso impercettibile e difficile da dominare perché riposto negli interstizi di territori in rapida trasformazione. -
Educazione e politica in Italia (1945-2008). Vol. 3: Fratture politiche ed epistemologiche per un nuovo sistema educativo.
Questo volume racchiude i contributi dell'Unità Operativa della Seconda Università degli Studi di Napoli del PRIN 2006-08, coordinato dal Prof. Giovanni Genovesi dell'Università di Ferrara, dal titolo: Educazione e politica in Italia 1945 - 2008; nello specifico, l'Unità Operativa della Seconda Università degli Studi di Napoli si è occupata di definirne il rapporto dal Sessantotto ad oggi. Pertanto, il volume contiene contributi riguardanti un momento particolarmente delicato, ma, nello stesso tempo, molto fertile, del dibattito sul rapporto tra educazione e politica; dibattito ricco di idee nuove, di proposte e sperimentazioni tese a ""svecchiare"""" le condizioni della formazione e del processo formativo, sia sul piano sociale e culturale, sia su quello politico ed economico e ciò a partire dalle proposte di chi come don Lorenzo Milani - si era opposto anzitempo ad una serie di posizioni rigide, conservatrici ed ormai non più al passo con i tempi - quelle stesse che daranno origine al movimento studentesco del Sessantotto - per arrivare alle varie """"fratture"""" politiche ed epistemologiche, lette attraverso il complesso delle riforme del sistema educativo italiano e di quella che è stata definita come """"la scuola dell'autonomia"""", fino a giungere ai più recenti sviluppi teorici in ambito costruttivista. Scritti di: Vincenzo Sarracino, Vasco d'Agnese, Lucia Ariemma, Maria Rosaria Fiengo."" -
Filosofi cattolici del Novecento. La tradizione in Augusto Del Noce
Nella costruzione teorica di Augusto Del Noce, c'è un messaggio che sollecita la crescita della personalità individuale, un messaggio dalle caratteristiche ""maieutiche"""", alla maniera socratica. Ma, l'aspetto più nascosto di questa """"lievitazione"""" spirituale non è tanto la tensione che esso esprime, dal """"regno della necessità e della dipendenza"""" a quello della """"libertà"""", quanto il modello di """"conversione"""", rivoluzionariamente offerto al presente attuale di ogni uomo-cittadino ben intenzionato. Il discorso """"analogico"""" dispone questo modello sulla linea della perfettibilità, ove la Provvidenza divina opera, al pari della """"eterogenesi dei fini"""", onde castigare qualsiasi deviazione di stampo gnostico. La porta socchiusa dal suo pensiero sulle autentiche motivazioni dell'alienazione, sul pericolo tecnocratico, sulla globalizzazione """"senza Dio"""", ci autorizza a proseguire in questo sentiero riflessivo. Del Noce non fu certamente filosofo sistematico. Egli è nondimeno un pensatore della Tradizione. Non diede risposte valide per tutti e per ciascuno. Ma, nel suo ragionamento si rinviene qualcosa di avvincente, parte dovuta all'autenticità spontanea del suo dire, parte dovuta all'essenzialità della sua ricerca, che ne fa perciò la """"nostra"""" ricerca, sempre alle condizioni che vogliamo imprimerle.""