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Gardesana 2021
"Il titolo dell'opera, Gardesana, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Gardesana (è un vento periodico dela Lago di Garda che per la sua particopare conformazione dà vita a numerosi altri venti, alcuni anche giornalieri) si susseguono, in ordine alfabetico: Luminari Laura, Zapparella Giorgio, Rizzo Aldo, Aprile Claudia Dafne, Errico Maria, Lo Coco Gaia." -
Crepuscolo. La panchina dei versi
«Fabrizio De Andrè, in Via del Campo, cantava che ""Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior"""", e così in pieno lockdown nazionale, dove il confine tra noi e l'altro non era più il perimetro di una nazione, di una città, di un quartiere, ma la porta di casa, costretti al confinamento nelle mura domestiche, è germogliata la nostra appartenenza a un progetto culturale, quello della Aletti Editore e del festival on line """"La Panchina dei Versi"""", cui hanno preso parte centinaia di poeti, interpreti, artisti, musicisti, accademici.» (dall'Introduzione di Giuseppe Aletti). Prefazioni di Haifez Haidar e Paola Ercole."" -
Mezzogiorno. La panchina dei versi
«Fabrizio De Andrè, in Via del Campo, cantava che ""Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior"""", e così in pieno lockdown nazionale, dove il confine tra noi e l'altro non era più il perimetro di una nazione, di una città, di un quartiere, ma la porta di casa, costretti al confinamento nelle mura domestiche, è germogliata la nostra appartenenza a un progetto culturale, quello della Aletti Editore e del festival on line """"La Panchina dei Versi"""", cui hanno preso parte centinaia di poeti, interpreti, artisti, musicisti, accademici.» (dall'Introduzione di Giuseppe Aletti). Prefazioni di Haifez Haidar e Paola Ercole."" -
Aurora. La panchina dei versi
Fabrizio De Andrè, in Via del Campo, cantava che ""Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior"""", e così in pieno lockdown nazionale, dove il confine tra noi e l'altro non era più il perimetro di una nazione, di una città, di un quartiere, ma la porta di casa, costretti al confinamento nelle mura domestiche, è germogliata la nostra appartenenza a un progetto culturale, quello della Aletti Editore e del festival on line """"La Panchina dei Versi"""", cui hanno preso parte centinaia di poeti, interpreti, artisti, musicisti, accademici. Tratto dall'Introduzione di Giuseppe Aletti """"La Panchina dei versi"""", festival on line più importante su Facebook, rappresenta il vero Oscar della letteratura dei nostri tempi e offre una pagina artistica aperta al futuro. Tratto dalla Prefazione di Hafez Haidar Per me fu privilegio e occasione di crescita, felice opportunità di conoscere i """"Panchinari"""", persone splendide che con costanza e dedizione, per oltre due mesi di forzato ritiro nella propria casa hanno seguito le quotidiane letture delle poesie che mi inviavano. Tratto dalla Prefazione di Paola Ercole."" -
Raggi di stelle
Prefazione di Giuseppe Aletti. -
Fiori di luce
"Fiori di luce"""" è la prima raccolta di poesie di Giuseppina Dibitonto." -
Visioni oniriche
Virginia Ghiggia (Torino, 1997) è una scrittrice di poesie e testi musicali. Visioni oniriche è la sua prima raccolta di poesie. Prefazione di Hafez Haidar. -
Delitti nel Borgo di Oleggio. Chi ha ucciso il ladro di bottoni?
Il museo civico di Oleggio, dove si impara a vivere il futuro esaminando il passato è teatro di un omicidio. Il nuovo commissario Viani, giunto da poco nell'amena cittadina collinare, dovrà sciogliere un intricato caso di delitti. Il Fiume Azzurro nasconde un antico segreto che poco alla volta tornerà a galla. -
Dall'immagine al suono delle parole
"Circa quattro anni fa, ho aperto un cassetto della mia memoria, dentro vi erano la passione per la musica e il canto. Ciò che davvero mi interessa è comunicare, così, decido di intraprendere questo nuovo percorso inerente al canto. Inizio a scrivere testi e a comporre melodie per gli stessi, passo dopo passo, la mia passione cresce sempre più. Insomma, riconsidero i miei sogni di bambina. Attualmente sto lavorando alla produzione di un album musicale, alcuni dei testi che troverete in questo libro, presto, saranno disponibili per l'ascolto. I componimenti, testi musicali, sono per me un viaggio personale alla scoperta di me stessa e dell'altro. Descrivo relazioni, momenti di cambiamento, di svolta, tutte situazioni che hanno lasciato un segno indelebile. Dalle immagini al suono delle parole descrive il mio mondo fatto di segni, di immagini simboliche che muovono il processo creativo, in un viaggio entusiasmante disegnato con parole e musica"""". (l'autrice). Prefazione di Francesco Gazzè." -
Pampero 2021
Testi di Arosio Renato, Cardito Bianca, Cascini Giuseppina, Conti Chiara, Filippone Chiara Pascale Francesco. -
Fin dove giunge il canto dell'iperboreo
"Il mitico canto a cui il poeta fa riferimento ci permette di scorgere un nuovo spiraglio di luce verso un mondo sconosciuto, ma al contempo basilare per l'umanità intera, visto che proprio in quel contesto sono stati piantati i semi del sapere, della filosofia, della dialettica e della retorica, che sono poi sbocciati nell'antica Grecia..."""" Tratto dalla prefazione di Hafez Haidar." -
Frammenti
Prefazione di Giuseppe Aletti. -
Ascolto musica e pensieri
"Ascolto musica e pensieri"""" esprime in poesia storie di innamoramenti, momenti iniziali di attrazione reciproca, di curiosità e voglia di conoscersi attraverso gli occhi, le parole, il corpo, in cui ognuno può ritrovarsi. Storie come tante e come tutte hanno una colonna sonora che le caratterizza; storie piene di musica e di pensieri, di sospiri, di emozioni, di cuori che battono e che si fermano e di nuovo impazziscono perché i sentimenti sono fatti così. Ti sfiorano il cuore, ti mettono in subbuglio i pensieri in ogni fase dell'emozione vissuta, sia all'inizio, nella sorpresa improvvisa dell'innamoramento che nel coinvolgimento della passione; sia alla fine, nella tristezza e malinconia della separazione. Ogni storia però lascia sempre qualcosa di magico perché anche se finisce nasconde in sé il bello che l'ha fatta nascere. Prefazione di Alfredo Rapetti Mogol" -
Tempo e no di zàgare. Vol. 2
“Tempo e no di zàgare 2”, prosecuzione di “Tempo e no di zàgare”, si solleva dal basso. Giunge a piedi nudi, si inerpica per i vicoli bagnati nelle notti d'Olanda, e svetta infine ad altezze illuminate. I luoghi di questo libro sono sia fisici che fantastici. Ognuno di noi può riconoscerli e riosservarli attraverso le tante voci di M. Ridolfi. Ora caute ora insistenti, tutte ci parlano di un modo preciso di muoverci nello spazio, con o senza radici, liberi o costretti. ""Questo è forse il primo degli insegnamenti che Magà, la protagonista e osservatrice del libro, riceve. (...) In effetti, ciascuno dei racconti è per lei un dono, e le regala una sorta di bussola. (...) Questo è un libro d'amore"""". (Tratto dalla prefazione di Enrica Troiano)."" -
Scirocco
Quando Lino Manni è convocato dal marchese de Foursnaques, non sa che la sua vita sta per cambiare, né che l’aristocratico, presso il quale lavora come giardiniere, è a capo dei Servizi Segreti francesi. Il marchese, invece, conosce tutto di lui. Otto mesi dopo, col nome in codice di JP, Lino è inviato in Nord Africa nel preciso momento in cui il conflitto franco-algerino prende corpo. Conciliare la doppia identità non è semplice: ci vuole coraggio, astuzia e la facoltà di saper mentire. Intavolare segrete trattative di pace è la prerogativa, contrastare sul campo gli opposti schieramenti dell’ALN e dell’OAS, è la missione. Personalità del calibro di Abbas e de Gaulle entrano a far parte del quotidiano; ed è proprio a JP che Parigi affida il delicato compito di stabilire rapporti con i Tuareg, fondamentali negli equilibri sahariani. Inoltrarsi nel deserto, conoscere il clan Kel-Ghela, è per Lino un’esperienza sconvolgente, tanto più se sugli uomini blu turbina lo Scirocco, il vento caldo del destino. Un destino a due facce che ha il volto seducente di Amira e il ghigno inquietante dello Sfregiato. Anche quando lascerà i Servizi Segreti, lo Scirocco continuerà a mulinare nella sua vita, perché, come dice la leggenda berbera: “Quando soffia lo Shurhùq, gli uomini possono solo nascondersi e sperare che l’imponderabile occhio guardi altrove”. Ispirato a fatti reali, il romanzo rimane un’opera di fantasia che narra una “storia” nelle pieghe della Storia. -
Premio internazionale Dostoevskij. Racconti. Vol. 1
"Ho letto più volte i testi inviati al premio Dostoevskij, per capire come siano cambiati i gusti, le strade stilistiche e contenutistiche che i nuovi narratori imboccano. Ho trovato un livello generale elevato, consapevole delle trappole dell'aggettivo e della retorica e ovviamente molti suggerimenti narrativi e molte suggestioni. Tratto dalla Prefazione di Raffaele Nigro È stata una prima edizione appassionante, la qualità media dei testi è stata molto elevata; il Premio Dostoevskij, che sarà riproposto, diventerà un punto di riferimento per gli autori, per confrontarsi con il meglio che c'è oggi tra gli scrittori contemporanei"""". Tratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti. """"In poche righe si ritrova la profondità del pensiero di Dostoevskij, che, nella sua vita tormentata, ha rischiato la pena di morte, commutata poi in quattro anni di lavori forzati in Siberia. Momenti difficili, sofferenza che si coglie anche nei suoi romanzi. [...] Il nome del famoso romanziere diventa un valido spunto per tutti gli autori che possono creare testi originali sempre avendo presenti le opere dei grandi della letteratura"""". Tratto dalla prefazione di Alessandro Quasimodo. """"Un premio per la prosa dedicato a Dostoevskij è un riconoscimento al grande dono della letteratura e poesia russa"""". Tratto dalla prefazione di Cosimo Damiano Damato." -
Premio internazionale Dostoevskij. Racconti. Vol. 2
"Ho letto più volte i testi inviati al premio Dostoevskij, per capire come siano cambiati i gusti, le strade stilistiche e contenutistiche che i nuovi narratori imboccano. Ho trovato un livello generale elevato, consapevole delle trappole dell'aggettivo e della retorica e ovviamente molti suggerimenti narrativi e molte suggestioni"""". Tratto dalla Prefazione di Raffaele Nigro. """"È stata una prima edizione appassionante, la qualità media dei testi è stata molto elevata; il Premio Dostoevskij, che sarà riproposto, diventerà un punto di riferimento per gli autori, per confrontarsi con il meglio che c'è oggi tra gli scrittori contemporanei"""". Tratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti. """"In poche righe si ritrova la profondità del pensiero di Dostoevskij, che, nella sua vita tormentata, ha rischiato la pena di morte, commutata poi in quattro anni di lavori forzati in Siberia. Momenti difficili, sofferenza che si coglie anche nei suoi romanzi. [...] Il nome del famoso romanziere diventa un valido spunto per tutti gli autori che possono creare testi originali sempre avendo presenti le opere dei grandi della letteratura"""". Tratto dalla prefazione di Alessandro Quasimodo. """"Un premio per la prosa dedicato a Dostoevskij è un riconoscimento al grande dono della letteratura e poesia russa"""". Tratto dalla prefazione di Cosimo Damiano Damato." -
Enciclopedia dei poeti italiani contemporanei. Primavera 2021
"Dietro la realizzazione di un'opera come l'Enciclopedia dei poeti italiani contemporanei, si nasconde sempre una sfida: tracciare un ritratto del panorama poetico contemporaneo, attraverso la conoscenza compendiata di nuove voci. Alla presenza delle poesie, si unisce infatti una nota biografica per ogni autore ivi presente e, per coloro che lo desiderano, anche una fotografia. Il dato biografico, benché le opere viaggino bene anche da sole, è un elemento importante, che agevola la comprensione dei versi e ne chiarisce il contesto di riferimento, fornendo uno strumento anche per una maggiore consapevolezza degli aspetti antropologici degli anni che stiamo attraversando e che potranno rivelarsi utili in futuro per gli studiosi che vorranno approfondire le caratteristiche della nostra epoca. Nell'Enciclopedia, sebbene rispetto ad una silloge personale si dia solo un assaggio della creatività poetica, è molto forte l'elemento storico, anche nel richiamare uno specifico anno di consultazione di ciò che accade nel mondo poetico. Come se quel lasso di tempo fosse cristallizzato, e contrastasse la fugacità della vita, restituendo i segni lasciati dagli autori prescelti per questa nuova edizione"""". (Tratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)." -
Tra un fiore colto e l'altro donato. Narciso. Poesie d'amore
"Una raccolta di poesie d'amore come """"Tra un fiore colto e l'altro donato"""" ha la capacità di farci entrare in empatia con tante vicende umane, diverse e uguali alla nostra e, per quanto esclusivo possa essere il rapporto che abbiamo siglato con l'oggetto del nostro sentimento, le dinamiche comportamentali, ahimè, sono identiche per tutti, anche nelle più piccole sfumature della variabilità individuale"""". (Dalla Prefazione di Giuseppe Aletti). """"La poesia non è un possesso esclusivo, nessuno può immaginare di rappresentarla, di possederla. Appartiene a quelle forme della vita che non hanno una forma definita. Non è una sedia, un tavolo, non è neppure un treno, una nuvola. La poesia esce dal corpo e aspetta altri corpi per essere riconosciuta. Senza corpo ci può essere una foglia, senza corpo non ci può essere poesia. Scrivere per me è un modo di non far passare vanamente il tempo sul mio corpo. Mi piace offrire una resistenza, so che alla fine c'è la resa, ma intanto voglio lottare, voglio dire qualcosa, e voglio dirlo sempre meglio, perché dire bene fa bene alla salute, dire bene è un modo di benedire la propria esistenza e quella del mondo"""". (Dalla Prefazione di Franco Arminio)" -
Tra un fiore colto e l'altro donato. Dalia. Poesie d'amore
Divenuto un tradizionale appuntamento poetico, giunto alla sua XVIII edizione, Tra un fiore colto e l'altro donato anche quest'anno conferma la sua vocazione originaria, dare voce a chi non ha voce, svelare, nelle molteplici possibilità d'espressione che giungono dal mondo solo apparentemente magmatico e indistinto degli inediti, componimenti e autori che hanno bisogno di comunione e comunicazione. Si differenzia dalle altre proposte culturali della Aletti, poiché obbliga gli autori a cimentarsi su di una tematica predefinita, quella della poesia d'amore: un crocevia a volte temuto da chi utilizza la scritta parola, e il verso in particolare. (dalla prefazione di Giuseppe Aletti).